Amore interreligioso: due giovani uccisi in India

Lei, Reena, aveva quindici anni ed era di religione induista; lui, Shah Mohammad, ne aveva diciassette ed era musulmano. Abitavano a Samain, nel nord dell’India, ed avevano cominciato una relazione: avevano anche tentato di fuggire, ma erano stati ripresi alla stazione ferroviaria. Sono stati torturati (al giovane è stato cavato un occhio), uccisi, e i loro corpi esposti nel cortile della scuola dove studiavano. Secondo il Times of India, il consiglio del villaggio avrebbe chiesto alla famiglia del giovane di lasciare il paese.

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47 commenti

gianfranco

“l’amore vince sull’odio e l’invidia”…. cosa c’è più amorevole della religione? due religioni…

libero

L’India passa pe un paese ormai moderno, si vedono prodotti film moderni, come ancora mai queste cose ?

Painkiller

Il fatto che abbiano migliorato il settore “panem et circense” non ne fà un paese moderno, visto che il 94% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà.

Flavio

L’India e’ quasi un continente. E’ come paragonare la ricchezza di Milano centro con, che ne so, un paesino nelle campagne dei balcani.
Resta la piu’ popolata democrazia del mondo, quindi ha delle speranze.

Giovanni Mandis

l’india è un paese in cui ancora oggi decine di milioni di persone sono considerate intoccabili dalla principale religione locale..con conseguente emarginazione dalla vita sociale..
quando vi sveglierete a capire…

DENIS

Riposino in pace… se possono…

per il resto non ci sono parole da dire.. sarebbero sprecate e inutili. Se esiste ancora una coscienza che questa possa urlare.

LIBERIAMOCI.

lol

davvero si può fare questo in india?
davvero si può torturare, cavare occhi, uccidere ed esporre cadaveri nelle scuole in india?
tutto ciò è considerato “legale”, oltre che “giusto”???
senza parole…

Congo

L’India è un paese così vasto che ci trovi veramente di tutto.
Però la tendenza pare essere una minore tolleranza religiosa da parte proprio di una delle religioni storicamente più tolleranti ancora esistenti.

Giovanni Mandis

ecco che torna il classico mito della religione indiana tollerante…
un paese dove la moglie vedova deve essere arsa viva… dove lo stato ha dovuto proibire le analisi per scoprire il sesso del nascituro perchè SE FEMMINA VENIVA FATTA ABORTIRE (nascere femmine è considerata una disgrazia…)

Painkiller

Per una volta siamo d’accordo. Sinceramente non sopporto gli imbecilli che propagano la favole dell’induismo come religione spirituale, aperta, tollerante e piena d’amore.
L’induismo è la mostruosità che ha dato vita ad un’aberrazione come le caste, alle nuore bruciate vive o ammazzate a sassate se i suoceri non ottengono ulteriori benefit materiai come dote dopo il matrimonio, ecc, ecc.

Quanto al nascere femmina… Mandis anche prima del femminismo qui da noi era considerata una disgrazia avere una femmina. O credi che il detto “chi dice donna, dice danno” nasca dall’amore per le bambine? Questo è un cancro che affligge tutte le società\religioni di stampo patriarcale…. e l’infanticidio femminile, in maniera più o meno aperta, è stato lungamente praticato anche nell’europa cristiana.

In linea generale a TUTTI servirebbe un maggior meditazione sulla considerazione sociale della donna come oggetto e non soggetto. Anche i occidente, statistiche OMS; la prima causa di morte delle donne è la violenza maschile.

Giovanni Mandis

Painkiller certo conosco anche il detto “auguri e figli maschi”, ammetterai però che qui da noi comunque non le abortivano in quanto femmine..
l’infanticidio femminile nell’Europa cristiana non l’avevo mai sentito e sì che la Storia cristiana è una delle più studiate del mondo..
fonti?

Andrea

La religione unisce. La fregatura è che unisce nella morte.
Che importa se due ragazzi vengono torturati ed ammazzati: l’importante è che le vacche pascolino tranquille.

Kaworu

che bella che è la religione che unisce.

mica l’aveva detto anche il papa poco tempo fa?

tutte le religioni uniscono.

