Prato, no PDL ai cinesi al Corteggio storico, “sono buddhisti e atei”

Il presidente della Provincia Lamberto Gestri (PD) aveva invitato tutte le comunità straniere a partecipare al Corteggio storico, una festa in programma l’8 settembre con un’origine religiosa (ancora oggi si conclude con l’ostensione di una reliquia della Madonna): “l’8 settembre diventi la festa di tutti coloro che a Prato vivono e lavorano”, ha dichiarato, nell’intento di accelerare i processi di integrazione. L’assessore alle politiche dell’integrazione Giorgio Silli ha affermato che “gli stranieri faranno parte del Corteggio solo quando saranno completamente integrati”: e poiché i cinesi (la comunità straniera più numerosa nella città) “sono nella maggior parte dei casi buddhisti o atei”, “anche questo aspetto va tenuto in considerazione”.

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42 commenti

vecchio laico

I Missionari vanno a fare proseliti all’estero e qui, che li hanno a portata di mano, li dovrebbero rifiutare.

ferdinando

Penso che sia soltanto una ripicca tra i due personaggi,uno PDL e l’altro PD,ora io so chi non votare alle prossime eventuali elezioni!Grazie e ciao a tutti

faber

In realtà in questo caso si tratta solo di un politicante cinico che cerca di parlare alla pancia della gente per prendere consensi facili. Per quanto ne so il distretto industriale tessile di Prato è messo in seria difficoltà proprio dalla concorrenza del low cost cinese, quindi ancora una volta, come quasi sempre accade, la religione viene utilizzata come collante sociale laddove non ne attecchiscono altri tipi come il nazionalismo, la xenofobia ecc, viene usata come un muro da porre tra sè e l’altro affinchè le differenze possano ingigantirsi piuttosto che essere integrate.

Roberto Grendene

“eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.”

qui si discriminano le persone perche’ di religione non uguale a quella di maggioranza

maggioranza il cui volere, in una democrazia liberale non puo’ comunque discriminare in tal senso

e maggioranza tutta da verificare , perche’ in Toscana ci saranno centinaia di migliaia di atei e agnostici

Painkiller

Siamo nella fascita vaticalia dove il cattolicomue invoca la dittatura della maggioranza qui dove son forti (o credono di esserlo)… per poi invocare quella stata laicità su cui sputano quando si trovano in minoranza.

Barbara R.

Questo vale anche per i cittadini italiani,non solo per gli immigrati stranieri.Non tutti i cittadini italiani sono di religione cattolica!!A COMINCIARE DA ME…

Painkiller

Infatti parlavo di cattolicume… non ho detto “italiani”.

