Moschea a Ground Zero: musulmani rinunciano?

Secondo quanto riporta il quotidiano israeliano Haaretz, la moschea che dovrebbe sorgere nei dintorni di Ground Zero a New York potrebbe essere invece spostata in un’altra zona. Secondo il giornale, che cita non meglio precisate fonti statunitensi, i promotori del progetto potrebbero rinunciare al luogo prescelto, come gesto di pacificazione soprattutto verso i parenti delle vittime degli attentati dell’11 settembre e per disinnescare l’ostilità dell’opinione pubblica.
La costruzione della moschea vicino Ground Zero è stata sostenuta dal presidente Barack Obama in nome della libertà di religione (Ultimissima del 14 agosto) ma ha incontrato molta opposizione. Non solo da conservatori, partito repubblicano e parenti delle vittime, ma anche dal partito democratico sono arrivate voci critiche, come quella del leader dei senatori democratici Harry Reid. Secondo un sondaggio della CNN, circa il 70% degli americani è contrario.

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51 commenti

#Aldo#

Interessante tecnica quella di dichiarare l’intenzione di fare qualcosa di spiccatamente sgradito alla collettività, quindi di dichiarare d’aver cambiato idea per apparire sensibili e ben disposti. Una trappola per gonzi di tutto rispetto. Penso che farò tesoro di questa lezione per usare il procedimento qualora mi tornasse utile.

Calogero

Con tutto lo spazio e le infrastrutture che vi sono a New York, proprio a Ground Zero dovevano costruire una moschea..! Sopratutto dopo quello che è accaduto.

Roberto

Spiegami un attimo: cos’e` che sarebbe accaduto? In che modo gli atti di estremisti islamici sono diversi dagli atti fatti da terroristi di altre religioni? O di altri movimenti politici e filosofici (marxismo ad esempio)?

Lino

È accaduto questo: 19 fanatici musulmani hanno ucciso quasi 3000 persone, ferito più di 6000, causato danni economici per parecchie decine di miliardi di dollari e quindi danneggiato indirettamente più o meno gravemente altre milioni di persone.

Scusa ma non rispondo alle tue altre domande perché non vorrei portare la conversazione fuori tema. Se vuoi approfondire ti invito a contare le persone uccise per esempio nel 2009 in tutto il mondo da musulmani in nome di Allah e quelle uccise da marxisti in nome di Marx. Troverai una differenza di parecchi ordini di grandezza.

In quasi ogni conflitto violento religioso in corso attualmente una delle due parti in causa è islamica. L’altra parte, a seconda dell’angolo del mondo di cui si parla, può essere cristiana, induista, animista, ebrea, “laica” o persino un’altra varietà dell’islam stesso.

Roberto

@Lino

quindi e` una questione di numeri. Se ammazzo uno o due ordini di grandezza di persone in meno posso costruire, che so ad esempio chiese?

Ho capito bene?

Roberto

@ Lino

Inoltre continuo a non capire la relazione tra 19 fanatici musulmani con la costruzione di una moschea. Spiegami: qual’e` la correlazione?

nullità

@ Roberto

possibile correlazione.
Non è un mistero che il corano, testo sacro mussulmano, non sia paragonabile a Topolino.
E l’idea che venga costruita una moschea in cui questi versi verranno letti e diffusi ad altre persone, in un posto molto vicino al vuoto lasciato da due torri, abbattute da tizi che leggevano gli stessi versi, può essere per qualche persona, difficilmente digeribile.

Lino

@Roberto, ho scritto un altro commento qui sotto (rispondendo a Flavio) in cui scendo nei dettagli del perché io sono contrario alla costruzione di questo grande centro islamico (non è solo una moschea) proprio lì, con quel nome, quei tempi e quelle modalità.

laverdure

“Se vuoi approfondire ti invito a contare le persone uccise per esempio nel 2009 in tutto il mondo da musulmani in nome di Allah e quelle uccise da marxisti in nome di Marx.”

