Come se non gli bastassero le disavventure giudiziarie, il card. Crescenzio Sepe è ora finito anche nel mirino degli animalisti. Sta infatti suscitando mote reazioni negative la diffusione di una foto che lo ritrae, presumibilmente in Sudan, mentre presenzia,e forse partecipa, al sacrificio rituale di un dromedario (riprodotta, per es., su Express News).
Il card. Sepe e il dromedario
51 commenti
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Hanno sacrificato la be§tia sbagliata?
No,hanno tagliato il dromedario in tante striscie sottilissime cosi potra finalmente passare
per la cruna di un ago e garantire a tutti i ricchi del mondo la possibilita di andare in paradiso,secondo la parabola evangelica.
(Lo so che nel Vangelo si parla di un cammello,ma quando mai la Chiesa non lo interpreta a proprio piacimento?)
Si potrebbe fare un ” experimentum in corpore sepe” cioè farlo attraversare dal dromedario. Chissà se uscendo dall’altra parte si troverà in paradiso?
A dire il vero è famosa traduzione sbagliata di qualcosa tipo “camel” che era una gomena o grossa fune, da cui anche “camallo”…
Cmq carino sepe che partecipa a meeting di scambio con altri stregoni più amatoriali…
E io che pensavo che “Camel” fosse una marca di sigarette…
sai che vedendo sepe con quella ghirlanda di insalata mi è venuto un leggero dubbio?
@ Diocleziano: grazie, mi hai fatto fare una sonora risata!! Ma si potrebbe proporre anche il contrario, passare il dromedario attraverso il sig. Sepe, vista la stazza non dovrebbe aver problemi se non a livello di colon e regioni adiacenti…….
Ma che tristezza, ‘sto prete cristiano, è così che secondo loro si trattano i fratelli più piccoli? Che schifo !
io la conosco per “intepretazione” sbagliata… la Cruna dell’Ago è un passo mooooolto angusto nelle alture israeliane. Un cammello PUO’ passarci… ma solo se lo scarichi di tutte le some, altrimenti non ce la farà mai. Il che avrebbe senso col ricco che entra nel regnio dei cieli solo se si scarica di tutte le ricchezze…. o perlomeno, è così che l’ho sentita interpretare. Ve la do per come l’ho avuta…
Beh, ha assistito anche al sacrificio di animali, ma per Sepe questi esseri viventi non hanno l’anima come non l’hanno per i gesuiti, ma per i francescani anche il dromedario ha un anima, e non credo che sarebbero stati felici di vederlo sacrificare, quindi, all’interno della ccar non hanno ancora chiaro chi ha l’anima e chi non, una volta nemmeno la donna l’aveva e veniva messa al rogo, anche solo come seduttrice del santo maschio che nel vederla magari ha avuto un’erezione.
La religione ebraica prima di Gesù aveva l’abitudine di addosaare ad un caprone nero le colpe della comunità e veniva esiliato e mandato lontano perchè espisasse le colpe.
Queste macabre liturgie erano anche il motivo per cui lo stesso Buddha proibì il sacrificio degli animali come invece prescriveva l’induismo, ma molte delle civiltà antiche sacrificavano animali agli dei falsi e bugiardi, ai demoni persino, ma oggi queste cose devono cessare e non può considerarsi normale e giusto che Sepe partecipi a detti sacrifici, quindi, anche per me è giusto che sia da contestare duramente e deve rispondere del suo inqualificabile comportamento.
E tanto per essere precisi,molto spesso gli animali sacrificati agli dei venivano bruciati
sugli altari solo “in parte”:le parti migliori,filetti,controfiletti ecc venivano distrutte in altro modo,passando per l’apparato digerente dei sacerdoti e dei loro familiari e accoliti !
Un po’ come avviene nelle cerimonie cattoliche, la spartizione del corpo di cristo segue il principio dell capobranco, la farina squallida pressata va a tutti (tutti quelli che si fanno controllare dal prete attraverso la confessione), ma solo il sacerdote beve il vino, alla faccia del “bevetene tutti”.