Marcus Prometheus

Caro Grendene, le cose stanno un po’ diversamente da come riportate.
La Festa dell’8 settembre a Prato e’ una festa civica mista sia religiosa che civile municipale.
L’oggetto principale e’ l’ostensione (cioe’ il mostrare) al popolo pratese “il Sacro Cingolo della Madonna” ovvero la presuta cintura della Madonna, tradizione plurisecolare, cui si deve anche il posizionamento del bellissimo “Pulpito di Donatello” della cattedrale di Prato che e’ esterno ed angolare per permettere la visione da tutti gli angoli della piazza del duomo.
Il popolo pratese dunque e’ il proprietario del “Sacro Cingolo” che viene conservato in una teca in Duomo, chiuso da tre serrature di cui il Vescovo ne ha solo una, mentre il Sindaco non a caso ne detiene le altre due.
Pertanto e’ il sindaco che da sempre, ossia da secoli ossia dal 1200 organizza la festa.
Alla ostensione solevano intervenire fin dal medioevo anche ambascerie di altre citta’ amiche, e dal continuarsi di questa tradizione con invio dei gonfaloni delle citta’ visitanti e’ nato un corteo di delegati con bandiere ed armigeri di guardia molto pittoresco, che e’ evoluto quasi spontaneamente nell’attuale “Corteggio Storico” in costume medioevale per le vie della citta’che e’ il clou della festa popolare oggi direi piu’ della ostensione stessa del cingolo.
Tale corteggio e’ oggetto di un regolamento comunale anche esso antico e finora mai sfidato che prevede che per le vie della citta’ sfilino dietro alle autorita’ cittadine i gonfaloni ed i rappresentanti delle citta’ invitate (esattamente come e’ sempre stato da secoli).
In tutto questo il presidente della Provincia non ha nessunissima competenza, salvo il diritto a stare accanto a Prefetto presidente di Regione e Sindaco in prima fila.
Invece si e’ messo a chiedere circa una settimana prima del Corteggio che i capi della comunita’ cinese di recentissima immigrazione a Prato, ed altri immigrati, sfilassero con le autorita’ e prima dei gonfaloni delle citta’ invitate.
Ora faccio notare che i “capi della comunita’ cinese” non sono eletti da nessuno e non sono riconosciuti o istituzionalizzati da nessuno, neanche dai cinesi stessi.
(e non dispongono neppure di gonfaloni da poterli inserire fra le citta’ invitate, anche se in futuro presumibilmente potrebbero invitarsi gli ambasciatori dei paesi degli immigrati con relative bandiere)
Il Capo della Provincia non ha assolutamente alcuna competenza nelle cose del Comune
Il Comune non ha assolutamente manovrato contro la comunita’ cinese ne’ contro il presidente della Provincia, i regolamenti esistevano da decenni e la tradizione da molti secoli prima che il primo cinese arrivasse a Prato.
Il sindaco anche se contrariatissimo dall’attacco pretestuoso (a questo punto sottoscriverei anche io) ha accettato che i delegati degli immigrati sfilassero dietro alle autorita’ ed ai gonfaloni delle citta’ invitate (e prima degli armigeri e sbandieratori dame e cavalieri in costume che costituiscono la sostanza principale del corteggio storico).
Il Prefetto ha voluto mantenere l’incidente da lui creato ad arte rifiutando.

Discorsi sul buddismo ateismo dei cinesi finora a Prato (dove abito proprio nel quartiere cinese, minoranza italiana) non se ne erano sentiti, li leggo qua per la prima volta, e mi sembrano del tutto ininfluenti sulla dinamica della attuale polemica suscitata ad arte e mantenuta ad arte da parte di un basso politicante divisivo, proprio senza alcun altro scopo se non farsi una stupidissima pubblicita’, come ha dimostrato rifiutando la ragionevole e conciliatoria “soluzione” proposta dal prefetto ad un problema peraltro del tutto inesistente e creato solo da lui e solo per provocare e epr ergersi a non richiesto paladino dei ricchi cinesi e di tutti gli immigrati, prossimi potenziali sperati votanti in sostituzione del voto proletario operaio o comunque dei cittadini in genere che sta disertando le sue bandiere.
Anche questa storia di importarsi i votanti aprendo le porte sconsideratamente a numeri illimitati ed incontrollati di stranieri mi sembra una misura altamente sovversiva.
E per fortuna a Prato si tratta solo di cinesi, che si’ tendono a comporre una loro comunita’ troppo chiusa, comunitaristica, e con una economia in notevole parte non sana se basata sulla concorrenza sleale alle ditte italiane con troppe ditte create a ripetizione, tenute in vita (irregolare) per un anno o due eppoi chiuse in barba ai debiti col fisco, , ma tuttavia si tratta di una comunita’ non antagonista per principio, pertanto disponibile ad un minimo di integrazione, seppure in modo completo piu’ nell’arco di generazioni che non di pochi anni. Sempre che non intervengano arruffapopoli provocatori di divisioni inutili e non volute da nessun altro come il sullodato gerarca della provincia.

fab

Mi ricorda l’epurazione dei libri di scacchi fatta dai nazisti: per dimostrare che gli ariani erano fortissimi, eliminavano semplicemente tutti i campioni ebrei (che erano la maggioranza).

Marcus Prometheus

Razzismo alla rovescia il tuo:
Non vedo proprio cosa a Prato ti possa ricordare cio’ che dici a totale sproposito.

