Ieri la conferenza stampa con cui il ministro dell’istruzione Mariastella Gelmini ha dichiarato di non poter far niente per i lavoratori precari, definiti “in sovrannumero”: già oggi un editoriale di commento, a firma di Davide Rondoni, pubblicato sul quotidiano dei vescovi italiani Avvenire. Il testo contiene diversi moniti: “Nell’anno scolastico che sta per cominciare non si guardi ad altri interessi che non siano quelli dei ragazzi, non si sfrutti il loro nome per richieste e pretese, per quanto comprensibili. Non si faccia carriera sulla loro pelle. Si faccia in modo che i bambini e i ragazzi non patiscano maggiore disagio”. “Trattare male la scuola”, continua Rondoni, senza riferirsi solo al ministro, “è il reato più grave oggi in Italia”, tale da meritarsi un “plotone di esecuzione” di ragazzi armati di “pistole ad acqua, elastici, schioppi di legno o mitragliette con i suoni elettronici”. L’autore riconosce comunque al ministro la “gagliardia” con cui ha manifestato la sua “volontùà riformatrice”.
“Avvenire” invita a non speculare sugli studenti
26 commenti
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un colpo al cerchio e uno alla botte.
sia mai che chiuda i rubinetti alle scuole private.
Signori, questo è ufficialmente un buffone.
Mi riferivo a
“un “plotone di esecuzione” di ragazzi armati di “pistole ad acqua, elastici, schioppi di legno o mitragliette con i suoni elettronici””
Per errore cancellai la citazione.
Insomma le richieste legittime della scuola pubblica non contano come invece per l’Avvenire contano le scuole paritarie, quindi, organizzeremo un plotone di esecuzione per la Gelmini con tanto di pistole che sparano inhiostro.
Vediamo tutti come è stata trattata dal governo la scuola pubblica, come si fa a non fare richieste legittime e pretendere i servizi che per costituzione dovrebbero essere erogati senza dover scegliere tra insegnanti e studenti, a parte il fatto che in molte scuole mancano addirittura i presidi, e poi c’è una bella lunga lista di materiali che magari dovranno essere finanzati dalla MeC Donald o da collette fatte dai genitori.
E’ tutto il comparto scuola pubblica che grida vendetta al cospetto della Costituzione.
che facce di bronzo… e pensare che fondi alle private e insegnanti di IRC non hanno subito tagli.
di questo nn si parla però…
Gianfranco ha perfettamente ragione. Io direi qualcosina in piu’:
Hanno proprio la faccia come il c.l.!!
Eccovi la prova. Da: Tecnica della scuola del 23/9/2008
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La Chiesa promuove Gelmini: ridà credibilità al sistema
di A.G.
Il messaggio è arrivato il 22 settembre dal cardinale Angelo Bagnasco, Presidente dei vescovi italiani. Il giudizio del porporato è però soggetto ad una condizione: la parità tra le scuole laiche e cattoliche, perché le famiglie hanno il diritto di scegliere all’interno di un sistema effettivamente paritario e integrato. Intanto il Ministro rassicura i prof di religione: per loro nessun taglio.
Secondo la Chiesa le riforme normative messe in campo dalla Gelmini ridanno credibilità al sistema scolastico: il messaggio è arrivato il 22 settembre dal cardinale Angelo Bagnasco, Presidente dei vescovi italiani, in occasione dell’apertura del Consiglio permanente della Cei.
Senza entrare nel merito delle norme introdotte o avviate a livello parlamentare nelle ultime settimane dal Ministro in carica, il cardinale ha detto che “sul fronte della scuola si stanno mettendo in campo innovazioni e recuperi volti a dare una maggiore credibilità ed efficacia all’istruzione e ai suoi operatori”.
