Pedofilia, prete belga nell’elenco dei ricercati dall’Interpol

Eric José Dejaeger, sacerdote belga di 63 anni, è nell’elenco dei ricercati dall’Interpol. Il sacerdote, secondo il quotidiano belga LaLibre, era già stato condannato nel 1990 a cinque anni di carcere per lo stupro di otto bambini, ragazze e ragazzi. Dopo aver passato qualche mese in carcere, era uscito in libertà vigilata ma aveva immediatamente ricevuto nove nuove denunce per gli stessi reati. Nel 1995, quando sembrava dovesse tornare in carcere, fece perdere le sue tracce in Canada grazie alla collaborazione dei padri oblati.
Sulla crisi che sta investendo la Chiesa cattolica belga è tornato ieri il New York Times, con un articolo che denuncia la lentezza delle gerarchie ecclesiastiche nell’intervenire nei confronti dei preti molestatori. Nel frattempo la procura di Bruxelles ha chiarito che la foto pedopornografica trovata nel pc del card. Danneels è frutto di una casuale navigazione su internet.

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45 commenti

denis

sondaggio: quanto ci credi da uno a dieci che la foto proviene dalla normale navigazione?

-1 motivo.. nei siti ufficiali “normali” non arrivano simili foto che sono da denuncia immediata. a me im tanti anni di navigazione non è mai successo.. e i siti particolari scollacciati a volte li vado a cercare (non nascondiamoci dietro ad un dito) e MAI è successo di incappare in nudi di bambini. per cui non prendeteci in giro..

Stefano Grassino

Caro denis vorrei poter fare questa domanda alla polizia postale. Credo che confermerebbe quello che dici. Sai per caso come si può fare?

Maurizio_ds

La polizia posta ha il proprio sito, e immagino una casella di posta elettronica. Prova a mandargli una mail.

Flavio

La stampa belga ha diffuso il titolo della foto, che e’ opera di una fotografa, pubblicata su siti d’arte e usata come illustrazione, e finche’ non arresteranno tutti quelli che l’hanno vista, non penso si tratti di pornografia.

Ragazzi capisco la vostra foga ma non e’ che ogni singolo prete sia pedofilo… in quanto atei e come persone razionali ci facciamo una magra figura a cavalcare anche le piu’ dubbie indiscrezioni.

ΔΙΩRAMA

Le immagini si scaricano automaticamente nel tuo computer nei file temporanei (così la notizia fu). È ALTAMENTE improbabile che su un sito di pedopornografia nei file temp ci sia UNA SOLA immagine.
Mi rabbrividisce tutto il resto che hanno trovato.

bardhi

infatti non so come la polizia belga è riuscita a acertare che la foto è “ frutto di casuale navigazione”, ma pur essendo cosi cioè che il cardinale non ha scambiato foto con pedofili, fatto sta che non si è limitato a visitare il sito del vaticano o del totus tuo ma ha visitato siti pedopornografici.

Rothko61

Navigo da vent’anni su internet e non mi sono mai trovato nel pc una fotografia pedopornografica, nemmeno tra i files temporanei. Spiegatemi: sono stato fortunato o è perché non navigo su certi siti?

Stefano Grassino

“fece perdere le sue tracce in Canada grazie alla collaborazione dei padri oblati.”

E te pareva………..dico però, vi sembra giusto che l’uaar ed i bolscevichi diffondano tutte queste notizie false e tendenziose, atte a minare la credibilità della CCAR?
Enrico, dove sei? Dì qualcosa tu che sei l’essere perfettissimo, oppure anche tu sei oblato? Grazie.

Emanuele

ma io mi domando…uno che stupra 8 bambini ha solo 5 anni di carcere?…mah…

Ratio

Hai ragione! Meno di otto mesi per ogni bambino stuprato……..no comment.

rik

E’ di oggi anche la notizia che ad Ugento (LE) una 15enne ha confermato le molestie sessuali da parte di un anonimo prete al momento sospeso.

