Crocifisso, giornata di udienze alla Grande Chambre

Giornata di udienze alla Grande Chambre della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, chiamata a dibattere del ricorso presentato dal governo italiano contro la sentenza con cui lo scorso novembre la Corte ha sancito che la presenza dei crocifissi nelle aule scolastiche costituisce una violazione dei diritti umani.
Inizialmente ha avuto la parola l’avv. Nicolò Paoletti, legale di Soile Lautsi, la socia UAAR che con l’appoggio dell’associazione ha innescato il caso: l’avvocato ha chiesto che lo Stato italiano assuma “imparzialità e neutralità nei fatti che riguardano la coscienza dei singoli”, domandandosi se “lo Stato italiano è laico oppure no”. Nel valutare il caso occorre prescindere dall’ateismo della ricorrente, ha detto: potrebbe anche essere di una qualunque religione non cattolica, “ma il punto fondamentale è che Soile Lautsi ha innanzitutto una posizione laica”, e da laica ha chiesto che nelle scuole non sia presente il simbolo di una confessione religiosa.
Il rappresentante del governo, Nicola Lettieri, ha negato che la vicenda rappresenti “un caso propriamente giuridico”, preferendo definirlo “un caso politico e ideologico”: a detta di Lettieri, “fa scandalo la difesa della libertà di religione, ottenuta negando la stessa libertà religiosa” di poter esporre un simbolo religioso negli edifici pubblici. Ha inoltro aggiunto che “se lo Stato italiano rimuovesse i simboli religiosi” [attualmente un solo simbolo religioso può essere affisso negli edifici pubblici, NDR] “diventerebbe esso stesso partigiano di una parte e non il difensore della tolleranza e del pluralismo necessari in questi casi”. Si è chiesto retoricamente se anche le vacanze natalizie o pasquali rappresentano “un problema”.
In seguito è intervenuto anche il prof. Joseph Weiler, un ebreo cristianista che si è presentato ricoperto da una kippah, che ha rappresentato le ragioni di otto governi europei. Weiler ha sostenuto che con la sentenza “è stata espressa una laicità o una neutralità che non si possono condividere. Non si è fatta cioè distinzione tra i diritti del privato e l’identità del pubblico”. Per supportare il proprio ragionamento ha osservato che diversi stati europei hanno una croce nella propria bandiera, e ha paradossalmente sostenuto che “la Francia con un crocifisso sulle pareti delle aule scolastiche non sarebbe più la Francia. Così l’Italia, senza il crocifisso nelle scuole non sarebbe più l’Italia”. In Europa, ha concluso, “tutti i bambini, atei o credenti, sanno che il diritto di credere o non credere è una realta”.
I mezzi di informazione di tutta Europa stanno seguendo il caso, ritenuto di fondamentale importanza per il futuro della laicità di tutti gli stati che hanno sottoscritto la Convenzione europea sui diritti dell’uomo. La sentenza non sarà pronunciata prima di almeno tre mesi.

AGGIORNAMENTO: il video integrale delle udienze.

54 commenti

J.C. Denton

La vedo decisamente in salita. Ma c’è modo di sapere chi sono i giudici che dovranno emettere la sentenza? Così si possono fare un minimo di previsioni.

Flavio

Il prof Weiler non sembra conoscere la differenza tra croce e crocifisso; a parte cio’ come si fa a insegnare a dei bambini il principio della laicita’ dello stato se e’ contraddetto nel luogo stesso dove glielo dici?

POPPER

Lettieri ha detto

“fa scandalo la difesa della libertà di religione, ottenuta negando la stessa libertà religiosa” di poter esporre un simbolo religioso negli edifici pubblici.