Mi sembra anche che anticamente gli ebrei sacrificassero a Dio (o agli dèi, quando ancora veneravano divinità del focolare), lo stesso Gesù nei vangeli lascia che si sacrifichi un toro…
e gli ermellini di ratzi?
ho visto una foto di sepe con paramenti in cui era pari pari al mago otelma.
Perche,quelli usati abitualmente dal papa e dagli altri membri del clero sono sobri ?
Sono per caso stati ricavati da cartamodelli contenuti nelle Sacre Scritture,e
ispirati direttamente dallo Spirito Santo ?
sisi ma quelli erano fantastici, di qualcosa tipo lurex, argento e azzurri con inserti dorati.
“sacrificio rituale” meno male, dal titolo pensavo che ora di dessero pure alla zoerastia!
perchè andare in africa per scandalizzarsi?
basta venire nelle nostre campagne e si vede uccidere la percora o il maiale o vitello in onore delle autorità presenti
:((
E’ sconvolgente ma non mi stupisce: la chiesa cattolica (così come tutte le confessioni religiose occidentali e buona parte di quelle orientali) sono l’emblema della sopraffazione a danno dei più deboli e degli indifesi. Questo atteggiamento ha un nome: specismo. Leonardo da Vinci, a suo tempo, auspicava che un giorno, l’assassinio di un animale non umano potesse suscitare lo stesso biasimo sociale dell’uccisione di un essere umano (uno dei più grandi pensatori, nonché attivista vegetariano, della storia…); quanto siamo lontani da quel giorno…
La religione tutela sempre gli interessi della classe dominante, in questo caso della tirannide specista…niente di nuovo sotto il sole, insomma.
go vegan!
Non per fare il guastafeste ad ogni costo ma a quanto mi risulta anche Hitler era
vegetariano.
Ancora con sta idiozia… ma possibile che per giustificare i cadaveri nel proprio piatto bisogna sempre ricorrere a queste risibili argomentazioni?
I nazisti sono stati i primi a fare campagne contro il fumo, questo vuol forse dire che le campagne di sensibilizzazione sui danni del tabagismo sono sbagliate?
Comunque ti risulta male. Informati.
@ laverdure: se credi che Hitler fosse vegetariano, allora Goebbels ha fatto un gran bel lavoro di propaganda –> http://www.veganitalia.com/modules/news/article.php?storyid=437
Inoltre, non capisco il nesso “Hitler era vegetariano” ergo “il vegetarismo è eticamente sbagliato”. Mi chiarisci dove sta l’argomentazione? O_o
@Rioken
Il solito dilemma:mi spiego male io o capiscono male gli altri?
Mi spieghero meglio :per me il fatto di essere vegetariano non e’ un titolo di merito
o di demerito piu’ di quanto lo sia il fatto di preferire la birra chiara a quella scura,
le arance ai mandarini o le sogliole alle spigole.
E’ una preferenza gastronomica e nient’altro.
Se poi qualcuno pretende di considerarlo un problema morale,e si mette dei problemi
per questo perche’ (beato lui!)non ne ha abbastanza,affari suoi.
E’ abbastanza chiaro?
@ laverdure: definire il vegetarismo “un fatto gastronomico” è come definire l’antirazzismo “un fatto di preferenza cromatica”. Se limiti l’analisi agli effetti manifesti ignorandone le ragioni, la tua è un’analisi molto superficiale di una realtà ben più complessa e profonda. Non è questione di “come la vedi tu”, ma di come è realmente, senza che tu limiti la questione in modo semplicistico e banalizzante. Inoltr,e non è questione di “non avere abbastanza problemi”, ma di agire usando il cervello e la coscienza, in modo sempre libero e responsabile.
Condivido pienamente.
Il cristianesimo e specificatamente i cattolicesimo sono i principali ostacoli alla diffusione della cultura antispecista.
Dubito che si potrà arrivare ad un riconoscimento generalizzato della rilevanza morale degli animali non umani senza aver superato il paradigma cristiano-specista dominante.
