Piergiorgio Odifreddi: “se fossimo tutti atei”

Piergiorgio Odifreddi ha pubblicato sul suo blog un articolo in cui riprende l’opinione di José Saramago secondo cui “il mondo sarebbe molto più pacifico, se fossimo tutti atei”. Secondo il matematico impertinente, “chi ritiene di possedere la verità assoluta, non combatte solo il relativismo: si arroga anche il diritto di andare a dire agli altri ciò che non vorrebbe che gli altri venissero a dire a lui”. In fondo, conclude Odifreddi, “il problema della violenza religiosa sta tutto qui”.

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93 commenti

Sal

Ma loro hanno il mandato ! No, loro dicono di avere il mandato

Nel tempo molti si sono presentati dicendo di essere l’unico/i legittimo/i erede del Messia. Ma perché lo fanno ? Per il semplice fatto che il Messia non ha indicato in modo diretto nessun capo, ma ha solo detto che dovevano essere tutti fratelli, ed ha inviato coloro che volevano essere suo discepoli a predicare il suo ritorno. Solo al suo ritorno egli avrebbe svelato e ricompensato chi lo avrebbe fatto nel modo indicato. Colui/coloro che avrebbero di mostrato di essere il famoso “schiavo fedele e discreto” che avrebbe fatto gli interessi del Signore nel modo da lui indicato. Solo allora. (Matteo 24.45-47)

Da allora molti che speravano di poter approfittare di questa mancata identificazione dell’erede si sono auto nominati approfittando della poca cultura di molti, e giocando su parole, facendo diventare pietro (maschile) = pietra (femminile) [ma quello si chiamava Simone detto Cefa]. (Giovanni 1.42),

Dimenticandosi o facendo finta di dimenticare che i maggiori rappresentanti del messia dopo la di lui dipartita, erano suo fratello Giacomo, Simone, Giovanni e Paolo (Galati 2.6-11) che a loro volta non hanno indicato nessun successore.

Ma il punto più interessante del mio ragionamento parte da un’altra considerazione. La chiesa fa risalire la sua legittimazione ai successori di Pietro e in questo modo testimonia contro se stessa perchè la “vera” chiesa dice Paolo sarebbe comparsa solo dopo un lungo periodo di “apostasia” [Apostasia: gr. apostasìan (dal verbo afìstemi, “star lontano da”). Il sostantivo significa diserzione, abbandono, ribellione]

Infatti Paolo specifica che prima di questo radunamento di veri seguaci, doveva venire l’apostasia (2Tessalonice 2.1-5) : – “ …. Nessuno vi seduca in alcuna maniera, perché esso non verrà se prima non viene l’apostasia e non è rivelato l’uomo dell’illegalità, il figlio della distruzione. Egli si pone in opposizione e s’innalza al di sopra di chiunque è chiamato “dio” o oggetto di riverenza,…”

Quindi solo dopo un periodo di “apostasia” ci sarebbe stato un radunamento e un ritorno al vero cristianesimo infatti, Paolo in (Atti 2.17-21 CEI ) ricorda la profezia di (Gioele 2.28) :- “ Negli ultimi giorni, dice il Signore,Io effonderò il mio Spirito sopra ogni persona;…. E anche sui miei servi e sulle mie serve in quei giorni effonderò il mio Spirito ed essi profeteranno. Farò prodigi in alto nel cielo e segni in basso sulla terra, sangue, fuoco e nuvole di fumo. Il sole si muterà in tenebra e la luna in sangue,prima che giunga il giorno del Signore,giorno grande e splendido. Allora chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato. “

2 Sottolineature riguardo a questo: 1) negli ultimi giorni 2) il requisito è : “chi invocherà il nome del Signore sarà salvato” ma come si chiama questo Signore ? Lei sa che Signore non è un nome bensì un titolo. Dal dizionario italiano: “signóre s.m.1 sm appellativo con cui ci si rivolge rispettosamente a un uomo. 2 sm uomo ricco o di buona condizione sociale 3 sm padrone; persona autorevole, principe, in particolare chi governava in Italia una signoria”

Quindi Signore identifica un imprecisato qualcuno, mentre il Dio della Bibbia ha rivelato il suo nome a Mosè: (Esodo 3.13) e Gesù ha ribadito che quel Nome doveva essere santificato: “E io ho fatto conoscere loro il tuo nome “ (Giovanni 17.26) – “Sia santificato il tuo Nome” ( Matteo 6.9)
Ne consegue che non conoscendo quel Nome e non santificandolo bensì rivolgendosi ad un non meglio identificato Signore non si potrà essere in armonia con la profezia di Gioele e di Atti.

Per concludere faccia una piccola verifica su Wikipedia alla voce Tetragramma e troverà la miglior risposta.
Poi se lo vorrà potrò rivelarLe qualche altro dettaglio non di poco conto su un’altra strabiliante profezia scritta da Isaia Cap. 43.7-10.
Non sono le auto celebrazioni a sostenere il diritto. Ci vuole l’investitura ufficiale. Ci vuole la prova di conformità altrimenti senpre un falso rimane anche se copiato dall’originale.
Saluti

Bruno Gualerzi

Certo, se fossimo tutti atei il mondo sarebbe molto più pacifico (“Ateismo o Barbarie”).
Ma solo se fossimo ‘veramente’ tutti atei… cioè se l’essere atei non significasse solo liberarsi dai secolari ‘nonsensi’ delle religioni, ma anche da tutto quanto altro non è che un prevalere del pensiero magico-religioso sotto altra veste.
“Gli uomini hanno ucciso dio e poi si sono messi ad adorare un asino” (libera parafrasi nicciana)

Alfonso

@gualerzi
quel pensiero “magico-religioso sotto altra veste”, non ha mai creato e non crea problemi alla comunità, salvo, naturalmente, che non diventi un problema di ordine pubblico e sono ragionevolemte convinto che tale fenomeno non scomparià finchè l’uomo non accetterà il vuoto della sua esistenza (cioè mai, a mio modesto parere). E’ dalle religioni ORGANIZZATE, in particolare dalle tre monoteiste, che dobbiamo LIBERARCI, quelle che interferiscono pesantemente sulla vita vita di ciascuno, producendo non solo problemi di ordine pubblico, ma guerre infinite come la Storia e l’attualità ci insegnano. Non sprechiamo le nostre risorse creando dei falsi obiettvi, per favore!

Bruno Gualerzi

“E’ dalle religioni ORGANIZZATE, in particolare dalle tre monoteiste, che dobbiamo LIBERARCI, quelle che interferiscono pesantemente sulla vita vita di ciascuno, producendo non solo problemi di ordine pubblico, ma guerre infinite come la Storia e l’attualità ci insegnano. Non sprechiamo le nostre risorse creando dei falsi obiettvi, per favore!”

