Le radici biologiche del mio ateismo

Franco Ajmar*

Franco Ajmar

Le radici, ah, le radici! Potrò mai separarmi dalle mie radici biologiche ed esprimere giudizi, pensieri che si avvicinino a quelli di un filosofo, un teologo, un logico?
Una precisazione (che, come tutte le precisazioni, gioca sull’ambiguità): le mie radici biologiche si possono riferire alla mia educazione accademica, che evidentemente mi ha plagiato e mi costringe a pensare attraverso un percorso sempre più stretto e, per questioni anagrafiche, sempre più diritto, le viuzze collaterali essendo ormai disperse fra le sinapsi. Oppure esse riguardano le mie radici biologiche in senso stretto, quelle che condizionano il mio modo di pensare. Bene, è a queste ultime che faccio riferimento, e in modo plateale. Ecco il primo (e unico) comandamento: “La mente umana è un risultato provvisorio dell’evoluzione del cervello nei primati. Le costruzioni mentali generate dal suo funzionamento, compresa l’ipotesi di un essere eterno e onnipotente, sono condizionate e limitate da questo vincolo antropocentrico.”
Sembra banale, ma questa proposizione è stata per me determinante per posizionarmi sull’ateismo. Non sull’agnosticismo, che mette, sul piatto delle possibili spiegazioni del cosiddetto mistero che ci circonda, anche la possibile esistenza del famoso Ente, solo per dire che non ce la fa a provarla, e quindi non si sbilancia, “no saccio!”. No. Questa mente di derivazione biologica pone per me un limite invalicabile: oltre ad essere una parte provvisoria di un percorso evolutivo non troppo remoto su scala cosmica, ma che prevede un incremento cumulativo di complessità, delle quali non sappiamo l’inizio (l’Homo erectus postulava già dio?) e meno ancora possiamo prevedere il futuro, essa è autovalutativa, cioè si dà il voto da sola e arriva talvolta a dire di essere il migliore prodotto dell’universo. Espande a piacere, con la propria fantasia, il proprio universo (per ridimensionarla basterebbe ricordarle che ogni galassia del tipo di quella che abitiamo è formata da migliaia di miliardi di sistemi solari, e che di queste galassie ce ne sono probabilmente migliaia di miliardi); poi, per estrapolazione costruisce a propria immagine, un padre padrone e derivati. Senza rendersi conto che basta un bicchierino di grappa o, più pudicamente, una sana dormita, per demolire tutto questo. Comprese le diatribe logiche sulle prove dell’esistenza dell’Ente, o le visioni mistiche o quant’altro. Non è quindi questione di “ potrebbe esserci, ma non posso saperlo”, né di dimostrare che “non esiste”, tesi che nessun ateo serio sosterrebbe: ma, piuttosto, che non ha senso teorico né pratico che la mente, con i limiti detti sopra, ne postuli l’esistenza. Parlare del sesso degli angeli era più concreto.
Le ricadute pratiche di questa concezione atea sono molto più serie di quelle che si basano sulle fantasie religiose della nostra mente. Ma di questo alla prossima puntata.

* Laureatosi in Medicina presso l’Università di Genova nel 1960, ha conseguito il PhD in Genetica presso la University of Chicago nel 1967. È stato professore di Genetica medica presso l’Università di Genova fino al 2005. Oltre a capitoli di libri di biologia e genetica, di neurobiologia e di neuropsichiatria infantile, ha pubblicato per la ESI il libro Chi? Piccolo galateo di bioetica (2000) e per la Coedit il libro Galeotti cosmici: Riflessioni di un apprendista relativista (2007). È socio Uaar.

NB: le opinioni espresse in questa sezione non riflettono necessariamente le posizioni dell’associazione.
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103 commenti

Maurizio_ds

Ottimo articolo, intelligente e coinciso, che andrebbe letto attentamente da molti.

fra pallino

Tutto quello che viene detto su Dio da questo illustre sconosciuto (paragonato a Francis Collins), può per gli stessi identici argomenti addotti, essere totalmente rovesciato… lo stesso ateismo è un prodotto – limitatissimo – della stessa mente (“risultato provvisorio dell’evoluzione del cervello nei primati”) in questione…

Bosone di Higgs

Ma quale rovesciare totalmente? Certo che l’ateismo è un prodotto della mente, di cos’altro, del cavo popliteo?!? Pare proprio che il consiglio di leggere l’articolo attentamente sia caduto nel vuoto…

murdega

fra pallino,ancora esisti ed ancora insisti ?
Non ho capito se il tuo problema è l’esistenza della chiesa ccar o
l’esistenza di dio o tutte e due e se la tua presunta esistenza di dio
leggitima la chiesa ccar, oppure dio è svincolato dalla tua chiesa ccar.

fra pallino

@bosone

evidentemente solo una lettura che coincide con la tua interpretazione è una lettura attenta.. come sei democratico e dialogante!

Kaworu

in realtà gli unici con dei sacerdoti siete voi cattolici.

tu sei poi anche un poveretto

Tommaso W.

Grappa e dormita, mandano tutto a monte temporaneamente
ma bastano pochi minuti di interruzione dell’ afflusso di sangue al cervello
e tutto va a monte definitivamente.

Con buona pace dell’imoortalità dell’ anima !!

Tommaso W.

Grappa e dormita, mandano tutto a monte temporaneamente
ma bastano pochi minuti di interruzione dell’ afflusso di sangue al cervello
e tutto va a monte definitivamente.

Con buona pace dell’immortalità dell’ anima !!

bradipo

ero convinto che in realtà fosse la grappa a conciliare certe idee piuttosto che demolirle 😀

Satrapo

I limiti della mente ci sono. Percepiamo il mondo in un certo modo (limitato). Vediamo oggetti 3D solidi perché evolutivamente parlando era conveniente che fosse così. Vediamo solo una piccola parte dello spettro luminoso per lo stesso motivo. Potremmo andare avanti per ore ad elencare i nostri limiti.
Tuttavia, il potere di astrazione della mente, anch’esso limitato, ha trovato validissimi aiutanti. La matematica e tutti i linguaggi da lei sviluppati (che certamente si basano sulla logica), ci hanno permesso di andare ben al di là di ciò che la mente può immaginare e capire concretamente (basti pensare alle teorie cosmologiche nate con la relatività generale di Einstein).

La scienza è riuscita a trovare alternative molto serie e ragionate alla non-risposta che era Dio.
Dio è un’ipotesi non necessaria! E questo, la nostra mente, con tutti i suoi limiti, lo può capire benissimo!!

Quindi, nonostante concordi sulla miseria dei nostri mezzi, non concordo sui limiti fino a cui può spingersi la loro analisi.

Probabilmente l’intento dell’articolo è quello di mostrare che non ha senso dibattere su di un prodotto rozzo (dio) di uno strumento altrettanto rozzo (il nostro cervello).
Tuttavia, l’amore per la verità passa anche per questo.
Un’analisi attenta e onesta (scientifica quindi) rileverà certamente i limiti della mente umana e cercherà di ricondurre ogni cosa al di là dei suoi mezzi in termini più comprensibili (almeno in termini di logica se non di intuito…il formalismo matematico serve a questo).
D’altra parte, questo siamo e questo resteremo. Possiamo solo meravigliarci di quanto sia bello un universo che produce aggregati di materia in grado di autoindagarsi. Un cosmo che, attraverso alcuni suoi prodotti, si chiede “cosa sono?” (parafrasando l’aforisma di Carl Sagan: “we are a way for the Cosmos to know itself”).

