Francia, Assemblea nazionale approva legge contro velo integrale

L’Assemblea Nazionale francese ha approvato con 335 voti e 1 solo contrario il divieto di indossare il velo integrale, anche nei luoghi pubblici come piazze o strade. Il Consiglio di Stato già aveva dato parere contrario al divieto assoluto (Ultimissima del 31 marzo), ma la maggioranza dell’Ump è andata avanti nell’iter legislativo e ha avuto il sostegno dei centristi. Le forze di sinistra, anche se contrarie al velo, non hanno partecipato al voto ritenendo che il bando sia di fatto un “regalo” ai fondamentalisti. Il testo approvato sarà votato in Senato a settembre. Jean-François Copè, capogruppo dell’Ump all’Assemblea Nazionale, si rivolgerà al Consiglio costituzionale per dirimere le questioni aperte a livello giuridico.
Le sanzioni, che entreranno in vigore solo 6 mesi dopo la promulgazione della norma, prevedono 150 euro di multa e all’occorrenza un corso di educazione civica per chi indosserà il velo integrale. Un anno di carcere e una multa di 30 mila euro per chi impone il velo; il doppio delle sanzioni se la donna è minorenne.

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54 commenti

orso_zen

Un motocilclista con tutta, guanti, sciarpa, casco integrale con visera a specchio sarà legale o illegale?

Mario 47

Mi pare una domanda sciocca o tendenziosa.
Ovviamente sarà legale quando guida la moto; analogamente un saldatore ad arco sarà legale con maschera e vetro nero quando salda.

mario

Rothko61

E’ legale fin che va in moto. Quando scende deve togliere il casco.
Elementare Watson!
Paragonare le “gabbie religiose” ad altri capi di abbigliamento (sciarpe, passamontagna, maschere da scherma, ecc.) è pretestuoso e sempliciotto.

Stefano Bottoni

Il paragone non regge: il casco integrale va indossato subito prima di salire in sella e tolto subito dopo esserne scesi. E’ vietato dalla legge andarsene in giro col casco indossato.
In Italia la legge proibisce di andare in giro col volto coperto “senza giusto motivo”. Ovvio che andare in moto è un giusto motivo (oltre che obbligatorio). Il punto è: la religione va considerata un giusto motivo? A mio avviso no.

orso_zen

Mah, non so, se la scelta è libera non sono così convinto che la proibizione sia giusta.
Speriamo che sospendano le pene almeno per carnevale.

Ovvio che se la scelta non è una scelta ma è un’imposizione sono d’accordo.

pippobaudo

Esatto! se c’è già una legge, le pratiche religiose vanno bene finchè non contrastano la legge, punto. Non c’è bisogno di farne un’altra.

San Giovese

Se una legge del genere venisse approvata in Italia la si appicherebbe anche alle celebrazioni della settimana santa?
http://www.turismo.regione.puglia.it/media/video/settimana_santa_1228992681372.jpg
http://www.eventiesagre.it/images/upload/image/pasqua/minori%20settimana%20santa.jpg
Oppure trattandosi di uomini e cattolici il divieto decadrebbe?
Sono perfettamente d’accordo con le sanzioni per uomini che obbligano le donne a portare veli integrali, ma in quel caso si dovrebbe rivedere del tutto l’approccio al problema sanzionando l’imposizione di usanze religiose(quindi di qualunque religione e non solo verso le donne ma anche verso i bambini: battesimi, comunioni, cresime forzate dovrebbero essere sanzionati) e la limitazione delle libertà(un uomo che obbliga la donna a restare in casa perchè non può uscire di casa col burka…per esempio), allora bisognerebbe rivedere tutta la legislazione dal punto di vista della tutela della donna, del contrastare le violenze domesntiche.
Questa legge non risolve il problema.

Fri

“Esatto! se c’è già una legge, le pratiche religiose vanno bene finchè non contrastano la legge, punto. Non c’è bisogno di farne un’altra.”

forse in Francia non c’e’ una legge come quella italiana. Per il resto sono d’accordo, se le leggi ci sono vanno fatte rispettare anche se sono contrarie a qualche religione. Purtroppo siamo in Italia, e la religione (qualunque sia) ha la precedenza.

