Un articolo di Gian Guido Vecchi pubblicato oggi sul Corriere della Sera dà per imminente la ratifica da parte del parlamento di sei nuove Intese con cristiani ortodossi, buddisti, mormoni, induisti, apostolici e testimoni di Geova. Opposizione bipartisan, invece, a un accordo con i musulmani. Secondo il ciellino Maurizio Lupi (PDL), “il problema è duplice: da una parte non esiste un interlocutore unico, i musulmani sono divisi tra vari soggetti [i soggetti cristiani sottoscrittori di Intesa sono però ben sette, oltre alla Chiesa cattolica, NDR] ; e dall’altra c’è la questione oggettivamente delicata che riguarda la regolamentazione delle attività intorno alle moschee, non sempre di culto, talvolta contaminate dall’estremismo terroristico”. Secondo il PD Pierluigi Castagnetti, non si può inoltre “derogare sul riconoscimento esplicito, non solo implicito, della Costituzione: un riconoscimento formale che già ai tempi del tavolo aperto da Amato e fino ad oggi non è mai arrivato”.
Si avvicina la ratifica di nuove Intese con le confessioni religiose, ma è ancora ‘no’ per l’islam
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“i soggetti cristiani sottoscrittori di Intesa sono però ben sette, oltre alla Chiesa cattolica”, ma rappresentano confessioni che esistono da secoli e ogni confessione è rappresentata da un solo ente.
Per i musulmani ci sono molte associazioni, ma nessuna è veramente rappresentativa ne dei sunniti che vivono in italia, ne degli sciiti. Ne esistono tante per uno stesso gruppo.
Federico scrive: “….confessioni che esistono da secoli….Per i musulmani ci sono molte associazioni, ma nessuna è veramente rappresentativa ne dei sunniti che vivono in italia, ne degli sciiti….”
Beh..mi piacerebbe sapere secondo quale criterio costituzionale vengono determinati i termini “storici” e “rappresentativi” (come i “sindacati maggiormente rappresentativi”?) che permettono ad un credo religioso di poter accedere alla ratifica legale dell’intesa con lo Stato….o forse esiste chi è in grado di stabilire quale burocrazia confessionale è veramente delegataria della vera “parola” del dio di turno?
Del resto se non fosse per la trappola delle quote inespresse (non a caso impacchettata dal gran ladrone Bettino all’epoca capo del governo) non ci sarebbe nulla di male se un contribuente delega all’Agenzia delle Entrate di devolvere a qualcuno l’otto per mille del suo gettito Irpef. Son cacchi suoi. Ripeto, la questione è sulla ripartizione delle quote non espresse (e della devoluzione alla CCR di frazioni della quota devoluta allo Stato).
Abrogare questa parte della Legge sarebbe cosa buona e giusta ma vista l’aria che tira è meglio puntare sul corto circuito della stessa.
Non è una questione di diritto costituzionale.
E’ un fatti innegabile che i valdesi esistono da secoli, che hanno delle proprie peculiarità, e che l’ente che ha stretto l’intesa con lo Stato rappresenta la quasi totalità dei cristiani di confessione valdese, che stanno ai cattolici, come i buddisti stanno ai confuciani.
La procedura è questa:
http://www.governo.it/Presidenza/USRI/confessioni/intese_indice.html
Ad un certo punti c’è un passaggio dell’Iter che fa riferimento a un parere del Consiglio di Stato.
Tale organo avvia un indagine per verificare se l’ente in questione rappresenti veramente un’insieme di persone che pratichino una forma di culto che abbia una sua caratterizzazione secondo ragioni storiche e sociali, oppure che non sia un’ante che rappresenti solo una piccola parte di una comunità, oppure che stia semplicemente ponendo in essere un fenomeno che non ha raggiunto alcun tipo di maturazione.
Le normative di riferimento somigliano a quelle sulle “persone giuridiche”. Lo Stato riconosce un’associazione, riconoscendogli la personalità giuridica, quando l’associazione dimostra di avere i mezzi per portare avanti i fini che si pone.
Chiaro è che se io divento musulmano, costituisco un’ente composto da musulmani che dice di rappresentare i musulmani d’Italia, ma ho 5000 iscritti su un milione di musulmani in Italia, è chiaro che i mezzi per attuare i miei fini non li ho.
