Un uomo e sei donne hanno denunciato di aver subito abusi da Stephen Kiesle, sacerdote della diocesi di Oakland in California, tra il 1972 e il 2001. Secondo l’accusa, la Chiesa sapeva dei fatti ma li avrebbe coperti, sospendendolo dal sacerdozio solo nel 1987. Il prete infatti venne condannato a tre anni per molestie su minori e atti osceni già nel 1978 e la sua diocesi ne avrebbe chiesto la rimozione nel 1982. In particolare si sostiene che l’allora cardinale Ratzinger, saputi i fatti si sarebbe deciso solo tempo dopo ad intervenire e avrebbe scritto alla diocesi di agire “nel modo più paterno possibile” con l’accusato. La diocesi viene inoltre accusata di non essere intervenuta in maniera decisa e tempestiva, nonostante fosse emersa la pericolosità dell’uomo.
Oakland, sette persone accusano: “Vaticano ha coperto prete pedofilo”
28 commenti
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E totalmente assurdo ! Si fa finta oggi di essere sconvolti e oltraggiati da un fatto che tutti sapevano da sempre ma che tutti per vigliaccheria hanno taciuto !!!
Cane morde uomo. Facciano i titoloni quando il Vaticano DENUNCIA un prete. Io aspetto.
purtroppo per molti italiani “cane morde uomo” e’ venire a sapere di casi di pedofilia nel clero
invece e’ così ovvio che un posto in cui si hanno rapporti stretti e in posizione di autorità con i minori sarà anche in posto che attira pedofili
il problema non e’ che cio’ accada: non mi meraviglio che possano esserci percentualente piu’ casi di pedofilia tra istruttori sportivi per bambini rispetto a quanti ce ne siano tra idraulici
il problema e’ la protezione legale di cui godono i preti (“norma salvapreti”), la considerazione di autorità morale che hanno (che invece dovrebbe essere uguale agli idraulici, per dire), e soprattutto l’esser parte di una organizzazione che ha mostrato di non saper affrontare affatto il problema pedofilia che la investe da decenni (se non secoli)
CONCORDO !!
“nel modo più paterno possibile”
Certo, un buffetto sulla guancia e la promessa di non farlo mai più. Il signor Josef Ratzinger non me la racconta giusta….
Quanto Ratzinger verrà santificato – perchè prima o poi faranno santo anche lui – sarà il “santo protettore dei pedofili”?
E perchè dovrebbero farlo santo se l’ultimo papa fatto santo è san Pio X, vissuto agli inizi del secolo scorso, e il penultimo San Pio V, vissuto nel XVI secolo?
Per Federico.
Tieni presente che vogliono santificare anche Karol Wojtyla, il quale pure sapeva della pedofilia e la copriva (ma all’epoca non se ne parlava, non come oggi perlomeno: non si diceva del coinvolgimento del Vaticano attraverso le disposizioni “Crimen sollicitationis” e “De delictis gravioribus”). Ricordi che quando Wojtyla è morto c’è stato un osceno coro di “Santo subito!”?
Il guaio è che se con l’era del cinema è nata l’era dei “divi”, con l’era della TV è nata l’era dei “divi tutti, belli e brutti”, soprattutto quelli che sono stati in tv pressochè tutti i giorni per quasi 30 anni, come Wojtyla. Anche Ratzinger è in TV più o meno tutti i giorni, in questo nostro osceno paese…
La scarsa o nulla reazione dei cattolici lascia perplessi, evidentemente sono sottomessi al punto di chiudersi gli occhi, come schiavi di fronte al padrone, fisico e morale.
Sì è questo che indigna Come lo “jus primae noctis”di medievale memoria,così il fatto che dei bambini vengano violati è subordinato all’alone di potere e sottomissione alle gerarchie cattoliche.
Sì è questo che indigna Come lo “jus primae noctis”di medievale memoria,così il fatto che dei bambini vengano violati è subordinato all’alone di potere e sottomissione alle gerarchie cattoliche.
Veramente “Six women and one man accuse the Diocese of Oakland of negligence for hiring the Reverend Stephen Kiesle” e “he current lawsuits, which do not name the Vatican as a defendant, claims church officials did nothing effectively to prevent the priest from continuing to access children”.
Dunque non e’ accusato il Vaticano, ma il Vescovo che reggeva quella Diocesi quando avvennero il fatti.
Il consiglio dato all’epoca dal Vaticano “.urging “as much paternal care as possible” for Father Kiesle” era un’un ovvieta’, e non implicava affatto di non prevenire che il “figlio” colpevole facesse altri disastri … Anzi …
E’ verosimile che tutti si illudessero che tre anni di gattabuia fossero riusciti a correggere il Kiesle. Del resto tale illusione era (ed e’) evidentemente molto diffusa, se i pedofili vengono ovunque condannati a una detenzione temporanea, e poi rimessi in liberta’.
