Bolzano, vescovo esonera parroco dopo anni: “ha ammesso abusi su minori”

Il vescovo di Bolzano-Bressanone Karl Golser ha recentemente esonerato dal suo incarico don Alois Kranebitter, parroco di Pennes, Sonvigo e Riobianco (frazioni di Sarentino). Il sacerdote che ora ha 74 anni, ha ammesso di aver abusato di 4 bambine delle prime classi elementari, tra gli anni Sessanta e Ottanta, ed il vescovo gli ha ingiunto il trasferimento in una struttura dove non sarà più a contatto con minori.
Secondo quanto riportato su Alto Adige, ci sarebbero fedeli e preti che contestano la decisione del vescovo, giudicata troppo dura. Don Olivo Ghizzo, parroco della Regina Pacis di Bolzano, afferma che “anche tra noi ci sono smagliature e interpretazioni diverse” e che “non è la prima volta che un sacerdote viene applaudito dai suoi fedeli”, pur avendo certe responsabilità. Riferendosi all’atteggiamento del precedente vescovo Gargitter verso certi casi, Ghizzo ammette che questi “era figlio di un periodo storico in cui si pensava, o meglio si sperava, che il problema si potesse risolvere spostando un sacerdote con un certo tipo di tendenze in un’altra parrocchia”.
Intanto viene segnalata la pubblicazione sul Neue Südtiroler Tageszeitung, quotidiano in lingua tedesca della zona, di una lettera aperta di una delle vittime di Kranebitter, che denuncia “il tentativo di giustificare il fatto che per 40 anni la Chiesa non ha fatto nulla”.

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29 commenti

Kaworu

struttura dove non sarà più a contatto con minori…

tipo carcere?

CosmoGioia un Giorno

già…e magari metterlo nelle condizioni di essere egli stesso il bambino

Stefano Grassino

“non è la prima volta che un sacerdote viene applaudito dai suoi fedeli”, pur avendo certe responsabilità.

Mi ricorda quella località del sud dove la popolazione voleva pestare i poliziotti mentre arrestavano un mafioso.

POPPER

Le vittime ne hanno molte di buone ragioni da mandare ste sacerdoti in carcere a vita.

Sacerdoti e fedeli che invocano indulgenza per il sacerdote pedofilo a scapito delle vittime, ma come si può essere così contorti?

Provo ad immaginare un fedele stizzito perchè una vittima della pedofilia chiede giustizia, e non posso fare a meno di chiedergli: se fosse stato suo figlio o figlia ad essere violentata come avrebbe reagito nei confronti del prete o del vescovo?

E come potrebbe rispondermi il fedele suddito del vescovo di Bolzano-Bressanone Karl Golser, se non come le Iene han messo in evidenza in un video in cui si smascherava il prete-porco che palpeggiava le ragazze (minorenni, quindi, pedofilia), in quell’occasione i fedeli erano scaduti in una delirante difesa del porco prete pedofilo da insultare addirittura le Iene.

Mario 47

Penso che la reazione dei fedeli sia un caso tipico di rimozione della realtà.
Tipo quello – più frequente di quanto si creda – di genitori di una ragazza che vive in casa, resta incinta, partorisce. E loro dicono: non c’eravamo accorti di nulla (fino a quando trovano il neonato nel bagno di casa – o nel cassonetto più vicino).

mario

Mario 47

Mi chiedo se questo affiorare di punizioni postume su casi avvenuti decenni fa (e certamente conosciuti dai responsabili fino da allora) sia indice di un ravvedimento della ccar o uno squallido tentativo di ricrearsi una verginità e dichiararsene fuori.

Resta un fatto – per me incontestabile – che non viene mai chiamato in causa:

– La visione e la gestione del sesso imposta dalla ccar al proprio clero ha senz’altro influenza sul fenomeno del comportamento pedofilo di una percentuale non trascurabile dello stesso.
Qualunque pretesa di cambiamento di comportamento e rotta della ccar a questo proposito non può prescindere da una seria analisi di questa pregiudiziale; a tale riguardo mi pare che non si stia muovendo alcunchè, salvo goffi tentativi di dimostrare a priori che la castità ed il celibato dei preti non ha nulla a che fare con il problema.

mario

sabre03

“era figlio di un periodo storico in cui si pensava, o meglio si sperava, che il problema si potesse risolvere spostando un sacerdote con un certo tipo di tendenze in un’altra parrocchia”.

