Sul sito della testata The Atlantic è disponibile una intervista video con Jeffrey Goldberg a Christopher Hitchens. Sebbene in condizioni visibilmente non buone, Hitchens con grande dignità parla della sua malattia e delle cure che sta seguendo. “Sto morendo” inizia con franchezza l’intervista il giornalista: “tutti devono morire, ma mi sembra che questo processo sia accelerato con me”. “Sono realista, obiettivo” commenta Hitchens parlando delle sue condizioni “il mio non è un cancro buono, le statistiche sono molto deprimenti”, “sarei un uomo fortunato se vivessi per altri 5 anni”. Si parla, inevitabilmente, anche di religione e in particolare del dibattito su una sua possibile conversione (Ultimissima del 7 luglio). “Non mi disturba che la gente preghi per me” afferma lo scrittore, “ma non diventerà mai un credente neanche con la morte vicina”. “Se sentiste parlare di una mia conversione” ribadisce Hitchens con decisione “sarebbe una menzogna della comunità religiosa, o un effetto delle cure per il cancro che non mi fanno più essere me stesso”.
Da segnalare anche un’altra intervista per la CNN, con Anderson Cooper, in cui Hitchens lucidamente parla delle sue condizioni.
Interviste a Hitchens: “Sto morendo, ma non mi converto”
107 commenti
Commenti chiusi.
la dignità.
una cosa che certe persone non sanno nemmeno cosa sia.
Più che dignità, io vedrei profonda convinzione. Non vedo in cosa dovrei convertirmi se sono convinto delle mie scelte. Beati loro che credono, ma tanto di fatto poco cambia. L’unica speranza ed augurio è di non soffrire tanto.
Sono poche le persone del suo valore.
Gli converrà chiedere che i suoi ultimi istanti siano video registrati, o subito dopo intorno sarà pieno di cornacchie nere pronte a giurare e spergiurare di aver accolto la confessione della sua conversione.
O luisa l’idiota che dirà che si tratta di un castigo divino.
Se capita ad un credente invece è la condivisione della passione di cristo.
Discutici con questi.
non preoccupatevi di luisa
si è rivelato tutto un bluff
(leggete il suo blog)
Conosco (indirettamente!) uno di CL che un paio di mesi fa è andato a vedere il “sacro lenzuolone” a Torino. Poche settimane dopo gli hanno diagnosticato una disfunzione renale. Se invece fosse guarito anche solo da un raffreddore avrebbe gridato al miracolo….
Ecco una persona che crede assolutamente nelle sue convinzioni e che professa di non volerle cambiare neanche in punto di morte! Se si trattasse di un credente in Dio direi che è una posizione da fanatico…. 🙁
Io penso che sia razionale accettare l’idea di poter cambiare idea e che il dubbio debba accompagnare sempre tutti, credenti e non credenti. Altrimenti si è “integralisti” su una posizione opposta come conclusioni ma identica come atteggiamento.
Spero che non debba soffrire e che possa “rosicchiare” alle statistiche tutto il tempo possibile.
Non avrebbe bisogno di sottolinearlo se non ci fosse qualcuno che fa da avvoltoio.
Non è fondamentalista, semplicemente prudente.
Non vedo proprio perché chiamare fanatismo la coerenza.
quoto.
ma sai che nel cattolicesimo le parole vengono distorte attribuendogli significati diversi da quelli che gli sono attribuiti dal resto del mondo.
Io lo vedo all’opposto. Sta dicendo che la testimonianza di uno sul letto di morte non e’ rappresentativa di nulla, ed ha ragione. Guarda caso di gente che muore all’improvviso non risultano conversioni istantanee.
@annina Hitchens ha fatto questa dichiarazione perché ancora prima che la sua salma sia fredda sono giunti rumors su una sua conversione, e ora siccome la storia ci ha insegnato che le cornacchie clericali sono sempre pronte a piombare come avvoltoio tirando fuori conversioni in punto di morte, il buon Hitchens ha ben visto di premunirsi anzitempo su queste odiose strumentalizzazioni.
Annina, tu quale probabilità assegni all’eventualità di convertirti al satanismo nei prossimi cinque anni?
Ecco, appunto…
Centrato in pieno.
Io credo di aver capito che è difficile scommettere, su qualunque persona, su come la penserà -anche su temi così “seri”- tra qualche mese, giorno o ora. Ho visto credenti diventare atei o agnostici e ho visto non credenti diventare cristiani o musulmani. Il bello dell’uomo è che è libero di cambiare idea…non è deterministicamente obbligato a rimanere esattamente com’è sempre. Al cambiare delle circostanze si possono avere “illuminazioni” (sia in senso ateo che religioso) improvvise. Ed escluderlo a priori è irrazionale. Scommettere poi su un’altra persona lo è ancora di più.
Esiste anche una pressione psicologica che può essere fatta dalla comunità della persona stessa, sia una comunità di credenti che di non-credenti, e non permettergli liberamente (a livello psicologico) di fare un po’ quello che gli pare. Qualche volta si ha paura di deludere i propri “fratelli di credenza” (ripeto sia atei che religiosi)….e questa non è più libertà o coerenza.
