In un villaggio indiano a circa ottanta chilometri da Lucknow, nell’Uttar Pradesh, una coppia ha ucciso la figlia di quattro anni. Secondo le forze dell’ordine, la bambina è stata sacrificata dalla famiglia stessa ad una divinità, per avere più ricchezza. Si registrano casi analoghi anche in anni recenti.
La polizia ha scoperto il corpo con ferite rituali in una fossa, con ustioni e circondato da fiori, oggetti sacri e fiori. Sarebbe stato Shiv Kumar, un tantrik – una sorta di sciamano locale che pratica esorcismi e sacrifici – a suggerire ai genitori, Srikrishna e Ramdevi, di uccidere la piccola figlia Kanni per propiziarsi ricchezze. Secondo alcuni testimoni, Kumar sarebbe uscito dalla casa della coppia, dalla quale provenivano le urla della bambina: tutti e tre hanno fatto perdere le loro tracce.
India, famiglia sacrifica figlia piccola a divinità
28 commenti
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E’ da tenere in considerazione. Ho compiuto studi sul genocidio sacro. Sono convinto che prima o poi nelle religioni ci scappa il morto o per sacrificio o per guerra santa!
Personalmente sono convinto (ho cercato di motivarlo in più occasioni, qui e altrove) che le guerre, TUTTE le guerre, alla fine sono ‘guerre di religione’.
In sintesi, trattandone solo l’aspetto fondamentale e tralasciando (sempre disposto comunque, a replicare alle comprensibili obiezioni) sono convinto di questo.
Se si ritiene che valga la pena morire, quale che ne sia lo scopo, dal più nobile al più abbietto (le guerre, tutte le guerre, combattute dagli eserciti, cioè rese possibili solo dal grande numero, debbono contare sul ‘credere’, da parte di chi le combatte, che si tratta di una ‘guerra giusta’), non può non attribuire ‘sacralità’ a questo scopo, ripeto, quale che sia. Sia pure, addirittura, ponendo in primo piano paradossalmente la ‘sacralità della vita’… il che però non è più paradossale quando – come nel caso in questione – il sacrificio della vita è considerato la più alta testimonianza della proprie fede.
Il che non esclude, naturalmente, che ci siano guerre – se si confrontano tra di loro – più giuste di altre… ma, perchè abbiano luogo, occorrono comunque dei ‘credenti’
E, per dritto o per traverso, niente come la religione, la mentalità religiosa, ‘legittima’ questo sacrificio.
Caro Bruno, mi permetto di dissentire.
Secondo me, tutte le guerre hanno motivazioni economiche e/o strategiche.
Il motivo religioso è stato ed è tuttora il pretesto favorito per convincere una “massa” di gente con scarsa istruzione e buona fede (è il caso di dirlo) a sacrificarsi in nome di una più elevata causa.
Dunque la religione e l’odio tra fedi viene fomentato e strumentalizzato, ma a mio parere è ben lungi dall’essere determinante per la genesi di un conflitto.
Penso alle crociate, alla guerra di Crimea, ma anche senza andare troppo indietro nel tempo, all’odierno terrorismo talebano.
Se la religione può avere un controllo sociopolitico in tempo di pace, può a maggior ragione strumentalizzare la propria presa sulle masse in tempo di guerra.
Saluti,
Euridice
Cara Euridice, quando sostengo questa tesi, mi dimentico sempre di precisare un punto fondamentale, che, sbagliando, considero implicito: considero le guerre non tanto dal punto di vista di chi le provoca e per quali motivi (in questo caso vale quanto affermi tu), ma dal punto di vista di chi comunque le combatte. Che poi sono quanti veramente debbono mettere nel conto il sacrificio della propria vita (oltre quella del ‘nemico’… ma qui occorrerebbero altre considerazioni ancora), e non, in genere, chi le provoca.
E anche se sono costretti a combattere (caso limite, riportato dalla storia: l’esercito persiano costituito in massima parte da guerrieri costretti a combattere incatenati), o si ribellano (come nel caso dell’esercito russo durante la IGM… ma perchè sospinti dalla ‘fede’ nel riscatto), oppure debbono far leva su qualcosa (quale che sia: fosse anche la ‘paga’ per i mercenari o, al limite, la propria sopravvivenza) che dia loro la carica per combattere. Mancando la quale la guerra sarebbe persa in partenza… cosa che chi la provoca ovviamente fa di tutto per evitare.