marduk

la guerra tra igiovani e i vecchi, abbiamo passoto questi momenti anche noi si chiama la crisi prima della tempesta, in iran la stessa cosa i giovani vogliono vivere essere liberi ei vecchi li vogliono controllare, finchè possono non per sempre, poi quando si scateneranno le masse come successe qui, a tempo debito ci vuole tempo, quando all’uomo gli fai assaggiare la libertà quel gusto viene sognato da tutti coloro che ne hanno fame, la religione tenta di controllare in un epoco ove tutto gli è scappato di mano tranne che il potere, i giovani non li vogliono anche i giovani mussulmani e i giovani induisti sono come noi bevono fumano si divertono amano vivono anche a costo della vita

eleuterio

@ marduk.
A mio avviso non è una guerra “tra giovani e vecchi”, ma tra chi comanda e tra chi è costretto a sottostare a questa dittatura immonda.
Comandare è Potere ed Avere, e non conosco persona che rinunci a questo.
Conosco “vecchi” che hanno una mentalità “giovane” e viceversa.
E spesso chi comanda predica bene e razzola male, come da tutte le parti del mondo; conoscevo personalmente un personaggio “importante” del Kuwait che il giorno si inchinava cinque volte in direzione della mecca, e la sera si scolava una bottiglia di liquore. (forse perchè si tratta di “spirito” in entrambi i casi!).

Sal

Potere della religione, unire le anime….i corpi non o possono, essere perchè sono sepolti in cimiteri diversi. Anche lì c’è diversità.
Tutte le religioni sono fanatismi utili alla protezione degli interessi mascherati di clan e benedetti dagli addetti ai lavori che sono sempre i primi a scagliare la prima pietra e il primo urlo di scandalo

robby

potere del amore fondato,sulla morale che si riconosce nelle ,tradizioni religiose.che grandissimo esempio di come ,l individualismo sia secondo b16 causa di male,ecco osserviamo….come tutta la sua filosofia si regge,sul /censurato/..

paola

esatto, grazie di averlo detto…si preoccupa tanto degli atei e dei secolari, quando il problema sono loro

El Topo

Una provocazione: se l’India fosse ancora sotto il dominio britannico forse questo non sarebbe successo. Grazie Gandhi.

nightshade90

mah, non è che avessero un controllo così capillare nei villaggi. tuttavia a quel tempo era più facile che indiani e mussulmani vievessero nello stesso paese, quindi immagino fossero più tolleranti su simili unioni…..

agnese l'apostata

che menata. queste cose sono successe per millenni (che belli i giovani che hanno il coraggio di correrre dietro all’amore sbattendosene delle convenzioni!), solo che ora per fortuna molta gente non ci sta più, la mentalità cambia

roberta

delitto atroce…ma i carnefici chi erano e che subiranno adesso ?

Sai

Religiosi!
Le vittime, i carnefici, il comportarsi in quel modo barbaro…ha tutto a che fare con la religione.
Un dio vuole che uccido? Lo faccio, anche se è sbagliato (e come potrebbe essere sbagliato? E’ la volontà di un dio, DEVE essere giusto). Chi esegue la volontà di un dio (uno qualsiasi) non può scegliere con la propria testa, è costretto a fare quello che vuole il dio, ergo non essendo capace di ragionare diventa un essere inferiore.
Religiosi e religione = inferiorità!
Religiosi e religione = feccia!

Rudy

Spaventoso. Temo che qualche antropologo della mutua rubricherebbe questo orrore a diversità “culturale”.

Anacleto

Questa notizia è il perfetto esempio di ‘società che non conosce l’ individualismo’.

Dice il papa (nell’ articolo precedente) che: “…affidarsi a Dio non significa vedere tutto chiaro secondo i nostri criteri, non significa realizzare ciò che noi abbiamo progettato”.
Quei due ragazzi avevano deciso di non affidarsi a dio, ma di decidere di sè. Cosa non contemplata nelle loro culture. Sono sati ammazzati da compaesani che hanno applicato esattamente la logica papale.

Ma tutto questo accade anche in Italia ogni volta che un padre islamico ammazza la figlia perchè ‘troppo occidentale’. Agisce esattamente come di quegli indiani, con il plauso della comunità e la benedizione dell’ imam.

paola

si ma in italia x fortuna va in galera x’ compie un omicidio…in india cosa hanno fatto agli assassini? qualcuno lo sa? qui sta la differenza tra un paese civile e uno incivile, no?

nightshade90

guarda che non è da molto che in italia hanno tolto il delitto d’onore come attenuante per l’omicidio.

Painkiller

Il delitto d’onore è stato tolto dal nostro codice penale nel 1981. In pratica fino a 29 anni efferate azioni come quell di questa news ricevevano un buffetto dalla giustizia e il plauso sociale.
Ancora oggi c’è molto giustificazionismo sociale e pene ridicole per i bravi mariti che accoppano le ex mogli. Non per niente esiste una cosa ridicola come l’attenuante per “delitto passionale”.

eleuterio

@ paola.
“si ma in italia x fortuna va in galera x’ compie un omicidio….”
Non è tanto il fatto di andare in galera, ma quanto ci si rimane.
*Prenderanno un diploma.
*Scriveranno un libro.
*Arriverà un regista che gli proporrà di fare un film.
*Nascerà una associazione che sensibilizzerà l’opinione pubblica chiedendo la liberazione anticipata, in quanto quello che ha commesso è colpa della società.
L’unico colpevole sarà la vittima, presa per i fondelli da:
* chi ha fatto leggi troppo permissive.
*da i pennivendoli di turno.
*dai buonisti, forse perchè al posto della vittima non c’è un figlio loro.