@ annina
va bene, ma il problema e’ che gli avvoltoi finora sono da una parte sola, e la dichiarazione di Hitchens è una difesa presente e prevenitiva
quando lo sentiremo (in una intervista, non riferito da un prete che passava di lì) parlare della sua conversione, senza avvoltoi nei paraggi, potremo pacatamente discutere dei cambiamenti di convinzioni filosofiche
Per quanto riguarda il tuo ultimo periodo, escludo che chi fosse vicino alla morte e improvvisamente credesse nel cattolicesimo rovinerebbe la sua eternità per far contenta la zia.
Se i credenti non fossero sempre a megafono in mano, strumentalizzando a proprio favore le debolezze dei malati in punto di morte per annoverarli tra le loro file obtorto collo, il discorso di Hitchens sarebbe stato fuori luogo.
Ma con questi qua è sempre meglio mettere le mani avanti. Io, per esempio, ho stilato di mio pugno il testamento biologico e gli cambio la data ogni tre mesi.
Perchè lo faccio? Perchè non posso permettere che quella schifosa della Roccella possa dire che le mie volontà non sono valide perchè il documento è “vecchio”.
A mio avviso si chiama semplicemente coerenza.
E poi perchè convertirsi? E soprattutto a COSA -visto che le fedi, i culti e le religioni sono molteplici nel mondo-?
L’idea del divino e delle religioni rivelate non è certo un’opzione valida per tutti, come i ferventi credenti vorrebbero dare a bere.
Un uomo libero.
Annina:
«Io penso che sia razionale accettare l’idea di poter cambiare idea e che il dubbio debba accompagnare sempre tutti, credenti e non credenti.»
Giustissimo. Però ci sono dei punti fermi, «non negoziabili» (come si usa dire). E tra questi noi ci mettiamo la puerilità (per non dire altro) di certe concezioni del mondo. Per cui se ribadiamo ora che tali concezioni sono puerili e ridicole ed escludiamo di farle nostre nel momento del trapasso non penso si possa tacciarci di fanatismo.
Se poi per debolezza umana Hitchens ci smentirà convertendosi, pazienza, non cambia nulla (per noi), anche se i corvi gracchieranno festosi: vittoria, vittoria!
C’e’ anche un pezzo dell’Atlantic in cui un suo collega dice a chi sta pregando PER la sua morte di andare a farsi f_ttere 😀
Sai, annina, io penso che Hitchens i dubbi li abbia già avuti ( come ogni persona razionale) e
abbia anche cambiato idee; praticamente il percorso che noi non credenti abbiamo fatto, da una certa età in poi.
Quello che disturba i credenti è proprio il fatto che il cambiamento porti una persona ragionevole a rigettare tutte le fantasticherie religiose che probabilmente ( come per quasi tutti noi) gli erano state inculcate fin da bambino dai genitori, dalla scuola, ecc.
Spero per Hitchens che possa soffrire il meno possibile e mi dolgo certo che una persona coraggiosa e libera come lui possa mancare in così giovana età.
Bel commento!!
Se avessimo avuto, per secoli, meno
madonnine e meno santi, avtemmo
avuto più ricerca scientifica.
E i morti per cancro sarebbero solo
più un ricordo.
In Estremo Oriente, i Filippini sono da
molto cattolici praticanti.
I Giapponesi, per tradizione, sono sem-
pre estranei alle convinzioni religiose.
E chi è pieno di guai?
Saluti.
Perchè le cure per il cancro sono state scoperte in Giappone? Non ho capito l’intervento…
il progresso scientifico si sviluppa soprattutto nei paesi meno religiosi. l’europa è partita di un buon passo avanti rispetto agli altri popoli grazie ai greci e ai romani, ma poi grazie alla chiesa è rimasta quasi interamente bloccata per un millennio (mentre gli altri popoli meno ottusi, come la cina, ci superavanp in gran velocità). abbiamo avuto bisogno dell’illuminismo (e dell’indipendenza del pensiero dalla religione che esso comportò) per riprenderci.
non è un caso se i paesi meno religiosi (e ideologici: l’ideologia è un’altra forma di credenza) sono anche quelli più progrditi e con la migliore qualità della vita
A dire il vero, il vostro articolo non è completo: Hitchens ha detto che le preghiere per la sua guarigione lo commuovono.
Non si poteva mica riportare tutto. In realtà, c’era un’agenzia e ho ripreso quella; ho linkato i filmati proprio per farli vedere integralmente a chi fosse interessato.
Ho provato a risponderti due volte, ma per qualche motivo sparisce tutto. Quello che dici non è vero. Guarda il filmato, e leggi le altre interviste, in originale pero’.
Non riesco a trovare dove si dice commosso: puoi fornire un riferimento?
Non puo’ perché non c’è ,a parte in un’intervista di un mese fa con Hugh Hewitt (trovi in testo in originale in rete, ne avevo postato un pezzo ma viene bloccato) in cui Hitchens si dichiara “touched by the thought” delle “persone molto gentili” che pregano per lui (compensando il “ha avuto cio’ che si merita per i suoi peccati” di molti altri credenti), anche se dice che la preghiera non serve a niente. Quindi non è mai stato commosso dalle preghiere, solamente “colpito dal gentile pensiero”. La parola commosso è una manipolazione della stampa nostrana.
Allora era come pensavo. Ha spiegato chiaramente che considera gentili le persone che sperano nella sua guarigione, ma che invocare l’intervento divino (pregare) e’ perfettamente inutile.
