Aldo Busi ha affidato a Dagospia le sue “ultime volontà”, che concernono soprattutto il trattamento che dovrà ricevere il corpo dopo la sua morte. Lo scrittore chiede di essere cremato dopo tre giorni, anche se avrebbe “preferito una fossa comune in un terreno neutro senza lapidi né contrassegni idolatrici di sorta, ma purtroppo non c’è”. Dopo aver rimarcato che “io non “volo in cielo” o altrove né “riposo” come un comune animale umano, una volta morto, sono morto e basta”, Busi dice “no” alla dispersione in un “luogo della memoria”: va bene, se capiterà all’estero, anche “una pira o coccodrilli o ghiottonerie per cannibali secondo i costumi locali, basta non mi si compia attorno alcun tipo di rito di alcuna sorta”. E conclude: “non ci sarà, va da sé, alcuna funzione religiosa né veglia né esposizione pubblica delle spoglie del cotanto, la gente se ne stia a casa propria evitando di sporcarmi in giro almeno stavolta, grazie”.
Il ‘testamento’ di Busi
31 commenti
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Secondo me, tutto quello che resta di buono (fegato, polmoni, cuore, reni, frattaglie varie) non dovrebbe in genere andare sprecato. Voglio dire: se è utile a qualcun altro per trapianti o simili, se lo prenda pure senza complimenti: a me, non serve più… Nel mio caso, appunto, mi piacerebbe fosse seguito questo criterio: “quello che si salva, si usa e si ricicla; quel che non serve, si butta”. Come saggezza contadina insegna, insomma…
giusto. Ma
noi vecchi, Busi compreso anche se più giovane di me, siamo un po’ troppo usurati e malandati perché le nostre frattaglie possano servire
si potrebbero utilizzare i pezzi di ricambio ancora in buono stato
Io sto finalizzando la donazione del mio cadavere all’Università di Padova. Vedranno loro se c’è qualcosa da trapiantare (improbabile) o se lo utilizzaranno per dissezione anatomica a scopo di istruzione o sperimentazione. Vedi al riguardo su internet sotto: donazione della salma.
mario
Ho previsto la stessa cosa nel mio Testamento.
Perche’ dovrebbero esserci degli intoppi!?!?
I gave my body to Science,
But I’m afraid they’ve turned it down!
@Ernesto
Pazienza…Sai che mi cambia da morto!? 😉
Cerca “Medical Love Song”…
Trovato….
Agghiacciante direi. Per fortuna che alle 17.03, hai trascritto le parole giuste, altrimenti la moderazione ti avremme messo in attesa per ore. 😉
E comunque ci credo che abbiano rifiutato il suo corpo!
Faccio un titolo alla ponti**x
L’omosessuale Busi: Preferisco una fossa comune. Voglio essere una carcassa. Il mio corpo è solo materia.
L’arcivescovo Paperone de Paperoni: I cimiteri sono luoghi della memoria dove ricordare i propri cari. Credere nella resurrezione di Cristo. Egli dopo risorso discese agli inferi per liberare Adamo ed Eva per aver mangiato la mela e i sodomiti per aver succhiato la banana.
Coraggioso da parte di Busi, manifestare pubblicamente le proprie ultime volonta’.
Mi auguro che siano sempre di piu’, le persone importanti o i perswonaggi in vista, che dichiarino di non volere un rito religioso, per il proprio funerale. 😉
in effetti non esiste una legge o un permesso per essere “buttati a mare” o roba simile? a me anche quando morirò penso me ne freghera poco di andare a finire in un cimitero con tanto di lapide…
Gentile sig.Busi, desideravo dirle da tanto tempo che la trovo una persona eccezionale.Anche in questa occasione mi trovo d’accordo con lei, e apprezzo particolarmente il modo limpido e chiaro(che spesso a quelli che non capiscono o non vogliono capire appare”ruvido”) di esprimere le sue idee. Lei è una persona libera, e sono consapevole di quanto questo debba costarle! L’ammiro per la sua tenacia, per il modo così interessante,appassionato, coinvolgente che ha di esprimersi, quando parla, come quando spiega.Ammiro la sua cultura e le volte che l’ho ascoltata leggereun classico….sono rimasta affascinata!Capisco anche la sua lacerazione del vivere in Italia,per quello che accade ogni giorno sono così sfiduciata, al limite della disperazione..e non riesco a non essere rabbiosa!!! Tranquillo, non lesto facendo la corte, sono un’anziana signora e, visto che non può impedirmelo(cosa che sicuramente farebbe “dal vivo”)l’abbraccio.Pia De Stasio.