Concludendo, secondo me, l’origine biologica dell’ateismo non deriva tanto dal riconoscere i restrittivi limiti della nostra mente, quanto piuttosto dalla grande capacità della nostra mente di capire questi stessi limiti!!
Non è il fatto di avere dei limiti ad avere la forza di rendere l’idea di dio banale ed eliminabile. E’ piuttosto la capacità di riconoscere (e quindi di lavorare tenendo conto di) quei limiti a renderci liberi dall’idea, banale, non necessaria, di dio.

Mathias

Magar, bieco illuminista,

Sono d’accordo. Nel suo intervento Ajmar, a mio avviso, non spiega bene perché la limitata mente umana non possa, sensatamente, postulare l’esistenza di quel particolare Ente. In fin dei conti astrazione e immaginazione sono strumenti validi per conoscere la realtà, se ben usati.

Sergio

«Migliaia di miliardi di sistemi solari nella nostra galassia? Migliaia di miliardi di galassie?»

Santo cielo, perché sempre tanta approssimazione e imprecisione? Secondo la Hack, un’esperta, nella Via Lattea ci sono da 300 a 400 miliardi di stelle, quindi migliaia di miliardi di sistemi solari sono decisamente troppi.
Il numero stimato di galassie è attualmente di cento miliardi – molto meno di migliaia di miliardi.
Sono cose arcinote, anche all’uomo della strada. Ma sui numeri dell’universo molti danno ancora i numeri.

faidate

E’ vero, migliaia di miliardi sono forse troppe, e l’A. probabilmente ha sbagliato di un ordine di grandezza. Quelle di si parla suppongo siano le galassie dell’Universo visibile, (poi c’è 7 volte tanto di dark matter, ma qui si va nel difficile). Comunque si parla di centinaia di miliardi di galassie nell’universo visibile, con centinaia di miliardi di stelle per galassia (S. Carrol, PhD in Astrofisica ad Harvard, Res. Assoc. al CalTech). Forse l’autore voleva solo dire che le stelle sono tante, milioni di milioni, e che la mente umana (eccetto quella dell’uomo della strada) non sa bene distinguere quando si parla di cose che superano le dita di una mano.

Bruno Gualerzi

“La mente umana è un risultato provvisorio dell’evoluzione del cervello nei primati. Le costruzioni mentali generate dal suo funzionamento, compresa l’ipotesi di un essere eterno e onnipotente, sono condizionate e limitate da questo vincolo antropocentrico.”

Condivido senz’altro.
Condivido, ma poi mi scopro sempre a chiedere: e allora?
Cosa ne facciamo di questo cervello che ci troviamo in dote? Già Schopenhauer (non si alterino subito gli amici scienziati, hanno diritto di dire la loro anche i filosofi, no? Sciocchezza più sciocchezza meno…) sosteneva convinto: noi pensiamo ciò che pensiamo, così come pensiamo, perchè il nostro corpo (che comprende anche il cervello) è fatto così come è fatto.
Di nuovo: e allora?
Allora ci si trova di fronte, a mio parare, ad un circolo vizioso impossibile da sciogliere: tra le cose che il nostro corpo ci obbliga a pensare c’è anche ciò che pensiamo del noastro corpo… e allora, chi fonda chi?
Prevedo già il commento: e chi se ne frega? Per certi aspetti questo è il commento più appropriato, perchè possiamo porci tutte le domande del mondo sul mondo, ma poi è questo il mondo in cui vivimo e con cui abbiamo a che fare… e non serve a niente immaginare da dove deriva o verso dove va. Queste domande sono senza risposta e non serve a nulla porsele… ma la domanda resta, questo pensiero c’è, e il pensiero, qualsiasi pensiero, è prodotto dal nostro corpo. Ripeto, cosa ne facciamo? Siamo sicuri che non serve a niente? Perchè l’evoluzione ha posto le condizioni biologiche (espressione impropria, lo so, ma ora non me ne viene un’altra) in modo che ci sia, tra gli altri, anche questo pensiero?
Io dico che serve. Allo stesso modo di tutti gli altri. Come e perchè ho provato ad argomentarlo naturalmente in altra sede.Qui ho proposto solo una riflessione provocata dalla frase del testo di Ajmar qui riportata.
Che condivido… mentre non se fsarebbero condivise le conseguenze che ne ho tratto sulla base di questa premessa.
Centrale poi, a mio parere, è anche il discorso dei ‘limiti’.

annina

In conclusione: se il dott. Ajmar ha ragione quello che dice non ha nessun senso perchè il suo ragionamento è solo il prodotto di un ammasso di neuroni che casualmente o necessariamente si connettono nel suo cranio ma non possono descrivere una realtà che non esiste al di fuori dell’illusione che autogenerano. Ho capito bene?
Allora mi vado a ubriacare per generare un mondo migliore…..falso come quello brutto che mi sembra di vedere intorno!

annina

“La mente umana è un risultato provvisorio dell’evoluzione del cervello nei primati. Le costruzioni mentali generate dal suo funzionamento, compresa l’ipotesi di un essere eterno e onnipotente, sono condizionate e limitate da questo vincolo antropocentrico.”

Ma un ragionamento del genere non porta come minimo a non avere nessuna fiducia nella ragione? Qualunque cosa pensiamo di aver capito, sull’esistenza o meno di Dio ma anche sulle leggi della fisica o su qualunque altra cosa che ci sembra tanto chiara e dimostrabile, potrebbe essere completamente FALSO: un dato che alla nostra mente evoluta fin qui ora ci sembra VERO fra qualche po’ di anni (magari ci sarà un salto evolutivo anche rapido, chissà) sarà percepito come non solo un’ipotesi sbagliata ma LOGICAMENTE ASSURDA, se la mente evolverà ancora.

Allora, mi domando, come si fa a pensare di poter avere un’opinione sensata (non dico poi “aver ragione”) su un qualsiasi argomento? Ogni idea è solo il distillato di una massa di neuroni che può proiettare nella nostra mente qualsiasi assurdità.

Compresa quella del dott. Ajmar!

fra pallino

anche l’idea stessa che tutto ciò sia “relativismo” fa acqua da tutte le parti…

annina

Quindi, faidate, ammetti che stai dicendo una cosa senza senso?

nightshade90

è ciò su cui si basa la scienza sin dai tempi di galileo, bellezza: nessuna teoria scientifica è mai vera e indiscutibile, ma valida SOLO E UNICAMENTE finchè non se ne trova una migliore. non si può possedere la verità assoluta, pretendere di possederla è solo un modo come un’altro per imporre le proprie idee.

annina

No, caro non sto dicendo questo. Questo è ciò che semplicemente si può toccare con mano: si può sempre sbagliare e la LOGICA e la RAGIONE ci aiutano a capire gli errori. E la storia dell’uomo è piena di teorie buttate nel cestino dopo qualche secolo o anno. Ma la scienza si basa sul presupposto che la mente umana possa CAPIRE LA REALTA’ ATTRAVERSO L’USO DELLA RAGIONE.
Il dott. Ajma sta dicendo che la logica e la ragione non esistono ma sono solo il prodotto MOMENTANEO di un ammasso di neuroni che OGGI ragiona così e deduce certe cose ma, fra tot anni, evolvendosi ulteriormente, RAGIONERA’ DIVERSAMENTE distruggendo la LOGICA che ci sembra tale adesso. Così non distrugge solo l’ipotesi di Dio ma di un senso delle leggi della fisica, per esempio, che l’uomo ha pian piano compreso: in realtà non può COMPRENDERE perchè la sua mente CREDE di comprendere e calcolare mentre in realtà spreme e secerne neurotrasmettitori che la illudono di aver fatto un ragionamento logico, che invece non è detto abbia alcun senso.