L’espressione non è logica, meno che mai laica, perchè la difesa della libertà di religione è impresindibile mentre la difesa del crocifisso non è assolutamente da impugnare in questi termnini legali; se ci si esprime come si è espresso l’avvocato del governo, il quale parla di negazione della libertà di religione come rimozione dei crocifissi, questi sarebbero comunque un problema giuridico e non politico, altrimenti non si sarebbe data tanta pena di fare ricorso contro la CEDU, la cui ulteriore conferma innescherebbe inevitabilmente una rimozione di fatto dei crocifissi se fosse richiesta dall’UAAR nei vari Comuni e Regioni.

POPPER

aggiungo: davanti alla Grande Chambre i termini giuridici con cui si è espresso il legale della Lautsi son più coerenti rispetto alle parole “sacandalo” del legale del governo Italiano, che in fatto di veri scandali ne ha tanti in corso, quali l’attuale figura di Brancher che non sono come definirla, di ministro o imputato o di una vera e propria presa per il culo del Presidente Napolitano.

Quindi, il legale del nostro governo (purtroppo per noi) arriva ad usare termini che non sono compatibili con la valutazione del crocifisso fatti precdentemente dalla CEDU ma non lo sono nemmeno con le procedure di valutazione delle culture e dei loro simboli, i quali non devono ledere la laicità e la neutralità dello stato e non devono forzare in alcun modo lo stato a divenire confessionalista o dalla parte di una sola cultura, religione o convinzione.

Paul Manoni

Concordo caro POPPER.

Negando l’affissione di un simbolo confessionale in un luogo pubblico, di fatto, non si nega nessuna liberta’ religiosa. Non e’ certo togliendo un crocifisso da un’aula scolastica, che gli italiani fedeli a Cristo, verrebbero privati della loro liberta’ di religione. Tutto questo “scandalo” che vede Lettieri, francamente ed obbiettivamente, NON SI VEDE. 😉

Ciccio

argomentazioni senza senso, come sempre d’altronde, dai sostenitori del crocifisso.

a detta di Lettieri “fa scandalo la difesa della libertà di religione, ottenuta negando la stessa libertà religiosa” di poter esporre un simbolo religioso negli edifici pubblici. Ha inoltro aggiunto che “se lo Stato italiano rimuovesse i simboli religiosi diventerebbe esso stesso partigiano di una parte e non il difensore della tolleranza e del pluralismo necessari in questi casi”.

insomma, se rimuovi un simbolo religioso, di una religione ben precisa, dagli edifici pubblici, lo Stato non è più laico; invece appendere un simbolo di una confessione religiosa (ed una sola!) alle pareti è sinonimo di laicità.
Se i giudici della Corte hanno un minimo di buon senso (ne basta pochissimo, in questo caso) capiranno che queste sono argomentazioni prive di logica.

POPPER

Mi ha colpito l’intervento iniziale del legale della Lautsi:

l’avvocato ha chiesto che lo Stato italiano assuma “imparzialità e neutralità nei fatti che riguardano la coscienza dei singoli”, domandandosi se “lo Stato italiano è laico oppure no”. Nel valutare il caso occorre prescindere dall’ateismo della ricorrente, ha detto: potrebbe anche essere di una qualunque religione non cattolica, “ma il punto fondamentale è che Soile Lautsi ha innanzitutto una posizione laica”, e da laica ha chiesto che nelle scuole non sia presente il simbolo di una confessione religiosa.

è su questo che secondo me la GC dovrà riflettere per una questione etica della laicità che viene richiesta allo stato italiano perchè siano rispettati tutti i diritti.

Le argomentazioni de legale Paolletti si fanno più marcatamente laiche quando egli dice: …..“lo Stato italiano è laico oppure no” ….. (è laico oppure no?)