Osservo che anche questa causa si riferisce ad avvenimenti di “several decades ago”: nonostante lo zelo di molti avvocati e giornalisti nel cercare scandali di questo genere, si continua a raschiare il fondo del barile.
Saluti.
Visto che ti piace fare il copia-e-incolla, perché non riporti anche questo?
«The “good of the church,” he said, had to be considered in any defrocking.»
E questo?
«According to one lawyer, the Church was more concerned with saving face and protecting its reputation than with the well-being of children.»
La prima frase e’ un’ovvieta’ che puo’ avere ogni senso. Attualmente il Vaticano sembra applicarla nel senso di usare la massima severita’ nei confronti del malcostume clericale. La seconda e’ l’opinione d’ un avvocato di parte avversa alla Chiesa. E io le opinioni degli avvocati sono abituato, fin dalla piu’ tenera infanzia, a prenderle con le molle.
Saluti.
Beh, ti diro’, se un giorno mio figlio facesse cose del genere farebbe molto meglio a girarmi alla larga, altro che maternal care ….
Sicuramente la prigione in sé non puo’ avere effetto senza una terapia, e senza un successivo approccio normale con la sessualità, che pero’ è precluso ai sacerdoti. I disturbi alimentari si curano imparando a mangiare correttamente! Il problema a monte è la sessuofobia, che continuerà ad affliggere la chiesa cattolica: se ne occupava già san Pier Damiani nel 1079, che non sembra aver ottenuto successi strepitosi con i suoi rimedi (molto poco “paternal care”):
“Un chierico o un monaco che molesta gli adolescenti o i giovani, o chi è stato sorpreso a baciare o in un altro turpe atteggiamento, venga sferzato pubblicamente e perda la sua tonsura. Dopo essere stato rasato, venga ricoperto di sputi e stretto con catene di ferro, venga lasciato marcire nell’angustia del carcere per sei mesi. Al vespro, per tre giorni la settimana mangi pane d’orzo. Dopo, per altri sei mesi, sotto la custodia di un padre spirituale, vivendo segregato in un piccolo cortile, venga occupato con lavori manuali e con la preghiera.”
Se vuoi guardare nel fondo del barile, signor Cesare b, comincia pure a sospettare [N.B.: solo a sospettare, non chiedo di più] di Gesù e Giovanni (il giovane apostolo “prediletto”), tenendo presente il fatto che nessun vangelo riporta esplicitamente che Gesù avesse una donna.
Se tu, cara Sandra, avessi un figlio colpevole di turpi reati e, alla sua uscita dalla prigione, gli rifiutassi ogni sostegno morale e materiale (beninteso: nell’ottica di un suo positivo, o almeno innocuo, reinserimento sociale) saresti nel tuo pieno diritto, ma non renderesti certamente un servizio alla societa’. Forse coopereresti a fare di quello sciagurato una belva che si renderebbe responsabile di eccessi ancora peggiori.
Cosi’ la Chiesa (come tu stessa. mi pare, hai osservato in altra, analoga, discussione, e rispondendo proprio a me): somministrando al prete indegno una solenne pedata nelle parti deretane si libera l’ Istituzione da un servo inutile e dannoso, ma si regala uno spostato (e in qualche caso un individuo pericoloso) alla societa’ civile.
Percio’ e’ piu’ giusto un atteggiamento “paterno” consistente nell’adibire il soggetto a
Quanto al “problema a monte” ti diro’ in forma epigrammatica una mia opinione: il problema e’ sempre un altro / ed a monte lo si trova / e gettar con l’acqua sporca / il bambino a nulla giova … Sai com’e’: e’ almeno dal ’66 che ascolto e leggo ragionamenti d’intellettuali …
Ciao.
Io per reitegrarlo lo manderei a lavorare nei campi, per esempio con gli extracomunitari a raccogliere pomodori o arance, cosi’, tanto per inserirlo socialmente. Il lavoro duro, quello che alla sera ti butti sul letto e hai solo voglia di dormire, risolverebbe anche la faccenda del sostegno materiale; quello morale sarebbe un’adeguata terapia. Vorrei sapere di qualche esperienza eventualmente subita o di quale deficit relazionale, perchè nel primo caso prenderei il randello se qualcuno mi ha rovinato il figlio, nel secondo andrei io per prima da un bravo psichiatra per capire in che cosa ho sbagliato a educarlo nel rapporto con gli altri e con se stesso, e se psicologicamente sono stata una madre abusiva, o lo è stato suo padre.
Non basta buttar via l’acqua sporca, se dal rubinetto ne entra altra.
Sinceramente non ho capito il riferimento al 66 e agli intellettuali, di cui io non faccio parte.
