Palio di Siena, bufera su artista islamico del ‘drappellone’

Gli organizzatori del Palio di Siena hanno affidato la realizzazione del ‘drappellone’ per la corsa che si disputerà domani, in onore della Madonna di Provenzano, all’artista di origine libanese e fede islamica Ali Hassoun. Già La Padania aveva duramente attaccato questa scelta, con un articolo dal titolo Le mani dei musulmani sul Palio di Siena, in evidenza sulla prima pagina dell’edizione del 9 giugno. L’autore del pezzo, Marco Gargini, aveva scritto: “prima la moschea di Colle Val d’Elsa, adesso anche il Palio di Siena viene ‘colonizzato’ dagli islamici”. Criticando le dichiarazioni di Hassoun su un possibile dialogo tra islam e cristianesimo, Gargini incalzava: “Dov’è il dialogo se nei paesi islamici chi porta una croce sul collo rischia di rimanere senza la testa attaccata sulle spalle?”, se “i cristiani vengono quotidianamente perseguitati?”, se “non si fanno costruire le chiese?”.

In vista della corsa che si disputerà nel tardo pomeriggio di domani, la polemica torna ad essere viva, anche per la raffigurazione proposta sul drappellone da Hassoun. In particolare per San Giorgio in armatura al cospetto della Madonna, raffigurato in fattezze arabeggianti, con tanto di copricapo a scacchi che ricorda la kefiah. Da segnalare Il Giornale, che titola un articolo Sfregio al Palio di Siena e un altro, firmato da Ida Magli, Così si infanga la nostra civiltà.

Due cattolici senesi, Giampaolo Bianchi e Alessandra Pepi, hanno inoltre scritto all’arcivescovo Antonio Buoncristiani per chiedergli di non benedire il drappellone di Hassoun, come riporta La Nazione. “La preghiamo: non benedica un’immagine che non è cristiana, una Madonna solo madre di un profeta”, si legge nell’appello. La diocesi ha risposto parlando di “provocazione” e di “strumentalizzazione” della festa, difendendo la scelta dell’artista. L’arcivescovo aveva già detto che “non spetta alla Chiesa senese entrare nella sfera privata dell’artefice del palio”, ricordando che “non tutti gli artisti avevano una vita in sintonia con l’opera realizzata”. “A noi interessa solo che sia rispettata l’iconografia tradizionale, cristiana” aveva tagliato corto Buoncristiani, ritenendosi soddisfatto.

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61 commenti

crebs

Possibile che il pastore sia più conciliante delle sue pecore?

Nathan

In questo caso non sono pecore, ma caproni leghisti, ignoranti, appunto, come le capre.
Comunque, in generale, mi sembra che molti frequentatori di questo sito facciano una indebita confusione tra le posizioni ufficiali della chiesa e quelle dei neo-crociati leghisto o anche clerico-fascisti, che affermano di difendere il cristianesimo in italia.
Anche tra le posizioni ufficiali di vescovi e preti ci sono ovviamente sfumature e differenze, che bisogna riuscire a cogliere, ma generalmente sono espresse, anche le più reazionarie, in un linguaggio che non è quello dei leghisti, ma più sfumato, problematico, aperto a più interpretazioni e se possibile, ritirate. Se notate, le posizioni più apertamente reazionarie, che questo sito riporta diligentemente, sono espresse da vescovi emeriti, in termini un po volgari, vecchi reazionari rincoglioniti, o da gente tipo l’ex-don Gelmini, che si è lasciato scappare il complotto giudaico-massonico, e quindi è stato scaricato sia dal Vaticano che anche dalla maggioranza del centro-destra, che lo aveva veementemente difeso all’inizio.

Claudio

Le guerre di religioni sarebbero da evitare, ma non è granchè positivo nemmeno quando le religioni inciuciano tra loro, soprattutto quando in comune hanno solo l’avversione verso la razionalità e la secolarizzazione

Mario 47

Nel palio di Siena coesistono molte connotazioni che – alla presente sensibilità – appaiono più negative che positive; ad esempio:
– esasperato campanilismo
– maltrattamento di animali
– ricorso a trucchi e trucchetti per cui – per vedere pochi minuti di evento “sportivo” si passano ore nella manfrina dell’allineamento.
Tutto questo bene inserito e accettato nelle regole del gioco.

In tale contesto lo sdegno per oltraggio alla religione mi pare assolutamente fuori posto, anche se ben si accorda con la stupidità della lega e dei campanilismi esasperati in genere.

Concludendo: c.azzi loro.

mario

brikko89

Sono maltarttati gli animali!??!?!?!?!
Ma te ci sei mai stato a Siena????
Lo sai che per un senese il cavallo è come un figlio….I cavalli da palio che vanno in pensione non vanno al macelo come negli ippodromi ma vengono mantenuti in vita in allevamenti e poderi a spese delle contrade e del comune fino a morte naturale!!!!

