Burqa, governo orientato al divieto

Il sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano, ha espresso ieri davanti alla commissione Affari costituzionali della Camera il parere del governo sul velo integrale. L’esecutivo sarebbe orientato a introdurre il divieto di indossarlo in pubblico, ma il testo del dispositivo non farà alcun riferimento alla religione islamica: secondo Mantovano, l’uso del niqab e del burqa non troverebbe infatti sostegno nella tradizione coranica. La proposta di legge farà quindi leva sull’esigenza che le forze dell’ordine possano identificare e riconoscere le persone direttamente.

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55 commenti

Stefano Grassino

Un passo avanti, perlomeno. Dettato da una posizione razzista? Può essere ma tenendo i piedi per terra io dico che non tutti i mali vengono per nuocere. Dopotutto se un razzismo (sempre ammesso che lo sia) scaccia un’altro razzismo, non guardiamo troppo per il sottile. Certo la posizione è leggermente ipocrita ma visto che con i mussulmani sarebbe guerra e le loro donne sarebbero le prime a rimetterci……………….

fiertel91

Non mi piace fare il saccente correggendo errori altrui, ma per favore: “musulmano” con una sola esse. Solo perché è una parola che, per forza di cose, compare spesso.

fab

Questi si svegliano francesi soltanto quando glielo dice il pancione.

sauro

Non capisco il senso di queste leggi:
in Italia c’è già una legge che vieta di circolare in pubblico a volto coperto,non basterebbe farla rispettare?
Dal momento che il senso della legge dovrebbe essere quello di essere riconoscibili,che bisogno c’è di specificare il modo in cui ci si copre?
Se si vieta il burqa o il niqab basta infilarsi un sacco di juta in testa per ottenere lo stesso risultato senza violare la legge?
Poi servirà una legge che vieta i sacchi di juta,ma a quel punto ci si potrà coprire con una tenda da campeggio e via così all’infinito.
La cosa più sensata sarebbe quella di stabilire ciò che è ovvio,cioè che le leggi dello stato vengono prima di quelle religiose,ma forse è proprio quello che si cerca di evitare.

pastafarian

sono assolutamente d’accordo, la legge esiste già, basta applicarla senza attenuanti religiose.

Bruno Moretti Turri

Giusto. La legge esiste già. Basta aggiungerci, magari, 20.000 euro di multa e l’obbligo dell’arresto immediato per chi rifiuta di scoprire il volto davanti a un carabiniere.

#Aldo#

Bruno, non è solo questione di farsi riconoscere da un carabiniere. Pensa alle telecamere di sorveglianza: tu sei riconoscibile, una persona travisata no. A parte il fatto che trovo odiose quelle telecamere, direi che la disparità di condizioni sarebbe intollerabile. A meno di decidere che il travisamento lo si indossi tutti quanti, così, tanto per gradire.

P.S. Concordo comunque con l’osservazione secondo la quale la legge proposta è praticamente un doppione di una legge già in vigore e quindi sostanzialmente inutile.

fiertel91

Pensavo che la legge ti obbligasse ad essere riconoscibile da chi hai di fronte, come le autorità, non dall’alto. Al bando i cappelli alla messicana!

ethan

“secondo Mantovano, l’uso del niqab e del burqa non troverebbe infatti sostegno nella tradizione coranica.” ipocrisia allo stato puro: addirittura si promulga una legge -fatwa per spiegare il corano ai musulmani

Magar, bieco illuminista,

Io “l’esigenza che le forze dell’ordine possano identificare e riconoscere le persone direttamente“, per la strada, non la sento per nulla. Mi basta che ogni cittadino acconsenta ad essere identificato su richiesta delle forze dell’ordine, magari in separata sede.

Roberto Grendene

puo’ essere, ma nel momento in cui esiste una legge che impone di essere riconoscibili nei luoghi pubblici, e’ inaccettabile invocare la religione per avere il privilegio di sottrarsi a tale legge

le eccezioni dovrebbero essere altre: casco mentre si guida, fasciature se ustionati, ecc.

Magar, bieco illuminista,

Certamente l’esistenza (giuridicamente dubbia, mi pare di aver capito) di un’eccezione concessa ai soli musulmani è inaccettabile. Però non mi sento di appoggiare una legge che, a mio parere, tratta tutti in maniera egualmente ingiusta.

