Sakineh, confermata la sopensione della sentenza

Il governo iraniano, per bocca del ministro Ramin Mehmanparast, ha confermato che l’attuazione della sentenza contro Sakineh Mohammadi Ashtiani è ancora sospesa (cfr. Ultimissima del 9 luglio). Il ministro, in un’intervista, ha dichiarato che “la sentenza sul caso d’adulterio è stata sospesa e sottoposta a riesame, mentre quella sul concorso in omicidio è attualmente sotto inchiesta”. Il parlamento europeo ha nel frattempo approvato, con un solo voto contrario, una mozione che chiede il rispetto dei diritti umani nella repubblica islamica.

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51 commenti

Clair de Lune

D’accordo con il parlamento europeo, naturalmente.
Sarei comunque ancor più d’accordo se la stessa mozione venisse presentata nei confronti di altri paesi islamici -Arabia Saudita in primis -dove le stesse pratiche d’esecuzione vengono compiute nel totale silenzio dei media occidentali.
Ma sappiamo bene che il petrolio e le alleanze opportunistiche non badano molto a questi, chiamiamoli così, dettagli.
Massì, non appena l’Iran protenderà abbracci meno mortali verso ebrei ed occidentali, i diritti umani passeranno in secondo piano.
Come in Cina, fino a ieri stigmatizzata dall’occidente, oggi rispettata perchè temuta ed aperta al clima dell’occidente.
Che schifosa ipocrisia.

Painkiller

Mettiamola così…. se il paese che viola i diritti umani dipende economicamente dal rapporto con l’occidente (vedi Arabia Saudita che se non fosse per l’occidente sarebbe in banca rotta) si finge di non vedere i morti ed i torturati, se il paese canaglia campa bene senza dover dipendere dal rapporto con l’occidente (l’Iran compra in occidente, ma ci esporta ben poco, quindi il può troncare i rapporti quando vuole) allora i morti misteriosamente tornano a galla.
Comunque una parte della colpa ricade pesantemente sulla popolazione occidentale e non solo sui governi: è la popolazione che compra prodotti fabbricati in violazione dei diritti umani e finanzia questi mostri.
C’è proprio bisogno di fare i fighi comprando kilim e tappeti iraniani? Di comprarsi cellulari e computer prodotti nei lagher cinesi (visto che ci sono note marche che hanno la produzione in Ungheria e Polonia? Gli abitini fashion pagati 300 euro e prodotti per 3 cent dagli schiavi del sud est asiatico o del sud america?
Fintanto che, ipocritamente, la gente piangerà per le tragedie e firmerà petizioni mentre nel frattempo si veste con abiti e ninnoli lordi di sangue non cambierà mai nulla.
Basterebbe una ricerchina su google.

bardhi

ti straquoto

ma penso che sono davvero poche le persone che “perdono tempo” a informarsi e prendere coscienza di tutto cio che questo fa vedere le contraddizione della natura umana, anni fa il governo israeliano ha stillato una statistica di quanto i israeliani comprano, pur sapendo la provenienza, i pistacchi iraniani, ma loro lo sano meglio di noi occidentali che parte dei proventi dei pistacchi servono per finanziare i gruppi terroristi che agiscono contro Israele

Emanuela

Anche per me la cosa è stata strumentalizzata. Perchè tanta mobiliazione per Sakineh e non per altri condannati a morte (ad esempio negli USA esportatori di democrazia)?

gutul

D’accordo, molti altri casi passano inosservati. Preferisco però che almeno questo venga portato all’attenzione pubblica.

In generale c’è sempre una quota di persone che commenta notizie come questa dicendo “e però, e gli altri? E’ la fame nel mondo il problema più grave questo è solo un caso particolare, tutti attenti all’iran ma nessuno che si interessi dell’arabia, non comprimao le cose dai cinesi, i palloni della nike, la nestlè…”

Io dico che sono contento che la sentenza sia stata sospesa e addirittura mi stupisco di come la pressione dell’opinione pubblica occidentale abbia potuto influire sul governo iraniano (tant’è che non sono sicuro che la sospensione dell’esecuzione dipenda direttamente dal tam tam mediatico in occidente).

