Nuovo sondaggio sul sito UAAR

Un nuovo sondaggio è stato pubblicato oggi sulla home page del sito UAAR. La domanda è la seguente: “La Padania ha accusato la campagna UAAR sui crocifissi di favorire l’islam e di minare l’identità collettiva. Che ne pensi?”
Sei le opzioni tra cui scegliere la risposta preferita:
– La Padania ha ragione
– La Padania ha parzialmente ragione: favorisce l’islam
– La Padania ha parzialmente ragione: mina l’identità collettiva
– La Padania ha torto: uno stato laico non favorisce nessuno e non impone alcuna identità
– E se anche fosse?
– Non so / altro

Si è nel frattempo concluso il precedente sondaggio. Il quesito era: “Come finirà, secondo te, l’inchiesta giudiziaria sul cardinale Sepe e Propaganda Fide?”
Questi i risultati (1487 voti)
70% Con un nulla di fatto, per le difficoltà incontrate dai magistrati nel procedere contro un cardinale
12% Con la sottrazione dell’inchiesta ai magistrati di Perugia
11% Con la piena assoluzione del cardinale
4% Con una condanna morbida
1% Con una dura condanna
2% Non so / altro

25 commenti

puric

credo che nella frase “uno stato laico non favorisce nessuno e non impone alcuna identità” debba essere specificato “identità religiosa”: è chiaro che lo stato italiano impone l’identità italiana…

Angel

Decisamente la quarta opzione, l’Italia è uno stato laico ed è bene che così rimanga… o diventi, finalmente, dopo oltre 60 anni.

Bruno Gualerzi

La Padania se ne frega di UAAR, del crocifisso e dell’islam. L’importante è far leva sugli umori viscerali della gente… superando in populismo perfino Berlusconi.

Stefano Grassino

Caro Bruno, leghisti sono l’espressione dell’egoismo all’ennesima potenza.
A seguito di ciò sono pronti a qualsiasi alleanza e tradimento, da un secondo all’altro, pur di preservare i loro quattro “sghei”.
Per loro l’etica e la gomma da masticare hanno la stessa valenza e se metti assieme la cultura ed i neuroni che si ritrovano, i risultati come ben vedi, sono sotto i nostri occhi. “Er Trota” sarà a ragion veduta, senza ombra di dubbio alcuno, il loro futuro e leader.

Bruno Gualerzi

Il problema, caro Stefano, è che il populismo si dimostra la vera strategia poltica vincente… se per ‘vincente’ si intende prendere tanti voti e andare al potere. I voti, come il danaro, non puzzano, quindi – si dice – non è il caso di fare tanto gli schizzinosi, altrimenti si sarà sempre dei perdenti. Intanto andiamo al potere – si afferma – poi, siccome noi siamo noi, non ricadremo certo nel populismo… come se avendo ottenuto il potere in questo modo lo si potesse mantenere, almeno in democrazia, cambiando politica. Berlusconi ha tutte le ragioni quando si vanta di essere il capo di governo più longevo della storia repubblicana, ma lo è proprio perchè – impadronitosi di tutti i mezzi moderni che supportano il populismo in età moderna – li sta sfruttando fino all’osso.
E molti nella sinistra, visto che non c’è altro modo per andare al potere, o comunque per contare in modo determinante, ritengono si debba adottare la stessa politica… e chi non è d’accordo è solo uno snob con la puzza sotto il naso che non capisce come va il mondo, almeno quello della politica. E, senza per questo aderirvi, sono attratti dalla versione più aggiornata del populismo: quello della lega (ogni riferimento all’amica ‘lacrime e sangue’, come ad altri, non è casuale… per non essere poi accusato di ‘parlare in diagonale’).
Poi, come sempre, la realtà non è mai tutta bianca o tutta nera, e delle ragioni valide per imputare a certa sinistra forme di elitarismo senza sbocco ci sono e come… ma, e vengo al punto, ritenere che UAAR – che non vuole essere, almeno spero, un partito politico – debba, per farsi largo, pur mantenendo ovviamente le distanze, vedere nall’attività della lega una possibile strada da seguire, almeno per quanto mi riguarda, mi sembra del tutto suicida.
Cosa invece dovrebbe fare UAAR, non è qui il caso di riprendere un discorso fatto più volte. Per me comunque lo sta facendo. Anche con la questione del crocofisso.

Ciccio

applausi per Bruno!! hai veramente una grande chiarezza espositiva, complimenti. Condivido appieno il tuo pensiero.

Gabrasca

il mio non è un pregiudizio, ma ogni volta che sento qualcuno della Lega Nord non posso far altro che pensare: “questo è un razzista” il che è la verità

Lino

Gli estremisti musulmani secondo me preferiscono che la religione di maggioranza relativa, qualunque sia, possa imporre i propri simboli a tutti, invece di uno stato laico. Perché sperano che le musulmane continuino a non usare contraccettivi ed indottrinare i propri figli con la loro religione.

Quindi a favorire l’islam fondamentalista in questa causa non è l’UAAR, ma lo stato italiano e “La Padania”.

E, tra l’altro, non ho capito come hanno fatto il passaggio da “favorire l’islam” a “minare l’identità collettiva”. Sospetto che ci sia qualche presupposto razzista che non è stato esplicitato (cioè che loro dicono “musulmani” ma pensano “stranieri”).