Certo che sono le ‘religioni organizzate’ ciò di cui dobbiamo liberarci, ma – a mio avviso – non è sicuramente ‘creare falsi obiettivi’ mettere nel conto anche tutto quanto provoca fanatismo… che può essere espressamente religioso, ma anche – solo per fare un esempio – ideologico. Cioè – sempre a mio modo di vedere – ‘pensiero magico-religioso sotto altra veste’.
In quanto alle guerre l’argomento è affrontato più sotto.

SilviaBO

Senz’altro. Più che atei, dovremmo essere tutti “non invasati”.
Esempi di invasamenti non religiosi? La fede calcistica (con relativa violenza da stadio), la fede politica (con violenza verbale e fisica nei confronti degli avversari)… e probabilmente molto altro.

antonio

ti assciuro che è possibile essere tifosi senza essere violenti.
io sono interista fino al midollo,ma non mi passerebbe neanche per l’anticamera del cervello di picchiare qualcuno perchè non lo è.
e chi lo fa dovrebbe stare in galera ,alla faccia del daspo

SilviaBO

Certo, lo so. Il tifo sano esiste. Anche a me piace seguire lo sport e tifo per i miei preferiti, ma se vince l’avversario va benissimo, soprattutto se è stato davvero più bravo. I tifosi invasati sono quelli che ritengono che chi tifa per l’avversario non sia degno di rispetto.

ser joe

Il fatto è che la gente vive di fantasia perchè a ragionare ha paura di consumare il cervello

Ciccio

mah, non concordo. Se fossimo tutti atei non avremmo più una scusa (quella religiosa) per ammazzarci a vicenda, come abbiamo sempre fatto da quando esistiamo, per nostra natura animalesca o per interessi economici.

Per superare questo stadio di barbarie in cui giace l’umanità, dovremmo evolvere dal punto di vista culturale, e non di poco. L’abbandono delle credenze magico-religiose è quindi solo un passo, necessario ma non sufficiente, per evolvere verso un’umanità migliore.

Ovviamente è molto utopistico questo discorso e, penso, irrealizzabile.

butcher

Sul fatto che la fantasia non sia una forma di intelligenza ho qualche dubbio.
Ritenere che l’intelligenza si esprima solo con la razionalità mi pare una visione assai limitata dell’uomo.

Southsun

Sì, è irrealizzabile.

Perchè rimarrebbe comunque la CUPIDIGIA, che è il motore centrale di molti odi e guerre e intrighi.

E rimarrebbe la sete di POTERE, l’estasi psichica (e psicotica) del dominio sugli altri, della sopraffazione gratuita, che è ancestrale e perfino precedente alle invenzioni religiose.

Mi spiace, ma non basterà affatto essere tutti atei per stare tutti automaticamente meglio.

michele z

peccato che sia venuta meno la collaborazione di PGO con il fatto quotidiano.. sarebbe interessante una sua risposta impertinente a chiaberge..

AndreA

Non solo. Se per caso si “aprono” e decidono di accettare un dialogo con chi la pensa diversamente da loro, si arrogano comunque il diritto di decidere “come gli altri dovrebbero dibattere con le loro posizioni”.

Dire che sono psicolabili è dir poco.

Sandra

Neppure io sono d’accordo. Secondo me la svolta ci sarebbe “se nessuno avesse bisogno di appartenere a un gruppo”. Anche gli scimpanze si attaccano in bande, si ammazzano e si torturano: la violenza è una faccenda piu’ emotiva che razionale, e che viene incanalata anche grazie a una religione o a un’ideologia, ma non necessariamente. Quando la razionalità sarà piu’ forte della paura, anche quella di essere soli, allora non ci saranno piu’ guerre. Ma è una lunga lunga strada, ancora.

Alfonso

@Sandra

Secondo me la svolta ci sarebbe
“se nessuno avesse bisogno di appartenere a un gruppo”

Concordo. Ma ritengo che sarrebbe necessario indagare più a fondo, ovvero scoprire chi ha creato questo “bisogno”. Non è stato forse generato dalla nascita della proprietà privata?

SilviaBO

Gli scimpanzè hanno la proprietà privata? No. Sono sociali? Sì.
Siamo anche noi animali sociali, per questo ci sentiamo protetti all’interno di un gruppo. Non è un bisogno “creato”, è un bisogno naturale. Non ci vedo neanche nulla di particolarmente orribile.
Avere il coraggio di essere soli nel senso di non rinunciare alle proprie idee pur di essere accettati è una buona cosa, ma un gruppo “buono” è quello che prevede anche il dissenso.
Il gruppo base è la famiglia, naturale o scelta. Staremmo meglio se fossimo tutti senza famiglia? Probabilmente saremmo più liberi, ma più infelici.
La nostra biologia ci condiziona, chi si discosta da ciò che la selezione naturale ha fatto di noi, da ciò che i nostri geni ci spingono a fare, ne paga lo scotto in termini di infelicità.

Sandra

Sinceramente non saprei, penso che la ricerca del benessere sia l’unico vero motore umano, una volta raggiunto il gruppo perde di importanza: il progresso secolarizza. Del resto si vedono pochi milionari che cercano la compagnia dei propri simili nel giardinetto condominiale o chiacchierando con il vicino di ombrellone! Se minacciati nei propri interessi pero’ possono di nuovo riunirsi in assemblee con il pretesto di crocefissi o altro.

Sandra

La mia risposta sopra era per Alfonso.

Silvia, gli scimpanzee lottano per il territorio, non è esattamente proprietà privata, ma è possedimento del branco. In questo senso intendevo il gruppo, non in generale: le riunioni familiari o le cene con gli amici sono occasioni necessarie di scambio, anche perché non omogenee nei suoi elementi. Io mi riferivo piuttosto a gruppo inteso come gruppo di potere, che sia religione o partito, insomma tutti gli “intruppamenti”, sotto una bandiera o un simbolo.

Alfonso

@silviaBO
Se qualcuno, come nel tuo caso, vuol continuare a vivere una vita antropomorfa, è libero di farlo. Non ritenermi una scimmia non significa però rinnegarne le origini . Ma evidentemente per te, l’evoluzione si è bloccata.

Gli scimpanzè hanno la proprietà privata? No.

Falso. Non solo gli scimpanzè, ma tutti le altre specie animali hanno la proprietà privata rappresentata dal loro territorio, che se minacciato viene difeso anche a costo della vita.

Il gruppo base è la famiglia, naturale o scelta.

L’istituto familiare, ma più in generale la vita di coppia, è la causa prima della divisione degli esseri umani, il cancro della società, la violenta distruzione di quella reciprocità e condivisione che dovrebbe essere alla base della VERA comunità, priva appunto di ogni POSSESSO. L’aberrazione di questo modus vivendi trova, come in molti altri aspetti , sempre la sua origine da quella fonte cosiddetta religiosa che è la Bibbia dove il comando divino impone perentoriamente di “non desiderare la donna d’altri”. Il concetto di “felicità” è soggettivo. Auspicare la collettivizzazione della felicità non è un utopia, è pura follia.

