Ora alternativa, le regioni cominciano ad adeguarsi

Dopo la sentenza del Consiglio di Stato (cfr. Ultimissima dell’11 maggio), le disposizioni del ministro Gelmini (cfr. Ultimissima del 24 luglio) e il successo dell’iniziativa giuridica UAAR (cfr. Ultimissima del 4 agosto), il diritto all’attivazione di insegnamenti alternativi a quello della religione cattolica è ormai giuridicamente inattaccabile. Gli uffici scolastici regionali stanno cominciando ad adeguarsi: tra i primi a farlo, quelli della Liguria e del Veneto, i cui uffici scolastici hanno emanato specifiche indicazioni operative per la nomina dei docenti. In ogni caso l’UAAR ha messo a disposizione sul proprio sito un modulo di diffida da presentare alle scuole che si rifiutano di attivare i corsi.

27 commenti

Il Filosofo Bottiglione

Ottime notizie.

purtroppo non ancora buone per le scuole di Parma. pare che qui i dirigenti degli uffici stiano ciurlando nel manico, c’ag gnis milacancor!

stiamo a vedere

moreno03

Sì, ma il problema è sempre lo stesso: se non ci sono i soldi non l’attivano comunque

Kaworu

hanno anche “cristianamente” dimezzato i soldi per il sostegno ai disabili.

che amori, non trovate?

Kaworu

non so perchè ma non riesco a postare il link, invio ma non lo vedo dopo :-/

Kaworu

riprovo: (attacca tutte le lettere ovviamente) h ttp : // inf ormar exresis tere. fr/ scuola- sosteg no-ai-di sab ili-d imez zat o. ht ml

(dimezzate le ore, ma alla fine la sostanza è la stessa)

stefano f.

quando il debito pubblico aumenta (cioè sempre) si tagliano scuola e sanità, da sempre è così e quindi inutile stupirsi se questo governo di *omissis* va nella stessa direzione.

Red Passion

A Busto Arsizio, dove vivo e dove ho due bimbi alle elementari, ho iniziato una battaglia personale ed in completa solitudine (ma solo per il momento) per chiedere che a scuola ci sia una reale ora alternativa. Tutto ha avuto inizio quando mio figlio è venuto a casa mia (vivo da solo e sono in fase di separazione) con un fogliettino, dove, senza tanti preamboli, la scuola comunicava che poichè l’IRC era alle 10,30-12,30 di ogni venerdì, i genitori che non intendevano avvalersi dovevano autorizzare la scuola all’uscita anticipata. Punto, altro che attività alternative. E’ palese il tentativo di scoraggiare qualsiasi genitore a non iscrivere il proprio figlio all’IRC: chi ha la possibilità, tutti i venerdì di stare a casa dal lavoro? Quel foglio l’ho rispedito indietro con una lettera dove dicevo che il tribunale di Padova aveva multato per 1500 euro la scuola che non aveva messo a disposizione delle famiglie l’ora alternativa, così come previsto per legge. Le insegnanti, con una risposta di due righe, mi hanno informato che avrebbero garantito “l’attività alternativa all’IRC”. Ho saputo da mia moglie, che si è dissociata dalla mia iniziativa, che le maestre hanno preso la mia prima lettera come una minaccia. Alla loro nuova cominicazione scritta ho risposto che, la loro comunicazione era insufficiente primo perchè avrebbero dovuto mandarla anche a tutti gli altri genitori e secondo perchè la formula “alternativa all’IRC” era troppo generica e nulla diceva circa la presenza di una reale ora (2 per la verità) educativa e didattica, così come previsto dalla circolare ministeriale 316 del 1987, che regolamenta la materia, impedendo, nei fatti la scelta delle famiglie. Vi informerò, se volete, dei prossimi sviluppi. Nel frattempo ho aperto un blog (è ancora un po’ bruttino, ma ci sto lavorando, a tempo perso). Spero di trovare qualcuno del mio paese con cui condividere queste battaglie, ma anche i suggerimenti sono ben accetti. L’indirizzo del mio blog, per chi fosse interessato e avesse voglia di darmi una mano è http://oralternativa.blog.kataweb.it

MEVI

Ti capisco,abito a Gallarate e conosco un la gente anche di Samarate,la maggior parte della gente sono cosììì bigoti,penso che la bataglia sarà dura…

Kaworu

purtroppo nel varesotto la lega prospera, e la lega è ignoranza e xenofobia. la religione è solo un mezzo che questa gente piccola usa per opprimere e odiare il prossimo.

