Un gruppo di mamme di Sonnino, in provincia di Latina, hanno denunciato che i propri figli non intendono più andare all’asilo perché una donna di religione islamica vi accompagna il proprio bambino coperto da un velo integrale. Ne dà notizia Repubblica, che ha raccolto anche il parere del sindaco (“Nessuna ordinanza anti burqa, al momento. Ma a mali estremi, estremi rimedi. Spero però che non ce ne sia bisogno”) e del pastore evangelico (“Se la legge consente di girare con il viso coperto è giusto che la signora assecondi la sua religione e indossi il burqa, se crede. Ai bambini è possibile insegnare la diversità”). La donna, di origine marocchina, è la moglie dell’imam di Priverno.
Sonnino (LT): mamme sostengono che donna in burqa spaventa i bambini
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e le suore cattoliche,vestite quasi tutte in nero con copricapi certe volte imprevedibili,non spaventano i sn.bambini ? io mi ricordo che da piccolo mi chiedevo se anche loro andavano in bagno e mangiavano come noi.
le suore cattoliche spaventano i bambini ma non per il copricapo…
bensì per quello che di solito fanno.
mai anni furono così brutti come quelli delle elementari dalle suore.
“I would indignantly refuse to have any dealings with a nurse or doctor or teacher who hid his or her face, let alone a tax inspector or customs official. Where would we be without sayings like “What have you got to hide?” or “You dare not show your face”?
Ah, but the particular and special demand to consider the veil and the burqa as an exemption applies only to women. And it also applies only to religious practice (and, unless we foolishly pretend otherwise, only to one religious practice). This at once tells you all you need to know: Society is being asked to abandon an immemorial tradition of equality and openness in order to gratify one faith, one faith that has a very questionable record in respect of females.
Let me ask a simple question to the pseudoliberals who take a soft line on the veil and the burqa. What about the Ku Klux Klan? Notorious for its hooded style and its reactionary history, this gang is and always was dedicated to upholding Protestant and Anglo-Saxon purity. I do not deny the right of the KKK to take this faith-based view, which is protected by the First Amendment to the U.S. Constitution. I might even go so far as to say that, at a rally protected by police, they could lawfully hide their nasty faces. But I am not going to have a hooded man or woman teach my children, or push their way into the bank ahead of me, or drive my taxi or bus, and there will never be a law that says I have to.
There are lesser objections to the covered face or the all-covering cloak. The latter has often been used by male criminals—not just religious terrorists but common thugs—to conceal themselves and make an escape. It has also been used to conceal horrible injuries inflicted on abused females. It is incompatible—because of its effect on peripheral vision—with activities such as driving a car or negotiating traffic. This removes it from the sphere of private decision-making and makes it a danger to others, as well as an offense to the ordinary democratic civility that depends on phrases like “Nice to see you.”
So it’s really quite simple. My right to see your face is the beginning of it, as is your right to see mine. Next but not least comes the right of women to show their faces, which easily trumps the right of their male relatives or their male imams to decide otherwise. The law must be decisively on the side of transparency.”
Christopher Hitchens, “In Your Face”
In attesa di commento, sopra ho postato alcuni brani da un articolo di Hitchens sul tema:
http://www.slate.com/id/2253493/
Si concordo pienamente con lui.
i bambini possono spaventarsi di mille cose: sta ai genitori e agli educatori spiegargli cio’ che e’ pericoloso e quello che non lo e’
in Italia, pero’, e’ illegale girare a volto coperto: fare eccezioni perche’ un giustificato motivo sarebbe la propria fede religiosa e’ un altro dei casi di violazione della laicità delllo stato, di privilegi su base religiosa che affossano l’art. 3 della costituzione:
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
Come quello di portare armi perche’ si e’ di una certa fede religiosa:
http://www.uaar.it/news/2009/01/15/cremona-sikh-porta-pugnale-per-motivi-religiosi-assolto/
Senza contare che esiste una legge sulla sicurezza che proibisce di girare a piedi con in testa il casco da motociclista o qualsiasi altro mezzo che nasconda l’identità del soggetto.