Ora per avere la personalità giuridica come ente religioso non ho bisogno di rappresentare un’ampia fetta della comunità creata dal fenomeno religioso, ma la costituzione non parla di congregazioni religiose, ma di confessioni religiose. Pertanto lo Stato cerca le intese con le confessioni. E le confessioni in se non stipulano accordi con nessuno perchè da se non hanno rappresentanza. Solo una persona giuridica può avere la rappresentanza di una comunità. E poichè la confessione è una, e la costituzione parla di confessioni, si va all’accordo solo se esiste una persona giuridica che ha una solida rappresentanza delle persone che formano la comunità caratterizzata dal praticare un determinato culto.
E il controllo degli altri centri religiosi dove sta? Ogni religione ha i suoi terroristi.
la soluzione è semplice: abolire le intese (e l’otto per mille).
Ma LOL!!! 😉
Ahahahah! ora ve ne dico una io più bella: “c’è un italiano, un inglese ed un francese…”
Secondo il ciellino Maurizio Lupi (PDL), “…c’è la questione oggettivamente delicata che riguarda la regolamentazione delle attività intorno alle moschee, non sempre di culto, talvolta contaminate dall’estremismo terroristico”.
Perchè attorno alle chiese cattoliche?
Certamente non parliamo di estremismo terroristico, ma vogliamo parlare di pedofilia?
Vogliamo parlare di criminalità (caso Clapp)?
Vogliamo parlare di malaffare?
Vogliamo parlare di affarismo?
Vogliamo parlare di lobbismo sommerso per il quale proprio CL in Lombardia è un esempio clamoroso?
E allora, perchè usare 2 pesi e 2 misure?
Se le attività attorno alle moschee non SEMPRE di culto non dànno diritto all’8×1000 all’islam perchè, con quelle attività losche attorno alle chiese, alla CCAR sì?.
Ah già dimenticavo… l’art. 7.
Grazie *migliore*, grazie PCI…
Intese? vade retro! sono soltanto sinonimo di privilegi e più spesa per lo Stato.
già, ma poichè la quantità di cibo offerto in olocausto ai “lupi” non cambia (i soldi dell’ 8×1000 sono sempre quelli), l’aumento del nuero di lupi che se ne nutrono non può che essere quasi sempre una buona notizia: significa meno cibo per ogni lupo. certo: se il nuovo lupo è l’islam, la prospettiva che tali soldi finanzino il terrorismo è ben peggiore di quella offerta dalla CCAR (i soldi che finanziano beni privati, corruzzione, tangenti, riciclo di denaro sporco, investimenti bancari, ecc.).
se ci fosse modo di controllare la destinazione di ogni singolo centesimo offerto alle chiese allora saremmo sicuri che tale rischio non sussiste, ma in italia è già molto difficile riuscire a sapere quale percentuale di quelli dati alla chiesa và in beneficenza (17%) ed è impossibile sapere l’esatta destinazione dei restanti, quindi direi che per una volta è un bene che non siano stati aggiunti tra le nuove confessioni che si disputano l’osso.
Chi frequenta questo sito dovrebbe sapere che 8×1000 non scelto va COMUNQUE quasi tutto alla chiesa cattolica (90%). Quindi ben vengano tutte queste intese: diminuiscono la quota non scelta e quindi il Miliardo di euro annuo circa pro CCAR.
Facciamo un piccolo conto. Supponiamo che siano 40milioni gli italiani che pagano l’IRPEF; di questi solo il 40% sceglie a chi dare l’8×1000: 16milioni. Il 90% sceglie CCAR: diciamo 14,5milioni pro CCAR. Se i 2milioni di musulmani votassero tutti un qualche ISLAM, allora, ipotizzando che ora si astengano, avremmo: 18milioni di scelte, e la percentuale dei voti pro CCAR scenderebbe all’80% (14,5 su 18). Il danno per la chiesa cattolica, sui dati ultimi disponibili del 2007, sarebbe pari a circa 98 milioni (40 quota scelta+58 quota non espressa). Fanno 110milioni di euro circa sui dati aggiornati.
2 milioni di contribuenti musulmani sono troppi? facciamo 1: 55milioni di euro in meno alla CCAR ogni anno.
Ecco perchè lupi (CL) e castagnetti (cattolico del PD) sono contrari: per una questione morale.
Si’, ma quella di Enrico Berlinguer!