Ma dal Belgio arriva anche la notizia che il vescovo pedofilo di Bruges dimissionario Roger Vangheluwe è accusato di aver violentato il nipote di 10 anni per alcuni anni. Un prete in pensione accusa il card. Danneels di essere stato informato senza che abbia mosso un dito.

Cesare b

Spero che il Dejaeger sia presto acciuffato: Se ci sono davvero state colpevoli complicita’ ecclesiatiche nel farlo fuggire in Canada, spero che siano punite. Comunque anchegli Stti belga e canadese in questa storia non fanno una bella figura.
Quanto alla famosa foto, ricordo che proviene dal sito di Deredactie.be, della tv pubblica fiamminga VRT, faceva parte di una collezione di pagine internet dedicate ad un concorso di fotografie artistiche, e ne e’ nota l’autrice: la fotografa dilettante Laura Baudoux.”
Non risulta che ne’ Deredactie.be, ne’ la Signora Baudoux abbiano avuto noie con la Giustizia. La foto e’ transustanziata in “pedopornografica”, nonche’ in prova di chissa’ quali nefandezze penalmente rilevanti, soltanto dal momento che e’ sata trovata sul computer del Cardinale.
Saluti.

nullità

una puntualizzazione.

quella foto, senza conoscere autore e storia, non sembra affatto artistica.
al di la del fatto che è stata catalogata pedopornografica perchè trovata sul pc di un cardinale, se l’avessero trovata decontestualizzata ovunque avrebbe suscitato qualche reazione.

penso che se fosse stata trovata isolata in un computer di un politico o di un personaggio pubblico nell’ambito di una più ampia inchiesta sulla pedofilia, avrebbe generato lo stesso la fuga di notizie e il disgusto dell’opinione pubblica.

Cesare b

E allora, perche’ il direttore responsabile di Deredactie.be, e la Signora Baudoux non sono sotto processo?
Comunque, il caso ipotizzato che “che fosse trovata isolata in un computer di un politico o di un personaggio pubblico nell’ambito di una più ampia inchiesta sulla pedofilia”, cosi’ da “provocare fuga di notizie e il disgusto dell’opinione pubblica” si riferisce, appunto, e correttamente. a un salvataggio consapevole. In questo caso si tratta di un file temporaneo “frutto di una casuale navigazione su internet”, come afferma la stessa Magistratura belga (che qui si levava recentemente al Settimo Cielo). Navigazione non solo “casuale”, ma neanche, per cosi’ dire, sbarazzina (o imbarazzante sul piano morale), perche’ rivolta a una TV pubblica comunemete non considerata pornografica e a un concorso di foto artistiche: oltre che Cardinale Daneels avrebbe dovuto essere anche indovino?
Saluti.

Raffaele Carcano

Guarda che sono gli stessi organi di informazione della CCAR a parlare di foto pornografica.

Cesare b

@Raffaele Carcano. E’ ovvio che la Chiesa abbia un concetto di “pornografia” molto rigido. Se la foto in questione fosse stata contestata al Cardinale in un processo canonico, riferisi ai criteri interni alla Chiesa sarebbe stato del tutto ragionevole. Ma qui si parla d’un processo dello Stato, e in tale sede vale unicamente la valutazione che dei fatti da’ la legge. Percio’ non si capisce perche’ debba essere contestato a una persona il possesso di un documento che non procura, a norma di legge, alcuna contestazione ne’ a chi lo ha prodotto, ne’ a chi lo ha diffuso, ne’ a tutti gli altri che eventualmente lo possiedono. D’un documento che, essendo in libera circolazione, accanto a molti altri innocentissimi, puo’ benissimo essere finito nei files temporanei all’insaputa dell’utente? Forse perche’ quel Tizio e’ Cardinale? E allora dove va a finire il principio dell’uguaglianza di tutti e di ciascuno di fronte alla legge?
Saluti.