Per via dell’arabia, dei palloni cuciti dai bambini ecc ecc, si, argomenti sacrosanti, ma vorrei non fossero utilizzati in modi che sembrano sminuire l’importanza del caso in questione. Insomma, la demagogia nuoce.

Congo

Sono d’accordo con gutul. Amnesty, giocoforza, deve concentrarsi sui casi più significativi, che possano smuovere le coscienze e che migliorino sul lungo periodo la vita della maggior parte delle persone. Per esempio, in questo caso, a beneficiare della sentenza, anche solo psicologicamente, sono tutte le donne, persino, di riflesso, anche quelle occidentali.
Il governo dell’Iran avrà fatto le sue valutazioni. Per esempio anche il danno d’immagine che la religione islamica subisce in questi casi.
Per la Cina il discorso è molto complesso e credo che pochissimi al mondo abbiano una chiara idea dei veri rapporti intercorrenti tra la Cina e gli altri stati del mondo. Da una parte ci sono gli affari e i tanti compromessi che ciascuno stato fa pur di tutelarli (chi più chi meno), dall’altra c’è comunque tutta una serie di relazioni diplomatiche per un miglioramento dei diritti dell’uomo. E anche se lentamente (ma forse non potrebbe essere altrimenti) la società cinese sta cambiando.

Soqquadro

Magari perchè tra un’adultera e un serial killer c’è una differenza. Nel primo caso abbiamo l’assurdità della condanna (che al massimo potrebbe avere un rimprovero morale), nel secondo caso l’eccessività della pena (cioè, la pena di morte è sbagliata, è eccessiva, ma cmq di fronte alla condanna per un crimine). L’abolizione della pena di morte è una battaglia che si combatte in sè, la persecuzione di un innocente è un’altra cosa ancora.

Painkiller

@Gutul e Congo

La mia non era una critica ad Amnesty che fà quello che può coi mezzi che ha.
Io critico i governi e le popolazioni occidentali che per convenienza fanno la lacrima di coccodrillo solo quando gli fà comodo.
Quella gente che quando gli ho mostrato le foto dei lagher cinesi dove venivano prodotte le loso scarpine fashion (foto degne di un fil horror) mi ha risposto “lì è normale” (certo i cinesi non sono umani!!) oppure “è come l’Italia anni ’50” (sto corno! al massimo l’Inghilterra vittoriana).
Per me chi compra certi prodotti è colpevole tanto quanto chi li produce.

Varie ONG stilano liste che riportano quali produttori rispettano i diritti umani e quali no, c’è anche il commercio equosolidale. Se uno sceglie di comprare qualcosa che gronda sangue solo per pigrizia è indegno di essere chiamato umano ed è una criminale.

@Bardhi
Ho presente, ho presente. La stupidità e la cattiveria umane non hanno mai fine.

Zerco

Alcune considerazioni sui diritti umani e le loro violazioni, che nessuno ha sollevato sinora, in questa ridda di retorica a colpi di “paesi canaglia”, “civiltà”, “democrazia”:

1) C’è una differenza fondamentale tra violare i diritti umani nei propri confini e violarli fuori. La prima fattispecie è oggetto della giurisprudenza nazionale, la seconda dal diritto internazionale. Se un governo o organizzazione commette violazioni all’interno del proprio paese può essere oggetto solo di attività diplomatica da parte di altri soggetti statuali singoli o associati, perché questi corrono il rischio di ledere la sovranità di quel paese, che è sostanzialmente intangibile. Se il governo / organizzazione commette violazioni in altri paesi, esso può essere soggetto a procedimenti (sanzionatori o diplomatici) dai consessi stabiliti dal diritto internazionale.
Una condanna (qualunque essa sia) comminata dalla giustizia di un paese a un suo cittadino, secondo le leggi vigenti in quel paese, non è una violazione dei diritti umani e non può essere perseguita dalle organizzazioni internazionali a nessun titolo. Quindi accusare l’Iran di “violazione dei diritti umani” per la vicenda Sakineh è un’assurdità.

2) L’ultima esecuzione per lapidazione in seguito ad adulterio in Iran è avvenuta nel 2007, in spregio a un pronunciamento del 2002 (mi pare del Consiglio dei Guardiani, che corrisponde un po’ alla nostra Corte Costituzionale) che stabiliva una moratoria a questa procedura. Il condannato fu un UOMO. Il protestare per la condanna di Sakineh è lecito, ma allora il silenzio per la lapidazione di un uomo nel 2007 è stata un’assurdità.