Me l’ero persa questa … Ho conosciuto moltissimi anni fa in Germania un signor che mi disse essere indiano e sikh di religione . Scherzando ho chiesto dov’era il suo turbante e il pugnale e mi rispose : ” Ma scherzi …?! Sono venuto in Europa per diventare europeo se non sarei rimasto a fare il sikh in Punjab… ”
Altro amico, lui marocchino mi disse un giorno : ” Ho rischiato la vita sfuggendo dal Marocco su un gommone e perciò non era per rifare il Marocco qua …”
Pero non tutti l’intendono cosi .
dipende anche forse dal motivo per cui uno se ne va.
le maestre dell’asilo di mia figlia riconsegnano i bambini SOLO ai genitori : io stessa, per
permettere che una mia amica prendesse la bambina quando io non potevo, ho dovuto
rilasciare una dichiarazione firmata e indicare le generalità della mia amica
Se la signora indossa il burqa, come fanno le maestre ad essere sicure della sua identità?
Potrebbero consegnare il bambino a una perfetta sconosciuta coperta allo stesso modo
potrebbe cambiare il colore del burqa, se è in lazio lo fa giallorosso se è al nord lo fa verde.
Toh, ma guarda un pò, la moglie di un imam…
ma questi genitori insegnano ai bambini cosa sia quel velo? Il perchè lo porti?
è giustissimo insegnare ai bambini cosa è quel velo è perché la signora lo porti, proprio per quello devono averne paura!!!
Premessa: penso siamo tutti d’accordo sul fatto che il burqa sia deprecabile per quello che rappresenta, oltre che potenzialmente illegale.
Detto questo, anch’io da piccolo non volevo andare all’asilo perchè c’era una maestra “brutta e grifagna” che mi faceva paura. Com’è logico, i miei mi ci hanno mandato lo stesso, e la paura è passata. Se coi propri figli si parla, le paure si riescono a ridimensionare, com’è stato sottolineato.
Nel caso specifico, mi par tanto che i genitori (nonostante tutte le dichiarazioni del caso) stiano sfruttando i propri figli per portare avanti una battaglia personale – e per quanto la battaglia sia condivisibile, il mezzo è vile.
Potrebbero organizzare una riunione coni i bambini e le sole madri così la poverina può mostrare il volto senza finire all’inferno, i bambini vedono che ha una faccia che può sorridere e che non c’è da averne paura. Parlandone insieme potrebbero forse meglio comprendersi.
Condivido tutto, tranne la premessa per cui il burqa a priori sia deprecabile. Ma questo discorso è già stato ripetuto troppe volte.
Caro mio, ognuno la pensa a modo suo. Per me sono deprecabili tutte le religioni onde per cui le vieterei per legge per il solo motivo che essendo democratico, ho l’obbligo etico di eliminare tutto ciò che nuoce alla democrazia. Se per fare ciò devo diventare Stalinista per un giorno, sono disposto a farlo. Il macchiavelli insegna.
Il “Machiavelli”, come popolarmente inteso, insegna bischerate autoritarie, buone appunto per giustificare lo stalinismo e altri suoi perniciosi confratelli illiberali, tipo il bando a tutte le religioni.
Magari definire “vile” l’atteggiamento di quei genitori è un po’ forte, per me possono benissimo essere convinti, in buona fede, di star difendendo il benessere dei propri figli.
Ciò detto (e posto che nemmeno io sono tra i fautori di un divieto “a pioggia” del burqa, come ho già avuto occasione di scrivere), il principio che vada vietato tutto ciò che spaventa i bambini non deve passare, visto che ci possono essere mille altre ragioni per cui l’aspetto può incutere timore a un gruppo di bimbi, come dice Barabba.
P.S. Immagino che nel post ci sia un refuso tipografico: “una donna di religione islamica vi accompagna il proprio bambino coperto da un velo integrale“. Suppongo che ad essere coperta sia la madre, non il bambino (almeno a giudicare dal titolo dell’Ultimissima).
L’inferno invece dev’essere stato inventato per favorire i bei sogni. Che faccia tosta, gente.
Tutti i gatti sono buoni, basta che ammazzino i topi. E così tutte le teorie sono da accettare, basta che allontanino l’odiato Islam. Non possiamo andare tanto per il sottile.
una teocrazia non si sostituisce con un’altra teocrazia se è la laicità che si vuole.
poi se è indifferente a chi chinare la testa, è un altro discorso.
io la voglio tenere dritta.
tra l’altro combattere l’islam mettendosi a 90 al cattolicesimo, equivale a combattere la peste bubbonica con la lebbra
Il burqa o il velo non sono espressione dell’islam. Ci sono donne islamiche che non portano nè l’uno né l’altro. Un esempio? La regina Rania di Giordania, che è di religione islamica, è una donna bella e intelligente, mostra viso e capelli senza sentire alcun bisogno di girare come un’appestata, e nello stesso tempo promuove la conoscenza della sua religione nel mondo.