FSMosconi

Non sprecare fiato: la loro ghiandola della vergogna s’è atrofizzata subito dopo l’Editto di Tessalonica…

Sandra

Le vittime dei preti pedofili in Belgio hanno manifestato qualche giorno fa, chiedendo l’stituzione di una commissione d’inchiesta parlamentare, essendo loro opinione che la chiesa sia “incapace di trasparenza”.
“Dieci anni fa, quando un gruppo di vittime aveva chiesto un incontro con il card. Danneels, costui si era rifiutato di credere alle vittime e di intervenire, secondo la testimonianza di Lieve Janssens, presidente dell’associazione “Vlaamse werkgroep Mensenrechten in de kerk”.
Il gruppo aveva appuntamento il 25 gennaio 2000 con il cardinale all’arcivscovato di Malines. L’obiettivo era che il cardinale ascoltasse una ventina di vittime, ma l’incontro non si svolse come le vittime speravano, per la reazione inaspettata del cardinale.
“Ha detto di sentirsi come in tribunale: che le vittime cercavano di distruggere la chiesa divulgando i fatti e che potevamo portare migliaia di dossier ma che lui non poteva sapere se erano invenzioni di fantasia.”
http://www.rtbf.be/info/economie/pedophilie-des-victimes-reclament-une-commission-denquete-parlementaire-232118

Belgio: da vittime a sopravvissuti
http://viaggionelsilenzio.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=2508934

Ilcattolicoèeretico

Quel venduto di Vespa, parla sempre di rado di queste cose, come mai? Ah, che sbadato è un fiero veglio chirichetto, che parla so delle cose che vuole la chiesa-mafia e quel mafioso di Berlusconi.

B'Rat

guarte tutti questo sito:
http://www.demorgen.be/dm/nl/989/Binnenland/article/detail/1130776/2010/07/08/Danneels-dient-zelf-klacht-in.dhtml

Acc, troppo tardi. Anche tu adesso hai l’immagine incriminata nei temporanei del computer. L’articolo spiega come sono andati i fatti: l’immagine era in una pagina della Tv belga Vrt visitata dal cardinale Danneels e compariva in quanto parte di un concorso artistico. In effetti non sono certo esperto , ma non mi pare abbia nulla di pedopornografico.
In breve, questa accusa al cardinale è una montatura pazzesca.

Viene spiegato tutto anche qua.
http://tg24.sky.it/tg24/mondo/2010/07/08/pedofilia_belgio_foto_primate.html

Quanto al pedofilo, spero venga preso in fretta, e non capisco se si è individuato chi lo ha aiutato a fuggire perchè non sia stato punito dalla legge.

enrico

Dunque.
Dalla notizia si evince che

“era già stato condannato nel 1990 a cinque anni di carcere per lo stupro di otto bambini, ragazze e ragazzi”

Dunque venne condannato da un tribunale civile…..nel 1990.

“era uscito in libertà vigilata ma aveva immediatamente ricevuto nove nuove denunce per gli stessi reati”

anche questo è responsabilità del giudice..direi..

“fece perdere le sue tracce in Canada grazie alla collaborazione dei padri oblati”

Bene questa sarebbe una responsabilità chiaramente…andrebbe però dimostrato..no?

Sandra

“Il magistrato Marc de le Court, che attualmente esamina le vicende di pedofilia ad opera di preti, era presidente della corte d’appello che aveva prosciolto Danneels per simili fatti nel 1998.

Il tribunale di Bruxelles aveva condannato don André Vander Lijn a 6 anni di prigione per abuso su minori, ragazzi scout di cui era responsabile nella sua parrocchia di Saint-Gilles.