Link all’intervista di luglio:
http://www.hughhewitt.com/blog/g/3979a77d-720a-4853-8890-1fc4f22c23cb
Qualcuno mi deve spiegare il significato di pregare qualcuno affinché ponga rimedio a qualcosa che avrebbe potuto evitare.
In caso di “risposta” positiva serve a bearsi/bearlo “ma quanto sono/è bravo!”?
Il “miracolo” sarebbe comunque colposamente in ritardo.
Per giudicare simile comportamento i signori “preganti” e il signore “pregato” considerino come qualcuno – umano e con superpoteri inferiori – sarebbe giudicato facesse una cosa simile.
Dio non è esentato per nessun buon motivo.
Se non dai suoi sudditi beoti.
Che si adopereranno a trovare le solite stupide scuse, buone per allocchi.
Con quelle non giustificherebbero nessun altro.
la dignità per morire da uomo libero
“…o un effetto delle cure per il cancro che non mi fanno più essere me stesso”.
Beh. se fosse italiano sarebbe come minimo capogruppo parlamentare.
ci vogliono almeno un paio di condanne, mica prendono tutti
Gli auguro di rientrare nelle statistiche a lui più favorevoli per la malattia che ha. In ogni caso spero che la scienza trovi una cura e che magari sia lui ancora in vita per beneficiarne.
La scienza, l’unica vera branchia del sapere umano che qualcosa ha dato all’umanità in termini di benefici.
“Branchia”? – l’umanita’ si evolvera’ in pesci?
(battutaccia amichevole caro Bismarck)
ops… 🙂
Esperienza personale, per quel che può valere.
A causa di un clamoroso errore dei sanitari (ero stato ricoverato per una semplice colecistectomia, eseguita però con una nuova procedura evidentemente non ben assimilatra dall’equipe)) mi fu diagnosticato un tumore al fegato in fase avanzata con pochi mesi di vita. Fino al momento in cui fu evidenziato l’errore (dopo un paio di settimane), ho vissuto quindi nella convinzione della fine imminente. Per la verità la prima preoccupazione fu per la famiglia, poi però inevitabilmente mi misi a pensarei al ‘dopo’… e così riaffiorarono le ‘meditazioni sulla buona morte’ che mi erano state ammannite quando ero in collegio dai salesiani. Ebbene, sarà perchè in realtà il mio fisico non era per niente intaccato da alcuna malattia (questa è ancora l’interpretazione che più mi convince), resta il fatto che qualsiasi ipotesi di ricorso ad una qualche preghiera (da tempo, anche se non ‘militante’, ero convintamente ateo) mi sembrò… ma sì, ‘blasfemo’. E non per orgoglio, per coerenza o altro, ma proprio perchè la sentivo come la cosa più vuota, estranea ad ogni problema veramente esistenziale, che si potesse immaginare. Perfino insultante.
Naturalmente, data l’eccezionalità della situazione (ripeto, in realtà il mio fisico era integro), non posso garantire che, quando la fine sarà prossima davvero, avrò la stessa reazione. Ora come ora però ritengo di sì.
Bruno
ti hanno fatto il classico scherzo da preti.
Adesso capisco! La foto che alleghi ai tuoi articoli deve risalire a quelle due emozionanti settimane. Per favore, nei prossimi allega un’altra foto con almeno uno straccio di sorriso (anche se lo so, c’è poco da ridere).
A parte gli scherzi, complimenti!
Il proprio carattere è a noi stessi sconosciuto. Solo alla prova dei fatti lo possiamo conoscere. E tu hai dimostrato di avere un solido carattere. Non è da tutti.
Facciamo gli auguri di guarigione ad Hitchens. E aggiungiamo l’augurio di scoprire, nel rapporto col fratello credente, la gioia di essere amati senza condizioni.
“Do you find it insulting for people to pray for you?”
“No, no, I mean, I take it kindly, on the assumption that they are praying for my recovery”.
Perché, continua Hitchens, ci sono “fratelli credenti” che pregano per la sua non-guarigione combinata alla sua “salvezza spirituale”!
Perché non scrivi a Ratzinger di abolire anche l’inferno allora?
Questo e’ il tipo di speranze che fanno venire il latte alle ginocchia. Hitchens ha una famiglia e tanti che lo stimano per come E’, non per cercare di redimerlo. Vergogna!
veramente voi cattolici di condizioni ne ponete molte.
per niente, oltretutto.
noto delle pesanti insinuazioni
ora sarebbe per caso amato “sotto condizioni”?
perche’ solo i “fratelli credenti” dovrebbero essere quelli che amano incondizionatamente?
no, perche’ nei commenti di cui sopra ci sono pure riferimenti a “fratelli credenti” che pregano per la sua morte…
Ci sono frange religiose fanatiche che speculano sulla malattia e sulla paura della morte della gente, e se non ottengono la conversione sperata la inventano con assurde storie in cui il moribondo negli ultimi secondi di vita chiede un crocifisso o cavolate del genere.
Chissà poi per ottenere cosa?
schadenfreude?