#Aldo#

La grande India, quella che in molti, nell’ambito delle nostre dirigenze, vorrebbero proporci come esempio da seguire (insieme alla Cina) per la grande modernità e per il grande dinamismo che è stata capace d’esprimere in questi ultimi decenni. Che vadano a ranare.

Gérard

La tolleranza fra indus e musulmani è soltanto di facciata . In realta si odiano . Sono stato moltissime volte in India per lavoro e mi sono accorto che non scorreva buon sangue fra di loro . Questo è anche un motivo per il quale sono nati il Pakistan e il Bangla Desh .

paola

ho letto la news a mio figlio di 10 anni ( solo 5 meno della ragazzina uccisa) che mi ha chiesto: ma cosa avevano fatto x essere uccisi?
detto questo detto tutto, no?

andrea pessarelli

segnalo questa notizia direi speculare

http://www.repubblica.it/esteri/2010/07/06/news/india_matrimonio-5417101/?ref=HREC1-3

GRAN BRETAGNA
Amarsi a Londra al tempo delle caste
una coppia indiana sfida la tradizione
Lei è una bramina, la classe dei più ricchi. Lui un paria, la categoria degli impuri. La religione vieta il matrimonio, gli amici li abbandonano ma loro, due avvocati, non si arrendono: “Basta alle discriminazioni”. E ottengono una clausola nella legge inglese
dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI

LONDRA – Giulietta e Romeo, al tempo delle caste. Solo che il tempo è oggi, e il luogo è Londra. Due ragazzi inglesi, ma di origine indiana. Lui un “intoccabile”, la categoria degli impuri e dei miserabili; lei una bramina, la classe più alta, quella dei custodi della fede e del sapere […]

Painkiller

@Giovanni Mandis

Purtroppo la storia degli infanticidi non me la sono inventata. Non è un fatto molto raccontato ma sono state trovate fosse comuni e anche resoconti della mala piaga. Poi non è che il resto del mondo fosse meglio per carità!. Come dicevo lo sbarazzarsi delle figlie femmine neonate è una piaga che ha accompagnato TUTTO il mondo dalla Germania di Carlo Magno, alla Grecia di Pericle alla Cina tradizionale. Ovviamente al giorno d’oggi sono dati storici che non interessano a nessuno a parte qualche storico. Diciamo che nella civiltà cristianizzata era una pratica ufficialmente condannata, ma nella pratica non punita. Bambine cui ci si dimenticava di dare da mangiare, bambine “perse” nella foresta (da dove credi nascano certe leggende), ecc. Tieni anche conto che le ultime a cui veniva dato da mangiare erano le bambine e se il cibo era poco non mangiavano, non è un omicidio diretto ma aumentava i tassi di mortalità.
Un libro molto interessante è “Dalla parte della bambine” di Elena Giannini Bellotti. Ho anche degli altri libri ma adesso non mi ricordo i titoli, dammi tempo e cerco di ripescare anche quelli.

In merito all’aborto dei feti femmina conta anche che da noi la legalizzazione dell’aborto è avvenuta in periodo femminista e le tecniche di indagine prenatale dopo. La mentalità, fortunatamente, era già cambiata. Non sò se si è capito ma io provo ribrezzo all’idea di un feto abortito solo perchè i genitori ritengono più figo avere una maschio oppure una femmina.

La cosa assurda poi di questi aborti per evitare la figlia femmina è che in molte regioni di Cina e India adesso i baldi maschioni non hanno più ragazze da sposare… così le vanno a rapire nelle regioni e\o paesi vicini. Squallore, su squallore.

gigi

Water (L’Acqua) è il terzo film della trilogia del regista Deepa Mehta basata sugli elementi della vita. Lei aveva già girato Fire (Il Fuoco) e Earth (La Terra) come parte di questa trilogia. Deepa Mehta è d’origine indiana ma vive in Canada.

Girare questo film non è stato facile. 4 anni fa, mentre si cercava di girare questo film nella città sacra di Varanasi (India), le riprese erano state interrotte da gruppi di indù arrabbiati con Deepa Mehta perché ritenevano che i suoi film fosse denigratori verso la religione. Già il suo precedente film, Fire (Il Fuoco) che parlava di rapporti sessuali tra due donne, aveva sollevato molto scalpore tra alcuni gruppi in India, i quali ritenevano che l’omosessualità fosse estranea alla cultura indiana. Alla fine Mehta fu costretta ad interrompere le riprese del film e a lasciare l’India.