Il tribunale aveva allora indicato che Danneels e il vescovo ausiliare Paul Lanneau erano stati infornati dei comportamenti pedofili del sacerdote e che percio’ erano da considerare responsabili.
Gli interessati erano ricorsi in appello ed erano stati assolti. All’epoca presidente della corte d’appello era Marc de le Court, lo stesso che sta cercando di richiamare il dossier del giudice De Troy sotto la sua competenza.
Télé Moustique avanza l’ipotesi che il magistrato, cattolico, cerchi di impedire il coinvolgimento di Godfried Danneels.”

http://www.7sur7.be/7s7/fr/1502/Belgique/article/detail/1132743/2010/07/13/Mgr-Danneels-blanchi-par-le-meme-Procureur-en-1998.dhtml

Non è certo responsabilità della chiesa cattolica se ci sono giudici che la favoriscono….

Dalila

Che dire, meno male che esistono gruppi giovanili di scouts totalmente laici in Belgio…

Sandra

Altri articoli dell’epoca, in francese, da cui risulta che vi fu uno scambio di informazioni in direzione di Danneels sulla pericolosità del responsabile scout… sul suo alcoolismo e sul fatto che fosse in terapia per pedofilia, problemi conosciuti dal vescovo lanneau che lo assegna proprio alla parrocchia dove si occuperà di ragazzini.
http://www.liberation.fr/monde/0101225701-belgique-un-pretre-pedophile-couvert-par-l-eglise-le-parquet-de-bruxelles-a-ouvert-une-information-judiciaire-pour-non-assistance-a-personne-en-danger
http://archives.lesoir.be/pedophilie-l-eglise-aussi-est-civilement-responsable-la_t-19980410-Z0F3E1.html

B'Rat

Oppure, potremmo persino ipotizzare che Marc de le Court abbia effettivament visto che non c’erano gli estremi per una condanna (mancanza di riscontri e similia), dato che noi non ne sappiamo più di lui, e che l’iniziativa di De Troy di bloccare la commissione d’inchiesta cattolica, sequestrare dossier su casi di pedofilia ormai caduti in prescrizione che le vittime avevano denunciato alla Chiesa chiedendone la riservatezza (tanto la giustizia ormai non può farci nulla e capisco che alcuni non vogliano “pubblicità”) e, ultimo ma non ultimo, scoperchiare tombe in una cattedrale (ah, no, poi hanno detto che era una sola tomba…) alla ricerca di fantomatici dossier sulla pedofilia lì nascosti sia effettivamente di cattivo gusto e non appropriata alla condotta di un magistrato che voglia fare indagini serie.

Sandra

Oppure…

“Sarà il cardinale Godfried Danneels, primate del Belgio, a pagare mezzo milione di franchi belgi (circa 24 milioni di lire) per l’ attività pedofila del prete André Vander Lijn. Quest’ ultimo è stato condannato a sei anni di carcere per violenza sessuale a diversi bambini, ma il tribunale di Bruxelles ha riconosciuto civilmente responsabili il cardinale e il vescovo della città, Paul Lanneau. Dopo la decisione, il primate ha dichiarato che “la Chiesa cattolica belga rispetta, come è dovere di ogni cittadino, la sentenza della corte”, ma ha precisato che questa sentenza “non implica alcuna colpevolezza, complicità, negligenza od omissione” da parte del primate o del vescovo di Bruxelles. Secondo la sentenza, “va tenuto conto dell’ atteggiamento adottato dai superiori gerarchici del condannato, il cui ben noto alcolismo già da solo richiedeva di intervenire nella questione senza indugi”. Il cardinale, prosegue la sentenza, ha trascurato una lettera che gli aveva inviato il difensore dei diritti dei minori. “Non può perciò sorprendere il fatto che il condannato abbia potuto beneficiare per anni della negligenza dei suoi superiori nel trattare una questione di tale gravità”. L’ avvocato di parte civile ha denunciato “l’ attitudine passiva” del cardinale e del vescovo ausiliare “che si accontentarono di raccomandare al loro subordinato di non bere e di tenersi lontano dai bambini”.
… Davanti alla corte il cardinale aveva respinto le accuse di “omertà” rivolte alla chiesa, pronunciando una condanna senza riserve della pedofilia: “Giustizia deve essere fatta e questi episodi non devono più verificarsi” aveva detto Danneels, sottolineando inoltre che la chiesa “non reclama una immunità, né una giustizia separata per i religiosi”.” Repubblica, 1998

Ah ah ah… che spiritoso.