Hanno la faccia come il c…
Non è solo un problema di costi, questi chissà se un giorno non pretenderanno tutti i privilegi (vedi annullamento del matrimonio che dai tribunali ecclesiastici entra nel nostro ordinamento) che ha la ccar. Si realizzerà così uno stato comunitarista, dove ogni superstizione avrà privilegi anche giudiziari per organizzare la propria comunità. Il problema è serio.
le intese sono illiberali, lo stato deve riconoscere tutte le religioni, non solo quelle che piacciono ai governanti di turno
Via l’8×1000, via il problema. I fedeli si mantengano le proprie fedi, gerarchie e strutture.
Hmmm… perché non trarre insegnamento dalla chiesa cattolica, la quale – visto che l’ha inventato – DEVE saperne una più del diavolo? Mi spiego meglio: i pezzi grossi dell’establishment papista armeggiano da sempre con la politica in modo da poter insegnare a chiunque altro, mandando giù bocconi apparentemente indigeribili, simulando e dissimulando interessi e priorità, “dicendo a suocera perché nuora intenda”, mandandole a dire e facendole fare. Ergo: per chi, come me, non crede in entità metafisiche che presiedono ai propri destini, l’ideale sarebbe avere a che fare con gente di sano e robusto intelletto, affrancata per sempre da qualsiasi fesseria oltremondana; poiché, però, di individui che rinunciano ad essere tali (leggi: pecore ammaestrate) ce ne sono ancora un profluvio, e di ogni vello e colore, è meglio dare tutto in mano a un unico “pastore” o ripartire la torta fra una serie di buffi (ma influenti) figuri? Insomma: se il “divide et impera” (o “isola”, che poi è lo stesso), ha funzionato quando i papi-re l’hanno applicato a loro vantaggio, perché non dovrebbe ritorcerglisi contro ora, in pieno, “bieco relativismo”? Altrimenti, che senso avrebbe il fatto che così tanti fra noi (me compreso: è l’unico modo) devolvono l’8 X 1000 alla chiesa valdese, pur di non farlo finire in mano all’onnipresente papismo, nostra vera piaga? Per metterla giù molto spiccia (e tenendo ben conto del fatto che di persone che sopportano l’idea che con la morte finisce tutto non ce n’è poi tantissime), secondo me, più concorrenza c’è sul mercato dell’al di là, meglio stiamo nell’al di qua… (oltre tutto, abbiamo solo quello: vediamo di “agevolarcelo”…) 😉
sei un genio!!!
concordo: in italia, rebus sic stantibus, vista la difficoltà di avere persone che pensino con la propria testa, per arrivare alla laicità delle leggi e dello stato (obiettivo che per ora rimane ai confini dell’utopia) è pur sempre meglio avere il maggior numero di culti possibili anziché una unica gigantesca setta (e pericolosissima) come quella vaticana.
Se ci fosse concorrenza seria il pretume sarebbe il primo a chiedere la laicità dello stato (come già ora i papisti fanno in Turchia).
giusto, io direi che la laicità è una forma di metafisica liberale più che un non credo, l’alternativa sarebbe o imporre l’ateismo o imporre una religione su tutte altre, ed entrambi le cose violentano la coscienza di migliaia di persone.
@ Giorgio77
“La laicità è una forma di metafisica liberale”
Mi spiegheresti meglio questa tua frase?
mi riferisco più che altro a Massimo quando parla di “concorrenza sul mercato dell’al di là”, può significare libertà di pensiero anche per chi ha diverse concezioni metafisiche, filosofiche e religiose, che poi è il concetto di laicità, può capitare che ad un ateo non piaccia questo concetto proprio perchè egli esclude ogni forma di metafisica, ma in ogni caso in un sistema laico anche un ateo dovrebbe avere la sua libertà di pensiero e pari diritti.
Abolizione del concordato e dell’ottopermille. Come in Germania, chi si dichiara credente mantenga la sua chiesa! Vorrei vedere poi quanti continuerebbero a dichiararsi credenti…
magari! come sarei felice
Tocca il portafoglio agli italiani e avrai un’apostasia di massa.
Anche meglio, ogni cittadino scelga liberamente se dare soldi ad una chiesa o meno. Perché fare (come i tedeschi) il favore alle chiese di porre un aut-aut al cittadino (“O sganci la grana o ti dichiari non fedele”)? Peraltro le “apostasie” motivate solo dai quattrini hanno ben poco valore.
Il vescovo Mogavero sul “Corriere della Sera” dice a proposito del’esclusione degli islamici: “Poligamia, diritti delle donne … ci sono norme e usi islamici che vanno contro i postulati fondamentali della nostra [sic!!!!??????] Costituzione: per questo l’impegno a rispettare la Carta è la condizione essenziale” (senti da che pulpito…).