SilviaBO

Caro Alfonso,
vai a insultare qualcun altro. L’evoluzione si sarà bloccata per te. E ti assicuro che poche persone al mondo sono meno antropocentriche di me.
E’ vero che molti animali (non tutti e neppure la maggioranza, studiati un po’ di biologia!) sono territoriali, ma avevo inteso il tuo riferimento alla “proprietà privata” come una critica marxista, probabilmente sbagliando (ma me lo potevi fare notare con minore maleducazione).
E allora che cosa proponi? Se la famiglia ti fa schifo (nota bene, non mi riferisco alla famiglia cattolica, mi riferisco a qualsiasi gruppo di esseri umani che trascorrono tempo insieme e si vogliono bene), che altro vuoi? Come dovremmo vivere secondo te?

Alfonso

@SivliaBO
scusa non avevo intenzioni offensive, ho diemnticato di inserire un smile 😆 finale alla fine della frase incriminata. Mai letto nulla di Marx. L’ho già scritto, la vera comunità nascerebbe con l’eliminazione del POSSESSO, primo fra tutti la PROPRIETA’ dei figli, che trova intrinsecamente anche la risposta al modello di rapporto di coppia, che si trasformerebbe in un più sano e naturale piacere di COPPIE LIBERE da ogni vincolo di esclusività.

@sandra
il benessere, similmente alla felicità è un concetto soggettivo e per la stessa identica ragione. Questa condizione, riconducibile anch’essa all’intimo stato dell’essere individuale, non può essere collettivizzata, in modo particolare in una società complessa come l’attuale.

SilviaBO

@ Alfonso
Ok, pace fatta.
Temo che la coppia libera sia un’utopia. Per arrivare a un risultato simile, dovremmo liberarci da un bel po’ di vincoli biologici.
Se amo qualcuno, sono gelosa. E’ un istinto, ma non è completamente irrazionale: per una donna è importante (e lo era molto più nei secoli e nei millenni scorsi) sapere che l’uomo che potrebbe ingravidarla o l’ha già ingravidata non l’abbandonerà con un bambino piccolo da allevare; per l’uomo è importante (e lo era molto più prima dell’esame del DNA) sapere che il bambino che sta aiutando ad allevare non è figlio di un altro uomo.

butcher

Io credo che spesso la violenza, almeno quella organizzata, scaturisca quasi sempre dagli interessi economici. Anche Marx la pensava così.

rego

La guerra nn è causata solo dalle religioni! E’ una cosa ovvia! Pensare diversamente è un cogl…nata.
Si sa che la guerra è causata dal volere di approvvigionarsi di più risorse possibili! Le guerre di religione ci sono!Ma si sono anche le guerre per l’energia, per il potere, per il petrolio!

Io ero Sai

“Ma si sono anche le guerre per l’energia, per il potere, per il petrolio!”
Che spesso e volentieri per essere giustificate, i capi di stato si appellano alla religione.

Congo

E’ vero che molte guerre vengono dichiarate per l’accaparramento di risorse, ma la componente religiosa aiuta a vedere nell’avversario un essere inferiore, un diverso, un infedele, un profanatore.
Sotto questi presupposti è più facile che:

– Venga dichiarata guerra;
– Sia accettabile che la guerra sia più lunga;
– Sia accettabile che la guerra sia più sanguinosa.

biondino

Che la propaganda guerresca possa utilizzare anche argomenti religiosi è fuori di dubbio.
Ma che siano le religioni la caiusa della maggior parte dei conflitti è – storicamente – una poco pia illusione.
Si vedano le guerre del secolo scorso o quelle attualmente in corso: interessi di potere, di identità etnica (o volete credere alla favola dei serbi ortodossi, dei kosovari islamici… sono decenni che ne gli uni ne gli altri praticano alcuna forma di religione!).

Bruno Gualerzi

Le guerre – per ch i le combatte, non per chi le provoca – ‘devono’ essere tutte ‘guerre di religione’, altrimenti non sarebbero possibili. Solo una cultura ‘comunque’ religiosa fa accettare di ammazzare o, soprattutto, di essere ammazzati per motivi non direttamente personali.
Ecco perchè ‘ateismo o barbarie’.

stefanogio

Concordo!
Le religioni (monoteiste) non saranno la causa di tutte le guerre ma ne sono un concime potentissimo sparso a piene mani da chi regge i fili del potere.

faber

Più che “solo guerre di religione” direi che affinchè si accetti di andare in guerra è necessario che prevalga la parte irrazionale della nostra psiche (immagino che il concetto espresso fosse lo stesso). In realtà non penso che l’assenza di una religione (intesa come credenza in una dimensione metafisica) porterebbe ad una cessazione della violenza bellica. Come già espresso da altri la religione è spesso il pretesto dietro il quale si celano altri interessi e motivazioni e che viene utilizzata per fare efficacemente leva proprio su quella componente irrazionale di cui sopra. Tuttavia la religione non è il SOLO strumento che permette ciò. La xenofobia, il nazionalismo, la demonizzazione del nemico, l’elevamento di se stessi a possessori della giustizia assoluta (come persone ma anche come gruppi sociali), la retorica dell’eroe, sono tutti strumenti potenti in grado di sostituire in moltissimi casi il credo religioso come “aizzatore” delle masse.

Bruno Gualerzi

“Più che “solo guerre di religione” direi che affinchè si accetti di andare in guerra è necessario che prevalga la parte irrazionale della nostra psiche (immagino che il concetto espresso fosse lo stesso)”.

Infatti. Ma siccome a mio modo di vedere è soprattutto nelle religioni (e comunque nella cultura magico religiosa) che prevale l’elemento irrazionale… ecco che le guerre sono rese possibili se – come affermi anche tu – si riesce a far leva su questa componente della nostra psiche.
In quanto a tutti gli altri fattori scatenanti cui accenni (xenofobia, nezionalismo, ecc.) è ciò cui esattamente mi riferisco quando parlo di ‘prevalenza del pensiero magico-religioso sotto altra veste’

laverdure

@Bruno Gualerzi
Le guerre – per ch i le combatte, non per chi le provoca – ‘devono’ essere tutte ‘guerre di religione’,………

Non dico a priori che tu abbia torto,nel dire questo,ma varrebbe la pena di puntualizzare:col tuo ragionamento diventa una guerra di religione quella che ad
esempio L’inghilterra combatte’ contro il nazismo (“Vi prometto lacrime,sudore e sangue !…”),nonche quella che combatterono tutti i gruppi di resistenza europei
per lo stesso motivo.
Ora,come gia detto un’infinita di volte,ci sarebbero state parecchie occasioni di bloccare il nazismo negli anni precedenti,forse senza nemmeno un uso diretto della forza,e non averlo fatto resta uno dei peggiori errori politici del XX secolo.
Ma una volta scatenata l’aggressione,la scelta di Churchill mi sembra il male minore,per laica o religiosa che fosse la guerra.

