Scissione nel Center for Inquiry

Paul Kurtz, fondatore del Center for Inquiry, una delle più importanti associazioni di non credenti degli USA, se ne è andato per fondare l’Institute for Science and Human Values. Kurtz, 85 anni, ha definito il suo nuovo movimento “neo-umanista”: una realtà che si rivolge “agli umanisti religiosi e non religiosi, e ai credenti che condividono i medesimi obbiettivi”, pur essendo “critica nei confronti del teismo”.

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10 commenti

POPPER

Mi hai tolto le parole dalle dita, caro bismarck, è comunque necessario che i credenti si decidano a prendere le distanze delle loro autorità religiose, se vogliono la laicità dello Stato allora siano coerenti, escano dal gregge e condannino:
– le iniziative omofobe,
– le conversioni terapeutiche a base di imposizioni delle mani o di preghiere spiritate,
– i movimenti anti-abortisti che si macchiano di omicidi e di minacce e intimidazioni,
– gli sprechi e le inique gestioni degli affari da parte delle organizzazioni religiose
– le visite del papa che in tempo di crisi e difficoltà per i popoli chiede loro sacrifici
– l’omertà della religione in fatto di pedofilia
– le violazioni dei diritti umani da parte delle religioni

Non credo all’umanismo religioso, ma a quello laico si, e i credenti han bisogno di non idealizzarlo utopisticamente, come per adeguare dio o aggiornarlo ai tempi moderni.

dio non è adeguabile o adattabile all’umanesimo laico, dio è un assoluto per chi gli crede e non è opinabile e riciclabile utopisticamente, a seconda dei tempi in cui si vive, quindi si deve decidere se essere laici o credenti appartenenti ad una religione; non si possono condividere coerentemente temi laici e rimanere sudditi del papa o di autorità che sono dichiaratamente omofobe, ma se si esce dal gregge allora scordatevi di credere nel dio di prima, quello era stato creato a tavolino dalle autorità teologiche, non può esssere esportato per farne un dio fai da te, relativizzato o riadattato alle circostanze storiche, per farlo magari accettare anche dai laici in un aeropago ateo-agnostico-razionalista, infatti, come i filosofi ateniesi risposero a Saulo di tarso, anche io potrei dire: sull’umanesimo ispirato a dio ti sentiremo un’altra volta.

hexengut

aggiungiamoci gli impedimenti al diritto alla scelta del finevita e al rifiuto dell’accanimento terapeutico (anche se dovrebbero rientrare nei diritti umani)

nullità

sì, dispiace tuttavia mi ricorda che il bello di essere atei è che non dobbiamo avere messia nè guide.

luca06

Spero che questo “luogo” non sia un cortile …… ma una sala confortevole con poltrone, pipe, tabacco di ottima scelta, un angolo biliardo ecc ecc tutto quanto occorra per una discussione seriamente e serenamente condotta.

Third Eye

Ci manca solo padre livio che auguri il cancro ai più “facinorosi” di loro, poi vedrete che conversioni…[/sarcasm]

rik

Ma che senso ha una associazione degli atei? Me lo sono sempre chiesto, perché mi sembrano delle chiese al contrario

Io credo invece che bisogna lottare non per convincere qualcuno ma per difendere le proprie libertà.

roanzel

caro rik…ma da solo chevuoi lottare????? se non ci si unisce e si fa numero, chi vuoi che ti senta? già se si è molto numerosi è difficilissimo far retrocedere i privilegi, pensa tu da solo che puoi fare????????Le associazioni atee servono esclusivamente per questo, possibile che tanta gente non riesca a capirlo da sola? pensa immediatamente ad una “” chiesa “”, ma che caratteristiche chiesastiche ha l’UAAR? Facciamo proselitismo? habbiamo riti di passaggio? Catechismi? Dottrine? Pensiero unico? Verità rivelate? §acerdoti? Chierici?

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