Oltretutti il burqa non è un “velo islamico”, ma è un costume tradizionale AFGHANO, che è tipico solo di alcuni gruppi etnici dell’Afghanistan (nemmeno di TUTTO l’afghanistan), e che presso quelle popolazioni, se non sbaglio, esisteva già prima che si convertissero all’islam. Per quale motivo dovrebbe metterselo una marocchina, non mi è chiaro per niente.
In ogni caso, concordo con il concetto: se andare in giro con la faccia irriconoscibile è GIA’ vietato, che lo si impedisca e non ne parliamo più. Ma strumentalizzare i propri figli, sbandierando pubblicamente una loro presunta ipernsensibilità da animucce belle che si impressionano per così poco, è veramente squallido.
Allora, il giorno in cui a “fare impressione ai bambini” sarà, ad esempio, un disabile dall’aspetto particolarmente deforme, che si farà? raccolta di firme anche contro di lui?
Lisa
Sopra in moderazione…
http://en.wikipedia.org/wiki/Queen_Rania_of_Jordan
No, il cosiddetto “machiavellismo” è sbagliato. E questo vale sia per la questione specifica del burqa, sia in generale per qualunque battaglia politica o culturale. I mezzi che contrastano con i fini prefissati sono da respingere. Ai gatti sporchi va fatto il bagno, altrimenti gettano schizzi di fango anche su di te.
P.S. Mah, a me non piace usare il termine “odio” per definire il sentimento che provo verso le idee politico-religiose che avverso…
Questi bambini dovrebbero essere spaventati dall’ignoranza ed ottusita` delle famiglie nelle quali vivono. Queste sono persone chiaramente non in grado di educare un figlio. I servizi sociali dovrebbero intervenire e togliere loro l’affidamento dei bambini.
Non voglio certo difendere il burqa, me devo dire che i bambini temono quello a cui non sono abituati, ma soprattutto quello che gli viene detto di temere.
“Questo è un abito della nostra tradizione, non avete nulla da temere”, spiega con pazienza Moustafa Addi, marito della donna e sottolinea che quel vestito “è solo un abito che viene indossato nel mio Paese.”
La donna non ha volto né voce né nome.
Mohamed IV, re del Marocco e “Comandante dei credenti”: “Il burqa è una prigione di tessuto, ma più ancora è una prigione morale”.
Fonte BBC sul Marocco e la politica di re Mohammed: “A key reform has been the Mudawana, a law which grants more rights to women. The king has said it is in line with Koranic principles, but religious conservatives have opposed it.”
Sembra che l’imam di Sonnino troverà piu’ tolleranza in Italia.
Me lo auguro proprio, che la moglie dell’imam trovi più tolleranza in Italia, piuttosto che in paesi dove è prassi violare le libertà individuali!
Naaah, che ci frega delle libertà individuali, a noi garba la via muscolare, “law and order”, alla secolarizzazione, non abbiamo mica tempo da perdere con gli idealismi e le sofisticherie dello stato di diritto! L’importante è il risultato, il resto sono preoccupazioni da intellettualoidi debosciati: non si può fare la frittata senza rompere qualche uovo, quello che conta sono i grandi numeri, non i singoli individui!
@ Magar/Leonardo
Ma li sentite i discorsi dei cattolici e del Papa sulla sfera pubblica della religione? Secondo voi a cosa ambiscono? E se ci ambiscono loro che dovrebbero essere stati addomesticati da secoli di laicità, quanto credete che ci mettano imam e relative figlie che Magar cita ad esempio di scelta libera a pretendere lo stesso, proprio loro che la separazione stato-chiesa non l’hanno neanche mai sperimentata? Proprio in nome dei diritti che la laicità gli concede oggi cosa credete che daranno in cambio domani? Io l’esperimento l’eviterei alla grande.
