Michael Caine rivela: “aiutai mio padre a morire”

Il noto attore inglese Michael Caine, premio Oscar per Hannah e le sue sorelle e per Le regole della casa del sidro, in un’intervista radiofonica ha rivelato di aver aiutato, nel 1955, suo padre Maurice a morire. L’uomo, sostiene Caine, aveva un tumore al fegato e versava in uno stato di semi-incoscienza: il figlio chiese a un medico se si poteva fare qualcosa per interrompere le sofferenze, e un medico si offrì di aiutarlo a farlo morire con una overdose di farmaci. “Penso che quando uno si trova in una situazione in cui la vita è insopportabile, se vuoi andartene, è giusto che tu vada”, ha affermato l’attore.

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9 commenti

POPPER

La penso come l’attore, sono contor la legge di Sacconi sul tetsamento biologico e francamente sono favorevole all’eutanasia.

bradipo

“Penso che quando uno si trova in una situazione in cui la vita è insopportabile, se vuoi andartene, è giusto che tu vada”

trovo sia impossibile contestare questa affermazione senza dire idiozie.

Fabio

io trovo sia impossibile contestare questa affermazione senza parlare di dio.
e quindi, se uno stato e’ laico…

Roberto Grendene

“Penso che quando uno si trova in una situazione in cui la vita è insopportabile, se vuoi andartene, è giusto che tu vada”

già
qui invece tira aria da stato etico, teocratico, in cui si deve imporre cio’ un cittadino considera per sè tortura e privazione della propria dignità

myself

Ha fatto bene Caine, il problema è che appunto solo personaggi importanti come lui possono permettersi questo genere di cose, a noi altri niente.

Cassandra testarda

Approvo la scelta di Michael Caine. Io penso che non sia giusto che si debba soffrire tanto per morire. La scienza e la tecnica hanno fatto tanti progressi per migliorare la vita degli uomini, perchè non si deve poter fare qualcosa anche per rendere più accettabile, indolore e breve il cammino verso la morte, quando si sa che è ormai inevitabile? Perchè deve essere considerata una colpa, un peccato, o addirittura un delitto, cercare ci non soffrire più, quando si è vicini alla fine ?
Io credo che una società evoluta debba preoccuparsi anche di garantire, oltre alla dignità della vita, la dignità della morte, assicurando ad ogni individuo la libertà di scegliere come uscire da questo mondo quando non ce la fa più. Se manifestata attraverso uno scritto o un vero testamento biologico, si rispetti comunque la scelta del malato.che la si chiami desistenza terapeutica o eutanasia passiva o attiva,.
Sarebbe ora di finirla con la dittatura dei corvi che esaltano la sofferenza fine a se stessa o in nome di una presunta volontà di Dio, ci cui in realtà non sanno nulla,.

ffrank

Non e’ proprio un caso raro.. si fa.. dove ci sono medici umani ed intelligenti… ma non si dice. Anch’io ho dovuto chiedere aiuto per mio padre. Quello che mi e’ sembrato inumano e’ che ho dovuto supplicare.. insisterere molto.. altrimenti era lasciato li come un c..e.
Ho visto anziani senza figli che li assistano morire in modo atroce: quando non possono lamentarsi e gridare (e per diverse patologie questa capacita’ scompare) fanno la fine dei pesci arpionati e buttati nella barca. Ogni tanto passa un infermiere per vedere se hanno finito “di sbattere la coda”. Di medici neanche l’ombra.
Urge una legge sull’eutanasia, non si puo’ aspettare oltre: e’ inumano.
Per prudenza consiglio cmq di evitare come la peste di trascorrere gli ultimi giorni in ospedale o ospizio cattolico perche’ li protrebbe essere davvero “un inferno”.

Volo alto

Mia moglie è malata di sclerosi multipla.
Non muove gambe e braccia.Se avverte prurito chiede aiuto e mi fermo qui.
Però vive in un mondo tutto suo fatto di colori e soprattutto fiori.
Le ho realizzato in giardino un piccolo stagno con ninfee e fiori di loto. Lei sembra contenta.
Ma se un giorno questa sfera di cristallo dovesse svanire, io eseguirei le sue volontà
Conosco le conseguenze ma sarei felice di marcare il fossato che mi divide da quei politici italiani che chiamano “vita” i loro affari con il vaticano.Mi spiace Peppino ma non sono daccordo con te anche se sei un grande uomo.
Grazie amici per la compagnia e le boccate d’aria che respiro in questo sito.

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