Rowan Williams, primate anglicano d’Inghilterra e arcivescovo di Canterbury, sul Times si è recentemente espresso sui vescovi gay. Per la Chiesa anglicana non c’è “nessun problema nel nominare vescovi persone omosessuali, purchè rispettino il celibato”, ha detto Williams. L’arcivescovo però mette le mani avanti: “Il costo per tutta la chiesa sarebbe troppo alto se la tolleranza verso i gay dovesse essere portata fino al punto di accettari preti e vescovi con relazioni attive”. I sacerdoti anglicani gay non possono quindi avere partner, mentre quelli eterosessuali possono sposarsi. Il primate ammette le difficoltà, iniziate con il caso della nomina a vescovo di Jeffrey John, omosessuale dichiarato con partner, nel 2003. Williams, a causa di attriti con la componente conservatrice, aveva poi chiesto a John di lasciare l’incarico, cosa che aveva fatto. La questione omosessuale nella Chiesa anglicana, afferma Williams, è “una ferita per l’intero ministero”.
Williams si trova in una posizione scomoda, che porta a dichiarazioni ambigue, criticate sia da conservatori che progressisti. Da una parte cerca di mantenere una linea liberal, più aperta ai diritti civili e agli omosessuali rispetto ad esempio alla Chiesa cattolica, mentre dall’altra le aperture rischiano di far perdere fedeli, con frange anglicane tradizionaliste che si riavvicinano proprio alla Chiesa di Roma.
Chiesa anglicana, Williams: “Sì a vescovi gay ma rimangano celibi”
21 commenti
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Visto? Visto? 🙂 A forza di colpi d’ariete da parte di chi non ha pregiuduzi religiosi, le porte dei castelli mentali più medievali coninciano a cedere 🙂
Penso che nei prossimi anni o decenni, ne vedremo di tutti i colori! Nel migliore dei casi, le religioni si squaglieranno quasi da sole come neve al sole; nel peggiore, prima di farlo si lasceranno qualche vittima per la strada 🙁 Comunque, ora che la secolarizzazione è iniziata un po’ dappertutto, penso che sia ben difficile tornare indietro 😀
Federico.
La chiesa ha più colori di un camaleonte.
Vuoi vedere che fra qualche anno, tra preti e vescovi gay, si ricicleranno come unici difensori dei diritti calpestati dei gay? Parrocchie gay per fedeli gay.
Esatto!
Ti diro di piu’!
Non mi stupirebbe se lanciassero parrocchie riservate ai pedofili,con parroci pedofili!
Pur di non perdere fedeli (con relativi oboli) Santa Madre Chiesa sarebbe capace di questo e altro!
Per laverdure:
Beh, non esageriamo 😉
Altrimenti dovrebbero arrivare alle chiese dedicate ai preti assassini 👿
@Tonizzo
E ti meraviglierebbe?
Woytila beatifico un vescovo croato,Alosyus Stepinac,amico di Ante Pavelic e
implicato,al pari di molti religiosi locali, in operazioni di pulizia etnica che disgustarono
gli stessi tedeschi,allora alleati degli ustascia.
E piu’ recentemente,nel Burundi,altri religiosi si macchiarono nello stesso modo di crimini di guerra,per poi sparire con l’aiuto di Santa madre Chiesa.
Chissa dove saranno ora, a predicare la parola di Gesu e il suo verbo d’amore?
la chiesa anglicana è un po’ diversa da quella cattolica e anche mi pare da essa indipendente 😉
Certo 🙂 Personalmente, conto anche sulla progressiva ma inesorabile frantumazione (una volta si chiamavano “eresie”) delle stesse varietà di “chiese”, fino all’atomizzazione: a quel punto, o anche prima, i fedeli si sveglieranno, spero, e si renderanno conto di essere stati sempre presi in giro.
Per Diocleziano: quando tutte le chiese saranno divise a quadretti come arlecchini a pezzi, i fedeli o saranno persi o saranno impazziti.
Ma io confido nel fatto che se le religioni, fino ad oggi, sono perdurate solo perchè non si sono confrontate con le altre religioni e con la non-religione (cioè: avendo ogni popolo la sua religione, non era possibile il confronto diretto con altre idee), ora, soprattutto con la diffusione di internet, con il mescolamento dei popoli per immigrazione, con le inevitabili discussioni fra religioni tra di loro e fra le religioni e la non-religione, saranno costrette a confrontarsi e i “fedeli” vedranno che tutti sono stati ingannati dai loro rispettivi cleri.
perchè celibi?
se tutti i vescovi anglicani si possono sposare, non vedo il problema per far sposare (civilmente, se non hanno voglia di concedere altro) i vescovi omosessuali.
Penso che sia un maldestro tentativo di “compromesso”, dettato da insicurezza, cedimento, “colpo di testa”, sbando… Un “cedere su qualcosa per non cedere su tutto”, in qualche modo.
Qualunque cosa sia, almeno “qualcosa si smuove”.