Sento che da un momento all’altro avrò un’illuminazione e inizierò a credere a Babbo Natale… 🙂
Scherzi a parte, c’è da ammirare Hitchens per la sua forza d’animo. Tanto per chiarire, lui non esclude affatto che in punto di morte possa essere preso da un’allucinazione e cadere nella conversione; semplicemente non sarebbe più lui, ovvero la sua capacità di raziocinio sarebbe talmente compromessa dalla malattia da non riuscire più a ragionare. Potrà anche succedere ma il pensiero di una persona non si riduce a pochi istanti in cui le sue facoltà scemano, conta quello che uno ha fatto e ha pensato in decenni di esistenza.
«Potrà anche succedere ma il pensiero di una persona non si riduce a pochi istanti in cui le sue facoltà scemano, conta quello che uno ha fatto e ha pensato in decenni di esistenza.»
Primo Levi trovava rivoltante che un maiale potesse salvarsi l’anima perché in punto di morte il Signore o la Madonna gli faceva la grazia di convertirsi avendo egli in gioventù donato una cipolla a una vecchietta. Fate anche voi una buona azione ogni tanto: potrebbe servirvi, la Madonna non dimentica.
Perchè non lo lasciano morire in pace?Perche il giornalista fa questa domanda del cazzo.In tutta questa pruriginosa attenzione sulla vicenda di hitchens non ci fa una bella figura ne chi tifa per la sua conversione(se pregano per la sua conversione chi può biasimarli)ne chi tifa per la sua “resistenza”.
Io gli resterò sempre grato per i suoi libri su MTC su Kissinger,per i suoi articoli splendidi sul corriere……Eppoi permettetemi se si scatena tutto questo can-can in una situazione del genere senza rispetto per la sua vita ne per la sua indipendanza intellettuale,forse vuol proprio dire che “dio non è grande”.Io gli auguro soltanto di vivere al meglio quel che gli resta da vivere
La mente e il corpo sono strettamente uniti e quando la malattia si aggrava una persona si vede limitata non solo nelle sue capacità fisiche. Anche le sue facoltà di raziocinio perdono lucidità e padronanza del mondo. La paurA può avere il sopravvento o almeno il bisogno di conforto . Non ha senso giudicare qualsiasi scelta fatta in quelle condizioni.
L’unica cosa che possiamo fare è rassicurare le persone care col nostro amore e la nostra vicinanza. E sperare nei progressi della medicina.
Non riesco a capire comunque il senso di una conversione in articulo mortis.
La radicale trasformazione del proprio pensiero si deve sviluppare nel tempo.
D’altro canto penso che nessun ateo abbia mai avuto una repentina illuminazione tale da farlo passare da una condizione di pensiero ad un’altra.
Almeno così è stato per me, la cui maturazione è avvenuta con il raggiungimento del senso critico. E sono stati anni di meditazione e di studio.
Mi riallaccio all’ultimo intervento di Maurizio_ds.
In effetti solo persone povere di spirito (e queste sono le preferite dai messia, no?) possono ricamare sopra alle cosidette conversioni dell’ultima ora.
Ma d’altro canto ricordiamoci con chi abbiamo a che fare: gente che tramite tortura estirpava “confessioni” e ritrattamenti. Per loro è normale ed un vanto ottenere ciò che vogliono anche tramite mezzi coercitivi e la morte imminente, per qualsiasi essere vivente ma sopratutto per un uomo che ne ha la piena consapevolezza, è il mezzo coercitivo per eccellenza.
Tanto più che un non credente sa fino in fondo che quella è una via di non ritorno, un viaggio verso il nulla, la fine del suo essere uomo cosciente e partecipe della vita.
E’ possibile che di fronte a una simile prospettiva la mente di un malato, quindi indebolita dalla malattia e dalle medicine, possa vacillare ma che cosa se ne può ricavare da ciò?
Questa cosa mi ricorda molto un tipico comportamento infantile in cui il più grosso e prepotente si esalta per essere riuscito a vincere contro il più debole.
Purtroppo, si sa, la mente di taluni credenti non è molto più sviluppata di quella di un bambino….
Se uno è ateo è perchè crede che dopo la morte non c’è niente.
Ora, se Hitchens per esorcizzare la paura della morte si autoconvicesse di una esistenza ultraterrena si prenderebbe in giro.
Come dire: “Io ho paura della morte. Allora mi racconto una favola che esiste una vita ultraterrena. Poi mi converto così vado in paradiso. Alla fine non ho più paura della morte.”
Risultato: si prende per il culo da solo
Bah sai, ci sono atei (forse non razionalisti in senso stretto) che credono che dopo la morte ci sia altro ma semplicemente non le barzellette raccontate dai vari “testi sacri”…
Per il resto sono d’accordo con te, la religione è un potente palliativo soprattutto in questi casi estremi, una sorta di droga della mente in cui ci si prende facilmente in giro.
come mai tanto clamore per le conversioni dell’ultima ora (vere o presumte) e il riserbo + assoluto sul fenomeno contrario? su tutti quelli che muoiono nel terrore e nell’angoscia quando si accorgono – all’improvviso e troppo tardi – che una vita di preghiere non è stata altro che una palliazione della consapevolezza?