#Aldo#

San Giovese: «[…] si dovrebbe rivedere del tutto l’approccio al problema sanzionando l’imposizione di usanze religiose (quindi di qualunque religione e non solo verso le donne ma anche verso i bambini: battesimi, comunioni, cresime forzate dovrebbero essere sanzionati) […]»

Bella precisazione. In effetti sarebbe un gran passo avanti.

Barbara

Benissimo! E la Francia è sempre la Francia! O dobbiamo aspettare di non fare più corsi di nuoto durante il Ramadan?

Michael Gaismayr, lo scresimato

Oggi è il 14 luglio, anniversario dell’unica vera liberazione del mondo, avvenuta proprio in Francia nel 1789. Continuate così! Le jour de gloire est arrivé.

Stefano Bottoni

Le sanzioni previste mi sembrano congrue: carcere e multa pesantissima a chi impone il velo (a maggior ragione se a delle minori), multa leggera ma soprattutto corso di educazione civica per le donne che molto probabilmente ignorano totalmente i loro diritti nonchè la legge del Paese in cui vivono. Soprattutto quest’ultimo provvedimento mi sembra molto utile, sicuramente più che il carcere.

Sai

Scusate ma qualcuno sa dove si possono leggere in italiano le “motivazioni” di socialisti e comunisti contro la legge?

Magar, bieco illuminista,

Che mi frega se non vedo il volto di chi mi cammina a fianco per la strada? Non sono curioso. A Carnevale si campa benissimo anche in mezzo ad una folla interamente costituita da persone in maschera.

I divieti dovrebbero essere mirati a risolvere qualche esigenza pratica (e.g. riconoscibilità in luoghi come aule scolastiche o tribunali), non estesi “a pioggia” a qualunque situazione in cui il cittadino metta il naso fuori casa. La libertà individuale di vestirsi come pare e piace è un bene da tutelare.

Magar, bieco illuminista,

Non capisco perché il commento precedente sia finito postato qui. Voleva essere un commento indipendente, a fondo pagina, non una risposta a quelli sopra.

Sara

Sì, ma prova tu a tenere il burqa con questo caldo! O le donne non soffrono?

Magar, bieco illuminista,

Boh, se hanno deciso di metterselo, si vede che soffrono poco, o che preferiscono sopportare quella sofferenza…

Gérard

Come da anni i socialisti raggionano sempre cosi . Vorebberro dire di si alla legge perchè la stragranza maggioranza degli francesi di origine la chiedono . Pero vorebbero contrastare il governo e percio essere contro . Perdono dunque un sacco di consensi . D’altraparte i musulmani votano per sempre per loro e il compagno di vita del primo segretario del partito, la Signora Martine Aubry è l’avvocato degli estremisti islamici in Francia … Dunque come sempre …: a sinistra tutti no pardon a destra, noo non va bene a diritto dunque a sinistra .
Hanno raggionato fra di loro per mesi se votare o no questa legge…

myself

Bene, speriamo solo che questo provvedimento sia stato dettato da una sana laicità che porterà a provvedimenti anche sulle altre religioni.

stefano f.

è un’ottima legge.
niente sconti per nessuna religione, chi vuole indossare veli burka burkini in nome di appartenenze religiose o sciocche tradizioni preistoriche se ne torni a casa sua senza se e senza ma.

darwin

Pur essendo un liberale fortissamente rispettoso della libertà deglia altri, mi pare che principio sia condivisibile in sè: qualsiasi cittadino, a meno non si trovi in condizioni particolari (es. del saldatore con la visiera protettiva) deve essere riconoscibile!.. e tanto basta..!

laverdure

Per il semplice motivo che il contrario favorirebbe la criminalita di qualunque livello,
dalle molestie sessuali agli scippi alle rapine ai borseggiamenti.
Le telecamere nelle zone “sensibili” come le banche e le stazioni sono messe per questo.
E trattandosi di luoghi assolutamente pubblici nessuno puo’ pretendere di nascondere
il viso in nome della privacy.