Sono pienamente d’accordo con te, Barbara. È quello che ho appena detto, neghiamo loro i diritti (senza stare tanto a badare alla “universalità” dei diritti che ieri predicavamo) prima che loro neghino i nostri. Cava l’occhio e il dente oggi a chi te ne potrebbe cavare due domani! (E se non sarà proprio lui a volerteli cavare, sarà comunque qualcun altro del suo gruppo, a cui perciò è meglio mandare subito il messaggio…)
Io non cavo occhi e denti a nessuno, ma di accecati in giro ce n’è tanti!
Con le vostre leggi vi conquisteremo e con le nostre leggi vi sottometteremo. Chi l’aveva detta?
Giustissimo, rinneghiamo subito le “nostre leggi” (nel senso dei principi politici e giuridici fondamentali), così quelli di Al-Qaeda li freghiamo di brutto!
Era un po’ il senso di Guantanamo, no?
@ Magar- E gli americani sono tutti brutti e cattivi! Meglio finirla qua.
Barbara. quando e se i musulmani tenteranno d’attentare alla mia libertà, io mi opporrò con tutte le mie forze.
A differenza d’altri, potrò farlo forte del fatto che io mia volta non ho mai attentato alla loro.
Of course, they aren’t.
Magari era brutto e cattivo chi firmava lo USA PATRIOT Act, o peggio ancora chi autorizzava la detenzione di prigionieri al di fuori dalle regole della Convenzione di Ginevra, ma questo riguarda solo gli individui che hanno commesso tali azioni. “Tutti gli Americani” non c’entrano niente. Sai, quella cosa sconosciuta che si chiama responsabilità individuale…
Adesso faccio una telefonata ai miei 4 amici invitandoli a venire in Italia a sgozzare tutte le burqate, tanto gli abbiamo pure già cavato occhi e denti! Ma ho paura che non gliene freghi niente!
Che “occhi” e “denti” fossero una metafora, in riferimento al taglione biblico, è chiaro almeno, sì?
(Visto che questa mia espressione viene ripresa polemicamente più volte, viene il dubbio…)
Quello che queste mamme vogliono dire è che il burqa spaventa loro stesse, non i loro bambini.
In Marocco il burqa non si usa, anzi, mi pare che il Re stia proprio cercando di abituare i bambini alle donne non velate sui libri di testo per far evolvere (poco poco, non esageriamo) la condizione femminile.
Comunque.
Ma nelle scuole materne ed elementari, quanti casini ci sono per andare a ritirare i bambini? Mi ricordo che già un bel po’ di anni fa, in un giorno feriale in cui ero a casa, ho accompagnato mia madre a prendere la mia sorellina all’asilo. La bambina mi è saltata al collo, ma in due secondi avevo tre maestre intorno a chiedermi “lei chi è???” dato che non mi conoscevano.
Quindi mi domando, le maestre del paesello, come fanno a riconsegnare il bambino?
(Ah, comunque è vero che i bambini si spaventano con i fagotti senza faccia, si spaventano anche per molto meno)
Il Re del Marocco, non e’ un imam… 😉
Discende da Maometto (secondo le regole islamiche, eh?) 😉
“Ma nelle scuole materne ed elementari, quanti casini ci sono per andare a ritirare i bambini? Mi ricordo che già un bel po’ di anni fa, in un giorno feriale in cui ero a casa, ho accompagnato mia madre a prendere la mia sorellina all’asilo. La bambina mi è saltata al collo, ma in due secondi avevo tre maestre intorno a chiedermi “lei chi è???” dato che non mi conoscevano.”
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I casini mostruosi per l’accompagnamento dei bambini ci sono perché la scuola e gli insegnanti devono pararsi il q*lo da denunce, minacce, fobie e isterismi di ogni genere da parte delle famiglie, fenomeni che qualche decennio fa non c’erano o erano marginalissimi, e che adesso invece prosperano alla grande. Non lo sai che c’è gente che è pronta a fare denuncia penale contro le maestre perché il bambino è inciampato su uno scalino e si è fatto un occhio nero, o perché ha perso il giubbotto? Oppure, non lo sai quanti sono i casi di genitori separati che se la prendono con le maestre perché non hanno rispettato la scaletta esatta dei turni, e hanno riconsegnanto il bambino all’altro genitore che si è presentato in anticipo anche se quel giorno non spettava a lui?
