Un’inchiesta condotta su circa 3.000 medici inglese, i cui risultati sono stati pubblicati sul Journal of Medical Ethics, mostra come la fede religiosa o la mancanza di essa incidano non poco sulle scelte compiute dai dottori su pazienti colpiti da malattie terminali. In particolare, maggiore è la non religiosità del medico, maggiori sono anche le possibilità che somministri sedativi fino al sopraggiungere della morte, che prenda decisioni che possono condurre alla morte del malato e che discuta queste decisioni con il paziente.
Scelte di fine vita e fede dei medici: uno studio inglese
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Va sempre bene la conferma scientifica. ma non era difficile anticiparne l’esito.
‘Teoricamente’ si dovrebbe ritenere che chi non crede ad una qualche forma di vita individuale dopo la morte tenti il tutto per tutto per ritardare il più possibile la fine dell’unica vita a disposizione,
mentre chi crede in un’altra vita – in genere considerata incomparabilmente migliore – non dovrebbe preoccuparsi più di tanto di prolungare questa.
In realtà, essendo per il credente tutto ciò che esiste – e il modo in cui esiste e quindi anche la vita umana – opera di un’ente che ne ha determinato l’esistenza e il fine, lo scopo, indipendentemente dalla nostra volontà, non si ha diritto di farla continuare o cessare con un atto autonomo di volontà,
mentre chi ritiene che non si debba rendere conto a nessuno se non a se stessi circa la propria esistenza… intanto si rimette il più possibile per quanto possibile alla volontà del malato… e comunque considererà la vita ‘sacra’ solo se viene vissuta con consapevolezza. Con dignità, che è veramente tale solo se c’è consapevolezza.
Post da incorniciare.
Sono anch’io d’accordo con Gualerzi. E spero, qualora dovessi trovarmi in quelle terribili e interminabili situazioni di fine vita senza speranza, di essere curata da un medico senza fede religiosa in un dio astratto, ma con fede laica e professionale che metta al primo posto il rispetto della mia volontà e pietà per la mia sofferenza e quindi faccia tutto quanto può per alleviarla e abbreviarla.
Convengo con Bruno! “…mentre chi crede in un’altra vita – in genere considerata incomparabilmente migliore – non dovrebbe preoccuparsi più di tanto di prolungare questa.” Lo stesso Ludwig Feuerbach in “L’essenza del cristianesimo” cita San Cipriano, un Padre della ccar che sentenzia : “Hihil dulcius christiano quan cito mori”.
L’amara realtà è che tra le cose demenziali c’è anche la dottrina cristiana.
Quoto al cento per cento.
Esatto. Mi risulta che anche con donne incinte alla prima difficoltà in certi ambiti si poponga sempre e subito l’aborto. C’è una coerenza assordante: sempre e solo scelte di morte. Basterebbe solo questa illuminante coerenza (ceorenza nelle scelte di morte) per capire quanto sia lugubre un certo modo di pensare la vita. La bibbia dice: Io sono il Dio dei vivi e non dei morti. Il nostro è il Dio della vita, vita da difendere sempre anche se credo profondamente alla vita eterna. Del resto nessuno abbrevia i nove mesi di gestazione perchè dopo è più bello. Ogni cosa a suo tempo e pertanto la vita terrena ha tutto il suo valore. Al momento giusto ci verrà donata quella vita meravigliosa che è l’eternità, vita peraltro già iniziata con il battesimo che ci ha resi realmente figli.
mi sà che confondi il proporre l’aborto come migliore alternativa al proporre l’aborto tra le alternative (cosa ovvia, un medico che non lo fà nei casi in cui è permesso è un medico che non fà il suo lavoro, un truffatore e un manipolatore) o il presentare la scelta che farebbe il medico al posto del paziente (se richiesta la sua opinione).
nessuno propone unilateralmente la morte cone scelta migliore, ma si ricorda che è tra le alternative, infatti nessun medico propone mediamente la morte più di quanto proponga la vita, anzi la bilancia pende nella quasi totalità dei casi verso la vita, spacciare i casi in cui viene presentata la morte come scelta migliore come prova del fatto che i medici atei sono contro la vità è una distorsione della realtà bestioale, tipica dei credenti.
ogni volta che leggo un commento di una simile ignoranza, ogni volta che arriva un nuovo cattolico nei paraggi e comincia a parlare per frasi fatte senza avere neanche la più pallida idea di ciò di cui sta parlando, senza neanche aver acquisito i mezzi che servono per discutere di queste cose, provo una sensazione che mi viene da dentro, si….deve essere vomito. Quando mi riprendo mi dico: ci risiamo, forza avanti nuovamente a tentare di spiegare qualcosa del mio(nostro in genere) punto di vista. Beh…questa volta passo, comincio ad essere un po’ stufo.Non proseguo oltre. Sarà che ho anche altro da fare.
Una cosa che non capisco è il perchè questi signori arrivano uno alla volta. Forse è solo una mia impressione.