Stefano Bottoni

A proposito, mi è tornata in mente una cosa molto divertente mostrata da Beppe Braida sabato sera scorso (ha fatto uno spettacolo di beneficenza nel teatro della nostra cittadina).
Non è mica sempre sufficiente mostrare solo il volto. Anche il resto del capo ha la sua importanza.
E infatti Braida ha mostrato una foto di Sandro Bondi e una del mago Otelma vestito e conciato come sappiamo, solo col volto scoperto. IDENTICI!!!
D’accordo, il contensto era totalmente diverso, comico, ma la cosa fa riflettere. Solo vedendo l’ovale del volto è facile scambiare una persona per un’altra. Ecco perchè è comunque giusto proibire ogni tipo di velo.
Non sono un fanatico della sicurezza ad ogni costo, ma un minimo di prudenza mi sembra giusta.

Stefano Bottoni

Scusa, Magar, ma io non mi sento per nulla tranquillo se una persona mi cammina di fianco col volto coperto.
Esiste una ben precisa legge dello Stato che impone la riconoscibilità fatte salve eventuali eccezioni. Per esempio un motociclista deve indossare il casco quando guida, ma deve indossarlo subito prima di salire in sella e toglierlo subito dopo esserne sceso. Non può andarsene in giro a piedi col casco indossato. Lo stesso vale per il burqa, che oltretutto non consente neppure di riconoscere il sesso della persona coperta.
E’ una legge dello stato, può piacere o no, ma va rispettata. E comunque è sufficiente, non servono altre leggi che non farebbero altro che sovrapporsi l’una all’altra.
Tale legge non prevede eccezioni dovute a cause religiose. Ergo stanno sprecando il loro tempo parlando di aria fritta.

Magar, bieco illuminista,

A me infatti non piace, è una vecchia legge degli anni ’30, che trova ben pochi corrispondenti all’estero, la abrogherei. Qui stiamo parlando di quale sia la legge migliore, non del rispetto delle leggi vigenti (che diamo tutti per scontato come doveroso).
Io mi sentirei perfettamente tranquillo anche in mezzo a un’intera comitiva con il passamontagna, per strada (cosa che sarebbe perfettamente legale nel Regno Unito, ad esempio).

UnAteo

Allora buttiamo via tutte le telecamere di sicurezza in Italia…
Se per te uno deve essere riconoscibile solo quando un Benemerito Militare ti punta una mitraglietta addosso, la videosorveglianza diventa assolutamente inutile.

Painkiller

Puro populismo di bassa lega per accattare voti. Abbiamo già una legge che vieta di girare col volto coperto in maniera tale da rendersi irriconoscibili, se veramente volessero supportare la “lotta al burqa e similia” basterebbe applicarla…. e magari tenere per uomini e donne immigrati corsi basi di lingua e diritti\doveri dei residenti (inclusi i divieti di bastonare e stuprare le mogli, il diritto di denunciare padri e mariti violenti ottenendo protezione dalle forze dell’ordine, ecc).
Invece si preferiscono le sparate per attizzare il popolo bue.

Fabio FLX

Esatto. Non è la prima e non sarà l’ultima legge che scrivono o modificano fingendo di stare facendo qualcosa per risolvere il presunto problema.
Ad esempio, inasprire le pene di un certo reato, a cui molti riescono a sfuggire, senza frattempo aumentare i controlli, è la più classica delle propagande di questo governo.

Fiorenzo Nacciariti

“secondo Mantovano, l’uso del niqab e del burqa non troverebbe infatti sostegno nella tradizione coranica”

Non vedo proprio che differenza fa se ci sono delle religioni che dicono o no di andare in giro “travisati”. Le religioni sono le religioni e lo Stato è lo Stato.

Lo Stato sta sopra, perché è l’insieme del territorio e dell’ordinamento in cui tutti vivono (dovrebbero vivere) nel rispetto dell’art. 3 della Costituzione, che prevede assenza di distinzione in base alla religione”.

E se in uno Stato ci fossero due religioni, una che obbliga assolutamente ad andare in giro “travisati” e un’altra che vieta assolutamente di andare in giro “travisati”, Mantovano che fa? S’inventa le leggi differenziali.