Tu credi che non sia rischioso, per la maestra, smollare un bambino a qualcuno senza aver controllato maniacalmente le autorizzazioni?
In Italia circolare a volto coperto è un reato.
Dobbiamo ripeterlo. NON E’ ACCETTABILE, IN UN PAESE MODERNO E LIBERO, CHE SI CONSIDERI “GIUSTIFICATO MOTIVO” LA VIOLAZIONE DI UNA LEGGE POSTA A TUTELA DELLA PUBBLICA SICUREZZA COL PRETESTO DI RISPETTARE UNA -PRESUNTA- LIBERTA’ RELIGIOSA.
Infatti non è così.
Io vorrei sapere chi mette in giro queste voci false e tendenziose…
Ah, le famose mammisme italiane …! Cosi protettive che ne sono ridicole …
Detto ciò la burqa va vietata, non per via degli bambini, ma per i motivi che abbiamo già scritto su altre Ultimissime .
Ups… Intendevo mammine e non mammisme .
Scusate
Christopher Hitchens alla fine dell’articolo “In Your Face” dice che “il mio diritto di vedere la tua faccia è alla base, cosi’ come il tuo di vedere la mia”.
E’ lo stesso concetto che esprime Emma Bonino:
«Chi si rende irriconoscibile in pubblico – uomo o donna, con passamontagna o burqa – si scontra con uno dei pilastri della convivenza civile, quello dell’assunzione della responsabilità individuale.
Davvero Hitchens e la Bonino se ne sono usciti con frasi tanto irrazionali ?
Nascondere il volto (piuttosto che il sedere, o il piede) non ha nulla a che vedere con l’assunzione delle responsabilità individuali.
Il diritto di vedere la faccia altrui (piuttosto che il sedere o il piede) in quale documento è sancito ? Ho cercato nella Carta dei Diritti dell’uomo, ma non l’ho trovato.
Cercalo nella legislazione italiana, lo troverai in: Codice Penale, T.U.L.P.S., Legge 152 / 1975.
Davvero… Hitchens, nell’articolo che ho riportato sopra.
Emma Bonino in “Il maschilismo e i berluscones”, ottobre 2009, dove dice anche:
“«Come ci ripetono da tempo e in maniera insistente le più alte cariche islamiche, il burqa e gli altri copricapi integrali non sono simboli religiosi ma discendono da arcaiche tradizioni tribali che vedono nella donna un essere inferiore la cui presenza va tenuta il più possibile nascosta o addirittura annullata».”
Intervista, “Bonino: favorevole all’integrazione ma tutti devono essere riconoscibili”, gennaio 2010
“Favorevole al divieto? «Sempre stata, ma andiamo con ordine. In uno stato dove vige la responsabilità personale delle proprie azioni, tutti devono essere identificabili. Così come non vado in classe col casco o il passamontagna, così non si dovrebbe usare il velo che nasconde il volto nei luoghi pubblici». Il burqa come il casco? «Sì, proprio per questo non c`è bisogno di specificare. Basta fare una legge che dica semplicemente: non si possono usare copricapi che rendano impossibile l’identificazione nei luoghi pubblici». Ma il problema religioso? «Non c`è. Il dover essere riconoscibili è una regola valida per tutti, quindi non ci sono discriminanti di fede. Accade semplicemente che lo stato si occupi delle regole minime della convivenza tra i cittadini.».
Emma Bonino, ottobre 2009:
“E’ da tempo immemorabile che sostengo che indossare il burqa o il niqab integrale in pubblico viola, non solo le leggi dello stato in materia di sicurezza, ma soprattutto un concetto base della democrazia e dello stato di diritto, quello della piena assunzione della responsabilità individuale. Per questo a nessuno è concesso di celare la propria identità, anche se in nome di usanze tribali. Di questo si tratta e non di Islam, come da anni ci spiega l’Imam Tantawi ed altre alte cariche della sunna islamica, compreso in questi stessi giorni. Cosa c’entri poi il fatto di garantire la libertà religiosa, come affermato da qualche collega del PD, è un mistero.”
Federico, forse è meglio se lo leggi tu, con attenzione.
Poi stiamo parlando di diritti, non di leggi.
Sandra, la Bonino dice: “Per questo a nessuno è concesso di celare la propria identità”.
