Il presidente degli USA Barack Obama interviene nello spinoso dibattito sul progetto di costruire una moschea vicino Ground Zero. Presente alla cena iftar della comunità musulmana statunitense, che segna l’inizio del Ramadan, Obama ha affermato che “come cittadino, come presidente, credo che i musulmani abbiano il diritto di praticare la loro religione come qualsiasi altra persona nel paese”. I musulmani hanno quindi anche il “diritto di costruire un luogo di culto e un centro per la comunità su una proprietà privata a Lower Manhattan, nel rispetto delle leggi e delle ordinanze locali”, ha detto il presidente.
Il presidente riconosce che “gli attacchi dell’11 settembre sono stati un evento profondamente traumatico per il paese” e che “il dolore e la sofferenza vissuta da chi ha perso i propri cari è immaginabile, quindi capisco le emozioni che questa vicenda provoca”, riferendosi a coloro che si dicono contrari alla costruzione della moschea vicino Ground Zero, luogo che “per queste ragioni” è “sacro”. Obama però afferma che “al Qaeda non è l’islam”, ma solo “una volgare distorsione dell’islam”.
Gli Stati Uniti, continua Obama, sono molto impegnati per la tutela della libertà religiosa: “i popoli di tutte le fedi sono benvenuti in questo paese” e “non verranno trattati in maniera diversa dal loro governo”.
Obama: “Si a moschea vicino Ground Zero”
50 commenti
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Ha ragione Obama, il governo americano non puo’ proibire un luogo di culto, che poi sarebbe due strade piu’ su di Ground Zero, stiamo calmi.
Tuttavia sbaglia se ignora il rapporto Al Qaeda-Islam. E terrorismo-religione in generale. Scommettiamo che senza la promessa di un paradiso si troverebbe mooolta meno gente disposta a morire per motivi cosi’ futili? Ne ho il sospetto.
L’Islam come tutta la religione è solo un mezzo che può essere usato sia per il bene che per il male.
Io non credo che nel Corano c’è scritto di fare atti terrostici…
Nulla è mai 100% Cattivo o Buono, è un assioma.
Io direi, SCOMMETTIAMO che se ci fosse meno ignoranza nel mondo si troverebbe molta meno gente disposta a farsi raggirare da chi usa la religione per fare del male?
C’è scritto eccome, certo non si parla atti terroristici perchè ai tempi di maometto non si usava, ma i concetti sono quelli
http://www.skepticsannotatedbible.com/quran/int/long.html
“Nulla è mai 100% Cattivo o Buono, è un assioma”
cosa c’era di buono nel nazismo?
Ignoranza e religiosita’ sono condizioni che convivono a perfezione.
@Winterfury
Io leggo solo castighi di Dio nel tuo link, non leggo da nessuna parte che “IO, ISALMICO, DEVO ATTUARE QUEI CASTIGHI DA PARTE DI DIO”.
Non sono un islamico, ma credo che il Corano abbia avuto una interpretazione troppo integralista durante i secoli da parte di quei governi Arabi.
Hanno fatto quello che è riuscita a fare, con meno successo, la Chiesa cattolica.
@Andrea Pessarelli
Il nazismo ha portato tutti i popoli del mondo a riflettere sui pericoli di un eccessivo nazionalismo. Lo ripeto, nessuna cosa è mai 100% cattiva, o 100% buona.
Anche se un azione cattiva può portare cause positive, se ci ragioni arrivi a questa conclusione anche tu.
Ho trovato questo:
“232. I credenti devono combattere per Allah. Essi devono uccidere ed essere uccisi, e sono tenuti a farlo entro la Torah, Vangelo e Corano. Ma Allah li ricompenserà per questo.”
Devo verificare la veridicità di questo passo ed in che contesto è stato preso. Se è parte di un discorso non conta. (Nela Bibbia, se presa con frasi singole, si trova di uccidere neonati in fasce nati dalla perdizione, cosa che nessun prete farebbe).
In ogni caso, se il passo è rivolto direttamente al fedele, ti devo dare ragione.
Ti ringrazio del link, ho trovato buoni spunti per un cosa che volevo fare.
“cosa che nessun prete farebbe”
cosa che nessun prete farebbe ORA e QUI, grazie al principio di separazione fra stato e chiesa e alle migliaia di persone che nei 2-3 secoli passati hanno lottato per difendere il principio di laicità dello stato. In passato la chiesa cattolica, come quasi tutte le chiese cristiane, ha dimostrato di non essere da meno dell’Islam in quanto a violenza, repressione e terrorismo (in senso lato).