Si pensava chi? Non credo che mio padre o mio nonno, meno che mai il mio bisnonno avrebbero tollerato un abuso, e siamo già all’incirca al 1890. Dubito che MAI un genitore abbia pensato che ….. va bè fa niente!
VOI clero avete COPERTO strumentalizzando la VOSTRA Verità (che dite immutabile nel tempo) per autoassolvervi e non c’è alcuna giustificazione che tenga.

strumentalizzazione del Vero per propri fini
insegnamento del Falso
copertura del pedofilo
atto di pedofilia

alla faccia dell’autorità morale…..

roby

Son cose che non concepisco..

già la storia aberrante di prete e curia…

i fedeli, poi, che continuano a sostenere il prete anche davanti a prove documentate nn li capisco proprio..
per me andrebbero condannati a subire una violenza sessuale , così da fargli capire cosa e chi “proteggono”…

Ale

Due pesi e due misure. Se il violentatore non fosse un prete, sarebbero con picche e forconi a chiedere la castrazione fisica, ma dato che è un prete, allora bisogna perdonare.
E pregare, quello aggiusta tutto.

sin.night.

74 anni… gliene manca uno per andare in pensione (normalmente a 75 anni devono mollare, a meno che il vescovo non conceda una proroga, ad esempio se la parrocchia è piccola e manca un sacerdote nuovo da mandare) e ritirarsi.

Non so quanto tempestivo sia stato l’intervento dell’attuale vescovo da quando è venuto a conoscenza della situazione, però trovo assai triste vedere che le violenze perpetrate in gioventù vengono “punite” solo in vecchiaia, dopo una vita passata impunita. E’ una giustizia che ha il sapore della sconfitta; leggendo questa notizia ho provato la stessa sensazione di quando apprendo che qualche criminale nazista della seconda guerra mondiale viene arrestato e processato all’età di 85-90 anni. Hanno vissuto da persone libere, godendo delle fasi migliori dell’esistenza umana… Per quanto ritenga doveroso che paghino, mi pervade un senso di insoddisfazione ed impotenza; per quanto pesante possa essere la pena, quando hanno una certa età mi pare sia sempre come dargli un buffetto o poco più.

nullità

forse è uno dei mirabolanti risultati della commissione di bolzano.

dove la punizione interna al clero si materializza in un esonero di un prete a distanza di 40 anni dagli abusi.

sottolineando come ora (dopo 40 anni appunto) il prete non sia più a contatto coi bambini.

proprio un risultato eccellente tale da far propendere alle vittime di rivolgersi a questa commissione piuttosto che non alla giustizia, non c’è che dire.

Barbara

Questo ha iniziato a violentare bambine a 24 anni! Che giovane era? Non che in età più avanzata sia meno repellente ma dico, a 24 anni! E nessuno si è mai accorto dei problemi di quel prete? “Riferendosi all’atteggiamento del precedente vescovo Gargitter verso certi casi, Ghizzo ammette che questi “era figlio di un periodo storico in cui si pensava, o meglio si sperava, che il problema si potesse risolvere spostando un sacerdote con un certo tipo di tendenze in un’altra parrocchia”. Cioè fottendosene altamente, io in galera ci manderei tutti quelli che l’hanno permesso, altro che autorità morale ecclesiale!

Mario 47

Riprendo il mio commento delle 11.46.

Un prete, più di 40 anni fa, in un periodo fra i 10 e i 20 anni, abusa di 4 bambine fra i 6 e i 10 anni.

Il relativo vescovo, come azione correttiva, lo sposta in altre parrocchie: non è chiaro se questo ha ampliato la riserva di caccia del prete pedofilo o se ciò lo ha costretto a smettere.

Presumibilmente dopo gli anni 80 il pedofilo presumibilmente non esercita più.

Passano altri 20 e più, il vescovo muore o va in pensione ed arriva il nuovo vescovo.

Ma che bravo il vescovo Golser!

– Prima non si sapeva niente; arriva lui, scopre tutto e la sua coscienza gli impone di sospendere (pubblicamente) il pedofilo un anno prima del suo pensionamento).

Oppure:

– Sapeva tutto già da molto tempo (come probabilmente tutti i vertici della ccar, compreso Ratzinger). Vista l’aria che tira sale sul carro dei buoni senza per altro influire significativamente su nulla. Oppure, da alto loco, qualcuno gli ha detto: fai vedere come è cambiata la ccar riguardo alla pedofilia.