Mario 47

– Non è raro che qualche cavallo debba essere abbattuto a seguito di fratture conseguenti a cadute.
– Mi risulta che la somministrazione di droghe sia abbastanza usuale: proprio a seguito dei ritardi nella manfrina di allineamento ci sono stati casi di cavalli che – passato l’effetto della pozione dopante – dessero prestazioni imbarazzanti.

mario

Pessimista Cosmica

Si, i cavalli sono maltrattati costretti a correre come pazzi su un terreno ed in un luogo inadeguati!
Io ho ancora negli occhi l’orrore di quel cavallo che si è letteralmente schiantato contro un muro, per non dire di quello che provava disperatamente a correre con entrambe le zampe anteriori spezzate, piegate ad angolo retto!!!
Il Palio di Siena non è certo paragonabile ad orrori come la corrida dove la morte dell’animale è lo scopo di tutta la pagliacciata, nel palio si tratta di un tragico effetto collaterale, resta il fatto che la salute e la tutela degli animali viene messa in secondo piano rispetto ad una ridicola vittoria d’aria fritta.

E per favore, per favore basta con questa storia che per i cavalieri del palio i cavalli sono come figli. I FIGLI TU NON LI ESPONI AL RISCHIO DI MORTE PER GUADAGNARTI UNA MEDAGLIA.
Si proteggono quelli che si amano, non si sfruttano e non si mettono in pericolo.
Ma se davvero i fantini amano quei cavalli come figli, che dire… speriamo siano tutti sterili O___O

Detto questo, per me ai mussulmani glielo possono pure regalare il Palio.

marco

caro Mario…. credo che tu non sappia NIENTE…MA PROPRIO NIENTE DI SIENA ed ancor meno del palio, ed il bello è che to dice UN NON SENESE COME ME.
La cosa più comica che dici è sul maltrattamento degli animali…ma tu lo sai che nella curva più pericolosa sono stae studiate protezioni così particolari ( con un investimento di denaro che solo Siena può permettersi ) che sono poi state riportate sulle macchine di formula uno ? Ma lo sai che Siena è l’unico posto al mondo ad avere ambulanze apposite per cavalli ed una clinica così evoluta che, probabilmente, in molte parti d’Italia non c’è neppure per le persone. Clinica che cura i cavalli di mezza europa 365 giorni all’anno… e quindi non solo quelli che, eventualmente, possono avere problemi durante il palio. Ma lo sai che i cavalli del palio hanno diritto a vivere la loro pensione serviti e riveriti ( sulle splendide colline della Montagnola ) in semilibertà e curati fino all’ultimo giorno della loro vita ? La commissione statael che , pochi anni orsono, indagò a seguito di un esposto per un incidente ad un cavallo ebbe a dichiarare che il Palio di Siena era il luogo più sicuro che esista per un animale che viene fatto gareggiare. I senesi onestamente non sono il massimo della simpatia di primo acchito, questo lo ammetto. Ma, ti cito il mio caso. Io sono nato a Siena ma la mia famiglia è di un paesino ad una ventina di chilometri . Era il 1962 e mio padre era un giovane timidoe preoccupato per le sorti della propria moglie che doveva avere un cesario per permettere al bischero che ti scrive di metter fuori la testa. A quel tempo un cesario non era uno scherzo. Quindi dovette fare la spola parecchi giorni fra casa nostra e l’ospedale di Siena ( il più vecchio del mondo n.d.r. ) . Ovviamente non aveva il tempo di pranzare a casa e cominciò a frequentare una trattoria nelle vicinanze di piazza del duomo. Vedendo questo giovane tutti i giorni alla stessa ora andare lì a pranzare, alcuni avventori ed il padrone della trattoria gli domandarono i motivi del perchè fosse lì. EBBENE MIO PADRE NON RIUSCI’, DA QUEL GIORNI, A PAGARSI PIU’ UNA VOLTA IL PRANZO…NON CI FU POSSIBILITA’ ! Si strinsero idealmente e praticamente tutti intorno a lui e si offrirono persino di offrirgli una camera se qualche sera desiderava far compagnia a mamma fino a tardi. QUESTA E’ SIENA, MARIO. Poi tu giudicala come ti pare.

Pessimista Cosmica

Mi pare che sia stato giudicato il Palio, non Siena.

Il pensionamento è una cosa ottima, sicuramente ma resta il fatto che dal 1970 siano morti qualcosa come 50 cavalli a causa del percorso super-sicuro e studiato a misura di equino.
Questi cavalli sarà il caso di amarli meno ma meglio?

Riccardo

saremo pure tutti atei qui dentro, ma vedo che non ci facciamo mancare l’unica nostra religione trasversale: IL CAMPANILISMO! 😀
PS: chi mi parla male di Ostuni, lo sgozzo! 😀

Pessimista Cosmica

Per me Ancona possono pure bombardarla… basta che mi avvisino prima 😉

The best emmia

@Pessimista:

Già fatto, mi pare. Poi siccome non bastava si sono aggiunti un terremoto e una frana. Ma se vuoi pregherò che arrivi un uragano 😉

ulivinico

Signori, prima di parlare di Palio, dovreste viverlo e vivere a Siena. Sono senese, ma non sono un contradaiolo, sostengo Greenpeace e WWF, ma la storia del maltrattamento degli animali ha sinceramente rotto le palle (scusate il francesismo)! Le corse di cavalli esistono e in ogni corsa possono avvvenire incidenti; ogni settimana muoiono circa 30 persone sulle strade italiane, un strage in un anno, una guerra! In cui muoiono persone, non animali. Chiudiamo le strade? Le rendiamo totalmente sicure? Impossibile, o le usiamo meno o non c’è nulla da fare, comanda la statistica. Aboliamo le corse di cavalli allora? Nelle altre corse ci sono molti più incidenti ma non sono pubblicizzati come il Palio di Siena e così le scimmie che si nutrono di tv vedono solo il problema Siena. A Siena il Palio fa parte della società, le persone vivono in contrada tutto l’anno e il Palio è una delle poche cose veraci che rimane in un’Italia in cui sta sparendo tutto.
Per gli incidenti ai cavalli, Siena ha fatto molto ma per eliminare del tutto i pericoli ci vogliono gli dèi, uno per noi e uno per i cavalli…visto che non ci sono cerchiamo di smettere di rompere con questa storia del maltrattamento eh! Grazie.