Personalmente da biologo non comprendo il senso della cultura antispecista. Lo dico senza toni polemici, nella maniera più razionale possibile. Il riconoscimento morale degli animali non deve necessariamente passare attraverso l’antispecismo, così come il loro rispetto non deve passare attraverso la loro equiparazione all’essere umano. E soprattutto fin dove bisogna spingersi con l’antispecismo? E’ il celebre paradosso del bacillo di koch e della zanzara anofele: hanno questi esseri viventi lo stesso diritto di sopravvivere di un bambino malato di tubercolosi o di malaria? Se la risposta è si allora si deve bloccare ogni tipo di ricerca biomedica e affidarci a “madre natura”? Se la risposta è no allora fin dove si deve portare l’equiparazione tra le specie?
@ faber: l’antispecismo, nelle parole di Singer, ha confini ben definiti: si estende a tutte le creature che siano dotate della possibilità di provare dolore e piacere. In termini più pratici, si parla di autoconsapevolezza, con tutte le sfumature che questo termine assume. Che tu sia biologo o meno, ho letto di recente un articolo sull’OxfordJournal (http://aob.oxfordjournals.org/cgi/content/full/93/4/345) nel quale si argomenta in modo molto plausibile l’impossibilità da parte delle piante di provare dolore e piacere e di avere una qualche forma di individualità. Dunque, sappiamo per certo che la quasi totalità degli appartenenti al regno animale provano dolore-piacere, buona parte di questi hanno dato prova di autoconsapevolezza, mentre per le piante questo discorso non esiste.
Non si tratta di equiparare i diritti degli animali non umani e degli umani: i diritti sono commisurati alle caratteristiche dell’individuo cui si riferiscono, per cui una mucca non avrà mai diritto di voto o di proprietà, ma ha diritto al rispetto della sua vita e della sua dignità. L’esempio che tu porti è ben lontano dall’uso alimentare degli animali: mentre la vita della zanzara portatrice di malaria porta ad una situazione di necessità (mors tua vita mea), non esiste alcuna necessità da parte dell’essere umano di nutrirsi di animali (http://www.sciencedaily.com/releases/2009/07/090701103002.htm). L’antispecismo non si basa sull’equiparazione, ma sul rispetto in virtù delle caratteristiche peculiari di ogni individuo: causare dolore non necessario a una creatura in grado di provare dolore è sbagliato, è questa la massima di riferimento. La necessità è intesa su di una scala di priorità oggettive: la vitaed il benessere psico-fisico di una creatura sensibile valgono più del piacere gastronomico di un individuo, spero che questo sia universalmente condiviso, altrimenti immagino non si possa considerare sbagliato l’omicidio per furto, lo stupro, il disastro ambientale per il profitto, etc…
“causare dolore non necessario a una creatura in grado di provare dolore è sbagliato, è questa la massima di riferimento”
Sono d’accordo ma allora uccidere una mucca senza causarle dolore andrebbe bene?
Poi ho dubbi su un punto, una volta che una persona ha deciso che sia moralmente sbagliato uccidere un’altro essere vivente per cibarsene, perchè sorge la distinzione fra piante ed animali? Forse che le piante non sono vive?
La soluzione per cui l’antispecismo “si estende a tutte le creature che siano dotate della possibilità di provare dolore e piacere”, mi pare solo una soluzione di ripiego un po’ ipocrita…
Naturalmente sono contrario allo sfruttamento eccessivo degli animali e alla loro sofferenza, ma non vedo un problema morale nel fatto che l’uomo sia posto al vertice della catena alimentare. In ogni caso come insegna il re leone il cerchio della vita ci farà tornare erba.