In fondo Hitchens conferisce maggiore credibilta’ a tutte le altre conversioni di atei avvenute in punto di morte. Se, infatti, si convertisse anche lui, sarebbe maggiormente sostenibile la tesi qui esposta da piu’ d’uno, secondo la quale la conversione nell’ estrema fase della vita sarebbe, praticamente, una conseguenza naturale dell’ estenuazione ultima dell’organismo umano. Ma se egli persevera nel suo ateismo, si potra’ ben dire che un uomo prossimo a morire e’ libero, come in tutto il resto della sua vita di credere o di non credere alla religione, e che, di conseguenza, quelli che lo hanno fatto hanno dato una valida testimonianza.
Saluti.
o forse si potrebbe meglio dire che ciascuno reagisce come riesce e come può e che le reazioni emotive non sono generalizzabili. certo però per comprendere questo pur semplice ragionamento bisogna essere uomini e non sciacalli
Perché si deve parlare “inevitabilmente” anche di religione?
perchè è necessario difendersi dalle malelingue che alle prime notizie di malattia non hanno perso tempo e hanno subito iniziato a blaterare di una presunta conversione
Ma Hitchens ancora non è morto e ha davanti a sé ancora tutto il tempo non solo di convertirsi, ma anche di prendere l’Eucarestia e l’Estrema Unzione.
Ma se anche non prendesse l’Eucarestia e l’Estrema Unzione, basterebbe un’inezia di tempo per salvarsi l’anima. Basta che, in piena coscienza, chieda SINCERAMENTE perdono a Dio dei suoi peccati.
Per questo motivo, le interviste a Hitchens si mostrano pateticamente strumentali.
“basterebbe un’inezia di tempo per salvarsi l’anima”
non basterebbe affatto nè un’inezia di tempo nè un’eternità. bisognerebbe che l’anima esistesse, e siccome non esiste non vi è nulla da salvare.
Quello che ognuno di noi crede o meno, in punto di morte o meno, è una faccenda del tutto privata.
Lo stesso “auspicio” ma ribaltato è comunque applicabile ai credenti. Tu non puoi sapere quanti credenti, anche dopo aver ricevuto i sacramenti, abbiano sacramentato di brutto.
A mo’ di esempio, la vicenda di Tommaso di Kempis. Era un frate che per santità si voleva fare beato. La procedura prevedeva la riesumazione, ma, una volta aperta la bara, ci si accorse che era stato sepolto vivo…. e il dubbio che avesse maladetto dio era cosi’ forte, che avesse rifiutato la morte (il corpo era in posa scomposta e c’era del legno sotto le unghie, perchè il poverino istintivamente aveva cercato di uscire), che la procedura fu fermata.
Per questo motivo tutte le dichiarazioni dei credenti sono pateticamente strumentali.
@ Sandra
Chi fa il verso, come noto, mostra la pochezza, o meglio l’inconsistenza, dei propri argomenti.
Le tue considerazioni, infatti, sono ovvie.
Ma nessuno mai ha fatto interviste a credenti che, in punto di morte o poco prima, abbiano maledetto Dio (nel Quale, peraltro, si continuerebbe a credere).
Questo tipo di interviste sono una prerogativa esclusiva degli atei.
E sanno tanto di autoesorcismo.
Se maledici dio, puoi credere alla sua esistenza, ma non al suo essere “amore”. A quel punto non equivale per voi credenti a passare dalla parte di satana? Perché la conseguenza di quello che dici, è che la bestemmia è compatibile con l’essere credente!!
Piu’ sotto ho postato un link a un’intervista di un paio di anni fa a Richard Dawkins, nella quale dichiara che per evitare manipolazioni post-mortem da conversione in extremis – che sono esclusiva dei credenti che si impicciano dei pensieri altrui – avrà cura di avere testimoni e una videocamera per la sua morte. E’ autodifesa, legittima e giustifiata dall’invadenza di perfetti estranei nella propria vita.
“Ma nessuno mai ha fatto interviste a credenti che, in punto di morte o poco prima, abbiano maledetto Dio”
Neppure il contrario è valido se è per questo.
Te credo che non li abbiano intervistati, sono morti…
pensa invece che tu col tuo cervello di granito hai già peccato mortalmente di superbia…
interessante come cosa.
se lo hanno fatto in silenzio come fai a sapere che lo hanno fatto? D’altra parte non ci sono nemmeno dati sull’evento contrario. Qui se c’e’ qualcuno a cui mancano gli argomenti non e’ certo sandra ma un tizio che si fa chiamare come il personaggio un fumetto idiota (il che la dice lunga)!
I credenti non fanno interviste premorte perché su di loro non ci sono sciacalli che post mortem blaterano di conversioni come fai te
Io non capisco come il Macigno ritenga di avere argomenti e contesti agli altri di non averne.
Gli “argomenti” sono costituzionalmente mancanti alla sua credenza.
Tanto che è “rivelata”.
Tanto che deve essere puntellata con dogmi, palesemente irrazionali.
Senza contare che la loro vita è improntata “a fare il verso”.
Senza contare le contraddizioni fatte rilevare da Fri.
Capiscono quel che scrivono?
Boh…
Il Macigno usa i doppi binari come sono usi a fare i credini, ammirando – qui – le conversioni “silenziose” e trascurando quelle clamorose (Magdi “Cristiano” Allam? Antony Flew?), secondo la classica tattica di tirar fuori e porre l’accento su quello che conviene in un certo momento, sicuri che nella lassità dei principi della propria credenza si può trovare giustificazione a tutto e al contrario di tutto in altri casi.