B'Rat

In un caso c’è stato il riscontro (ma non certo di complicità, sarebbe utile leggere la sentenza) in 1 lettera mandata al primate del Belgio (che poi per quanto ne so dei parroci se ne occupano vescovi e vicari, prendersela con Danneels, che certo non è il mio mito, per i casi specifici è come dire che dei parroci che non rigano dritto in Italia se ne dovrebbe occupare Bagnasco), nell’altro a quanto pare no. E’ così impensabile che in sede giudiziaria le due vicende siano andate semplicemente così? Deve esserci per forza un complotto?

Sandra

No, non deve esserci per forza un complotto, il discorso puo’ essere molto piu’ “umano”.
Faccio un esempio, un dirigente di un istituto scolastico con piu’ sedi: un insegnante, alcolista e pedofilo, viene finalmente scoperto e denunciato. Il direttore – che sapesse o no? – è il responsabile dell’insegnante, sei d’accordo? Il capo è sempre il responsabile, anche, e quasi peggio, se non sa, perchè in questo caso non ha saputo valutare i suoi sottoposti diretti che potevano segnalare il problema: il manager lo fa chi è capace, e se ne assume tutte le responsabilità che il ruolo implica. Il direttore, se è una persona onesta, accetta di pagare i danni in sede civile, e si dimette. Questo in un’organizzazione normale. Cosa che ovviamente la chiesa non è, e che per questo motivo si trova a perdere credibilità.

Sandra

Non ho trovato ancora la sentenza, ma su lesoir.be solo parte della deposizione in tribunale del vescovo aggiunto Lanneau, te la trascrivo sotto, per riassumere il prete pedofilo aveva raccontato al prete che baciava i ragazzini sulla bocca, ma lui non pensava che questo fosse un elemento che potesse far sospettare di pedofilia…. :

– Vous connaissez l’abbé Vander Lyn depuis longtemps. Vous le tutoyez, je crois ?
– Je connais bien l’abbé, mais, entre prêtres, on se tutoie très facilement, a répondu le témoin, qui précisa qu’il ne s’était jamais rendu chez lui.
– Vous ne savez donc pas que ses murs sont tapissés de photos d’enfants ?, a insisté la juge.
– Non, j’ai appris ses tendances pédophiles dans la presse au moment de son arrestation, a répliqué l’évêque.
– Mais, insista Claire De Gryse, il vous a quand même raconté qu’il avait embrassé un enfant sur les lèvres. C’est de la pédophilie, ou alors je n’y connais rien !
Pour Mgr Lanneau, il s’agissait d’un acte isolé : L’abbé était sous l’emprise de la boisson, et je lui ai conseillé d’arrêter de boire. Je ne dis pas que l’acte qu’il a posé avec ce garçon est banal, mais ça peut arriver quand on a bu. A la question de savoir pourquoi il ne l’avait pas fait aider par des thérapeutes, l’évêque a répété qu’il ignorait les tendances pédophiles, n’ayant appris ces faits gravissimes que par la presse.

Et embrasser un enfant sur les lèvres, ce n’est pas un fait grave ?, s’est exclamée Mme De Gryse.
– A chacun de voir ce qui est pédophile et ce qui ne l’est pas. J’ai estimé que ce ne l’était pas, a conclu le témoin.

E in piu’, il problema pedofilia era già stato segnalato negli anni 70 al suo superiore, lo stesso prete pedofilo dichiara che se lo avessero aiutato allora, invece di limitarsi a dirgli di non farlo piu’, le cose sarebbero andate diversamente. E soprattutto per i ragazzini che gli sono passati tra le mani….