@ FedeB: uccidere una mucca senza farle provare dolore è impossibile, per il semplice fatto che la privazione di un diritto quale la possibilità di vivere è, di per sé, causa di dolore (in quanto preclusione del piacere). Nutrirsi di sole piante è il minor male possibile (anche perché, nutrendoti di animali allevati, uccidi un numero 15 volte maggiore di piante che non nutrendoti direttamente di vegetali). Se il nostro organismo può funzionare in modo ottimale nutrendosi di soli vegetali, nutrirsi di animali non è una necessità, ma uno sfizio, e l’uccisione per puro sfizio è moralmente inaccettabile (al contrario, puoi vivere di soli vegetali ma non puoi vivere di soli prodotti di origine animale). Il re leone non insegna niente, a parte il fatto che quello è un leone e tu un essere umano, e le differenze sono lapalissiane (nel suo caso, uccidere animali è una necessità, nel tuo no).
Che orrore! Soprattutto perchè il sacrificio rituale non prevede lo stordimento come avviene nei macelli (non che sia giusto o bello, ma tra il venir sgozzati mentre si è incoscienti e il venir sgozzati quando invece si è belli vispi, non ci sono dubbi su cosa sia preferibile).
Io so che la macellazione classica del maiale qui in italia -quel rito barbaro dove la povera bestia urla nell’indifferenza generale, in realtà, viola la legge perchè dovrebbe essere eseguita da personale sanitario e con stordimento preventivo. Ma figurarsi a parlare di legalità quando ci sono di mezzo le salsicce, siamo in Italia in fondo.
Tornando al povero dromedario… e a quella pervenza d’uomo qui in discussione: non mi stupisco purtroppo. Esistono i Francescani ma quando mai la chiesa se li è filati? In più cosa volete che sia qualche piccola contraddizione morale per chi il corpo del suo dio se lo mangia ogni domenica alla messa?
Prendiamo poi il celebre passaggio del sacrificio di Isacco, l’angelo ferma la mano di Abramo ma al suo sacrificio quotidiano non rinuncia (perchè Lui vale! scusate, il caldo, l’ora tarda…) e tanti saluti al malcapitato capretto. Eccola qui la vera natura della religione e del dio cristiano. Uno sfoggio di clemenza che è un ricatto morale e un atto di prepotenza terribile verso il non-umano, il non-a-sua-immagine-e-somiglianza.
se li è filati la chiesa, i francescani, se li è filati eccome, per perseguitarli: dopo la morte di Francesco, buona parte dell’ordine, il gruppo degli Spirituali, che rivendicava le impostazioni primigenie di rigoroso pauperismo, di mancanza di sedi fisse, di adesione precipua alla parola evangelica ( in opposizione ai Conventuali, sostenitori dell’usus pauper, cioè della legittimità della proprietà), furono condannati da Giovanni XXII che legittimò l’usus pauper, provocando la ribellione dello stesso generale dell’Ordine, Michele da Cesena, e portando in breve tempo gli Spirituali a dichiarare eretico il papa e illegittimi i suoi successori. In seguito denominati zelanti e fraticelli, i gruppi spirituali saranno ferocemente perseguitati, soprattutto nel XIV secolo, con accuse topiche impiegate contro i gruppi eterodossi e funestamente simili a quelle successivamente usate contro la stregoneria. Molte le vittime, detenute per anni negli spaventosi carceri dei Conventuali, o finite sui roghi; tra queste, soprattutto tra i primi Spirituali, le più belle menti del francescanesimo.
Sepe, in quanto dipendente vaticano, è abituato ai selvaggi riti tribali.
Ah beh, questa è carina… 🙂
@ Rioken
Credo che le leggi di natura vadano rispettate. L’uomo è un’animale onnivoro per cui non accetto i vegetariani se non per loro scelta personale. Denuncerei al tribunale dei minori quei genitori vegetariani che fanno crescere i loro figli senza carne, soprattutto quella bovina, che è fondamentale per la crescita, la robustezza e la salute del corpo umano. Ti dò invece ragione su altri aspetti come sparare ad un passero solo per divertimento o uccidere un maiale come si faceva una volta (scannandolo, il prosciutto veniva più buono) o gettare un’aragosta nell’acqua bollente per una sua migliore degustazione. Vedi, da bambino ho subito un trauma che ancora ricordo: ero andato con mio padre a comprare della carne direttamente dove la macellavano; vidi un giovane vitellino incatenato al collo che veniva trascinato verso il mattatoio che puntava i piedi tutto tremolante e non riusciva a fermarsi per il pavimento liscio. Capiva, sentiva per istinto dove lo stavano portando e non sono più riuscito a cancellare dalla mente quegli occhi terribilmente spaventati. sembravano quelli di un giovanetto che chiedeva pietà e credimi che sul piano dei sentimenti non posso non comprenderti. Odio l’ipocrisia religiosa quando dice: “dio creò gli animali per nutrire gli uomini”. Purtroppo però noi sottostiamo a delle leggi più grandi alle quali ancora oggi dobbiamo sottostare. Questa è la realtà. cosa dovremo fare? Arrestare il leone perche uccide la gazzella? E poi, cosa diciamo ai suoi piccoli? Dovete morire di fame voi?