Solo per amore di puntualizzazione,e non certo per minimizzare il pericolo ATTUALE
rappresentato dall’islamismo,farei notare che che le vittime di Stalin,nel periodo
precedente la seconda guerra mondiale,si contano a parecchi milioni,a detta
degli storici.
A queste si aggiungono beninteso quelle nei paesi soggetti all’impero sovietico
negli anni della guerra fredda,basta ricordare la rivolta d’Ungheria e il muro di
Berlino.
Se non vado errato queste belle performances vennero fatte in nome del
comunismo marxista mondiale,indipendentemente dal reale messaggio contenuto
nel marxismo(Ammesso che ce ne sia davvero uno.Stesso discorso per
qualunque altra ideologia,beninteso.)

Cassandra testarda

Solo un cenno per ricordare che gli USA contro la presenza dei comunisti all’interno del loro Stato si impegnarono parecchio e per decenni. Vi ricorda qualcosa il Maccartismo? Non per giustificarlo, intendiamoci. Si vuol solo ricordare la diversità di atteggiamento della politica di Obama nei confronti dell’islamismo rispetto a quella dei suoi predecessori nei confronti del comunismo ai tempi della “guerra fredda”.
Resto sempre del parere che occorre coniugare la difesa dei principi di libertà di pensiero e religione con una prudente e saggia difesa nei confronti di chi quei principi potrebbe calpestare, approfittando della nostra liberalità.

peppe

Daccordo con Calogero: costruirla lì è solo una provocazione, null’altro.

Roberto

@peppe

Se la proposta di costruire la moschea in quel luogo era una provocazione sin dall’inizio, allora sia i proponeti che le persone che si sento offese (inclusi i familiare delle vittime dell’attentato, anche se ancora non riesco a capire che relazione possa avere quest’ultimo con la costruzione di un edificio) sono idividuo dalla mente piccola ed ottusa.

Calogero

@ Roberto:

Il giorno in cui, e non lo auguro nemmeno al peggior nemico, verrebbero uccisi tuoi famigliari in nome di Allah, vedremmo che reazione faresti se venissero a costruire una moschea proprio di fronte a casa tua, o magari accanto alle tombe dei tuoi famigliari..

É facile dare dell’ottuso e mente piccola al prossimo quando uno non si trova nella sua situazione… :-\

É soltanto una provocazione e nient’altro. Andarla a costruire proprio lí è secondo me anche indecente, se teniamo conto del contesto e di cosa è accaduto quasi 10 anni fa…

Roberto

@calogero

queste sono argomentazioni populistiche che potranno funzionare al bar del paese. Questo e` uno dei principali problemi delle persone vicine o associate all’UAAR: la distanza culturale. L’UAAR dovrebbe essere un punto di ritrovo per liberi pensatori. Purtroppo molti si considerano tale, ma alla prova dei fatti si vede solo bigottismo che e` un’altra forma di estremismo.

Roberto

@ calogero

un’altra cosa: ho diviso la casa per diversi anni con un mussulmano e con una cattolica. Entrambi molto ortodossi nella loro fede, mentre io mi considero agnostico (ateo quando mi relazionavo con loro). Credo che il tipo mussulmano sia stata la persona piu` onesta e reciproca che io ho conosciuto nella mia vita.

peppe

L’UAAR dovrebbe essere un punto di ritrovo per liberi pensatori. Purtroppo molti si considerano tale, ma alla prova dei fatti si vede solo bigottismo che e` un’altra forma di estremismo.

Domanda da libero pensatore: ma se sono tale (libero pensatore, ndr) non sarò libero di pensarla liberamente diversamente da Roberto senza che questo mi dia del populista dalla mente piccola e ottusa?

La risposta (ovvia) chiaramente non è necessaria.

Calogero

@ Roberto:

A me, francamente, della UAAR in quanto tale non è che m’importa più di tanto, e prima che la UAAR esistesse, i liberi pensatori e liberi esaministi son sempre esistiti.

