In Kenya è stata recentemente approvata tramite refendum la nuova costituzione, che vede però critiche da parte anche delle chiese cristiane, soprattutto quella cattolica, per due motivi di fondo.
Per prima cosa, nella nuova costituzione si afferma che l’aborto non è permesso, a meno che secondo i medici non sia necessario per salvaguardare la salute della madre oppure se è prescritto da una legge. Questa formulazione secondo le varie confessioni può aprire alla legalizzazione dell’interruzione volontaria della gravidanza.
Il secondo motivo è la preminenza riservata alla religione islamica rispetto alle altre e in particolare il riconoscimento delle kadhi courts (tribunali civili islamici).
Kenya, nuova costituzione ma chiese contro: “è pro aborto e islamista”
18 commenti
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Un passo avanti e cinquecento anni indietro.
“vede però critiche da parte anche delle chiese cristiane perchè preminenza riservata alla religione islamica”
Ma in italia che c’è una preminenza riservata alla religione cattolica mica dicono niente.
no, no, qui dicono che deve esserci la preminenza del cattolicesimo
(hai presente il “ruolo pubblico della religione”, la “laicità positiva”, la promozione della religione, la “sussidiarietà”, le radici cristiane… e ovviamente il Concordato = cosa buona e giusta)
“laicità positiva”,
Sono orgoglioso di essere un “laico negativo”
“le radici cristiane…”
Preferisc le radici di liquerizia
“e ovviamente il Concordato”
che DEVE essere abolito
E infatti, facendo lo stesso ragionamento, allora in Kenya ci deve essere la preminenza delle radici musulmane del Paese.
Ma dai mentecattolici ragionamenti lineari e coerenti è speranza vana averne.
Per l’esattezza, padre Mariano Tibaldo ha dichiarato in un’intervista:
“Anche nella Costituzione precedente si parlava di “khadi courts” e cioè di tribunali islamici, ma lo spazio di azione era ridotto a dieci chilometri dalla costa e quindi allo “stripe” di costa che una volta era sotto il sultanato di Zanzibar. Ora si vogliono estendere questi tribunali islamici. Il problema è che la Chiesa cattolica e molte altre Chiese si chiedono: se il Kenya è uno Stato laico e quindi non ha di per sé una religione ufficiale, istituendo i tribunali islamici si favorisce una religione rispetto alle altre…”
Ma lo stesso problema la Chiesa non se lo pone quando si parla di crocifisso in Italia???
Allora, un metro e due misure? o meglio, sono tutti omosessuali(o come direbbero i cattolici “sodomiti”) col sedere degli altri? o semplicemente si rendono conto di pretendere privilegi?!?!
Altro che “laicità positiva” e “sana” laicità.
Qui si tratta di menar per le terga.
“Il secondo motivo è la preminenza riservata alla religione islamica rispetto alle altre”
che è quel che succede in Italia con la religione cattolica.
Però non ho mai sentito la CEI protestare.
Com’era quella cosa della pagliuzza e della trave?
sai com’è: tutti gli animali sono (e devono) essere uguali, ma alcuni (noi) sono (e devono sempre essere in ogni luogo e occasione) più uguali degli altri.
questo dovrebbe essere il motto del vaticano….
religione = freno a mano tirato di una nazione
Io sostituirei le parole “di una nazione” con le parole “dell’intelligenza”
al solito a loro non basta che l’aborto sia vietato, vogliono anche assicurarsi che continui ad esserelo anche nel caso in futuro diventino una minoranza…….pretendono addirittura che sia vietata ogni forma di aborto per costituzione! e ne anche gli và bene che la costituzione lo vieti in tutti i casi tranne quello terapeutico!!! ma sanno cosa è una costituzione?!?