La risposta, ovviamente non mia ma dichiarata esplicitamente da Rowan Williams come riportato nell’articolo, è la seguente: “Il costo per tutta la chiesa sarebbe troppo alto se la tolleranza verso i gay dovesse essere portata fino al punto di accettari preti e vescovi con relazioni attive”.
Dunque non è che considerino inaccettabili le relazioni omosessuali di un loro pastore (trovandosi dunque, perlomeno in questo, su posizioni molto più apprezzabili rispetto a quelle cattoliche) bensì non le ammettono, per i loro ministri, solo per timore di perdere consensi e, dunque, potere.
Almeno nel mettere l’interesse proprio in un’ordine di priorità prevalente sul concetto di giustizia verso tutti gli esseri umani, la chiesa anglicana si trova dunque nella stessa posizione della CCAR.
Se dedicassero il 10% del tempo normalmente impiegato a discutere sul sesso a fare qualcosa di utile per l’umanità avremmo risolto un bel pò di problemi!!! E poi chiamano pervertiti gli altri!!! 😉
chi non fa sesso ne parla in continuazione 😆
(la cosa grave è che molti di loro oltretutto lo fanno)
dico, ma vi rendete conto della stupidità di questa affermazione? perchè non dovrebbero sposarsi secondo voi? chiaro perchè sono gay e come tali non sono normali! dietro un’apparentemente apertura progressista more solito si nasconde il solito razzismo nei confronti delle cosiddette minoranze, atei, gay e diversamente credenti.
beh anche se uno si cambia d’abito, sotto resta sempre la stessa persona.
Non si può pretendere che si dedichino al prossimo, il prossimo deve soffrire, deve espiare i peccati, deve pagare i loro privilegi, deve perdonarli, deve morire, poi magari nemmeno la fregatura o il premio; è dura essere il prossimo per il cristianesimo e cattolicesimo in particolare.
Il solito un colpo al cerchio e uno alla botte.
Esatto! 😉
CERCHIOBOTTISMO. Null’altro…
Certo che è una bella pretesa quella di chiedere ai sacerdoti gay o vescovi gay a rimanere casti, se sono gay hanno anche abitudini sessuali gay con i propri compagni, che c’è di male se hanno uan vita famigliare felice con quell’orientamento?
Piuttosto è bene che si sensibilizzi prima i fedeli contro ogni forma mentale di omofobia, anche nel caso dei propri pastori, in futuro potrebbe risultare normalissimo e pacifico avere vescovi Gay, sarebbe il caso di sondare le opinioni delle nuone generazioni di fedeli anglicani per vedere come la pensano.
Il primo vescovo gay Gene Robinson accusa l’arcivescovo di Canterbury Williams di non avere preso le distanze da alcuni pregiudzi omofobici dei tradizionalisti, in particolar modo dal vescovo nigeriano Akinola Peter, il quale ha definito l’omosessualità come “bestialità” e che ha minacciato lo scisma.
Siamo alla resa dei conti nella chiesa anglicana, posizioni diametralmente opposte tra loro sul significato stesso di omosessualità, per i progressisti non è una malattia (e hanno ragione, non lo è affatto) e per i tradizinalisti è bestialità (questo è un isìnsulto e non ha alcuna validità medico-scientifica a proposito dei gay).
Il papa intanto godrebbe di questo possibile scisma? Non so dirvelo, ma gli anglicani tradizionalisti sono ugualmente ancora più progressiti rispetto alle posizioni del vaticano, che comunque dovrebbe chiedere a questi di rinunciare a cose che non sono negoziabili neppure da parte degli anglicani più tradizionalisti.
Magari, la cosa è un po’ “grossière”, ma la volgarità mentale di certa gente merita questo e altro.
Insomma, non so perché… ma questa storia mi ricorda vagamente i bei tempi in cui Clinton, dopo aver ammesso di “essersi fatto una canna”, tenne a precisare di “non averla MAI aspirata”.
Qui, forse, siamo anche oltre: la metafora giusta è piuttosto “soffiarci, anziché tirare”.
Direi semplicemente che, più che far ridere, non fanno…
Comunque, qua in mezzo c’è della discriminazione bella e buona:
“Il costo per tutta la chiesa sarebbe troppo alto se la tolleranza verso i gay dovesse essere portata fino al punto di accettare preti e vescovi con relazioni ATTIVE”
Si tratta, evidentemente – con chiaro dispregio per qualsiasi principio di “sussidiarietà… complementare” – di conflitto d’interessi: vengono privilegiati, infatti, solo i soggetti… PASSIVI – il che è del resto confermato da quanto si evince più avanti: non a caso, “Williams si trova in una… POSIZIONE SCOMODA…” Come per dire che, fra i due, “fa peccato” solo… l’attivo! 😉 ;->
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Postilla: sia come sia e comici e goffi che siano, resta il fatto che la puritana inghilterra e i post-vittoriani anglicani (veri e propri “cattolici al netto del papa”, in queste materie: Oscar Wilde docet) sono sempre e comunque più avanti del pretume barbogio nostrano, che si conferma (se mai ce ne fosse bisogno), il peggiore del mondo (quanto meno, all’interno del monoteismo cristiano).