Il sito della BBC ha pubblicato un articolo di Christopher Landau sulla libertà dei cristiani in Cina. Emerge che, nonostante per il Partito Comunista Cinese “Dio non esista”, lo stato cinese sta finanziando con milioni di dollari edifici di culto cristiani, perché intende favorire lo sviluppo delle confessioni religiose. Il pastore Wu Weiqing ne è felice: “Abbiamo problemi, e dobbiamo lottare contro diverse forme di regolamentazione. Ma poiché siamo registrati, e poiché rispettiamo le regole e le leggi, godiamo di maggiore libertà”.
Lo stato cinese investe in chiese
41 commenti
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se li farà ripagare con gli interessi.
Sanno benissimo che ogni religione e’ un sedativo potente. Riportero’ questa notizia a chi ritiene che la Cina sia uno “stato ateo”.
Forse in passato lo sarà anche stato, ma di sicuro col maoismo la Cina è entrata di diritto tra gli stati teocratici. Il ‘libretto rosso’ come vangelo.
Bruno,
Sottoscrivo in pieno.
Quell’ateismo, obbligatorio e regolamentato, è solo una particolare forma di religione di stato.
Ed hanno/avevano anche la loro “inquisizione”. Ricordo i processi in cui si diceva che non avevano rispettato i dettami del maoismo (o del marxismo-leninismo nell’altro caso).
La religione è un efficace metodo di controllo delle masse. Il connubio con uno stato dittatoriale per questo è imperante.
La cricca cinese al potere ha trovato un altro efficientissimo mezzo di controllo delle masse.
Un po’ in ritardo, ma ci sono arrivati anche loro.
I soliti atei devoti.
Si e no. Il regime cinese è sempre stato legato a doppio filo a diverse superstizioni. Si và dai super poteri del leader… a Mao che promuoveva la medicina tradizionale cinese in quanto antiborghese. Considerando che il maoismo è in pratica una religione in se per se, in qui il partito è il profeta di un entità astratta chiamata “popolo” (che non c’entra una beneamata fava con la popolazione reale), non mi stupisce che in un’epoca di globalizzazione ,che impedisce il blocco completo dell’informazione in entrata ed uscita, i dittatori cinesi cerchino alleati per il controllo delle masse.
In una nazione in cui il nome per i monoteismi è qualcosa di simile a “piccole dottrine” o “piccoli pensieri”, e in cui la popolazione è già alfabetizzata, non credo che il cristianesimo possa fare molta strada.
Non è come in Italia comunque, dove è lo stato che obbedisce al vaticano, in Cina la chiesa non obbedisce al vaticano, per questo il governo cinese è più propenso al rispetto verso il loro diritto di culto, a cui io stesso non sono contrario, è una notizia positiva per certi aspetti, ma valutata nel suo contesto, quello cinese, al governo non sono certo atei devoti.
Sarebbe meglio che non investisse i soldi pubblici in chiese (la CCAR ha i mezzi per finanziarsi da sola), e non si ingerisse nelle scelte interne della chiesa (tipo le nomine dei vescovi). Libera chiesa in libero stato.
Ahhhh..non c’è più la Cina di una volta, loro si che non si facevano sottomettere al dio denaro, questi invece per avere un pò di potere…
Diciamo che è sempre meglio il dio denaro che la Rivoluzione Culturale…
il dio denaro è l’idolo peggiore di tutti: amorale, crudele e sempre più avido e affamato di nuove vittime; e la sua è ormai la religione più seguita
visto che in Cina sta sviluppandosi una forte mobilitazione operaia (oscurata dai massmedia oligarchici delle corporation dopo un preciso “gentlemen agreement” con l’oligarchia burocratica “capital-comunista” cinese) contro le condizioni di lavoro, e che tale ondata ha investito anche il Bangla Desh (anche questo evento oscurato) ecco che l’oppio religioso può tornare utile a sedare almeno in parte l’antagonismo di classe, questo si reale e irrisolvibile sia per la borghesia di destra che di centrosinistra, sia per la burocrazia tardo-staliniana del PCC (ormai tutto in mano ai tecnocrati del mercato finanziario cinese)
concordo con la tua analisi
Da noi si potrebbe dire:
Dobbiamo fare i conti con molte religioni diverse e soprattutto con una, ma siccome facciamo finta di rispettarla , possiamo prendere abbastanza voti e governare…. 😉
la Cina, checché ne dica la propaganda occidentale e vaticana, è un paese in cui la libertà di culto esiste e questa notizia lo conferma. Certo mi auguro che i culti monoteisti non attecchiscano, come non stanno attecchendo da secoli nonostante le enormi campagne “missionarie” (e le sparate continue di “milioni di conversioni” che poi si scoprono sempre essere bufale).