e già qui la costituzione comincia ad andare un po’ oltre i suoi limiti secondo me: essa deve essere la legge fondamentale dello stato, che sancisce i diritti e le leggi inalienabili che devono essere valide in ogni caso e situazione (e quindi che sono al di là di ogni dubbio nella loro giustizia), mentre l’aborto mi pare quanto meno opinabile nella sua giustizia o ingiustizia e pertanto andrebbe sempre regolamentato solo da leggi comuni.
una nazione contesa da islam e cristianesimo, con tassi di analfabetismo altissimi uniti a problemi sociali, sanitari, economici enormi tipici dell’Africa orientale ha pochissime probabilità di evolvere una costituzione davvero laica e compiuta.
se in italia siamo all’anno zero in fatto di riaffermazione della laicità dello stato, ormai sempre più confessionale, in paesi come il Kenia sono fermi all’età del ferro…
beghe loro.
Niente aborto = mortalità perinatale e neonatale inspiegabilmente alta.
Bene per l’aborto, anche se è un po’ strano infilare una norma del genere in una costituzione. Che l’abbiano contemplato come possibilità soprattutto a salvaguardia della salute della madre è un primo passo (non parlano di gravidanze indesiderate, quindi mi sembra che questa motivazione potrebbe non essere accettata).
Ovviamente male per la preminenza alla religione, e non tanto perché islamica ma perché religione e basta.
non noti che se la costituzione vieta esplicitamente l’aborto all’infuori dei fini terapeutci, allora l’aborto a fini terapeutici è il massimop che si potrà ottenere in uno stato in cui tale legge è in vigore?
francamente, meglio una costituzione che non parli del tutto dell’aborto (rimandando così il suo regolamento alle leggi ordinarie, che lo potranno vietare o permettere a seconda della decisione della maggioranza) di una che lo regolamenta in questo modo (ponendo così a priori un limite molto angusto alla possibile legge democratica sulla questione)
“L’aborto NON E’ PERMESSO, A MENO CHE secondo i medici non sia necessario per salvaguardare la salute della madre oppure se è prescritto da una legge. Questa formulazione secondo le varie confessioni può aprire alla legalizzazione dell’interruzione volontaria della gravidanza”
…confronto incrociato con un altro testo (ben noto ai più su questo sito – e, più o meno, basta):
“2267 L’insegnamento tradizionale della Chiesa NON ESCLUDE, supposto il pieno accertamento dell’identità e della responsabilità del colpevole, il ricorso alla pena di morte, quando questa fosse l’unica via praticabile per difendere efficacemente dall’aggressore ingiusto la vita di esseri umani.
Se, invece, i mezzi incruenti sono sufficienti per difendere dall’aggressore e per proteggere la sicurezza delle persone, l’autorità si limiterà a questi mezzi, poiché essi sono meglio rispondenti alle condizioni concrete del bene comune e sono più conformi alla dignità della persona umana.
Oggi, infatti, a seguito delle possibilità di cui lo Stato dispone per reprimere efficacemente il crimine rendendo inoffensivo colui che l’ha commesso, senza togliergli definitivamente la possibilità di redimersi, i casi di assoluta necessità di soppressione del reo « sono ormai molto rari, se non addirittura praticamente inesistenti”
OVVERO: “NON E’ PERMESSO, A MENO CHE” vs “NON ESCLUDE” = con gli “islamici”, si rischia l’aborto (la lapidazione, non “si rischia”: tocca DI FATTO a tante categorie di persone ); con i cattolici, si rischia l’uccisione legalizzata di gente adulta…
………….
Insomma: se il criterio che fa “temere il peggio” sono i giri di parole… un esamino di
(quasi-)coscienza da parte dei papisti non guasterebbe… (se poi si pensa che questo “esamino” andrebbe fatto anche ad un confronto con regimi sanguinari, qualche occasionale attacco di panico è forse ammesso). Della serie: quando si parla di religioni (monoteistiche), il razzismo non ha senso: una razza, una fazza (catto-mussulmana!)
Non fa’ una piega… 😉