Quanto a poligamia e diritti delle donne l’alto prelato, ma anche i nostri grandi “legislatori” (absit iniura verbis…) dovrebbe sapere i mormoni (che pure con questa nuova infornata vengono ammessi) non scherzano!
No a tutte le intese con le organizzazione religiose, non solo no ai musulmani. Uno stato veramente laico e libero deve essere fondato sulla libertà di coscienza e di iniziativa di ogni singolo cittadino.
Chi vuole destinare i propri soldi a una confessione religiosa, lo faccio per suo conto, in piena coscienza e libertà senza pretendere leggi speciali e intese di sorta.
Uno stato veramente laico non dovrebbe aver bisogno di cercare intese, dovrebbe limitarsi a garantire la libertà a chi rispetta le sue leggi e a pretendere il rispetto dei suoi principi, senza alcuna deroga.
Imporre intese e tributi per legge è una forma di limitazione della sovranità dello stato laico, un “calar di braghe” di fronte alle ingerenze religiose.
D’altronde, mi rendo conto di parlare di una realtà che non esiste, in quanto l’Italia non è mai stato un paese veramente laico e libero.
Tutti a mangiare nella pappatoia, alla facciazza del contribuente,
e vogliono escludere i mussulmani!?!?
…In questo riconosco le radici cristiane d’Europa. 😉
Questo creare e ricreare situazioni da NOI/LORO, e’ tipico del credente cattolico guardingo, per non dire razzista, se non xenofobo!….Lupi(PdL), fece da padrino al battesimo di Magdi “Cristiano” Allam. 😆
Quindi cosa vi aspettavate!?!? 😉
@ Paul Manoni
“Lupi (PdL), fece da padrino al battesimo di Magdi “Cristiano” Allam.”
Anche se conoscevo il suddetto lupi, questa su di lui davvero non la sapevo! Comunque, hai proprio ragione: l’essere legato in questa maniera a quell’individuo pittorescamente bizzarro di magdi allam è veramente una cosa che parla da sola.
Lupi perde il pelo ma non il vizio.
@Mario
Verifica tu stesso! 😉
http://it.wikipedia.org/wiki/Magdi_Allam#La_conversione_al_Cattolicesimo
Sia questa sul Sig. Lupi padrino, che la presenza in Europarlamento del Magdi!…Roba da farsela sotto dalle risate. 😆
COME GIA’ DETTO DA ALTRI, LOTTIAMO PER ABOLIRE L’ 8 X 1000, COSI’ OGNI CONFESSIONE RELIGIOSA SI DEVE ARRANGIARE PER TROVARE I SUOI DENARI
Ultimissima: «Secondo il PD Pierluigi Castagnetti, non si può inoltre “derogare sul riconoscimento esplicito, non solo implicito, della Costituzione”»
Giusto. Quale Costituzione? Quella italiana o quella europea? Sono davvero compatibili al 100%? E ancora, la Costituzione italiana è davvero applicata secondo lo spirito con la quale è stata scritta? (la mia risposta ad entrambe le ultime domande è “mi pare di no”)
Lupi: «la questione oggettivamente delicata che riguarda la regolamentazione delle attività intorno alle moschee, non sempre di culto, talvolta contaminate dall’estremismo terroristico»
Direi che nessuna istituzione religiosa si occupa esclusivamente del culto. Alzi la mano chi ne saprebbe portare un esempio.
Quanto ai legami tra islam e terrorismo, per quel poco che ne so ho l’impressione che l’affermazione del credo con ogni mezzo (inclusa la forza) sia parte integrante di quella religione. Spero arrivino numerose smentite (possibilmente documentate) che mi permettano di riconsiderare quest’impressione.
La via maestra di uno Stato laico, quindi l’Italia non c’entra, è quella di non fare intese con nessuna fede religiosa. Il 730 serve per pagare le tasse (poche e chiare) e scaricare le spese deducibili, stop. Se poi qualcuno vuole finanziare le opere lecite di una confessione religiosa lo fa personalmente, e se sono illecite va in galera insieme con i santoni che ha finanziato. Oltre a questo, mi pare, c’è poco da dire .
In mancanza di uno Stato laico, l’Italia bene ha fatto a escludere dalla scelta dell’8×1000 la confessione islamica che meno di tutte dà garanzie di rispettare le nostre leggi e anzi si basa su principi. quali la violenza e la sottomissione delle donne, che sono in antitesi con la nostra Costituzione.