@ Stefano Grassino: la necessità della carne per la crescita dei bambini è una concezione medica ottocentesca. Ti consiglio di aggiornarti un attimino (http://www.scienzavegetariana.it/nutrizione/ADA_ital.htm). Dare da mangiare “carne” ad un bambino è un gesto che andrebbe denunciato, dal momento che oggi si conoscono i danni prodotti dal consumo e dall’abuso di prodotti di origine animale. Tu parli di natura: innanzitutto, l’essere umano è fisiologicamente in grado di vivere senza nutrirsi di animali (dunque onnivoro fino a un certo punto, diciamo un frugivoro che, in certa misura, tollera il consumo di prodotti animali); soprattutto, non c’è niente di “naturale” nella selezione genetica di specie adatte all’allevamento, nella loro produzione in serie e nella loro uccisione sistematica e “industriale”, nel mummificarne le carni (insaccati). Se posso vivere nutrendomi di soli vegetali, trovo che sia naturale, e la paleoantropologia me ne dà possibilmente ragione (l’essere umano diventa onnivoro nel Pleistocene, dopo essere uscito dalla foresta per i cambiamenti climatici adattandosi alla savana, pur conservando caratteristiche anatomiche più da frugivoro che da onnivoro).
Il leone è un carnivoro, la differenza con un essere umano è palese. Il leone non ha alternative, inoltre non alleva gazzelle in spazi angusti, non le tortura e le uccide solo per necessità, non per il gusto. Il leone, inoltre, non è in grado di fare scelte etiche, ragion per cui i suoi limiti cognitivi rendono le sue azioni il prodotto di un istinto mediato in minima misura dalla cultura.
Trovi davvero naturale che meno di 1/4 della popolazione mondiale (poco più di 1 miliardo di persone) allevino ed uccidano ogni anno circa 51 miliardi di animali non umani (senza considerare i pesci, di cui non ci sono stime esatte) pur senza averne una necessità fisica (e lo dimostrano già solo i 6 milioni di vegetariani e vegani in Italia)?
Io per una lunga e complicata serie di questioni che non hanno a che fare con il gusto non sono vegetariana ma vorrei davvero esserlo.
Il mio consumo di carne però è molto limitato, mangio esclusivamente lo stretto indispensabile e non di più, e cerco di comprare quella proveniente da piccoli allevamenti dove, per lo meno, gli animali possono ancora pascolare, respirare un po’ d’aria buona e sgranchirsi le gambe.
Considero il vegetarianesimo una scelta nobile e non penso sia nocivo, moltissimi medici e scienziati, anche rinomati, lo sono. Difficilmente avremo mai una società vegetariana (e poi che diamo da mangiare agli animali domestici?) ma certo sarebbe auspicabile eliminare qualsiasi sofferenza o uccisione non sia strettamente necessaria; gli esempi che hai fatto sono tutti pertinenti.
