Lione, uomo non rispetta il Ramadan, aggredito

Il 13 agosto, racconta il Nouvel Obs, un uomo di origine senegalese è stato violentemente picchiato a Lione da un gruppo di giovani musulmani perché ‘sorpreso’ a  bere un caffé durante il Ramadan. La vittima del pestaggio è ancora in ospedale. Il rettore della grande moschea della città francese ha dichiarato che l’aggressione “non è in nessun caso compatibile con i principi religiosi che professa l’islam”.

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37 commenti

Congo

Insomma, dopo più di 13 secoli ancora pare essere poco chiaro se sia giusto massacrare chi non segue il ramadan, oppure no.

C’è qualche angelo del Signore in linea che possa chiarire questa questione?

PacoVero

Temo che dovremmo cavarcela da soli!

“non è in nessun caso compatibile con i principi religiosi che professa l’islam”.
Come no!

Ozymandias

Si, si chiama Apophis…..in caso per credenti e non credenti sarebbe chiaro che non c’è nessuna questione da chiarire ma che le smanie religiose sono una perdita materiale e di tempo.

Furio Detti

La questione tocca un nodo a cui chiunque è costretto a rispondere, che sia islamico, cristiano o ateo. Ossia come difendersi dalla prepotenza altrui in materia religiosa, come vediamo l’aver abbassato la guardia e l’aver creduto che folle di islamici, ipso facto, si liberassero dei loro pregiudizi e della loro aggressività, per il semplice motivo di abitare a Lione e non piuttosto a Riad, non è servito.

La società multietnica e multirazziale che accoglie tutti senza discutere è un fallimento che denuncia la sua inconsistenza in qualunque parte del mondo. È evidente che gli esseri umani tendono a riprodurre e a imporre le loro abitudini ove si trovino in maggioranza. Quando erano maggioranza i cristiani nelle città europee non c’era molto posto per le altre fedi, ora in Francia si avviano a diventare maggioranza gli islamici e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

O si riesce a colpire duro e senza pietà chi sgarra dalle regole, ma veramente, imponendo con la forza un regime paritario fra le varie etnie, vale a dire la subordinazione pronta e assoluta a uno stato aconfessionale, o sarà la crociata all’inverso. Almeno per la Francia, ma non si pensi che l’Italia sia così lontana da queste squallide scene.

Painkiller

Diciamo che il calabraghismo francese e inglese ha fallito, com’era prevedibile.
Quando inizi fa fare deroghe alle leggi per favorire questa o quella religione il finale è inevitabilmente già scritto.

Congo

Le leggi ci sono.
Basta farle rispettare.
E le pene penso siano già ben calibrate rispetto ai reati.
Il problema in Italia non è che le pene sono troppo all’acqua di rose, perché non lo sono, il problema è che non vi è la CERTEZZA della pena.

Furio Detti

Evidentemente in Francia non riescono a farsi rispettare o la paura della sanzione è troppo bassa e ridicola, altrimenti ci si penserebbe 20 volte prima di cercare di ammazzare di botte un tipo per un caffé. O sbaglio?

Per i pedofili c’è la stessa clemenza o lo stesso rigore nelle nostre società? Chiediamocelo un po’. E chiediamoci perché nell’Europa civilizzata è più pericoloso dichiararsi pedofilo che proclamarsi integralista islamico.

laverdure

@Furio
“E chiediamoci perché nell’Europa civilizzata è più pericoloso dichiararsi pedofilo che proclamarsi integralista islamico.”

Semplicemente perche,fortunatamente,le organizzazioni di pedofili ,pur non essendo
certo da sottovalutare,non dispongono certo dei mezzi finanziari dei paesi
integralisti islamici,come l’Arabia saudita o l’Iran.
Questo lasciando ovviamante da parte la Chiesa cattolica,che fortunatamente,finora,
ha mostrato poco spirito di solidarieta con i pedofili laici.

laverdure

@Congo

“Le leggi ci sono.
Basta farle rispettare.”

Questa e’ la giaculatoria rituale della nostra classe politica di fronte a ogni nuova
eplosione di violenza di qualunque tipo.
La risposta migliore l’ha fornita un funzionario di polizia nella posta dei lettori di un noto quotidiano:
“Si,le leggi ci sono.
Ci sono leggi che permettono ai magistrati di lasciar uscire liberi e sghignazzanti
i criminali dal tribunale subito dopo essere stati condannati….”
E ,aggiungerei io,ci sono un’infinita di magistrati che applicano le leggi in tal senso con una dedizione che ha del soprannaturale.
Nel senso che un essere umano normale verrebbe prima o poi sopraffatto da disgusto al punto da subire un vero crollo nervoso !

#Aldo#

Furio: «È evidente che gli esseri umani tendono a riprodurre e a imporre le loro abitudini ove si trovino in maggioranza.»

Questa frase andrebbe scolpita nel granito, a caratteri alti almeno una quindicina di metri. E appena sotto, più in piccolo vista la quantità delle argomentazioni, il lungo elenco delle connessioni razionali che ne derivano. Connessioni sulle quali (per qualche insondabile motivo la cui misteriosità incita alla dietrologia) non si basano le scelte della maggior parte dei decisori dell’Occidente. Inclusi quelli italiani.