La costatazione nei fatti del comportamento del governo stesso nel fare un ricorso con i toni che abbian letto, ci da un’altra visione dello Stato italiano ed è incontrovertibile l’analisi di Paoletti:

“…..potrebbe anche essere di una qualunque religione non cattolica, “ma il punto fondamentale è che Soile Lautsi ha innanzitutto una posizione laica”, e da laica ha chiesto che nelle scuole non sia presente il simbolo di una confessione religiosa……”

Paul Manoni

“La costatazione nei fatti del comportamento del governo stesso nel fare un ricorso…”

Uno stato che ha fatto proprio il principio di LAICITA’, inserendolo nella propria Costituzione, semplicemente non avrebbe dovuto farlo quel ricorso, e si sarebbe dovuto adeguare alla sentenza CEDU.
Anzi, ti diro’ di piu’, uno stato LAICO, non avrebbe mai dovuto appenderlo quel crocefisso!

biondino

effettivamente, dal punto di vista storico, i crocifissi non furono appesi dalla repubblica italiana, ma dallo stato monarchico che l’ha preceduta e che dichiarava di avere come religione ufficiale il cattolicesimo.
il problema è che, cambiato lo stato, non si sono adeguate le normative. fino al concordato del 1984, tanto per dire, lo stato italiano pagava lo stipendio ai parroci.

andrea pessarelli

“fino al concordato del 1984, tanto per dire, lo stato italiano pagava lo stipendio ai parroci”

non che ora se lo guadagnino lavorando

Frithnanth

Il problema qui e` di equilibri economici, non di logica.
Il Vaticano in Italia rappresenta un forte potere economico e l’Italia in Europa rappresenta un grande e ricco mercato (leggi: 60 milioni di consumatori).
Per questo motivo il ricorso italiano e` stato accolto, non perche’ fosse fondato, ne’ tanto meno logico.

Maurizio Gorni

“Si è chiesto retoricamente se anche le vacanze natalizie o pasquali rappresentano “un problema”.”

Si, tenetevele!
Preferisco lavorare.

Ma non erano feste pagane ??????????????????
Maurizio

Snem

Preferirei che ognuno potesse decidere di andare in vacanza quando vuole, che i giorni di queste vacanze si potessero aggiungere ai “miei” giorni di vacanza

Davide Pupparo

Quoto in pieno. Sarebbe la cosa più logica da fare.

Manlius

Sarebbe davvero interessante se potrebbero appendere la Mezza Luna islamica, la Menorah ebraico, e la Croce, una accanto all’altro. Sarebbe la vera dimostrazione della “libertà di religione” e non il monopolio dell’unica religione.
Inoltre, farebbe riflettere sull’assurdità di tutte e tre le religioni e loro riti e favole.

Il fatto che non lo fanno dimostra la loro intolleranza ad altre religioni e antisemitismo.
D’altronde, ogni religione è stata inventata per scacciare l’altra.
Credo che non sarebbe male anche Pinocchio in mezzo al Gatto e la Volpe accanto queste icone.

Comunque, concordo con “Stefano” che ha commentato alle 21:26:
“finirà a taralucci e vino… pagati da noi con l’8×1000.”

0xidizer

Il problema è che esistono talmente tante religioni che non basterebbe tappezzare completamente le pareti di simboli 😉

Frithnanth

Se ci deve essere una dittatura della maggioranza, ottica che sembra vogliano far passare, allora contiamoci pure. Mi risulta che chi effettivamente firmi per l’8 per mille alla CCAR sia il 34% degli italiani, che non e` una maggioranza, neanche a sforzarsi.

