Bertone e Bagnasco, due competitori politici?

Giulio Cesare Vallocchia*

Giulio Cesare Vallocchia

Periodicamente trapelano dagli austeri ambulacri vaticani notizie, ma anche pettegolezzi, su rivalità cardinalizie finalizzate ovviamente ad maiorem dei gloriam e certo non a meschini giochi di potere. Per la verità qualche dispettuccio, qualche gomitata e qualche sgambetto fra preti carrieristi ci deve essere stata se anche il papa recentemente ha ritenuto di richiamare i sui ministri ad una prassi comportamentale più eticamente ed evangelicamente corretta. Ma due episodi di recentissima cronaca politica ci fanno sospettare che due autorevolissimi personaggi di Curia stiano cercando di proporsi come punto di riferimento di due schieramenti politici italiani. Tre giorni fa tutti i media hanno a lungo parlato di una cenetta a casa Vespa dove per festeggiare una ricorrenza cara all’anfitrione si è raccolto tutto il gotha ex-democristiano e neo-democristiano adveniente sotto il vigile sguardo del cardinale Bertone, Segretario di Stato Vaticano. Una presenza importantissima che sembrava quasi una sorta di marcatura di un territorio da cui erano stati rigorosamente esclusi esponenti della Lega, non meno cattolici degli altri commensali e non meno attenti alle posizioni espresse dalla chiesa. Ed ecco che ieri ci ha pensato il cardinale Bagnasco, Presidente della CEI, a proporsi come punto di riferimento degli esclusi esprimendo valutazioni sostanzialmente positive del concetto di federalismo ed assumendo quindi, rispetto a Bertone, una posizione di sponda e riferimento per la Lega e i leghisti. Non senza dimenticare, peraltro, di mettere il cappello del copy-right sul concetto stesso di federalismo come creazione politica originale della chiesa cattolica.
Dobbiamo cominciare a seguire le prossime mosse dei due cardinali se vogliamo capire come evolverà il panorama politico italiano nei prossimi mesi, mentre osserviamo come siano rimasti tristemente privi di riferimenti cardinalizi il PD e l’Italia dei Valori, almeno per il momento, oltre che i soliti radicali geneticamente indigesti per qualunque stomaco curiale.

* Curatore del sito No God

NB: le opinioni espresse in questa sezione non riflettono necessariamente le posizioni dell’associazione.
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17 commenti

Roberto Grendene

dispettucci, gomitate, sgambetti… oppure sotto sotto van d’accordo e prendi rappresentanti istituzionali da una parte, prendine dall’altra, finisce che ne prendi di piu’ e fanno a gara per starti dietro?

Giorgio Ceruti

potrebbere semplicemente essere daccordo: uno si tiene buono Casini e l’altro si tiene buono Bossi, cosí che, comunque finisca, la chiesa vince. Vale anche per i ‘cattocomunisti’ nel PD

San Giovese

Pienamente d’accordo, del resto è sempre stato così.
E’ l’interpretazione clericale del concetto “super partes”.

Massimo

Esatto: “super partes” come sinonimo di “ubicumque” – o, più terra terra: “ghe pensèm noalter”

Stefano Bottoni

A quei livelli tutto è politica. Non abbiamo la minima idea di tutti i giochi di potere e dei colpi bassi che si scambiano nelle segrete stanze, ma secondo me c’è una guerra sotterranea spietata e costante.

luca06

concordo….
paparatz non potrà reggere per molto ancora purtroppo….. ed essere papa e dunque passare alla storia, per un “carrirerista” , è un boccone troppo ghiotto

Alfonso

Concordo con Grendene e Ceruti. Il pretume nei secoli ha avuto SEMPRE 2 piedi in diecimila scarpe, per potersi garantire l’amicizia con i futuri governati. Ma questi finte competiszoni all’interno della chiesa romana, dopo 2000 anni,continuano ancora ad essere efficaci, questo è l’aspetto triste della vicdenda. Non solo attraverso le gerarchie, questi furbarstri si parano il c..o anche con i cd preti “alternativi”, “frontiera” o di “campagna”, cui fanno recitare la parte dei “dissidenti”. Due esempi su tutti: Don Farinellla e Don Gallo. L’unico prete davvero onesto è quello che butta alle ortiche l’abito talare. Saluti

libero

CCAR maestra di politica e potere, ma l’UAAR quando impara ?
Per esercitare influenza ci vuole numero, radunare tutti i laici senza andare per il sottile.

Barbara

Anche con Mussolini era ad maiorem dei gloriam, poi si è visto come è finita. Col PD lavoreranno più nell’ombra, non si sa mai che cambierà il vento politico… anche se è sempre uguale… Del resto la separazione Chiesa-Stato è una pia illusione, è ovvio che ciascuna delle parti tende a realizzare totalmente la propria visione di sé e del mondo. Ma questi non dovrebbero imitare in tutto e per tutto il maestro e farsi crocifiggere da Cesare senza fiatare, anzi solo perdonando con amore per la resurrezione futura? Altro che cene politiche. Ed iniziarono le interpretazioni… del resto chi mai vivrebbe così?

Ludwig

Certo, noi italiani siamo perseguitati da tutti questi malefici personaggi col cognome che inzia con “b”. Sono il nostro incubo e la nostra rovina.

Marco

Hai ragione, Ludwig! Da Benito a Bettino, da Berlusconi a Bossi, da Benedetto XVI a Bagnasco a Bertone, siamo una… nazione di SERIE B 🙁

Otzi

Due persone antipaticissime e superbe in somma misura. Quale federalismo italiano possono mai suggerire, visto che uno è segretario di uno stato estero teocratico e l’altro non concepisce cittadino italiano di dignitosa formazione chi non si mette al servizio della teocrazia vaticana! Usiamo la B per gridare BASTA.
Basta a chi è contro l’interesse ed il progresso della laicità delle società e come batteri funesti si dimenano micidiali contro la libertà e la dignità dell’individuo. Usiamo la B per manifestare il nostro sdegno: Bio porco!

gutul

segnslo un refuso:
“se anche il papa recentemente ha ritenuto di richiamare i sui ministri ”
Magari suoi.

Maurizio_ds

Mi sembra che la situazione sia evidente: bagnasco e bertone sono in diretta competizione per il posto di ratzinger, e da bravi politici e affaristi privi di scrupoli delimitano il territorio e le alleanze.
Concordo con Alfonso sui preti di frontiera: personaggi come don farinella e don gallo, sono in realtà perfettamente organici alla chiesa, servono per raccogliere le frange estreme, quei credenti in bilico che non si fidano più delle gerarchie ufficiali.
Ad ogni modo, tra bagnasco e bertone, molto meglio Emma Bonino: l’unica B di serie A! 🙂

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