#Aldo#

Io sono ateo, ma direi che sono piuttosto ben integrato e bene accettato da chi mi conosce di persona. Alcuni “elementi” un po’ troppo caldamente religiosi che conosco personalmente lo sono assai meno, altri sono persone amabili (basta non toccare certi tasti). C’è poi gente, tra i miei conoscenti, che della religione non si pone proprio il problema, e tra di essi ne conosco di integrati e meno integrati. Alcuni sono perfino odiosi. L’essere integrato o non integrato può senz’altro dipendere anche da fattori religiosi, ma la religione non è certo l’unico indicatore significativo. Anzi, talora è un indicatore irrilevante, specie se i suoi effetti rimangono nell’ambito del privato e si incrociano con una buona dose di intelligente rispetto.

nullità

quanti di voi sono stanchi di sentire la parola ateo detta con tono sempre dispregiativo, quasi fosse un demerito o un danno per la società?

Kaworu

vabbè io son stufa anche di sentire con quel tono la parola “omosessuale” (e le sue varianti becere)…

stefano f.

in realtà l’insofferenza verso i cinesi in una città come Prato, la Piccola Chinatown come viene altrimenti chiamata qui in Toscana, ha un retroterra molto più complesso fatto di insofferenza di molti immigrati orientali verso la nostra cultura, della loro chiusura mentale, di piccole e grandi incomprensioni che meriterebbero approfondimenti più accurati.
l’ateismo e il buddismo sono solo una scusa.

Kaworu

l’ateismo e il buddismo sono sempre una scusa.

beh come sempre…

stefano f.

prova a farti un giro per Prato 😉 dove ho lavorato 6 anni, e capirai cosa intendevo nel post sopra.

Kaworu

no intendevo che la religione o non religione sono tendenzialmente pretesti usati per manovrare la massa becera.

come realtà cinese conosco solo la china town di paolo sarpi a milano, ma non stento a credere che comunque ci siano problemi a prato

FSMosconi

Che mondo… improbabile: a quanto sembra non sono più solo i preti a fare proselitismo ma anche i comuni.
Non è che lì nelle vicinanze c’è un grande campo di improbabilità attivo? 😐

RAmen-ya

moreno03

C’è che gran parte dei pratesi è giustamente stanca di vedersi la propria economia locale distrutta in loco dalla concorrenza sleale dei cinese. E questo perché non è possibile integrare quando lasci arrivare di botto una quantità di stranieri tale che è in grado crearsi una sotto comunità tutta loro.

Southsun

Bof, come Little Italy a New York e Leichhardt a Sydney e dovunque siano arrivati gli italiani. Per far comunella noi non siamo secondi a nessuno.

Il problema dei cinesi in Italia è eminentemente commerciale, di vil denaro o sterco del diavolo come lo volete chiamare.

Infatti, i cinesi lavorano come dannati e come schiavi – illegalmente – facendo la fortuna dei COMMITTENTI ITALIANI grandi-firme-e-grandi-profitti che AD ESSI affidano gli appalti per la loro merce prodotta a 10 in un garage e venduta a 1000 in boutique.

Come credete che si paghino gli stipendi milionari dei supermanager e i cachet delle modelle e le sfilate di moda e tutto il baraccone? Pagando 4 soldi chi materialmente FA i prodotti. E’ il sistema, mammolette di mamma!

Basterebbe poco per farlo saltare: rendere responsabili IN SOLIDO i committenti delle violazioni alle leggi del lavoro degli appaltanti: culpa in vigilando! Allora sì che affiderebbero i lavori a ditte di provata affidabilità, e non solo a chi offre il prezzaccio stracciatissimo perchè ha 5 lavoranti in chiaro e 50 in nero.

Stesso discorso nell’edilizia, specie pubblica. Io proibirei anche il sub-appalto, se non per particolarissime lavorazioni che richiedono iperspecializzazione. Se tu ditta edile non sai fare un lavoro normale DA TE, vuol dire che NON sei in grado di farlo perchè sei una scatola vuota e l’appalto non lo meriti.

Ma in Italy il profitto viene PRIMA DI TUTTO, prima di qualsiasi cosa, prima della salute (degli altri) e della vita (degli altri) e dell’ambiente (degli altri) e della Legge (dei fessi).

Ricordiamoci anche che questo è un Paese cattolico. 😉

Marcus Prometheus

E perche’ non rendere responsabili in solido dei problemi gravi dell’immigrazione illegale quelli che premono per NON controllare e limitare la stessa?
Ideologi della sostituzione della classe operaia ormai orientata verso la Lega con immigrati islamisti antagonisti alla nostra societa’:
“culpa in vigilando”! Allora sì che (come scrive southsun) si difenderebbero i salari dei cittadini, e si ridurrebbe lo spaccio, specialita’ magrebina, la concorrenza sleale specialita’ cinese e dei vu cumpra’, il furto, specialita’ dei nomadi ecc.