Luigi Tosti

Mi fanno piacere queste considerazioni sul fatto che “sarebbe davvero interessante” vedere “come” si comporterebbe lo Stato italiano se fossero appese la Mezza Luna islamica, la Menorah ebraico, e la Croce, una accanto all’altro. Sarebbe la vera dimostrazione della “libertà di religione” e non il monopolio dell’unica religione.” Debbo però osservare che questa non è un’ “ipotesi”, ma una realtà che già si è verificata, grazie a me e grazie ad Adel Smith: ricordo, infatti, che io ho esposto dapprima il logo dell’UAAR, ma è stato rimosso e sequestrato perché disturbava la “sensibilità” dei cattolici. Ho chiesto di esporre allora la menorà, ma non l’hanno consentito per lo stesso motivo (e non perché mancasse spazio o perché c’era il rischio di un crollo del Tribunale. Anche Smith ha esposto un versetto coranico, dietro autorizzazione della maestra, ma il Direttore l’ha immediatamente rimosso perché i simboli degli sporchi islamici disturbano la “sensibilità” dei Cattolici. Dunque il comportamento dello Stato italiano è stato quello di uno Stato “cattolico razzista”, che cioè non tollera che accanto al suo “Superiore” simbolo vi possa essere un qualche altro simbolo.
Mi chiedo allora -e chiedo alla Dirigenza dell’UAAR- per quale motivo questi dati di fatto, che risultano documentati dalle sentenze relative al mio caso e a quello di Adel Smith- non siano stati utilizzati dinanzi alla Grande Camera. Bastava citarli per annichilire, in un attimo, tutte le false ed ipocrite argomentazioni addotte dal Governo italiano a supporto del suo ricorso alla Grande Camera, e far capire ai giudici che i Cattolici italiani, imponendo a TUTTI il loro crocifissi, e vietando a TUTTI gli ALTRI di esporre i propri simboli, non pretendono di esercitare legittimamente il loro diritto di libertà religiosa, ma pretendono di DISCRIMINARE TUTTI coloro che non sono cattolici, alla stessa stregua dei “bianchi” che pretendono di riservare solo a loro l’uso dei mezzi di trasporto pubblico.
Perché tutto questo non si è detto? Eppure io l’aveva segnalato questo argomento.
Qualcuno sa rispondermi?

sabre03

Con Prodi al governo il ministro Mastella, alla richiesta radicale di affiancare altri simboli religiosi al crocifisso, rispose picche: “è necessaria una legge del parlamento italiano per far questo” disse più o meno, dimenticando che il crocifisso NON è supportato da alcuna legge ma da un chiodo.
Non so se in questa sede quell’intervento possa essere riportato ad esempio, quantomeno di come vi siano evidenti disparità di trattamento, e che tale disparità NON è colpa di questo o quel preside MA del Parlamento italiano e dei suoi ministri.

Fiorenzo Nacciariti

L’udienza è stata relativamente breve, forse gli argomenti da te segnalati sono stati trattati, dall’avvocato Paoletti, nella parte scritta del processo.
Sono curioso di sapere che fine ha fatto la questione della violazione dell’articolo 14 della Convenzione, questione accantonata in prima istanza in quanto ritenuta, dai 7 giudici di primo grado, ridondante perché le argomentazioni per la violazione dell’articolo 9 erano state ritenute, in qualche modo, “assorbenti”.
Per sapere se le questioni riguardanti la discriminazione derivante dal divieto di esporre i simboli di altre religioni, ed enti omologhi (associazioni di atei), siano state rappresentate e trattate in questo secondo grado di giudizio, non resta che attendere la sentenza e le sue motivazioni.

POPPER

testo tradotto da Goegle.

Ho letto su http://cmiskp.echr.coe.int/tkp197/view.asp?action=html&documentId=857725&portal=hbkm&source=externalbydocnumber&table=F69A27FD8FB86142BF01C1166DEA398649

ho cercato di capire il testo ma non è semplice, non conosco nemmeno io tutti i termini legali e i diversi rapporti giuridici tra Stati e la CEDU.

3. La valutazione della Corte –
a. Principi generali
b. L’applicazione dei principi sopra

Non riesco a capire il discorso della ricevibiità del ricorso del governo.

firestarter

io mi chiedo se l’avvocato del governo sia imbecille (e quindi conforme ai ministri italiani) oppure se utilizzi appositamente logiche fallaci sperando che nessuno se ne accorga.

per quanto riguarda il religioso ritengo che insultarlo sia dargli troppa importanza

Flavio

L’avvocato difende il proprio cliente meglio che puo’… sono le posizioni del governo a essere indifendibili! Confido nella correttezza intellettuale dei membri della corte.