Roberto Grendene

Diversi commenti rimandano alla legge che vieterebbe di indossare veli integrali, ossia (da
http://www.uaar.it/laicita/velo/
):
la numero 152 del 22 maggio 1975 (Disposizioni a tutela dell’ordine pubblico), che all’art. 5 recita: “È vietato l’uso di caschi protettivi, o di qualunque altro mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona, in luogo pubblico o aperto al pubblico, senza giustificato motivo

e sul “giustificato motivo” si innesta il privilegio clericale:

Il Consiglio di Stato, con sentenza n. 1663/2007, ha invece stabilito che indossando il burqa “non si è in presenza di un mezzo finalizzato a impedire senza giustificato motivo il riconoscimento”, precisando tuttavia che “tale interpretazione non esclude che in determinati luoghi o da parte di specifici ordinamenti possano essere previste, anche in via amministrativa, regole comportamentali diverse incompatibili con il suddetto utilizzo, purché ovviamente trovino una ragionevole e legittima giustificazione sulla base di specifiche e settoriali esigenze”.

insomma, la solita storia che si puo’ usare l’appartenenza religiosa per godere di diritti (leggere privilegi) preclusi agli altri

Losna

Per me la motivazione religiosa dovrebbe essere un’aggravante.

Roberto Grendene

la motivazione religiosa per me dovrebbe essere trattata come quasiasi altra motivazione irrilevante, come qualsiasi altra voglia personale

una aggravante lo diventa se concretizza in una manifestazione di sottomissione della donna, ad esempio

POPPER

A me il burka non da fastidio personalmente, se è un problema di sicurezza allora lo posso capire e anche perchè è una condizione umiliante per la donna, uno status di subtitanza a delle tradizioni religiose che mortificano la dignità della donna.

Tuttavia, che vi sia a livello statale una legge anti burka dettata ancora dal cattolicesimo non mi sta bene, come non mi sta bene che vi siano politiche altrettanto cattoliche che impongono crocifissi, simboli politici, leggi incostituzionali e altre ordinanze di sindaci e protocolli di regioni a braccetto con il vaticano.

Federico Tonizzo

E come la mettiamo con i poliziotti, vestiti da poliziotto, che talvolta girano con ampi occhiali da sole?
Anzi, come la mettiamo in generale con tutti coloro che girano con occhiali da sole?
http://media.dellamoda.it/images/2009/05/26/big_speciale_occhiali_da_sole_estate_2009_12.jpg
http://www.stylosophy.it/wp-galleryo/occhialisolelapo/occhialisolelapo4.jpg
http://www.0577news.it/CuteEditor/Uploads/Giornalisti/Baroni/gatto-occhiali.jpg
http://irispets.it/files/2009/01/cane_con_occhiali.jpg

Tino

I poliziotti hanno delle regole speciali, tra l’altro la legge vieta al signolo per esempio di andare vestiti come le forze dell’ordine. Non capisco perché vi attaccate a tutti questi cavilli per sostenere l’oscurantismo. Invece di criticare quello che fa la destra che la sinistra si svegli un po’ e proponga le sue di risposte, per non ritrovarci in situazioni come quelle della Francia tra una decina d’anni.

Federico Tonizzo

Ero solo ironico: clicka nell’ordine su tutti i 4 link e vedrai… 😉
Comunque, sono anch’io favorevole al divieto di burqua, divieto peraltro non necessitante di legge apposita poichè implicito in quella che vieta di rendersi irriconoscibili.

Barbara

Bravi, bravi, riempiamo le nostre strade di burqa e di DONNE irriconoscibili, non è che sotto sotto avete il sogno recondito di essere dei mullah, bei maschietti?!

Bravo Mantovano.

Stefano Grassino

Barbara, quando capiranno il vero significato del burka sia esso politico o etico coloro che difendono il diritto alla libera scelta?
Non vorrei sbagliarmi ma sotto sotto non saranno quei c.astrati mentali che dicono che le donne sono tutte……..e quelle stuprate se lo erano andate a cercare perche l’omo è omo e non lo si può provocare?
Io quando vedo una bella ed attraente figliola dico a mia moglie: “me la regali”? Lei mi risponde: come no, vuoi anche che te la spogli? Penso di non sbagliarmi quando dico che se il mondo imparerà a ridersi addosso, avremo fatto un bel passo avanti. Cari religiosi e dai sù….togliamoci un pò di polvere addosso…………..

Gérard

Si è già fatto scorrere un fiume d’ inchiostro sull’argomento . Gli ultra musulmani ( non il musulmano anziano e agnostico che di tutte queste cose se ne frega ) stanno verificando con Niqab e velo fino dove possono arrivare con il loro sogno di un mondo islamizzato . Si accetta il Niqab et tutte queste ciarpame e subito dopo avremo altre richieste . Già in paesi come la Francia o l’ Olanda, in zone a forte densita musulmana, è pericoloso per una donna ( anche occidentale ) girare senza velo ! Essere senza velo significa essere puttana

Paul Manoni

Una legge che vieta di indossare il burqua o sinili nei loghi pubblici E’ DOVUTA.
Ma la strada percorsa dai Mantovano della situazione e’ fallace. Il burqua infatti, dovrebbe essere vietato, non per motivi di sicurezza, visto che ne abbiamo gia’ una di legge in tal senso, ed e’ puntualmente ignorata…Gli indumenti che coprono il volto, andrebbero vietati, perche’ contrari ai valori espressi nella Costituzione Italiana. L’ugualianza delle donne, se vengono permessi certi indumenti, e se si lascia che le stesse donne vengano culturalmente abituate ad indossarli, viene inesorabilmente meno.

