Afghanistan, coppia lapidata per adulterio

Un uomo e una donna sono stati lapidati in un bazar a Kunduz, in Afghanistan. L’esecuzione è avvenuta in pubblico ad opera dei talebani, che hanno accusato la coppia di adulterio. In ogni caso, scrive il New York Times, la condanna a morte per adulterio è giustificata da quasi tutte le autorità religiose islamiche del paese asiatico.

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12 commenti

Mauro Ghislandi

Questi sí che sono civili: mica hanno lapidato solo la donna!

nullità

preghiamo tutti insieme.

grazie dio (qualunque tu sia) per permetterci, col tuo nome, di amministrare in terra il tuo potere, così da assoggettare menti, corpo e destino di tutti i nostri consimili che ci cascano.
amen.

esperantio

Siamo ancora nel medioevo da noi per tante cose,figuriamoci laggiù dove sono ancora dei cavernicolo!

Brian di Nazareth

Che bestie. Tra i lapidatori c´erano il padre e un fratello del ragazzo, e un fratello della ragazza.

La loro ignoranza estrema si manifesta qui:

“People were very happy seeing this,” Mr. Khan maintained, saying the crowd was festive and cheered during the stoning. The couple, he said, “did a bad thing.”

#Aldo#

Immagino che ora la polizia locale (quella che i “missionari di pace” si adoperano tanto magnanimamente a sostenere) stia lavorando alacremente per individuare, neutralizzare e punire duramente i colpevoli. In caso contrario, perché continuiamo a svenarci per tenere laggiù i nostri costosissimi mercenari?

Magar, bieco illuminista,

Veramente, a rigor di logica, se ti devi “svenare” tu, come contribuente, vuol dire che “mercenari” non sono, ché per definizione i mercenari li paga chi li assolda… non capisco perché quel termine dispregiativo appioppato ai militari italiani.

Magar, bieco illuminista,

P.S. Le forze di polizia afghane, benché in generale il loro comportamento sia tutt’altro che irreprensibile, ben poco possono, da sole, contro i talebani a Kunduz.

#Aldo#

Da quando i militari sono diventati militari di professione, direi che il termine mercenario è il più adatto, poiché indica una persona che fa quel che fa per profitto. Si tratta dunque d’un termine descrittivo, pertinente per indicare una caratteristica dei nostri militari attuali. “Chi li assolda”, nel nostro caso, è la collettività chiamata “Stato”, anche se le decisioni sugli impieghi ai quali destinarli le prende il governo di turno (che in concreto non è detta che rappresenti la collettività).

P.S. Quanto alle forze di polizia locali, distinguo senz’altro il risultato dalle intenzioni. Almeno le intenzioni, quelle serie, siamo poi così sicuri che ce le mettano? Io no.

Mario

@ #Aldo#

Sono d’accordo col tuo ragionamento, e con l’uso del termine “mercenario” in riferimento ai militari dell’EI, perchè qualunque opinione si abbia su di loro, tale definizione è quella più esatta secondo logica. Piuttosto, mi viene da fare un appunto su una cosa: se i militari dell’esercito italiano li chiamiamo “mercenari”, allora in che modo dovremmo chiamare i “contractors”, quelli che dovrebbero essere i mercenari propriamente detti, in quanto lavorano (anch’essi) per soldi, ma senza portare la bandiera di nessuno Stato sulla divisa? Magari, prostituti della guerra?

Alberto

Bravo Aldo, sono d’accordo! Un militare di professione lo sa a cosa potrebbe andare incontro!
In caso non fosse così la professione di militare si ridurrebbe a praticare tutto il giorno parecchia attività sportiva e a giocare con gingilli tecnologici.
Anche a me spiace quando questi militari muoiono ma il rischio è insito nella professione. D’altro canto anche tanti operai nei cantieri o in altri mestieri pericolosi, muoiono guadagnandosi la pagnotta e non ricevono nessun elogio da parte dei vari berlusca, la russa, ecc.

Paul Manoni

In un paese dove la creduloneria nei confronti della religione islamica e’ ancora fortissima, se le istituzioni religiose (o pseudo tali), non cominciano a prendere le distanze dalle esecuzioni e dalla pena di morte, sara’ difficile che le cose cambino.
Oltre al danno, anche la beffa di un Governo, ancora esageratamente permissivo, nei confronti della legge dettata dagli Imam islamici…Piu’ che con la legge civile propria! 🙁
La civilta’ nell’Afghanistan di oggi, e’ quindi ancora lontanissima….

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