Ci sono valori che la UAAR condivide e che condivido anch’io, altri che non condivido affatto, anzi, nemmeno ritengo siano valori.

Per cui, non credo tu debba decidere chi è libero e chi non lo è, figuriamoci poi chi puó postare su questo forum e chi no.

Semmai estremista sei proprio tu con i tuoi discorsi elitisti e presuntuosi, pensando di essere superiore nei confronti di chi per fortuna (!) non la pensa come te.

La laicità non appartiene ne a te, ne alla UAAR, appartiene a tutti perchè è sorta nel nostro Occidente fatta di storia impronta da tanti valori, giudeo-cristiani, ma non solo. Per cui, inventati tu un tuo punto di ritrovo nel tuo salotto o crei una nuova setta se vuoi ritrovarti soltanto con chi la pensa come te 😉

Calogero

@ Roberto:

Conosco anch’io dei bravissimi mussulmani, e non mi sembra di avere messo una sola volta in discussione che ve ne siano. E menomale! Come vi sono anche dei cristiani bravissimi e dei cristiani che portano solo l’etichetta.
Non è questo il problema sollevato quí.

Flavio

Per essere chiari la moschea e’ (o era) prevista due blocks lontano da dove sorgevano le torri, vuol dire una distanza di circa 200 m. E cercando in Google maps trovo un centro islamico/moschea gia’ attivo ad altri 200 m.

Lino

In realtà nonostante quello che raccontano i media italiani, il progetto è per molto più di una moschea: la proposta è di costruire un grosso grattacielo “islamico” con dentro un po’ di tutto.

A me la cosa non piace per molti motivi: il costo stimato è enorme, 100 milioni di dollari. Non è mai stato chiarito dettagliatamente da dove verrebbero tutti questi soldi ed nel passato recente grosse moschee in Europa sono state finanziate quasi esclusivamente dallo stesso stato da cui sono venuti i soldi per finanziare gli attentati dell’11 settembre 2001 e da cui venivano 18 dei 19 attentatori (l’Arabia Saudita).

Il progetto è di procedere all’inaugurazione esattamente 10 anni dopo l’attentato, costruendo il più vicino possibile al luogo in cui sorgevano le torri del World Trade Center.

Inoltre il nome scelto per la moschea è Cordova, la città in cui venne costruita una enorme moschea per celebrare la conquista islamica della Spagna nell’ottavo secolo (se ricordo bene la data). Ufficialmente il nome è stato cambiato, ma a me il cambiamento pare una presa in giro, visto che il nuovo nome è l’indirizzo ed il progetto continua a chiamarsi Iniziativa Cordova.

Nel complesso se i promotori sono davvero in buona fede, hanno fatto un pessimo lavoro nel loro obiettivo dichiarato di costruire un luogo di pace. Perché molti non-musulmani che hanno visto i dettagli del progetto lo considerano uno sputo in un occhio alle vittime degli attentati e probabilmente qualsiasi estremista musulmano lo considererà un simbolo della vittoria dell’islam negli attacchi dell’11 settembre. Soprattutto con quel nome che si ostinano a non volere davvero cambiare.

Secondo me ha fatto bene Obama a non vietare la costruzione (perché lo stato deve solo verificare che siano rispettate le leggi), ma al tempo stesso l’opinione pubblica dovrebbe manifestare pacificamente perché questo enorme centro islamico (ricorda, non è solo una moschea) non venga costruito.

Calogero

Quoto e condivido pienamente il commento di Lino.

Se Obama avesse rifiutato, si sarebbe compromesso da presidente riguardo alla liberta di culto e le leggi in vigore.

Semmai devono essere gli americano a protestare perchè non venga costruito questo centro.