Barbara

Una legge apposita è sì dovuta, perché a quanto dicevate sopra esiste la deroga per giustificati motivi, tra cui quello religioso.
Dunque, si potrebbe anche fare una battaglia tra i valori costituzionali fondanti l’europa e la religione, ma già non si è d’accordo qua dentro, figurati il casino fuori.
Per me ha fatto benissimo Mantovano a scavalcare il problema religioso, meno problemi ed il risultato è lo stesso.
Non mi importa se Mantovano è cattolico, intanto niente burqa per le strade ed è già la riaffermazione del principio di parità uomo-donna, almeno il principio. Con buona pace dei terzomondisti, buonisti, antiamericanisti, ecc. ecc.

Paul Manoni

“ha fatto benissimo Mantovano a scavalcare il problema religioso, meno problemi ed il risultato è lo stesso.”

L’uovo alla coque, non e’ uguale all’uovo sodo o alla frittata, sebbene sempre di uova si tratti. 😉
Tanto berciare contro il burqua come “simbolo di sottomissione della donna” e quindi vietarlo in base all’ordine pubblico, quando poi basterebbero i valori espressi gia’ nella Costituzione, per motivare quella legge. C’e’ qualcosa che mi sfugge insomma! 😉
Non crederti poi, che abbiano faticato tanto per scrivere queste legge…Hanno preso quella francese di Sarko&Soci ed hanno fatto un bel copia/incolla. 😉
Diciamo che io e te la pensiamo ugualmente, ma io vedo il bicchiere mezzo vuoto e tu mezzo pieno…Nel senso che anchio gioisco che i veli siano vietati. Ma quanto stile ci siamo persi motivando questo divieto con l’ordine pubblico!?! 😉

Barbara

E hanno scimmiottato la Francia e non sono stati i primi della classe? Chissenefrega. Veramente la farsa dell’ordine pubblico io l’ho imparata qua dentro. Vedila come diceva Gualerzi: convincere quelle donne che non è nemmeno una prescrizione del Corano, almeno così avevo inteso. E’ l’idea di Mantovano. L’importante è il risultato. E davvero le uova mi piacciono in tutti i modi, anzi è una vita che non me lo faccio alla coque, domani provvedo! 🙂

Barbara

Avevi ragione Paul, ci vogliono le uova sode! Ma a certi livelli occorre iniziare con la coque, altrimenti finisce in frittata! Del resto non si butta l’uovo direttamente nell’acqua bollente, rischia di rompersi. 🙂

Magar, bieco illuminista,

Paul, dire che non dobbiamo permettere a Tizio di fare quello che vuole con la propria persona, perché altrimenti si diffonderanno idee che non ci piacciono, è la base del paternalismo autoritario.

Il divieto di burqa basato su ragioni di ordine pubblico è discutibile e discusso, ma “laico”.
Il divieto di burqa basato su ragioni “valoriali” è un salto verso lo stato etico e la fine della libertà d’opinione.

Barbara

Magar, non hai ancora imparato che nessuna donna si metterebbe il burqa per libera scelta, ti concedo forse un 5% dove comunque l’ambiente ha giocato un bel ruolo. Appena sentito al TG, il Presidente dell’Iran fa appello a Ratzinger per difendere i monoteismi contro il secolarismo! Incredibile! Il terrore più temuto si sta verificando! Forse è il caso di mettersi a fare anche scelte valoriali!

Magar, bieco illuminista,

Barbara, ancora non hai imparato che invece alcune donne si mettono il niqab o il burqa per scelta.

La miglior scelta valoriale è il no netto allo stato etico.

Barbara

Se lo fanno davvero per scelta saranno così intelligenti da uscire di casa senza in rispetto di tutte le altre. Non voglio uno stato etico ma aspetta che sia solo a chiesa a parlare di etica allora.

Magar, bieco illuminista,

Usciranno vestite come pare loro, in rispetto di se stesse.