Alessandra

E’ questo che i leghisti non si mettono in testa: da uno Stato laico abbiamo tutti da guadagnarci, anche loro, quando verra’ il momento, per questioni demografiche, di sostituire sul muro delle aule il crocifisso con la mezzaluna. Senza contare che sanno bene anche loro quanto poco conti, il crocifisso, ormai, nello stile di vita dei piu’. Certo paga nell’immediato, ma secondo me si ritorcera’ loro contro.

sabre03

Non esistono atei in….Padania? Ovvio che si. E di quale identità collettiva si parla? quella che vorrebbe escludere gli altri, di una “nascente” Padania fascistoide, teocratica, razzista insomma…. esclusivamente cattolica.

Kaworu

La Padania ha torto: uno stato laico non favorisce nessuno e non impone alcuna identità

agnese l'apostata

wow ma allora i leghisti arrivano da ben remoto passato!

agnese l'apostata

i padani dovrebbero smetterla di farsi. non so cosa si calino, ma senz’altro è andato molto, molto a male. o magari la causa è l’eterno priapismo di cui soffrono, che devia il sangue verso un organo un po’ più indispensabile del belino

nullità

io proprio non capisco l’opzione “e se anche fosse?”

davvero qui dentro c’è qualcuno seriamente convinto che sarebbe meglio favorire l’islam?

ethan

Io ho votato “e se anche fosse”, ma nel senso che non me ne frega niente se eliminando il crocifisso è ben contento il musulmano, come anche non mi interessa se è contento il leghista se mi oppongo al burqua obbligatorio alle donne. l’uno o l’altro per me pari sono. Che poi l’islam soppianterà il cristianesimo nell’arco di qualche secolo, lo prevedono in molti, ma non mi sconvolge.

nullità

non l’avevo letta in questi termini, l’avevo effettivamente letta come “qualunque cosa, persino l’islam, è meglio del cristianesimo”

effettivamente la tua lettura è molto diversa.

e mi vedi d’accordo su entrambi gli esempi che hai portato.

invece mi sconvolge un po’ la prospettiva di un islam dilagante, anche perchè se i fedeli si allontanano da una religione quando non conoscono il libero pensiero e il pensiero critico, rischiano di ritrovarsi “orfani di dio” e di esorcizzare le proprie paure in religioni ancora più estremiste e pericolose.
penso che questo pericolo si debba scongiurare con una reale laicità dello stato, in modo da evitare di levare gli opulenti privilegi alla CCAR per poi trovarceli in mano di altri, e una diffusione massiccia di cultura e sapere.

Anacleto

‘…Che poi l’islam soppianterà il cristianesimo nell’arco di qualche secolo, lo prevedono in molti, ma non mi sconvolge…’
Questo è davvero l’ errore di fondo!
accettare indifferentemente questo destino (…tanto le religioni sono tutte uguali…) significa gettare a mare 500 anni di storia europea spesi a liberarci del tallone della chiesa cattolica.
Se può esiste uno stato laico, una libera stampa, una libertà religiosa e di pensiero e questo sito dell’ UAAR, è perchè alla chiesa cattolica ‘sono state limate le unghie’ e non può più bruciarci come eretici.
Ma per gli islamici questo scontro con la modernità non è ancora avvenuto. Stai certo che, con l’ islam maggioriario, questo sito scomparirà e gli atei saranno ridotti al silenzio grazie alla scomparsa dello stato laico.
Quindi sul piano politico NON è affatto indifferente quale religione diventerà maggioritaria in europa e, in questo senso, e solo in questo senso, la padania ha (forse inconsapevolmente) ragione.

Stefano Grassino

@ Bruno Gualerzi

Io sono e resto per il vecchio detto: dite la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità. Solo il coraggio dell’onestà riesce a tenere in piedi le idee. Il minimo compromesso per far numero e crescere è la prima crepa per far crollare l’ideale e portare la corruzione. Si possono commettere errori ma se questi sono in buona fede (passami l’espressione) non c’è nulla di male. Se invece si accetta il sistema delle alleanze e la politica che ne consegue, diamo un saluto a tutto e buonanotte suonatori.

zel

Manca la quarta opzione; la padania non è un giornale degno di questo nome e qualsiasi cosa dica non dev’essere degnata di uno sguardo.

stefano f.

manca un’opzione; ma chi se ne frega de La Padania????

winterfury

La padania ha torto marcio perchè imponendo un simbolo religioso di maggioranza non si fa altro che il gioco di qualsiasi confessionalista pragmatico presente in italia, non mi stupirebbe se fra 50-60 anni ci ritroviamo una mezzaluna in bella mostra in ogni classe, sono simboli di parte che cambiano a seconda di come tira il vento.
Ma atenzione a non lasciare nelle mani della lega la campagna contro le religioni minoritarie pericolose (Islam, sette poco trasparenti, etc.), potremo pentircene amaramente, certo che la loro carica xenofoba che fa leva sui bassi istinti delle persone è difficilmente egualiabile in ottica razionalista, ma possiamo sempre iniziare a collaborare con qualche asociazione di apostati dell’islam e vedere quello che si può fare.

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