Roberto

@lino

sigh piu` leggo, piu` mi rendo conto che e` stata un’occasione persa. La liberta culturale di una citta` come NY o SF noi ce la sognamo in italia. Costruire un centro culturale islamico in quel contesto avrebbe messo alla prova gli islamici stessi che avrebbero dovuto uniformare ai canoni di tolleranza e reciprocita` del luogo.

forse in italia non si riesce ad afferrare questo concetto perche per noi reciprocita` e` uniformarsi agli usi e costumi della valle in cui si vive, ma in una citta come NY un problema come quello avuto a milano per l’occupazione di suoli pubblici da parte di fedeli per la preghiera non sarebbe mai accaduto.

@nullita

tu non hai letto il vecchio testamento di recente vero?

Lino

@Roberto, non sono affatto d’accordo che sia scontato l’esito che i musulmani “avrebbero dovuto uniformare ai canoni di tolleranza e reciprocita` del luogo”.

Nel passato recente moschee che erano ritenute modelli esemplari di islam “moderato” e di pacifica convivenza si sono rivelate (nei rari casi in cui i giornalisti hanno fatto inchieste) invece luoghi in cui venivano fortemente promossi il razzismo, l’odio religioso, l’omofobia, la discriminazione delle donne e l’uso della violenza contro varie categorie di persone “diverse”.

Non è certo un fenomeno universale in tutte le moschee, ma è tutt’altro che isolato: vedi il documentario della BBC “Undercover Mosque” in cui sono stati raccolti per un anno gli “insegnamenti” in 7 moschee in Gran Bretagna. Alcune considerate modelli di integrazione dei musulmani moderati. Per la cronaca i giornalisti si sono beccati l’insulto standard di chi critica l’islam: razzisti.

Alcune di queste moschee hanno detto che si trattava solo di poche mele marce che sono poi state sostituite. Ma non era vero: la BBC ha fatto un nuovo documentario, “Undercover Mosque: The Return” due anni dopo in cui provava che questi insegnamenti continuavano. Guardali: è davvero impressionante vedere un’insegnante che dice a dei giovanissimi musulmani che gli altri bambini sono diversi e loro li devono odiare e non giocarci insieme.

Pensa che cosa succederà quando tra qualche decennio questi bambini saranno cresciuti ed almeno qualcuno di loro crederà ancora a quello che gli è stato detto da piccoli.

E stiamo parlando di uno dei governi al mondo più tolleranti nei confronti dell’islam. Tutte le autorità civili fanno finta di non vedere il diffondersi dei tribunali islamici che violano i diritti di tanti musulmani (e, soprattutto, musulmane). Per esempio per un uomo sposarsi con più mogli è *molto* più facile nel Regno Unito che in molti paesi musulmani.

Infine trovo il paragone tra New York e Milano poco appropriato: in America lo stato ha concesso tutti i permessi per la costruzione del centro islamico e della moschea, mentre a Milano e in Lombardia le autorità civili negano sistematicamente ed in modo assai poco laico i permessi con delle scuse.

Io *non* sono a favore di un divieto di costruire moschee, penso che debbano essere applicate semplicemente le stesse regole che valgono per una chiesa cristiana, per un cinema o per una bocciofila.

Ma al tempo stesso penso che i media e la pubblica opinione debbano protestare e criticare con forza quando i musulmani sbagliano e le moschee in cui vengono diffuse idee che posso portare alla violenza. Come quando qualunque altro gruppo di persone o qualsiasi altra religione.

E tenere sempre a mente che la parola “musulmano” non ha nessun legame con la parola “straniero”. Molti, anche inconsciamente, fanno confusione tra i due concetti.

Roberto

@lino

ho bbc tra i miei feed di news. ascolto bbc tutte le mattine mentre vado al lavoro, quindi conosco bene i suoi documentari.

il mio punto sui fatti di milano era proprio che il problema non si sarebbe presentato perche tutti avrebbero avuto i loro luoghi di culto. cosa che invece sembra non essere possibile a causa di una non specifica correlazione tra un grattacielo islamico (ma cemento ed acciaio hanno una religione?) e gli atti di gente vuota ed ignorante.

la questione dei gay bar era invece stimolante. il bussinessman che la aveva proposta voleva appunto aprire un gay bar vicino alla moschea per offrire un luogo di svago ai musulmani (pensava anche di astenersi dal vendere alcol).