Non sento il bisogno di una “controchiesa” statale. L’analogo “temporale” dei veti di Ratzinger non mi interessa.

Barbara

In rispetto di se stesse, sei fuori dalla realtà, il 98% non lo fa in rispetto di se stesse.

Magar, bieco illuminista,

Non cambiare in corsa il soggetto delle tue stesse frasi, stavamo parlando di quelle che “lo fanno davvero per scelta”. Fossero anche solo il 2% o il 5%.

Barbara

Non cambio alcun soggetto, ho sempre pensato al 95-98%, il 5% ci stava ad indicare quanto fosse esigua la tua libera scelta. Non è che non puoi renderti conto di un 98% volendo guardare solo ad un eventuale 2% o 5%.

Paul Manoni

@Magar
“Il divieto di burqa basato su ragioni di ordine pubblico è discutibile e discusso, ma laico”

Infatti la proposta di divieto del velo, viene proprio da coloro che si ammazzano di fatica e di lavoro per uno stato piu laico. Possibile che non vedi che sfruttano la motivazione dell’ordine pubblico, per mascherare il loro razzismo, la loro xenofobia e l’implicita lotta ai negher, rom, zingari e via dicendo!?

“Il divieto di burqa basato su ragioni “valoriali” è un salto verso lo stato etico e la fine della libertà d’opinione”

NON PENSO PROPRIO. Il valore di cui ho parlato e’ “L’ugualianza delle donne” rispetto all’uomo. Questo valore espresso nella Costituzione italiana ed anche in quella europea, non limita certo l’opinione personale di nessuno, se non quella di coloro che vogliono una donna sottomessa, islamizzata all’uomo. Auspicando quindi che tu voglia cortesemente prendere le distanze da tutti i maschietti che vogliono la donna oggetto e schiava, vorrei farti notare che il principio di ugualianza delle donne, e’ tutt’altro che esclusivamente valoriale e bensì molto piu’ vicino a quella laicità dello stato che noi tutti auspichiamo. Insomma, sarebbe un bel balzo indietro, non riconoscerlo in un contesto simile, e limitarsi a motivare il divieto del velo con mezzucci alla “ordine pubblico”.
Oltretutto si sta palando di donne che arrivano in questo paese da immigrate o da figlie di immigrati. Arrivano trovando una società che ha gia’ fatto propri certi valori, i quali non risultano negoziabili, proprio perchè traguardo e progresso raggiunto (ugualianza delle donne rispetto all’uomo). Permetterai quindi che queste signore che “vogliono” il burqua, si adeguino ai valori che questa società ha acquisito e non tentino di cambiare le cose di testa loro, spero?!
Detto questo manca ancora una cosuccia…
Non penso che legiferare sulla base dei valori espressi nella nostra Costituzione, equivalga ad imporre un’etica di Stato. I valori espressi sono così universalmente riconosciuti, che non prenderli in considerazione, equivale a violare una tonnellata di diritti umani e libertà individuali.
Ovviamente tutto questo e’ mia opinione personale. 😉
Se ce l’abbiamo dversa, pazienza. 😉

Soqquadro

E’ esattamente come ha scritto Gérard (a cui ricordo che io non sono complottista e deve esserci stato un malinteso 🙁 )

Gérard

No, è esattamente il contrario . Ero io che Soqquadro mi credeva convinto da un complotto giudaico, massonico, puffista etc . Io sono pero convinto che l’ iper-liberismo mondializzato ha una grande risponsabilita nella situazione attuale . L’ immigrazione musulmana esiste in Francia da più di un secolo e mai ci furono problemi notevoli . Attraverso la pauperisazione delle masse, tutti si rifuggiano in un communitarismo esacerbato che significa in ultimo la destruzione degli stati : musulmani, sikh, padani, fiamminghi etc
Per tornare alle ns burqine, potrete cercare a ” educarle” come volete, so che è gia tempo perso . Quelle che vivono in Europa non sono per niente analfabete . La maggior parte di loro sono delle occidentali invasate !

lucia

Mi butto senza aver letto i commenti. Ricordo che le nostre nonne qui al nord portavano quasi sempre il foulard in testa. Oggi non lo si porta più e senza guerra di religione o legge dello Stato. Niente violenze, per favore, neanche psicologiche. Siano loro stessi, se lo vorranno, a cambiare costume. Diamo esempio di tolleranza se vogliamo essere razionali. Ovvio che in determinate occasioni si deve mostrare la faccia, ma questo vale anche per il motociclista che si deve togliere il casco.

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