Una recente sentenza del tribunale dello stato indiano dell’Uttar Pradesh rischia di attizzare di nuovo la rivalità tra la comunità musulmana e quella indù. Oggetto della contesa è il luogo di culto di Ayodhya, che secondo gli induisti fu luogo di nascita della divinità Rama ma dove gli islamici hanno edificato una moschea nel sedicesimo secolo, demolita dagli estremisti indù nel 1992. Questo ultimo atto di violenza scatenò una serie di disordini che portarono alla morte di circa 2000 persone. La decisione della corte ha diviso l’area interessata, in modo che gli induisti possano edificare un tempio per Rama e gli islamici ricostruire la vecchia moschea, ma la tensione potrebbe crescere. Il governo ha già schierato circa 200mila uomini per garantire l’ordine pubblico. Entrambe le confessioni, insoddisfatte della decisione, hanno presentato ricorso alla Corte Suprema.
India, tribunale divide luogo sacro conteso tra islamici e indù
29 commenti
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Immaginate che bel passo in avanti sarebbe stato: “La decisione della corte ha stabilito che l’area interessata sarà riconvertita in area di pubblica utilità in cui i bambini indiani potranno giocare,studiare gratuitamente,farsi una cultura e dunque in futuro evitare problemi simili” Penso che le probabilità che in un futuro recente sia emessa una sentenza simile siano pressochè nulle… non riesco neanche più ad arrabbiarmi solo tristezza!!! 🙁
@Faber
Non sei il primo a fare un discorso simile.
Uno scrittore israeliano disse che il primo passo verso una pace in Palestina sarebbe spianare con i bulldozer tutti i “Luoghi sacri”,chiese,sinagoghe,moschee,tonbe di patriarchi
et similia,e magari costruirci centri commerciali,centri sportivi parcheggi,case popolari
e cosi via!
Il che e’ un modo come un altro per dire quanto utopica sia una pace in loco.
Secondo me il problema, lì, va al di là della religione; ci sono due culture che convivono ma non sono compatibili. Ogni pretesto è buono per farsi guerra. Io, personalmente, non ho mai visto Indù andarsene in giro a convertire la gente, ed essendo essenzialmente a favore del rispetto del popolo ospite, è chiaro per chi “parteggi” in tale disguisa; distruggere la moschea però mi pare eccessivo, trovo giusta la decisione del tribunale, di dividere a metà il luogo: sarebbe l’ideale se riuscissero a convivere, a girare la testa dall’altra parte e badare ai fatti propri.
Che poi però bisogna pure dire che effettivamente per gli indù è un bel problema! con tutti quegli dei,dee,simil-dei e compagnia, hanno bisogno di parecchio spazio per i templi!!! Quasi quasi superano la devozione cattolica per i santi!
davvero una sentenza salomonica 🙂
il tribunale l’ha fatto per vedere quale delle due parti teneva di più all’area, ma ha scoperto che dell’area a nessuna delle due religioni frega niente veramente ma è solo un motivo per darsele di santa santissima ragione
in nome dell’amore che le religioni portano avanti, chiaramente.
in nome del mio dio che, manco a dirlo, è di tanto migliore del tuo…
Avete una vaga idea di quanto possa costare lo spostamento di 200MILA soldati!?!?!?! 😯
@Manoni
Be’,tieni conto che in India la manodopera,anche militare ,costa molto meno che
in occidente.
Anche il valore della vita umana laggiu’ e’ un tantino diverso,se e’ per questo.
200 MILA SOLDATI, anche mangiassero solo pane e acqua, o camminassero per spostarsi, sono una spesa decisamente superiore, al costo della costruzione di altri 8 templi.
Non vedo nessun parallelismo con il taglio del bambino. Un’area tagliata a metà non soffre e non muore.
“Il governo ha già schierato circa 200mila uomini per garantire l’ordine pubblico.”
…Ditemi che si tratta di un refuso! 🙄
…Ditemi che non si parla di 200MILA soldati, ma solo di 200!!! 🙁
Gli costerebbe di meno buttare giu’ il sito e ricostruirne altri 2 per ogni religione coinvolta!
Si, ma loro sono come i bambini: non lo vogliono il giocattolo nuovo, vogliono quello che dovranno dividere con l’altro bambino.