Flavio

@Lino
Guarda non mi devi convincere a diffidare di un centro religioso. Sarei felice di vederli chiudere tutti a partire dalle chiese cristiane (per abbandono, non fraintendetemi). Tuttavia la liberta’ religiosa o esiste o non esiste. Devono poter fare quello che gli pare finche’ non si dimostrano dei reati, non ci si scappa.

nightshade90

@calogero
se ai cristiani fosse vietato costruire luoghi di culto nei pressi di luoghi in cui hanno compiuto stragi fanatiche, gran parte della polonia (teutoni), della spagna (reconquista), della francia (catari) e della terrasanta (crociate) sarebbero off-limit. senza contare tutti i paesi dove sono state bruciate streghe ed eretici. cioè quasi tutti.

se i mussulmani normali devono fare ammenda per quanto compiuto dai fanatici mussulmani (rifiutando di costruire luoghi di culto nei pressi di dove tali massacri sono avvenuti) lo stesso devono fare i cristiani. o la cosa vale sempre per gli altri e mai a sè stessi?

Barbara R.

penso che non si debbano identificare i terroristi(persone fanatiche) con i credenti in una religione!!

POPPER

Cara Barbara, in molte moschee si son trovate armi e materiale terroristico, a momenti trovare dei mussulmani moderati in questo mondo è come trovare un ago nel pagliaio, ma se esistono allora si dialogherà con loro molto volentieri. Questi se vogliono rinunciare alla loro moschea in quel luogo dimostrano almeno un po’ di buon senso.

Soqquadro

Erano spaventati dalle minacce di aprirgli davanti una “casa della porchetta” e un maxi-bar gay?

Paul Manoni

…Secondo me si! 😉
Meglio che svilire il proprio tempio e mischiarlo a luoghi peccaminosi e blasfemi, hanno deciso di fare i buonisti e “pacificarsi”, con gli americani.
Altrimenti non si spiegherebbe.

Paul Manoni

L’avere fede in religioni diverse, crea quel famoso “NOI/LORO”, che inevitabilmente DIVIDE e non UNISCE.
Pure se sono tutti americani, tra loro c’e’ una grande differenza che le timbra e li catalogra in americani mussulmani, americani ebrei, americani cristiani, americani mormoni, americani atei…Insieme e dello stesso paese, ma sostanzialmente diversi.
I problemi vengono fuori quando ognuno di loro, vuol portare piu’ acqua a loro mulino… 😉

MetaLocX

Ma… Io penso che la legge debba valere per tutti e soprattutto che non debba dipendere dagli umori della gente.

POPPER

E bravi i promotori, un pò di buon senso da parte dei mussulmani è sempre apprezzato; anche io ero contrario alla moschea vicino a Ground Zero.

Wishnet

Il che dimostra che un atto perfettamente legale può essere impedito se abbastanza persone si sentono offese. Complimenti, viva la civiltà.

peppe

Be’, se per una passeggiata (leggasi, passeggiata) sulla spianata delle moschee del premier israeliano i palestinesi hanno dato inizio nel 2000 alla seconda intifada – evidentemente offesi per un atto innocuo, altrochè solo legale – direi che ci sta bene la pacifica indignazione e offesa per un edificio che potrebbe sorgere ovunque altrove e non proprio precisemente assolutamente ed esclusivamente là.

Se permetti, lo spauracchio della civiltà non può essere impugnato come una clava contro chi si è visto sbriciolare quella stessa civiltà per 4 fanfalucche scritte in un polveroso libro che hanno armato la mano di un gruppo di martiri di allah.

Tanto la moschea (o simile) la possono fare ovunque, non serve marcare un territorio che gronda ancora di sangue.

Ernesto

che senso ha questo commento?
se jeffry dahmer ha mangiato 30 persone allora va bene se ne assaggio un paio?