Condivido Busi.
Se muoio con organi buoni, che siano dati ad altri, se sono malandati che sia cremato tutto il corpo e buttato da qualche parte; non voglio “restare” nemmeno in un vaso su un caminetto a fare il feticcio.
Queste esternazioni di per sé sono già un rituale funebre.
Se uno pensa davvero che “una volta morto, sono morto e basta”,
non gliene dovrebbe fregare più di tanto – e dovrebbe dirlo per essere chiaro.
Poi la cremazione è un’utile spreco di energia.
Un buco per terra e basta è la soluzione migliore, se uno è materialista.
Errata: “utile”
Corrige: “inutile”
Se la terra degli cimiteri fosse ancora capace a assimilare i corpi anche io dico un buco in terra e via, ma oggi giorno la terra degli cimiteri è satura di grassi e se non butti un bel po di catalizzatori sul cadavere quella rischia di saponificarsi è rimanere tale per chi sa quanti anni.
Personalmente non me ne frega niente cosa faro del mio corpo, in pasto ai maiali, donno ai studenti di medicina, etc etc, ma per togliere l’incombenza della scelta ai posteri lascerò scritto che non voglio nessuna cerimonia.
Una cosa che trovo sconcertante nel modo di pensare di molti credenti e’ quello di trarre delle conseguenze necessarie su quello che dovrebbero fare i non credenti se “davvero” essi fossero non credenti. E’ evidente che non riescono proprio a porsi nei panni di chi non crede e nemmeno riescono a rendersi conto di come il “sentire” di ognuno vari da persona a persona.
Ciononostante pretendono di disquisire sulla coerenza dei non credenti, come in questo caso dove, non si sa bene perche’, a uno che (giustamente) non crede nella vita dopo la morte, non dovrebbe interessare cio’ che si dice o cio’ che rimane di lui nella memoria delle persone che gli sopravvivono.
Misteri della fede.
“non ci sarà, va da sé, alcuna funzione religiosa né veglia né esposizione pubblica delle spoglie del cotanto, la gente se ne stia a casa propria evitando di sporcarmi in giro almeno stavolta, grazie”
Mitico! 😀
Io sto finalizzando la donazione post mortem del mio cadavere all’università di Padova che potrà utilizzarlo per eventuali (improbabili) trapianti o per utile pratica di dissezione anatomica e chirurgica. Si possono trovare dettagli in internet digitando su google “donazione della salma”.
mario
La mia carcassa sarà cremata, sono iscritto alla SO.CREM
http://www.cremazione.it/index_Page3947.htm
Va bene Busi… ma questa ossessione nel ‘pianificare’ il dopo – e proprio per molte delle affermazioni del tutto condivisibili fatte da Busi stesso – mi suona pur sempre come una sorta di esorcismo, conseguenza di un’ancestrale paura della morte… paura che si manifesta anche coll’esigere una sorta di distruzione radicale del corpo. Non si sa mai.
C’è sicuramente un modo – più che legittimo e al quale personalmente non intendo certo sottrarmi – di ‘gustare’ uno scenario che possiamo immaginare ovviamente solo da vivi… ma poi basta, non trasformiamolo in una sorta di vincolo per chi resta! Il che, tutt’al più, può consistere nell’esigere il rispetto della propria volontà – come qui si sostiene da parte di qualcuno – qualora si intenda ‘mettere a disposizione’ per qualsiasi utilizzo ‘terapeutico’ il proprio corpo.