firestarter

infatti la tristezza e’ che la difesa deve per forza essere fallace

Francesco

Io sono pessimista: voglio dire che purtroppo la maggior parte degli uomini sente la necessità di una religione molto presente e oppressiva. Non so perchè ma è così. Quindi alla fine bisognerà scegliere tra il minore dei mali: cioè tenerci tra le scatole la religione cattolica, che tuttosommato al giorno d’ oggi non è tra le peggiori. Nessuno alla fine ci crede, quasi tutti i cattolici fanno l’ amore prima del matrimonio, usano il preservativo e quant’ altro, però non vanno in giro a farsi esplodere credendo nel paradiso. A Natale gran scorpacciata, Santa Klaus porta i regali ai bimbi, la Quaresima è una scusa per mangiare aragoste per fare penitenza (eh si non bisogna mangiare carne….) poi però c’ è la Pasqua e ci si strafoga di agnello e poi uova di cioccolata. Se si stronca la religione cattolica (per quanto io la detesti) si faranno avanti i muslim. E allora si saranno c@§§i amari! Non sto dicendo castronerie: nelle banlieu parigine è già successo che qualcuno è stato aggredito per strada perchè passeggiava mangiando un panino durante il Ramakan…….Loro si stanno espandendo a livello demografico, se poi gli si da il voto (cosa che le democrazie occidentali sono molto propense a fare….) piano piano creeranno repubbliche islamiche al posto delle nostre democrazie. Lo so che il mio discorso è come dire che forse mangiare una merda di vacca è meno peggio di mangiarne una di elefante, ma è così.

Alessandro

“I mezzi di informazione di tutta Europa stanno seguendo il caso, ritenuto di fondamentale importanza per il futuro della laicità di tutti gli stati che hanno sottoscritto la Convenzione europea sui diritti dell’uomo.”

Oggi ho seguito molti telegiornali, su canali pubblici come la Rai, su canali ‘pubblico-privati’ come Mediaset, e su canali esteri (CNN,…).
E’ incredibile come nei tg italiani non sia stata data notizia di queste udienze, proprio oggi quando sono in itinere. O sarà che ldela legge anti-intercettazioni è stata attivata già da ora la sezione ‘Salva-preti’ (in questo caso, ‘Salva-crocefisso-mantenendo-nell’ignoranza-la-popolazione-italiana’??

nicolar007

per me la situazione e’ chiara:il ricorso dello stato ialiano sara’ rigettato,anzi,deve essere rigettato.e’ vero il ricorso non doveva essere presentato.sono convinto che vinciamo.ma sopra a tutto,VINCE LA DEMOCRAZIA.

biondino

che cosa sarebbe un ebreo cristianista?
non ne ho mai sentito parlare.

Paul Manoni

Beh!…Ipotizzo che prima di rifiutare la tesi cristicola, secondo la quale Gesu’ era “il messia” tanto atteso dal popolo “eletto”, qualcuno di quegli ebrei, si sara’ posto il problema ed avra’ valutato la cosa….Ecco, penso che un ebreo cristianista, sia uno di quelli! 😆

ale

….io resto ottimista….una corte in difesa dei diritti dell’uomo non può fare altro che confermare la sentenza.
Se non lo farà vorrà dire che non è la corte dei diritti dell’uomo.
A mio parere sanno che confermando la sentenza scateneranno le ovvie polemiche ma poi tutto si placherà e molti si dimenticheranno…se dovessero cambiare la sentenza sanno benissimo che tale corte non servirebbe più a nulla perchè non sarebbe più a difesa dei diritti dell’uomo.
Fra le due cose penso che preferiscano confermare la sentenza.
Scusate la banale banalità:)

capitano666

Ho appena finito di vedermi il filmato dell’intera udienza, l’intervento del prof. Weiler è stato decisamente più minaccioso e ben argomentato di quelli del ricorrente (Italia)…il quali tra l’altro hanno ritenuto giusto ridicolizzarsi con un inglese stereotipato nell’intervento finale (lo consiglio a tutti, grasse risate a 1:53:00).