Magar, bieco illuminista,

Infatti a Carnevale la criminalità esplode, notoriamente…

Giovanni Bosticco

Vorrei chiarire una cosa.
Quelli son qui per risolvere problemi
economici, in quanto al loro paese non
è stato possibile.
Non ci sono cause genetiche o di materie
prime: basta vedere il successo giappone-
se, che di materie non ne ha.
La chiave del successo europeo è nella
sua forma culturale, ed il fatto che quelli
debbano ricorrere a noi dimostra piena-
mente la cosa.
Se vogliono risolvere i problemi perseve-
rando nella loro cultura, possono farlo a
casa loro.

Gérard

Ma caro Giovanni Bostico, il problema che Lei non ha ancora capito che la stragranza maggioranza di loro sono francesi da una, due o tre generazioni ma l’appartenanza alla religione islamica è sopra di tutto . Dunque non si puo rimandare a casa….

#Aldo#

Sapendo questo, sarebbe bene imparare dall’esperienza altrui ed evitare di fare la stessa fine qui. Per ora di islamici che sono italiani da una, due o tre generazioni ne abbiamo davvero pochini. Tra una ventina d’anni non sarà più così. Scommettiamo che si aspetterà allora per tirar fuori dal cappello il problema (ben sapendo che non ci si potrà più far nulla)? Resto dell’idea che certe cose son preparate a tavolino.

faber

Sono sempre stato scettico riguardo all’utilità pratica di proibizioni di questo tipo ma questa mi sembra un’ottima legge. Innanzitutto ottima l’idea dei corsi di educazione civica, non tanto per l’utilità che avranno (dubito che faranno cambiare idea agli integralisti) quanto piuttosto per il segnale che si dà. Inoltre ottima la parte sulle pene aspre (secondo me dovrebbero esserlo ancora di più, possibilmente equiparando il reato in questione a quello di riduzione in schiavitù e coercizione) per chi impone il velo.

vincenzo sisto

Su la questione del velo ho dei dubbi. La Francia è una Repubblica pienamente – e fieramente- laica: una legge di questo tipo è coerente con l’ordinamento dello Stato.
Lo stesso non si può dire di una legge simile se dovesse essere approvata in Italia: sarebbe l’ennisima forma di prevaricazione di una parte – la Lega xenofoba piuttosto che Chiesa Cattolica – nei confronti di una minoranza. Quello che voglio dire è che, a mio avviso, leggi del genere non possono essere considerate giuste o sbagliate a prescindere, ma vanno inquadrate in base al contesto. Che ne pensate?

Gérard

Condivido ma una legge del genere dovrebbe venire dalla sinistra….

iging

Premetto che sono ateo e laico ad oltranza, ma sono anche a parte socio UAAR, socio di Amnesty International. Mi allineo con la posizione di Amnesty circa la contrarietà delle proibizioni su base religiosa. Come non ammetto che qualcuno imponga veli, nemmeno voglio che qualcuno me li faccia togliere. Se domani per solidarietà con i palestinesi mi metto una kefiah, sarò condannato? Nel famoso film di Larry Flint (famoso direttore della rivista hard Hustler), quando andò al tribunale supremo accusato di oscenità, la corte di allora (prevalentemente democratica) giudicò che la libertà di stampa deve permettere anche di scrivere cose che taluni giudicano oscene. Ricordo anche che l’avvocato di Larry Flint disse che trovava i contenuti di Hustler disgustosi, ma che vietarli sarebbe stato uno schiaffo alla libertà di espressione. Ebbene penso lo stesso circa il divieto del velo. Lo trovo stupido e persino umiliante, ma alla fine è una questione privata che non lede in nessun modo la mia libertà di essere ateo e laico.

Stefano Grassino

Nel famoso film di Larry Flint (famoso direttore della rivista hard Hustler), quando andò al tribunale supremo accusato di oscenità, la corte di allora (prevalentemente democratica) giudicò che la libertà di stampa deve permettere anche di scrivere cose che taluni giudicano oscene.

Allora in nome della libertà d’espressione, mi metterò a fare foto di maschi trentenni che penetrano sessualmente bambine di quattro anni, chiamandole foto d’arte (illustrano il problema di un maschio che soffre di una malattia mentale) le pubblicherò tramite delle riviste e chiederò che vengano vendute liberamente nelle edicole…………….

