Dopo il caso di Ariel Alvarez Valdes, il teologo che sostiene che Adamo ed Eva non sono mai esistiti (cfr. Ultimissima del 16 marzo) un altro sacerdote è stato rimosso dalla Chiesa cattolica. E ha deciso di smettere l’abito. Nicolás Alessio era stato sanzionato dall’arcivescovo di Córdoba, Carlos Ñañez, per aver rilasciato dichiarazioni a favore dei matrimoni omosessuali. Scrive il Clarin che Alessio non vuole più appartenere “a una chiesa monarchica, chiusa e autoritaria”.
Argentina, prete lascia la Chiesa cattolica
31 commenti
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E se lo dice uno che ne ha fatto parte…
Ecco, questa di Alessio è “la Verità che ci fa liberi”, il vero senso dell’idea del mitico Gesù Cristo cui è attribuita in un vangelo. Non quella che predica l’isterico del sesso, B16!
Non sono mai esistite persone senza l’ombelico. L’ombelico del mondo è l’assenza d’inizio.
Bene, se si va avanti così sarà la stessa ccar a ridimensionarsi ulteriormente, niente più preti gay, niente più preti dissidenti, niente più teologi a telecomando, niente più preti antimafia, e alla fine niente più fedeli da convincere.
é tempo di saldi?
@ POPPER
Quello che “vado predicando” (;-) è appunto questo: attenzione ai segnali interessanti “IN SENO alla serpe”… non che noi – che ne siamo fuori -, possiamo fare qualcosa di molto significativo per accelerare il processo, ma osservare con interesse e vedere di buon occhio (eventualmente, per chi ne ha modo, discutendo a tu per tu con credenti cattolici) tutto quello che bolle in pentola dentro la chiesa di Roma ci aiuta almeno a tenere a bada il nostro tendenziale “pessimismo dei realisti”. Sono tutti buoni segnali: la forte riduzione del numero di praticanti (i fideisti da jihad in salsa cattolica) – con il corollario rilevante della particolare flessione nelle fasce d’età più giovani; il malcontento per sporcizia e violenza interne al club (vedi protesta in Baviera durante la messa contro un prete “copri-pedofili”); l’analoga insofferenza per i toni e le pose arroganti (vedi il caso di Cagliari, di qualche giorno fa); le reazioni all’ipocrisia sulla diffusione dell’omosessualità nel clero maschile (vedi battibecco tra il teologo David Berger e le gerarchie tedesche e italiane dell’Accademia tomistica); la ‘secolarizzazione’ (come la chiamano loro) del Sudamerica – che ci sta surclassando in modernità, ma, nello stesso tempo, sta facendo capire a tutti che, per i loro “vivai di pretini di ricambio”, i vari papocchi devono rivolgersi altrove… e l’effetto accerchiamento cresce e si rafforza.
“Eppur si muove”, insomma. E – visto che prima di morire vorrei godermi qualche cambiamento concreto, anche quaggiù in Italia -… speriamo che si sbrighi!! 😉
hai ragione, l’erba sempre più marcia del vaticano a volte fa sembrare la nostra sempreverde, quando siamo ottimisti e abbastanza verde quando siamo realisti.
Lo dissi in un altro post, lo ripeto qui:
E’ probabile che quando molti escono dalla ccar, non rinuncino a dio dall’oggi al domani, ma lo privatizzino in qualche modo, cioè, prima dio era condiviso con tuti gli altri correligionari, adesso è solo mio, e vi credo come voglio io.
Molti addirittura sono usciti dalla chiesa cattolica per orientarsi al buddismo o a Sai Baba, di conseguenza, per quelli che conosco io personalmente, essi non adorano più dio nell’ecaristia o nei sacramenti, ma affermano di aver trasceso la religiosità per la spiritualità, o meglio, l’abbandono del gregge per una dimensione solo personale ma anche sincretista di dio, mettendo sullo stesso piano gli dei creduti da varie relgioni come un solo dio immanente.
Ma questi preti a favore degli omosessuali quando sono stati in seminario l’hanno letta la Bibbia? No, perchè è un pò come se io mi iscrivessi ad un circolo di caccia e poi tirassi fuori che uccidere gli animali è sbagliato e bisogna essere tutti vegetariani.
Questa è veramente la domanda da porre a quei preti che contestano la gerarchia (sia ben chiaro non che io sia a favore della ccar tutt’altro). Ma non potevano svegliarsi prima?
bismarck risponde:
giovedì 5 agosto 2010 alle 17:27
Meglio tardi che mai. Non è troppo tardi, c’è ancora tanto da salvare.
Se i cattolici dovessero seguire la bibbia alla lettera si troverebbero circoncisi e a non mangiare maiali. Molto più giudei che adesso.
Dalle rivelazioni che però sto avendo in questi giorni, qualcuno nella testolina mi dice che i cattolici non seguono la bibbia.
“Dalle rivelazioni che però sto avendo in questi giorni, qualcuno nella testolina mi dice che i cattolici non seguono la bibbia.”
Forse perche rubano,mentono,ammazzano ?
Per non dire degli atti che ,per loro,notate bene,sono IMPURI e che invece commettono allegramente ?