Il giudizio del porporato è tuttavia soggetto ad una condizione: la parità tra le scuole laiche e cattoliche: “pensiamo che la vera chiave di volta – ha sottolineato Bagnasco – non potrà che non venire dal riconoscimento del ruolo primario della famiglia, messa in condizione di scegliere all’interno di un sistema effettivamente paritario e integrato, in cui ad emergere siano le diverse opportunità in vista di abilità giovanili obiettivamente più apprezzabili”.
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Ovviamente cio’ che asseriva Bagnasco, del tutto incostituzionale, è che la Gelmini andava nella direzione giusta,ma doveva fare ancora di piu’: non basta distruggere la scuola pubblica, occorre anche finanziare con i soldi pubblici la scuola privata cattolica.
Anche se avessero cambiato idea sulla Gelmini, resterebbe comunque il fatto che l’interesse dei ns ragazzi è quello di studiare in una scuola pubblica laica perchè è l’unica che può insegnare a ragionare e a convivere con culture diverse.
Il prossimo passa sarà quello di dire che i problemi della scuola si risolvono assumendo più professori di per l’IRC e dando più soldi alle scuole paritaria, soprattutto cattoliche
Schioppi di legno.
E questi pensano di parlare ai ggggiovani…
Chissà se adesso la Gelmini si deciderà a controllare che durante l’ora di religione gli studenti avvalentisi siano effettivamente in classe con l’insegnante.
o viceversa.
al liceo ricordo che l’insegnante di religione circa la metà delle volte entrava solo per firmare il registro circa 10 minuti prima della fine della lezione (essendo fuori perchè non facevo religione, vedevo).
e quando “faceva lezione” in realtà chiacchierava del più e del meno con qualcuno mentre gli altri si facevano i fatti loro.
grandi metodi didattici e grandi insegnamenti.
Accade da molto tempo.
Sono combattuto, forse preferisco un prof di IRC che non fa nulla piuttosto a uno che cerca di inculcare favolette.
@Flavio
Io invece preferirei che entrambi i tipi di Prof. di IRC, si trovassero un lavoro serio! 😉
Dopo gli attacchi di “Famiglia Cristiana” dei giorni scorsi al governo, ora questo di “Avvenire” che mira dritto al cuore del MIUR.
Ipotizzo che la CCAR, abbia gia’ cominciato ad abbandonare la nave..! 😉
Infatti ci pensano loro a specularci!
Che ipocriti questi di avvenire!
Il commento di Vittorio Zucconi su Repubblica.it mi sembra il più adeguato.
“Se c’è una formula del politichese che mi manda in bestia è quando qualcuno, come il ministro Gelmini esprime ipocritamente, con la faccina da santerellina compunta, agli insegnanti precari la propria “solidarietà”. La solidarietà non ha mai sfamato neppure il canarino di casa. Se non li vuoi assumere, non assumerli, ma almeno rispettali e non prenderli per i fondelli.”
se avvenire dice questo allora la Gelmini c’ha ragione!
non poter far niente per i lavoratori precari, definiti “in sovrannumero”
per esempio modificare quella stupenda legge che rende precari milioni di cittadini italiani???
ah già, poi le aziende sfruttatrici ci smenano soldi, dimenticavo…
E l’ Italia sarebbe una (non)Repubblica fondata sul lavoro???
Meno male che non l’ abbiamo fondata sull’ ozio!!!!!
Qui si capisce che tutto sommato il Vaticano e la gerarchia cattolica considerano gli studenti una loro proprietà , una specie di gregge da guidare, … un popolo sul quale operare ideologia politica orientata e conformata alla fede religiosa cattolica, unica, santa, romana, missionaria eccetera: religione unica da imporre agli studenti, volenti o nolenti che siano: per il loro bene. In questo modo i gerarchi della chiesa cattolica entrano nella scuola pubblica italiana e prendono possesso anche di questa istituzione, così come dei redditi connessi, per la quale si sentono e voglioni essere riconosciuti non certo dagli studenti ma dallo stato italiano, parte in causa. Quasi incredibile. Chiesa in crisi? Occupano la squola pubblica, portando la guerra oltre confine, o fuori delle mura consacrate dei luoghi religiosi istituzionali, delle chiese, affinché lo stato sia chiesa e la chiesa stato.