Segnalo un sito IN LINGUA ITALIANA necessarissimo per
CAPIRE l’ISLAM (ed evitare cosi’ di parlare solo in base alla propria immaginazione)
FAITHFREEDOM.ORG
http://www.italian.faithfreedom.org/readArticle.php?article=69
Grazie @Marcus per il link, come mi aspettavo in questo sito sto trovando tantissimo materiale utile.
Ho paura che dovrò scaricarmi un Corano in pdf, non mi fido mai di quei siti che confezionano un tesi senza un po’ di autocritica.
Certo però, mi sembra incredibile che per religione un Islamico dovrebbe sottomettermi ed impormi una tassa dopo avermi umiliato. Questo vuol dire che tutti gli immigrati islamici che incontro si trattengono o fatto la parte dei religiosi non praticanti.
Ho trovato anche questo:
http://it.wikipedia.org/wiki/Corano#Versetti_riferiti_a_Cristianesimo_e_Giudaismo
« In verità coloro che credono, siano essi Giudei, Cristiani o Sabei, tutti coloro che credono in Allah e nell’Ultimo Giorno e compiono il bene riceveranno il compenso presso il loro Signore. Non avranno nulla da temere e non saranno afflitti. »
(Corano, Sura 2, vv. 62)
Mi sembra molto più obbiettiva Wikipedia, (mostrando sia il parere di FAITHFREEDOM.ORG che quelli di altre traduzioni del corano).
Comunque oggi ho imparato cose nuove. Mi fa piacere.
@Andrea “« In verità coloro che credono, siano essi Giudei, Cristiani o Sabei, tutti coloro che credono in Allah e nell’Ultimo Giorno e compiono il bene riceveranno il compenso presso il loro Signore. Non avranno nulla da temere e non saranno afflitti. »
(Corano, Sura 2, vv. 62)”
Ovvero gli atei e i diversamente credenti vanno sterminati, se non ci pensa dio… che simpatici!
Certo però, mi sembra incredibile che per religione un Islamico dovrebbe sottomettermi ed impormi una tassa dopo avermi umiliato. Questo vuol dire che tutti gli immigrati islamici che incontro si trattengono o fatto la parte dei religiosi non praticanti.
E per gli atei… Mamma mia….
C’è stata pure l’inflazione delle vergini…..
Secondo me, negli USA, ci sono patrioti nazionalistissimi e disponibilissimi a farsi saltare in aria dentro la futura Moschea e solo per lavare via col sangue, l’onta della scomoda costruzione.
boh non so quanto lo pensi sul serio… di sicuro è un’abilissima mossa diplomatica
Temo che questa volta Obama abbia preso fischi per fiaschi e nella confusione si sia dato la proverbiale zappa sui piedi… Indubbiamente i musulmani hanno il diritto di costruire la loro moschea ma New York è una città grande… ci sarebbero stati a mio parere molti luoghi decisamente più adatti, considerando anche le dichiarazioni poco moderate dell’imam che si insedierà a due isolati da Ground Zero.
Inoltre se io fossi un parente delle vittime o un estremista di destra saprei decisamente cosa fare con un paio di chili di tritolo… roba che si mette in uno zainetto…
A buon intenditor…
Come libertario dò ragione a Obama, non posso non essere d’accordo con quanto ha dichiarato.
Certo non dimentico che l’attentato è stato fatto in nome dell’islam e, soprattutto, non dimentico la reazione dei musulmani che, secondo me, è stata di un’infamia unica.
Le parole piu’ usate erano “gli attentatori non possono essere musulmani perché l’islam è una religione di pace”. Non credo che qualche loro prete abbia lanciato alcuna fatwa contro chi compie questi attentati.
I costruttori del centro islamico avrebbero dato prova di sensibilità e saggezza politica scegliendo un luogo piu’ lontano.
Comunque “chapeau” a Obama!
Io appoggio di più i due saggisti musulmani che hanno dichiarato che come “gesto di riconciliazione” (dato che della moschea è stato detto anche questo) avrebbero potuto fare un memoriale per le vittime con una ferma condanna della jihad. Cosa che non è stata fatta.
I costruttori del centro islamico hanno dato la massima prova della loro (sottolineo loro) saggezza politica scegliendo proprio quel luogo invece: l’imam della moschea è Faisal Abdul Rauf, le sue dichiarazione con doppio, triplo, e quadruplo significato con avvitamento si trovano su You Tube.
(PS: da dove arrivano i 4.800.000 $ cache che sono stati regalati per la costruzione della moschea?)
Ri-PS: nelle torri gemelle c’erano anche islamici, come tra i passeggeri dei voli che le hanno affettate come panetti di burro. Perchè anche i parenti delle vittime islamiche sono contrari alla costruzione di questa moschea, lì?