Ma tutta questa roba e’ nel VECCHIO testamento,roba ormai superata.
Nel, Nuovo,se ricordo bene,certi divieti non vengono citati esplicitamente.
laverdure risponde:
giovedì 5 agosto 2010 alle 19:51
Sono confermati implicitamente: “Non sono venuto per abolire la legge, ma per darle compimento” (Mt 5, 17).
Sono confermati implicitamente: “Non sono venuto per abolire la legge, ma per darle compimento” (Mt 5, 17).
Sicuro di averla capita per il verso giusto?
Onestamente credo voglia significare tutto il contrario.
Maurizio
Maurizio Gorni risponde:
giovedì 5 agosto 2010 alle 20:13
Così la intende la chiesa, ovviamente.
E quale sarebbe allora la legge che gesù non avrebbe voluto abolire ma invece portare a compimento?
Un docente di lingua italiana è in grado di spiegarlo meglio di me.
Maurizio
lingua italiana: abolire = eliminare, rendere non più valido
legge=insieme di regole civili da rispettare
dare compimento= completare, aggiungere ciò che manca
risultato: non sono qui per cambiare le leggi che dio vi ha dato, ma per aggiungerne di altre (o per spiegarle meglio, al limite)
in sostanza: dio dice di ammazzare tutti gli infedeli, gesù non abolisce (cancella) tale legge, ma la porta a compimento (vi aggiunge dell’altro o al limite spiega perchè si deve fare così)
dal vangelo secondo matteo:
[17] Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento.
[18] In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto.
[19] Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli.
Un altro che parla ripetendo le parole altrui, così gli hanno insegnato, poi quando gli chiedi spiegazioni ti dice di rivolgerti al prof, perché un’idea sua non ce l’ha, eppure viene a dare lezione.
E se n’è accorto adesso che la chiesa è monarchica, chiusa e autoritaria?? Buongiorno!! :-))
Vabbeh, qui non si fa politica, ma l’analogia è troppo ghiotta, pare di vedere Fini con Berlusconi!
Meglio tardi che mai.
Il “dies irae” è vicino.
ser joe scrive:
5 agosto 2010 alle 17:58
Ho però un po’ il presentimento che le trombe del giudizio suoneranno piuttosto loffie…. 🙂
La sveglia delle coscienze suona un po’ quando le pare. L’importante è che funzioni e che le coscienze, prima o poi, si sveglino. Il prete non se ne era accorto prima di cosa fosse la chiesa? Meglio tardi che mai.
c’è da dire che quando entri subisci una bella pressione psicologica. ti insegnano a obbedire ma anche a farti rispettare dal gregge.
poi quando vedi che alla prima iniziativa personale ti si ritorcono contro come un branco di mastini, inizi a capire il significato di “ama il prossimo tuo come te stesso”… che nella chiesa ha significato di “mostra la faccia buona quando ti serve, e se non funziona passa pure alle maniere forti”.
per di più, credo che siano molti i sacerdoti non più d’accordo con la chiesa, ma restano all’interno perchè al di fuori di essa non avrebbero possibilità di sostentamento.
se per 30/40 anni hai fatto il prete…
Be’… se è per quello, la riconversione energetica è un problema anche “se per 30/40 anni” hai fatto il tornitore, o l’agente di cambio o… i cappuccini (quelli del bar).
Certo, è triste (ci è imposto un po’ a tutti dal così detto “ordine costituito” della società: specializzazione, ‘proficiency’, competenze acquisite ecc. ecc.). Detto questo – e proprio perché sappiamo che non è facile cambiare così bene testa ed abitudini al punto di venire PAGATI per questo -, ben vengano, a mio avviso, tutti gli indici del fatto che – anche se non si è pagati di conseguenza – il consenso alla chiesa cattolica langue perfino dal suo interno (vedi sopra)…
Ma a che prezzo? Hanno questi preti una dignità e le palle per dire di no? Non ci sto più a queste condizioni ipocrite, e osservo sempre più gente che non crede a queste presenze divine fatte da sacramenti il cui scopo è mantenere il potere del vaticano.
Ragazzi, il prete ha detto che non vuole piu’ far parte di una chiesa monarchica, chiusa e autoritaria…Ma non e’ mica un “coming out ateo”!
Vedrete che il prete non manchera’ di affiliarsi a qualche altra setta o confessione religiosa, piu’ moderata o piu’ laica. Si dovrebbe segnalargli la Chiesa Valdese… 😉
Si, però ammetti che almeno è stato coerente.
Io conosco un sacco di cattolici che non hanno nulla da dire contro i gay, anzi…
però non prenderanno mai le distanze dalla chiesa cattolica. E non sono preti 🙂
Scherzi!!
Non vorrai mica che qualche cattopiteco, irretisca la curia per il mancato allineamento dei suoi principi e delle sue convinzioni, con quelle della mammasantissima!?!?!?
Guai!!…E’ l’ennesima riprova che i credenti non si appartengono come persone…Certe cose possono solo pensarle, ma manifestarle o dirle, sarebbe peccato!! 😉
Alessio non vuole più appartenere “a una chiesa monarchica, chiusa e autoritaria”
AMEN fratello! AMEN!