Crocifisso nelle aule scolastiche: argomentazioni pro e contro

Sul sito UAAR è stata pubblicata una versione completamente aggiornata del documento contenente le Argomentazioni pro e contro la presenza dei crocifissi nelle aule scolastiche.

30 commenti

Diocleziano

Forse si intravede una luce in fondo al tunnel: la gelmini ha intimato alla scuola di Adro di togliere i simboli padani. La speranza è che in quella piccola testolina entri il concetto che come non sono consentiti simboli politici non sono consentiti nemmeno simboli religiosi. È sperare troppo?

Third Eye

In quella testolina al massimo rientreranno parti del corpo del suo capo per avere la conferma del posto come ministro, se mi perdonate l’immagine <_<…

Stefano Grassino

Aggiungo: giuro sulla Costituzione Italiana che il giorno in cui la signora Maria Stella Gelmini farà un discorso intelligente di sua spontanea volontà, crederò nei miracoli e nella verginità della madonna. In conseguenza di ciò rassegnerò le mie dimissioni da scocio uaar e accetterò la fede come unica verità assoluta.

Maurizio_ds

Primo: la Gelmini non ha intimato nulla. Stando alle notizie, la circolare si limita a fare presente che simboli di partito non possono caratterizzare gli edifici pubblici, per cui avrebbe semplicemente chiesto al sindaco di disporre la loro rimozione, senza dare termini di scadenza. Questo almeno stando a ciò che è stato riferito.
Secondo: la Gelmini non ha deciso nulla. Evidentemente qualcuno ha messo in piedi un sondaggio veloce, si sono resi conto che questa faccenda non era stata accolta molto bene e hanno pensato di fare retromarcia immediata. Tutto sempre in vista delle possibili elezioni, ovvio. Insomma la suora Gelmini non è in grado di intimare e di decidere alcunché, senza l’imbeccata dei capi.

fiertel91

Ancora non capiscono che il simbolo della Lega è un simbolo di solidarietà, rappresenta tutti i valori fondanti della nostra società e unisce tutti i cittadini di tutte idee politiche. Basta con questa deriva parcondicista di un manipolo di apolitici che vogliono creare discordia politica.

antonino flammia

argomentazioni pro e contro il crocefisso nelle scuole ? esistono anche i pro? io non ne vedo.
fatta eccezione per quelli irrazionali o di parte. tanti argomenti sono stati presentati per i contro, ma io vorrei fare qualche riflessione su uno in particolare che reputo di fondamentale importanza.
è a tutti noto che nolte sono le sofferenze nella vita e che il cervello per ben lavorare ha bisogno di tranquillità e di serenità. in altre parole c’è bisogno di autostima. il simbolo della croce invece si pone su di un piano diametralmente opposto. la colpa (il peccato originale), la necessità del sacrificio per togliere i peccati, essere partecipi delle sofferenze di cristo per il bene degli altri sono argomenti fondamentali per accettare il sacrificio della croce.
quanti e quali danni questi ragionamenti producono nell’uomo e nella comunità umana.
questa è la cultura medievale, che nessun risultato posivo ha portato all’umanità.
ai bambini di tre anni già viene presentato ufficialmente questo simbolo!

Leo

Grazie per l’accoglienza che date alle mie parole. Premesso che il Medioevo e la sua cultura furono tutt’altro che sterili per il contributo al progresso umano. Mi limito a citare che le prime Università nacquero in quel periodo storico, anche sotto l’impulso di quel “quaerere Deus” e del fecondo rapporto tra Fede Cristiana e vita sociale e culturale di quel periodo. Non voglio dire che il Medioevo sia stata la società perfetta, ma è ora di finirla con la menzogna dei secoli oscuri. Le rammento poi che il primato della cultura Occidentale nel mondo (pur con tutte le sue storture), l’assetto sociale, l’esistenza stessa ad esempio degli Ospedali, il riconoscimento dei Diritti Umani, il fatto che io e lei possiamo conversare tranquillamente, cordialmente, non si spiegano se non nella radice giudaico-cristiana della cultura europea. Non mi venga a parlare di Illuminismo come radice europea, perchè pur distorcendone i valori, l’Illuminismo stesso ha attinto dalla Cristianità, ha scimmiottato (malamente) la Cristianità. Quanto al Crocifisso, mi hanno colpito (in senso negativo) le argomentazioni che la UAAR adduce in merito al fatto che il Crocifisso non ha nulla a che fare con la nostra identità nazionale, confondendo con omologazione religiosa l’indiscutibile primato valoriale giudaico-cristiano. Sì certo, è vero, come sostiena la UAAR, che la nostra cultura tra le altre ha anche radici greco-romane. Ci mancherebbe. Ma vorrei ricordare che nell’avanzatissimo Impero Romano, prima dell’avvento del Cristianesimo, le donne e i bambini erano poco più che cose di proprietà di mariti e padri. Fu proprio grazie al Cristianesimo che le cose cominciarono a cambiare in meglio. Potrei continuare, ma credo di aver reso abbastanza l’idea. I danni, come li chiama lei, vengono fuori quando si abbraccia una visione materialista ed efficientista della vita, che non sa dare alcun senso e risposta alla nostra debolezza, alla nostra sofferenza, alla nostra fragilità, che pure fanno parte della nostra vita. Il Crocifisso è l’unico simbolo che racchiude in sè il senso di questa sofferenza, perchè lo stesso nostro Creatore la porta assieme a noi, ne condivide il peso con noi, e invita anche noi portare un pezzo di Croce degli altri. Ci chiama a santificare con la nostra vita. Si ricordi che non esiste alcun altro posto al mondo dove le persone si scambiano il segno della pace, se non in una Chiesa Cattolica. Proprio sotto ad un Crocifisso. Con amicizia !!