3) Per tornare alle violazioni dei diritti umani: mentre soggetti di un paese che ne hanno compiute all’interno dei propri confini possono essere in teoria perseguiti quando mutano le condizioni politiche all’interno di quel paese, perché tali soggetti non godono più della protezione del sistema di governo che ne ha consentito e protetto l’operato, i soggetti che compiono crimini fuori dai propri confini (che sono più gravi) restano sostanzialmente impuniti (i motivi sono tanti e sarebbe troppo lungo elencarli, e a qualcuno sembrerebbe fazioso). Altra assurdità.

Che autorità e popoli di molti paesi, dunque, si mobilitino a favore una donna che è sotto processo per omicidio in un paese, rigorosamente ai sensi delle leggi di quel paese, indicando questo caso come la violazione dei diritti umani, è una colossale assurdità.

A titolo di esempio, vorrei segnalare ai difensori della civiltà contro gli “stati canaglia” un piccolo caso di violazione dei diritti umani su cui mobilitarsi: si chiama STEFANO CUCCHI. Forse è stato addirittura lapidato e potrebbe capitare anche a voi. Occuparsi di Sakineh in un paese dove è morto Cucchi è un’assurdità.

Painkiller

Quindi secondo la tua filosofia è giusto guardare il Darfur con le braccia conserte perchè quel genocidio è solo “un giusto fatto di politica interna”?
Che una donna accusata, ripeto accusata, di qualcosa in Iran sia in pratica una condanna automatica.
Bel caso di “se non mi succede di fronte me ne frego”.

Zerco

A Painkiller
Tieniti forte: una guerra civile E’ UN FATTO DI POLITICA INTERNA.
Che “una donna accusata in Iran sia in pratica una condanna automatica” lo devi aver letto sulla carta di un cioccolatino.
Il mio supposto “Se non mi succede di fronte me ne frego” nel tuo caso diventa: se non c’è scritto sul mio giornale preferito non esiste.
Documentati, magari fai un salto in un “paese canaglia”. vedrai che le cose sono diverse da come te le racconta il tiggì o un ministro degli esteri.
Documentarsi è difficile, certo. Soprattutto rende più arduo il prendere posizione.
L’ignoranza invece la posizione la fa prendere sempre.

ATEONONTROPPO

Sig Zerco, il suo post giuridico è eccezionale.
Mi ricordo ai tempi della prima guerra del golfo che il sig Luttawak in TV disse che era finito il tempo in cui un dittatore poteva prendere un bambino e ucciderlo in diretta tv sicuro che nessuno a livello internazionale poteva impedirlo. La nuova fonte del diritto adesso è la “comunità internazionale” che può quindi intervenire militarmente dove e come vuole se lo ritiene opportuno.
La strumentalizzazione a livello mediatico del caso Sakineh è solo la continuazione di quanto sopra.

Saluti

Magar, bieco illuminista,

Una condanna (qualunque essa sia) comminata dalla giustizia di un paese a un suo cittadino, secondo le leggi vigenti in quel paese, non è una violazione dei diritti umani e non può essere perseguita dalle organizzazioni internazionali a nessun titolo.

Posso capire che gli stati nazionali si siano guardati bene dall’autorizzare le organizzazioni internazionali (a cui abbiano aderito) a mettere il becco nel proprio codice penale, e che quindi queste non abbiano strumenti legali per far pressione su quegli stati.
Ma che c’entra affermare che “non sono violazioni dei diritti umani”?? Forse una legge non può violare i diritti umani? Forse un processo e una sentenza di condanna basati su tali leggi non possono essere violazioni dei diritti umani? Da quando sono i parlamenti nazionali a decidere cosa sia “diritto umano” e cosa no? Perché mai ai governi, e addirittura ai popoli, degli stati esteri non dovrebbe essere possibile accusare di violazione dei diritti umani una legge o una sentenza iraniana?

P.S. Cosa impedisce alla gente di occuparsi sia del caso-Cucchi, sia del caso-Sakineh, sia di tanti altri casi? I neuroni hanno uno slot solo?

