Uscirà nelle librerie italiane il 25 ottobre E l’uomo creò gli dei. Come spiegare la religione (432 pagine, 22 euro) di Pascal Boyer, per la casa editrice Odoya. Professore alla Washington University di St. Louis in Missouri, Boyer ha fornito in questi anni contributi molto interessanti per lo studio della religione in chiave naturalistica, con un approccio che unisce scienze cognitive, psicologia, biologia evoluzionista e antropologia culturale. Il sito UAAR già ospita un articolo tradotto in italiano del professor Boyer dal titolo Perchè la religione è naturale?, pubblicato nel 2004 su Skeptical Enquirer.
In libreria “E l’uomo creò gli dei” di Pascal Boyer
20 commenti
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La donna allora è innocente. Meglio per lei.
Gran bel libro, molto interessante…l’ho letto in lingua inglese e lo consiglio vivamente a tutti!
Questo lo compro si certo, sarà senz’altro interessante, mi sa che questo mese sarà molto ricco di cultura UAAR e il clima è ormai autunnale e favorevole alle letture impegnate.
Grazie Goied83, mi fido di te ,ma devo aspettare il 5 ottobre per la carta di credito così scarico il costo sul mese di novembre, perchè ho in mente anche altri libri interssanti della biblioteca UAAR.
Ascolta Goied83, come ne parla di Darwin? Gli dedica tanto spazio?
Assolutamente si! C’è un capitolo esclusivamente dedicato all’evoluzione del nostro cervello…ed in generale il libro parla molto di psicologia evolutiva…la tesi di fondo è che il nostro cervello è evoluto in un certo modo…e come conseguenza indiretta è nata la religione…lo comprai perché Dennett in un suo libro citava Boyer con toni positivi…quindi…vedi tu 🙂
Quindi il credente sarebbe più evoluto?
leggi il libro e trai le tue conclusioni, gero 😉
@gero
No: sarebbe solo un effetto collaterale dell’evoluzione umana….
Gero non porti domande a cui non sei abituato, piuttosto osservati meglio se rappresenti ancora il primate, comprati il libro ugualmente ma tieniti vicino un manuale per le giovani marmotte, non vorrei che tu facessi l’idigestione, ci sono voluti milioni di anni per evolvere, ti evolverai anche tu prima o poi.
Dennett nel suo Rompere l’incantesimo sosteneva che gli scettici potrebbero essere stati sfavoriti in una fase importante dell’evoluzione umana, perché sarebbero stati meno portati a credere ai rituali guaritori degli sciamani. In pratica, l’effetto placebo funziona veramente solo se uno ci crede, e in presenza di una medicina fondata completamente su di esso, i credenti sono favoriti nella sopravvivenza. Ho semplificato molto, ma più o meno il concetto è questo.
Se questo significa che i credenti sono più evoluti, gero, decidilo pure tu. Si potrebbe dire che sono più evoluti gli scettici, perché per sopravvivere nonostante la loro refrattarietà ai rituali hanno dovuto sviluppare una forza maggiore. 🙂
Lo compero e lo regalo al prete del mio paese a natale.
Non voglio immaginarmi la faccia del tale… 😆
Penso che a natale invece della benedizione davanti a casa si pressenterà con l’esorcista.
Perché “gli dèi”?
La differenza tra le religioni etnico-naturali (generalmente panteistiche e politeistiche) e le religioni rivelate (monoteistiche) sta nel fatto che mentre i fedeli delle seconde hanno “fede” in un “soprannaturale” e considerano “Dio” un ente sovrumano e soprannaturale, i seguaci delle prime sono ben consapevoli del fatto che “gli dèi” sono creazioni, proiezioni, elaborazioni che la mente umana utilizza per approcciarsi alla Natura, oppure proiezioni archetipiche.
il cattolicesimo mica è un monoteismo però
ma cerca di spacciarsi per tale…
@Kaworu: il Cattolicesimo non è una religione etnica o naturale.
naturale no, ma sull’etnica potremmo discuterne. estendendo molto il concetto di etnia, chiaramente.
come atei che bisogno avete di altre certezze sulla non esistenza di dio? esa sta tutta nel primo periodo della genesi “dio creò l’uomo a sua immagine e somiglianza” ovvero dio è come noi 😉 noi siamo dio.
Vale anche per Gasparri, La Russa, Bossi, Bondi e il nanetto P2ista di Arcore ?
No, e ne sono ben consapevoli; infatti, da bravi devoti, sostengono di esserci infinitamente inferiori.