O forse prontamente smentirà il suo apprezzamento a quella in “mondovisione”, trascurando che il suo capo – cui per scelta deve obbedire e fare il verso – si è prestato volentieri.
I credenti non fanno interviste pre morte ma i confessori sono pronti a pubblicizzare conversioni di chi non li può smentire.
E perciò aborrono la chiarezza di chi non vuole essere strumentalizzato da chi lo fa di professione.
E discetta pure di razionalità, a sovranità limitata, per carità…
E di “interpretazioni” cui in caso di malinteso si può porre rimedio, non essendo “rivelate”.
Quoto Fri. Se è in silenzio, non si sa. E se non si sa, si tace.
Di Sciascia ho letto forse tutti i romanzi, ed ero ragazzina quando Pertini era presidente. Due grandi uomini. Cosa importa quello che si pensa in fin di vita? se prevale la paura o la disperazione o il panico, non si ha lucidità di pensiero. Se poi si è sotto morfina….
Sciascia non perdonava certo alla chiesa cattolica le sue pesanti responsabilità per la tragedia che era ed è l’Italia. A un suo personaggio fa dire:
“Mai conosciuto in vita mia un cattolico vero: e sto per compiere 92 anni.”
Sciascia era un uomo onesto, di quell’onestà alla Pertini, che non trovi in nessun omologo della chiesa cattolica. Chi tra vescovi o papi infatti potrebbe scrivere in coscienza:
”Ritengo che rispettando il prossimo mio come me stesso (e magari di più), amando la verità, affrontando tutti i rischi che comporta il dirla, in definitiva io viva religiosamente”.?
Cio’ detto, e con tutta l’ammirazione per quanto conosco della vita di questi due uomini, non posso portare me stessa a vivere seguendo le orme di qualcun altro. Se alla fine della loro vita hanno pensato a un dio, ritengo che siano pensieri intimi e come tali li rispetto: è una curiosità morbosa e oscena quella di sbirciare gli stati d’animo di chi sta per morire, io non lo stomaco per farlo.
La loro eredità intellettuale che hanno voluto divulgare in modo consapevole è altra, e francamente che alla fine credessero anche nello stesso dio di un qualsiasi papa, li pone a un livello morale cosi’ tanto piu’ in alto rispetto a lui, che come credente mi guarderei da volermi appropriare di queste figure, che tanto fanno apparire sbiaditi e meschini i “signori” della chiesa!
Per quanto riguarda il silenzio o viceversa il vizietto di fare versi, sono sempre colpita dall’ipocrisia dei cristiani che dicono di credere nel vangelo, e non riescono a pregare nel segreto della propria camera, come comandato dal vostro dio.
Guardati “The invention of Lying”, film del 2009, tenendo conto che un punto di vista diverso dal tuo non è un attacco personale alle tue convinzioni, ma è un’opinione da elaborare con piu’ distacco e maturità.
mi associo a moreno: “I credenti non fanno interviste premorte perché su di loro non ci sono sciacalli che post mortem blaterano di conversioni come fai te”
I credenti evidentemente non riescono a trattenere la smania di gridare al mondo cio’ che gli fa comodo (e ovviamente tacere su cio’ che NON gli fa comodo). Ecco perche’ gli atei come Hitchens devono mettere le mani avanti e chiarire finche’ sono nel pieno delle loro facolta’ mentali qual e’ il loro pensiero.
La biografia di Hitchens è molto interessante.
Noto bevitore, è anche pro-life, il che vuol dire che il raziocinio del tutto non gli difetta.
Sui fratello è convertito, il che vuol dire che il buon esempio in famiglia ce l’ha.
Così, a naso, un posto in Paradiso per Hitchens ci potrà essere, magari come fu per Anthony Flew.
Detto questo, a proposito di pro-life, rinnovo l’invito agli amici UAAR a dare una mano alle mamme africane le cui figlie rischiano l’infibulazione se tornano in Africa. E poi che hanno bisogno di aiuto ci sono anche mamme atee, se casomai dovesse fare differenza.
L’invito è per venire a fare qualche giorno di volontariato, così, tanto per rendersi conto.
Cosa faremmo senza di te, Andrea, che stai qui a conquistare l’ovvio? E’ palese che il razocinio non gli difetta, ha rigettato tutte le assurde fantasticherie religiose!!
Andrea lo sai che la superbia è peccato capitale?
Quanto al volontariato ti risulta che Amnesty International, Emergency, Amref, Medici senza forntiere, ecc siano associazioni religiose?
Li conosco i cattolici come te che blaterano di volontariato per farsi belli, quando poi si limitano al massimo a scucire un centone per la festa della parrocchia.
Va a lavorare, và.
“Così, a naso, un posto in Paradiso per Hitchens ci potrà essere, magari come fu per Anthony Flew.”
Non so chi sia Antony Flew (spero sia lecito), ma come fai a sapere che è in Paradiso? Hai delle entrature particolari o ti rimetti sempre al tuo naso?
In quanto al volontariato, è sempre il tuo naso che ti informa circa l’impegno o meno (lasciamo perdere adesso cosa si intende per volontariato) dei soci UAAR?