Red Passion

@ MEVI
Eppure non sono convinto che la zona sia ormai completamente in mano ai cerebrolesi. Tu ed io ne siamo un esempio e tanti altri ce ne saranno ancora. E’ una questione di statistica e di buonsenso. Da minoranza (?) silenziosa vogliamo provare a diventare minoranza attiva?
Le battaglie dure sono anche quelle più belle da combattere. Non dobbiamo guardare a cosa possiamo portare a casa oggi ma a cosa potremmo portare a casa in futuro, ed il futuro è tutto da scrivere.

busta

Il mio nick viene proprio da Busto Arsizio dove anch’io abito. Non ho figli in età scolare ma conosco fin troppo bene le realtà scolastiche del nostro territorio e la presenza della chiesa fuori dalle chiese.
Sinceri auguri per la tua piccola grande battaglia.

MEVI

E un po fuori tema.Avete sentito ultima?!Alla suor Gelmini piace molto di inrodurre la lettura della Bibbia in scuole durante l’ora di religione…

Kaworu

si se non sbaglio è una delle ultimissime prima di questa.

beh se non altro:

1) ai ragazzi starebbe sulle balle qualcosa di diverso dai promessi sposi (non c’è come rendere qualcosa obbligatorio per farlo andare di traverso)

2) i cattolici finalmente leggerebbero la bibbia, dato che la maggior parte non ha mai letto nè quella nè i vangeli (nè un altro libro a caso…)

3) nuovi modi per fare bullismo: lapidazioni, fustigazioni, violenze sessuali…

Southsun

Una cosa “importantissima”, infatti, più che dare aule adeguate e docenti di sostegno ai bimbi disabili.

Invece, a quando la lettura di un buon libro di scienza o di letteratura moderna?

Questa è peggio di Franca Falcucci.

POPPER

Credo proprio che qualche diffida verrà senz’altro inviata ai presidi della scuola tal dei tali, poi si adeguerà anche lei, comunque è un successo dell’UAAR molto importante e che incide sull’anno scolastico per i prossimi anni ed è ineludibile.

Adesso la Gelmini dovrà parlare con Tremonti e dirgli, servono i soldi per la scuola pubblica, compresa l’ora alternativa, e questa volta non puoi dire di no, c’è un ingiunzione giuridica a cui non possiamo dire di no, anche se al governo, quindi, fuori i daner, tirchione di un Tremonti.

Red Passion

E così l’ora alternativa aiuterà a salvare qualche posto di lavoro, che di questi tempi non guasta

POPPER

Appunto ma a quel tirchione di Tremonti gli fischiano già le orecchie, salvo poi dare i soldi agli inutili insegnanti di religione, o meglio dire di catechesi pubblica, darli agli istituti che non dovrebbero costituire onei per lo stato e chissà a quanti altri meno che a lla scuola pubblica.

Red Passion

Come si vede la lotta per la laicità porta con se anche una buona politica per il risparmio (togliendo l’inutile spesa dell’IRC verrebbe meno anche la necessità dell’ora alternativa all’IRC; bloccando ogni tipo di finanziamento pubblico alle scuole private, che fra l’altro è anche incostituzionale, vuol dire riportare il bottino là dove era stato tolto e cioè nelle scuole pubbliche stesse) e al tempo stesso difende l’insostituibile rispetto del ruolo sociale che ha la scuola pubblica, difesa che si palesa anche mediante la presenza adeguata di personale docente e non. Oggi il personale docente non di ruolo dovrebbe rendersi conto che:
1. Il ministro taglia il numero di insegnanti pubblici, ma non quelli dell’IRC (che anzi aumentano di anno in anno e sono già a quota 26 mila).
2. I precari non hanno diritto agli scatti di anzianità, ma i privilegiati dell’IRC, con questo governo e con questo Tremorti taglia tutto (altro che finanza creativa, si tratta di sartoria del bikini), hanno ottenuto questi scatti, con conteggio relativo a partire dal 2003 fino ad oggi.
3. Gli insegnanti di IRC non più graditi dal Vaticano acquisiscono una cattedra pubblica in altre materie senza alcun tipo di graduatorie o cose simili.
Ma allora, perchè la maggior parte degli insegnanti, nonostante la beffa ai loro danni, continua a difendere la presenza dell’insegnante di IRC? Qualcuno me lo sa spiegare? Siamo sicuri che come UAAR non riusciamo a far esplodere queste contraddizioni in seno al personale docente della scuola pubblica?

biondino

tre punti, tre notizie da precisare:
1) il numero degli insegnanti di religioni dipende dal numero di classi. se aumentano i docenti, è perchè sono aumentate le classi di studenti.
2) è il contrario: in giudizio è stato stabilito che gli insegnanti hanno diritto agli scatti di anzianità. gli insegnanti, non gli insegnanti di religione. tremonti ha riconosciuto gli scatti a quelli di religione. e i sindacati, invece di difendere i diritti di tutti gli insegnanti, hanno pensato bene di dare contro a quelli di religione. pur di far dispetto (inesistente, perchè poi l’anzianità a quelli di religione è riconosciuta), hanno buttato a mare l’occasione di difendere tutta la categoria.
3) per gli insegnanti di religione che perdono la cattedra di religione valgono le stesse regole che per gli altri insegnanti: se hanno l’abilitazione, cambiano insegnamento, altrimenti devono trovare una ricollocazione nella scuola, altrimenti vengono licenziati.

biondino

ps
naturalmente al punto 3 il vaticano non c’entra nulla, perchè della cosa si occupano i singoli vescovi.