Pessimista Cosmica

Le persone scendono in strada di loro volonta conoscendo rischi e statistiche e dopo aver preso una patente. I cavalli corrono dove l’uomo sceglie di farli correre e perchè l’uomo sceglie di farli correre… non piccola come differenza.

Io mi sto stufando di questa gente che crede che serva la cittadinanza per poter esprimere un opinione su una questione oggettiva, che oltretutto riguarda terzi (i cavalli con collo e zampe rotte). E’ la stessa manfrina che gli afecionados della corrida ti propinano ogni volta che fai loro presente che sono dei sadici malati di mente: “voi non potete capire, non siete spagnoli e blablablabla”.

ulivinico

“Le persone scendono in strada di loro volonta ”
Col cavolo! Io scendo in strada perchè non ho scelta per lavorare e rischio la vita (statisticamente) ogni giorno. Se potessi andrei con i mezzi pubblici, che non esistono quasi più. Quindi lasciamo perdere il libero arbitrio.
I cavalli vanno dove li guida l’uomo ma mangiano anche quello che gli dà l’uomo e vivono ormai grazie all’uomo (purtroppo non abbiamo praterie dove lasciarli allo stato brado). Se non ci fossero corse, non ci sarebbero neanche molti cavalli, allevati e cresciuti allo scopo, tranne qualcuno per fare passeggiate. Niente corse->niente cavalli per le corse. Meglio la non esistenza di tutti i cavalli da corsa che l’incidente di qualcuno? A me pare la solita esagerazione senza senso, senza averci riflettuto in modo razionale. E il tutto dovuto sempre a quella parte irrazionale dell’uomo, istintiva, che fa ritenere il cavallo, il cane, il gatto, come animali superiori rispetto agli altri….e tutti a difenderli come fossero umani, mentre magari gustate il vostro bel pollo allevato in batteria.
http://www.tutelafauna.it/News/Maltrattamenti/Video_shock_sullallevamento_industriale_di_polli.kl
Ecco un bel post non ipocrita sull’animalismo integralista: http://www.byoblu.com/post/2008/11/19/Meglio-del-massacro-delle-isole-Far-Oer-molto-meglio!.aspx
Un animale ogni tanto può farsi male, come ognuno di noi e come tutto…basta non esagerare nè in un senso nè nell’altro.

ulivinico

“Io mi sto stufando di questa gente che crede che serva la cittadinanza per poter esprimere un opinione su una questione oggettiva, che oltretutto riguarda terzi (i cavalli con collo e zampe rotte).”
Non serve la cittadinanza, serve la cultura altrui. Io sono stufo di missionari che vogliono portare la loro cultura altrove, come ai terribili e cattivi indiani di una volta e ai cattivi musulmani dei giorni d’oggi. Sono sempre le solite storie della cultura personale ritenuta superiore e più etica, lo stesso comportamento tipico dei credenti…(sei credente?).
E da quando ho capito questa cosa ho smesso anche di avercela con la corrida; non mi piace, è brutale, non l’approvo ma non posso imporre la mia etica nè a loro nè agli indigeni che praticano incisioni sulla pelle ai figli per fargli dei disegni con le cicatrici. Lo stesso è il comportamento di coloro che sbraitano contro il Palio di Siena, anzi, molto peggio! Perchè a Siena la corsa fa parte di una vita vera, vissuta tutto l’anno. Questa è oggettività, non la zampa rotta di un cavallo in un incidente. Comunque vi basta spegnere la tv, e il mondo non cambierà di una virgola per un cavallo.
(caz, ho un commento sopra in moderazione…non ancora pubblicato)

Pessimista Cosmica

No, non sono affatto credente.
Detesto le grandi religioni antropocentriche.

Guarda il confronto con gli indiani è davvero inappropriato, nel corso della storia le contaminazioni culturali, e anche i sopprusi culturali, sono quanto di più frequente ma non puoi mettermi ogni cosa sullo stesso livello tanto per mascherare il lassismo morale.
O devo credere che in quanto italiani e occidentali non dovremmi immischiarci nella vita, nella religione, nella cultura e negli affari di chi infibula le bambine, per esempio?

Eh, no, io mi immischio eccome! E se sotto casa mia arrivase un mussulmano e volesse sgozzare una capretta in nome della sua religione gli arriverebbe in testa un ben-poco-imparziale vaso di fiori.

Le ingiustizie che avvengono nel mondo, sia sugli uomini che sugli animali, non sono mai affare altrui. La realtà concreta, quella fatta di carne e sangue e sistema nervoso, quella fatta di esseri viventi che soffrono per me, nei limiti delle mie capacità e possibilità, è ovvio, verrà sempre prima di qualsiasi cultura.