Il fatto è che la dirigenza cinese è avanti secoli rispetto ai regimi occidentali, e questo si vede da come tratta i culti davvero pericolosi (falungong e vaticano). Dovremmo prenderli ad esempio, sempre.
sono d’accordo; sempre che il culto del dio denaro non divenga il principale anche in Cina
Stai scherzando spero. Chiedilo ai seguaci del Fa lun da fa che vendono gentilmente spediti nei campi di rieducazione a subire torture.
Il regime cinese accetta solo quelle religioni che può utilizzare nel controllo delle masse…. quelle invece che propugnano l’individuo (oltre al fa lun da fa anche diversi tipo di buddismo) non sono messe per niente bene. I cristiani NON sono perseguitati (molto semplicemente ai preti non è permesso fare tutto ciò che vogliono), molti altri semplicemente “spariscono” nel nulla.
Se pensi di dover prendere esempio da chi pratica eccidi e torture di massa sei messo male.
@hexengut
Onestamente mi deludi…. dichiarare le democrazie occidentali (schiave del perfido dio denaro) peggio del regime cinese con i suoi gulag, le decine di condanne a morte e lo schiavismo benedetto dallo stato è molto offensivo per la popolazione che deve vivere sotto tale tirrania.
Certo poi è sempre colpa di dio, del diavolo, del denaro… mai degli idioti che spendono fior di soldi per comprare oggettistica inutile finanziando le stesse multinazionali che si criticano.
Facile fare i no-global con le nike ai piedi e il balck berry in tasc…
Pochi anni fa leggevo che i Cinesi iniziavano a scopiazzare tutte le usanze “consumiste” dell’occidente, tutto incluso: il modo di vestirsi, Halloween, i regali di Natale, ecc., ma “così”, solo per gusto di “fare gli occidentali” e (shockante!) senza sapere il significato che in occidente ha quello che i Cinesi copiavano, in un’adesione acritica a tutto quello che era “esotico-occidentale” probabilmente assunto essere tutto “cose goduriose” o “chic”. Forse anche seguendo questa scia, attualmente le religioni hanno in Cina un aumento di seguaci, e il cattolicesimo non è da meno. Non è proprio chiarissimo dall’articolo fino a che punto i “cristiani” cinesi siano “cattolici romani” o “aderenti all’«Associazione patriottica cattolica cinese», la sola chiesa cattolica riconosciuta dal governo” (http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_cattolica_cinese), ma suppongo il governo cinese stia costruendo chiese per favorire quest’ultima (e/o altre religioni “addomesticate”), in quanto almeno fino a ieri i “cattolici romani” erano ritenuti sovversivi e quindi perseguiti dalla legge cinese.
In ogni caso, i Cinesi hanno fumato oppio (quello vegetale) per circa 3000 anni prima della proibizione definitiva di Mao Ze Dong, a cui seguirono decenni di astinenza… Ma ora, ecco pronto per i Cinesi l'”oppio dei popoli occidentale” probabilmente nella versione “addomesticata cinese”…
Sia come sia, non ci vedo proprio niente di bene nel diffondere tra la popolazione falsità religiose anzichè solo istruzione vera; per dirla tutta, la cosa mi deprime proprio: si rischia di far proliferare un “tumore sociale” che – oltre ad essere un male in sè stesso – in seguito potrà emettere metastasi incontrollate (pericolose rivalità religiose, tanto per dirne una…): secondo me stanno “creando mostri”, a dispetto del fatto che, nell’articolo, l’intervistato dice: “Our goal in supporting these religionS in developing religious education is that we hope they can train qualified clergy members so that their religionS can enjoy better development.” e “On the question of whether there is God, the Chinese Communist Party believes there is no God in the world.”
Avvertiva (sebbene in un contesto alquanto diverso) Guccini, nel suo “Talkin’ sul sesso”: “La corruzione quand’ è iniziata non c’è più niente che può fermarla” (e noi ne sappiamo qualcosa)!
scriviamo tanto per scrivere? quanti anni passati in Cina? Quanti decenni di studio? Mah. Certo che quando si legge che i cinesi fumano oppio “da tremila anni” cadono le braccia.