Poi magari sono io che di questo signore non mi fido. Ma io non mi fido mai di chi fa dichiarazioni ambigue e che risponde nebolusamente o non risponde a domande dirette.
(Mi ricordo che un papa voleva installare una maxi-croce a due passi da Auschwitz, le proteste sono state tali per cui ha dovuto farla installare da un’altra parte. E la domanda era la stessa, perchè lì? )
Se non sbaglio nelle torri gemelle c’era una moschea e morironoanche islamici.
Non diventiamo anche noi fondamentalisti.
Alla fine ho sempre pensato che il governo americano sia favorevole alla costruzione delle moschee in territorio USA, probabilmente poi le riempiranno di cimici e metteranno degli agenti a controllarle 24 ore su 24.
Idea: costruire SU Ground Zero un GRATTACIELO ospitante unicamente Centri di culto di TUTTE le religioni attualmente seguite nel mondo: una moschea sunnita, una moschea sciita, una sinagoga askenazita, una sinagoga sefardita, una chiesa cattolica, una chiesa ortodossa, una chiesa per ogni protestantesimo cristiano, un tempio shintoista, un tempo confuciano, un centro buddhista, un centro induista, un centro bahaista, un centro per la wicca, un centro animista, un centro panteista, eccetera eccetera eccetera… , più un istituto di storia delle religioni “non più in uso” e anche di quelle “ancora in uso”, più un istituto di ateismo e uno di agnosticismo, più un ospedale per chi venisse malmenato da qualcuno di un’altra religione o non religione, più una capiente clinica psichiatrica per chi si sentisse un po’ confuso.
Sarebbe un’ottima idea, anche se un po’ utopistica. anche perchè temo che questo grattacielo dove far convivere tutte le religioni, ammesso che si riuscisse a costruirlo, farebbe la fine delle torri gemelle e della biblica torre di Babele. Qualche altro fanatico ispirato dalla Bibbia e dal suo Dio la farebbe crollare.
Personalmente non sono tanto d’accordo con questa disponibilità di Obama, che sia per realpolitik o per ossequio al principio della libertà di religione. Non so se gli islamici , moderati o fondamentalisti che siano, faranno buon uso di questa apertura di una moschea nel cuore della più grande città, presso il luogo dove fu colpita dalla più grande strage perpetrata da chi si è vantato di agire in nome dell’Islam.
Psicologicamente credo che verrà interpretata come una loro vittoria, il raggiungimento del loro obiettivo in terra USA, mentre i soldati USA continuano a combattere, uccidere e morire invano su terre islamiche.
Resto sempre del parere già espresso in altro post precedente del 4 agosto sullo stesso tema
Litigherebbero su chi deve avere la chiesa più in alto. E poi te le immagini le assemblee di condominio?
“E poi te le immagini le assemblee di condominio?”
LOL
Veramente la mia proposta era un po’ seria e un po’ ironica, poichè alla fine proponevo “una capiente clinica psichiatrica per chi si sentisse un po’ confuso”. 😉
In ogni caso, seriamente parlando, una costruzione del genere, se architettonicamente ben congegnata in modo da obbligare il più possibile ciascun fedele a passare davanti o presso molti centri religiosi delle altre fedi per reggiungere quello della “propria”, potrebbe iniziare a promuovere nei fedeli la sensazione di RELATIVITA’ delle loro religioni e forse a farli PENSARE un po’ di più anzichè prendere per assodato quello che dice la “loro” religione. 😉
Credo che in nessun posto al mondo ci sia qualcosa del genere, e secondo me varrebbe veramente la pena farlo …politici permettendo.
“New York val bene una ṣalāt”
(Barack Enrico IV Obama)
La cosa più importante sembra essere di assicurare a tutti i fedeli di tutte le religioni (quante sono?) l’esercizio del proprio culto, come se la religione fosse la cosa più santa, giusta e vera.
Il fondamento dell’umana convivenza non è e non può essere la religione, ma la carta dei diritti, la costituzione (che nella stesura della carta siano confluiti anche elementi religiosi non ha rilevanza). La costituzione obbliga tutti al suo rispetto. La costituzione dovrebbe essere la religione di tutti.
Se l’esercizio del proprio culto è sacrosanto e cosa della massima importanza allora bisogna accettare anche la sharia – che significa pena di morte per apostati e omosessuali (fra l’altro).