“Claire De Gryse, la présidente du tribunal, n’a rien laissé passer : On a l’impression que vous avez voulu minimiser les faits, par amitié pour André Vander Lyn, a-t-elle lancé à Paul Lanneau, évêque auxiliaire de Bruxelles. En 1970 déjà, il y avait eu des plaintes pour viol à l’encontre de l’abbé saint-gillois. Il a été convoqué chez le doyen de Bruxelles et il a juste été invité à ne plus recommencer. L’abbé Vander Lyn a dit que s’il avait été aidé, à ce moment-là, la suite aurait peut-être été différente. A l’avocat de la victime qui pensait déposer plainte, on a répondu qu’il ne serait plus en contact avec des enfants. Et pourtant… Tout a recommencé quelques années plus tard.”

Cesare b

@Sandra. E allora? Una condanna IN SEDE CIVILE DI 12 ANNI OR SONO PER NEGLIGENZA VERSO FATTI CERTAMENTE ASSAI ANTERIORI giustifica, oggi, la DIFFAMAZIONE E LA CALUNNIA? E perche’ mai se una persona fa una pubblica asserzione (“la Chiesa non reclama una immunità, né una giustizia separata per i religiosi”) non dovrebbe essere creduta fino a prova contraria? Che cosa ha fatto o detto il Cardinale Danneels in questi dodici anni per dare l’impressione di reclamare immunità o giustizia separata per se’ o per gli altri religiosi?
Ma soprattutto: che cosa emerge dalle attuali indagini? Quali prove d’ orribili complicita’ in efferati delitti si sono trovate negli archivi, o nelle tombe, dei Vescovi? Quali contraddizioni sono emerse dai loro estenuanti interrogatori? Quali trofei puo’ esibire la cosiddetta “Giustizia”, oltre a una compilazione d’immagini di pubblico dominio fatta da un giornalucolo pseudosatirico e a una foto scattata da un’ingenua dilettante finita nei files temporanei d’un computer?
Avanti: aspettiamo.

Sandra

A me piace molto la buona educazione, e meno la carità cristiana, evidentemente a te mancano tutte e due. Leggi gli articoli che ho linkato sopra, se non ti va, non leggerli. Evidentemente ti fa molto male che la reputazione della chiesa stia precipitando, ma non è scrivendo qui, e con questo tono tra l’altro, che potrai mai recuperarla, quindi fattene una ragione.

La faccenda della foto è uno stupido dettaglio, e non ci perderei molto tempo, non è importante. Spesso leggo tra voi cattolici che vi attaccate al sistema giudiziario o alla legislazione, accusandone le pecche e i difetti. Bene, ma non vi chiedete mai le ragioni di questo gap? Perché su altri temi di rilevanza morale – aborto, divorzio, istruzione obbligatoria, parità di donne e omosessuali – la chiesa non si è mai trovata in disaccordo con la legge, anzi. Come ti spieghi che tanta cura sia stata data a certi temi e niente invece ai diritti di minori e donne? All’ipotetica domanda rivolta a un vescovo da una donna: “Il prete ha violentato mio figlio e mio marito mi picchia, cosa posso fare?”, quale pensi sia la risposta standard? Ti accompagno a denunciare questi due schifosi, faro’ di tutto per smuovere politici e vaticano per cambiare le leggi, oppure “Sopporta figliola, non vorrai creare uno scandalo che infanghi il buon nome della famiglia e della chiesa”?
Per la chiesa, come per tutti i poteri reazionari e autoritari, sono le istituzioni, l’autorità quello che conta e ha sempre contato, e niente e meno di niente i diritti dell’individuo. Ed è in questa indifferenza, e non in una stupida foto, che sta l’immensa responsabilità morale della chiesa cattolica.

Sandra

“perche’ mai se una persona fa una pubblica asserzione (”la Chiesa non reclama una immunità, né una giustizia separata per i religiosi”) non dovrebbe essere creduta fino a prova contraria?”