Solo per conoscenza spicciola: così come i britannici portarono l’india all’alcolismo di massa similmente portarono l’oppio in Cina (coltivandolo in Bengala) visto che fino ad allora la bilancia commerciale era completamente sbilanciata a favore della Cina. Il Celeste Impero dovette subire due guerre da parte dell’europa per essersi rifiutato di importare l’oppio britannico. Questo lo sanno tutti i cinesi, lo studiano bene a scuola. E viene loro ricordato continuamente cosa furono i Trattati Ineguali. “Stranamente” la propaganda occidentale dimentica, come ha dimenticato le stragi francesi in Vietnam prima della guerra, o i bombardamenti americani in cambogia che fecero più vittime di tre anni di khmer rossi.
Per “tonii”.
Cito da http://it.wikipedia.org/wiki/Oppio#Storia :
“In Cina l’introduzione dell’oppio avvenne presumibilmente verso il 2800 a.C., ma l’uso popolare iniziò solo molto più tardi, verso il 1100 a.C., quando iniziò a diffondersi l’usanza di preparare per alcune festività un dolce a base di oppio. Verso il XVII secolo in Cina l’uso di oppio esplose quando l’imperatore vietò l’uso del tabacco da fumo, che i cinesi usavano mescolare all’oppio, e si iniziò perciò a fumare oppio puro. Il consumo di oppio aumentò tanto che all’inizio dell’800 i fumatori di oppio in Cina erano circa 10 milioni, e l’oppio veniva importato dall’India tramite la potentissima Compagnia delle Indie inglese, che ne monopolizzava il commercio. Visto questo stato di cose l’imperatore decise di ridurre le importazioni di oppio inglese, e poiché le sue disposizioni rimanevano lettera morta, ordinò nel 1839 di distruggere 20.000 casse d’oppio scaricate dalle navi inglesi a Canton, fatto che scatenò la prima guerra dell’oppio fra Cina e Inghilterra (in seguito alla quale Hong Kong rimase all’Inghilterra), che fu seguita da un’altra nel 1856. (…)
In Cina nel 1906 venne proibito l’uso dell’oppio e nel 1941 il generale Chiang Kai Shek ordinava la distruzione di tutte le coltivazioni, ma nel 1946 i fumatori di oppio in Cina erano ancora 40 milioni. La rivoluzione di Mao Zedong sembra aver sradicato con successo quest’abitudine. In Iran coltivazione e uso di oppio vennero proibiti nel 1955, ma la legge fu abrogata 14 anni dopo. La rivoluzione Khomeinista nel 1979 proibì l’oppio e tutte le altre droghe, sotto pene severissime, mentre in Turchia il divieto di coltivazione è stato emanato soltanto nel 1971.”
complimenti per credere alle bufale!
In realtà il governo cinese sta finanziando lo sviluppo di tutte le religioni, non solo del Cristianesimo, ma soprattutto del Buddhismo; è da anni che studio la religiosità in Cina e basta saper cercare in Google utilizzando i caratteri cinesi per scoprire cose davvero interessanti.
Per esempio giusto tre mesi fa pare abbiano scoperto i resti del Buddha storico in Cina e stiano ricostruendo un tempio storico per custodirle:
– http://news.xinhuanet.com/english2010/china/2010-06/12/c_13346882.htm
Già nel 2009 avevano costruito un tempio gigantesco in Henan per il culto del “dito di Buddha”:
– http://en.chinagate.cn/photos/2009-05/10/content_17751739.htm
altri miliardi di baciapile in cantiere?!?
Ossignùr!
Noi europei ci stiamo liberando dalla schiavitù religiosa e così il vaticano cerca nuove pecore e nuove ricchezze. Immaginate quanti soldi, quanti immobili potrà ottenere la chiesa dalla prima potenza mondiale prossima ventura.
Uhm…. Io diffido. Libertà di credere va bene, ma a proprie spese e beneficio (se c’è). Se lo Stato si mette a finanziare i gruppi religiosi per costruire edifici di culto, si mette su una strada pericolosa. Forse i dirigenti pensano di poterne trarre beneficio e collaborazione, Ma non so se hanno fatto bene i calcoli. Forse non hanno ancora sperimentato di cosa sono capaci i gruppi religiosi quando acquistano potere di condizionamento e riescono a fanatizzare i propri adepti.
Dopo un periodo di 6 mesi passato a Pechino e dintorni posso dire che il popolo cinese è tra i più superstiziosi del mondo (PAGANO svariati kuai per ottenere un numero telefonico pieno di 8 perchè porta fortuna!!!)