Paul Manoni

Ma perche’ qando accadono di queste cose, l’UAAR non impugna carta e penna, e non scrive a questi soggetti che violano palesemente la Costituzione Italiana, discriminano i cittadini e concorrono alla mancata integrazione degli stranieri?
Questo fatto e’ grave…
Penso che anche un credente, possa prenderne atto.

Cesare b

Vearamente l’ UAAR dovrebbe compiacersi del fatto che meno persone partecipino ad un Corteggio storico, d’ origine religiosa cattolica che si conclude con l’ostensione di una reliquia della Madonna l’ 8 settembre (festa cattolica mariana). Ed ancor piu’ che molti altri non vi abbiano quella rappresentanza che desideravano. Dovrebbe compiacersi di questo “pesce in faccia” ai non pochi Cinesi cattolici di Perato (provvisti di preti della loro nazione che girano per la citta’ in talare, come ho visto di persona con gioia).
Chi dovrebbe in indignarsi e’ il Vescovo il quale avrebbe dovuto presentarsi alla manifestazione di persona, circondato da una folla di Cinesi e stare a vedere se lo buttavano fuori con la forza. E in ogni caso avrebbe dovuto negare l’ ostensione il Sacro Cingolo il quale, autentico o bufala che sia, e’, grazie a Dio, (o per lo meno alla Storia), affidato a lui e a lui soltanto. Come segno di cattolicesimo, cioe’ di universalita’ del messaggio cristiano. Altrimenti di che cosa? Dell’industria tessile? O, magari, della vanita’ degli uomini chiamati a fare i Vescovi in quella citta’? Non ha letto il Cantico di Simeone: “viderunt oculi mei salutare tuum quod parasti ante faciem omnium populorum, lumen ad revelationem gentium”? E non si ricorda quella frase del Signore “Chi non e’ contro di noi e’ con noi”? Almeno non avesse celebrato un Pontificale che non esito a definire sacrilego e blasfemo in tali circostanze!
Saluti.

FSMosconi

Cesare, nonstante che ad alcuni (molti) dell’UAARe simpatizzanti non vada proprio giù la CCAR, a ragione o a torto, non è la diminuzione o l’aumento dei fedeli che più interessa, o almeno fino a un certo punto:
il compito dell’UAAR è difendere la laicità, e guarda caso quì ce n’è una violazione dato che:

1) Un Presidente di Provincia ha esortato la comunità straniera ad andare ad una festa religiosa CATTOLICA definendola come esclusiva dei soli abitanti del suo paese, manco fossero tutti cattolici
2) L’assessore per l’integrazione ha dichiarato, in parole povere, che per essere cittadino integrato del proprio paese bisogna essere cattolici e…
3) Ha definito la comunità cinese DISPREGGIATIVAMENTE atea e buddhista, cioè, collegandosi al discorso di sopra, non integrata.

Te capit? Have I to repeat?