Ludwig

Io continuo a pensare, nel mio piccolo, che l’agnosticismo per me è qualcosa di più della spiegazione del signor Franco Ajmar.
Io considero l’agnosticismo, il mio agnosticismo, un continuo stato di dubbio che però mi spinge a pensare sempre a nuove soluzioni.
La mia serenità sta proprio nel mio essere eternamente dubbioso, non so se mi spiego.

Bruno Gualerzi

La mente umana è un risultato provvisorio dell’evoluzione del cervello nei primati. Le costruzioni mentali generate dal suo funzionamento, compresa l’ipotesi di un essere eterno e onnipotente, sono condizionate e limitate da questo vincolo antropocentrico.”

Condivido senz’altro.
Condivido, ma poi mi scopro sempre a chiedere: e allora?
Cosa ne facciamo di questo cervello che ci troviamo in dote? Già Schopenhauer (non si alterino subito gli amici scienziati, hanno diritto di dire la loro anche i filosofi, no? Sciocchezza più sciocchezza meno…) sosteneva convinto: noi pensiamo ciò che pensiamo, così come pensiamo, perchè il nostro corpo (che comprende anche il cervello) è fatto così come è fatto.
Di nuovo: e allora?
Allora ci si trova di fronte, a mio parare, ad un circolo vizioso impossibile da sciogliere: tra le cose che il nostro corpo ci obbliga a pensare c’è anche ciò che pensiamo del noastro corpo… e allora, chi fonda chi?
Prevedo già il commento: e chi se ne frega? Per certi aspetti questo è il commento più appropriato, perchè possiamo porci tutte le domande del mondo sul mondo, ma poi è questo il mondo in cui vivimo e con cui abbiamo a che fare… e non serve a niente immaginare da dove deriva o verso dove va. Queste domande sono senza risposta e non serve a nulla porsele… ma la domanda resta, questo pensiero c’è, e il pensiero, qualsiasi pensiero, è prodotto dal nostro corpo. Ripeto, cosa ne facciamo? Siamo sicuri che non serve a niente? Perchè l’evoluzione ha posto le condizioni biologiche (espressione impropria, lo so, ma ora non me ne viene un’altra) in modo che ci sia, tra gli altri, anche questo pensiero?
Io dico che serve. Allo stesso modo di tutti gli altri. Come e perchè ho provato ad argomentarlo naturalmente in altra sede.Qui ho proposto solo una riflessione provocata dalla frase del testo di Ajmar qui riportata.
Che condivido… mentre non se fsarebbero condivise le conseguenze che ne ho tratto sulla base di questa premessa.
Centrale poi, a mio parere, è anche il tema dei ‘limiti’.

faidate

La mia impressione è che l’articolo sia solo una premessa, proprio per il tuo “e allora” o “chi fonda chi” o “chi se ne frega”., perché parla “di ricadute pratiche” e “ alla prossima puntata”. Ma forse è un pio (!) desiderio.

Sergio

«La mia serenità sta proprio nel mio essere eternamente dubbioso, non so se mi spiego.»

No che non ti spieghi. Vivere nel dubbio non può rendere sereni. La serenità la trovi se hai almeno qualche certezza. Potresti dire che il dubbio è la tua sola o maggiore certezza e questa certezza ti rende sereno. Ma ho dei dubbi che dubitare di tutto sia una certezza appagante.
Lo scetticismo radicale credo sia piuttosto fonte di disagio, amarezza. Lo scettico radicale è spesso anche cinico.
Ammetto però che una buona dose di scetticismo favorisca l’apertura mentale e quindi anche la soluzione di molti problemi.

hexengut

a mio avviso agnostico non equivale a scettico perché non gli è propria l’indifferenza globale di quest’ultimo; semplicemente l’agnostico, per definizione stessa, non sa che farsene soltanto di quelle presunte conoscenze o rivelazioni che non lo interessano minimamente, non vuole sprecar tempo a porsi domande su cose che sente aliene, inconsistenti e completamente al di fuori del suo io; e l’altro da sé non necessariamente riguarda soltanto il fatto religioso. Ma poiché, checché ne dicano, l’agnostico, proprio per sua conformazione mentale ed esistenziale, non è né un egoista, né un solipsista ma anzi è fortemente mosso da un’etica personale, a sostegno di questa interviene proprio il dubbio; e questo – che dovrebbe essere il moto propulsore di qualsiasi raziocinio – non necessariamente è lacerante ma piuttosto una forma di riflessione necessaria in qualsiasi approccio mentale o esistenziale. Il dubbio, nell’accezione di antitesi all’apoditticità, all’assolutismo e al fanatismo, è autoironia, è volontà di comprensione (limitatamente a ciò che interessa), è tendenza alla tolleranza (anche per ciò che non interessa), è un ottimo strumento di riflessione e di chiarificazione; anche se, proprio perché intimamente connesso alle singole individualità, può, per certi aspetti e per eccesso, dar luogo a forme di reazioni dure, in particolare nei confronti delle querule sicumere. Ma soprattutto il dubbio è altresì un esercizio di civiltà e se fosse più praticato probabilmente migliorerebbe i rapporti interpersonali. La mia certezza è di sapere molto poco, la mia indifferenza (e il mio tedio) è nei confronti di coloro che, in qualsiasi campo, si parlano addosso propagando dogmi (beninteso nel senso letterale del termine; altra cosa è l’incontestabilità di metodi e risultati scientifici), il mio rimpianto è di avere ormai poco tempo per conoscere e fare ciò che ancora potrebbe interessarmi. Certo non creperò citando il pur amato Brassens (“je n’ai jamais tué, jamais violé non plus…si l’éternel existe, en fin de compte, il voit qu’je m’conduis guèr plus mal que si j’avais la foi”) perché i termini di paragone sono un’altra cosa di cui non m’importa un accidente.

Ludwig

x sergio
le nostre due idee così diverse sono la dimostrazione di quanti modi di pensare esistono.
Io rifuggo sempre dagli schemi che mi si presentano e ne cerco altri.
In fondo come dice il grande Quasimodo?
“Ognuno sta solo sul cuor della terra, trafitto da un raggio di sole, ed è subito sera”.

enrico

@ Gualerzi
“”Pensavo di dire qualcosa… che io naturalmente non condivido… ma per te più che accettabile. Mi hai citato solo parzialmente, infatti non dicevo solo:
i problemi “…non che si risolvano ‘girandoli’ a dio, ma è a dio che un credente chiede aiuto”. Poi aggiungevo:
“Se non ci fosse dio tanti problemi, prima di tutto quelli esistenziali, porterebbero alla disperazione”
O il tuo dio non serve nemmeno a questo?””

Scusa se ti ho citato in parte..no Dio non mi serve a questo, poichè se Dio mi servisse si sovvertirebbe il rapporto creatore creatura.

@MicheleZ

““Divenuto membro della Chiesa, il battezzato non appartiene più a se stesso,67 ma a colui che è morto e risuscitato per noi.68 Perciò è chiamato a sottomettersi agli altri,69 a servirli70 nella comunione della Chiesa.

Per Chiesa si intende la sua interezza chiaramente, non la “gerarchia ecclesiastica”.

Per quanto “ad essere « obbediente » e « sottomesso » ai capi della Chiesa,71 e a trattarli « con rispetto e carità”
Non mi risulta che la Chiesa abbia un potere temporale, se non nello stato del Vaticano o in passato nel regno Pontificio.
Dunque qui si sta parlando di potere spirituale ad esempio si intende nell’interpretazione delle scritture, considerando che la chiesa si intende guidata dallo Spirito Santo.
Quanto poi a particolari doveri di obbedienza ,ad esempio all’interno di ordini ecclesiastici, questa è una situazione diversa legata al tipo di voto preso.
Ribadisco che l’infallibilità papale è legata ai dogmi di fede, non a qualunque discorso pronunciato….