In quanto poi all’infibulazione non mi risulta che si tratti di una pratica atea… mentre sarebbe invece ora che il vaticano la smettessa di condannare l’uso del preservativo!
E infine, chi vuol rimandare le figlie delle mamme africane in Africa, se non i tuoi amici pro-life che stanno al governo?
E chi dice che gli atei non facciano volontariato?
E’ brutto essere schiavi inconsapevoli di vecchi stereotipi.
Per l’infibulazione le immigrate africane non hanno bisogno di tornare a casa: in Italia certi trattamenti alle donne piace farli clandestinamente, si sa, e quindi anche l’infibulazione clandestina ha trovato fertile terreno nella cultura della patria ospitante: sono migliaia all’anno in italia, non in africa: la stima per il 2008 era di 30mila bambine infibulate in italia. Due sono morte in italia. Perché andare in Africa, quando qui costa 150 euro?
la tua ignoranza è seconda solo alla tua malafede.
la tua i g n o r a n z a è seconda solo alla tua malafede
@blekmacigno:don pugi il preposto di calenzano superiore di don milani morì bestemmiando,il povero don lorenzo lo attribuì all’arteriosclerosi
Inizio a pensare che chi pensa che l’Uaar abbia qualcosa da dire su tutto e tutti, e possa aiutare chiunque sia in difficolta’, lo faccia perché ha stima della grandezza ed efficienza dell’associazione!
Questo sciacallaggio cristiano avrà come effetto quello che Richard Dawkins prospettava già due anni fa: oltre a escludere la sua conversione sul letto di morte, Dawkins si propone di avere una testimoni videocamera per filmare le sue ultime ore, in modo da non diventare vittima di successive manipolazioni.
http://www.youtube.com/watch?v=mzZ7VkDGuPc&feature=related
In questo dibattito sulle conversioni “last minute”, Hitchens cita la risposta di Voltaire al prete che gli chiedeva di rinunciare a Satana:
“Non è il momento buono per farsi nuovi nemici”.
http://www.youtube.com/watch?v=bTWnL9kuniQ&NR=1
O.T.
A Radio Radicale il parlamentare “laicista” Maurizio Turco invita i vescovi ad unirsi ai deputati di vari partiti che visiteranno le carceri a ferragosto.
Come mai (salvo errori od omissioni) nessun invito è stato fatto ai rappresentanti delle associazioni secolariste?
Forse perché alcuni deputati di vari partiti, intervistati sempre da R.R., hanno sottolineato il fatto che, visitare le carceri, sarebbe un dovere cristiano?
Si sfruttano anche le incivili condizioni dei carceri italiani per fare propaganda cristianista (e magari qualche conversione tra gli extracomunitari)?
Alla discriminazione verso i non CCAR partecipano anche i parlamentari “laicisti”?
Vi risulta che qualche rappresentante dell’UAAR o di qualche religione diversa dalla CCAR sia stato invitato?
I soggetti autorizzati alle visite in carcere sono definiti nell’art 67 dell’ordinamento penitenziario, come dice il comunicato dei Radicali: “… Possono accedere agli istituti con l’autorizzazione del direttore, i ministri del culto cattolico e di altri culti.”
Niente associazioni laiche. Ennesima discriminazione tra religiosi e atei.
Peccato.
Si potrebbe allora chiedere ai parlamentari che si dichiarano “laicisti” di svolgere, loro, nei prossimi giorni, quanto potrebbe essere fatto in una visita da parte di rappresentanti di associazioni di non credenti:
1) Rendersi conto di quale sia la consistenza dei carcerati che si dichiarano non credenti.
2) Verificare se nei confronti dei non credenti ci sono specifiche difficoltà e discriminazioni da parte degli altri carcerati e da parte del personale di custodia.
3) Verificare se “qualcuno” cerca di approfittare della condizione del non credente detenuto per indurlo a qualche forma di conversione religiosa, con metodi suadenti o non.
4) …
Potrebbe l’UAAR sollecitare in tal senso i parlamentari che si dichiarano “laicisti”?
Oppure, potrebbe l’UAAR sollecitare i parlamentari a modificare l’ultimo comma dell’articolo 67 della Legge 26 luglio 1975, n. 354, nel modo seguente?
Possono accedere agli istituti con l’autorizzazione del direttore, i ministri del culto cattolico e di altri culti nonché i rappresentanti delle associazioni filosofiche non religiose e delle altre associazioni di promozione sociale con scopi e motivazioni pertinenti.
C’è poco da fare, questa è la differenza tra una cultura anglosassone e la nostra povera cultura mediterranea.
Solo un ateo può avere tanta dignità difronte alla morte, la smettano i cosidetti religiosi di sperare che quell’uomo si converti alle loro assurde favole.
Chi veramente ha dignità di fronte alla morte non né fa un evento pubblico nemmeno con annunci del genere
@ateo: “solo un ateo può avere tanta dignità difronte alla morte … ”
Ho rispettato tale “dignita'” in mio padre, ateo convinto. E ne ho vista altrettanta in una mia prozia e in mia nonna che hanno ricevuto in piena coscienza l’ Estrema Unzione e il Viatico. L’uno e le altre perfettamente consapevoli dell’ imminenza dell’ exitus. Mi guardo bene dal fare graduatorie tra queste figure per me esemplari. Spero soltanto di avere ereditato qualcosa da loro quanto a fermezza d’animo.