Ricordando un libro del compianto critico d’arte Zeri:

CARO LEI, NON PRENDIAMOCI PER IL CULO.

mario

tomaraya

Golser è in carica da circa un anno, e rispetto ai suoi predecessori Gargitter ed Egger su sta faccenda della pedofilia dei preti e laici chiesastici (uno ce lo ha già fatto finire in galera) ci sta andando giù con la mano pesante, collabora senza comportamenti equivoci e omertosi con la locale procura, così come ha affermato il procuratore capo di Bolzano.
il fatto che ci siano fedeli e parroci che non lo sopportano dipende anche da alcune sue prese di posizioni sul testamento biologico parecchio fuori linea rispetto alla ccar e per aver riabilitato pubblicamente la tanto contestata dai cristopitechi lobotomizzati rana di Kippenberg.

rik

In un altro articolo si dice che finora sono arrivate cica 50 dennce di abusi alla diocesi di Bolzano e che solo una metà sono ritenute veritiere.

E allora cosa aspettano i monsignori a tirare fuori i nomi di questi preti?

kuja

credo che io avrei ucciso il prete toruturato il vescovo massacrato chi lo giustificava e bruciato la chiesa e parrocchia, se mio figlio\figlia fosse stata abusata da queste persone, per i pedofili nessun prigioniero così i membri dei nocs italiani insieme a quelli dell’ugigos risposero quando si tentò di fare un pool antipedofilia ovviamente i funzionari rinunciarono a farlo

Cesare b

Non capisco coloro che vorrebbero la punizione penale dello Stato, quando questa non e’ assolutamente irrogabile in base alla legge: e’ come tirare la catena del WC se non c’e’ acqua … Cio’ che si vorrebbe far discendere nella fogna … rimane al suo posto.
Quanto alla valutazione del comportamento della Gerarchia, e’ evidente che per voi qualunque cosa faccia non va bene. E che non vi rallegra ne’ consola per nulla il fatto che un pedofilo, se prete, deve aspettarsi qualche forma di punzione finche’ vive, mentre se facesse, per esempio, l’avvocato, una volta scansati i rigori della giustizia statale, puo’ stare tranquillo e l’eventuale rivelazione pubblica tardiva dei suoi trascorsi costituirebbe addirittura reato e illecito civile ai suoi danni.
Non saprei dire se questo modo di ragionare cosi’ prevenuto si addica particolarmente a chi fa professione di razionalismo.
Saluti.

nullità

razionalmente, il permettere che un organo extra-statale si faccia “giustizia” erogando queste “punizioni” non è accettabile.

tanto più che giustificare queste azioni significherebbe delegittimare le procure di tutti i casi di pedofilia molto più recenti, se ti riferisci alla possibile prescrizione in cui sono caduti i reati di questo vescovo.

ed è indubbio che lasciare alla chiesa il primato sul giudicare e applicare provvedimenti, in tutti questi anni, non ha fatto altro che incentivare il fenomeno.

è necessario invece spingere le vittime a denunciare i criminali agli organi competenti, altrimenti i loro carnefici al più subiscono trasferimenti. quasi nessuno viene ridotto allo stato laicale. e peggio ancora, mai nessuno è arrivato in tribunale perchè la chiesa si è presa la responsabilità di denunciare. neanche nei casi accertati.

direi che con questi elementi, la cosa più irrazionale sarebbe confidare in queste “punizioni” sperando magari in una giustizia ultraterrena, senza impedire che i pedofili non siano messi di nuovo in condizione di reiterare.

Cesare b

Nella lettera sui fatti del Belgio il Papa ha scritto: “i gravi fatti vanno trattati dall’ordinamento civile E da quello canonico, nel rispetto della reciproca specificità e autonomia”.
La linea e’ chiara: nessuno, oggi, nella Chiesa, “confida in queste “punizioni” sperando magari in una giustizia ultraterrena, senza impedire che i pedofili non siano messi di nuovo in condizione di reiterare”.
Che in passato, purtroppo ” si pensasse, che il problema si potesse risolvere spostando un sacerdote con un certo tipo di tendenze in un’altra parrocchia”, lo riconosce anche il Vescovo Golser. Ma se si continuano a rimproverare alla Chiesa fatti di tale periodo, non piu’ perseguibili dall’ ordinamento statale, e’ segno che s’invoca proprio questo: che la Chiesa faccia “giustizia” erogando queste punizioni
che in molti casi sono ormai le sole possibili. E reitero la mia domanda: e’ razionale prendersela con la Chiesa per quando non ha agito, e prendersela, ora, se agisce?
Saluti.
Saluti.

FSMosconi

@Cesare b

“Siamo responsabili di tutto il bene che non abbiamo fatto”

E

“Pianger sul latte versato è inutile”

E ancora

“Chi rompe paga e i cocci sono suoi”

Te l’ho detto spiccia spiccia.