Trattare una qualunque persona con “rispetto e carità” non mi sembra una cosa così terribile..

Ciccio

a me sembra tremendo essere “obbediente”, “sottomesso”, “non appartenere più a me stesso”, “sottomesso agli altri”. Il battesimo è un obrobrio, considerando che viene effettuato su bambini piccolissimi non in grado di compiere importanti scelte di vita autonomamente.

Prendendo per vera l’esistenza del vostro dio e la validità dei vostri libri sacri, chi o cosa vi autorizza a “sottomenterli” e a non farli più appartenere a loro stessi? se crescendo non andrà bene loro questa scelta, come la mettiamo? il vostro dio non riconosce liberta di scelta, nel bene e nel male, agli auomini?
non sarebbe meglio, per un credente, battezzarsi quando è adulto, in modo che tale scelta di vita e di adesione alla vostra comunità sia motivata e totalmente libera?
cacchio, fossi credente, preferirei dire, da adulto consapevole e libero nelle mie azioni, “sì voglio entrare in questa comunità”, con tutto ciò che ne consegue, piuttosto che farne parte forzatamente. La vedrei come una cosa molto più bella, sincera, intima, motivata e libera!

Perchè, invece, rendete bambini inermi parte della vostra comunità, con tutte le difficoltà che ne conseguono se vogliono abbandonare il gregge e se successivamente non condivideranno le vostre idee?

enrico

@Ciccio

Poichè è chiaro, almeno di non essere in mala fede, che neppure Dio si oppone al libero arbitrio dell’uomo.

E cosa si intenda con il vocabolo sottomesso, ovvero secondo la propria capacità fare un passo indietro rispetto ad una visione egoistica della propria natura ma essere aperti al prossimo. ( Chiaramente gli uni agli altri, dunque non si vede chi comandi su chi all’interno della Chiesa che è costituita da tutti i credenti, dunque non si intende chiaramente la gerarchia…e dopo aver già spiegato che non mi risulta che la Chiesa abbia un potere temporale, se non nello stato del Vaticano o in passato nel regno Pontificio).
Dunque qui si sta parlando d’altra cosa quando ad esempio è scritto “ad essere « obbediente » e « sottomesso » ai capi della Chiesa” ad esempio si intende nell’interpretazione delle scritture, considerando che la chiesa si intende guidata dallo Spirito Santo.

( Quanto poi a particolari doveri di obbedienza ,ad esempio all’interno di ordini ecclesiastici, questa è una situazione diversa legata al tipo di voto preso)

Ribadisco inoltre che l’infallibilità papale è legata ai dogmi di fede, non a qualunque discorso pronunciato….

A non capire il senso delle cose e volerle interpretare letteralmente, dimenticando ad esempio che il termine obbedire contiene in se ob audire ovvero ascoltare verso..se poi la si vuole scambiare per cieca obbedienza servile non si fa una gran figura…………

Quando Lei legge E=MC2…si chiede perchè la lettera E sia uguale alla lettera M moltiplicata per C al quadrato o prova a capire il senso dell’equazione che tali segni indicano.

murdega

caro enrico,
sant’Ignazio di Loyola nelle sue regole dice che se a Lui una cosa sembra bianca e la Chiesa dice che è nera, lui crede che è nera, perché l’uomo è fallibile mentre la Chiesa è infallibile.
Che galante uomo questo Ignazio, un esempio da seguire.
A non capire il senso delle cose …….. c’è sempre qualcuno disposto a spiegarle.
Grazie per il tuo disinterassato impegno nel spiegarci le cose a meno che tu non
prenda le distanze da lui, o forse non ho capito io ed allora conto sul tuo
ulteriore intervento.

michele z

@ enrico

una precisazione: sottomesso = assoggettato al dominio altrui.. che poi il dominio della chiesa sia in crisi è un altro discorso…

michele z

bene, allora hai capito che la chiesa vi vuole sottomessi

enrico

Questo termine indica una sottomissione che non nasce da coercizione Michele Z, ma che trova la sua radice nell’amore e nella fede.
Nell’amore che lega il Figlio con il Padre e nella fede, che diventa amore e che lega i cristiani a Cristo.
La fede ci lega a Cristo, l’amore lega i cristiani fra di loro.
Possiamo ora capire come cambi molto il significato così duro, che sembra avere il termine “sottomesso”: siamo di fronte a un atteggiamento, a un sentimento, che nasce dall’amore, dal dono reciproco tra Padre e Figlio, tra Dio-Figlio e i cristiani, e dei cristiani tra di loro.

michele z

ho capito, sottomessi per amore.. per fortuna nostra e vostra anche lo Spirito Santo si è un po’ civilizzato…

Otto Permille

Dispiace che un “neuropsicologo” scriva queste cose ignorando completamente che esiste proprio all’interno del cervello umano una struttura che è preposta alla gestione dei volti e dell’alterità. L’acquisizione del concetto di alterità – su cui si fonda l’essenza del rapporto sociale – passa attraverso processi di “assolutizzazione” di questo sentimento. Dio è solo l’Altro, il concetto della alterità in cui si rispecchia il Sé. Il rapporto con il divino è dunque una pratica di “simulazione” del rapporto uomo-uomo. Inoltre anche che la figura dell'”amico immaginario” (su cui poi si consolida la sensazione della “presenza di Dio”) appartiene ad uno stadio di sviluppo infantile. Questa figura (poi acquisita nel mito dell’angelo custode) era chiamata nelle culture di area fenicia e mediorientale con il nome “Ili”. Da “Ili” è poi derivato Eli, Elia, Eloim e Allah. In questo contesto antropologico chiedersi se Dio esista o non esista è solo un perditempo. Sarebbe come stare lì a discutere se esista o non esista l’idea del cavallo. E’ certo che l’idea del cavallo non esiste, ma purtuttavia non si può ignorare che serve a qualcosa. Qualcosa a cui si ricorre quando si ha bisogno.

enrico

“La mente umana è un risultato provvisorio dell’evoluzione del cervello nei primati. Le costruzioni mentali generate dal suo funzionamento, compresa l’ipotesi di un essere eterno e onnipotente, sono condizionate e limitate da questo vincolo antropocentrico.”

Mai sentito nulla di così antiscientifico come prevedere sulla base di alcun dato sperimentale che l’evoluzione del cervello umano sia provvisoria..al limite si potrebbe dire è ipotizzabile che…

“Senza rendersi conto che basta un bicchierino di grappa o, più pudicamente, una sana dormita, per demolire tutto questo. Comprese le diatribe logiche sulle prove dell’esistenza dell’Ente, o le visioni mistiche o quant’altro. Non è quindi questione di “ potrebbe esserci, ma non posso saperlo”, né di dimostrare che “non esiste”, tesi che nessun ateo serio sosterrebbe: ma, piuttosto, che non ha senso teorico né pratico che la mente, con i limiti detti sopra, ne postuli l’esistenza. Parlare del sesso degli angeli era più concreto”

Senza rendersi conto che ancora non si è capito come nasca la vita dalla materia inorganica.
Tanto per dirne una.
Una teoria non è un dato sperimentale

“Comprese le diatribe logiche sulle prove dell’esistenza dell’Ente, o le visioni mistiche o quant’altro. Non è quindi questione di “ potrebbe esserci, ma non posso saperlo”

Il cristianesimo si basa su Cristo e su quanto testimoniato nei Vangeli non sulla postulazione di un Ente creato metafisicamente.