La vogliamo smettere una buona volta di blandire le religioni? Anche in nome di Cristo si è torturato e ucciso (e non casualmente, ma con metodo e per secoli). Non se ne può più di questo leccaggio delle religioni e dei religiosi. Persino i sinistri leccano i religiosi – per dimostrare ampiezza di orizzonte e superiorità morale.
Certo lo sappiamo: il potere civile si appoggia su quello religioso, e quello religioso sul civile. Perciò si leccano a vicenda. Berlusconi lecca il papa e il papa o un suo vice lecca Berlusconi (bacchettate invece a quel babbeo di Veltroni).
L’esercizio del proprio culto non è sacrosanto: l’esercizio della propria libertà però lo è. Se uno vuole vestirsi da mago otelma e fingere di parlare con luomo invisibile fatti suoi. Purchè lo arrestino quando viola la legge.
Per Sergio: se ti referisci alla mia proposta del 15 agosto 2010 alle 1:27 e del 15 agosto alle 13:28, preciso che il mio scopo non era assolutamente favorire tutte le religioni, bensì farle cadere tutte per confronto reciproco, facendo capire alla gente religiosa che sta sognando e delirando; il meccanismo di questa presa di coscienza dovrebbe essere scaturire proprio dal far vedere al soggetto altre persone che vanno in centri di altri culti, indurre il soggetto ad incuriosirsi ed entrare nei celtri degli altri culti, e constatare somiglianze e diversità dei diversi culti rispetto al suo e rispetto agli altri, e quindi farlo pensare dapprima “Non capisco più cosa è vero” e infine “Non è vero niente di tutte le religioni”.
Chissà se potrebbe funzionare…
Grande delusione questo Obama. L’uomo che è riuscito a far passare in un paese come gli Stati Uniti la riforma sanitaria, si piega alle esigenze pubblicitarie.
Perfettamente d’accordo con Sergio, non è dalla religione che bisogna partire per affermare la convivenza, ma dal rispetto della Costituzione. E poi, perchè scegliere proprio la religione in antitesi con qualsiasi concetto di tolleranza, la più violenta, la più oscurantista e incivile?
Obama mi aveva fatto sperare, quando è diventato presidente, anche in un indirizzo laico della sua presidenza, al contrario di Bush, che è sempre stato dominato o da Israele, o da fanatici religiosi antiabortisti di casa sua. Ma vedo che anche lui non resiste alla tentazione di dimostrarsi servo sciocco e vergognoso del potere religioso.
Esigenze pubblicitarie? Ha fatto la scelta più impopolare che potesse fare, date le circostanze.
Credo che questo atto sarà il chiodo da bara sulla rielezione di Obama: ed è un atto perfettamente conscio, lo sa lui e lo sa il suo entourage. Giusto o sbagliato che sia, è stato un atto di coraggio (o incoscienza, a seconda dei punti di vista).
Non mi sembra in ballo la libertà di avere luoghi di culto: mi sembra assicurata negli USA, dove sono disseminate sul territorio le piu’ varie chiese
Questa e’ una questione politica, di simboli, di affermazione, di possibili tensioni sociali.
Non giriamoci intorno.
La questione e’: perche’ proprio li’?
Le soluzioni (politiche) potevano essere le piu’ varie. Ad esempio “qui no, fatela là”.
Quella scelta mi sembra miope: Obama poteva cogliere l’occasione per un reale processo di chiarimento, di patto civile.
Avrebbe potuto dire, ad esempio: «va bene, ma la base fondativa di tale “centro culturale” dovrà prevedere il rifiuto della violenza nei confronti dei non credenti, l’accettazione della libertà di satira e di opinione sulla religione islamica, l’affermazione della parità di diritti tra maschi e femmine, eterosessuali e gay. Pena la chiusura. O la confisca.”.
Una cosa del genere avrebbe passato la palla in mano a coloro che sostengono essere l’islam una religione di pace (“e di libertà” non l’ho mai sentito)
“Avrebbe potuto dire, ad esempio: […]”
cioè avrebbe dovuto dire: non ha a che fare con l’islam.
Appunto, “qui no, fatela là” sarebbe stata un’intromissione del governo negli affari privati dei proprietari/affittuari del locale, cosa tradizionalmente molto malvista negli USA. Al contrario, Obama ha riaffermato il principio per cui lo stato (che lì non va in giro a firmare concordati) non esercita un controllo sull’ideologia manifestata dai privati cittadini, purché sia fatto salvo il rispetto delle leggi e delle ordinanze locali.
Appoggio, applaudo e sottoscrivo
(Era riferito alla proposta di Grendene, se no non si capisce)
“qui no, fatela là”.
