Cinque malviventi armati di coltello hanno fatto irruzione ieri in un supermercato del quartiere di Saint-Mitre a Marsiglia. Per nascondere il volto e non farsi riconoscere, i rapinatori hanno usato il niqab, il velo islamico che lascia scoperti solo gli occhi. I criminali hanno neutralizzato la guardia giurata e svuotato le casse, fuggendo con un migliaio di euro.
L’utilizzo del niqab per azioni di questo tipo non è nuovo: già nel novembre del 2009 una coppia aveva rubato utilizzando il niqab circa 300.000 euro di gioielli in un negozio di Porte d’Aix, finendo però in manette.
Intanto in Francia, dopo l’approvazione all’Assemblea Nazionale della normativa che pone il divieto di niqab e burqa nei luoghi pubblici (Ultimissima del 14 luglio), si attende il voto del Senato, previsto a settembre.
Marsiglia: rapina al supermercato, con niqab
18 commenti
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Ancora qualche dubbio????
Non concepisco ancora come nel mondo occidentale possano esserci delle persone che tollerano l’uso pubblico di indumenti che, coprendo il viso, rendono impossibile ogni forma di identificazione, aumentando il senso di paura e la seguente intolleranza. Possibile che non entra in testa il semplice fatto che, se si gira in qualsiasi luogo pubblico, si deve essere riconoscibili in quanto, in luogo pubblico, la sicurezza di tutti deve essere prioritaria rispetto alle scelte del singolo?
Beh, dai, da che mondo è mondo le rapine si fanno a volto coperto… che sia il niqab o, come usano in America, le maschere di gomma con la faccia dei presidenti non cambia molto. Trovo più grave se il niqab è portato come imposizione, religiosa o familiare.
@Diocleziano
C’e’ solo il piccolo particolare che le maschere classiche il bandito e’ obbligato a indossarle
poco prima del colpo e a toglierla subito dopo,perche altrimenti attirerebbe l’attenzione in modo tale che sarebbe controproducente.
C’e’ quindi la possibilita di un suo riconoscimento fortuito,ad esempio dalle telecamere
sempre piu’ diffuse.
Se accettiamo l’idea che le strade siano invece normalmente piene di individui talmente
mascherati da renderne inidentificabile perfino il sesso,qualunque atto criminoso,dalle
semplici molestie all’omicidio ne sarebbe enormemente facilitato,non ti sembra?
Mi trovo completamente d’accordo con laverdure.
Sfondi una porta aperta… 😉
senza contare che due individui con le maschere da presidente non si possono nascondere nella folla, due persone con il niqab, se esso è legale, possono. sia prima che dopo il colpo.
Non c’è alcun dubbio…..
Veramente pure indossare il niqab attirerebbe l’attenzione.
E basta prevedere che la polizia possa chiedere alla persona indossante il niqab di farsi identificare, togliendoselo un attimo, perché l’effetto “nascondimento nella folla” si riduca quasi del tutto.
In ogni caso, la differenza tra una tizia che passeggia per la strada e un rapinatore che scappa dalla banca appena svaligiata mi pare talmente lampante, che non capisco di che stiamo parlando. L’idea che niqab/burqa legalizzati possano far crescere il numero dei crimini è proprio campata per aria.
“Veramente pure indossare il niqab attirerebbe l’attenzione”
Verissimo se parliamo di poche persone. Se a indossarlo fosse una percentuale alta ( e in futuro potrebbe accadere), potrebbero esserci problemi. Senza contare il tempo che impieghi a far togliere il velo a tutti per l’identificazione che a volto scoperto potrebbe spesso essere fatta benissimo per mezzo delle ormai onnipresenti CCTV.
Invece con la maschera di Nixon o Regan, se non è carnevale, è difficile ( e lo sarà anche in futuro) passare inosservati…..
