Nuovo sondaggio sul sito UAAR

Un nuovo sondaggio è stato pubblicato oggi sulla home page del sito UAAR. La domanda è la seguente: “Ritieni che la fede possa aiutare a superare una malattia?”
Sette le opzioni tra cui scegliere la risposta preferita:
– Sì
– Sì, ma solo se la fede è convinta
– Sì, in tutti i casi in cui entra in gioco l’effetto placebo
– Sì e no: può esserci l’effetto placebo, ma anche un approccio non scientifico alla malattia
– No
– Più importante della guarigione in sé è la possibilità di vivere una vita piena e felice, non importa quanto lunga
– Non so / altro

Si è nel frattempo concluso il precedente sondaggio. Il quesito era: “Cosa pensi dell’istituzione di scuole private improntate al pensiero libero, come quelle proposte da Dawkins?” Questi i risultati (1450 voti):
57% Contrario, è la scuola pubblica che deve insegnare a ragionare con la propria testa
23% Favorevole
6% Favorevole, almeno si finirà di criticare le scuole private cattoliche
6% Favorevole, ma solo in un regime di parità con le scuole private cattoliche
3% Preferirei che vi fosse insegnato l’ateismo, piuttosto che il pensiero libero
2% Insegnamenti di questo tipo dovrebbero essere vietati per legge
1% Favorevole, ma solo in un sistema che sostiene limitatamente la scuola pubblica
2% Non so / altro

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20 commenti

Bruno Gualerzi

“Ritieni che la fede possano aiutare a superare una malattia?”
Fede o non fede… qui il ‘malato’ mi sa che sia la grammatica. (^_^)

Francamente, non so (n.7).

POPPER

Vabbé Bruno, abbian capito ugualmente, gli errori si possono correggere mentre è molto difficile correggere l’ostinazione ottusa di chi preferisce essere illuso con false promesse di paradisi virtuali; per esempio, questa altra notizia (OT): I creazionisti contro Einstein
http://www.unita.it/news/scienza_notizie/102381/i_creazionisti_contro_einstein

Anche nel rispetto della scelta del paziente. ed è giusto che la sua scelta sia libera da imposizioni religiose o politiche (quasi non vedo più la differenza in Italia), la mia opinione è che è propio la religione ad assumere un ossessivo condizionamento della fede del paziente, la scelta più realistica è guarire grazie alla medicina o illudersi di guarire mediante la fede.

Bruno Gualerzi

Scherzavo naturalmnte. Figurati, proprio io che colleziono più strafalcioni di chiunque altro…
Comunque è già stato corretto.

Piuttosto, credo che il modo di vivere la propria fede sia un fatto talmente soggettivo che non si può in alcun modo generalizzare. Per questo ho scelto ‘non so’.

faber

Non conoscevo il sito conservapedia ma sarà un altro di quelli da aggiungere alla lista da visitare quando si vogliono fare 4 risate. A volte mi meraviglio di fronte a quanto sia incredibile la facilità con cui si riesce ad indottrinare le persone annientandone qualsiasi capacità di giudizio e critica razionale.

Mario

@ Faber

Consevapedia è la sorella (quasi) gemella di Nonciclopedia… più che altro, si differenziano per 2 elementi:
1) le cose scritte su Nonciclopedia, pur avendo la stessa consistenza di quelle scritte su Conservapedia, fanno ridere di più;
2) su Conservapedia quelli che scrivono sono convinti della reale veridicità di ciò che scrivono, al contrario di quelli che scrivono su Nonciclopedia.

HCE

uhm… non mi convince tanto come sono articolate le risposte:

“Più importante della guarigione in sé è la possibilità di vivere una vita piena e felice, non importa quanto lunga” è la risposta ad un’altra domanda, tipo: “Ritieni che la medicina debba privilegiare l’obiettivo di prolungare la vita il più possibile o quello di garantire la miglior qualità della vita?”

nullità

senza contare che se si prende l’effetto placebo bisogna considerare che necessariamente la fede dev’essere “convinta”.
e non ho compreso bene la quarta risposta.