Quanto a Hitchens, mi basta apprendere che e’ “pro life” per persuadermi che non ha vissuto invano.
Saluti.
Ah perche’ chi non e’ “pro-life” (che non sarebbe ANTI-life!!!) vive invano? Rimproveri @ateo e fai lo stesso, stabilire quale vita sia migliore.
Quanto pesa decidere se qualcuno abbia vissuto o meno invano? Altro che fermezza hai ereditato, qualcosa di molto di piu’ , o di molto peggio.
Questo è il pensiero di Hitchens sulla chiesa e la sua opposizione all’aborto:
“No one who is not for the provision of sex education, contraception, and child care should be allowed to have any position on abortion at all–and those who do should be met with fusillades. Women will decide it, that’s a matter of fact, as much as a principle.
(On legal status of abortion) There’s no choice but choice.”
Nessuno pensa all’aborto come una passeggiata, anche se a voi credenti piace pensare agli atei (e specialmente alle atee!) come individui sanguinari e malvagi. La gravidanza puo’ essere indesiderata, bisogna ridurne il numero, perché è semplicemente stupido ricorrere a cosi’ tanti aborti quando se ne puo’ proprio fare a meno. Questo penso sia una posizione razionale. Hitchens dice semplicemente questo, cosi’ dice che la donna ha diritto di scegliere e che la chiesa dovrebbe tacere sull’aborto fino a quando almeno si opporrà alla contraccezione. Per le idee originali, si prega sempre di leggere gli originali!
Il problema non si pone visto che la chiesa non ha intenzione di non opporsi alla contraccezione.
Certo, la chiesa (anzi LE chiesE) puo’ parlare di quello che le pare e come le pare, siamo in uno stato democratico. Anzi, sarebbe auspicabile che fosse il piu’ possibile intransigente nella difesa dei “principi” che propugna.
PS: sara’ pure un’apertura quella di Hitchens, ma rimane il fatto che alla fine di tutto “Women will decide it, that’s a matter of fact, as much as a principle.” Quindi…
Blek Macigno,
la condanna della chiesa cattolica della pratica dell’aborto è cosa relativamente recente. Per secoli è stato considerato alternativamente reato o peccato. Quando Sisto V nel 1588 decreto’ la condanna dell’aborto (anche in caso di feto “inanimato”, ossia fino al 40mo giorno di gravidanza), il suo successore Gregorio XIV reintrodusse nel 1591 la distinzione tra feto animato e inanimato, equiparando l’aborto a omicidio solo il primo caso. Devono passare quasi tre secoli, prima che Pio IX nel 1879 decreti l’aborto punibile con la scomunica in ogni momento della gravidanza.
Non so se basterebbe, ma certo che se aprisse alla contraccezione sarebbe un gran passo avanti!! Se non ci fosse stato il polacco e la successiva infornata di vescovi ultraconservatori, chissà, forse ci sarebbe anche arrivata. Di fatto il cattolico medio italiano usa la contraccezione da anni (e ha respinto il referendum abrogativo sull’aborto suggerito dal vaticano). Ma resta che la dottrina cattolica, con l’esaltazione di verginità e castità varie, ha problemi sostanziali ad affrontare l’argomento allo stesso passo della società a cui si rivolge.
Sulla vicinanza del fratello convertito, per anni non si sono parlati, e senza rischio di incrociarsi per strada dato che vivono da anni su sponde opposte dell’atlantico!! Comunque, un paio di anni fa si sono un po’ riconciliati, e hanno partecipato insieme a dibattiti su vari temi, tra cui, come c’era da aspettarsi, la religione. Ecco qualche battuta degli Hitchens a proposito di dio:
Peter: “Christopher and others like him suffer from “luxury atheism”. This states that religion is truly needed in the real world. If you have no religion you have no moral direction. And this is one reason why we have so much more violence in society today. In practical use (and not armchair discussions), atheism is doing whatever you want. And that leads to abuse of others.”
Christopher: “If morality can only be derived from the supernatural (God and religion), then:
1) Name a moral action that couldn’t be made by a non-believer.
2) Name a stupid or evil action that can be done by one who claims “God says so”.”
Non mi converto.
Io direi non mi faccio condizionare e anche se mi convertissi sarebbe un mio fatto interiore non ad uso e consumo di chi ci costruisce sopra il business religioso, senza poi magari crederci nemmeno lui.
io non mi convertirò mai.
non capisco questa strana polemica…anche se si convertisse questo cosa proverebbe? che dio esiste? vogliamo scherzare? sarebbe solo il cedimento della mente offuscata di un uomo impaurito in prospettiva di una morte certa, come fu già per Gordon Byron nell’800 vissuto da ateo per tutta la vita e convertitosi in punto di morte…
e’ quello che Hitchens ha cercato di far capire con quest’intervista. Purtroppo il mondo pullula di gonzi in malafede. Lo sai bene anche tu, no?
e non si parla mai di quei tanti tantissimi credenti che in punto di morte sono diventati atei, uno di questi era un mio povero zio deceduto all’età di 56 anni a causa di un cancro alle ossa, negli ultimi giorni nemmeno la morfina attenuava il dolore.
ma poi come funziona? non capisco. mentre uno è in punto di morte dice: mi converto,ora credo in Dio.