Durante la corrida i tori soffrono e muoiono, che qualcuno studi anni e blateri per volumi e volumi eciclopedici del profondo significato di tale baggianata non significa nulla.
Se c’è una cosa che non manca all’uomo è la fantasia per giustificare la propria lurida cattiveria, ma si tratta di letteratura nel migliore dei casi, niente che possa avere valore se confrontato con la realtà tangibile del dolore altrui.
Per me l’oggettività è la zampa rotta del cavallo il resto è interpretazione. Una manifestazione culturale può modificarsi nel corso degli anni, migliorandosi e adattandosi, è così che si sopravvive. Il cavallo agonizzante a terra e col collo rotto questa possibilità non ce l’ha.

Un cavallo morto in più o in meno non altererà di certo l’allineamento dei pianeti, certo, ma nemmeno io o te morti o meno lo faremmo, o una bambina infibulata tanto per dire.
Io però preferisco un mondo dove i panni sporchi non si lavino in casa.
Esistono culture e confini a cui noi apparteniamo ma prima di appartenere a queste apparteniamo al regno animale e al pianeta, siamo fatti della stessa sostanza, io la considero un vincolo molto più importante di ogni altro.

ulivinico

(ovvia, la prima risposta è sempre in moderazione, mi tocca ricopiarla senza i link)
“Le persone scendono in strada di loro volonta ”
Col cavolo! Io scendo in strada perchè non ho scelta per lavorare e rischio la vita (statisticamente) ogni giorno. Se potessi andrei con i mezzi pubblici, che non esistono quasi più. Quindi lasciamo perdere il libero arbitrio.
I cavalli vanno dove li guida l’uomo ma mangiano anche quello che gli dà l’uomo e vivono ormai grazie all’uomo (purtroppo non abbiamo praterie dove lasciarli allo stato brado). Se non ci fossero corse, non ci sarebbero neanche molti cavalli, allevati e cresciuti allo scopo, tranne qualcuno per fare passeggiate. Niente corse->niente cavalli per le corse. Meglio la non esistenza di tutti i cavalli da corsa che l’incidente di qualcuno? A me pare la solita esagerazione senza senso, senza averci riflettuto in modo razionale. E il tutto dovuto sempre a quella parte irrazionale dell’uomo, istintiva, che fa ritenere il cavallo, il cane, il gatto, come animali superiori rispetto agli altri….e tutti a difenderli come fossero umani, mentre magari gustate il vostro bel pollo allevato in batteria.
(link tolto…ma basta vedere un Report o altro su allevamento)
Ecco un bel post non ipocrita sull’animalismo integralista: (e anche qui link tolto, ma cercare sul sito di byoblu “Meglio-del-massacro-delle-isole-Far-Oer-molto-meglio!”)
Un animale ogni tanto può farsi male, come ognuno di noi e come tutto…basta non esagerare nè in un senso nè nell’altro.

Aggiunta: “Eh, no, io mi immischio eccome! E se sotto casa mia arrivase un mussulmano e volesse sgozzare una capretta in nome della sua religione gli arriverebbe in testa un ben-poco-imparziale vaso di fiori.”
Oh, ecco, lo stereotipo del mussssulmano cattivo. No no, il paragone con gli indiani ci stava eccome! Specialmente alla luce di questa frase missionaria. La capretta, non sconvolgerti, la sgozziamo anche noi, atei e Gristiani, e sgozziamo il maiale (bono!). L’abbiamo fatto fino a poco tempo fa e in qualche posto si fa sempre. E se qualcuno invece mi rompe le palle sullo sgozzare il maiale (che a Siena col sangue ci si fa il migliaccio) il vaso di fiori poi lo usa come tappo.

ulivinico

E sempre sulla frase “Eh, no, io mi immischio eccome! E se sotto casa mia arrivase un mussulmano e volesse sgozzare una capretta in nome della sua religione gli arriverebbe in testa un ben-poco-imparziale vaso di fiori.”
C’è una bella incongruenza. Infatti il cattivo mussssulmano che viene sotto casa tua, è uno che mostra le sue abitudini fuori dal suo contesto, “violando”, diciamo così, le abitudini tue locali (anche se non è neanche vero.)
Rompere le palle ai Senesi con la storia dei poveri cavalli che si fanno male (e i senesi ci tengono al cavallo, ma se corri..c’è poco da fare), è fare la parte del musulmano che viene a invadere le tue abitudini.
Quindi, in pratica sei d’accordo coi senesi che non vogliono cambi di abitudini e gente che viene a importi le sue visioni.
Forza, se sei razionale capirai che hai proprio sbagliato esempio.

Ernesto

Esistono tradizioni giuste e tradizioni sbagliate da eliminare.
In altri termini, solo perché una cosa è tradizionale, non vuol dire che sia giustificata.

Gli aztechi strappavano il cuore ai prigionieri di guerra. Era una tradizione.