Fri

Le rammento poi che il primato della cultura Occidentale nel mondo (pur con tutte le sue storture), l’assetto sociale, l’esistenza stessa ad esempio degli Ospedali, il riconoscimento dei Diritti Umani, il fatto che io e lei possiamo conversare tranquillamente, cordialmente, non si spiegano se non nella radice giudaico-cristiana della cultura europea.

Il primato della cultura occidentale si spiega con la violenza e la barbarie con la quale i popoli europei hanno colonizzato, a suon di spada e sangue, il resto del mondo.
Gli ospedali esistevano ben prima dell’avvento del cristianesimo.
il riconoscimento dei diritti umani… quelli che il Vaticano non ha mai sottoscritto???
il fatto che io e lei possiamo conversare tranquillamente e’ grazie all’illuminismo e alle dure battaglie degli ultimi duecento anni per limitare lo strapotere ecclesiastico. Prima di questo lei ed io non avremmo certo potuto parlare liberamente perche’ io sarei finita sul rogo.
“Ma vorrei ricordare che nell’avanzatissimo Impero Romano, prima dell’avvento del Cristianesimo, le donne e i bambini erano poco più che cose di proprietà di mariti e padri.” balle. Dipende dal periodo storico. Ci sono state epoche e culture precristiane (egiziani e babilonesi, giusto per fare un esempio) in cui le donne avevano praticamente gli stessi diritti dell’uomo.
“Fu proprio grazie al Cristianesimo che le cose cominciarono a cambiare in meglio.” In meglio? cioe’ essere chiuse in casa, coperte dal velo, non parlare in pubblico (secondo quello che prescrive Paolo di Tarso), essere torturate e bruciate vive secondo lei e’ un cambiamento in meglio?
“I danni, come li chiama lei, vengono fuori quando si abbraccia una visione materialista ed efficientista della vita, ” i danni vengono fuori quando si delega ad altri il proprio raziocinio. E i cristiani lo hanno fatto per 2000 anni!
“Il Crocifisso è l’unico simbolo che racchiude in sè il senso di questa sofferenza, perchè lo stesso nostro Creatore la porta assieme a noi, ne condivide il peso con noi, e invita anche noi portare un pezzo di Croce degli altri.” Il crocifisso e’ il TUO simbolo, il simbolo del fondatore della TUA religione.
“Si ricordi che non esiste alcun altro posto al mondo dove le persone si scambiano il segno della pace, se non in una Chiesa Cattolica.” Il che dimostra ancora una volta quanto sia ipocrita la Chiesa Cattolica

giuseppe

quando è prevista la sentenza?
ci sono notizie o aggiormenti.

Kaworu

non si può mettere proprio tutto quel pamphlet condivisibile su fb? non solo l’ultimissima, dico

libero

I corcifissi in quanto simboli religiosi non possono essere esibiti obbligatoriamente nelle aule scolastiche, nè in altro edificio ad uso pubblico, idem per i simboli religiosi.
Diverso sarebbe il caso delle opere d’arte, l’esposizione di opere d’arte sacra di Cimabue, Mantegna, Raffaello, Michelangelo, assieme ad altre opere d’arte laica, su pareti laterali delle aule o nei corridoi di uffici pubblici, oltretutto si valorizzerebbe il patrimonio artistico nazionale.

POPPER

Sono perfettamente d’accordo, un quadro di valore artistico è senz’altro più rappresentativo del nostro patrimonio nazionale, quindi, via i crocifissi, vogliamo un Picasso, per esempio.

libero

A me andrebbe bene anche una Annunciazione e l’amore sacro e profano, oppure uno sposalizio della vergine e una città ideale, perfino un crocifisso di Cimabue e una Gioconda.
Picasso non valorizza il patrimonio storico nazionale.