Penso sempre più che il comportamento che uno Stato dovrebbe tenere nei confronti delle religioni sia, semplificando, il seguente:
– liberi di professare qualsiasi credo ma in modo privato
– nessun coinvolgimento dello Stato
– nessuna manifestazione religiosa nei luoghi pubblici se non in luoghi deputati allo scopo (chiese, templi, aree aperte circoscritte deputate allo scopo ed altro)
Ribadisco che l’ipotesi di un rapinatore che esce da una banca appena svaligiata e si confonde tranquillamente in mezzo alla folla, passeggiando senza fretta, solo in virtù del volto coperto, mi pare pura fantascienza. E anche l’idea che aggeggi come i burqa si diffondano fino a coprire una “percentuale alta” della popolazione mi pare molto fantasiosa.
Le webcam sono invece fin troppo reali, purtroppo per la nostra privacy.
I divieti di coprirsi il volto in qualunque situazione servono solo ad impedire alla gente onesta di farlo per motivi non criminali. I banditi non sentono particolarmente il bisogno di camuffarsi per la strada.
Se vogliono vietare il burqua o il niquab, per questioni di sicurezza, ben vengano…Ma personalmente continuo a ritenere che il motivo principale, per sostenere un futuro divieto dei suddetti accessori di abbigliamento, sia il loro valore simbolico si sottomissione femminile al maschio.
Non ritengo affatto giusto che venga riconosciuto il diritto di indossarli, sulla base di una pseudo cultura religiosa. Una cultura che trova appigli, per perpetuare la discriminazione delle donne, non e’ cultura.
Ora venitemi a pure a parlare di diritti umani e liberta’ di culto….
Ma di quali diritti godono le donne mussulmane!?!?
Di quale liberta, se vengono implicitamente e inconsciamente costrette ad essere coperte ed a vedere il mondo da una finestrella di 15×10 centimetri?!?!?
Concordo.
No, per quello c’è la libertà di opinione.
Scrivere “l’omosessualità costituisce peccato agli occhi di Dio” oppure “Abbasso la democrazia, viva la monarchia assoluta per diritto divino!” è forse reato?
Sono favorevole a tutte le legislazioni che vietano l’uso pubblico del velo, sia per ragioni di sicurezza, sia come ostentazione di una credenza religiosa in contrasto con i principi costituzionali di qualsiasi paese civile. Perchè non sostenere addirittura che l’infibulazione fa parte della cultura di un popolo e deve essere praticata liberamente?
Io continuo a ricordare che certi abiti sono usati dove ad una donna generalmente non è consentito uscire da sola, e quindi non è necessario che sia una persona riconoscibile, in quanto, qualunque cosa accada, sarà il suo parente-maschio-accompagnatore riconoscibile, a dover parlare per lei. Questa cosa è assolutamente inconcepibile in una società civile. (Per le pari ragioni di sicurezza stanno diventando sempre di più i Paesi islamici che vietano il velo totale che nasconde il viso)
Io penso ad uno scenario anche peggiore:
Immaginatevi uno dei nostri bravi xenofobi (leganord, forza nuova, naziskin vari assortiti), di quelli che credono ciecamente nello scontro di civiltà e nella superiorità della razza arian-padan-cattolica. Io non mi stupirei affatto se per “svegliare la gente” questi australopitechi mancati decidessero di compiere attentati coperti da burqua e niqab.
d’accordissimo con chi sostiene l’obbligo di vietare l’uso di queste bare che sono niqab e burka per il loro valore simbolico e materiale di totale sottomissione della donna al maschio, per quanto riguarda la sicurezza ho qualche dubbio. basta vedere quanta gente giri con felpe o magliette dotate di cappuccio, cappellini da baseball, bandana o kefia, adesso tornate di moda, in un attimo ti copri e scopri capo e volto e nessuno ci fa più di tanto caso perchè saresti uno tra i tanti. basta osservare gli scontri allo stadio, a meno che qualche idiota non decida di parteciparvici a volto scoperto, ogni volta delle centinaia di persone coinvolte e nonostante le telecamere quasi mai nessuno che viene preso per l’impossibilità di essere identificati, proprio a causa dei capi d’abbigliamento indossati.