Brachigobio

-L’evoluzione è un orologiaio cieco, non pianifica e non persegue fini, quindi qualsiasi cosa venga da essa creata è provvisoria, compreso il cervello umano.
-Postulare l’esistenza di un dio per spiegare fenomeni non ancora compresi è un atteggiamento piuttosto sciocco, che non solo non risolve il problema, ma lo complica inutilmente. Probabilmente non sapremo mai come si sia esattamente originata la vita dalla materia inorganica, ma quello che conta è che questo evento è possibile e non c’è bisogno di ricorrere a cause sopranaturali.
-Il cristianesimo è basato sulla postulazione di una divinità personale e su quanto si tramanda su Cristo. Togliendo dio, del cristianesimo resterebbe al massimo una serie di precetti morali piuttosto discutibili.

fra pallino

-“L’evoluzione è un orologiaio cieco, non pianifica e non persegue fini, quindi qualsiasi cosa venga da essa creata è provvisoria, compreso il cervello umano”

bene, come già detto sopra, da questo ne segue che quanto dici è assolutamente provvisorio e di nessuna incidenza veritativa… fattene una ragione e sii relativista fino in fondo ammettendo che tutto ciò che dici su Dio e cristianesimo non ha nessuna pretesa di credibilità… anche se tu, inspiegabilmente – contraddicendo il punto 1 – dici di crederci…

firestarter

dai pallino, lascia perdere i giochetti semantici e smettila di fare lo gnorri. Che fai adesso neghi anche la microevoluzione?

Brachigobio

fra pallino, qualunque cosa tu stessi tentando di dire, quanto hai scritto è completamente privo di senso.

Satrapo

http://it.wikipedia.org/wiki/Esperimento_di_Miller-Urey

La teoria dell’evoluzione è supportata da una mole enorme di prove! La teoria dell’evoluzione è vera quanto la relatività generale!
Preso atto di questo, la mente umana non può che essere una risultato provvisorio, come ogni struttura organica complessa modellata dall’evoluzione sulla Terra.

Il cristianesimo si basa sul nuovo testamento e sull’antico testamento.
Nell’antico c’è esattamente l’invenzione metafisica di cui si parlava sopra..nel nuovo, c’è l’invenzione di un personaggio umano…non cambia poi molto.
Senza contare che i 4 vangeli canonici sono il risultato di una scelta a tavolino e di numerose revisioni…
Nulla che abbia a che fare con delle “prove”…

enrico

1 Caro Satrapo..l’esperimento di Miller che citi, senza consultare wikipedia, è la sintesi di alcuni aminoacidi, non tutti i venti aminoacidi, sia destro che levogiri, nelle proteine sono presenti solo i levogiri, isolati utilizzando una trappola fredda.
Rimane un problemino statistico legato a come tali aminoacidi formino in seguito una proteina.questo problemino non lo sto sollevando io..già discusso su questo in precedenti ultimissime..

2 L’evoluzione è un orologiaio cieco, non pianifica e non persegue fini, quindi qualsiasi cosa venga da essa creata è provvisoria, compreso il cervello umano.
Sta riproponendo il pensiero di Dawkins.?.non mi pare che l’intera comunità scientifica sia del medesimo avviso..
Una prova sperimentale che sia un meccanismo cieco?

3 “Senza contare che i 4 vangeli canonici sono il risultato di una scelta a tavolino e di numerose revisioni…
Nulla che abbia a che fare con delle “prove””
Se vuole intavoliamo un discorso sulla datazione dei Vangeli, e di critica della scuola “critica”…

4 Postulare l’esistenza di un dio per spiegare fenomeni non ancora compresi è un atteggiamento piuttosto sciocco, che non solo non risolve il problema, ma lo complica inutilmente. Probabilmente non sapremo mai come si sia esattamente originata la vita dalla materia inorganica, ma quello che conta è che questo evento è possibile e non c’è bisogno di ricorrere a cause sopranaturali.

Non sto postulando proprio niente e ribadisco che per il cristianesimo Dio non nasce per “spiegare fenomeni non ancora compresi”.
Fino a prova contraria la scienza è legata al metodo sperimentale non alla metafisica..

nightshade90

1 una volta con le gli amminoacidi a disposizione, un miliardo di anni è più che sufficente perchè si combinino in modo complesso, senza contare che sono già state formulate molte teorie perfettamente logiche per spiegare come la cosa sia successa che non tirano in ballo essere onnipotenti (e quindi molto più funzionali). o pretendevi che mille ottennesse in laboratorio con un solo esperimento quello che la natura ha prodotto in milioni di anni? già il fatto che bastino pochi giorni nelle condizioni della terra primordiale per generare cose complesse come amminoacidi dovrebbe farti riflettere….
2 l’intera comunità scientifica invece è perfettamente d’accordo, eccetto gli scienziati creazionisti (che non vanno neanche considerati scienziati, visto chi invece di creare teorie sulla base dei fatti cercano fatti a sostegno delle loro torie già confezionate). la legge stessa su cui si basa la teoria dell’evoluzione (postulato darwin-wallace) prevede che sia un “meccanismo cieco”, come lo chiami tu. il finalismo è solo una complicazione del tutto non necessaria, quindi inutile per il rasoio di ockam stesso.
4 ma se sei proprio tu ad avere usato l’argomento “non è stato provato come la vita nasca dall’inorganico, si hanno solo teorie, quindi è logico pensare che l’abbia creata dio”. sbagliato: anche la teoria più stupida mai formulata sull’abiogenesi è molto più logica e probabile che venire a tirar fuori un “essere onnipotente infinitamente buono increato e sempre esistito” solo per spiegare un simile fenomeno.

enrico

1″una volta con le gli amminoacidi a disposizione, un miliardo di anni è più che sufficente perchè si combinino in modo complesso”
La scienza e basata sul metodo sperimentale ..
2″molte teorie perfettamente logiche per spiegare come la cosa sia successa”
La scienza e basata sul metodo sperimentale ..
3″il fatto che bastino pochi giorni nelle condizioni della terra primordiale per generare cose complesse come amminoacidi dovrebbe farti riflettere….”
Si possono generare molecole più complesse di un aminoacido partendo da costituenti elementari..e con ciò
4″l’intera comunità scientifica invece è perfettamente d’accordo, eccetto gli scienziati creazionisti (che non vanno neanche considerati scienziati, visto chi invece di creare teorie sulla base dei fatti cercano fatti a sostegno delle loro torie già confezionate). la legge stessa su cui si basa la teoria dell’evoluzione (postulato darwin-wallace) prevede che sia un “meccanismo cieco””
Non si capisce perchè tu debba tirare in ballo il creazionismo..
5 ma se sei proprio tu ad avere usato l’argomento “non è stato provato come la vita nasca dall’inorganico, si hanno solo teorie, quindi è logico pensare che l’abbia creata dio”.
No questo lo hai voluto dedurre tu io ho detto che “Il cristianesimo si basa su Cristo e su quanto testimoniato nei Vangeli non sulla postulazione di un Ente creato metafisicamente”

nightshade90

1 e 2 il metodo scientifico si basa sulla falsificazione, non sulla dimostrazione>: una teoria è presa per buona fincheè non è autocontarddittoria, è coerente con le osservazzioni e non esiste una teoria migliore. le teorie sull’abiogenesi sono logiche e non contraddittorie, le evidenze le supportano invece che falsificarle e sono infinitamente migliori come teorie della presenza di “un essere creatore”
3 e con ciò se in pochi giorni possono nascere molecole organiche complesse da molecole inorganiche, perchè in un miliardo di anni non possono nascere protocellule da tali molecole organiche?
4 chiamalo “disegno intelligente” se vuoi. il punto è che hai detto:”L’evoluzione è un orologiaio cieco, non pianifica e non persegue fini, quindi qualsiasi cosa venga da essa creata è provvisoria, compreso il cervello umano.
Sta riproponendo il pensiero di Dawkins.?.non mi pare che l’intera comunità scientifica sia del medesimo avviso..”, io ti ho risposto che ti sbagli, la comunità scientifica E’ ESATTAMENTE di questo avviso, in quanto è esattamente ciò che prevede la teoria stessa, che nonn prevede nessun possibile punto d’arresto del processo (eccetto una possibile estinzione di tutti i viventi ovviamente, che metterebbe fine al processo evolutivo)
5 e il cristianesimo e i vangeli, per essere credibili, non devono postulare l’esistenza di tale ente? perchè se non è un postulato, allora deve essere dimostrato o deve essere dedotto logicamente, ma ciò è possibile solo se si postula di partenza che tutt ciò che dicono i vangeli è vero, ma da che ragionamento logico deriverebbe il postulato “i vangeli non possono che essere veritieri”? circolo vizioso: dio esiste perchè lo dicono i vangeli, i vangeli dicono la verità perchè ispirati da dio…