Stefano Bottoni

Spero vorrai perdonarmi, Bruno, ma non condivido questo tuo intervento. L’antichità non conosceva il monoteismo (se non nelle piccole tribù di Israele e nel tentativo di Akenathon), ma non si può dire che vivessero tutti d’amore e d’accordo. Anzi, generalmente gli antichi erano più spesso in guerra che in pace.
Però, questo è vero, non veniva tirata in ballo la religione come scusa per fare una guerra. E spesso un popolo vincitore assimilava nel suo pantheon gli dei del popolo sconfitto.
Certo c’erano punizioni (anche la morte) per chi profanava gli idoli, o per chi non manteneva la parola data sotto giuramento davanti a un idolo.
Ma combattevano per il territorio, per le risorse naturali, non perchè la guerra era voluta da un dio. Annibale invase l’Italia per ridare a Cartagine la sua prosperità, non perchè lo avesse ordinato Baal. E i 70.000 caduti romani a Canne erano per lo più contadini che difendevano le loro terre, non perchè lo avesse ordinato Giano bifronte.
Ramses II combattè gli ittiti a Qadesh (la più grande carneficina prima di Canne, per di più finita con un nulla di fatto) per il possesso del medio oriente, non perchè lo avesse ordinato Amon-Ra.
E infiniti altri sono gli esempi.
Quindi la mia conclusione è che senza religioni monoteiste e senza i loro fanatici il mondo sarebbe certo un posto migliore. Ma senza farsi illusioni che si arriverebbe alla pace mondiale. Qualche scusa la si trova sempre.
Ti saluto sempre col massimo rispetto che meriti.

laverdure

@Stefano Bottoni

Infatti l’indottrinamento religioso non e’ la causa della guerra,e’ un potentissimo mezzo di condizionamento per convincere la gente a farla malgrado le conseguenze.
Qualunque esercito,anche il piu’ laico,deve essere preparato psicologicamente
per poter combattere,si combatte al grido di “Heil Fuhrer!”,”England forever!”,”Banzai
per l’Imperatore!”,”Viva il Duce!”,non certo al grido di “Benzina a buon prezzo!”,oppure
“Vogliamo rame,nichel e bauxite in abbondanza!

Bruno Gualerzi

@ Stefano Bottoni

Intanto io non devo ‘perdonare’ proprio nessuno (lo so che è solo un modo di dire, ma sono un pò altrato per la piega che sta prendendo una certa diascussione più sotto nel post).
In quanto alla tua replica, ti prego di tener presente ciò che ripeto continuamente quando affermo che ‘le guerre sono tutte guerre di religione’: non mi riferisco tanto ai motivi per cui viene scatenata una guerra, quanto cercando di mettermi nei panni DI CHI LA GUERRA LA COMBATTE, QUALE CHE SIA – RIPETO – IL MOTIVO PER CUI LA SI COMBATTE. Se non ci intendiamo su questo il nostro sarà sempre un dialogo tra sordi. Naturalmente si può non essere d’accordo, ma vorei che l’eventuale disaccordo vertesse sulla stessa materia.
E adesso (e qui sei tu che devi perdoinarmi, ma per davvero) non mi va di argomentare per esteso (l’ha fatto più volte in tanti post, oltre che in vari passaggi del mio sito) e ti accenno solo ad una convinzione, tra le molte altre, che – d’accordo o meno che si sia – sta alla base delle mia affermazione e che è quella ripresa anche nel mio primo commento al pezzo di Odifreddi: non considero ‘religione’ solo quanto attiene alle religioni storiche, istituzionalizzate, monoteiste o meno che siano, ma tutto quanto (e, da questo punto di vista più si va indietro nel tempo, più se ne trova conferma) è espressione di una cultura magico-religiosa. Senza il prevalere della quale, le guerre (eventi nei quali – parlo di chi le combatte in prima persona – si ammazza e si viene ammazzati) non sarebbero state, come invece sono ancora oggi, possibili se non ci fosse una ‘carica religiosa’. Anche se si fosse atei.

Bruno Gualerzi

E, aggiungo ora – anche per rispondere a leverdure che leggo solo adesso – il mio discorso vale anche se si combatte una guerra ‘giusta’. Per combatterla – e vincerla – occorre una certa ‘carica’, data proprio anche dalla convinzione di essere nel giusto. Vero (come nel caso della guerra contro il nazismo e della lotta partigiana) o falso che sia (teniamo presente che anche i soldati tedeschi ritenevano di combattere una guerra ‘giusta’. E se poi l’avessero vinta sarebbero stati confermati nella loro convinzione)

Stefano Bottoni

Sei stato molto chiaro Bruno, come sempre lo sei. Solo che ciò che tu chiami “carica religiosa”, nel senso (ho capito benissimo) che intendi, io la chiamo “carica mistica”. Facendo casualmente zapping questa sera, ho visto un servizio de “Le Iene” riguardante i soldati americani che se ne stavano andando via dall’Iraq. C’erano ragazzi di 20 anni che neppure sapevano perchè fossero lì. Avevano detto loro che era giusto così. Ed erano volontari, neppure si può fare un parallelo col Vietnam in cui 2/3 dei soldati erano di leva, e ciò portò fra l’altro al massacro di Mi Lay.
I soldati tedeschi della seconda guerra erano per lo più giovanissimi, dunque indottrinati sin da bambini. E come ho più volte detto, le dittature (nazismo o stalinismo o loro epigoni) sono religioni in tutto e per tutto, solo sostituendo un dio trascendente con un dio immanente.
Ciò spiega perchè parlo di “carica mistica” anzichè “carica religiosa”, anche se alla fine gli effetti sono identici. Deleteri, in ogni caso.
Non so se sono stato abbastanza chiaro, ma si è fatta una certa ora e vorrei andare a letto. Ti saluto sempre col massimo rispetto.

sledge

Odifreddi è un pò corto di sguardo: il problema della violenza è insito in ogni uomo; poi il resto (religione, colore della pelle, sospette lesioni di diritti, ecc. ecc.) sono le scuse per giustificare il proprio atto di violenza.