….non voglio entrare in politica…ma a me sembra un dato di fatto: gli insenganti sono in sovrannumero….e si beccano il precariato come tanti altri…ma non credo che questo riguardi strettamente l’UAAR, se non per il problema degli insegnanti di religione….
Io trovo che siano in sovrannumero i politici come la Gelmini e i loro complici (peraltro strapagatissimi, altro che i precari), nonchè tutti i preti finchè non saranno rimasti in numero di zero.
concordo
SDEGNO TOTALE!
Sono dei cerchiobottisti!
E ALLORA RINUNCINO AI SOLDI PER LE LORO SCUOLE PRIVATE
E allora paghino i docenti della loro religione…
Anche loro sono responsabili dello sfacelo!
Per me sono i più responsabili. A vari livelli.
Ideologico-politico generale: questa destra priva di valori ha come unico collante il clericalismo. E’ nei fatti la destra clerico-fascista del 2000.
Politico-ideologico specifico: se rileggete l’intervento di Bagnasco di 2 anni fa, vedrete che lui benedice la Gelmini per la strada intrapresa (distruzione della scuola pubblica), e chiede il buono-scuola per le “famiglie” da spendere liberamente dove vogliono. E quali scuole rimangono in piedi dopo che si e’ fatto fuori la scuola pubblica italiana in cui poter spendere il buono? Il buono-scuola è il metodo per aggirare ulteriormente la Costituzione in favore delle scuole cattoliche, le uniche private esistenti in numero significativo in Italia. Ed è la bandiera politica della destra clerico-fascista.
Politico specifico: i 25000 insegnanti di IRC ci costano 800milioni di euro all’anno e loro hanno diritto a insegnare in classi con 1 alunno (le classi non sono accorpate); i finanziamenti ministeriali alle paritarie (quasi tutte cattoliche) sono dell’ordine di 500mil/anno e non diminuiscono, anzi tendono ad aumentare; i finanziamenti diretti e le agevolazioni di cui godono le scuole private cattoliche a vari livelli comunale/provinciale/regionale e erariale non sono facilmente quantificabili, ma sono ingenti. Il tutto rappresenta un discreto gruzzoletto che viene sottratto alla scuola pubblica in loro favore, tanto più significativo in quanto cresce ogni anno, a differenza di quello che succede nel caso della scuola pubblica (diminuisce ogni anno).
Ideologico specifico: diffondere fra i ns ragazzi, soprattutto in tenera età quando sono privi di capacità critiche, la subcultura della fede irrazionale (miracoli) e del rispetto acritico dell’autorità costituita (papa) e operare concretamente affinchè le scolaresche siano divise fra i “buoni” che fanno IRC e i “cattivi” che non la fanno è, per me, un vero e proprio crimine contro l’infanzia.
Certo, i politici che agevolano tutto questo schifo hanno la loro parte di responsabilità, formalmente diretta. Ma chi li arma, li coccola, li supporta, li promuove è la CEI: non esiste a mia memoria un ministro dell’istruzione che non sia stato benedetto dalla gerarchia ecclesiale cattolica prima di essere nominato ministro. Gelmini, Fioroni, Moratti, Berlinguer, ….
Sui politici, i preti e gli insengati di religione sono daccordissimo…ma questonon cambia il fatto che ci sia sovrannumero: i soldi risparmiati non vanno di certo utilizzati per assumer decenti che eccedenti, ma caso mai per migliorare la scuola…..Contro la chiesa, questa politica ecc.. sono il primo a scagliarmici contro….maun dato di fatto è un dato di fatto: abbiamo il numero + alto di insenganti per alunno in tutta lunione europea….il pubblico in generale e l’istruzione in particolare non può essere usato come calderone per assorbire disoccupazione….cmq è indubbio che la chiesa cattolica è uno dei peggiori parassiti succhia denaro che ci sia…