Leggevo su Newton che il fabisogno settimanale di carne per un adulto non è superiore ai 300 grammi. Forse ci si potrà allargare di un paio d’etti, ma tutto il resto? Noi consumiamo troppa carne e, cosa davvero terribile, lo facciamo con superficialità deridendo chi mostra una sensibilità diversa. Quello che è imperdonabile di chi non mostra un bricciolo di pietà verso gli animali di cui si nutre (per lo meno limitandone al massimo il dolore) è che non solo li uccide, ma li disprezza. Ma se noi cominciamo a guardare senza pregiudizi antropocentrici il mondo animale, dal bovino che mangiamo alle api che impollinano i fiori, ci rendiamo conto che la loro esistenza è garanzia della nostra e non il contrario. Siamo come la volpe con l’uva, solo che in questo caso l’uva ha un sistema nervoso e ignorarlo è criminale.
Non esiste fabbisogno alimentare di carne per l’essere umano. Vedi link riportato sopra.
Se VUOI essere vegetariana, lo PUOI essere. Tutte le “questioni complicate” del mondo non giustificano questo: http://www.mercyforanimals.org/ohdairy/
@ Pessimista Cosmica: a leggere quello che scrivi, credo tu sia sincera quando dici che vorresti essere vegetariana: secondo me, i problemi di cui parli e che ti impediscono di cambiare stili alimentari sono dovuti soltanto al terrorismo psicologico di alcuni medici e a concezioni errate ed antiquate. Se posso permettermi, ti consiglio di sentire, anche solo per un consulto via mail, i medici della SSNV (http://www.scienzavegetariana.it/). Inoltre, quelle stime sulle quantità di carne necessarie sono in totale controtendenza con i più recenti studi compiuti in campo alimentare (parlo di San Raffaele e Harvard, soprattutto). Ripeto, secondo una recente indagine di La Repubblica, i veg*ani in Italia sono circa 1/10 della popolazione, testimonianza vivente del fatto che si può vivere bene (anzi meglio) senza nutrirsi di animali uccisi.
Il problema degli animali domestici, in ottica antispecista, non si pone: attualmente esistono cibi per “pets” vegan (100% vegetali), in futuro si spera che cani e gatti non esistano più e si ripopolino invece le foreste di lupi e felini selvatici.
@Artemio
Non ho intenzione di mettermi a raccontare nei dettagli il mio problema (daltronde, dato che nessuno mi conosce avrei potuto tranquillamente spacciarmi per vegetariana o addirittura vegana facendo una figura migliore) ma ti assicuro che non sempre volere è potere.
Quello che ti posso dire è che ogni medico con cui ho parlato si è stretto, letteralmente, nelle spalle di fronte al mio problema. Anche un medico vegetariano che lavora per Veronesi. Nessuno mi ha detto: non puoi essere vegetariana, nessuno mi ha sconsigliato la dieta vegetariana perchè incompleta, non ho mai incontrato questo genere di pregiudizi.
Tutti però l’hanno dichiarata inapplicabile al mio caso.
Io non nego che sia anche per me che vengono uccisi degli animali ma non è per me che vengono torturati, la realtà agghiacciante di quel filmato è frutto di sadismo fine a sè stesso e di una totale assenza di controllo ed applicazione della legge. Che gli uomini quando non sono sorvegliati si trasformino in mostri è risaputo e soprattutto in ambienti simili occorrerebbe vigilare.
E non dico questo a causa di quelli che tu sembri ritenere i miei immaginari problemucci personali, lo dico perchè sono fermamente convinta che esista una differenza tra uccidere e uccidere torturando.
@Rioken
Grazie del link, di sicuro lo consulterò.
Come già spiegato ad Artemisio il mio non è un problema culturale, non ho la tendenza a farmi influenzare, sono stata cresciuta in una casa dove la carne si è sempre mangiata con molta parsimonia e non è mai stata un alimento mitizzato. Mia madre stessa sta prendendo in considerazione il vegetarianesmo. Non ho mai stretto relazioni con persone che non mostrassero sensibilità verso gli animali. E, come detto sopra, non mi sono mai imbattuta in quel genere di ostracismo scientifico. E’ davvero una questione complicata anche perchè l’attuale status quo mi procura molti disturbi, parlando in termini egoistici: poter diventare vegetariana vorrebbe dire stare finalmente meglio.
Per quanto riguarda gli animali domestici però non sono d’accordo.