Massimo

Attenzione: NON è un off topic. Secondo me, un piccolo rimando a Beethoven ci aiutrebbe a capire:
1) come, in che senso e perché un tizio di Sovicille/Sinalunga/Radicondoli possa definirsi “non senese” e, di conseguenza, mostrare l’esterofilia accogliente dei senesi con esempio del proprio vissuto di… “straniero”;
2) come, in che senso e perché, una (ma)donna “con fattezze non propriamente senesi” (magari di Sovicille, Sinalunga, Radicondoli, Timor Leste, Roma, Kualalumpur, Parigi o Lagos) abbia indotto un paio di cattolici “autoctoni” (= nati, cresciuti, pasciuti “intra muros” in senso proprio e figurato senza mai varcare il confine dell’isolato – proprio e figurato, ancora) possa risultare offensiva per chi la ritiene islamica perché chi l’ha dipinta è libanese (ovvero “straniero” come un tizio di Sovicille… Lagos ecc.).
Notare che a Siena ci sono anche: a) l’Università per stranieri (di Sovicille ecc., ma anche inglesi, francesi, turchi, cinesi ecc.); b) un Festival del Cortometraggio internazionale (a cui partecipano registi d tutto il mondo – provenienti cioè da Paesi mediamente più lontani dei paesi più vicini).
Domanda: saranno mai d’aiuto per gli aiutoctoni simili opportunità di apertura mentale e di confronto?
Il rimando a Beethoven (essenziale per capire meglio cosa voglio dire) è il seguente:

http://www.youtube.com/watch?v=jF_WA9eOjTk

Claudia

Prima di criticare informati …ma per davvero!! Io ho avuto a che fare con tutti gli sport che “usano” cavalli e ti posso garantire che come vengono trattati a Siena gli altri neanche se lo sognano!!! Chi dice che ama gli animali magari fa concorsi, gli rompe le gambe a furia di salti e poi una volta “finiti” li porta al commerciante e li vende a peso…chissà che fine fanno dopo eehhh ??????I fantini sono mercenari, non amano i cavalli come figli…ma i contradaioli sì e se un fantino si permette di fare qualcosa di male ne paga le conseguenze!! Io sono una critoca per eccellenza ma, prima di parlare mi informo veramente!!!!

letizia

Invito questo signore, prima di parlare, a conoscere il Palio di Siena, ed il profondissimo rispetto e amore che lega la città ai barberi. Non diciamo stupidaggini a vanvera, primo, e se si ritiene che il palio non interessi (magari!!) si eviti di intervenire a sproposito
una senese trapiantata a Torino infuriata

StefanoM

Qualcuno ricordi agli autori della padania che senza la cultura araba e la sua opera di trasmissione di conoscenze all’ europa saremmo ancora a litigarci le pecore senza saper fare 1-1=0

Wakko Warner

Non credo che agli autori della padania interessi molto la matematica… o qualsiasi altra materia che richiede l’uso del cervello.

Davide

Non diciamo idiozie, la matematica non l’hanno certa inventata gli arabi, ed il metodo posizionale lo hanno copiato dagli indiani.

Gianc

Vero. Gli arabi hanno inventato lo “0” (zero)… credici, non è cosa da poco.

StefanoM

@Davide: infatti non ho detto che hanno “inventato”, hanno “trasmesso”.

Davide

Gianc: pare che lo 0 lo abbiano inventato per primi i maya, mentre ciò che è certo è che gli arabi lo abbiano copiato dagli indiani.
StefanoM: ok, ma da come l’avevi scritto sembrava che senza gli arabi noi non sapremmo neppure contare, ma vogliamo parlare della matematica greca?

puric

seguendo questo criterio, dovrebbero chiedere ai musei vaticani di eliminare tutte le opere che hanno come soggetto la mitologia classica!

Gérard

Forse hanno preso un artista libanese perchè la storia di San Giorgio si svolge dove oggi si trova Beyrouth ?

fab

Ma se ‘sta gente non ha di meglio da fare, perché non li si mette a passare la cera sui semafori?

rio

qualcuno ricordi a StefanoM che la trasmissione delle conoscenza degli arabi era strumentale ai loro disegni imperialistici. Altrimenti non si spegherebbe perchè nei paesi “loro” siano così messi male dal punto di vista culturale e scientifico…

andrea

ti sbagli di grosso! a suo tempo avevano una concezione matematica e astronomica ben piu ampia di quella medievale occidentale!!!

Fri

Perchè hanno avuto una involuzione culturale dovuta all’imporsi dell’integralismo religioso. Esattamente quello che è successo nel medioeve in europa e che sta succedendo in questi anni in Italia.

StefanoM

@rio:
sbaglio o è la stessa cosa che fanno tutti i conquistatori con i popoli sottomessi??

esempio perfetto: l’ impero romano (che ricordiamo, è artefice della cristianizzazione iniziale europea, IMPOSTA con la legge nel 380)
i romani davano tecnologia, scienza, innovazioni, migliore qualità della vita e infine cittadinanza per far sentire i conquistati parte di un impero migliore e non schiavi perdenti

riguardo la situazione attuale, fri ha colto perfettamente la verità.

Giovanni Mandis

in effetti il medioevo ci ha dato, tra le altre cose, le cattedrali romaniche, gotiche, Giotto, Dante Alighieri, i mosaici (se c’è qualche uaar di Ravenna batta un colpo…), i borghi medioevali ammirati in tutto il mondo, gli ordini monastici che hanno bonificato terre mefitiche e le hanno rese fertili in tutta Europa, è grazie alla diffusione del cristianesimo che nel medioevo si comincia a capire che la natura non è una qualcosa di magico da temere come pensavano i popoli pagani, ma creazione di Dio da studiare e conoscere sempre meglio.

Magar, bieco illuminista,

In effetti quel pagano di Eratostene si pisciava sotto dalla paura, quando pensava alla natura, Aristotele si nascondeva sotto il cuscino, e Archimede si dava alla macchia, piuttosto che “studiare e conoscere la natura”… ah, ‘sti infedeli superstiziosi!

fiertel91

Diciamo che questo ce l’ha dato il Basso Medioevo, più che il Medioevo in generale. Che poi, cosa dici del timore dei pagani per la natura?