Bruno, non sottovalutare il potere persuasivo di una pistola puntata alla schiena da parte di chi impartisce gli ordini. Quella pistola può essere una vera pistola, alla lettera, oppure una pistola simbolica, nelle forme più varie. Ma escludo che dalla maggioranza dei soldati il pericolo venga affrontato con convinzione. E chi impartisce gli ordini ad alto livello, gestendo la minaccia per ottenere obbedienza, anche in caso di guerra solitamente non corre pericoli in prima persona.
@ #Aldo#
Allora proverò a riformulare la questione.
Quando in ballo c’è la vita nella circostanza di una guerra, per giocarsela occorre una motivazione forte, molto molto forte. La prima ovviamente è fare di tutto per salvaguardarla la vita… ma per questo basta (si fa per dire) l’istinto di sopravvivenza. E in questo caso metto nel conto, come per te, l’essere costretti, vuoi col ricorso al ricatto della vita stessa o comunque per qualcosa di vitale (per es. la propria famiglia). Ma se non è questa (o solo questa) la motivazione che ‘giustifica’ il mettere a repentaglio la propria vita si entra in modo evidente a mio parere, nel campo delle ‘fede’, quale che sia. L’elenco è presto fatto.
Dalle vere e proprie ‘guerre di religione’, per le quali ovviamente non è difficile individuare in tanti combattenti la motivazione esplicitamente religiosa, alle guerre scatenate in seguito ad una qualche decisione (anche di natura, appunto, espressamente religiosa) presa al di sopra delle teste dei combattenti, alla quale possono aderire o per scelta consapevole, o perche indotti da una campagna di persuasione.
In ogni caso, se non si ritenesse ‘giusto’ rischiare la vita – al di là caso limite costituito dal motivo che sarebbe l’unico modo per non perderla con ancora maggiore probabilità o certezza – le guerre non si combatterebbero.
Se non si ‘credesse’ in qualcosa (ecco l’aspetto ‘religioso’), ‘giocare’ con la vita e con la morte per motivi che non riguardano direttamente (se non nei casi limite che si dicevano) la propria singola persona, contro un ‘nemico’ anonimo, personalmente estraneo e che, sempre come individuo non ci ha fatto nulla di male, le guerre non si farebbero. ‘Credere in qualcosa’, ribadisco, con riferimanto alla guerra, non per altre circostanze, in altre situazioni di pericolo vitale.
Oh Lucrezio…
cos’è, la variante religiosa di “una bocca in meno da sfamare”?
che cattiveria, che ignoranza, che schifo…
IGNORANZA => RELIGIONE & SUPERSTIZIONE => DELIRIO => PSICOPATOLOGIA => ASSENZA DI AMORE => DISUMANITA’.
Bisogna davvero essere dei genitori degenerati, per arrivare a credere al ciarlatano di turno, che uccidendo la propria figlia con un rito sacro e pseudo esorcistico, si arrivi presto alla ricchezza.
Credere, credere, credere….Questo e’ il problema!
Be’, è chiaro che questa gente è a un livello evolutivo molto primitivo. Casi del genere sconcertano noi “evoluti”, ma non dimentichiamo quello che abbiamo fatto noi evoluti nella nostra Europa in tempi recentissimi. E quello che hanno fatto i cristiani in nome del loro leggendario fondatore (ah già, GP II ha chiesto scusa – ma non si è dimesso).
E’ che l’ “evoluzione” (chiamiamola così) mentale della società è un concetto “medio”, nel senso che all’interno di una società esistono soggetti più e soggetti meno “evoluti”: anche adesso in Italia suppongo ci sia qualcuno che, non dico ucciderebbe la figlia per ottenere ricchezze da un dio, ma che senz’altro riesce a credere che “i sacrifici” (quelli che i cattolici chiamano “fioretti”) possano far ottenere “grazie” da un dio… Il meccanismo mentale non è molto diverso da quello di quei genitori di cui parliamo; quello che è diverso è l’entità del “sacrificio”, probabilmente correlata con il grado di INFLUENZABILITA’ (che talvolta può quindi essere anche estrema) che l’IGNORANZA di come funzionano le cose del mondo fisico (intendo in particolare l’ignoranza del fatto che non esistono dei a governare le cose del mondo) causa nelle persone.