E questo fenomeno può essere più o meno marcato, ma è insito nella natura umana (gli evoluzionisti dovrebbero saperlo benne), che in noi (scondo tale teoria) c’è ancora parte dell’ istinto e della aggressività animale.

fab

Penso anch’io che siano i motivi strutturali a causare le guerre, ma certo non avere pretesti sovrastrutturali un po’ aiuta la pace.
Inoltre, e questo è MOLTO più importante, senza la spinta religiosa a stipare il pianeta di persone ci sarebbero più risorse pro capite e meno motivi strutturali per farsi guerra.

laverdure

Diciamolo sinceramente :dire che alla gente nella sua totalita non piace la guerra e’ una colossale sciocchezza.
Questo vale di sicuro per chi l’ha sperimentata direttamente o indirettamente sulla propria pelle,ma vista da lontano esercita un fascino morboso a cui ben pochi sono veramente immuni.
Basta ricordare l’entusiasmo con cui i giovani inglesi e tedeschi partirono per il fronte
all’inizio della prima guerra mondiale,entusiasmo che persero molto presto, ma troppo tardi per rimediare all’errore.
Non si spiegherebbe altrimenti il successo che hanno avuto per tanti anni i film di argomento bellico,
e anche se per motivi di corretezza politica il loro messaggio finale e’ cambiato,il pubblico
resta attratto di sicuro molto piu’ dalle scene di azione che dai contenuti piu’ o meno
moralistici.
Astutamente gli sceneggiatori ora preferiscono spostare lo scenario in mondi immaginari
(vedi Star Wars,Starship Troopers e Avatar)per proteggersi meglio dalle critiche dei cosiddetti “pacifisti”.
Dico “cosiddetti” perche ritengo che per molti di loro il pacifismo ostentato sia solo un mezzo nascondere,magari anche a se stessi,una naturale tendenza alla violenza.
(Non vi ricorda un meccanismo psicologico analogo?L’omofobia?)
Violenza che emerge fin troppo chiaramente e fin troppo spesso nelle loro manifestazioni
pubbliche.
E se questo discorso vale per la nostra “evoluta” cultura occidentale,figuriamoci per culture come quelle di molti paesi del terzo mondo,dove per i giovani la guerra e’ vista come l’unica occasione di uscire dalla miseria quotidiana e sentirsi protagonisti nella
vita per la prima volta.
Come vedete il condizionamento religioso,per quanto sia un fattore fondamentale
in questo contesto,non e’ certo il solo.

stefano b.

noi siamo più vicini ai bonobo che agli scimpanzè
gli scimpanzè sono molto violenti geneticamente
nei bonobo non è presente una sequenza del dna che è fonte degli eccessi di violenza
i bonobo per rappacificarsi nei momenti di tensione praticano sesso con soggetti di sesso opposto o il petting con soggetti di sesso uguale
la religione vieta di fare sesso extra coniugale
allora non ci rimane altro che essere violenti per colpa della religione.
Odifreddi ha ragione.

biondino

odifreddi ha ragione a dire che gli scimpanzè sono guerrafondai a causa della religione?
forse c’è qualcosa che mi sfugge.

🙂

Alfonso

@sledge
Guarda che Odifreddi ha scritto, citando Saramgo: “il mondo sarebbe molto più pacifico se fossimo tutti atei”
Forse sei tu che avresti bisogno di un paio di occhiali 😎

sledge

@Alfonso
sai leggere:

conclude Odifreddi, “il problema della violenza religiosa sta tutto qui”.

Alfonso

@sledge
la frase che citi è inserita in un contesto che tu ometti completamente e presa da sola non ha nessun significato. Ma fatti uno shampoo!

POPPER

Vorrei proporre OT. questo articolo che condivido parecchio

“Nature” contro la destra americana

http://www.unita.it/news/scienza_politica/103429/nature_contro_la_destra_americana

Desidero che l’UAAR parli di più di scienza, le preoccupazioni di Nature sono molto serie e approfondite, secondo me sono più che attendibili, e anche voi sapete che la destra USA è ultra cristiana e molto creazionista, la minaccia è molto reale e ineludibile.

Scrissi qualche post fa dell’interesse di Obama per la scienza e mi faceva piacere, ora la minaccia non è solo creazionsita ma anche politico-antiscientifica.

Leggendo alcuni suoi libri, ultimo acquistato alcuni giorni fa alla biblioteca UAAR-IBS, Odifreddi ha ragione, l’ateismo non è mai antiscientifico per propria natura, la religione invece è antiscientifica per natura.

Angelo

Ho letto l’articolo… SIAMO A LIVELLO DELL’ASSURDO. Queste persone sono un pericolo per tutti, anche per se stesse.

” la comunità scientifica (é) una comunità tout court di “socialisti e comunisti” che insieme al governo, alle università e ai media forma il quadrilatero dell’inganno”. Ma come ca**o vi permettete di insultare la scienza, voi che credete ad adamo ed eva????? EMMOBBASTAVERAMENTEPERO’

Angelo

Ho letto l’articolo… siamo a livello dell’assurdo. Queste persone sono pericolose per gli altri e per sè stesse.

“la comunità scientifica (è) una comunità tout court di “socialisti e comunisti” che insieme al governo, alle università e ai media forma il quadrilatero dell’inganno”. Chi “crede in adamo ed eva” non dovrebbe neanche sognarsi di insultare la scienza. Il fatto poi (diffuso anche in Italia) di associare la scienza a “socialisti e comunisti” è curioso: sarà che la destra con la cultura non ha proprio nulla a che vedere!

SilviaBO

In Italia la scienza non è mai stata molto popolare, è sempre stata considerata la sorella meno nobile delle materie umanistiche, rifugio di soggetti eccentrici e genialoidi asociali. L’ignoranza scientifica è sempre stata considerata con maggiore benevolenza rispetto all’ignoranza umanistica, quando non con compiacimento (quanti letterati si vantano di non capire un accidente di matematica!). Non mi meraviglierei se in futuro le cose andassero anche peggio.

Bruno Gualerzi

“L’ignoranza scientifica è sempre stata considerata con maggiore benevolenza rispetto all’ignoranza umanistica, quando non con compiacimento (quanti letterati si vantano di non capire un accidente di matematica!)”

Non mi considero certo un letterato, e naturalmente non mi vanto di non capire un accidente di matematica… ma, oltre un certo livello (diciamo da liceo scientifico molto scarso) credo di non poter andare per ragioni, diciamo pure, genetiche (del resto è noto come certi individui disturbati, anche gravemente, sul piano psichico, siano letteralmente dei geni matematici).
Precisato questo, credo che non necessariamente la cosiddett6a cultura umanistica (al di là del ruolo predominante che ricopre in Italia) sia di per sè antiscientifica. E dico questo per due motivi:
a – anche un non scienziato (diciamo, tanto per fare un esempio, un ‘filosofo’?) credo che possa parlare di scienza, non tanto, ovviamente, sotto il profilo tecnico, ma in quanto si tratta di una specifica forma di sapere sul cui ruolo, perchè no, anche esistenziale, si può disquisire. Dicendo cose sagge o cretinate, come capita spesso… ma non in base ad una formazione umanistica come tale;
b – se non ricordo male il celebre gruppo di fisici di via Panisperna (il più noto: Fermi) aveva frequentato il liceo classico (allora non c’era nemmeno lo scientifico).