Giovanni Mandis

Basso alto magro o grasso è sempre Medioevo…
Il Cristianesimo (cioè la Chiesa) ha sintetizzato la Rivelazione ebraica che ha il suo compimento in Cristo con la razionalità greca (prendendo ciò che c’era di buono, cioè molto). Da lì è nata l’Europa e il progresso in tutti i campi.

Ernesto

@ Giovanni Mandis
In vita tua, sei mai riuscito ad avere un pensiero autonomo? Uno che tu non abbia copiato pari pari da un prete o altra autorità?

Congo

Il palio di Siena ha mischiato al suo interno tutta una serie di riti filo-pagani.
Che senso ha la benedizione del drappellone? e la benedizione dei cavalli (e dei fantini), nelle chiese della rispettiva contrada?

E’ un bello spettacolo, (a eccezione di quelle odiose perdite di tempo per mettersi d’accordo, che a me fanno tanto cultura pseudo m@fios@), ma la commistione con la religione con tanto di presenza addirittura di un arcivescovo, la trovo francamente ridicola.

rik

Il vescovo di Siena pensi piuttosto al processo che vede accusato l’economo mons. Acampa per incendio doloso e calunnia e alle sue telefonate intercettate con due preti in cui si raccontavno le loro storie gay.

Potrebbe anche spiegarci che fine hanno fatto le indagini per estorsione per aver tentato, secondo l’accusa, di intimidire i testimoni e cercato di soffocare le indagini attraverso l’interessamento del ministro Mastella.

Il processo riguarda l’incendio delle carte dell’archivio di Siena, di cui è accusato mons. Acampa, che avrebbe anche falsamente accusato un innocente per farla franca e nascondere le prove della sua gestione “personalistica” del patrimonio della diocesi.

Chi volesse saperne di più:

http://laici.forumcommunity.net/?t=12266338

Wakko Warner

Questo esattamente cosa c’entra con la notizia?

P.S.: Ma ti danno un compenso per ogni volta che inserisci un link a quel sito?

tonii

per la Padania va bene pulirsi il culo con la bandiera nazionale ma è contraria che un levantino dipinga una tizia levantina su un tessuto.

il fatto che un islamico dipinga una immagine dimostra che è molto più laico lui dei talebani italioti e padaneggianti.

crebs

Mia suocera era di Siena.
Ho imparato che le logiche riguardanti direttamente e indirettamente il Palio sfuggono, per TUTTI i senesi, contradaroli o meno, a qualunque tipi di logica.
Non solo, più è vicino il Palio meno la ragione può essere trovata.

Gianc

1°- C’è qualcuno che, pur essendo abbastanza evoluto da essere ateo, si interessa di quel che dice quel foglietto parrocchiale?
2°- Siena non è certo in padania, cosa vogliono questi legaioli? Vogliono la secessione o vogliono comandare in tutta italia/Europa? Che si decidano…
3°- E’ ormai lampante che il priapismo è senz’altro una malattia fastidiosa e, a quanto pare, influisce pesantemente anche sulle capacità intellettive 😉

Vabbè, sul palio di Siena (ma anche su quello di Legnano, mia città) preferirei solo venisse evitato l’uso dei cavalli, o altri animali, o che almeno venissero utilizzati in maniera meno “obsoleta”.

enrico69

Sono ormai molti anni che il Carroccio sta tentando di conquistare la Toscana, e credo che prima o poi ci riuscirà alla grande: vuoi per l’economia toscana, che è quasi tutta costruita sulla piccola e media impresa, vuoi per le solennissime “bischerate” del PD da queste parti. Il Palio di Siena non è una gara ippica, ma una bella giostra medioevale. Come potrebbe il leghista rimanerne indifferente? Sia che si tratti di culti celtici in onore del dio Po, sia che si tratti del ritorno alla messa in latino di San Pio V, tutto quello che ha un vago sapore di Medioevo attira il leghista come il miele le mosche. Anche perché – diciamocelo francamente – ormai il federalismo (quello vero) è finito a puttane, ed il ministro Maroni si appresta a far manganellare dalla polizia i suoi stessi elettori della Padania.

Massimo

Enrico, da toscano quale sono, condivido in pieno quello che sostieni. In particolare, la vedo “bigia” per il destino di Prato e dintorni, con la storia dei cinesi concentrati, della lora ermeticità, della facile leva che si offre a chi vuole giocarsi la carta dell’esotico non inteso come “mistero affascinante”, ma piuttosto come pericolo insondabile (cfr l’antico “salto nel buio”). Il tutto, unito all’insipienza di molte amministrazioni locali delle nostre parti (troppo sicure della solidità del feudo), promette scenari di degrado. La Toscana è storicamente un luogo molto speciale nel contesto italiano; fino a non troppo tempo fa, questa particolarità consisteva in buona parte nel senso civico e comunitario e nell’indipendenza dalle gerarchie cattoliche di gente magari non sempre raffinatissima, ma tendenzialmente onesta e amante della giustizia. L’imbarbarimento generale sta travolgendo ormai anche zone tradizionalmente provviste di validi anticorpi (cfr le province emiliane ormai già convertite al verbo leghista). Tra Pontremoli e Talamone, i leghisti sono ormai al 6% e la provincia di Grosseto è sempre più spostata a destra.
L’unica cosa su cui ho delle riserve rispetto a quanto dici ha a che fare con ciò che “attira le mosche leghiste”. Personalmente, non avrei pensato al miele (oltre tutto, sono maremmano ;-)…