In questo caso per me prevalgono gli affetti personali, nel momento in cui ho un animale io mi sento responsabile. Come con un figlio ho il dovere di tutelarlo al meglio delle mie possibilità e non rischierei di compromettere la sua salute, perchè francamente dubito che un carnivoro possa vivere al meglio con un alimentazione vegana.
L’uomo non solo è onnivoro e gode quindi di più opzioni ma può scegliere coscientemente.
Il mio gatto no, quando si rovescia sulla schiena e mi lascia accarezzare le sue zone più vulnerabili esprime una fiducia che per me è vincolante.
Il discorso sulla sparizione degli animali domestici invece è complesso e troppo lungo per le mie ridotte facoltà di raziocinio in questo periodo. Diciamo però che sono totalmente contraria e che l’ipotesi mi terrorizza. Un po’ perchè scopro, con mio stesso sconcerto, che la mia misantropia non arriva al punto di privare l’uomo di un rapporto tanto meraviglioso e intenso e poi perchè penso che sia innaturale stabilire a priori un confine così netto all’interno dello stesso mondo animale. Cani e gatti si sono affiancati a noi anche per ragioni di comodo: cibo, riparo, protezione; e ciò che noi ne abbiamo ricavato è stato un enorme arricchimento e sensibilizzazione. Niente come la quotidianità con un animale ti fa capire chiaramente quanto questi siano sensibili, interessanti e intelligenti.
Ho visto persone mutare la propria ottica verso il mondo animale in modo radicale proprio dopo essersi ritrovati in casa un cucciolo.
Cambiamenti del tipo: da amante delle pellicce a vegan, per intenderci.
Inoltre è vero che per nutrire gli animali domestici ne vengono macellati altri ma i lupi in natura sbranano la loro preda, cambierebbe la mano che compie il gesto ma non certo il risultato.
complimenti davvero! un gesto di amore davvero cristiano! o è il gesto d’amore cristiano a non essere un gesto d’amore?
Credo che il famoso “amore cristiano” andrebbe riveduto sotto una luce nuova e rinnovata. In quanto al nostro amico, penso proprio che lui ami solo se stesso ed i suoi soldi.
Trovo fuori luogo che il vegetarianesimo, l’antispecismo e l’amore per gli animali in generale diventi la nuova “religione” degli atei.
Senza andare troppo lontani mia mamma mi raccontava che da bambina la carne si mangiava solo a Pasqua e a Natale, il resto dell’anno solo prodotti dell’orto.
E giusto per polemizzare vicino al mio paese c’era una fattoria che allevava mucche in maniera bio e produceva latte, formaggi, yogurt e carne buonissima. Ma le mucche muggenti davano fastidio alle orecchie delle case che cominciavano a costruire qua e là. Un giorno sul cartellone di ingresso della fattoria con vernice spray hanno scritto “anche la carne bio significa sofferenza”. Ho saputo poi che dopo tanti anni di lotte il comune è riuscito a vietare l’allevamento di animali.
Eppure anni fa questa fattoria era portata in palmo di mano da tutta la compagnia cantante ecologista come modello alternativo al supermercato capitalista……….
adesso invece è reietta????????
Queste ideologie “pret a porter” da snob cominciano a stufarmi.
@ Ateonontroppo: tu confondi un mucchio di cose in un unico calderone: ecologismo, vegetarismo, antispecismo, bio. Gli allevamenti biologici sono indubbiamente meno cruenti degli allevamenti intensivi ma, ad ogni modo, sono sempre fabbriche di morte. Un anticapitalista non necessariamente è anche vegetariano e/o antispecista, dunque può essere a favore degli allevamenti bio, idem un ecologista. Chi rifiuta di considerare gli animali non umani “oggetti al servizio dell’uomo”, è contro ogni tipo di allevamento.
Non si tratta di ideologie, non si tratta di snobbismo, si tratta di sensibilità e razionalità. Se tra gli atei vi è una buona percentuale di veg*ani è perché la matrice di entrambe le scelte è la medesima: rifiuto di uno status quo irrazionale e precostituito, riflessione sincera e profonda sulle conseguenze delle nostre scelte, rispetto per sé e per gli altri.