Certo magari avrebbe potuto proporre di farla ad un Km di distanza da qualsiasi altro luogo di culto o a cinque kilometri dai centri abitati o di far sottostare la decisione a un referendum popolare…. certo. Poi lo stesso Obama avrebbe potuto indossare una camicia verde e si sarebbe potuto proclamare difensore delle radice cristiane degli Stati Uniti al grido di “ce l’ho duro!”……..
Per quanto mi riguarda ha fatto bene a fare quello che ha fatto.
Vorrei ricordare a chi ancora tende a confondere la laicità con l’ateismo che la prima è un principio fondamentale della costituzione, il secondo una posizione personale di fronte alla quale uno stato laico deve essere imparziale considerandolo al pari della fede. Lo dico da non credente razionalista.
lui non ha fatto niente di concreto
non era una questione di regolamenti edilizi?
se vuoi, aggiungo che avrebbe potuto anche dire “quante storie, chiamate il geometra del comune, dara’ lui la risposta”
ha fatto solo un richiamo politico, che ha ripercussioni politiche
giustissimo il richiamo al principio liberale (e non capisco a chi ti riferisci riguardo alla confusione tra ateismo e laicità)
osservo che visto che ha fatto un richiamo politico e ai principi, avrebbe potuto nello stesso discorso invitare ad una presa di posizione di liberalismo chi vuole costruire una moschea proprio li’.
Ma il suo ipotetico interlocutore non è un politico, al quale chiedere dichiarazioni di liberalismo, è un imprenditore che sta disponendo di un bene di sua proprietà. E il punto politico che Obama ha ribadito è che non è affare del governo interferire con quanto fanno i privati nel loro giardino, posto che rispettino le leggi vigenti.
Che allo stato non deve interessare il colore ideologico (ad esempio, religioso) di quello che fanno, legalmente, i privati cittadini a “casa loro”.
(Peraltro, non sarebbe giusto chiudere o confiscare un centro culturale che – puta caso – proponesse di riservare il diritto di voto ai soli credenti. Libertà d’opinione. Che vale anche per chi ha opinioni illiberali.)
@Roberto Grendene
Quel discorso sull’ateismo e sulla laicità era riferito più in generale a vari commenti che ho trovato più sù, non direttamente al tuo discorso. L’ho inserito nella risposta per comodità e per un po’ di fretta, mi dispiace di non essere essere stato chiaro la riguardo.
Sull’invito ai costruttori a dichiarare prese di posizione liberali potrei forse essere d’accordo ma vorrei sottolineare anche un altro aspetto della questione.
Mettiamo che avesse abbracciato le lamentele di quel 68% di statunitensi scontenti, mettiamo che avesse detto: “va bene, potete fare la moschea ma dovete promettere che farete i bravi e sosterrete idee liberali”. In ogni caso come si fa prendere posizioni del genere senza essere pregiudizievoli? senza confermare quelle opinioni evidentemente troppo diffuse che vedono tutto l’Islam(e tutti i musulmani da sempre presenti negli USA) colpevole all’uninsono dell’attentato? un bravo statista deve rispettare e far rispettare i principi fondanti della nazione e deve anche cercare di appianare le tensioni sociali.
Anche riguardo all’idea di richiedere garanzie sui principi fondanti avrebbe causato lo stesso effetto.
Se consideriamo che negli Stati Uniti di recente è stato ucciso un medico abortista da un cristiano, molti sono stati minacciati ed è anche stato sventato un attentato terroristico organizzato da HUTAREE la stessa garanzia l’avrebbero dovuta richiedere anche a chi volaeva fare una nuova chiesa(e in effetti, sì! la si dovrebbe chiedere! 🙂 ma non è stato mai fatto).
Complimenti ad Obama, un’affermazione di puro liberalismo.
Che è quanto di più indigesto per gli integralisti, peraltro. A loro garberebbe parecchio che gli stati occidentali vietassero una moschea per ragioni simboliche, avrebbero il pretesto per far intendere che “tutto il mondo è paese”, quanto a divieti ideologici.
Vorrei segnalare alcuni link di blog e giornali che hanno riportato la notizia.