Dopo una pausa di 4 anni, questo film è stato girato in grande segreto in Sri Lanka e tutto il cast di attori è stato cambiato per non destare sospetti e per evitare che simili disordini si sollevano un’altra volta.

Il film parla del trattamento delle vedove in India del 1938.

Trama del film: Il film inizia con la piccola Chuiya (Sarla), ancora bambina, ma già sposata e ora vedova. Le rasano la testa e le mettono il vestito bianco delle vedove e suo padre l’accompagna alla casa delle vedove lungo il fiume. Chuiya, è ancora una bambina e non capisce tutto quello che sta succedendo, e cerca di ribellarsi. (Nella foto sotto, Chuiya al fiume)

La vecchia vedova Madhumati (Manorama) regna nella casa delle vedove con un pugno di ferro, con l’aiuto del travestito Gulabo (Rajpal Yadav).

Chuiya trova sostegno e amicizia in Shakuntala (Seema Biswas), una vedova di mezza età, una donna di poche parole e l’unica nella casa che riesce a contrastare la vecchia Madhumati. Successivamente, Chuiya fa amicizia con la bella Kalyani (Lisa Ray), la vedova che vive al primo piano della casa, separata da tutte le altre vedove.
Le vedove dovrebbero sopravvivere con l’elemosina ma questo non basta a sfamare le donne e a pagare l’affitto della casa. Per questo, con l’aiuto di Gulabo, Kalyani deve prostituirsi, e va a frequentare le case degli uomini ricchi dopo il calare del sole.

Kalyani e Chuiya conoscono Narayan (John Abraham), un giovane di ricca famiglia tornato dalla città dopo gli studi. Narayan è seguace di Gandhi e vuole fare parte del movimento per l’indipendenza dell’India. Narayan si innamora di Kalyani e vuole sposarla. Nella casa delle vedove, Madhumati tenta in tutti i modi di bloccare questo matrimonio e nella casa di Narayan, la madre non è contenta della scelta del figlio, ma Narayan insiste.

Solo quando Kalyani sta per arrivare alla casa di Narayan, si accorge che è la stessa casa dove è già venuta altre volte e rifiuta di proseguire. Quando Narayan le chiede il motivo lei gli risponde di parlarne con il proprio padre. (Nella foto sotto, Kalyani e Narayan)

Tornata alla casa delle vedove, Madhumati non la lascia entrare dentro perché è stata disobbediente. Alla fine, Kalyani si suicida nel fiume. Narayan litiga con suo padre e va a cercare Kalyani, ma è troppo tardi e Kalyani è già spirata.

Madhumati vuole trovare una sostituita per Kalyani da mandare alle case dei ricchi per la prostituzione e decide di mandare la bambina, Chuiya. Shakuntala quando lo scopre, va a cercare Chuiya ma è troppo tardi, ormai Chuiya è stata violentata. Shakuntala è disperata. Tutte le sue certezze sul comportamento corretto per le vedove sono crollate. Sente parlare che Gandhi passerà dalla loro città e segue la folla per andare a vederlo.
Gandhi parla alla gente e dice che Dio non è la verità, bensì che la verità è dio, e che dobbiamo essere veri. Shakuntala corre dietro il treno di Gandhi e consegna Chuiya a Narayan nello stesso treno.

Commento: Il film è molto bello dal punto di vista della scenografia e tutta la parte relativa alla vita delle vedove nella casa sono commoventi. Il film racconta la dura realtà delle vedove emarginate da tutti senza sentimentalismi.

Seema Biswas nel ruolo di Shakuntala e Sarla nel ruolo di Chuiya sono molto brave. Tutte le attrici nel ruolo delle vedove sembrano autentiche a partire da Madhumati.

Lisa Ray nel ruolo di Kalyani è bella ma non sempre convincente. John Abraham nel ruolo di Narayan è soddisfacente.

Il film merita di essere visto.

Non penso che con questo film, Deepa Mehta ha voluto denigrare la religione indù, ha soltanto voluto far vedere l’ingiustizia nel nome della religione. Tutte le religioni hanno aspetti negativi, sopratutto se si vuole misurarli con i criteri dei diritti umani di oggi.

Se una religione ha la capacità di interrogarsi e di cambiare con i tempi, riformando tutti gli aspetti negativi, ciò la rende più forte. Il cinema può soltanto far vedere uno specchio alla realtà che esiste nella società, sta alla società guardare l’immagine riflessa e cercare riparo e consiglio. Vietare che i film non parlino degli aspetti negativi di una cultura è come chiudersi gli occhi e rifiutare di guardare la realtà.

salam aleikum
gigi

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