Soqquadro

E’ così incompatibile che nei Paesi islamici quelli che non rispettano il Ramadan vengono messi in prigione….

Gérard

2 gg dopo una giovane donna è stata agredita per un motivo simile legato al Ramadan :
Ieri o avanti ieri un ragazzo non musulmano è stato colpito di lanci di pietre perche aveva qualcosa da mangiare in bocca . Ha avuto soltanto il tempo di dire che non era musulmano pero è stato raggiunto da una pietra grossa in testa ….

nullità

intanto che era sotto, lo massacravano comunque di botte perchè non mussulmano.

laverdure

“Il rettore della grande moschea della città francese ha dichiarato che l’aggressione “non è in nessun caso compatibile con i principi religiosi che professa l’islam”.”

Non ho nessun indizio concreto per mettere in dubbio pubblicamente la buona fede di questa dichiarazione,e attribuirla a convenienza politica.
Ma privatamente il dubbio mi resta.

robby

laverdure,questa diplomatica frase oramai e trita è ritrita,non se nè puo piu de sti slogan che si sventolano,sempre dopo e onnipresenti atti di incivilta come l aggresione qui notiziata,stiamo a fare troppo gli equi,che poi sulla bilancia ci finiscono……

#Aldo#

Puoi verificarne facilmente la sincerità pensando che, in caso di buona fede, quel rettore non si sarebbe pronunciato solo riguardo alla specifica aggressione, ma avrebbe esteso il concetto (l’incompatibilità coi princìpi dell’islam) anche a tutte le forme di violenza basate su motivazioni religiose messe in atto o addirittura sancite per legge in giro per il mondo. Magari, se fosse stato davvero motivato, avrebbe potuto aggiungere qualche caso circostanziato, qualche nome e cognome di quelli “celebri” colà ove quella religione ha messo le mani sul potere. Insomma, si sarebbe martirizzato con le proprie mani. Invece…

P.S. Sarebbe interessante avere il testo integrale di qualcuna delle “prediche” che si tengono regolarmente nelle moschee. Parola per parola, virgolettato, l’intero testo. Ne esistono delle trascrizioni attendibili? Se non ne esistono, chissà che a qualcuno venga in mente di produrle (in incognito, però — quelle vere, non addomesticate “ad uso stampa”).

Barbara

Credo che la Lega si stia attivando perché le “prediche” vengano fatte in italiano.

#Aldo#

Sarebbe un’ottima cosa che fossero già in originale in Italiano., renderebbe più facile fornirne al pubblico dei campioni in trascrizione.

Una domanda: che grado d’accoglienza riceverebbe chi dovesse decidere d’andare in moschea “a viso scoperto” (cioè senza travestirsi da praticante) e, in piedi in fondo alla sala, assistere immoto e silente ad un rito islamico? Qualcuno ha già fatto la prova e può riferire?

Barbara

Non so, 20 anni fa ad Instanbul ci fecero entrare in moschea senza nemmeno bisogno di veli, era solo necessario togliersi le scarpe, 7 anni fa invece a Il Cairo dovemmo indossare le palandrane apposite per i turisti, non coprivano certo il volto e se non ricordo male neppure la testa, e ci lasciarono le scarpe, ma forse qui si sta parlando di paesi ritenuti tra i meno integralisti.

Magar, bieco illuminista,

Ha detto che nessun uomo si può sostituire al loro dio nel giudicare le azioni di altri uomini. La frase sembrerebbe condannare qualunque azione di violenza integralista.

Furio Detti

Sto leggendo grazie a voi dell’UAAR l’interessantissima tesi di Andrea Albertazzi, e cito da lui:

Le diverse scuole islamiche sono concordi sul fatto che l’apostasia
dall’Islam debba essere punita. Per giustificare questa punibilità
vengono sempre richiamate le parole del profeta «uccidete chi cambia
religione» e «non è consentito (versare) il sangue di un musulmano tranne
che nei seguenti tre (casi): coniuge adultero, vita per vita, e colui che
abbandona il proprio credo e si separa dalla comunità». La dottrina
prevalente, pertanto, sostiene che l’apostasia debba essere punita con la
morte.

pertanto l’imam della moschea mente sapendo di mentire e pure spudoratamente.

laverdure

Una puntualizzazione puramente grammaticale (o sintattica ?):
“mente sapendo di mentire ” e’ un’accusa che si legge spesso sulla stampa,ma e’
semplicemente ridicola,degna della cultura media del nostro giornalismo per non
dire della nostra classe politica.
Come si fa a mentire senza saperlo?
Se qualcuno dice il falso credendolo vero potra’ forse essere un credente,un credulone o uno stupido(c’e’ molta differenza?)ma per definizione non e’ un mentitore.
Mentire significa chiaramente affermare il falso SAPENDO che e’ falso.

Southsun

Scusa, ma la tua affermazione è un pochettino “scassatiella”.