Zerco

Per quanto tu sia giusnaturalista (più che bieco illuminista) ammetterai che il nostro ordinamento in materia di diritti umani è legato al diritto positivo. Vai a leggerti un po’ di trattati internazionali e capirai che l’Iran sul punto dei diritti umani e su quello del nucleare è dalla parte delle leggi che la stessa “comunità internazionale” ha elaborato.
Che sia dalla parte della ragione è un altro discorso. La Repubblica iraniana non è dalla parte della ragione su come tratta la sua gente, a titolo ideale, ma noi siamo sicuramente dalla parte del torto, sia su un profilo ideale che materiale, a sollevare la questione dei diritti umani e del nucleare per ordire le seguenti cose:
1) un cambio di regime in Iran
2) un attacco militare nella sua terra.
E guarda che queste due cose non sono “boutades” sono progetti confessati, sostenuti ed espressi nell’ordine (e non solo loro) da Hillary Clinton il primo e da John Bolton il secondo.
Il caso Sakineh rientra in questo quadro. Stiamo cercando pretesti e motivi per imporre un cambio di regime in Iran e limitarne la potenza, e questo è UNA VIOLAZIONE DEI DIRITTI dello stato e del popolo iraniano. Ed è una cosa non campata er aria, perché l’ABBIAMO GIA’ FATTA nel 1953!!! vVai a leggerti, oltre un po’ di trattati e convenzioni, il libro di Stefano Beltrame, “Mossadeq. L’Iran, il petrolio, gli Stati Uniti e le radici della Rivoluzione Islamica” Ed. Rubbettino 2009. Scritto da un diplomatico, non da un “complottista” qualunque.
I diritti sono discutibili, ma il diritto è scritto. E noi con l’Iran LO STIAMO VIOLANDO.
E adesso continua a berti la tua propaganda

Magar, bieco illuminista,

Veramente nessuno ha pensato di legare attacco militare all’Iran e vicenda di Sakineh Ashtiani (tranne forse qualche isolato pasdaran neo-con). La questione del nucleare è un altro paio di maniche, che esula totalmente da questa discussione.

Qui si parla solo di un movimento di pressione, sostenuto da istituzioni politiche e organizzazioni di privati cittadini, per evitare l’esecuzione di questa sentenza. Giustamente reputata una violazione dei diritti umani, a prescindere dal contenuto di trattati e convenzioni firmati dai governi nazionali.

#Aldo#

Quando si pompa tanto una campagna pubblicitaria, quale che sia, c’è da temere sempre i secondi fini, per cui non “compro” questo tipo di “prodotti”.

P.S. Esiste un detto popolare che sottolinea più o meno lo stesso concetto: «Nessun cane muove la coda per niente».

FSMosconi

Condivido, pure a me pare che la cosa sia ‘leggermente’ demagogica… 😐

Ivano

Mi piacerebbe sapere chi è quel parlamentare che ha avuto il coraggio di votare contro.

Ratio

Chi ha veramente e sinceramente a cuore i Diritti Umani si occupa di Stefano Cucchi, di Sakineh, di Giuseppe Pinelli, di Giorgiana Masi, di Sacharov e dei ragazzi della scuola Diaz di Genova.
Chi ha veramente e sinceramente a cuore i Diritti Umani ricorda quello che è accaduto in Argentina durante il regime dei generali fascisti e ricorda altresì chi si è schierato dalla loro parte durante la guerra delle Falkland.
Una persona viene condannata alla lapidazione, poi a novantanove frustate e qui si fanno i distinguo a favore di un regime teocratico e sanguinario.

Paul Manoni

Peraltro, in Iran, un ragazzo sta’ per essere giustiziato, per il solo fatto di essere omosessuale. Non mi sembra che ci sia tutto questo parapiglia di pressioni internazionali, come per la Sakineh….Mah!? 🙁

Tizio

Beh… quando fai propaganda devi saper scegliere bene quale evento usare come “motore”.

Obiettivo: propaganda anti iraniana.
Lo affermo perché di impiccagioni in Cina se ne susseguono a iosa, ma a parte Amnesty e simili, nessuna associazione o quotidiano ne fa una battaglia, almeno non ai livelli della “battaglia” per i diritti civili che stiamo vedendo intorno alla figura di Sakineh.