POPPER

Propongo: http://www.risorgimento.it/php/index.php

Potresti essere d’accordo con me che sarebbe più che mai laico una magigore valorizzazione dell’arte sul tema del risorgimento, qualche quadro con esperti del settore potrebbe essere ospitato nelle scuole pubbliche per un certo periodo.

Di quadri con il crocifisso, anche se è arte, poi stancano, meglio l’amor sacro e profano magari.

Magar, bieco illuminista,

Beh, allora la Venere di Urbino del Tiziano valorizza certamente il patrimonio artistico nazionale (e pure i Bronzi di Riace, a seconda dei gusti)… 😀

libero

Il patrimonio storico va valorizzato tutto, se omettiamo l’arte sacra facciamo come Savonarola al contrario.
Anche un bel quadro con la presa di porta Pia non sarebbe male.

Airon90

Perché? A qualcuno interessa l’arte e la cultura in generale?
Ormai c’è una crisi non solo economica ma anche culturale… Secondo me quella più grave è la seconda!

Davide C.

non capisco la necessità di dover appendere qualcosa che non riguardi la didattica in un aula scolastica, l’unico simbolo (se proprio vogliamo averne uno appeso) ammissibile credo sia il simbolo della repubblica italiana.

Andrea

@POPPER

“Il quadro “Madonna con il Bambino” fu dipinto nel 1609 da Orazio Gentileschi, amico e seguace del grande maestro Caravaggio. ecco un’immagine”

Grazie!

lucia

Non si può che essere d’accordo. Ma assai raramente ci si mette in ascolto con i bambini: la via più facile è assecondare le loro richieste. E’ una cosa talmente importante la loro formazione, che se ci pensiamo a fondo ce ne sentiamo spaventati: spaventati dall’idea di quanti pregiudizi riusciamo in via indiretta a propinargli, di quanto poco sapere attivo sappiamo proporgli. Non possiamo rinunciare a farci conoscere nella nostra individualità, ma sappiamo di non volerli né plagiare né addolorare. e dunque stiamo molto attenti nel parlare (ma il parlare soprattutto ci viene molto più facile che l’ascoltare); e poi c’é tutto il campo della fantasia che è in buona parte il modo del loro conoscere per cui un cavallo può esistere accanto ad un cavallo alato.E non ci é facile e temiamo la fantasia che può in ogni momento colludere troppo con la realtà. Ahinoi! Forse con un ricordo personale posso cavarmela meglio: ricordo il dolore e lo sconcerto che provai al racconto di quell’uomo che era morto per la nostra salvezza o meglio per colpa nostra. Solo molto dopo ho capito (Gloria a tutti gli autori-aumentatori italiani e stranieri!) che si può esser capaci e bravi a vendere ad altri anche quello che altri ha già: l’innocenza al bambino e la libertà all’ adulto. Ho avuto letteralmente paura di chi fa di questa vendita una professione: perché è un’azione che inevitabilmente deve essere mascherata e chi ne è capace deve essere necessariamente, lui, occhiuto; e dunque, quando necessario, vendicativo.

Federico Tonizzo

E’ noto che spesso i bambini tendono ad imitare le azioni che vedono compiere dagli altri. Per esempio, se vedono un film di guerra o di arti marziali poi “giocano” alla guerra o alle arti marziali. Occorre tener presente che per i bambini il “gioco” ha una funzione di identificazione: i bambini si danno un’identità per mezzo delle loro azioni, o per meglio dire si identificano negli altri imitandone le azioni.
E’ vero che nessun bambino ha mai crocifisso un altro bambino (anche se personalmente, da bambino, ho visto dei bambini legare ad un palo il più piccolo di loro, mettergli dei rametti secchi sotto i piedi e andare a prendere alcol e fiammiferi con l’intenzione di imitare quello che avevano visto fare in un vecchio film “di indiani”; ricordo di essere andato a chiamare qualcuno che li ha fermati in tempo), ma penso che tanti anni di esposizione (scolastica) di un bambino alla vista di un cadavere crocifisso, ovvero di un uomo morto di morte violenta, non ne lascino indenne la psiche. Ovviamente voglio arrivare a dire che la continua esposizione di un bambino all’immagine di un uomo ucciso, cioè all’immagine della morte violenta, potrebbe essere una delle tantissime concause che possono portare un giovane o un adulto ad uccidere.
Riconosco che la mia tesi è insolita, ma proprio per questo penso che meriterebbe riflessioni da parte di chiunque e soprattutto da parte delle autorità governative, giudiziarie e scolastiche, che dovrebbero richiedere delle accurate indagini psicologiche su vasta scala.

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