Sandra

Nel paragone hai scelto il professionista sbagliato: traddandosi di rapporto di fiducia personale tra un adulto “speciale” e un bambino, cambierei avvocato con pediatra.

Ora, proprio negli usa è di pochi mesi fa la notizia di un pediatra che ha abusato per 12 anni di piu’ di cento bambini. Ad accusa pronunciata, quindi prima del processo che di fatto non è ancora cominciato, il comitato medico locale lo sospese definitivamente dall’esercizio della professione.

Ovviamente, nessun problema se vorrà aprire uno studio come avvocato, per adulti. Anche se non sarà facile, perché se condannato l’ex-pediatra rischia l’ergastolo.

Quando mai nella storia della chiesa c’è stata una direttiva tassativa e sottoposta a rigidi controlli almeno di assoluto divieto di contatto con i bambini, per i sacerdoti che erano in odor di pedofilia? Qualcosa di preventivo per i bambini, prima di un qualsiasi pronunciamento, sulla base di codici civile o canonico che fosse, che li mettesse al riparo? Quale vescovo o comitato ha messo nero su bianco che il tal prete era pericoloso e lo si confinava in compiti che gli impedissero il contatto con i bambini, e si impegnava a controllarne le mosse?

Mario 47

@Cesare b

E’ assolutamente razionela, dato il modo in cui ha agito la chiesa in questo campo fino che ha potuto impunemente farlo, non dare a lei il compito esclusivo di risolvere il problema e prendere verso di lei le stesse precauzioni che normalmente si prendono con un imputato che potrebbe reiterare il crimine o cercare di deviare le indagini. Teniamo conto che molte delle persone che ora vengono osannate perchè dicono di voler risolvere il problema sono le stesse che fino a pochissimo fa hanno occultato e nascosto i fatti (Ratzinger in primis).

mario

Mario 47

@Cesare b
Riprendo il mio commento precedente.

Dopo la morte di Hitler, Himmler, Goering, Doenitz, Speer si sono proposti agli alleati come interlocutori e come rappresentanti del popolo tedesco. La risposta è stata: no grazie, e sono stati rimossi. processati e condannati.

Dopo il 25 Aprile 1943 un precedente complice di Mussolini, tal Pietro Badoglio, è stato scelto per prenderne il posto. Le cose non sono andate proprio benissimo (vedi: la guerra continua, i vergognosi tentennamenti nel proclamare l’armistizio etc).

Io penso proprio che il problema preti pedofili debba essere risolto da persone diverse e con criteri diversi di quelli della ccar.

La ccar potrebbe intanto studiare le cause che hanno portato a tale stato di cose (imposizione di castità e celibato, visione peccaminosa del sesso etc) e prendere in considerazione eventuali cambiamenti (non le scuse dopo 4 secoli come per Galileo).

mario

Cesare b

Che non ci si debba affidare esclusivamente alla “giustizia interna” della Chiesa e’ cosa che ormai insegna apertis verbis anche il Papa, che ha scritto, nella lettera all’ episcopato belga: ” Più volte io stesso ho ribadito che tali gravi fatti vanno trattati dall’ordinamento civile e da quello canonico”.
Nulla impone e nulla proibisce la collaborazione tra le autorita’ dei due ordinamenti.
Mi sembra, pero’, irrazionale chiedere allo Stato di non fidarsi e non praticarla.
Vi sono, poi, molti casi di trasgressioni del clero che lo Stato non punisce (perche’ non puo’ piu’, o non ha mai potuto, o forse lo fara’, ma chissa’ quando). Se tali casi vengono severamente “trattati dall’ordinamento canonico”, mi sembra, del pari, irrazionale – perche’ frutto di pregiudizio – affibbiare anche a questi interventi un arbitrario stigma d’ignobile disonesta’ e ipocrisia.
Saluti.

Sandra

“La storia parte da lontano, ma esplode un primo scandalo nel 2002, quando il vicerettore del seminario, don Luigi Facchi, scompare improvvisamente da Ome, la cittadina in cui svolgeva il proprio ministero. Si viene a sapere in seguito che una mattina molto presto i carabinieri si sono presentati in canonica, e da quel momento il sacerdote non si è più visto. Indagato per pedofilia, dopo un primo interrogatorio gli è stato notificato l’ obbligo di dimora in un altro comune. La denuncia, partita dai genitori di un ragazzino di Gottolengo, suscita una levata di scudi da parte dell’intero paesino in favore del sacerdote. Ma poco dopo don Luigi Facchi patteggia 6 anni per crimini di pedofilia, e da quel momento di lui si perdono le tracce. Come di consueto, non si hanno notizie di eventuali procedimenti canonici aperti dalla deputata Congregazione per la Dottrina della Fede sul suo conto.