Insomma, un conto è intervenire sulla scuola italiana perchè sia maggiormente in grado di valorizzare il sapere scientifico, altro conto è puntare ad acquisire un abito mentale ANCHE scientifico. Non si vede perchè il rigore di cui parla Odifreddi (che parla anche di buon senso e razionalità v. l’ultimo numero de L’ATEO) debba essere una prerogativa solo scientifica. O logico-matematica.

Andrea B.

> del resto è noto come certi individui disturbati, anche gravemente, sul piano psichico, > siano letteralmente dei geni matematici

Cosa intendeva dire? Che per essere buoni matematici o fisici è necessario essere psichicamente disturbati? Conoscendo il tenore dei suoi post credo proprio di no, deve essere uscita male…

RobertoV

Da ricercatore condivido l’intervento di SilviaBO perché è vero che in Italia la conoscenza del pensiero scientifico e delle sue modalità è scadente e poco considerata, non per nulla abbiamo come “trasmissioni di informazione scientifica” trasmissioni assurde come Voyager o Misteri e anche la Gaia Scienza che da un’idea di scienza spettacolare. Ed è vero che da sempre la cultura umanistica è stata privilegiata ed abbiamo l’assurdità che spesso a discutere di scienza non vengono a parlare i diretti interessati (ma addirittura dei teologi) e che a capo di industrie troviamo spesso filosofi, psicologi e sociologi (e si vedono poi i risultati), se non addirittura storici ai vertici del CNR. In Italia se vuoi far carriera devi dimenticarti della tua laurea scientifica. Ed è ovvio che chi ha una preparazione tecnico-scientifica provi un certo fastidio ed insofferenza a vedere certe discussioni sulla scienza da persone che non la conoscono e vedere per esempio che in Italia abbiano creato un caso sul libro sull’evoluzione di Fodor e Palmarini, due filosofi del linguaggio, anziché discutere su libri di genetisti. E constato che in genere chi ha una preparazione di tipo umanistico ha grosse difficoltà a comprendere il pensiero scientifico, così come io riconosco di averne riguardo al pensiero filosofico anche perché il mondo è andato verso una specializzazione e quindi anche i filosofi dovrebbero seguire tale andamento (riconosco una certa validità ai filosofi della scienza) e non doverci sorbire valutazione sulla scienza di Cacciari o tuttologi o peggio ancora di teologi.

Bruno Gualerzi

@ Andrea B.
“Cosa intendeva dire? Che per essere buoni matematici o fisici è necessario essere psichicamente disturbati?”

Scusa tanto, ma questo lo dici tu. Possibile essere fraintesiin questo modo? Non ho detto – figuriamoci – che per essere buoni matematici occorre essere ‘disturbati’, ma, ben diversamente, che si può avere problemi psicihici anche gravi ed essere dei veri e propri geni matematici. Non hai mai sentito parlare di persone autistiche, che non hanno praticamente rapporto col mondo che lo circonda eppure sanno risolvere problemi matematici di grande complessità? A riprova che, a certi livelli, occorre possedere una predisposizione, diciamo così, genetica.
Cosa del resto che ovviamente non riguarda solo la matenatica, ma qualsiasi attività creativa (e la matematica – credo lo sostenga, e con cognizione di causa, proprio Odifreddi – praticata a certi livelli implica creatività). Dalle mie parti ha vissuto (ho avuto modo anch’io di conoscerlo brevemente) quello che viene unanimemente considerato un vero genio della pittura, quel ‘Toni’ Ligabue che viveva in un mondo tutto suo con gravissime difficoltà di comunicazione. Questo vuol dire che tutti i pittori – o gli artisti in genere – sono malati mentali?

Painkiller

Da quando storia, storia dell’arte, storia della filosfia, filosofia, arte, ecc sono insegnate bene in italia?
Conosco fior di gente uscita dall’artistico che NON sà chi è Schiele…. o gente laureata in sotia che ti chiede se Yalta è una pietanza armena.

In Italia TUTTA la cultura è svalutata.

Fri

e’ verissimo, ma non sarebbe una cosa terribilmente grave se almeno l’Italia potesse vantare una cultura umanistica eccezionale. Voglio dire, difetteremmo certo nella ricerca scientifica, sicuramente uno svantaggio culturale nel mondo moderno, ma almeno avremmo una nostra specificita’, la cultura umanistica. Potrei anche immaginarmi un’Italia priva di ricercatori biomedici e di astrofisici, se in compenso avessimo centinaia di archeologi facenti ricerche in tutto il mondo, fior fiore di scrittori delizianti il mondo con le loro parole, pletore di latinisti citanti Cicerone a memoria ai bordi delle strade, folle di pittori affrescanti i muri degli uffici pubblici e delle scuole. E invece… vabbe’, non sto a dirlo visto che lo sapete meglio di me. Cito Painkiller: In Italia TUTTA la cultura è svalutata.

Bruno Gualerzi

Mi sto accorgendo che questa discussione più o meno riprende quel tormentone delle ‘due culture’ (umanistica e/o scientifica) che imperversava anni fa. Certamente questo non vuol dire che non abbia anche oggi la sua importanza…
ma credo si debba distinguere nettamente tra quella che è la situazione scolastica italiana (carente per tanti aspetti, ma sicuramente soprattutto sul piano della formazione scientifica) e la quasi ovvietà che, per formare persone culturalmente preparate, personalità il più possibile complete, questa distinzione tra umanistico e scientifico è… schizofrenica.
E dico ‘quasi ovvietà’ perchè qui non sembra poi così ovvio.

laverdure

@Fri

In Italia, ma non solo,la “cultura” umanistica e’ tanto decantata anche perche vi
si puo’ barare molto piu’ facilmente.
Chiunque e’ in grado di darsi arie da intellettuale citando qualche rima della
Divina Commedia (magari “..avea del cul fatto trombetta!”),della Bibbia o dei
Promessi Sposi ad un ricevimento mondano,senza rischi,mentre attaccare un discorso sulla teoria della
relativita o sulla meccanica quantistica conoscendone a malapena solo il nome
qualche rischio di esser sbugiardati lo comporta.

Fri

@laverdure
“In Italia, ma non solo,la “cultura” umanistica e’ tanto decantata anche perche vi
si puo’ barare molto piu’ facilmente.”

non sono molto convinta di questo… la cultura umanistica si puo’ barare forse piu’ facilmente di quella scientifica, ma solo quando hai a che fare con persone piu’ ignoranti di te. In ogni caso non ho capito molto bene il nesso del tuo commento con il mio. Io non stavo certo facendo una graduatoria fra le due. Semplicemente rimarcavo il fatto che si potrebbe anche accettare di fare a meno dell’una se l’altra fosse eccellente, mentre in Italia mancano totalmente entrambe.

laverdure

@Silvia Bo
Ricordo un articolo di quattroruote di oltre 30 anni fa.
Un meccanico del soccorso stradale scopri che il panne di un’auto sull’autostrada era dovuto ad acqua nella benzina.
Come lo scopri ?
Il proprietario ammise di avercela messa lui,perche’ era conto di benzina e “allungandola”
era convinto di farla durare di piu !(Far fesso il motore,insomma!)
Questo e’ un esempio terra terra ma estremamente eloquente della “ignoranza scientifica” dell’italiano medio e di come d’altra parte cerchi di ovviarvi con l’astuzia,nostra qualita
piu’ riverita!