Nel caso della chiesa, scusa non ti offendere, per me non c’è proprio il bambino, è solo acqua sporca. La religione serve a catalizzare gli elementi piu’ deboli della società, e in questo è il suo unico “pregio”. So che non c’è soluzione, una parte dell’umanità sarà sempre debole o credulona o opportunista o ipocrita, e la religione avrà sempre clienti. Ma proprio per questo, c’è appunto solo acqua sporca, il bambino è un’illusione ottica.
Sto parlando di religione come organizzazione, non di sentimento religioso. Quello lo rispetto, in quanto esigenza individuale, come rispetto anche chi si sente meglio se prende le goccine omeopatiche o crede ai cristalli. Anche l’illusione è un diritto, se aiuta a vivere meglio, ma non se peggiora la vita degli altri. Sicuramente non di bambini, quelli veri.
Per Cesare b: tieni presente che per la pedofilia tutti gli stati (tranne il Vaticano!!!) prevedono la galera, e dopo la galera i pedofili vengono trattati come i colpevoli di tutti i reati, ovvero vengono liberati: se questo non va bene per i pedofili, non va bene nemmeno per tutti gli altri.
Per Cesare B: è inoltre noto che i preti pedofili che il Vaticano riconosce come tali e, invece di denunciarli ai tribunali CIVILI li sposta semplicemente di sede, fanno semplicemente i pedofili nella nuova sede!
Se invece li si fa andare in galera, almeno per qualche anno non delinquono.
Errata corrige: un atteggiamento “paterno” consistente nell’adibire il soggetto a mansioni non pericolose (per esempio archivista), nell’essergli amichevolmente vicini e, se possibile, nel rendergli possibili cure mediche.
Le cure mediche invece dovrebbero essere il primo passo obbligatorio, chiaramente al di fuori della chiesa, altrimenti si ricomincia con la sublimazione del sesso e non ne verrete mai fuori. Infatti con tutti i casi ad oggi conosciuti, con tutti i trasferimenti di parrocchia in parrocchia, siamo in esubero di personale nelle biblioteche vaticane!
Per Cesare b: perchè, sei convinto che un pedofilo archivista non possa avvicinare bambini al di fuori dell’orario di lavoro o nel fine-settimana? O, peggio, cercare vittime attraverso i siti pedopornografici in internet?
“l’allora cardinale Ratzinger, saputi i fatti si sarebbe deciso solo tempo dopo ad intervenire e avrebbe scritto alla diocesi di agire “nel modo più paterno possibile”
A volte la… “Madre Chiesa” sa essere… “paterna”. Ricordando una simile circostanza (di cui non rammento però i dettagli) in cui qualche Eminenza o Eccellenza parlava tempo fa del “prete (pedofilo), suo figlio” di turno, sembra confermato quali siano i contesti in cui la Mater Dolorosa assume connotati da capostipite membruto:
1) sempre e comunque quando si tratta di difendere “l’accusato” (la parte più debole… è fin troppo chiaro);
2) sempre e comunque quando – inconsciamente? – si rimanda alle frequenti violenze dei padri sui figli nella “famiglia cattolica esemplare, di quelle che piacciono tanto a Gesù bambino e agli organizzatori delle varie “Mulino Bianco Family Parade” – ma questo riguarda le vittime, e dev’essere un lapsus implicito…
Non essendo medico, non so esistano, per la tendenza alla pedofilia o allo stupro, o peggio, cure psicologiche o mediche di sicura efficacia, non distruttive per il soggetto e non da protrarsi a vita. Dubito altresi’ che possa avere molte probabilita’ di “approccio normale con la sessualità” (cosa che, naturalmente, va fatta in due) un Tale che:
– Ha circa quarant’ anni.
– Probabilmente non e’ mai stato ne’ un Adone ne’ dotato di particolare charme, giacche’ chi lo e’ di solito trova occasioni in gioventu’, e si guarda bene dal farsi prete. Magari si sposa giovanissimo “di corsa” ( … oggi il caso e’ piu’ raro …).
– E’ stato in prigione, e per uno dei reati piu’ infamanti e, giustamente, piu’ invisi alle donne.
– Probabilmente e’ disoccupato, avendo perso il posto per l’unica cosa che aveva imparato a fare.
Voi, cara Sandra e cara Barbara, “collaborereste”? Consigliereste una persona a voi cara a mettersi con un uomo simile?
Saluti.
Se si aspetta la chiesa a dar diritti e tutele ai bambini, aspetta e spera!
Come sempre, è solo una congrega di porci,di falsi moralisti che sono capaci solo di gestire sempre più follemente “tanto sterco del diavolo” (sporco)! E’ questa la loro evangelizzazione,sottomettere e schiavizzare sempre e comunque i popoli.
Un articolo interessante, anche se perlopiù già sapevamo:
http://temi.repubblica.it/micromega-online/perche-la-chiesa-non-punisce-i-preti-pedofili/