A me è capitato più di una volta – non essendo tuttologo – di difendere posizioni o concetti di cui credevo di aver ragionevole sicurezza, mentre non erano veri. Lo scoprii dopo, però.

In quel caso, stavo mentendo (cioè dicevo bugie) senza saperlo. E’ come quando commetti un errore senza rendertene conto.

“Mente sapendo di mentire” è un rafforzativo per porre l’accento sulla protervia del fare affermazioni che si sa benissimo essere false in partenza.

Fine della lezione di ‘giornalismo’ spicciolo.

laverdure

@Southsun

Scusa,ma non mi convinci per niente.
Un errore lo si commette necessariamente senza rendersene conto,altrimenti non sarebbe un errore ma un atto doloso.
A parte il fatto naturalmente che spesso e’ la persona che lo commette a subire i danni provocati da un errore.
Ma per definizione una si puo’ mentire solo consapevolmente,si puo’ riportare
inconsapevolmente,credendola vera,solo una menzogna concepita (consapevolmente)da altri,e in tal caso,torno a dirlo,si puo’ essere forse ingenui,
ma non si e’ bugiardi.
Del resto si puo’ ritenere vero qualcosa di falso senza essere affatto creduloni o stupidi,e’ qualcosa che inevitabilmente capita a chiunque,mentre il mentire, a meno di validi motivi,e’ una cosa inaccettabile.
Dico “validi motivi” perche’ se in casi eccezionali e’ giustificato uccidere,penso che
in talune circostanze sia giustificato mentire,no?
Quanto al “rafforzativo”in questo caso mi sembra grottesco,sarebbe come dire
che uno “stupra sapendo di stuprare” o “tortura sapendo di torturare”.
Frasi simili andavano bene solo in bocca ai personaggi del grande Jacovitti !

commentatore

Esistono cattolici che ti riservano lo stesso trattamento se gli togli il crocifisso o affermi che dio non esiste. Per fortuna siamo in Europa, dove le conquiste civili e sociali, ottenute senza la chiesa o contro di essa, ci hanno permesso di vivere diversamente rispetto ai paesi islamici. Ora che sono sempre piu numerosi si pagano le conseguenze di non avere una politica pronta ad affermare e a realizzare una vera e profonda laicita. Questo vale per tutte le religioni, che spero almeno tra qualche millennio saranno eliminate e abolite. Nel frattempo non posso che essere molto spaventato e impaurito da queste masse di fanatici o creduloni di varie tonalita che non ci pensano due volte a farti del male se non sei d’accordo con il loro dio, o meglio con le favole scritte e interpretate a piacimento, vecchie di secoli.

Soqquadro

C’è una cosa da dire: ci sono cattolici disposti ad alzare le mani e musulmani disposti ad alzare le mani. Quante mani rischiamo di avere addosso, noi?

Southsun

Chiedilo ai gay aggrediti nelle scorse settimane, quasi un caso alla settimana senza che si sollevasse il benchè minimo allarme nelle (basse) sfere vaticane, sempre attentissime a denunciare la violenza subìta e dimenticare quella inferta.

Nel merito della questione, mi sembra che si tratti di un atto di bullismo/teppismo ammantato di isterìa religiosa.

Io raddoppierei la pena – per inciso – quando la violenza scaturisce da precetti religiosi. Non vedo perchè i preti debbano essere più protetti degli altri quando subiscono violenza, e tutti gli altri no quando la subiscono per i precetti propalati dai preti e messi in pratica dai loro creduli mentecatti di fedeli.

Certa gentaccia terrebbe le manacce a posto…

Mario 47

Nel confermare la pena ad un padre che ha assassinato la figlia perchè conviveva con un non islamico, il giudice si è preoccupato di affermare che l’omicidio non era dovuto a motivi religiosi.

Cioè: se l’avesse uccisa – come di fatto è stato – condizionato dalla sua religione avrebbe meritato una pena inferiore.

Fra poco reintegreremo il delitto d’onore (fra l’altro parte del nostro codice penale – mi pare fino al 1980).

mario

Barbara

Di fronte a questi casi io mi chiedo come si faccia a tollerare il velo, sia pure non integrale, in nome della libertà d’espressione, nostra, che verrà però azzerata da loro. Forse l’Europa avrebbe davvero bisogno di rifondare le sue radici, quelle della modernità però, senza concedere troppo spazio a chi queste radici le vuole solo combattere, sia esso cattolico o mussulmano. Se poi stiamo a guardare i numeri delle donne che davvero scelgono in libertà di portare il velo, fuori dai condizionamenti familiari, non so se e quante se ne troverebbero.

Magar, bieco illuminista,

Perché noi la libertà d’opinione la consideriamo un diritto individuale, non una generosa concessione dello Stato, ritirabile a piacimento.

Barbara

Non è tanto questione di elargizione statale quanto di aver combattuto per ciò che abbiamo e di non dovervi rinunciare tra qualche anno. Stando all’articolo in precedenza, anche nel Kosovo pare che qualcuno soffi sulla campagna velo nonostante non faccia parte degli usi di quella gente tanto che lo stato ha sentito la necessità di doverlo ribadire. Quindi consideri anche il burqua espressione di diritto individuale?

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