Io trovo vagamente, ma proprio vagamente eh, avventato dire che l’animalismo sta diventando la nuova religione degli atei.
Qui si parla di rispetto per gli esseri viventi e questo non può prescindere da una visione meno antropocentrica e utilitaristica di quella da sempre proposta (dalla chiesa e non solo).
Basterebbe essere anche solo più razionali nella capacità di distinguere tra necessità e capriccio per risparmiare milioni e milioni di vite.
In quanto all’esempio… non mi pare proprio abbia a che fare con le mode quanto con la tipica schizofrenia umana. Le lamentele degli abitanti sono un esempio di antropocentrismo: neanche sentiamo più il nostro schiamazzo, il brusio dei televisori accesi in tutte le case, gli strepiti dei bambini, il martellare dei quartieri edili, la musica alta dei locali, il rumore delle macchine e dei motorini… ma diamo da matti per qualche muggito.
La scritta be’, non è che dicesse una cosa falsa. Alla fine gli animali venivano uccisi lo stesso… certo gioire della chiusura di queste piccole imprese quando si sa benissimo che la loro dipartita va tutta in favore dei grandi, malsani ed ecologicamente insostenibili allevamenti intensivi mia pare poco furbo e non così tanto animalista.
Il concetto di ideologia “pret a porter” però non è appropriato.
Chi mangia carne è responsabile di fatti come questo:
http://www.mercyforanimals.org/ohdairy/
Chi mangia carne ed è consapevole di queste conseguenze, per me è moralmente equivalente ad un nazista.
Chi mangia carne e si rifiuta colpevolmente di divenire consapevole di queste conseguenze è ugualmente responsabile.
Le balle sugli allevamenti biologici, sui leoni e le gazzelle, sulle proteine nobili e tutto il resto servono solo a sviare l’attenzione dal problema e a fornire comode razionalizzazioni di atti ingiustificabili.
@ Artemio: quoto tutto!!
P.S. Perché non vieni su http://www.veganhome.com?
Buon appetito. Mangiatevi l’insalata. Io amo molto la pastasciutta ed ogni tanto mangio una bistecca ma per me voi siete fuori dal mondo. Senza offesa, naturalmente….la mia è solo un’opinione di parte, non una verità assoluta come la vostra.
@ Stefano Grassino: insalata? La pasta la mangio anch’io, se è per questo, ed anche egregiamente cucinata. Ieri ho gustato del farro con riso thay al curry e paprica dolce, non mi sembra “insalatina scondita”. Oggi conto di prepararmi un risotto con le cime di rapa, oltre ad una macedonia di frutta e del gelato di soia. La bistecca la mangio di soia o di seitan, alle volte, ma preferisco cibi meno elaborati. Il fatto che esistano argomentazioni oggettive in favore del vegetarismo (e ne ha parlato anche Odifreddi, se ti interessa), la rende una verità oggettiva, più che assoluta, e negarlo in modo aprioristico è un atteggiamento poco razionale.
@ Artemio.
Non voglio assolutamente mettere in dubbio la tua buona fede, ma questo mi sembra un filmato di propaganda: http://www.mercyforanimals.org/ohdairy/
Il maltrattare gli animali è un comportamento che viene sanzionato, ed il soggetto si fa filmare tranquillamente?
@ Stefano Grassino.
Buon appetito anche a te: abbiamo gli stessi gusti.
Assiste, non partecipa.
Il piede del cardinale non tocca minimamente l’animale che è già morto (il sangue ha fatto già un rivolo abbastanza lungo).
Dato che si tiene su la veste è assai probabile che stia passando sopra all’animale. Se lo avesse tenuto fermo non avrebbe avuto bisogno di tirar su la veste.
Ha assistito all’uccisione di un dromedario? Ha fatto male.
Se non lo faceva? Avrebbe fatto male ugualmente e parecchi qua l’avrebbero accusato di razzismo.
Ah, dimenticavo, in Sudan i dromedari li mangiano.