POPPER

L’ho sentito anche io, ma sono tre mesi dal sito indicato dall’UAAR.

L’Avvenire si è già buttato nella notizia e almeno ammette che vi sia stata una grande disinformazione da parte dei Media, solo che a mio avviso sono loro ad avere lettori poco informati sui fatti, e spesso sono invece sospinti a gridare allo scandalo, all’attacco persecutorio contro la ccar e il papa, come del resto fanno altri giornali cattolici pronti alla crociata contro la secolarizzazione.

http://www.avvenire.it/Mondo/La+Corte+unica+e+il+boom+di+ricorsi+individuali_201006300644427500000.htm

Se i lettori dei giornali cattolici dessero una sbirciata sul sito dell’UAAR per informarsi melgio, non ci sarebbe bisogno che dipendano ancora dalle indormazioni pilotate dalla propaganda cattolica preda del vittimismo e dell’ssessione persecutoria

sabre03

Non ho visto croci in sala……. chissà poi perchè!? Insomma c’è già una incongruenza rispetto a ciò di cui si discute ossia se è lecito o meno che il crocifisso debba essere rimosso a richiesta…. può una Corte che non ritiene essenziale “quel segno” decidere che venga imposto ad un cittadino firmatario di quegli accordi che essa difende?

Rudy

In effetti la definizione mediatica di “ebreo cristianista” è bizzarra; in realtà significherebbe che è uno studioso (ebreo) di diritto internazionale, e probabilmente del cristianesimo (?).
Non ritengo poi così casuale che la scelta sia caduta su di lui, anche se va detto che, forse, volontari difensori di questa causa possono essere trovati solo tra “neocon” e simili (una specie di Magdi Allam di altro spessore?). Una corte europea che si trova di fronte alle argomentazioni di uno studioso ebreo può essere sopraffatta dai condizionamenti di colpa storici che il nostro continente ha introiettato (e giustamente, preciso, voglio soltanto esporre una piccola e superficiale analisi).
Non è una gara tra broker, ma anche io temo che la precedente sentenza, nella migliore delle ipotesi, verrà riscritta al ribasso, quel che conteranno poi saranno le motivazioni.
Il problema è , secondo me, che è stato superato un punto di non(?)ritorno nella percezione giuridica, per cui le manifestazioni “simboliche” della religione (cattolica) verranno considerate come scorporate dalla religione in sé e pertanto private della forza dottrinale (che io continuo invece a vederci).
Decenni fa la stessa chiesa non si sarebbe forse permessa di squalificare il crocifisso a sedimento culturale, ma oggi deve prenderne atto perchè è l’unica argomentazione convincente per l’opinione pubblica.

busta

ancora con natale e pasqua e 2000dC… appendiamo alle pareti babbo natale e il coniglietto pasquale.

fab

Dunque:
* secondo il diritto, abbiamo ragione;
* secondo la logica, non c’è nemmeno partita;
* secondo i rapporti di forza, a parte la Russia, che comunque è politicamente piuttosto esterna, tutti i crocifissofili sono mezze calzette, Italia compresa.

Francamente, non capisco come potremmo perdere.

luca t.

RINUNCIA DI TRE GIUDICI

Nelle notizie UAAR non ne ho trovato traccia, ma su un paio di giornali (La Stampa on line e Il Fatto Quotidiano cartaceo di ieri) ho letto che nei giorni scorsi, in vista dell’apertura del dibattimento, tre giudice della Grande Chambre hanno chiesto di essere sostituiti, per non doversi pronunciare sul caso.

Mi verrebbe da interpretare positivamente questa rinuncia: immagino si tratti di tre giudici con problemi di coscienza, consapevoli del contrasto tra i diritti tutelati dalla Convenzione sui diritti umani e la presenza/imposizione del crocefisso nelle aule scolastiche pubbliche.

