Com’è facile il “coming out” ateo in Germania

Andrea Sperelli ha scritto sul blog Italiani a Monaco un simpatico post dal titolo Dichiararsi atei per non pagare la Kirchensteuer. In Germania, infatti, chi dichiara la propria appartenenza a una chiesa è obbligato a pagarle le tasse. La circostanza, com’è facile capire, velocizza e di molto la decisione di proclamare apertamente la propria incredulità: il risultato è che un terzo della popolazione non appartiene più ad alcuna organizzazione religiosa, mentre i non credenti in Dio sono circa un quarto. Scrive Sperelli: “Per adesso ho vinto, ho assunto una posizione che potrei difendere fino al rogo, eretico, apostata, spergiuro ed orgoglioso di esserlo, sono ateo per vocazione filosofica e per opportunismo fiscale”. Attenzione, però: all’UAAR sono già stati segnalati casi in cui all’italiano contribuente in Germania è stato chiesto di ‘certificare’ la propria non appartenenza alla Chiesa cattolica mostrando un certificato di sbattezzo.

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25 commenti

Kaworu

se fosse così anche in italia, i cattolici sarebbero forse poche centinaia.

e tra questi non figurerebbero nemmeno i ciellini, mi sa.

Third Eye

Sai che non lo so? Magari le categorie dedite all’evasione massiccia pagherebbero sempre l’8permille battendosi il petto…

Kaworu

si dovrebbe provare 😆

forse è anche per un’eventualità come quella da me prospettata che non si farà mai.

POPPER

queste segnalazioni da dove vengono? Nord, Sud o Centro Italia? Sono perplesso!

Pino

Nei paesi civili e avanzati non c’è bisogno dell’UAAR! Per la verità, pur essendo ateo e razionalista allo stato puro, dell’UAAR ne farei volentoeri a meno anche in Italia.

Massimo

È solo che in Germania – al contrario speculare di quello che succede quaggiù – le mezze misure non fanno parte del lessico condiviso. Dove in Italia vigono il “quieto vivere”, il “che ti mette a fare”, il “ma mammà, come la prenderà?”, il “Che diranno i vicini/colleghi/conoscenti/XYZ”, nell’Europa vera dominano il “Da che parte stai?”, il “E allora, ti decidi?”, il “Siamo o non siamo in democrazia?”. È solo per la viscida ambivalenza bizantina di una cultura familista ed ipocrita, opportunista e omertosa, ignava e indifferente che è possibile modulare il concetto di silenzio/assenso in modo tanto unidirezionale. Si vota per un referendum?… L’esito è preso in considerazione solo sulla base del quorum, prescindendo completamente dalla volontà espressa dai “votanti attivi” (quelli che prendono partito e spendono in concreto un loro diritto). Si presenta la dichiarazione dei redditi?… L’otto per mille NON va alla chiesa cattolica solo se conosci bene in meccanismo e fai in modo che neppure lo Stato – di rinterzo – riallunghi il doblone ai soliti noti. Si considera la tua esistenza in vita come italiano/-a?… Per indurre gli altri a SOSPETTARE che tu NON sia cattolico, ci vogliono le prove… Le prove che te ne impipi del “quieto vivere”, di come “potrà prenderla mammà”, di chi ti ricorda “chi te lo fa fare?” ecc. ecc. ecc. Ma sei italiano… sei L’Ignavo Italico; sei quello di “Franza o Spagna, purché se magna”… e ti fermerai prima: non farai cancellare il tuo nome dalla lista degli affiliati al club cattolico per i suddetti, nobilissimi motivi (parlo per esperienza: dopo essermi scresimato, ho invitato un bel po’ di miei amici ATEI e/o NON-CATTOLICI a fare come me, organizzando perfino una cena di liberazione laica in campagna… ma non ho cavato un ragno dal buco!)

crebs

“Attenzione, però: all’UAAR sono già stati segnalati casi in cui all’italiano contribuente in Germania è stato chiesto di ‘certificare’ la propria non appartenenza alla Chiesa cattolica mostrando un certificato di sbattezzo.”