P.S. non aggiungo altro, nei tuoi confronti, per non essere messo in moderazione.

iging

Ti assicuro che Amnesty International non ha mai appoggiato i pedofili, anzi si è sempre battuta contro gli abusi e gli sfruttamenti dei minori. Ma a parte questo, travisi le mie parole. Larry Flint vendeva pronografia di adulti (nota bene) ed era un pubblico adulto quello che leggeva la sua rivista. Detto questo, aboro il burka, ma non per questo lo proibirei. Piuttosto se si vuole veramente fare del bene alle donne, bisognerebbe che godano delle stesse opportunità dei maschi, in particolare il fatto che siano pagato come i maschi per lo stesso lavoro e non debbano pagare lo scotto di un castigo professionale se decidono di occuparsi dei figli.

Stefano Grassino

Iging, quello che voglio dire è che a tutto si deve porre un limite, il limite del buon gusto e soprattutto del buon senso. Tu sai benissimo che il burka è un simbolo di potere e di oppressione nei confronti della donna mussulmana. Per favore vieni con me su un aereo proveniente da quel mondo e guarda le assistenti di volo: salgono sui loro aerei con il burka, a bordo se lo tolgono e scopri delle ragazze arabe bellissime, con gioielli e rossetto e quando arrivano in Europa, col cavolo che se lo rimettono quando girano per le nostre città. Ti dice nulla questo?

iging

IO credo inveceche in un paese laico, lo stato deve garantire alla donna che se si vuole togliere il burka, lo deve poter fare senza pericoli, ma anche garantire che sia una sua scelta. Ripeto il burka a me personalmente fa orrore!

Stefano Grassino

iging, purtroppo il tuo ragionamento che in teoria non fà una piega, in pratica non funziona perche ha a che fare con l’ottusità del maschio mussulmano. Non ti scordare che anche in italia fino a 50 anni addietro esistevano leggi medioevali, dettate da un clima religioso ottuso. Pensa quello che può essere l’islam. Ricordati la fine che ha fatto la povera Hiina. Credi davvero che per la donna di quei paesi sia facile fare una libera scelta?

Otto Permille

A dire il vero, se il burka fosse un po’ migliorato nel design, potrebbe anche essere un indumento ultra-sexi. Bisognerebbe passare l’idea ad Armani.

Gérard

Questa idea, altri l’hanno avuta prima di lui e addiritura concretizzata ….

Cassandra testarda

Premesso che distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato è sempre difficile. perchè il bene e il male non sono mai divisi così nettamente; ma poichè bisogna comunque decidere e scegliere su tanti problemi, tenendo conto di valutazioni oggettive e soggettive e del contesto in cui ci si trova, personalmente io propendo per la scelta che ha fatto la Francia. Come ho scritto altre volte, scelte religiose e tradizioni culturali vanno rispettate, ma fino ad un certo punto; e il punto, o il limite è quando si infrangono diritti personali propri o altrui o esigenze sociali.
Burka e velo integrale che copre il viso sono barriere che non solo limitano la esigenza di riconoscibilità di una persona, ma limitano anche la comunicazione libera tra le persone, la libertà di espressione della donna che lo porta e sostanzialmente la isolano dal contesto sociale in un paese occidentale, dove tutte le altre donne vestono come vogliono e circolano a viso scoperto. Se giustamente si vuol difendere la laicità contro le invadenze dei prelati cattolici, dobbiamo essere molto attenti a non lasciare spazio alle invadenze dell’integralismo islamico che ci potrebbe creare non pochi problemi