Bruno Gualerzi

Caro laverdure, ma sei davveroi coinsapevole di ciò che vai dicendo? Non ti pare di essere una tantino ‘razzista’? Sì, razzista, come sono razzisti tutti coloro che demonizzano intere categorie di persone solo come categorie.
Cerca, se puoi, di replicare con argomenti seri, non con queste chiacchiere da osteria.
Con tutto il rispetto per le osterie.

laverdure

@Bruno Gualerzi

Caro Bruno,leggi meglio i miei post.
In quell’articolo di Quattroruote non era specificata ne’ la regione di nascita del tizio
in questione ne’ titolo di studio o professione (Anche se dubito forte che fosse
un ingegnere o un chimico)per cui non vedo traccia di categorie.
E se dubiti della devozione dell’italiano medio per la furberia,o della sua ignoranza scientifica,prova a pensare all’immensa popolarita di personaggi come Sgarbi o il
divo Giulio o di programmi televisivi come Voyager.
Per dettagli su quest’ultimo prova su http://attivissimo.blogspot.com/

Bruno Gualerzi

Caro leverdure, intanto mi riferivo più direttamente a quanto hai postato alle 19.57, ma, a parte questo, cosa posso ancora dire? Sgarbi, Voyager o quant’altro ci ammannisce la nostra televisione per decerebrati rappresenta ben altro che ignoranza ‘scientifica’: sono quanto di meno ‘umanistico’ possa ritenersi. E per fortuna non sono generalizzabili… anche se hanno il seguito che hanno da parte di persone che, possono pure avere venti lauree, ma di cosa sia la vera cultura non hanno proprio idea.
(Colgo l’occasione per scusarmi con te del tono usato sopra)

SilviaBO

Beh, almeno il tizio della benzina ha fatto danni solo a se stesso 🙂
Il guaio è che se il livello di cultura scientifica di un paese è basso, le conseguenze le pagano tutti.

Sal

Le religioni sono come la politica, dicono sempre che si vogliono prendere cura di te, ma si fanno solo gli affari loro. Basta guardare i deficit e le strade.
Mai visto un capo del governo che se sbaglia nelle sue scelte, ci rimette poi del suo, ma chi paga il conto sono sempre gli altri. I cittadini con le tasse.

Mai visto un religioso che se si sbaglia va all’inferno al posto tuo.
In ogni caso la truffa la paga sempre il cittadino sia morale che materiale.

laverdure

@Sal
“Mai visto un religioso che se si sbaglia va all’inferno al posto tuo.”

Perche’,hai mai visto uno che non sia andato in Paradiso seguendo le indicazioni dei preti ?

Southsun

Quello che dici sui politici è vero solo in Italia e nei Paesi sottosviluppati.

Nelle democrazie complete e sane (o forse solo DECENTI) il politico che sbaglia o si dimette o viene cacciato.

Per i religiosi, invece, è più o meno come hai detto tu. Hanno sempre il cucù parato.

Angelo

Vista la storia i fatti attuali non posso che concordare con Odifreddi, anche se essere atei non è l’unico modo per raggiungere lo scopo. Comunque sono sicuro che senza religione avremmo soltanto da guadagnarci in termini di libertà generale e individuale.

Airon90

Boh, secondo me è arrogante anche quella di pretendere che siano tutti non credenti. Io penso che tu credi a me non cambia la vita. L’importante è che la tua religione non sia violenta contro gli altri.
Il non credente non deve anche lui essere arrogante, pretendendo che anche i credenti smettano di credere, perché ciò significa pretendere di possedere l’unica verità (diritto preteso purtroppo dai kattolici (con la k perché non è il vero cattolicesimo)).
Se uno vuole credere, bene. Che non mi venga a rompere. Se uno non vuole credere, bene. Che non vada a rompere ai credenti!

Scusate per le ripetizioni e l’itagliano ma ho scritto ciò che pensavo, senza rileggerlo.

Eresiarca

D’accordo con Odifreddi, purché le sue affermazioni non si riferiscano alla religione tout court, ma solo, o quantomeno sopratutto, alle tre sorelle monoteiste…mai sentito parlare di intolleranza religiosa prima de IV Secolo E.V.?

libero

La religione è una continuazione del potere sotto altre forme, oggi però la funzione religiosa è passata alla televisione e ai media, anche se la religione sferra qualche colpo di coda in politica per i voti di maggioranza.
Quando dico religione non intendo mica che tutti quelli che si proclamano religiosi poi lo siano, molti cattolici sono ateo-agnostici che vanno ancora in chiesa per tradizione e per senso di appartenenza, ma non credono veramente, e credono ancora meno le gerarchie ecclesiastiche.
L’UAAR insiste troppo sulla presunta fede delle chiesa e dei cattolici, non si tratta di fede ma di morale e di senso di appartenenza alla tradizione.

Luciano Volpato

Hai ragione. Per molti cristiani, musulmani ebrei ecc., la religione è solo un marcatore di identià.

Mulligan

Senza alcuna pretesa di completezza io comincio a riflettere su qual’è il ruolo del “sacerdote” nella diffusione, celebrazione e difesa della religione .
La religione, di per sé, sarebbe solo un complesso di concetti e divieti e obblighi, ed è con l’intervento attivo del sacerdote che avviene la diffusione e la difesa dell’ortodossia della religione. Questa funzione dona un grande potere al sacerdote su tutta la società di riferimento, e prestigio e onori e vita parassitaria.
Senza l’accettazione e il riconoscimento della figura del sacerdote, interprete e gestore delle cerimonie “sacre”, sarebbe difficile per i credenti riconoscersi, riunirsi ecc.
La posizione del sacerdote è quella del potere nella sua accezione più assoluta.
Allora forse la sopravvivenza della religione dipende dall’esistenza e dall’accettazione della figura del “sacerdote”.
Il sacerdote è una figura totalmente astratta e potentissima, proprio per questo. Egli non ”sa” nulla che non sia totalmente arbitrario e inventato, parla e indica divieti e obblighi sulla base di qualche allucinazione subita nella più profonda antichità da qualche personaggio mitologico, magari mai esistito.

Ma godendo del credito della società di riferimento può spingere i seguaci alle più orrende azioni, magari ottenendo anche la complicità dei poteri politici.
L’ateismo, disvelando l’inconsistenza del pensiero esibito dai sacerdoti è la minaccia più radicale al loro potere…

Painkiller

Io sarei felici se i credenti la smettessero di voler imporre agli altri le loro menate. Vogliono non mangiare maiale? Cavoli loro. Vogliono non ciulare fino al matrimonio? Cavoli loro. Vogliono passare anni ridotti ad un vegetale attaccati alle macchine? Cavoli loro.
Basta che non lo impongano agli altri.