Vorrei proprio sapere DA CHI è stato chiesto all’italiano contribuente in Germania di ‘certificare’ la propria non appartenenza alla Chiesa cattolica mostrando un certificato di sbattezzo.
Mi sembrerebbe MOLTO strano che sia stata l’amministrazione (fiscale) tedesca.
Penso inoltre che NESSUN ALTRO abbia titolo per fare una richiesta del genere.
Mi piacerebbe sapere.
Grazie

Raffaele Carcano

E’ molto semplice: la Chiesa cattolica fa controlli incrociati, e segnala all’amministrazione fiscale tedesca che il signor XYZ non si mai ufficialmente sbattezzato. E l’amministrazione fiscale manda le cartelle con gli arretrati. In Austria, dove la normativa è simile, è la stessa Chiesa ad aver messo in piedi migliaia di cause contro battezzati non sbattezzati e non pagatori.

Soqquadro

Non ha molto senso. Un italiano non battezzato non potrebbe produrre nessun certificato di sbattezzo….

laverdure

Mi meraviglio di voi !
Basta usare una classica soluzione “all’italiana”:
chi non e’ gia battezzato si fa battezzare ,dopodiche inoltra la richiesta di sbattezzo.
Ci vuol tanto poco….

Third Eye

Beh, io ho richiesto e ottenuto con successo anche la scomunica latu sensu a seguito del mio sbattezzo (o apostasia, per loro) :)!

FSMosconi

Amico1 (cattolico): “Allora, ttomani tutti in kyezen?”
ateo non dichiarato: “Kcerto, kcerto. Kome zoliten…”
amico 1: “allora ciao!”
a.n.d.: “kciao!”
poliziotto: “mi zcusi, lei ezzere kattoliken?”
a.n.d.: “in realtà non mi zentire più zikuro di ezistenza Tio… forze in fonto ezzere kafolaten”
poliziotto: “bene, allora lei non dofere più pakare tazza allo staten. Afere mutuli zbattezzo?”
amico 1: “Ce li afere io, afere io. ekko il zuo et ekko il myo!”

POPPER

Esiste anche:
– io ero un fedele ma la mia fede iniziava a costarmi più di quanto ne fossi convinto
– io ero un fedele ma decisamente la mia fede non mi aiuta ad arrivare alla fine del mese
– io ero un fedele ma mi hanno ipotecato il portafiglio con il battesimo, ora sono apostata

solo alcune opinioni …. con simpatia.

stefano f.

non ha nessun senso paragonare la bigotta e retrograda vaticalia a paesi come la Germania (dove i cattolici sono la minoranza) e dove la separazione stato-chiesa è un fatto assodato, o con l’Uk o con le nazioni scandinava o con la Francia, queste sono nazioni 300 anni avanti al nostro povero stivale sfondato e mezzo affondato nel Mediterraneo.

gpmag

Io vivo in germania e non mi risulta che si debba produrre alcun certificato di sbatezzo, purche alla PRIMA registrazione all’anagrfe ci si dichiari ateii. La difficoltà sta nel tornare indietro dopo che ci si è dichiarati cattolici alla prima registrazione (o altro, oppure no si è subito detto di essere tei.. in quanto italiani spesso ci registrano automaticamente come cattolici se non diciamo nulla) e poi, una volta scoperto che si devono pagare (GIUSTAMENTE) le tasse per la chiesa, si vuole tornare indietro e dichiararsi atei. Io mi son dichiarato ateo appena arrivato e non pago un centesimo ai gonnelloni o a chicchessia

Nicoletta

Per me non sarebbe facile poter esibire il certificato di sbattezzo, non essendo stata battezzata 😀

Un saluto dalla cassiera del circolo di Terni

MASSIMO

Quello della Germania è veramente la giusta via da seguire.

Dovrebbe essere così:

Se sei cattolico paghi e puoi assistere alla funzioni religiose.

Se non lo sei non paghi e nemmeno hai diritto di entrare in chiesa.

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