Se così è, si può pensare che la rinuncia dei tre giudici rafforzi l’imparzialità e la non-condizionabilità della Corte.

puric

speriamo invece non siano vittime di pressioni da parte del governo italiano: considerando chi ci governa, potrebbero essere vittime di ricatti di varia natura

Rudy

Potrebbe anche essere il contrario: forse in coscienza continuerebbo a difendere la laicità, ma le sollecitazioni contrarie sono troppo forti.
Comunque, non conoscendoli, stiamo facendo delle ipotesi.
Certo che a pensar male…

Maurizio_ds

Ho letto anch’io questa notizia. Speriamo in bene, a volte le pressioni possono essere pesanti, specie se esercitate con mezzi psicologici.
Sulla sentenza, staremo a vedere, la partita dovrebbe essere vinta in partenza vista l’insulsaggine degli argomenti presentati dall’avvocato dello stato e dal sedicente esperto cristianista, ma non si sa mai.

antoniotre82

Spero che la Corte non cambi orientamento. La giurisprudenza deve ancora capire che la laicità va interpretata non nel senso di una facoltà per gli Stati, ma di un obbligo ben preciso da adempiere con misure ben individuate, obbligo che serve a limitare il suo potere e la sua autorità, evitando così di creare clientelismi, enormi barriere al godimento dei diritti civili, e disuguaglianze.

Ozymandias

Ho il timore che andrà persa.
Ma in tal caso mi auguro venga attaccato in maniera pesante l’8×1000 sul tema delle sovvenzioni statali parziali e discriminatorie. Procedimenti in tal senso vi sono già, ma come staranno andando?
Eradicare l’8×1000, gli oneri di urbanizzazione secondaria, la sovvenzione agli istituti paritari che uccidono le strutture pubbliche…….sarebbe una vittoria maggiore. Di un peso che la chiesa verosimilmente sarebbe schiacciata.

libero

Nella Chiesa dei Vangeli non si impone niente a nessuno, ma la CCAR vuole imporre un simbolo per il suo potere, il potere della Chiesa senza Cristo, ma per sé stessa.
Un vero cristiano lo dovrebbe capire, ma forse ce ne sono pochi e silenziosi, gli altri sonosolo un partito di ispirazione religiosa, che mira solo ai suoi interessi temporali.

danielen

Bè se ci bocciano questo potremmo aprire un caso sull’esposizione di simboli religiosi e non differenti dal crocefisso, che ve ne pare?
Voglio vedere se arrivando nuovamente al gran consiglio sono capaci di fare un doppio salto mortale al rovescio per rifiutare la libertà religiosa di altre confessioni di appendere i loro simboli…

Lottare, lottare, lottare….

Forza e coraggio!

Elia Ballade

Ok, allora facciamo giustamente distinzione: in casa, come diritto privato, puoi pure adorare Bambi, in pubblico uno stato laico deve mostrare solamente i simboli laici (bandiera, logo italiano, etc.).
Se no pace, si mette nella Costituzione che l’Italia è un paese cristiano e quindi io mi considererò da allora in poi in una teocrazia, non in una democrazia.
A quel punto si abbatte anche l’articolo 3 della Costituzione, non siamo più tutti uguali, ci sono cittadini di serie A e B e così via…
Comunque non riesco a capire perché la libertà religiosa mi deve imporre il suo simbolo…

florasol

“tutti i bambini, atei o credenti, sanno che il diritto di credere o non credere è una realta”.
seeee, magari. La signora che mi aiuta con le pulizie, essendo molto intelligente ma ben poco colta, ha scoperto da me, all’età di 54 anni (sic!), che esistono religioni diverse da quella cattolica, e persone che non seguono alcuna religione. Non l’aveva mai sentito dire. Questo è l’insegnamento che la laica (wahahahahah!) Vaticalia dà ai suoi cittadini.

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