Sapete che ci vorrebbe?Una persona carismatica,che possa convincerli che induismo e islamismo possano convivere pacificamente insieme,così come tutte le religioni.
Qualcuno di così carismatco c’è,bisogna trovarlo.
tipo?
@Kaworu
Ci vuole poco a immaginare l’esempio tipico: il Mahatma Gandhi,almeno agli occhi del grosso pubblico.
Ma chi ha un po’ di spirito critico fa notare che il suo successo fu dovuto principalmente
al fatto che la controparte era allora l’Inghilterra,che con tutte le sue colpe era
pur sempre una nazione democratica,dove parecchi intellettuali appoggiavano
allora il suo movimento senza subire gravi conseguenze,e dove anche la leadership
era abbastanza realistica da rendersi conto che il colonialismo non era piu’
materialmente sostenibile.
Christoper Hitchens ha un atteggiamento molto critico verso di lui nei suoi libri,
accusandolo di avere idee ormai retrograde ,inadatte a fare dell’India un paese
moderno.
E comunque con altre controparti avrebbe sicuramente avuto meno successo
col suo ideale della “non violenza”,e la fine che fece puo’ benissimo simboleggiarlo.
L’idea dell’Uomo della provvidenza è appunto figlia della mentalità religiosa, la stessa che genera questi problemi: arriva un tale dal nulla, dotato di poteri magici, e tutti vissero felici e contenti.
Non ci sono soluzioni stile schiocco di dita; c’è soltanto da mettersi d’impegno, come sistema, e lavorare per migliorare la società un po’ alla volta e per estendere l’Occidente un po’ alla volta (anche qui da noi: ho studenti italiani che di occidentale non hanno nulla, se non i vestiti).
Tutt’al più si può sperare che, a un certo momento, si ottenga una massa critica che inneschi un meccanismo accelerato.
En Taro Adun scrive:
Non ci sono riusciti Gesù Cristo, non c’è riuscito Rama, non c’è riuscito Krishna, non c’è riuscito Maometto, non c’è riuscito Mosé, non c’è riuscito Gandhi, non c’è riuscita Teresa di Calcutta, non c’è riuscito il rev. King, non c’è riuscito… nessun papa, nessun religioso, nessun profeta, nessun dio.
Avanti pure il prossimo. Tanto questo teatrino non chiude mai.
@Alessandro
Peccato che il divo Giulio ormai sia troppo acciaccato.
Forse lui cisarebbe riuscito.
Ragazzi, ma c’è Silvio!!! Vi mettete a pensare a Gesù, a Maometto, a Gandhi… suvvia, il nostro Silvio metterà tutto a posto: già Obama e Putin senza di lui nemmeno si alzano dal letto la mattina; che gli ci vorrà a metter d’accordo quattro scalzacani induisti o buddhisti o maomettani? Meno male che silvio c’è…
c’è già stato! Nānak, il fondatore dello sikhismo.
su come è andata a finire vi rimando alla wikipedia in inglese
OT: scrivo qui perché mi sembra il metodo migliore ma se credete che sia fuori luogo rimuovete pure.
Non si potrebbe presentare una denuncia da parte dell’UAAR contro la bestemmia di Berlusconi che, a tutti gli effetti, costituisce reato?
Pensateci: ci sarebbe da ridere.
Se l’illecito amministrativo venisse confermato avremmo la magra consolazione di vedere il primo ministro pagare un’ammenda di qualche centinaio di euro, ma avremmo ottenuto una esplicita ammissione di colpa (che sicuramente a quel punto verrebbe minimizzata dalla stessa CCAR ma vabbè…).
Ma se, come non ci sarebbe da stupirsi, riuscisse ad evitare la multa grazie a qualche cavillo o a qualche “accomodamento”, sarebbe una grossa vittoria per l’UAAR perché costituirebbe un interessante precedente per ipotetici casi futuri.
In entrambi i casi si otterrebbe da un lato visibilità per un’iniziativa UAAR che probabilmente finirebbe su molti giornali, dall’altro una campagna indiretta volta a informare la gente di questa legge assurda (il 99% delle persone non sa che bestemmiare contro una divinità in Italia è reato).
Pensateci.
A tal,proposito,ho sentito che il reato di bestemmia in Italia è stato depenalizzato…certo che se così non fosse,appoggio l’UAAR per possibili iniziative.