Wakko Warner

I cattotalebani sono sempre in prima linea quando vedono qualche opportunità, anche minima, di discriminare gli altri. Molto in linea con i loro stessi principi cristiani… o forse no…

enrico69

@ Massimo

Il tuo post mi ha fatto venire in mente una cosa: se c’è un personaggio della storia medioevale, cui la città di Grosseto deve veramente molto, questi è Federico II, appartenente anche lui agli Hohenstauffen come il Barbarossa. Evidentemente la progressiva fascinazione, che la Lega sta esercitando sui maremmani, si spiega, almeno in parte, con una certa smemoratezza storica…

Per quanto poi riguarda il problema del Palio e dell’islam, non so proprio che dirti. Io ho sempre detestato l’islam (l’iniziale minuscola mi sembra doverosa) perché la considero la più fascista delle religioni, ma la mia avversione per i figli di Ishmael mi obbliga ad avere come compagni di viaggio individui come Borghezio e soci, e devo confessarti che il mio naso avverte un aroma penetrante che non è propriamente di rose e di violette. Voi maremmani siete i “texani” della Toscana, e da bravi cowboys riuscite a tollerare certi odori meglio degli altri toscani; tuttavia il problema rimane, eccome se rimane! Davvero, non so più che pensare. L’attuale situazione politica, non solo specificamente italiana ma mondiale, è talmente torbida che, in confronto ad essa, l’acqua dell’Ombrone sembra appena sgorgata da un ghiacciaio del Karakorum. Tutto appare confuso, indecifrabile. Se solo uno tenta qualche timida e “ragionevole” analisi politica, subito salta fuori una moltitudine variegata di fatti ed eventi che obbligano a rivederla radicalmente. Invidio di tutto cuore quelli che riescono a capirci qualcosa.

Massimo

Temo che la mia semplice “allusione con ellissi” non sia arrivata al punto: poiché il Sud della Toscana è noto per il suo carattere aspro e “terragno” (autoironia), è stato per una sorta di ritegno… ipercorrettista che non ho detto esplicitamente cosa, in un idioma più rustico e diretto (ovvero in lingua buttera), attira le mosche (e/o i leghisti) più del miele. Per spiegarmi meglio, cito un maestro “straniero” (come direbbe Calderoli):

http://www.youtube.com/watch?v=by8xzLR0Q7Q

Volevo solo sottolineare che le mie narici (come non si sono assuefatte all’odore sopra ricordato) non si sono ben avvezzate neanche al tanfo del leghismo. Personalmente, ho vissuto nel Nord (quello vero: in Svezia, non in Val Brembana) e devo dire di esser sempre stato un federalista convinto (posto che per “federalismo” s’intenda la creazione di rapporti intra-europei sempre più stretti, di decisione paneuropea a maggioranza e non all’unanimità com’è ora, di ampliamento delle relazioni di scambio culturale, di alleggerimento delle pretese dello “stato nazione” [feticcio rinascimentale che ci è costato troppo sangue] a vantaggio del Parlamento di Strasburgo, di valorizzazione delle varianti linguistiche locali e di utilizzo di tutte quelle possibilità insondate di comprensione reciproca che di solito si offrono fra vicini). Mi spiego meglio: ad un convegno con sede a Oslo, gli intervenuti danesi parlano la loro lingua; gli svedesi, pure. Si sfrutta in sostanza il principio della reciproca intellegibilità. Nel dominio romanzo, ad esempio, qualcosa di simile sarebbe praticabile (con qualche accorgimento) nell’ampio tratto compreso fra il cuneese e Valencia, seguendo tutta la costa del Mediterraneo occidentale – si tratta infatti della grande area a base occitanico-catalana, la cui coerenza linguistica interna andrebbe valorizzata perché ciascun cittadino abitante in quelle regioni potesse sentirsi un po’ meno… “italiano, francese, spagnolo/catalano ufficiale” e un po’ più… “europeo effettivo”. Passare da Cuneo al Delfinato non è la stessa cosa che passare “dall’Italia” alla “Francia” (da Roma a Parigi). Sotto la pelle, c’è tutta una realtà pulsante di storia e di sfumature che accomuna i popoli confinanti e arricchisce il dialogo fra esperienze in nome della condivisione. Questa è la mia idea di federalismo (che, poi, configurandosi come “federalismo europeo” è ben più noto con il nome di “europeismo”… ma tant’è). E, poiché è l’opposto diametrale dell’idea (?) che ne hanno/danno i leghisti (chiusura a riccio, mentalità da strapaese, localismi, ostilità verso l’altro/gli altri, particolarismi, paraocchi di ogni sorta ecc.), posso dire a ragion veduta che si tratta del movimento politico (e, in genere, del modo di pensare) a cui sono più fieramente avverso all’interno del panorama politico italiano. Appropriarsi di un’ottima idea per snaturarla e trasformarla nel suo opposto per abortirla ed esorcizzarla meglio è senz’altro qualcosa di molto peggio che limitarsi al razzismo (di ogni ordine e grado) d’accatto e accontentarsi di frugare nel torbido per soddisfare le pulsioni più basse del popolino. I demeriti della lega includono senza dubbio (ma trascendono) quelli del “semplice” razzismo analfabeta…

libero

La Lega si attacca a tutto quello che le può portare un pò di consenso, non importa come, per ora le riesce, ma questo modo di fare incontrerà un limite.

enrico69

Devo concludere il mio discorso con un lieve off topic.