Brachigobio

Fondamentalmente, mi pare di capire che le argomentazioni di enrico si basino su questi 2 punti:
1-La scienza non è in grado di spiegare esattamente come si sia originata la vita.
2-I meccanismi attraverso i quali si verificano le innovazioni evolutive non sono ben chiari, e potrebbero dipendere da fattori non casuali.
Il primo assunto è inconcludente: è dimostrato che per spiegare i fenomeni biologici non sono necessarie cause sopranaturali, e ciò è più che sufficiente. La conoscenza esatta del meccanismo che ha originato la vita è una questione interessante e probabilmente insolubile, ma influisce nel giudizio di plausibilità della divinita quanto la conoscenza del numero di scarpe di Gengish Khan.
Il secondo assunto è falso: all’origine dell’innovazione evolutiva sono le mutazioni del genoma, che sono eventi casuali ben compresi.

murdega

Enrico, tu sei a conoscenza di chi ha scritto i vangeli ?
Ti prego dimmelo .

murdega

Enrico, tu sei a conoscenza di chi ha scritto i vangeli ?
Ti prego dimmelo .

Daniela

per enrico,
“la scienza è basata sul metodo sperimentale….” e poi? Lo sai vero come continua questa frase? Mi sa di no, sei un tipetto divertente, povero di idee e di concetti basilari, ma divertente.

enrico

Daniela..se intendi la formulazione di ipotesi e teorie da sottoporre alla verifica sperimentale…mi pare che il brodo primordiale sia un tantino carente..non ti resta che fare un modello..e verificarlo..

In quale modo nei vostri ragionamenti una evoluzione ,ancorchè logica, dimostrerebbe la non esistenza di Dio..questo comunque mi sfugge.

il cristianesimo e i vangeli, per essere credibili, non devono postulare l’esistenza di tale ente? perchè se non è un postulato, allora deve essere dimostrato o deve essere dedotto logicamente, ma ciò è possibile solo se si postula di partenza che tutt ciò che dicono i vangeli è vero, ma da che ragionamento logico deriverebbe il postulato “i vangeli non possono che essere veritieri”? circolo vizioso: dio esiste perchè lo dicono i vangeli, i vangeli dicono la verità perchè ispirati da dio…

Il punto cruciale dei vangeli nightshade90 è la ressurrezione..ora senza rifilarvi 200 anni di scuola critica..(tralasciando ,se non richiesto, il perchè ritengo non fondate l’ eccessivo peso dato al vangelo di Tommaso) dato che il fatto viene riportato da ebrei..tranne Luca, restando il fatto che per un ebreo proclamare un uomo figlio di Dio è bestemmia hai sintetizzando due possibilità
1 è un fatto
2 è una allucinazione
Ho sintetizzato chiaramente..

enrico

@ Daniela

“la scienza è basata sul metodo sperimentale….” e poi? Lo sai vero come continua questa frase? Mi sa di no, sei un tipetto divertente, povero di idee e di concetti basilari, ma divertente.

Qualcosa di un attimo più concreto?

Brachigobio

In sostanza, stai dicendo che se certi seguaci di una setta orientale si mettono in testa che il loro profeta, vissuto qualche secolo prima, è tornato in vita dopo essere stato crocefisso, all’ora quest’ultimo evento si deve essere verificato sul serio. A me sembra molto una leggenda metropolitana.

Giovanni Mandis

non se lo sono “messi in testa”;

dopo la morte di Gesù gli apostoli erano totalmente increduli di fronta a quanto accaduto (e impreparati), si nascosero per paura di fare la fine del loro maestro.

quando le donne andarono dagli apostoli per dire che il Maestro era risorto furono prese per mezze matte (a quel tempo la parola femminile non aveva un gran valore);
Vangelo di Marco
“[9] Risuscitato al mattino nel primo giorno dopo il sabato, apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva cacciato sette demòni.
[10] Questa andò ad annunziarlo ai suoi seguaci che erano in lutto e in pianto.
[11] Ma ESSI, udito che era vivo ed era stato visto da lei, NON VOLLERO CREDERE.”

POI gli apostoli lo hanno visto coi loro occhi e hanno creduto (tranne San Pietro e San Giovanni che credettero dopo aver visto coi loro occhi il sepolcro vuoto).
Dopo che tutti gli apostoli videro Gesù, tranne San Tommaso, quest’ultimo disse come sapete anche voi “se non vedo e tocco, non credo”; salvo cambiare idea quando anch’egli vide Gesù e sentì che lo chiamava per nome.

Brachigobio

I vangeli sono trascrizioni delle tradizioni orali tramandate sulla predicazione di Cristo, e sono stati scritti molto tempo dopo da persone che non lo avevano mai incontrato. Quindi, non sono fonti storiche. Non esistono documenti del periodo della presunta predicazione che accennino anche solo all’effettiva esistenza di Gesù. In conclusione, la resurezione è soltanto una leggenda.

Giovanni Mandis

spiacente, ma le scienze storiche sono andate avanti e dimostrano che i Vangeli scritti esistono già nel 60/70 dopo Cristo, ancora viventi gli ultimi apostoli. smentendo le teorie costruite a tavolino di vangeli scritti a distanza di moltissimo tempo.

#Aldo#

Impeccabile. Dato un certo hardware, puoi applicarci solo una certa gamma di software, e non altro.

P.S. A proposito della tendenza all’antropocentrismo (più che palese), propongo un dubbio: non sarà che ogni altra specie sufficientemente in grado di pensare soffra dello stesso male? Roba tipo un cinocentrismo da parte dei cani, un ippocentrismo da parte dei cavalli, e così via. Mi piacerebbe poter leggere tra le sinapsi di qualche altro animale. Credo che ci sarebbe di che stupirsi.

nightshade90

scommetto che i gatti sono tutti convinti di essere al centro del mondo e che gli umani servano solo a servirli, a giudicare da come si comportano. e a giudicare da come riescono a convincere gli umani a servirli, direi che hanno pure ragione 😉

#Aldo#

Eh, i gatti sono un po’ come le donne: conoscono l’arte della seduzione e l’usano senza ritegno per i loro non sempre limpidi scopi. 🙂

faidate

@annina
Corpo di Bacco, (in qualche dio bisogna pur credere!) io non ci ho letto tutte le cose che dici nell’articolo! La marca della grappa, please!

annina

Mi sembra abbastanza ovvio e coerente: se nulla è accertabile tu non puoi che capire diversamente da quello che ho capito io. E’ il relativismo, bellezza!
E, come concludevo in un altrocommento, la grappa o la droga cambiano solo leggermente e decisamente in meglio la percezione di un mondo che non potrò mai sapere com’è davvero non essendo sicura che il mio cervello percepisca una realtà vera o solo una sua proiezione interna… hic! Alla salute! Meglio il mondo alcolico che quello reale! Quando bevo mi dimentico di un sacco di guai che forse neanche esistono perchè il mio povero cervello evoluto solo fin qui magari se li è inventati!