Evento. Da scegliere con cura. Perché se difendo un omosessuale, beh potrei innescare un’indesiderata “battaglia” per i diritti degli omosessuali nel mondo, una simile propaganda non troverebbe quindi l’appoggio della Chiesa, e sposterebbe l’attenzione dal target che mi ero preposto: l’Iran, verso i diritti degli omosessuali in generale.

Fa dunque molto schifo, almeno a me, sapere (non lo so con certezza, ma lo deduco in modo molto chiaro) che qualcuno sta dietro un tavolo per inscenare questa propaganda anti-Iran senza curarsi delle sorti di Sakineh, ma solo per cogliere l’occasione e sfruttare quelle tante persone che, in buona fede, partecipano a fiaccolate e cortei perché sono contro la pena di morte, ma vengono altresì sfruttate dai PR.

Con questo, l’Iran è un regime teocratico, non mi piace, non lo difendo, ma oggi è l’Iran, ieri con gli stessi metodi tentarono di difendere diserbanti della Monsanto, o di fare propaganda contro questo o quel paese, o di giustificare guerre ingiustificabili definendole “missioni di pace”, è ciò che sta dietro la difesa di Sakineh che mi disgusta, non la difesa di Sakineh in sé.

Zerco

A me fa schifo il regime teocratico e sanguinario, ma non ho nessun diritto di intervenire per cambiarlo. Perché che non ho alcun titolo per stabilire io, italiano o americano, qual è il regime giusto per gli iraniani. Per il semplice fatto che non voglio che qualcuno, in futuro, possa avere voglia di venire a cambiare il mio perché non gli piace!!!!
In questo senso, per quanto vi faccia schifo, l’attacco all’Iran (ed è sotto attacco propagandistico, politico ed economico) è un attacco alla libertà anche mia.

Ratio

Meno male che non tutti ragionano come te perché allora l’Italia sarebbe ancora dominata dal fascismo.
Quando le dittature vengono criticate subito parlano di attacco contro di loro, se non sbaglio anche la CCAR, dopo gli sputtanamenti e le critiche sulla pedofilia, ha parlato di attacco contro la chiesa ecc…
“I panni sporchi si lavano in casa”? “Cavoli loro,chissenefrega”? “Komplotto degli amerikani kattivi che si vogliono prendere il petrolio iraniano”?
Non sono d’accordo.
Per quanto concerne Mossadeq i tempi sono cambiati e, dato che fai sfoggio di cultura, presumo tu sappia che la storia non si ripete e, se lo fa, è una farsa.

nicolar007

@ zerco”a me fa schifo il regime teocratico e sanguinario”…il problema sta proprio qui.non e’ un problema di regimi o stati o altro,e’ un problema di assassini piu o meno organizzati.solo assassini.

Paul Manoni

Sarebbe bello sapere chi e’ quel fenomeno di Europarlamentare che ha votato contro…!!
Magdi Cristiano Allam???? 😆
….E poi sarebbe bello portare a conoscenza il Parlamento Europeo, che anche qui in Italia, vengono violati i diritti umani…All’ordine del giorno praticamente!

nullità

no lui è difficile.

se non per altro, a giudicare dalle statistiche di presenza…

Paul Manoni

Addormentatelo e risvegliatelo a Jericho…!
Vedi come gli torna subito la voglia di frequentare il Parlamento Europeo! 😉

Zerco

Nicolar007, a te il diritto chi te l’ha insegnato, Batman? … “è solo questione di assassini…” bella frasetta da spaghetti-western. Chi sei, in realtà? Tuco Ramirez?

nicolar007

chi sono io in realta’?sono una umanissima persona,che si ribella ogni qualvolta che viene a conoscenza di fatti cosi’abberanti,pur non conoscendo il diritto internazionale e i suoi trattati.