Ok, prendiamo allora per vero il fatto che vogliamo vivere in uno Stato di polizia, in cui a nessuno è concesso celare la propria identità.
Fosse verificata anche una cosa così triste, che rapporto avrebbe questo col mostrare o nascondere il viso ?
Prova a fare una passeggiata per strada, incrocia qualche centinaio di passanti, osservali bene in viso.
Conosci la loro identità ? Sai come si chiamano, quando sono nati, dove abitano, che mestiere fanno ? Nella stragrande maggioranza dei casi, la risposta è no: non conosci la loro identità, anche se puoi guardarli in faccia.
E, prova a pensarci bene, se mentre passeggi per strada uno sconosciuto, senza alcun motivo, ti fermasse, e ti chiedesse di mostrargli i tuoi documenti, per sapere come ti chiami e dove abiti, come reagiresti ?
Allora, se davvero volessimo vivere in uno Stato di polizia, in cui ognuno è obbligato a mostrare la propria identità a chiunque altro, dovremmo girare coi nostri dati tatuati in fronte (o, almeno, con un cartellino di riconoscimento appuntato sulla giacca, con tutti i nostri dati personali bene in mostra). Solo in questo modo l’identità di chiunque sarebbe pubblica, il mostrare il viso non basta certo a divulgare l’identità!
Ma davvero siamo certi che è questo quello che vogliamo ? Davvero è ciò che vuole la Bonino ? O, invece, non è altro che un banale pretesto ?
Stai dicendo che la Bonino è a favore dello stato di polizia???????
Per chi è un pretesto questa faccenda del burqa? Alla lega quanto importa dell’identità cattolica o degli interessi del suo elettorato? L’omologo leghista d’oltralpe, il ticinese Bignasca, condivide con Bossi i toni da carrettiere e le tirate contro i lavoratori stranieri: pochi anni fa venne processato perché nella sua ditta di edilizia impiegava … lavoratori stranieri in nero! Allora, i sostenitori importanti di Bossi (mica la plebaglia ininfluente che lo vota) cosa vogliono da lui? Rigore fiscale, ispezioni sul lavoro, immigrazione di personale qualifcato? Oppure, scudo fiscle, niente controlli, e gente da impiegare a basso salario e in nero, come condizione allla “tolleranza”? Se tu fossi un imprenditore del genere, saresti molto piu’ interessato a un lavoratore ignorante, no? La faccenda del burqa è solo, ironia della sorte!, una copertura, un diversivo.
Non lo sto dicendo io, ma lo stai dicendo tu.
Per questo mi sembrava così strano che la Bonino reclamasse una Stato di polizia, in cui ognuno fosse obbligato di mostrare la propria identità!
Ripeto la frase da te riportata “Per questo a nessuno è concesso di celare la propria identità”, e la domanda che ti ho posto: “se mentre passeggi per strada uno sconosciuto, senza alcun motivo, ti fermasse, e ti chiedesse di mostrargli i tuoi documenti, per sapere come ti chiami e dove abiti, come reagiresti ?”
Non sono un dietrologo, non so che interessi occulti possano avere la Lega ed i suoi seguaci. Probabilmente rompono le scatole per il solo gusto di romperle al prossimo, ma da quelle persone non mi aspetto nulla di più.
Mi dispiace invece molto di più che sulla stessa linea si adagino persone che dovrebbero difendere il laicismo in Italia, e che al contrario sembra che dimentichino che la difesa della propria libertà passa anche attraverso la difesa di quella del prossimo.
Comunque, così a naso, leonardo ha ragione: una cosa è l’obbligo di rendersi riconoscibili per motivi di sicurezza pubblica (ossa, per non ostacolare il lavoro delle forze dell’ordine in caso di necessità), BEN ALTRO è un fantomatico “diritto di ogni cittadino di vedere la faccia altrui”, che non mi pare stia scritto da nessuna parte…
Lisa
Come si regolerebbero i rapporti interpersonali in una ipotetica idiotissima “religione” che prescrivesse l’uso “par condicio” di burqua (o equipollenti) sia alle donne sia agli uomini? 😀 E se lo prescrivesse anche ai bambini? 😀
Sono d’accordo, comunque, sul fatto che i bambini si possano spaventare vedendo passare un burqa; ricordate il vecchio film “Belfagor, il fantasma del Louvre”? Da bambino mi faceva paura e non volevo vederlo.