Le parole di Obama sono recepite in modi molto diversi:
Ansa:
http://www.repubblica.it/esteri/2010/08/14/news/obama_difende_il_progetto_della_moschea_libert_di_culto_diritto_inalienabile-6277703/?ref=HRER2-1
Repubblica:
http://www.repubblica.it/esteri/2010/08/14/news/obama_difende_il_progetto_della_moschea_libert_di_culto_diritto_inalienabile-6277703/?ref=HRER2-1
in Liquida(una carrellata di articoli):
http://www.liquida.it/obama/
su Famiglia Cristiana(molto interessante l’articolo: bisogna rendergliene atto, forse fra i pochi che obbiettivamente hanno colto il senso delle parole di Obama…):
http://www.famigliacristiana.it/Informazione/News/articolo/obama-il-coraggio-fa-grande-l-america.aspx
Infine il fanalino di coda dei blog, il famigerato Pontifex.Roma. Bruno Volpe ha come al solito dato esempio del meglio dl peggio, riprendendo l’infelice battuta di S. Derlusconi(l’ abbronzato presidente Usa) e usando il solito repertorio di istigazione all’odio e insinuazioni(Quei morti gridano vendetta, fu un assurdo, ingiustificato e feroce attacco islamico all’ occidente e lui da buon ex islamico, chiude gli occhi):
http://www.pontifex.roma.it/index.php/editoriale/il-fatto/5162-obama-vergogna-i-clandestini-colpiscono-ancora-fini-a-casa
Sulla moschea nel luogo della memoria e della vittoria assassina di civili dei jihadisti trasmetto l’articolo di Fiamma Nirenstein:
Un’altra vittoria per i terroristi di Al Qaida
È più forte di lui: il 70% degli americani non vuole la moschea a Ground Zero. La sua politica, dopo essere apparsa «foriera di speranze» al 51% degli arabi, è declinata al 16. Tuttavia, Barack Obama non può fare a meno di sognare la pace universale: sin dalla sua nascita, si potrebbe dire, sin dai primordi della sua educazione politica e poi dei suoi passi come presidente, con il discorso del Cairo, l’inchino al re saudita, la critica inusitata allo Stato d’Israele, la mano tesa fino ai crampi verso un Iran che adesso nonostante le sanzioni, riceverà, il 21 di agosto, la benzina nucleare russa per procedere verso la Bomba, ha sempre avuto un disegno, nobile quanto inutile. Essere iscritto nella storia americana come il grande presidente che riuscì a creare un’amicizia, o almeno una tregua, con l’islam. Un Kennedy che invece della grande conquista dell’integrazione dei neri, realizzi un rapporto positivo con l’islam, in patria e fuori. Durante la cena di Ramadan, prima della benedizione alla moschea, Obama ha tentato di riscrivere la storia americana con la stravagante affermazione di un grande ruolo dell’islam come di una parte centrale della epopea americana, una forza che «è sempre stata parte dell’America»; ha detto che Ramadan «ci ricorda i principi comuni e il ruolo dell’islam nel fare avanzare la giustizia, il progresso, la tolleranza, e la dignità di tutti gli esseri umani».
Con tutto l’autentico rispetto per Ramadan e la libertà religiosa, intanto sorge spontanea la domanda che farebbero parecchie ragazze americane musulmane che come testimonia la scrittrice Phillys Chesler seguitano a essere vittime di clausura e delitti d’onore, o anche le vetrioleggiate dell’Afganistan, o le condannate alla lapidazione in Iran. È comunque difficile disegnare il contributo solenne dell’islam alla storia americana: non troviamo, in una cultura non specialistica, una pagina di arte, di cultura, di politica, di letteratura, di musica, di cinema, insomma di tutte le meraviglie che fanno l’America, la traccia di un’influenza islamica. Ma diciamo che Obama abbia voluto usare un tono augurale: cosa lo ha portato ad abbracciare quella che i posteri considereranno una delle maggiori bizzarrie, per non dire perversioni, del nostro secolo, la costruzione di una moschea a Ground Zero? A Ground Zero si è avvolti da un silenzio immenso nel mezzo alla metropoli: non c’è politically correct che tenga. Sei, di fronte a quei volti, immerso in un dialogo con la vita e con la morte, con l’aggressività inconsulta, con l’odio smisurato per una nazione democratica. Certamente non tutti i musulmani sono responsabili dell’attacco alle Twin Towers, ma l’islam vi ha una parte non marginale. La sua intolleranza per le altre religioni ha luogo ogni giorno nelle città arabe e in Iran, la sua determinazione a conquistare il mondo e a uccidere gli ebrei, i cristiani, i convertiti, risuona in molte madrasse, certo nel dispiacere dell’Islam moderato.
Non c’entra la libertà di religione con la grandiosa inopportunità di costruire una moschea laddove è il sacrario del dolore americano di fronte all’attacco dell’islam estremo. Ci sono luoghi che hanno un destino iscritto in ciò che semplicemente sono. Un centro culturale tedesco, con tutto il rispetto per i tedeschi d’oggi, ha scritto Charles Krauthammer, non può sorgere sulle rovine di un campo di concentramento. Giovanni Paolo II proibì alle carmelitane di creare un centro ad Auschwitz. Non era il loro luogo, non era il caso. E certo la richiesta delle Carmelitane era meno strana.