Non chiedere all’UAAR queste cose, cara Gaglia, la bestemmia doveva essere depenalizzata non essendo più la religione cattolica religione di stato; è vero, certamente è indecente per un cattolico al potere come Berlusconi, ma se gli hanno perdonato la comunione sacrilega e la bestemmia l’hanno contestualizzata, puoi immaginare cosa altro gli perdoneranno per avere dei finanziamenti ed esenzioni.
Io a volte bestemmio ma non mi sento in colpa verso i credenti, anche loro imprecano a modo loro contro il loro dio, anche se non gli danno del cane e del porco, ma imprecano eccome, i politici poi non sono da meno nelle bestemmie fragorose.
Cara Gaglia, la multa non la dovrebbe prendere nessuno di noi, non è più reato la bestemmia e il vilipendio alla religione, la vuoli capire? La politica delle ordinanze leghiste ha le gambe corte e non è costituzionale, figuriamoci se la danno al Premiere la multa.
Non essendo l’UAAR parte lesa, non vedo come potrebbe sporgere querela.
Scusate l’ot
segnalo questo video davvero inquietante che ci fa capire che ormai non siamo più in una democrazia ma in piena teocrazia. Se non reagiamo con forza e determinazione qui presto si riaccenderanno i roghi per davvero
http://www.youtube.com/watch?v=ibWY686m0Wc
Ma c’è anche questo: “Su uno terrazzo, proprio di fronte al palco al Foro Italico, avrebbe dovuto esserci uno striscione, con una frase tratta dal Vangelo di Matteo, che invece non c’è. Un gruppo di palermitani lo aveva esposto ieri notte, dopo averci lavorato per giorni. Sullo striscione si leggeva: “La mia casa è casa di preghiera, ma voi ne avete fatto una spelonca di ladri”. Le forze dell’ordine sono intervenute immediatamente, hanno prima tentato di farsi ammettere in casa, ma erano sprovvisti di un qualsivoglia ordine di un magistrato e sono stati lasciati sulla porta. Sono quindi intervenuti i vigili del fuoco, su richiesta delle forze dell’ordine, e sono saliti con le scale mobili a strappare lo striscione. Ci sono riusciti solo per metà, l’altra metà (ma praticamente inservibile) è stata ritirata dalle persone in casa.
“E’ un regime, neppure in casa nostra possiamo esprimere liberamente il nostro pensiero” afferma Franca Gennuso, una delle persone presente nella casa “incriminata”, tenuta sveglia tutta la notte da continue telefonate delle forze dell’ordine che tentavano, con le buone e con le cattive, di persuaderli a ritirare lo striscione. “La verità è che non vogliono sbavature. Vogliono dare l’immagine di una visita perfetta, tra un consenso perfetto”. E’ chiaro che è tutt’altro che così.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/10/03/papa-benedetto-xvi-in-sicilia-ma-le-polemiche-sui-costi-non-si-fermano/67359/comment-page-2/#comment-818555
quante energie sprecate dai reliogiosi … è proprio vero che la religione ha ammazzato la società civile! Se queste persone si sarebbero battute per i diritti umani , con tutte queste energie impegate , avrebbero creato un mondo più umano, più felice , senza fame , ne miseria , che tra l’altro la addonda anche…
Il fatto ricorda il metodo di giudizio di Salomone per vedere quale fosse, tra due donne che affermavano di esserlo, la madre di un bambino… ma non funzionarebbe nel caso descritto nell’articolo, caso per il quale non credo ci siano soluzioni vere e definitive.
La “strada maestra” per risolvere tutti i problemi di attriti fra le religioni è eliminare le religioni, ma non con con puri e semplici divieti che alla lunga lasciano il tempo che trovano, bensì con l’istruzione capillare della popolazione su quello che dicono tutte le religioni, con l’elencazione storica dei morti e delle sofferenze che tutte hanno causato e con la dimostrazione che nessuna religione sta in piedi se messa a confronto con le scoperte scientifiche sull’universo, sulla vita, eccetera.
visitate il sito anti uaar, leggete tutto e vedrete la differenza abissale che c’è tra voi e loro.
Addirittura avete paura della pubblicazione di un link, mi fate tanta pena e sono molto dispiaciuto per voi..
ciao atei benpensanti, tenetevi stretta la vostra ragione, ve la meritate..