RAmen

Marcus Prometheus

E’ falso che il cosiddetto sacro cingolo sia affidato al Vescovo e “lui soltanto”.
Dopo una rivolta popolare nel Medioevo fu dichiarato di proprieta’ del popolo e non del vescovo, tanto che delle tre chiavi delle tre serrature della teca che lo custodisce ben due sono conservate dal Sindaco e solo una dal Vescovo.
E’ falsissimo ripeto falsissimo che qualcuno abbia mai respinto un solo cinese da un qualsiasi corteggio storico.
E’ stato rifiutato solo il posto DAVANTI ALLE CITTA’ INVITATE che un politicante provocatore e incompetente ha richiesto in spregio al regolamento del corteggio storico, della tradizione e della competenza del solo sindaco nell’organizzare lo stesso corteggio.
Il mestapopoli ha richiesto che i capi della comunita’ cinese (che nessuno ha eletto e nessuno ne’ italiano ne’ cinese sapeva neppure esistessero) sfilassero davanti agli invitati ufficiali le citta’ vicine ed amiche da cui la tradizione del corteo e’ nata.
Leggo adesso ed allibisco della dichiarazioni incaute dell’assessore alla integrazione, ma anche ammesso che siano riportate ed interpretate correttamente, c’e’ da tenere conto che 1) vengono dopo l’assurda provocazione del presidente della Provincia che ha anche rifiutato di far sfilare i “capi” o “delegati” degli immigrati dopo i rappresentanti ed i gonfaloni delle citta’ invitate e prima dei figuranti in costume storico dimostrando cosi’ la sua malafede.
2) Che ci piaccia o no (a me ateo non piace) la celebrazione ha aspetti religiosi cattolici. Non si vede come sia facile inserire in primissimo piano elementi estranei, “atei e buddisti” in una rievocazione religiosa cattolica e storica medioevale delle numerose visite dei delegati delle citta’ amiche nel medioevo a Prato.
Peraltro a Prato i cinesi celebrano con processioni serpentine del Dragone il capodanno buddista e nessun pratese cristiano o ateo si e’ mai risentito di non essere stato invitato ad aprire il corteo.
Ci accontentiamo di assistere divertiti ed ammirati per le belle tradizioni altrui che ci stanno presentando.
Fino alle pretese assurde del politicante che si e’ messo di mezzo divisivamente senza alcuna ragione e competenza anche i cinesi facevano lo stesso col Corteggio storico.

Paul Manoni

Si, e a quanto vedo non e’ l’unico…! 😉

@FSmosconi
Grazie per aver anticipato a grandi linee, la mia risposta al Cesare della situazione.

RAmen 😉

POPPER

L’assessore alle politiche dell’integrazione Giorgio Silli ha affermato che “gli stranieri faranno parte del Corteggio solo quando saranno completamente integrati”

E quando mai ha fatto qualcosa per aiutarli ad integrarsi? Lo paghiamo per per questo,. è il suo compito istituzionale, le sue dichiarazioni sono paradossali e mostrano una mancata volontà di aiutare gli stranieri. E poi cosa vuol dire sono atei o buddisti per questo assessore? Adesso è un crimine essere ateio e buddisti?

Barbara R.

Evidentemente per lui: saranno completamente integrati= convertiti al cattolicesimo!!

Southsun

Caro Popper, c’è una Ultimissima prima di questa che farà saltare i nervi a Kaworu e risponde indirettamente alla tua domanda.

Riguardo a ‘sto assessore alla beceraggine, beh, si chiama SILLI, pronuncia di SILLY, che in inglese vuol dire scemo: di nome e di fatto.

Che cce voi ffa’, sso fatti accussì quelli del Partito Dei Lecchini….

Alfonso

Il signor Giorgio Silli, campione adeguatamente rappresentativo dell’abissale ignoranza dei cattolici, naturalemente non sa che i buddhisti sono atei.

POPPER

Tuttavia, anche nel buddismo che conosciamo oggi, vi sono pratiche religiose popolari non proprio esenti dalla venerazione delle statue, infatti, l’anno scorso il Dalai Lama ha difeso il crocifisso nelel scuole italiane, quindi, il buddismo come filosofia è ateo, come vissuto religiosamente è come il cristianesimno quando di venerano le statue e si usano oggetti augurali come girare la ruota e genuflettersi più volte, e magari fosse solo ginnastica, ma non è meditazione di certo.

Alcuni budisti che conosco non hanno alcuna forma di religiosità, meditano, leggono testi buddisti e praticano tecniche yoga, e non è certo una minaccia per il cattolicesimo in Italia.

Massimo

“poiché i cinesi (la comunità straniera più numerosa nella città) “sono nella maggior parte dei casi buddhisti o atei”, “anche questo aspetto va tenuto in considerazione”.

“Anche questo va tenuto in considerazione”… Ovvero: va tenuto in considerazione che hanno tutto il diritto 1) di essere buddhisti, atei, adoratori del Toporagno galattico, schiavi di Maria congolese, turcomanni a tre teste e 2) di essere buddhisti, atei, adoratori del Toporagno galattico, schiavi di Maria congolese, turcomanni a tre teste E, “se dio vuole”, perfettamente integrati (se, quanto, quando e come vogliono)?