Comunque dubito posso succedere: o diventeranno minoranza grazie alla secolarizzazione oppure distruggeranno il mondo con una bella WW4.

stefano b.

“Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada”, Mt 10,34

ergo…
la religione è violenta
senza religione saremmo tutti più pacifici
Odifreddi ha ragione.

biondino

ah beh, se la conferma delle oinioni di tal odifreddi la traiamo dalla bibbia, siamo a posto.

ps
gli extraterrestri non esistono, me lo ha detto K-Pax, un mio amico alieno.

stefano f.

“la verità sul cristianesimo sta sui vangeli a dispetto dei vangeli stessi, nelle falsità che uomini da poco hanno messo in bocca al suo maestro, l’unico cristiano vero che finì la sua vita appeso ad una croce” – Nietzche (l’anticristo)

he he he…

Lokim

Odifreddi: siete atei e parlate di religione. Credete nella ragione: ma quale ragione? Di solito si dice che la ragione è dei fessi.

Mica mi vorrai rccontare che la ragione è quella che afferma inderogabilmente, ineluttabilmente ed incontrovertibilmente che in un triangolo euclideo la somma degli angoli fa 180 gradi.
Se ci fosse un governo di scienziati (proprio analogamente a governi teocratici), sarebbe lo stesso che avere il governo di cialtroni che c’è nell’intorno del presente, anzi forse sarebbe peggio, perché diventerebbe impositivo in virtù degli edulcorati principi della ragione: sì, la ragione dei prepotenti, proprio come nella democrazia! 🙁

beautiful

Qualsiasi religione, qualsiasi filosofia e qualsiasi teoria sociale, lasciate a sè, diventano fondamentalismi e quindi fonti di violenza e guerre. Quindi la soluzione non è quella di Odifreddi. L’ateismo è una religione fondamentalista come tutte le altre. Come lo è il capitalismo puro e come lo era o ancora è il comunismo puro.

Una sola è la condizione di pace che è già esistita su questo pianeta parecchio tempo fà e ritornerà di nuovo un giorno per semplici motivi di ciclicità naturale, come il bel tempo dopo il cattivo tempo, spontaneamente quando vi saranno le condizioni.

Quest’unica condizione si chiama “Armonia”. Che è un giusto equilibrio, difficile ma possibile, di centralità nel rispetto di tutte le diverse posizioni di tutti gli uomini, della natura e di tutti gli esseri del creato.

E’ un pò l’esatto opposto del mondo di oggi, basato sulla competizione, lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo e dell’uomo sulla natura e sul dominio delle proprie idee ed interessi senza considerare molto le sfere di necessità e libertà degli altri.

Ritornerà. Non so quando, ma ritornerà.

La realizzazione dell’Armonia avrà bisogno, naturalmente, di una autorità unica e un governo unico planetario. Quindi dovremo attendere ancora parecchio tempo.

Era questo che andava predicando Gesù, come pure Akhenaton prima di lui.

dedalus

se fossimo tutti atei ccontinueremmo ad ammazzarci l’un l’altro (forse un poco di meno); ma almeno per questioni concrete, piuttosto che per il sesso degli angeli. E’ già un progresso (almeno dal punto di vista intellettivo). Io -poi- non mi definisco ateo; nel senso che non mi definisco in base ad una credenza altrui. Quelli che non credono nel mostro del Loch Ness come si chiamano? A-mostri?

Alfonso

@dedalus

Io -poi- non mi definisco ateo; nel senso che non mi definisco in base ad una credenza altrui

Ben detto! Molto spesso, in questo blog, ma solo per convenzione dialettica, mi sono definito “ateo”. Io mi sono sempre definito “libero pensatore”. Il termine “ateo” è stato utile solo ai nostri nemici che hanno saputo abilmente sfruttarlo a loro GRANDE vantaggio: additare come “senza Dio” i loro avversari fa molto presa nelle menti degli ingenui. Personalmente trasformerei l’UAAR in “ULP” ovvero “Unione Liberi Pensatori” e come logo ci metterei un cervello.

Alfonso

Aggiungo che il termine “ateo” fu certamente affibbiato dai preti ai nostri predecesori liberi pensatori, i quali ingenuamente caddero nella TRAPPOLA facendolo proprio. Liberi pensatori sì, ma con poco cervello!

stefano f.

se fossimo tutti atei continueremmo a rispettare la selezione naturale, e ci si ammazzarebbe per ragioni diverse da quelle religiose, nel senso che in sostanza il pianeta non si trasformerebbe nel paese di Bengodi solo perchè le religioni non ci sarebbero più, la cosiddetta “età felice della concordia universale” vagheggiata da molti illuministi era solo una ingenua utopia anche se l’assenza di religioni e pretame vario sarebbe già un progresso.

Bruno Gualerzi

Se così stessero le cose non vedo proprio quale vantaggio comportarebbe l’ essere atei. Non credo stiano così. Ed è proprio non vagheggiando alcun paese di bengodi (anche questo significa essere atei) sempre vagheggiato invece dal pensiero magico religioso (da cui l’illuminismo non è certo esente) che si vivrà un pò meglio su questo pianeta. E tra gli impedimenti fondamentali al poter vivere un pò meglio c’è proprio questo considerare una natura umana irreversibilmente segnata – che sia teorizzato dalle religioni o ritenuto imposto dalla natura non cambia proprio niente – da un PECCATO ORIGINALE. Da scontare sempre e comunque. Il che è molto ‘religioso’.
Credo invece che ci sia una ‘condizione umana’ la quale, una volta consapevoli dei suoi limiti invalicabili, entro questi limiti può essere ‘governata’ dall’uomo. Non per particolari privilegi concessi dall’evoluzione all’uomo, ma perchè questo è l’uomo ‘voluto’ dall’evoluzione, cioè un uomo dotato di ragione, l’istinto specifico della specie umana. Spetterà a lui usarla in modo costruttivo o distruttivo, e questo all’evoluzione non importa un fico secco… ma se può non importare alla specie, importa, e come, agli individui.

ateo

Sono perfettamente d’accordo col Prof. Odifreddi, in particolare quando afferma che:

” l’uso di due pesi e due misure è tipico del Vaticano. Pochi giorni fa, durante la visita di Geddafi, la Chiesa si è seccata che gli fosse stato permesso di predicare impunemente l’Islam in un paese cattolico, per di più sede del Soglio Pontificio. Ma se è improprio predicare una fede aliena in casa d’altri, che cosa ci facevano allora i cattolici nel Kashmir? E, più in generale, che cosa ci fanno i missionari cristiani nel mondo intero, da sempre? Cioè, da quando è venuto un uomo che ha ordinato ai suoi seguaci di farlo?”

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