Zerco

@ Ratio
Tua premessa “Meno male che tutti non ragionano come te perché l’Italia sarebbe ancora sotto il fascismo”.
Tua conclusione: “visto che fai sfoggio di cultura, presumo che tu sappia che la storia non si ripete…”
Io farò sfoggio di cultura, ma prima di argomentare ripassati la logica. Il tuo discorso è una totale antinomia.
Non sarai d’accordo con me, ma non sei neanche d’accordo con te stesso. Ripeto: documentati, anzi documéntati (se no chissà cosa capisci) perché se è vero che l’episodio Mossadeq non si può ripetere, quella vicenda rappresenta la premessa fattuale di un processo storico ancora in corso. Non credi ai processi storici? Allora ti conviene lasciare post sul sito della rosea…

Ratio

Fai sfoggio di cultura ma non solo, anche di boria, presunzione e inutile e penoso sarcasmo.

Zerco

Chi di sarcasmo ferisce, di sarcasmo perisce. Innanzitutto tu esprimiti in modo appropriato. Prima di propalare il tuo sollievo giacché “non tutti ragionano come te perché l’Italia sarebbe ancora sotto il fascismo” valuta il peso delle tue parole.

Zerco

@ Magar

“Qui si parla solo di un movimento di pressione, sostenuto da istituzioni politiche e organizzazioni di privati cittadini, per evitare l’esecuzione di questa sentenza. Giustamente reputata una violazione dei diritti umani, a prescindere dal contenuto di trattati e convenzioni firmati dai governi nazionali”.

Qui casca l’illuminista. Per definire una violazione dei diritti umani, oggi (ovvero dopo il tuo Illuminismo) che non sai neanche da che parte inizia, NON PUOI PRESCINDERE DAI TRATTATI, perché se no l’essenza del “diritto umano” diventa appannaggio o della morale “comune” o dell’etica soprannaturale, ergo “divina”. Caro il mio illuminista tu stai dando ragione alla CCR e agli Ayatollah.
Se non dài ragione agli aborriti ayatollah e ai di loro invidiosissimi cardinali nostrani allora porgi il fianco scoperto e indifeso della tua dialettica raccogliticcia a chi dice: sei contro la lapidazione perché è una violazione dei diritti umani? Allora strepita e mobiilitati contro tutte le lapidazioni, non solo contro questa.
Tu dirai: ma l’ho scoperta adesso.
E ti si può rispondere: caro il mio illuminista, sei la gioia dei “comunicatori di massa”.

Magar, bieco illuminista,

È ovvio che sia sacrosanta la mobilitazione per qualunque violazione dei diritti umani, mica solo per quelle commesse dall’Iran. Chi dice il contrario, scusa? Su quali basi fondi la tua (pesante) accusa di doppiopesismo, rivolta non solo ai governi (che spesso, certo, sono piuttosto indulgenti con il nostro figlio di puttana di turno), ma pure ai privati cittadini e alle loro associazioni?

I trattati che definiscono i diritti umani su cosa si basano? Sull’arbitrio puro dei governanti che li firmano, in quel momento storico? E allora che valore hanno? Oppure cercano di rendere conto delle intuizioni morali comuni (e dei ragionamenti etici conducibili a partire da esse) a proposito dei diritti fondamentali dell’individuo (e come tali sono passibili di revisione)? O, meglio ancora, dovrebbero cercare di fare quanto detto appena ora, ma risultano spesso essere un compromesso fra i governi che li firmano?

Io non sono un esperto di diritto internazionale, ma so che da un punto di vista morale:
– la pena di morte è già una violazione di diritti umani in sé;
– in particolare, comminarla per un *reato* inaccettabile come quello di adulterio (come previsto) è un ulteriore abominio;
– eseguirla in un modo barbaro come la lapidazione è un’altra violazione di diritti umani ancora;
– condirla con accuse di omicidio valutate in un processo su cui pesano gravi indizi di sommarietà è la ciliegina sulla torta, per così dire.
Se trattati e convezioni davvero non censurano tutto ciò (cosa di cui mi permetto di dubitare), sono loro ad essere sbagliati, non le proteste degli attivisti.

POPPER

Ne sono davvero felice per la sospensione ma non è grazie al nostro governo, anzi, Frattini si sarebbe fatto portavoce dell’Ayattollah presso i partener europei magari con richieste tipo, basta vignette contro Maometto o, come ha fatto ai piedi di Gheddafi, chiedendo di pagare il rscatto in termini di soldi o investimenti o per far naufragare l’embrago deciso dall’ONU.