Non dimentichiamo poi che anche agli antichi Greci, che noi in un certo senso talvolta consideriamo un po’ all’origine della “nostra civiltà” (concetto, anche questo della “nostra civiltà”, un po’ opinabile), non erano estranei i sacrifici anche umani: ricordate la triste storia di Ifigenia (vabbè, è mitologia, ma…), la figlioletta di Agamennone, che l’indovino Calcante (eh, già, “indovino”… cioè colui che è – FALSAMENTE – supposto “sapere”, da coloro che sono di fatto ignoranti) indusse Agamennone a sacrificare alla dea Artemide per ottenere il vento che gonfiasse le vele delle navi in attesa di partire per muovere guerra alla città di Troia? Cos’ha di diverso questa storia da quella dei suddetti genitori indiani? Solo qualche millennio di tempo trascorso (per qualcuno, da qualche parte) inutilmente…
Senza andare tanto in dietro negli scorsi anni ci sono stati diversi casi di bambini torturati e\o ammazzati di botte durante esorcismi, anche neonati.
Su persone psicolabili la religione può avere effetti decisamente devastanti, a prescindere dalla religione praticata.
@ Painkiller:
Sono ovviamente d’accordo, purtroppo; quello che volevo esprimere era il concetto che molte persone nel 2010 (e non solo in India) sono rimaste alla mentalità di migliaia di anni fa. Responsabile principale: l’ignoranza sul fatto che non esistono dei.
OT
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2010/08/18/visualizza_new.html_1791882188.html
“(ANSA) – KABUL, 18 AGO – Storia di ordinaria follia in Afghanistan: un uomo ha segregato la moglie in una gabbia per 105 giorni,torturandola e negandole il cibo.’Mio marito, mi ha incarcerato per 3 mesi e mezzo. Sono innocente, non potevo vedere i miei figli, ne’ avere cibo. Lui e’ un giocatore’, ha detto Shafiqa, 35 anni, liberata dalla polizia che ha arrestato l’uomo con l’accusa di essere un giocatore d’azzardo. I figli della coppia, tra 2 e 13 anni, erano troppo impauriti dal padre per denunciare i fatti.”
L’hanno arrestato perchè è un giocatore d’azzardo?
Io ero Sai risponde:
giovedì 19 agosto 2010 alle 9:26
E certo! Di quale altro peccato si sarà mai macchiato di fronte al misericordioso dio d’ammore?
@Io ero Sai
Ovvio no!
Penso che ci sia un qualche precetto coranico, che bandisce il gioco d’azzardo…Mica pensavi che fosse finito in galera per aver segregato la moglie!?!? 🙁
Le meraviglie della fede.
Con ogni probabilità la famiglia era povera e culturalmente arretrata. In tale ambito la nascita di una femmina è spesso visto come un peso, un dispetto di un dio sbadato o invidioso. Tale gente non attende che il pretesto giusto per sbarazzarsi del fardello indesiderato, ad esempio vendendo l’inutile fagotto di carne vivente. E quale pretesto migliore del santone di turno, il cui mestiere è di consigliare i “santi” trucchi per ottenere quello che sotto sotto le religioni promettono ai credini, ossia ricchezza, spensieratezza e la sollevazione da qualsiasi responsabilità o dovere, almeno in una qualche vita futura? E allora una cerimonia “sacra”, un taglio (alla gola dell’inutile fagotto di carne vivente) e via, verso una nuova vita piena di promesse e di opportunità per il futuro, grazie alla “misericordiosa” divinità e al “santo” stregone del villaggio. Che bella la religione, non ci fosse se l’inventerebbero all’istante per risolvere i loro problemi!
Ah, e ovviamente la contraccezione è una macchinazione del demonio, eh, come che no!
L’ignoranza è il nutrimento migliore per ogni forma di superstizione, religioni ovviamente incluse: con grande gioia del ciarlatano di turno, che sull’ignoranza altrui costruisce le proprie fortune.
Ecco quello che può arrivare a far fare una religione. I cervelli umani,nonostante l’evoluzione,sono rimasti al pre-medioevo. Sono orgoglioso di essere una persona libera che pensa solo col proprio cervello,follemente ATEO a dismisura e con la mia libertà personale di avere tanta passione civile che manca ai cattolici e a tutti i fedeli di tutte le religioni. Incomincio a pensare veramente che gli animali siano più intelligenti di molti umani.