Ralph

Il caso Prato ha suscitato grande clamore qualche anno fa dopo la vittoria del PdL in una roccaforte rossa; da allora, guarda caso, la città è stata invasa dai cinesi usati come manodopera a basso costo dai numerosi imprenditori locali che hanno votato in massa per Berlusconi.

Alle manifestazioni religiose i cinesi non li vogliono perché sono buddhisti o atei; però … quando c’è bisogno di manodopera in nero …

Southsun

Vedi mio messaggio più sopra. Ci ho azzeccato in pieno pur non sapendo che a Prato aveva vinto il Partito Dei Lecchini del Grande Putt-aniere di Hardcore.

Ralph

E’ la stessa situazione che esiste nel Nord Est, dove milioni di piccoli imprenditori votano Lega e PdL perché questi due partiti garantiscono libertà di evadere le tasse e di sfruttare orde di extracomunitari usati come manodopera a costi stracciati; la Bossi Fini è stata creata appositamente per quello scopo.

Ufficialmente però li sono tutti xenofobi …

Marcus Prometheus

I cinesi lavorano in nero solo per altri cinesi, non certo per le ditte italiane gestite da italiani.
Chi scrive questo ignora totalemente la situazione reale, parla solo perche’ ha la bocca ed ha voglia a sua volta di denigrare il prossimo per scopi
Il Pdl governa il comune di Prato da solo da 2 anni, e non e’ certo responsabile della politica di apertura illimitata ed incontrollata che ormai da 15- 20 anni ha creato da un istante all’altro una enorme e quasi incontrollata comunita’ chiusa nel cuore di un’altra indigena.
E per fortuna si tratta di civilta’ che non hanno motivi di antagonismo e si stanno entrambe comportando molto ragionevolmente, salvo quel mestatore di disordine politicante che cerca di reagire provocando tensioni assurde ed incosnsistenti, molto peggio dei leghisti cui da queste parti si attribuiscono le peggiori nefandezze mantre nella maggior parte dei casi rappresentano vere situazioni di disagio dei piu’ deboli fra gli italiani e non si inventano da zero questioni inesistenti come in questo caso.

Painkiller

@Ralph
Appunto. Anche in zona Milano c’è uno sfruttamento disumano della mano d’opera in nero composta da donne ed extracomunitari. Gente pagata al cottimo qualcosa come 0,11 € (si undici cent) al pezzo.
Qui gli schiavisti si dividono in 2: gli xenofobi di facciata e i bravi cattolici (siamo tutti fratelli) di facciata.
I sindacati chiudono occhi, bocca e orecchie.

Marcus Prometheus

I problemi di Prato non sono certo colpa dei pratesi, ne’ dei laboriosissimi immigrati, ma di chi (politici, opinionisti, ideologie) ha loro permesso di agglomerarsi in pochi anni in una comunita’ troppo chiusa, (e’ naturale) di tali dimensioni.
Una norma che vietasse ulteriori afflussi oltre una certa percentuale citta’ per citta’, comune per comune sarebbe solo a favore della integrazione e del controllo del territorio, evitando la costituzione di zone franche ove la legge della nazione non ha piu’ presa.
Sono da lodare i civilissimi pratesi ed altrettanto i cinesi se una immigrazione che nel giro di 10 venti anni soltanto ha creato all’improvviso una minoranza del 10 o del 20 % dell’intero comune e del 90% in svariati quartieri (fra cui il mio) non ha creato incidenti di rilievo.

E comunque l’Italia e’ sovrappopolatissima, e non puo’ certo risolvere i problemi di sovrappopolazione della Cina o di qualsiasi altra nazione extraeuropea. Bastano gli immigrati Est Europei, ed avanzano quelli che gia’ ci sono.
Piuttosto si dovrebbero rimpatriare gli immigrati antagonisti islamisti fondamentalisti, che come hanno dimostrato gli attentati alla metropolitana di Londra e la messa a ferro e fuoco delle banlieux francesi esprimono maggiore estremismo antagonoista ed odio religioso ed ideologico e terrorismo nelle seconde e terze generazioni nate in Europa, rispetto agli immigrati appena arrivati, di solito molto impegnati nel lavoro.