Red Passion

Precisiamo:
1. Il numero di insegnanti di religione è ugiale al numero di classi ANCHE SE ad avvalersi dell’IRC fosse “ipoteticamente” 1 solo alunno. Altro che 30 per classe, cioè la regola in vigore per tutte le altre materie. Questo, ad esempio è quanto accade nella scuola secondaria, dove, raggiunto un minimo di maturità, i giovani si rifiutano di seguire l’indottrinamento di Stato e preferiscono fare altro, qualsiasi cosa, purchè sia altro.
2. Non è vero che il sindacato non difende i diritti di tutti, anzi è vero il contrario. Il sindacato degli insegnanti di religione ha ottenuto separatamente questo vantaggio e se ne è infischiato di tutti gli altri. Quello degli insegnanti di religione è un sindacato di parte che punta ai privilegi di una singola categoria, che già gode di numerosi privilegi. Inoltre è vero che gli insegnanti tutti avrebbero diritto agli scatti di anzianità, ma Tremorti ha detto che lui pagherà solo quelli di religione, ed il sindacato degli insegnanti di religione si è ben guardato dal fare fronte comune. Non mi risulta che le cose a tutt’oggi siano cambiate, ma sarei ben lieto di una smentita (da un insegnante non di IRC, per favore).
3. Spiega bene quali siano le “stesse regole”. Devono forse fare qualche concorso e mettersi in graduatoria? Non mi pare. In ogni caso, ovviamente spetta al vescovo. E qui si dimostra che l’insegnamento è dottirnale e non culturale, altrimenti l’insegnante potrebbe dire anche cose che culturalmente hanno una loro verità (ad es. che non ci sono prove della nascita e della vita di Gesù, che eventualmente la data presunta di nascita non è il 25 dicembre, che la bibbia è piena di errori e quindi non può essere una verità rivelata, ecc..). Adesso, però, con un pizzico di masochismo laicista, voglio spezzare io una lancia nei confronti degli insegnanti di religione, ma solamente perchè la mia etica non mi dà la possibilità di chiedere didiritti distinti per i fessi (e per fessi intendo proprio gli insegnanti di religione). Dopo tutti questi vantaggi, gli insegnanti di religione sono giudicati secondo leggi antiquate e che riguardano la loro vita privata. Mentre in uno Stato di diritto nessuno perderebbe il lavoro perchè ha deciso di convivere o di gestire la propria vita secondo canoni comunemente diffusi e accettati, questo non vale per loro. E’ una atto di prevaricazione della dignità dell’uomo (l’ennesimo) perpetrato dalla Chiesa. Ma è mai possibile che la propria dignità si possa svendere per poche briciole di pane? Possibile che non si rendano conto che la loro religione li rende schiavi di altri uomini (i vescovi, i preti e tutta la ciurmaglia schifosa parassita)?

Red Passion

E non mi pare che il fantomatico sindacato degli insegnanti di IRC si occupi del rispetto della dignita degli insegnanti medesimi, contro il volere dei vescovi. Cane non mangia cane.

Southsun

E i vescovi a chi rispondono, al Bayon o al Vaticano?

Ciccino, il problema è che gli insegnanti di religione devono piacere alla Chiesa ma chi caccia li sorrrdi è lo Stato, cioè tutti i cittadini.

Questo non avverrebbe se fossero docenti di Storia delle religioni, svincolati dalla Chiesa, e non quinte colonne dell’indottrinamento cattolico (o catechesi pubblica, come brillantemente fatto notare da Popper).

I vescovi hanno potere di vita o di morte sulla carriera di questi insegnanti, mentre il conto lo paga lo Stato. Ciumbia! Meglio di un pranzo a sbafo!

Tutto chiaro?

Paul Manoni

Adesso che c’e’ l’ora alternativa, bisognera’ trovare famiglie ed alunni, che abbiano il coraggio di non avvalersi dell’IRC, ed andare incontro alle logiche discriminatorie che inevitabilmente si verificheranno.
Perche’ il problema secondo me, e’ anche e soprattutto quello!
Inutile dare agli studenti, la possibilita’ di approfondire “altro”, se poi questi, per paura di essere esclusi, o visti come degli extraterrestri dagli altri compagni di scuola, non se la sentono di disertare all’ora di indottrinamento fornito dall’IRC.
Molti di coloro che se ne fregano della religione, di dio e della chiesa, spediscono comunque i loro figli alle lezioni di don taldeitali, proprio per menefreghismo o paura delle discriminazioni.
Ottima notizia comunque…!
Un passettino avanti in piu’ alla faccia della Ministra. 😉

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