Che pena che mi fa l’Italia, il ministero degli esteri è diventato il portavoce dei palinsensti holivudiani, su cui si esibiscono personaggi che con la solidarietà verso le vittime dell’sislamismo non hanno nulla a che fare.

The Best Emmia

Il problema rimane. Per un caso che si è conosciuto quanti ce ne sono che arrivano alle estreme conseguenze?

Ratio

@ Zerco:
Te lo ripeto “Meno male che tutti non ragionano come te perché l’Italia sarebbe ancora sotto il fascismo”.

“In questo senso, per quanto vi faccia schifo, l’attacco all’Iran (ed è sotto attacco propagandistico, politico ed economico) è un attacco alla libertà anche mia.”

La libertà anche tua è la conseguenza della conclusione di una guerra contro il nazi-fascismo.

Evidentemente sei convinto , come tutti i fideisti, di avere la verità in tasca e questa è la ragione della boria, della presunzione e dell’inutile sarcasmo che non sono funzionali allo sviluppo di una discussione.
Mi ricordi tanto Vittorio Sgarbi.
Tienti la tua verità che io mi tengo volentieri i miei dubbi.
Mi fermo qui,
buona giornata.

Barbara

@Zerco
“Per definire una violazione dei diritti umani, oggi (ovvero dopo il tuo Illuminismo) che non sai neanche da che parte inizia, NON PUOI PRESCINDERE DAI TRATTATI, perché se no l’essenza del “diritto umano” diventa appannaggio o della morale “comune” o dell’etica soprannaturale, ergo “divina”. Caro il mio illuminista tu stai dando ragione alla CCR e agli Ayatollah.”

OK!

Ma ammettiamo che uno firmi per Sakineh ed anche per tutti gli altri, non cadendo nell’attacco mediatico contro un solo paese, come la metti col Diritto interno del singolo stato?

Zerco

Se il singolo stato fa parte dell’Onu lo si induce (tramite negoziati) ad aderire ad un trattato specifico di sospensione o abolizione di una determinata procedura. Con questo trattato quello stato rinuncia a una parte della sua sovranità, per una certa materia, accettando di sottoporsi al diritto internazionale così declinato.
Se non rispetta il trattato l’Onu si riserva la facoltà di imporre sanzioni, discusse negli organismi appositi (assemblea, consiglio di sicurezza, consigli vari).
Questa procedura è quella che si sta cercando da decenni di attuare per la semplice pena di morte (Amnesty International è il primo promotore) comminata dai vari stati. Ma un trattato internazionalmente accettato (quindi in sede Onu) sulla pena di morte (abolizione o moratoria, o normazione) non si riesce mai a concludere. Perché? Perché gli stati più potenti hanno la pena di morte e non vogliono assolutamente rinunciarvi.
La lapidazione dell’Iran è un tipo di pena di morte (una sentenza di un tribunale regolare), quindi non si può imporre all’Iran di rinunciare “solo” alla lapidazione, perché l’Iran direbbe: perché devo rinunciare a una mia prerogativa? Fate rinunciare prima alla sedia elettrica a qualcun altro. E ha ragione.
Ma la maggior “malleabilità” dell’Iran sui cosiddetti diritti umani si può vedere dal fatto che c’è una proposta di legge nel Majlis per l’abolizione della lapidazione, mentre gli Stati Uniti non hanno nessuna proposta di legge per rinunciare alla sedia elettrica e alla pena di morte.
Ecco perché la campagna per Sakineh, solo per lei, è strumentale.

Zerco

Aggiunta: se il paese non fa parte dell’Onu, quest’ultimo si può comunque riservare atti e decisioni (negoziati, pressioni diplomatiche, al limite sanzioni) volte a costringere quel paese ad aderire al trattato.
Ma l’Iran fa parte dell’Onu. Quindi nei suoi confronti bisogna agire secondo le leggi.
Perché, dunque, questa campagna così battente e non iniziative “legali”? Perché in realtà chi vuole costringere l’Iran a rinunciare a una parte della sua sovranità o agisce ai limiti dela lege o è fuorilegge.
E la stessa cosa succede per il nucleare.
L’Iran, finora ha rispettato il TNPN ALLA LETTERA (tranne uno “sforamento” di alcuni giorni nella comunicazione dell’inizio della realizzazione dell’impianto nucleare di Qom). Mentre chi vuole “ridurre gli Ayatollah alla ragione” o rendere “innocuo” Ahmadinejad, con sanzioni e pressione internazionale agisce ai limiti del trattato (USA) distorcendolo o non lo riconosce addirittura (Israele). E noi con loro.
Spero di essermi spigato