Perché a pochi giorni di distanza è ricorso in appello, e perché, per caso?, il giudice era il cattolico de le Court che ha annullato la responsabilità civile e il conseguente pagamento. Perché se leggi l’articolo di Liberation e l’altro che ho postato, il prete in questione era noto per problemi di alcolismo, e già questo, per me almeno, sarebbe un motivo piu’ che sufficiente per tenerlo lontano dai ragazzini. Non la pensava cosi’ il vescovo Lanneau, che lo aveva destinato nella nuova parrocchia. Danneels, ricevute le informazioni sul prete, affida a Lanneau il compito di parlare con il prete – che nega – e poi tutto giulivo scrive che è un prete che gode di una buona reputazione! Questa è negligenza, ma certo non sono i suoi figli, quindi che gli importa se vanno in campeggio con un ubriacone pedofilo, no?

Quindi la chiesa cattolica o li protegge, il che è criminale, o se ne disinteressa, come in questo caso: non ti sembra grave, e non ti sembra che meriti almeno una condanna in sede civile? Perché altrimenti parliamo esattamente di immunità.

B'Rat

Fino a prova contraria ricorrere in appello non è “voglio un trattamento di riguardo”, ma “secondo me le conclusioni della giustizia dovrebbero essere diverse”.
“affida a Lanneau il compito di parlare con il prete” Ma appunto! Non che io tifi per Danneels (si veda il catechismo), ma il modo di agire è questo! Se un poliziotto (prete) sgarra non è che se ne occupa il capo della polizia (della conferenza episcopale), ma i suoi diretti superiori!

Sandra

Quindi per te è giusto che un vescovo non si debba assumere alcuna responsabilità civile per i comportamenti dei suoi sacerdoti. Guarda, come opinione, la potrei anche rispettare, se fosse poi applicata alla lettera: cioe’, se la gerarchia cattolica non puo’ preoccuparsi del comportamento criminale dei suoi sacerdoti, che lo dichiari. Che dichiari quali sono gli ambiti nei quali la gerarchia “garantisce” per i suoi sacerdoti, per esempio nella celebrazione della messa. Questo romperebbe quel rapporto di fiducia malato, per cui si finisce per affidare i propri figli a un prete, perché è un prete! Ma ovviamente la chiesa non ha alcun interesse a ridurre la propria sfera di influenza, giusto? Tanto potere e poca responsabilità paga molto di piu’. Se poi trovi anche giudici amici, è fatta.

Sul paragone polizia-clero, hai proprio colto nel segno: è nei paesi corrotti che sia clero che polizia godono di immunità! E’ molto difficile in certe culture rimanere coinvolti dalla tentazione dal potere assoluto, quando lo si puo’ esercitare senza controlli indipendenti: e nei paesi corrotti il poliziotto che sgarra è protetto, sempre per il buon nome dell’istituzione che non deve essere scalfito dalla scandalo: ma se tutti gli errori dei piccoli preti o poliziotti vengono via via coperti dai loro capi, il buon nome rimane solo una copertura ipocrita. Ed è proprio questo un altro dei problemi strutturali della chiesa cattolica, l’essere parte (se non fondamento) di una cultura di omertà e autoritarismo.

B'Rat

Sandra,
Danneels, era (per fortuna al passato) il primate del Belgio. L’equivalente del capo della polizia. Se non si dimostra (può capitare certo che vada anche così, ma va dimostrato) che ha direttamente protetto il parroco o che di fronte alle accuse non ha incaricato qualcuno di occuparsene o che gli è stato riportato che chi se ne doveva occupare non ne ha disposto adeguatamente e che lui ha lasciato passare, la responsabilità è di chi si normalmente si occupa dei parroci; che sono appunto i vescovi.
Quello che mi pare di capire è che in un processo i giudici hanno ritenuto dimostrata una delle cose che ho elencato prima, in un altro no. Tutto qui.

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