Marcus Prometheus

Buddha era ateo e tendeva comunque ad accantonare il problema della credenza negli dei, cercando di essere un maestro di vita e di non creare nuove contrapposizioni con i culti tradizionali
I buddisti attuali sono atei o anche credono in moltissimi dei, o anche hanno deificato (anche se non proclamato creatore) il Buddha stesso.
La maggior parte delle scuole Buddiste del continente asiatico comunque sono politeisti, direi e non solo “cultori di statue” del Buddha o altre.

Allego la voce Buddha tratta dal mio “Calendario Laico di Marcus Prometheus”

8 Aprile 563 prima dell’era volgare. Secondo cinesi, giapponesi e coreani (che la celebrano con una festa detta Kambutsue) è la data di nascita di Gautama Buddha (altri attribuiscono la nascita al 7/4/567- Altre date di nascita attribuite sono il 12, il 13, il 24/5). Il principe Gauthama Siddhartha nasce a Lumbini, nel nord est del subcontinente Indiano, attualmente Nepal. A 35 anni diverrà Buddha (il risvegliato o l’illuminato). Visse 80 anni, poi passò al Nirvana (morte ed annullamento senza reincarnazione) il 15 di Febbraio 483 (o 487). Secondo Mircea Eliade è l’unico “fondatore” di una religione che non si proclama né profeta di dio, né inviato di dio, né dio egli stesso e respinge addirittura l’idea di un dio ente supremo. Volle essere solo un maestro. Disse: “ Non fate fede ai vecchi manoscritti, non credete una cosa perché il vostro popolo ci crede o perché ve l’hanno fatto credere dalla vostra infanzia. Ad ogni cosa applicate la vostra ragione; quando l’avrete analizzata, se pensate che sia buona per tutti e per ciascuno, allora credetela, vivetela, e aiutate il vostro prossimo a viverla a sua volta” è un vero manifesto razionalista, e di 26 secoli fa! Secondo Luigi de Marchi, Buddha è “ uno dei ricercatori di verità che seppero evitare paranoia sadica o espiazione masochistica “ , dunque non colpevolizzazione di se o degli altri, dunque un personaggio sostanzialmente positivo, ed anche se da lui nacque una religione, quella non creò tragedie all’ingrosso come i monoteismi o i millenarismi. Buddha non negò la tragedia esistenziale e di morte ma non proclamò che la tragedia era opera di questo o quell’altro gruppo di malvagi, di questo o quel nemico della Vera Fede e della Vera Rivoluzione, né affermò che si trattava comunque d’una «giusta punizione» né si abbassò a promettere Salvezza e Felicità a chi si sottometteva all’incollerito Carnefice (celeste o terrestre che fosse), diventandone giullare o sbirro. Il Nirvana di Buddha è annullamento, fine della sofferenza, e non è certo il paradiso né quello spirituale dei cristiani , né quello carnale dei musulmani. Il cristianesimo considera ateo non solo Buddha (che in effetti ateo era), ma persino le attuali religioni che si rifanno a Buddha. Allora che cosa separa il pensiero di Buddha dal moderno ateismo? In primo luogo ben 26 secoli, quasi 3 millenni! Davvero una diversissima civilta’, per di più a noi estranea anche perché orientale. Poi il credere nella reincarnazione, che fu tradizionale dell’India già molto prima di lui. Poi forse anche una strana teoria “l’assoluto” (che comunque in nessun caso può essere considerato come dio, e neppure concetto esclusivamente o necessariamente religioso. L’infinito c’è anche in matematica!). In quanto ai “suoi” discorsi sull’anima pare che non siano suoi, ma di seguaci. Ma soprattutto ci separa il fatto che tutte le molte e diversissime tradizioni che a lui si rifanno presero poi una strada diversa dal razionalismo. Anche se non arrivarono mai a somigliare ai monoteismi ed alla loro violenza ed oppressivita’, tuttavia son certo religioni e non scuole di pensiero razionale, a dimostrazione che i seguaci vollero comunque una fabbrica di speranza (e si inventarono anche una annunciazione ed una verginità della madre, 12 primi seguaci, l’aver sfamato 500 persone con un pane, tentazioni dei demoni, una specie di Giuda ed altri temi simili ai futuri temi dei vangeli (forse proprio ispirati da storie buddiste). Ma questo non toglie che Buddha non ebbe dei, fu ateo, e tentò di essere razionalista (anche se un razionalista di 26 secoli fa).

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