Dietro l’apparente populismo della Lega Nord si nasconde un disegno politico preciso e coerente, anche se molto difficile da decifrare per l’uomo della strada. Il movimento leghista nacque negli anni ’80, quando iniziavano a profilarsi all’orizzonte le nubi minacciose della globalizzazione, ed i piccoli e medi imprenditori padani decisero di creare un partito (o meglio una federazione di piccoli partiti) che ne tutelasse efficacemente gli interessi economici e politici a livello nazionale, anche perché questi piccoli e medi imprenditori sapevano benissimo di poter contare solo fino ad un certo punto sul sostegno della Confindustria. Quanto poi al programma politico di carattere federalista, giova ricordare che uno dei suoi suggeritori era stato Richard N. Gardner, ambasciatore degli USA in Italia dal 1977 al 1981 sotto l’Amministrazione Carter e membro della Trilateral Commission dal 1974 al 2005. Bene, fin qui non c’è nulla di strano od incomprensibile. Le cose strane saltano però fuori, quando si considera che, fin dai suoi esordi nella politica nazionale, la Lega Nord ha intrapreso una veemente crociata contro il movimento omosessuale, la quale crociata non c’entra un bel kaiser di niente né con gli interessi dei piccoli e medi imprenditori della Padania né con lo stesso programma federalista. A questa crociata antiomosessuale, si è aggiunta successivamente un’altra crociata, questa volta contro gli immigrati e segnatamente contro gli islamici. Eppure gli immigrati, indipendentemente dal fatto che osservino le sure del Corano o pratichino antichi culti animistici dell’Africa equatoriale, offrono mano d’opera a basso costo ai piccoli e medi imprenditori, e rappresentano per questo una vera manna inviata dal dio Po sul popolo eletto della Padania – perché allora respingerli in un modo tanto brutale? how come such bold a struggle? Come vedete, sono tante, anzi troppe, le cose strane che non riesco a comprendere nella Lega.

Wakko Warner

Enrico, è molto più semplice di quanto pensi in realtà.

Quando si fa leva sul populismo, su idee che tendono a dividere anziché ad unire, su idee e principi bassi condivisi per lo più dalla parte ignorante e poco acculturata della popolazione… si finisce inevitabilmente per attirare gente bassa e ignorante fra le proprie fila.

Con l’andare del tempo la gente bassa, scelta per la propria foga (spinta dal razzismo, ecc) anziché per la propria intelligenza, prenderà posto sempre più in alto nel partito fino a trasmettere per osmosi le proprie idee ignoranti all’intero partito.

Questo ovviamente è un ciclo vizioso perché non farà altro che aumentare la quantità di gente bassa e ignorante fra le fila del partito, infettando anche i pochi germogli sani che o si adattano o sloggiano.

Se noti è un po’ anche quello che sta succedendo alla destra in genere, Berlusconi, pur di far cassa (di voti), ha permesso a vari partitini estremisti di entrare fra le proprie fila (dopotutto a lui interessava riuscire a vincere, non si è certo posto il problema di vigilare sui chi entrava fra le sue fila)… e oggi ci troviamo con vallette che fanno il ministro dell’istruzione (con relativi danni causati al sistema scuola: povertà, finanziamenti che anziché andare alla scuola pubblica sono dirottati verso la scuola privata [che per la quasi totalità sta in mano alla curia], incentivi agli insegnanti di religione cattolica, crociate circa il feticcio religioso cattolico nelle classi, ecc) e nipoti del tiranno Mussolini che ne giustificano l’operato e minimizzano i danni da lui procurati. Senza contare l’ovvia deriva razzista (in tutti i sensi) che questo ha provocato e il sostegno alla superstizione (in tutti i modi possibili).

Giorgio77

Mi risulta che nella battaglia di Montaperti i senesi attaccarono i “guelfi” invocando il santo, ma chi erano i guelfi, erano proprio i leghisti, tanto che oggi usano le stesse simbologie da crociati, insomma vorrebbero dettar legge sull’identità, le radici e la cultura ma non mi sembra che conoscono molto bene la storia italiana.

enrico69

@ Wakko Warner

Quello che hai scritto è senza dubbio molto saggio e ragionevole, ma il problema che io ho posto rimane lo stesso. Il populismo non esiste mai in politica, o meglio è solo una maschera dietro la quale determinati poteri forti nascondono le loro strategie per conseguire più agevolmente quello che si prefiggono. Oggi possiamo anche sorridere di certe carnevalate del Ventennio, ma faremmo meglio a ricordare che il migliore amico di Benito era proprio sir Winston, e che non poche iniziative politiche del PNF furono suggerite dallo stesso Foreign Office, anche quando Benito sbraitava dal terrazzino di Palazzo Venezia contro la perfida Albione e ricordava corrucciato al popolo italico che gli inglesi mangiano ben cinque volte al giorno.
Vedi, con la Lega Nord ed il suo apparente populismo è un po’ la stessa cosa. Quali sono i poteri forti che si nascondono dietro di essa? Lo ripeto, oggi sono tante, troppe le cose in cui non riesco a vedere chiaro. Ma ti ringrazio lo stesso per la tua risposta.

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