“ogni volta che arriva un nuovo cattolico nei paraggi..” he he he forse perchè sono sempre la stessa persona 😉 massimo due…non sono molti del resto a credere davvero nelle favole della ccar quelli che si dicono cattolici al 90% sono solo ipocriti, pronti a condannare aborto e sesso in pubblico per poi abortire in clinica privata e divertirsi con prostitute e trans appena capita l’occasione.
non è che si arriva uno alla volta. E’ che si resiste per non arrivare, ma di fronte a certe cose qualcuno non riesce a tacere. Questa volta è stato il mio caso
una montagna di czzt (vuoi comprare una vocale?)
meno che quando si tratta dei nemici di israele. nella vostra bibbia il vostro dio è piuttosto giocherellone con le vite degli altri.
no nessuno li abbrevia perchè fisiologicamente è il tempo di sviluppo di organi e intelletto, affinati in milioni di anni di selezione naturale.
nessun medico tirerebbe mai fuori un feto di 6 mesi per il solo gusto di farlo stare sotto incubatrice.
nè tantomeno un fantomatico dio ritoccherebbe i 9 mesi. non può, non esistendo.
inutile trovarci motivazioni filosofiche dietro l’attesa.
eccerto, dio = cattolicesimo.
cattolicesimo = chiesa cattolica.
c’è sempre da ribadirlo, si sa mai che qualcuno diventi protestante o evangelico…
@ Gero
Accozzo mal riuscito di frasi fatte.
Per affermare che qualcuno è il dio della vita e dà la vita eterna (?) occorre prima accertare che un tale ente esista…
Pare che glissiate su questo inciampo e dandolo per scontato facciate propaganda del suo presunto pensiero.
Che miseria…
Che illusione…
Che imbroglio…
non sono frasi fatte. E’ la mia vita. E siccome vi trovo un senso, te lo propongo. Poi, affari tuoi
quando un terremoto spazza via intere città, un’epidemia distrugge migliaia di vite dov’è il vostro dio della vita? la storia dell’aborto poi…cercate di cambiare disco, il ginecologo propone sempre l’aborto come l’ultima delle soluzioni ad una gravidanza non voluta questo naturalmente laddove non comanda cielle e consimili!
Ma se quello è il “dio della vita”, creatore onnipotente, onnisciente infinitamente amorevole e bla, bla, bla, perché non solo permette ma addirittura ha generato la morte? No, non dirlo, conosco già le risposte della dottrina e le ritengo incoerenti. La mia era giusto una domanda così, tanto per ricordare quella che ritengo una stridente incongruenza di molte mitologie.
@ #Aldo#
Hai centrato esattamente il punto. In definitiva, diciamo che la storia dell’essere perfetto che crea apposta degli esseri imperfetti per il solo gusto di vedere se essi riescono a superare oppure no le prove che lui pone loro davanti, tocca veramente livelli di stupidità difficilmente raggiungibili.
“vita da difendere sempre anche se credo profondamente alla vita eterna”
Esempio squisito di perfetta insensatezza. Se la vita è eterna, l’omicidio non esiste e gli abortisti non hanno alcuno statuto religioso possibile. Ma, come sempre, chiedervi coerenza fra premesse e conclusioni è chiedere troppo.
“maggiore è la non religiosità del medico, maggiori sono anche le possibilità che somministri sedativi fino al sopraggiungere della morte”
E maggiore la religiosità del curante, maggiore è la possibilità che non somministri sedativi. Come non pensare a madre Teresa di Calcutta e a tutti i poveracci obbligati a soffrire per il potere della sua chiesa e della sua molto terrena ambizione…
ehh ma il nopstro gero è un penoso dilettante quanto a assurdità e scempiaggini.
Imparate dai professionisti:
http://www.pontifex.roma.it/index.php/interviste/religiosi/4706-ingiusto-picchiare-i-gay-o-violentare-donne-ma-sia-gli-uni-e-che-le-altre-talvolta-provocano-i-gay-non-sono-stinchi-di-santo-la-decadenza-etica-si-chiama-edonismo-sessuale-godimento-sfrenato-materialismo-tornare-alla-difesa-dei-valori
🙁
Spassoso, specie “l’amore cristiano” che si scambiano gli autori degli interventi.
Che buffoni…
maggiore è la fede meno si è propensi a trasgredirne i precetti, minore o assente quest’ultima ecco che la ragione prende il sopravvento…mi sembra la scoperta dell’acqua calda!
Dove non c’è indottrinamento, l’uomo affronta i problemi solo con se stesso e con quello che ha realmente.
Agli ultimi due funerali cattolici, di persone morte di tumore, che mi è capitato di partecipare il prete ha parlato esplicitamente:
– “di sofferenza che nobilita l’uomo”, nel 1° caso,
– “è andata a prendere il premio per le sue sofferenze”, nel 2° caso, morta di tumore dopo anni di sofferenze dentro e fuori dagli ospedali.
Con una cultura così, di esaltazione della sofferenza come un fatto positivo e salvifico che cosa ci si può aspettare che faccia un medico cattolico (e non, visto che anche tra certi protestanti, soprattutto americani, vi sono posizioni rigide). Non per nulla in Italia l’uso di antidolorifici ed oppiacei è limitato rispetto ad altre nazioni e viene in genere somministrato solo negli ultimi giorni. Molti medici credenti preferiscono arrivare a gesti estremi del paziente (aggiungendo un ulteriore trauma per parenti ed amici) che affrontare direttamente il problema e garantire un uscita più tranquilla e dignitosa quando desiderata: si preoccupano più del loro credo che del malato.