Un’ultima annotazione. Il credente può ‘rifarsi’ nei confronti di questi testamente ‘atei’ nel senso che lui è meno preoccupato di noi (almeno in teoria, perchè in realtà le sue brave richieste circa il trattamento della sua ‘spoglia mortale’ le fa anche lui, e come!) in quanto creede nella ‘resurrezione dei corpi’. Ma ciò lo può sostenere perchè tutta la sua vita di credente è già una forma di esorcismo.
Capisco il tuo ragionamento in linea generale, ma ricordati che stiamo parlando di Aldo Busi. Cioé uno che fin da bambino ha vissuto nell’eccesso e dell’eccesso, nell’ostentazione esagerata di qualunque aspetto della propria personalità, compreso il fatto di autoproclamarsi il miglior scrittore italiano degli ultimi due secoli. Insomma, si tratta di una personalità particolare, e quest’esternazione rientra pienamente nella persona e nel personaggio. Più che di esorcismo, lo definirei l’ennesima manifestazione di un ego debordante, e quindi ci sta.
Poi io ho letto il messaggio completo su Dagospia, che finisce così: “P.S. I pettegolezzi verranno forniti a parte.” Insomma, il solito Busi che si incensa e poi ci ride sopra. Penso che il suo messaggio esprima una volonta sincerissima, ma alla fine il gusto del colpo di teatro fa parte del suo DNA e non riesce a rinunciarci.
Ho l’impressione che per coloro che ci credono l’esaltazione della vita futura, tanto superiore e preferibile a quella che sicuramente sperimentiamo in questa terra, sia solo una forma di esorcizzare la morte, che accettano meno di tanti materialisti non credenti.
Il dopo la morte è solo nei vivi che (se, e fino a che) ci ricorderanno, non nei morti che guardano e proteggono i vivi dal cielo.
Anche per il trattamento dei cadaveri sono comunque i vivi che decidono (e considero la cosa abbastanza sensata). Nel caso di donazione della salma di cui parlavo in commenti precedenti, la volontà scritta del defunto è il punto di partenza; il consenso (post mortem) degli eredi è comunque indispensabile per finalizzare la cosa.
mario
“Il dopo la morte è solo nei vivi che (se, e fino a che) ci ricorderanno, non nei morti che guardano e proteggono i vivi dal cielo”
Sinceramente non sono a conoscenza di nessun episodio in cui un morto ha protetto e salvato un vivo (eccezion fatta per le donazioni degli organi)…meno che meno è dimostrabile che i morti “guardano i vivi dal cielo”…e poi sai che palle. A sto punto meglio un bel film al cinema!
non sapevo de ‘la donazione della salma’. grazie! mi piace. e ovviamente, grande Busi, come sempre!
Jiddu Krishnamurti, sulla vita e sulla morte
http://www.youtube.com/watch?v=P782Mbc1u4o
io quando me ne andrò spero che l’ultima cosa che sentirò sarà la splendida Voice of Soul dei Death.
Personalmente non lascio disposizioni, che facciano quello che vogliono va bene pure l’immondizia. Insomma, non vedo motivo alcuno per pensare alla fine del mio corpo dopo la morte: con croce, senza, bruciato, seppellito… che mi arrovello a fare? E’ un fastidio di cui faccio volentieri a meno, m’importa di me solo fino a che esisto in vita.
Sarò un inguaribile cretino idealista ma mi piacerebbe che la mia carcassa potesse essere utile agli altri, invece di sottrarre spazio ai vivi. Per questo sono per la donazione alla scienza.
Se non lasci disposizioni e non predisponi prima, avrai un funerale canonico, con funzione religiosa, tumulazione e massimo profitto da parte di imprese di onoranze funebri, fioristi, preti, marmisti ed autorità cimiteriale locale. Qualunque sia la volontà degli eredi, dopo la morte non ci sarà tempo e volontà per modificare la routine.
mario