Pessimista Cosmica

Sono contenta di questa legge.
Limita la libertà personale di alcuni? Si, ma siamo realistici per favore, non si può mettere sullo stesso livello la scocciatura di chi per strada o nei luoghi pubblici non può portare il suo amato Burker (crasi tra bunker e burka) e quella di chi invece è costretta ad indossarlo. Mi si dirà: e chi sei tu per stabilirlo?
Il fatto è che l’abbigliamento non è solo espressione di chi lo indossa ma anche un sistema di condizionamento. Possiamo sperimentarlo tutti giorni osservando come cambiano i nostri atteggiamenti e i nostri umori se si indossa un bell’abito valorizzante o uno dismesso e sdrucito.
La divisa ha un effetto su chi la incontra e su chi la indossa.
Una donna che non vuole indossare il velo integrale ed è costretta a farlo subisce una tortura psicologica volta all’annientamento del suo io e del suo orgoglio, gli effetti sulla sua psiche e sulla autostima sono violenti e rendono fertile il terreno per altre forme di abuso.
Senza contare che dietro il velo chi li vede i lividi che magari le sono stati fatti per costringerla ad indossarlo.
Francamente della frustrazione personale di chi il velo dovrà toglierselo, datemi pure della bieca razzista, tendo a fregarmene.

Ratio

Brava! Sono d’accordo al 100% e basta con i distinguo della political correctness, il burka è un simbolo di oppressione e bene hanno fatto i francesi a proibirlo.
Con chi vogliamo stare, con le donne che lottano per liberarsi o con chi vuole continuare a schiavizzarle?

antoniadess

ottima notizia anche per me! spero passi anche al senato e che venga corretta anche la legge italiana sulla sicurezza, affinchè non ci sia nessuna ambiguità nell’applicazione: la religione o la tradizione non deve essere considerato “giustificato motivo” alla deroga, come lo sono il carnevale, la neve per il passamontagna o la moto per il casco..

Magar, bieco illuminista,

@Pessimista Cosmica

1) Delle libertà personali ci importa poco? E allora abbandoniamo pure il principio giuridico della presunzione di innocenza: in fin dei conti, chi ce lo fa fare, di rischiare di mandare libero un colpevole per non sbattere in galera un innocente? Delle vittime di errori giudiziari possiamo anche “tendere a fregarcene”, immagino, in fin dei conti qualche anno di galera è meglio che essere vittime di un omicidio…

2) Se una donna è schiava di un despota che la mena e le impone l’armamentario del burqa, la nuova legge francese migliorerà la sua condizione? No, semplicemente il despota si limiterà a segregarla in casa, privandola ancor più di vie d’uscita da quell’inferno.

Galileo Marino

Trovo la legge giustissima ed equilibrata. Il burqua è uno strumento di discriminazione e di dichiarta sottomissione della donna, non un semplice capo di abbigliamento.

Anacleto

Ottima e coraggiosa la Francia.
Ha il più alto tasso di presenza islamica in europa e vara questa legge che stabilisce che le leggi le fa il parlamento francese e quando queste collidono con il corano, vale quanto legiferato dallo stato laico. Gli islamici che si sentono discriminati possono accomodarsi fuori dai confini francesi.

In Italia:
-C’è chi vuole introdurre l’ ora di islam nella scuola pubblica. (Fini, D’Alema, vaticano)
-C’è chi vuole legalizzare il burka (proposta di legge del PD del marzo 2010 http://nuovo.camera.it/126?pdl=3205)

Che piaccia o no, il nuovo fronte di battaglia per l’ UAAR è l’ islam.

Pessimista Cosmica

-E ancora una volta il PD si conferma il miglior alleato di Berlusconi… a ‘sto punto li mettesse pure sul libro paga penso che nessuno si stupirebbe.
Io propongo una migrazione di massa verso paesi giovani (tipo Australia e Nuova Zelanda) dove cultura e politica non sono ancora andate in cancrena e c’è ancora l’energia e la voglia di creare qualcosa.

-Fini… il fatto che in pratica sia l’unico partito di opposizione in Italia la dice lunga sulla nostra situazione.

-D’Alema… vabbe’ dai, Da’lema.

-IL VATICANO!!! Che ancora una volta conferma come il suo scopo sia quello di un’alleanza con l’Islam volta a schiacciare ogni forma di pensiero indipendente e laicità. Due gigantesche religioni antropocentriche, misogine e dogmatiche che si uniscono: benvenuto Grande Cthulhu!
C’e’ solo da stabilire chi vuole farsi masticare per primo.

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