enrico69

Ho letto e riletto molte volte questo articolo, e francamente non riesco a capirlo, così come non riesco a capire l’entusiasmo che ha suscitato in molti di voi. Alla veneranda età cui ormai sono giunto (ho 41 anni, ed anche qualche capello bianco sulla testa, che tento di nascondere, almeno per ora, con l’uso di qualche shampo colorante) una delle poche verità che posso dire di avere ben chiara dentro la testa è proprio questa: è assurdo pretendere di usare la scienza (qualsiasi scienza, non importa se la fisica teorica o la biologia molecolare) per dimostrare l’esistenza di Dio, ma è altrettanto assurdo pretendere di usare la scienza per lo scopo opposto. E volete sapere il motivo di questa mia intima convinzione? Eccolo qui: la fisica (intesa come lo studio razionale di tutti i fenomeni naturali) non è la metafisica, e per un uomo di scienza la posizione intellettualmente più dignitosa è e rimane quella agnostico-razionalista. Il vero laico non può certo mettersi a fare crociate in favore di questa o quell’altra religione, questo appare talmente ovvio da essere persino banale, ma non può nemmeno mettersi a fare il “talebano” dell’ateismo. La vera laicità consiste solo in questo: stare sempre e soltanto dalla parte dell’Uomo, della sua dignità, dei suoi diritti inalienabili. Tutto il resto è solo fondamentalismo religioso.

nightshade90

ma è quello che dico anchh’io: non si può dimostrare se dio esiste o no, ma questo articolo non parla dell’esistenza di dio, ma del fatto se siamo biologicamente portati a credere a (o a crearci) un dio o meno, e se la risposta è sì (o no), perchè.

Satrapo

Per lo stesso motivo, dobbiamo essere agnostici per quanto riguarda Zeus, le fatine verdi nel nostro giardino, gli gnomi, i troll, Sauron, il mostro di spaghetti volante, ecc ecc ecc….

Giusto??

Filosoficamente parlando, essere agnostici è corretto. Tuttavia è alquanto stupido non considerare da che parte portino tutte le prove.
La probabilità che un Dio personale esista è NULLA (vedi: storia delle religioni)…la probabilità che esista un qualche ente trascendente è molto vicina allo zero…Se qualcosa c’è, se ne frega di noi, se ne frega dell’universo e non vi svolge alcun ruolo attivo…quindi è un ente del tutto inutile, del quale non serve nemmeno parlare.

L’agnosticismo a questo punto è una posizione formale atta a preservare l’onestà intellettuale con cui si affronta la questione (ed ogni ateo serio ne è più che cosciente)…tuttavia l’atteggiamento pratico non può che essere indirizzato all’ateismo.

faidate

@enrico69
Mi pare che l’articolo si concentri sui limiti biologici della mente e sulla sua autoreferenzialità, ma non sia un inno all’ateismo tanto che dice : “Non è quindi questione di dimostrare che “non esiste”, tesi che nessun ateo serio sosterrebbe: ma, piuttosto, che non ha senso teorico né pratico che la mente, con i limiti detti sopra, ne postuli l’esistenza. Parlare del sesso degli angeli è (più) concreto.

annina

Con i presupposti del dott. Ajmar non ha senso parlare di un bel niente: tutti i discorsi e i ragionamenti sono frutto di un cervello che si è evoluto così inducendoci a certi pensieri che noi scambiamo per logici per il semplice fatto che il nostro cervello ci convince così. Ma la LOGICA, di per sé, non esiste. E quindi qualunque cosa diciamo non può essere dimostrata né vera né falsa e forse neanche nessuno oltre a me l’ha mai giudicata ma sono io da sola che mi faccio delle pippe mentali su un mondo che non esiste. Magari siamo in Matrix.

enrico69

@ faidate

Beh, io non sono un filosofo, ma ho l’impressione che tutto il discorso del dott. Ajmar sia quello che in filosofia si chiama un bel sofisma. Io l’ho interpretato così: Dio è un prodotto della coscienza umana, la coscienza umana è un prodotto dell’evoluzione biologica, ergo Dio è solo un incidente di percorso dell’evoluzione biologica.
Prova ora ad immaginare se qualche membro dell’Opus Dei legge per caso l’articolo del dott. Ajmar: è dal 19 aprile del 2005, giorno in cui Joseph Ratzinger venne eletto 265° successore di Pietro, che non provava più una soddisfazione, una gioia così intensa e profonda. Perché tutto il peggiore clericalismo viene ad esserne, in qualche modo, legittimato.

enrico

@Satrapo

“Per lo stesso motivo, dobbiamo essere agnostici per quanto riguarda Zeus, le fatine verdi nel nostro giardino, gli gnomi, i troll, Sauron, il mostro di spaghetti volante, ecc ecc ecc….”
Qualche testo collegabile a qualche dato storico riguardo a questi personaggi?

La probabilità che un Dio personale esista è NULLA (vedi: storia delle religioni)
Ovvero?..dato un’insieme Religioni se tali Religioni differiscono tra loro devono essere per forza tutte errate?

@ Enrico 69

“è assurdo pretendere di usare la scienza (qualsiasi scienza, non importa se la fisica teorica o la biologia molecolare) per dimostrare l’esistenza di Dio, ma è altrettanto assurdo pretendere di usare la scienza per lo scopo opposto”

Concordo

Brachigobio

“Qualche testo collegabile a qualche dato storico riguardo a questi personaggi?”
Lo dici come se il cristianesimo fosse messo meglio. Non esiste alcuna testimonianza storica della vita e predicazione di Gesù.
“La probabilità che un Dio personale esista è NULLA (vedi: storia delle religioni)
Ovvero?..dato un’insieme Religioni se tali Religioni differiscono tra loro devono essere per forza tutte errate?”
Al massimo, una di esse può essere giusta, ma anche se fosse non vi è modo di stabilire quale. Le probabilità a favore di ciascuna di esse sono effettivamente nulle.
“è assurdo pretendere di usare la scienza (qualsiasi scienza, non importa se la fisica teorica o la biologia molecolare) per dimostrare l’esistenza di Dio, ma è altrettanto assurdo pretendere di usare la scienza per lo scopo opposto”
La scienza non pretende di dimostrare l’inesistenza di dio, così come non pretende di dimostrare che non viviamo in matrix. Essa si limita a spiegare la realtà nel modo più semplice rendendo inutili tali ipotesi.

daniefranc

Interessantissimo l’articolo di Franco Ajmar, Fra Pallino vuole porre sullo stesso piano le deduzioni logiche che portano necessariamente all’ ateismo con le fanfaluche religiose? ma mi facccia il piacere Fra Pallino !!!

Maurizio_ds

Ma i troll che visitano questo sito non hanno proprio nient’altro da fare? E’ divertente leggerli, sono fantasiosi però alla lunga diventano fastidiosi. E voi perché continuate a dargli retta?

enrico69

@ Brachigobio

Temo che tu abbia un po’ di confusione nella testa. La scienza non è affatto ideologia (ma conosci la differenza che passa tra l’ideologia ed il pensiero razionale? dalle tue parole si direbbe proprio di no) e non pretende affatto di dare una risposta ad ogni domanda dell’uomo. In analisi matematica sono relativamente poche le equazioni differenziali che possono essere integrate; ma se io non riesco ad integrare un’equazione differenziale, questo non dimostra affatto che non esista almeno una sua soluzione particolare.
Già che ci sono, voglio farti una piccola confidenza. Ho 41 anni e non porto né l’anello al naso né la sveglia al collo; insomma, è alquanto difficile fregarmi… Per questo, io ho il sospetto che certi fieri apostoli dell’ateismo, che frequentano questo blog, siano in realtà membri di CL o dell’Opus Dei o di qualche altra organizzazione dell’integralismo cattolico, i quali intendono solo mettere in ridicolo le ragioni della laicità esponendo i più rozzi argomenti della propaganda laicista. La laicità è una cosa seria. Impara ad averne più rispetto, per favore!