A sostituire don Luigi come vicerettore al seminario “Maria Immacolata” viene chiamato un giovane, l’appena trentenne don Marco Baresi. Un incarico delicato, quello conferito a don Marco, non solo per le tristi vicende giudiziarie del suo predecessore, ma anche per le responsabilità, insite nel suo compito, di educare e proteggere i giovanissimi seminaristi a lui affidati. Ma il nuovo vicerettore è destinato a mettere nuovamente in imbarazzo la curia bresciana. Il 27 novembre 2007, i carabinieri sono di nuovo alla porta di una canonica, e don Marco Baresi viene arrestato con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di un minore di 14 anni, suo seminarista. Sul computer di don Marco vengono rinvenute tracce di filmati pedopornografici, ma il sacerdote lascia intendere di non essere il solo ad utilizzare quel pc.

…Quello che però risulta veramente incredibile non sono le attestazioni di stima cui si assiste ogni volta che un sacerdote è incriminato e finisce a giudizio, quanto le affermazioni contenute nella lettera al clero bresciano del vescovo Luciano Monari dopo la sentenza di condanna in appello a don Marco Baresi: “Per quanto mi riguarda personalmente, avevo espresso fiducia in don Marco e avevo speranze grandi in una sua assoluzione. Mi affidavo anche al diritto biblico che dice: “Un solo testimone non avrà valore contro alcuno, per qualsiasi colpa e per qualsiasi peccato; qualunque peccato uno abbia commesso, il fatto dovrà essere stabilito sulla parola di due o tre testimoni.” Naturalmente il diritto moderno usa altri parametri; il testo del Deuteronomio non invalida la diversa valutazione dei giudici, ma mi spinge a custodire una cautela grande.”

…Difficile credere alle coincidenze quando gli ultimi tre vicerettori di un seminario risultano coinvolti in casi di abusi sessuali. Eppure nessuna indagine è stata aperta dal Vaticano sul “Maria Immacolata”, per accertare la sicurezza dei bambini e dei ragazzi, sebbene fosse doverosa dopo quanto accaduto. E intanto al seminario bresciano è partito il “campo vocazionale” estivo, riservato a ragazzi di età compresa tra i 10 e i 13 anni, un’esperienza di cinque giorni a Corteno Golgi, “per conoscere meglio Gesù e la sua chiamata”. Non c’è da biasimare i genitori se l’adesione non è stata eccezionale.”

da http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/07/01/viaggio-nel-seminario-dove-i-vicerettori-commettono-abusi-sessuali/34976/

Cesare b

Tutto cio’ e’ deplorevole, per quanto riguarda la Chiesa, ma fa onore allo Stato italiano, smentendo certe insinuazioni qui tante volte ripetute, e non toglie che il comportamento del Vescovo di Bolzano, da cui abbiamo preso le mosse, sia lodevole. Forse non e’ un caso che per l’appunto sia il Vescovo dell’ unica diocesi italiana di lingua tedesca a dare per primo il buon esempio di come un Vescovo deve comportarsi.
Saluti.

Mario 47

Hai girato la frittata, come al solito.

Proviamo a giudicare le cose da un punto di vista differente da quanto – soprattutto in Italia – siamo da secoli condizionati a fare:

– la ccar e a sua organizzazione non vengano considerate buone a priori, in nome di una abiturdine millenaria.

– diamo loro la fiducia che daremmo ad una organizzazione bancaria, un partito politico, un venditore di automobili: quando uno di questi ci imbroglia più di una volta la nostra posizione verso di lui cambia anche sostanzialmente.

– di evidenze di comportamenti della chiesa assolutamente incompatibili con la morale che predica – meno che mai con il comune buon senso e con i criteri di giustizia di quasi tutta la nostra società ce ne sono moltissimi anche se solo ultimamente cominciano a scalfire la corazza protettiva che abbiamo regalato per millenni alla chiesa.

– affidarci alla ccar perchè sia fatta piazza pulita dei preti pedofili è come affidarsi a Ciancimino per eliminare il traffico di droga o l’usura: non è un caso che – per la chiesa come per la mafia – sono spesso le stesse vittime, che peraltro ne condividono il sistema di gestione del potere – a non volere intromissioni da parte di enti terzi (magistratura per esempio).

– da parte di molti si considera che il sequestro di beni sia il punto principale per togliere potere alla mafia: proviamo col sospendere l’8×1000 ed i previlegi fiscali alla ccar?

mario

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