E ti sembra possibile che una popolazione a tale livello di arretratezza possa pervenire di botto a una visione “razionalista” e nello stesso tempo eticamente accettabile?
E, comunque, dove sono i “missionari” disposti ad andare presso tali popolazioni per catechizzarle all’ateismo e ad un’etica fondata unicamente sui lumi della ragione?
Atti simli non dimostrano, forse, che e’ indispensabile favorire una graduale evoluzione verso forme piu’ evolute di religiosita’, indipedentemente dal fatto che si ritengano o no oggettivamente vere le dottrine di tali religioni?
Saluti.
i missionari atei non esistono nè mai esisteranno: a differenza vostra gli atei non sono una religione, non esiste una forma unica di ateismo a cui tutti si adeguano dogmaticamente (l’unica regola per dirsi atei è non credere in un essere onnipotente e creatore) e di certo nessuno di noi vuole convertire gli ignoranti in questo modo. questo tipo di conversioni (tra i poveri e gli ignoranti) non sarebbe una libera scelta dell’ateismo in quanto posizione razionale, ma sarebbe solo la sostituzione di una credenza con un altra credenza (imparerebbero a credere che gli dei non esistono solo perchè una figura autoritaria dice loro che gli dei non esistono, non perchè è la conclusione a cui sono giunti da soli).
quanto alla religione più evoluta: i cristiani hanno fastto cose simili fino a tre secoli fa (torture di eretici e roghi delle streghe), i mussulmani lo fanno ancora oggi (lapidazioni varie), in base a cosa puoi dire che la tua religione è più evoluta? in base al fatto che le sue regole sono più evolute? ed in base a cosa dici che sono più evolute? in base al fatto che si accordano con la morale delle TUA società e quindi della TUA religione (regole spesso quasi coincidenti, in quamto la religione si adegua sempre alla società in cui vive per non perdere fedeli e potere)? un pensiero un po’ circolare…..
@Cesare b:
“e’ indispensabile favorire una graduale evoluzione verso forme piu’ evolute di religiosita’, indipedentemente dal fatto che si ritengano o no oggettivamente vere le dottrine di tali religioni?”
MA CHE RAZZA DI S-RAGIONAMENTO E’ QUESTA??????????????????
E’ indispensabile invece farla finita con le balle raccontate da TUTTE le religioni: le infezioni vanno curate fino in fondo (altro che “farle evolvere”!), altrimenti si possono avere ricadute.
E a maggior ragione non è concepibile che si voglia “far evolvere una religione” se “non si ritengono oggettivamente vere le dottrine di tali religioni”! Ma stiamo in vita per raccontarci “balle evolute” forse? O non, piuttosto, per chiarirci le idee su cosa è vero e cosa è falso?
E poi, sarebbe forse “evoluta” per esempio la religione cattolica, per la quale proprio Ratzinger e Wojtyla hanno coperto la pedofilia del clero (documentarsi sulle disposizioni vaticane “Crimen sollicitationis” e “De delictis gravioribus” prima di commentare, grazie!!!) e lo stesso Ratzinger ha proclamato IDIOZIE quali “il preservativo non serve a prevenire l’AIDS”?
E veniamo al contrastare le religioni: lo dovrebbero fare in primo luogo gli apparati statali, che dovrebbero (sì, so molto bene che sto parlando “idealmente”, ma se non in questo messaggio dove?) essere laici e promuovere l’ISTRUZIONE SCOLASTICA a tutti i livelli di tutta la popolazione, soprattutto riguardo a quelle scoperte scientifiche che hanno SMENTITO false idee postulate per vere da una qualche religione.
Inoltre, va da sè che un “buon governo” per essere tale deve fare di tutto per garantire a tutta la popolazione un buon livello di vita, oltre all’istruzione, e l’India NON LO FA.
Ritornando al discorso principale: se quei genitori, ancorchè poveri, fossero almeno stati INFORMATI che non esistono dei, non avrebbero ucciso la loro povera bambina.
Certo che la razza umana degenera ogni istante sempre di più
TANTUM RELIGIO POTUIT SUADERE MALORUM – LUCREZIO
(24 secoli fa…)
Ecco, questa è la “classica” notizia che ha l’incontrastabile capacità di rovinarti la giornata e farti fare riflessioni su quale (e quanta) sia l’empietà intrinseca alle religioni/superstioni varie inventate dall’essere umano.