Daniela

ahhhhhhhh ora ho capito anche tu sei uno di quelli che pensa che ci siano delle differenze tra laicità, laicismo e laicista. Interessante..davvero interessante.

Propoganda laicista? Di grazia cosa sarebbe?

Brachigobio

Ma hai almeno letto quello che ho scritto? Si direbbe quasi che tu stessi rispondendo a qualcun’altro!
Sopratutto, non vedo dove avrei detto che la scienza è ideologia e pretende di rispondere a tutte le domande. Ritengo invece (e penso di averlo detto chiaramente) che la scienza tenti di dare una risposta a quelle domande e solo a quelle domande a cui si può trovare una risposta oggettiva. L’atteggiamento scientista, che voi molto deplorate, consiste semplicemente nel trascurare tutte le altre domande, visto che comunque non hanno risposta.
Quanto affermi poi sulle equazioni differenziali, mi pare che vada più a conferma che a confutazione di quanto ho già detto. A meno che tu non intendessi fare un balordo parallelismo tra soluzione dell’equazione e divinità, e quindi affermare che non possiamo escludere l’esistenza di nessuna delle due. Ma anche in questo caso, hai già ricevuto risposta.
In conclusione, mi sembra che ad avere le idee confuse sia proprio tu.

enrico69

Guardate, provo a raccontarvi succintamente la mia storia “spirituale”. Io provengo da un ambiente familiare per metà cattolico e per metà ebraico (qui in Toscana, chi più chi meno, siamo quasi tutti un po’ ebrei), ma ho sempre percepito l’educazione religiosa ricevuta più come un peso intellettuale che come un fattore di crescita interiore.

Sui banchi dell’università nacque in me un forte interesse scientifico per la neurochimica e la psicofarmacologia, interesse che in seguito è svanito subito dopo la laurea, e questo mi condusse a documentarmi abbastanza a fondo sulla psichedelia e gli allucinogeni (LSD, muscarina, psilocibina ecc). A scanso di equivoci, tengo a precisare che si trattò solo di un interesse scientifico (pensate che io ho orrore anche a fumare il tabacco) e che in vita mia mai e poi mai ho fatto uso di sostanze psicotrope. Bene, proprio lo studio della psichedelia mi consentì di compiere una delle più interessanti scoperte della mia vita: fin dalla notte dei tempi gli uomini hanno fatto uso di allucinogeni, e questo ha contribuito in misura determinante a far emergere il senso del sacro e del divino ed a condizionare la storia stessa delle religioni. A titolo di esempio, provate a pensare, solo per un momento, a quello che furono i culti misterici praticati nell’antichità classica. La stessa idea filosofica dell’immortalità dell’anima, che il cristianesimo ha mutuato dal platonismo e dall’orfismo, non è altro che il derivato di quel particolare fenomeno mistico-allucinatorio, frequentemente associato proprio alla psichedelia, che in greco classico viene indicato come èxstasis, e che consiste nella sensazione di fuoriuscire dal proprio corpo e fluttuare in uno stato di sospensione dello spazio e del tempo. Se poi leggete alcune pagine di Albert Hofmann (il chimico svizzero che negli anni ’40 scoprì l’LSD) ed alcune pagine di San Giovanni della Croce (il mistico più amato dai cattolici, ed in modo particolare dal polacco, che da giovane avrebbe tanto desiderato farsi carmelitano scalzo in suo onore) proprio sulle loro esperienze mistico-allucinatorie, rimarrete allibiti per le sconcertanti analogie. Allora, quale conclusione avrei dovuto trarre da tutto questo? Mi sembra abbastanza scontato: Dio non esiste affatto, esistono solo sostanze psicotrope (come l’LSD) che inducono una tale espansione della coscienza da condurre fino al delirio mistico ovvero fino all’illusione di entrare in rapporto diretto con la divinità. Insomma, potevo finalmente diventare ateo, e gettare alle ortiche tutto il fardello dell’educazione religiosa cattolico-ebraica, che mi portavo dietro come certi zaini da montagna, talmente pesanti da sembrare pieni di sassi.

Intanto gli anni passano. Nell’estate del 1997 vado in Israele per motivi di studio (se ripenso al caldo, sto male ancora adesso). A Tel Aviv conosco un neurochirurgo di qualche anno più vecchio di me, che si era laureato e specializzato presso l’Indiana University. Facciamo amicizia. Un giorno, adesso non ricordo nemmeno come ci finimmo, cominciamo a parlare prima di psicochirurgia poi di psicofarmacologia. Ne approfitto per esporgli le mie convinzioni personali in fatto di religione e per dichiarargli tutto il mio sereno ateismo. Lui non si scompone. Con l’aria più tranquilla di questo mondo si limita a farmi notare che il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe (ed anche di Gesù) non ha assolutamente niente a che vedere né con San Giovanni della Croce né con tutti gli altri mistici di questo mondo, ma è un Dio che interviene nella storia per liberare l’uomo dalle catene che lo tengono soggiogato. Qui sta la differenza.

Da quel giorno in Israele, ho smesso di essere ateo. Ora preferisco il razionalismo.

faidate

Dichiararsi razionalista non mi sembra una decisione eroica, (che d’altra parte non è richiesta, per carità!, gli eroi sono finiti con Omero), ma è un po’ come dichiararsi vegetariano. Buona fortuna! Mi pare che nell’articolo in questione, l’ateismo sia un problema marginale, perché l’A. parla di “costruzioni mentali…. COMPRESA l’ipotesi etc.”. L’ateismo non è quindi l’unica, né la principale conseguenza del riconoscimento della derivazione e dei limiti del cervello umano: è un modo per ridimensionare la nostra superbia, e riconoscere i limiti del nostro campicello ed evitare i voli della nostra fantasia, quando poi da questi voli si ricavano regole di comportamento concreto. La costruzione mentale è un prodotto come quello che deriva dalla funzione del pancreas o dell’ampolla rettale. Con i suoi pro e contro. Chi la vede solo in termini di fanatismo ateo, è un po’ biassato. Questo non toglie che se la fede o la sua negazione gli danno beneficio, se li coccoli quanto vuole: purchè non sia una scusa per imporre agli altri una serie di vincoli artificiali che non c’entrano niente, ma che sono strumentali e vantaggiosi per chi li governa.

Daniela

ma cos’hanno in comune la razionalità e la fede?

“Con l’aria più tranquilla di questo mondo si limita a farmi notare che il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe (ed anche di Gesù) non ha assolutamente niente a che vedere né con San Giovanni della Croce né con tutti gli altri mistici di questo mondo, ma è un Dio che interviene nella storia per liberare l’uomo dalle catene che lo tengono soggiogato.”

e questa spiegazione ti ha soddisfatto? Questa ti sembra una spiegazione razionale?

Secondo me, non hai mai fatto una ricerca seria, non hai mai sviluppato un ragionamento critico e razionale sulla religione e la fede, ti sei limitato a reagire emotivamente a delle situazioni che ti sono capitate…

Brachigobio

Concordo, la presunta spiegazione non è altro che un non sequitur degno di Collins. Da questo racconto mi pare evidente che l’ateismo di enrico69 prima del viaggio in Israele era dello stesso tipo di quello di mio fratello: una roba del tipo “la religione mi annoia, meglio diventare ateo”

Giovanni Mandis

Enrico69
le analogie non sono una prova che San Giovanni della Croce facesse uso di non so cosa.
Ci sono prove concrete?

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