Finalmente i manifesti UAAR a Pescara

Censurati lo scorso anno (cfr. Ultimissime del 24 dicembre e dell’8 febbraio), i manifesti UAAR contro la presenza dei crocifissi nelle aule scolastiche sono stati finalmente affissi a Pescara. Lo annuncia il blog del circolo pescarese dell’Unione.

17 commenti

Claudio

Complimenti al circolo di Pescara per essere riuscito alla fine ad averla vinta sulla censura.

lulumiss

Da abruzzese, anche se lontana, ne sono molto felice!!!

dinuzzo 56

anch’io, da tortoretato in “trasferta” bolognese, mi inorgoglisco per questa bellissima prova di civiltà che sarebbe piaciuta anche a Flaiano. forza UAAR PESCARA.
dinuzzo , iscritto uaar e sbattezzato

POPPER

Queste sono notizie che leggerei volentieri tutto il giorno, anzi, questi manifesti dovrebbero apparire in tutta Italia come a Pescara.

Comlimenti al Circolo UAAR di Percara, siete meravigliosi.

Esigiamo un legittimo riconoscimento laico di manifestare gli ideali, i programmi, il pensiero e le iniziative laiche dell’UAAR, la Costituzione lo contempla e lo garantisce come principio laico insostituibile.

Perchè tanta difficoltà a recepire questo principio costituzionale da parte di molte amministrazioni comunali, mentre invcece si favoriscono iniziative religiose cattoliche?

Sai

Bene. Ma state attenti che a Pescara c’è una discreta presenza di neo-fascisti (perciò fondamentalisti cattolici e violenti).

libero

Conosco dei neo-fascisti di varie età e posso garantire che loro della religione se ne sbattono, poi però ufficialmente spesso ladifensono, perchè ?

Sai

Perchè l’italia è cattolica (dal loro punto di vista) e difendono il nazionalismo.

Eresiarca

Sinceramente temo che non serviranno comunque a molto questi manifesti.
Secondo me sulla questione del crocefisso non esistono indecisi da convincere, ma soltanto due posizioni radicalmente inconciliabili, pertanto qualsiasi opera di “pubblicità” in merito non cambia le carte in tavola ma si limita a rendere ciascuno ancor più sicuro della propria idea.
Concretamente, una persona ragionevole che si trovi di fronte un manifesto del genere approva soddisfatta e passa oltre (=non muta opinione), un cattolico che incontri il medesimo manifesto si indigna, storce il naso, scuote il capo, sospira irritato e forse anche infuriato e prosegue oltre (=non muta opinione).
Le teste che già funzionano non abbisognano di manifesti, e d’altro canto per far funzionare certi cervelli lapidei sarebbero necessari miracoli, altro che manifesti!
La mia non è una critica ovviamente…ci mancherebbe!!! Solo sono un po’ scettico…anzi diciamo pure decisamente pessimista…sulla possibilità di cambiare realmente le cose (leggi: “le persone”)…certo se tutti la pensassero come me non si andrebbe più da nessuna parte…il problema è che io temo non si andrà da nessuna parte in ogni caso!!!
Scusate…non volevo infondervi così tanta allegria!!!

Congo

Non sono d’accordo. Ci sono tantissime persone che ormai non credono, ma che non sanno a chi rivolgersi (e non sanno neanche se vogliono rivolgersi a qualcuno).
Da non credenti non conoscono quali dovrebbero essere i loro diritti, perché nessuno glieli ha mai insegnati. Danno per scontato cose che scontate non sono.
Proprio questa iniziativa dimostra quanto siano disorientati gli stessi Comuni, che prima cercano di vietare, addirittura ipotizzando improbabili reati, poi sono costretti a tornare su posizioni civili.
La resistenza a cui si va incontro è culturale prima ancora che ideologica.

E’ storia recente le conquiste che hanno ottenuto le donne nell’inserirsi in spazi lavorativi da sempre a loro preclusi perché sembrava che non fossero loro idonei, come guidare un autobus o fare operazioni chirurgiche. Il contesto culturale era talmente forte che loro stesse erano tra quelle che non ci credevano.

Ora la situazione, in termini di laicità dello Stato, è più o meno la stessa. Molti non credono, ma sembrano accettare che le cose non possano cambiare.

Stefano Grassino

Eresiarca, credo che Congo abbia ragione. Tra l’altro il grosso problema della nostra associazione è la visibilità che non abbiamo. Se a questo giro, mille persone li vedono e memorizzano il nome, cento li leggono ed in tre si iscrivono, per me è grasso che cola. Pensa se accadesse veramente ed in tutte le città.

Lorenzo Galoppini

Ci sono anche quelli che magari non si sono mai interessati della questione, e non hanno un’idea precisa, ad esempio fra i più giovani.

Stella

… si, è davvero ora di tornare alla ragione. In fondo tutto può essere deciso dalla ragione, l’amore, la vita, la morte e quant’altro.
Non mi preoccupo dei manifesti appesi, in fondo quelli sono (se volessimo seguire la ragione) solamente dei pezzi di carta con un po’ di scritte stampate sopra. Si, gioiamo tutti della “vittoria” che avete ottenuto a Pescara. Gioitene soprattutto voi, se il pubblicare un paio di pezzi di carta sui muri possa equivalere ad una vittoria… soprattutto gioite del fatto che sempre più persone possano convincersi che la fede sia succube della ragione.
Buona resistenza (soprattutto agli elettricisti).

fab

…e concludendo? Quale sarebbe la critica?

Ma intanto:
* “tornare” alla ragione è difficile, dato che mai la società italiana è stata razionale;
* non mi risulta che la ragione abbia la funzione di decidere;
* se con la ragione non si capisce amore, vita e morte, figuriamoci senza;
* affermare che un manifesto è soltanto carta con inchiostro non è ragione, è analfabetismo;
* la vittoria è della tolleranza;
* una vittoria in effetti equivale a una vittoria;
* la fede E’ succubA della ragione, per ovvi motivi; non è qualcosa che si sceglie. Il guaio è quando le persone con ragione sono succubi di quelle con fede.

Commenti chiusi.