Obama dovrebbe chiedersi che cosa rappresenta oggi una moschea a 360 gradi, e concluderebbe che il suo significato non è di pura libertà religiosa, ma è anche politico, specie a Ground Zero. Non c’è stata una chiara, definitiva risoluzione di ogni rapporto del mondo musulmano con l’islam del terrorismo, esso rifiuta di definire chiaramente il terrorismo. Obama per promuovere i moderati deve differenziarne il ruolo, chiedere loro un impegno invece di promuovere l’islam in toto. Questa diviene vittoria dei più duri. Bin Laden gioirà della moschea, la sentirà come una sua vittoria. Obama non otterrà da questa ennesima profferta niente. Lo stesso accadde con Gaza esattamente 5 anni fa, il 15 di agosto, quando Sharon consegnò la Striscia ai palestinesi in cambio di niente. Non fu interpretato come un gesto di pace, ma come un gesto di debolezza. Ne nacque Hamastan che ha perseguita musulmani, ebrei, cristiani.
(il Giornale, 15 agosto 2010)
Condivido pienamente la valutazione del Giornale.
Condivido pienamente questo ultimo commento de ” il Giornale” …
purtroppo ancora una volta sotto le spoglie di una ” moderna/ modernista tolleranza” si cela, come sempre , l’incapacità di considerare il problema, e qualunque problema, da diverse prospettive …
È sempre molto più facile e più comodo non fare nulla come scelta che cercare e trovare la soluzione migliore … anche se questa scelta comoda ha più probabilità di originare danni a breve o a lungo termine che sia …
Forse ci penseranno i nostri successori ? …
Passiamo ad altri, come sempre accade in queste circostanze, la ” patata bollente” … il tempo ci presenterà il conto del nostro agire …
Ma lì ci saremo ancora noi a raccogliere i frutti di ciò che seminiamo oggi o sarà solo problema altrui ??
…
“Il nazismo ha portato tutti i popoli del mondo a riflettere sui pericoli di un eccessivo nazionalismo. Lo ripeto, nessuna cosa è mai 100% cattiva, o 100% buona”
beh la prossima volta che sentirò parlare di relativismo etico mostrerò la tua frase come migliore esempio.
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli
Ma che bel messaggio, Mr. President
Barack Obama
Cari amici, fare il presidente degli stati Uniti non dev’essere un mestiere facile. A parte le guerre, le crisi economiche, le catastrofi naturali e altre bazzecole del genere, c’è tutta la dimensione delle relazioni pubbliche, le feste, gli auguri, le visite. Bisogna ammettere che Obama, naturale uomo di spettacolo e PR di se stesso, in questo è bravissimo. Ha fatto organizzare una Seder di Pessach qualche mese fa alla Casa Bianca, non si è risparmiato l’albero di Natale a tempo debito, e ora si dedica con solerzia al Ramadan. Non dubito che si occupi anche delle festività induiste, giainiste, confuciane, buddhiste, scintoiste, baa’i, druse, mormone, ortodosse ecc., ma per fortuna non ne ho avuto notizie dettagliate. Ho letto invece con molto interesse il messaggio che Mr President ha mandato agli islamici per il Ramadan (http://www.america.gov/st/texttrans-english/2010/August/20100811153417su0.2690699.html#ixzz0wPmlE1tc) e che vi traduco in parte, perché confido che affascinerà anche voi col suo genuino entusiasmo:
Dopo gli auguri di rito a nome del popolo americano, Barak Hussein Obama scrive (o fa scrivere): “Il ramadan è il tempo in cui i Musulmani di tutto il mondo riflettono sulla saggezza e sul buon consiglio che viene con la fede e con la responsabilità che i fedeli hanno l’uno rispetto all’altro e verso Dio. E’ un tempo in cui le famiglie si riuniscono, gli amici ospitano banchetti” ecc. ecc. “tutti noi dobbiamo ricordare che il mondo che vogliamo costruire – e i cambiamenti che vogliamo ottenere – devono iniziare dai nostri cuori e dalle nostre comunità. Questi rituali ci ricordano i principi che abbiamo in comune e il ruolo dell’Islam nel fare avanzare la giustizia, il progresso, la tolleranza e la dignità degli esseri umani. Il Ramadan è la celebrazione di una fede conosciuta per la sua grande diversità e uguaglianza razziale. E qui negli Stati Uniti il Ramadan è un ricordo che l’Islam è sempre stato parte dell’America e che i Musulmani americani hanno contribuito in maniera straordinaria al nostro Paese. Oggi voglio estendere i miei auguri al miliardo e mezzo di musulmani di tutto il mondo, come e a voi e alle vostre famiglie “. ecc. ecc.