Molti qui citano i “parenti delle vittime”, ma fra quei pochi che hanno parlato, nessuno si è dichiarato contrario al progetto. Ted Olsen, che è repubblicano ed ha perso la moglie nel crollo delle torri gemelle, ha esplicitamente detto che i musulmani hanno il diritto di costruire un luogo di culto dove gli pare in accordo con le leggi.

peppe

se jeffry dahmer ha mangiato 30 persone allora va bene se ne assaggio un paio?

No, perchè mangiare persone non è un atto perfettamente legale.

che senso ha questo commento?

Ha senso eccome: ti ricordo le scene disgustose trasmesse dai notiziari di tutto il mondo di palestinesi banchettanti e festosi per l’abbattimento delle torri… vedi come tutto è collegato?

La moschea la possono costruire ovunque, ovunque. Costruirla proprio è semplicemente un gesto di inciviltà: allah non si offenderà se i suoi seguaci non lo pregano esattamente a ground zero ma ad un paio di chilometri di distanza…

faber

Devo dire che questa vicenda io non la vedo così negativamente. Mi spiego meglio:io penso che si siano affermati in tutto ciò due principi importanti. Primo: in un paese democratico la libertà religiosa si afferma anche nella forma di poter costruire dei luoghi di culto con fondi privati (sottolineo PRIVATI) dove pare e piace a patto di non dover trasgredire leggi e regole già esistenti. Tutto ciò non deve chiaramente andare ad interferire con il dovere (DOVERE) che penso abbia qualsiasi Stato di educare i cittadini al libero pensiero e all’uso della spirito critico razionale. Secondo: il buon senso deve arrivare laddove la legge non PUO’, pertanto sebbene non sia giusto vietare la costruzione di quella moschea mi sembra una scelta di buon gusto quella di non farla!!!

Gérard

x Paul Manoni

Forse questo imam pratica la ” Takyya ” ossia il doppio linguaggio e la menzogna, come lo raccomanda il Corano, onde ingannare i non musulmani ….!
Se non la praticasse, non sarebbe un buon musulmano !

Soqquadro

“Quando diciamo che Ground Zero è un luogo sacro, intendiamo dire che appartiene a chi vi ha sofferto e vi è morto e questo obbliga noi, i vivi, a conservarne la dignità e la memoria, non permettendo che sia dimenticato, banalizzato o violato. Per questo, nel 1993, la proposta della Disney di costruire un parco tematico sulla storia americana vicino al campo di battaglia di Manassas venne respinta da un ampio fronte di dissenzienti (più saggi di me, che allora, ottusamente, non vidi alcun rischio nell’iniziativa), preoccupati che la Guerra Civile vi sarebbe stata banalizzata. Per questo la torre panoramica commerciale costruita sul limitare del sito di Gettysburg è stata demolita dal Park Service. Per questo, pur non avendo nulla contro i centri culturali giapponesi, l’idea di collocarne uno a Pearl Harbor sarebbe offensiva. Ed è per questo che papa Giovanni Paolo II aveva ordinato alle monache carmelitane di lasciare il loro convento di Auschwitz. Non voleva in alcun modo sminuire la profonda missione che si erano date, pregare per le anime dei morti, stava piuttosto inviando loro un messaggio di rispetto: questo posto non vi si addice, appartiene ad altri. Anche se la vostra voce è sincera, meglio lasciar regnare il silenzio. ”
Charles Krauthammer

Gérard

Totalmente d’accordo .
Se un giorno vi capita di visitare i campi di battaglia di Verdun in Francia, ci è vietato su i tanti km dove si svolse la più grande battaglia della prima guerra mondiale ( ca un millione di vittime fra francesi e tedeschi ), di accedere radios, fare musica, giocare o fare pic-nic etc

Ratio

Concordo con Aldo, anche secondo me è stata un’abile mossa per apparire sensibili e guadagnarci in immagine.
Io non mi fido dei preti , specialmenti di quelli delle religioni rivelate.

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