POPPER

La scienza medica ha fatto passi da gigante, è preferibile un suo progresso nella lotta alle malattie e il miglioramento della qualità della vita, piuttosto che una illusorio prolungamento ultraterreno.

POPPER

cosa vuol dire “- Sì, ma solo se la fede è convinta”?
La fede non è già abbastanza confusa oggi in molti fedeli cosidfetti tepidi?
Quanto deve essere anche convinta perchè possano sperare di guarire?

Mi viene in mente Lourdes, è notizia di ieri lo spuracchio della bomba e il fuggi fuggi generale, si capisce che davanti alla minaccia della morte l’infausto evento ha messo d’accordo la fede di tutti.

POPPER

comunque i credenti in Lourdes mi diranno che non è una questione di fede ma di procedure di emergenza, e cos’ hanno eluso ancora una volta la questione “fede in tragici eventi”, paura del castigo di dio o della bomba?

San Giovese

Io studio medicina veterinaria.
A mio parere l’approccio psicologico conta anche notevolmente nella guarigione e lo dico perchè è stato verificato anche su animali.
Degli animali però possiamo dire con una certa sicurezza che di religiosa fede ne hanno ben poca.
Questo basterebbe a provare che se la fede può costituire in certi casi un fattore psicologico favorevole non lo è in tutti casi, si può dire anche che un approccio psicologico utile alla guarigione lo si può avere anche senza fede in Dio(fiducia in se stessi, fiducia nella medicina, combattività).
In definitiva direi che razionalmente non esiste relazione stretta fra fede e guarigione.

enrico mini

In realtà molti animali credono (parola grossa) nella propria guarigione molto più di quanto ci credano tante persone. Quindi lottano al massimo per ottenere il risultato, la guarigione.
E molte volte ce la fanno senza bisogno della “fede” come noi la intendiamo.

p.s. sono veterinario.

stefano f.

la fede non serve a nulla, l’effetto placebo si può indurre in modi diversi e se basta credere in qualcosa per guarire allora anche la musica metal o tutto ciò che è importante per un malato potrebbe indurre una guarigione spontanea, non vi pare?

“la religione è una medicina per l’anima, se ne deduce che chi è spiritualmente sano non ha bisogno di nessuna religione” C.G. Jung.

andrea pessarelli

se la fede possa o meno aiutare a superare una malattia non saprei dire. quello che è certo è che è in grado di causarne più d’una

Paul Manoni

– Sì, in tutti i casi in cui entra in gioco l’effetto placebo

puric

trovo la risposta “Più importante della guarigione in sé è la possibilità di vivere una vita piena e felice, non importa quanto lunga” assolutamente non inerente al sondaggio, anche perchè qualsiasi risposta si dia, non esclude questa opzione.

SilviaBO

E’ evidente che la fede deve avere un’utilità. Se dio non servisse a niente, perché l’uomo l’avrebbe inventato? Per molte persone la fede serve ad affrontare le difficoltà con più serenità.

Credo sia evidente che in molte malattie, se non in tutte, l’atteggiamento positivo del malato sia utile alla guarigione, anche se non fa miracoli: ci sono malattie con cui si muore anche se si è la persona più positiva dell’universo.
L’atteggiamento positivo si può ottenere in tanti modi. Se un malato è credente e si appoggia alla fede per avere fiducia nel futuro, avrà tutti i benefici che ha un altro malato che raggiunge lo stesso atteggiamento appoggiandosi alla famiglia, agli amici, o ad altri pensieri positivi (come la convinzione che guarirà, a volte infondata quanto la fede religiosa).
Se una persona è malata e trova sollievo nella fede, personalmente non mi sento proprio di tentare di smontare le sue convinzioni. Nella malattia, ognuno è libero di trovare le consolazioni che meglio funzionano nel suo caso.

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