I vari templi (taoisti buddisti mussulmani..) sono pieni di gente, ma non confondete le chiese cristiane da edificare con culto cattolico perchè Il Partito (metto le maiuscole perchè quando senti un cinese parlarne le senti davero le maiuscole 🙂 ) non acceterà MAI che uno stato straniero nomini i capi di una chiesa
Comunque il vero e unico Dio in Cina è il rosso Mao….d’altronde è quello il colore e quella la faccia stampata sui biglietti da 100 🙂
ZAIJIAN
Ultimissima: «nonostante per il Partito Comunista Cinese “Dio non esista”, lo stato cinese sta finanziando con milioni di dollari edifici di culto»
A dimostrazione dell’ovvio, ovvero che le religioni, quando sono istituzionalizzate, sono solo organi per la gestione del potere.
La Cina aveva preso il peggio di tutto:
un dispotismo comunista da Stalin e un
selvaggio liberalismo, da Inghilterra del
1700.
Mancava la religione, e ora c’é.
quanto una fede di stato vacilla per lo sviluppo economico e l’apertura verso il resto il mondo, allora il potere centrale si rende conto di quanto sia conveniente usare la religione per controllare le masse. Non penso sia la prima volta.
Speriamo usi la religione solo per controllare le masse…
Ho paura che la dirigenza cinese si stia rendendo conto che le risorse del territorio iniziano a scarseggiare e che perciò sia necessario iniziare a costituire un esercito pronto ad attaccare gli Stati limitrofi. Ma per far ciò deve far leva anche su elementi irrazionali dell’animo umano, come la religione.
Finanziare le chiese è un modo per tenerle sotto controllo. Meglio se i soldi glieli diamo noi (che glieli possiamo anche togliere) piuttosto che se li cerchino altrove.
Detto ciò, non è che improvvisamente la Cina diventa una teocrazia. Semplicemente sfrutteranno la chiesa come strumento di controllo delle masse, poiché hanno visto che in Europa la cosa ha funzionato egregiamente almeno finora. Sarà interessante vedere come si comporteranno quando usciranno i primi casi di pedofilia tra il clero cinese…
Credo che la maggior parte di voi, come al solito, non abbia capito una cosa fondamentale: il 90% dei cristiani che ci sono in Cina non sono cattolici, ma protestanti. Le Chiese che finanzia il governo sono controllate dal Governo stesso, non c’è di mezzo il Vaticano…
Poi, il Cristianesimo non diventerà comunque una religione maggioritaria in Cina, perché ne esistono altre ben più radicate (Buddismo e Taoismo) che il governo sta parimenti supportando. Le statistiche sulle affiliazioni religiose in Cina, basandomi su svariati studi, posso dire che sono grossomodo le seguenti: Taoisti e seguaci dei culti locali 30%, Buddhisti 20%, atei puri 15%, Cristiani 6% (massimo), il resto della popolazione è “agnostica”.
In Vaticano son tutti in febbrile attesa del novello uomo asiatico della providenza, che consenta a santa madre chiesa di riportare all’ovile ben un miliardo e trecento milioni di nuove pecorelle da tosare per benino, magari grazie a un bel concordato tipo “Patti Pechinensi”. Eh, già! Le vie del signore son proprio infinite!
Vi chiederete: a quale scopo il governo supporta tante religioni contemporaneamente (più di quelle quattro a cui pensate (Buddhismo, Taoismo, Cristianesimo, Islam), dato che ho letto anche che supporta varie sette cinesi (non il Falungong) e i Bahai)?
Perché, da bravo governo ultracapitalista, ha capito che dal pluralismo e dalla competizione tra le diversità scaturisce circolazione economica. Il governo supporta lo sviluppo di una pluralità di religioni perché ciò fa girare l’economia. Come? Le varie istituzioni religiose, faranno a gara a chi spende più capitali, costruisce più monumenti, e quindi creeranno un’enorme circolazione economica.
@Lector: hai letto il mio messaggio delle 19.46? Immagino di no…
Sono bravissimi a tenere sotto controllo un quinto dell’umanità, sebbene con metodi discutibili.
Sono talmente lungimiranti da prevedere di avere prima o poi la necessità di usare la religione nella sua storica funzione di controllo sociale.
Uno che si reprime da sé è altamente preferibile a uno che bisogna reprimere, operazione – quest’ultima – costosa, sgradevole e poco mediatica.
La Cina è un vecchio stato totalitario trasformato di fresco in un…nuovo stato totalitario (e c’è poco – o troppo – da aggiungere).
A onor del vero, in Cina, il cristianesimo è però visto anche così – link “sdrammatizzante”:
http://notizie.virgilio.it/cronaca/topolino-crocifisso-cina-arte-blasfema.html