Tizio

Hai già aggiunto che l’Iran fa parte dell’ONU. Quanto alla strumentalizzazione, mi trovi d’accordo. Hanno trovato (chi? coloro che stanno dietro la grande macchina della Propaganda) l’occasione per fare l’ennesima campagna contro l’Iran.
Nel suo libro, “Killing hope: U.S. Military and CIA Inventions Since Word War II” (tradotto in Italia come “Libro nero degli Stati Uniti), William Blum riporta, tra le altre cose, numerosi esempi simili, ovvero esempi di occasioni sfruttate per alimentare campagne mediatiche e non solo mediatiche, contro quei paesi i cui governi non agivano secondo modalità gradite a Washington.
Per non parlare di come il “regime degli Ayatollah” fu agevolato, almeno inizialmente, da operazioni, anche di propaganda, supportate dalla CIA, ma questa è un’altra faccenda.

Il punto è quello di difendere determinati principi, come ad esempio il rispetto ed il valore della vita (che non può e non deve essere solo appannaggio della cerchia religiosa), ma per difendere questi principi spesso si deve saper riconoscere tra chi li sta realmente difendendo e chi, invece, li sta utilizzando per tutt’altri scopi, e il caso di Sakineh ne è un esempio.

Ergo, difendiamo prima di tutto, se proprio dobbiamo difendere qualcosa, determinati principi e valori dall egrinfie dei profittatori e dei maestri della propaganda.

Barbara

Ok, ma vedi che anche tu dai la possibilità all’ONU di fare pressione su di un paese contro la violazione di diritti umani, non può equivalere alla pressione popolare per i diritti di Sakineh qualsiasi schema ci sia dietro? Come se poi all’ONU fosse tutto così limpido e regolare. (Sì lo so che addirittura c’è chi vorrebbe farle perdere sempre più credibilità). E comunque nella storia i movimenti popolari hanno sempre avuto il loro peso, non è che tutto possa essere sempre normato. Comunque questa azione per Sakineh mi pare abbia trovato seguito più in Europa che negli USA. … e infatti già ieri l’Iran ha risposto che a questo punto l’Europa dovrebbe rilasciare tutti i suoi assassini. Sarcasmo: sarà che la lapidazione è esteticamente più riluttante di una sedia elettrica e ci mostra ciò che realmente siamo? Almeno loro la fanno in pubblico, l’iniezione è uno spettacolo per pochi mistificato dalla tecnologia. Bestemmia: però dobbiamo pensare anche al risarcimento e alla soddisfazione della vittima. Lo stato non se lo può permettere ma non è che la vendetta per la vittima resti l’unica soluzione liberatoria del torto subito?

Tizio

Di Teresa Lewis, condannata a morte in Virginia (USA), non frega niente a nessuno?
Eh già… non c’è uno Stato dittatoriale da condannare, o una religione da criticare, sono i democratici USA.

http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=3736

Come fanno a chiedere clemenza per una persona ad un paese straniero quando poi in casa loro la clemenza non la adottano?

Painkiller

Fanno schifo anche le condanne a morte in USA per quel che mi riguarda… il problema è che negli USA le condanne capitali ricadono sotto la giurisdizione del singolo stato e non di quella federale. Per questo hanno una situazione a “macchia di leopardo” con stati che la prevedono e non la applicano, stati che la applicano e stati che non la prevedono.
Per onor di cronaca Amnesty e Nessuno tocchi caino si battono contro gli obrobri made in USA da decenni.

Massimo

“Il parlamento europeo ha nel frattempo approvato, con un solo voto contrario, una mozione che chiede il rispetto dei diritti umani nella repubblica islamica”

Non per essere capziosi – in questioni come questa, la sostanza è, più che mai, quello che conta -, ma… la curiosità di sapere chi abbia espresso questo unico “voto contrario” resta piuttosto forte. Qualcuno di voi ha idee in merito?

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