A parte il solito svarione storico, già pronunciato al Cairo, dell’Islam sempre parte dell’America (non risultano musulmani nel sistema politico e culturale americano per i primi due secoli di esistenza degli stati Uniti), né si trova traccia dei loro straordinari contributi, quel che colpisce è il tono politico del discorso, la sua impostazione ideologica più che teologica (“cambiamento”, “uguaglianza”, “diversità” ecc.), che fa dell’Islam una specie di socialismo in salsa orientale. E naturalmente il silenzio più assoluto su islamismo, terrorismo e altri dettagli del genere. Nessuna meraviglia dunque che “in nome della libertà di religione” proprio al banchetto di Ramadan alla casa bianca Barak Hussein Obama abbia difeso il progetto di costruire un grande centro islamico (non solo una moschea intesa come luogo di preghiera ma un luogo di organizzazione politica e sociale, un palazzo di quindici piani intitolata a Cordova, capitale dell’invasione araba di Spagna) affacciato su Ground Zero, quel che resta delle due torri abbattute dai terroristi islamici nove anni fa. (http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2010/08/13/AR2010081304357.html?hpid=topnews).
E credetemi, non sto scherzando, la mia impressione è che Obama sia sincero quando dice queste cose. Questo piccolo demagogo, povero di idee, ma ricco di parole, autore di bei discorsi ma incapace di governare crede davvero come quel parroco di Genova che mette la moschea nel presepe che basta sorridersi e volersi bene e il terrorismo islamico sparirà. Peccato che non gli credano nemmeno gli islamici. Un recente sondaggio (http://cgis.jpost.com/Blogs/rosner/entry/what_will_obama_do_without) mostra che il suo tasso di popolarità nel corso dell’ultimo anno è crollato in Turchia dal 33 al 23 per cento, in Egitto dal 41 al 31, in Libano dal 45 al 35 (in particolare per gli sciti dal 25 al 7), in Pakistan dal 13 all8 e così via. Non che un Presidente americano debba per forza essere popolare fra i cittadini stranieri, ma per uno che ha fatto delle masse islamiche il suo obiettivo privilegiato, è un risultato che dà da pensare: si possono nascondere con cuscini di raso rosa o con nuvole di zucchero filato, ma i conflitti reali restano ostinati e insensibili all’adulazione.
Ugo Volli
PS: La cosa più divertente è che Mr. President, essendo tutt’altro che un leone, ha trovato subito modo di smentirsi sul “Cordoba Center” vicino a Ground Zero: parlavo di diritti, ha pricisato, forse dopo aver visto che il 71 per cento degli americani si oppongono. L’opportunità politica della scelta è un’altra cosa. (http://www.jpost.com/International/Article.aspx?id=184785) Bravo Mr. President, questo sì che è il coraggio delle proprie idee!
@Ester e Marcus. A breve ci saranno le elezioni di Mid-Term. E credo che Rick Lazio se la caverà molto bene.
E Obama cmq avrà perso il Congresso. La sua credibilità e il suo gradimento sono crollati in patria, già rasoterra in Europa Orientale, in Israele e persino nei Paesi islamici con cui tanto ha fatto il fidanzatino. Ci sarà un motivo. La Riforma Sanitaria doveva consegnarlo alla Storia, in realtà potrebbe non bastare a salvarlo dai due anni non ancora conclusi. Ha ancora qualche mese per farsi delle domande, e darsi delle risposte. E, detto per inciso, io non ho mai simpatizzato per i Repubblicani omofobi e antiabortisti, eppure loro forse si stanno evolvendo (vedi dichiarazioni di Scwartzy sulla sentenza del giudice Walker una settimana fa). Obama sta assistendo al suo crollo. Sta a lui fermarlo. Vediamo…
L’errore di Obama, incomprensibile secondo me, è di avere posto al centro della questione l’Islam. E’ giusto anche e condivisibile, fare di Ground Zero un emblema della tolleranza e della pace fra i popoli, ma basandosi su quei diritti universali che sono insiti in ciascun uomo e che in tutti gli esseri umani devono essere rispettati. Non certo permettendo che si elevi un monumento a una religione, e in particolare a quella più violenta, sanguinaria e contraria a ogni principio di civiltà, qual è l’Islam.
E’ questa la cosa tristissima per noi laici, che anche una persona come Obama, non abbia capito questo, siamo veramente soli.