Maestra getta la pubblicità della medaglietta della Madonna: polemiche

L’associazione Madonna di Fatima – Maria, Stella della nuova evangelizzazione è una delle tante realtà cattoliche che inviano pieghevoli chiedendo soldi in cambio di una medaglietta riproducente la madre di Gesù. La maestra Maria Giovanna Bencistà si è ritrovata una copia del volantino pubblicitario sul tavolo di una stanza della scuola di Greve in Chianti (FI), dove insegna: l’ha strappato e buttato. Ora, scrive il Corriere Fiorentino, si ritrova sotto ‘inchiesta’ da parte della direttrice, che sta valutando l’adozione di un provvedimento disciplinare, mentre l’opposizione l’ha attaccata in consiglio comunale: anche perché è la sorella del sindaco in carica.

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62 commenti

rosalba sgroia

Pazzesco! Tale materiale pubblicitario religioso non è assolutamete materiale didattico e neanche edificante dal punto di vista educativo.

Temperamatite

Ricordati che sei una minoranza che, come tale, deve accettare i voleri della maggioranza. Se non ti sta bene puoi provare a fare proseliti e diventare maggioranza, altrimenti devi continuare a pedalare.
Elementare, Watson!

ruggero romani

se lei si trasferisse in turchia, accetterebbe di essere circonciso coattivamemte?

Painkiller

Perchè per essere una buona insegnante doveva dimostrare di essere una buona cattolica e comprare la medaglietta?
Vedrai che fra un po’ avremo leggi che vietino ai non cattolici l’insegnamento.

Daniele

In un certo senso è già così: gli insegnanti di religione (cattolica) sono gli unici che continuano a essere assunti a tempo indeterminato, mentre tutti gli altri tirano avanti con contratti a orologeria.

myself

Non esiste alcun provvedimento disciplinare possibile contro la maestra, che ha solamente rifiutato una pubblicità come tanti di noi fanno tutti i giorni.

Saro

E allora?? Io l’ho trovata nelle cassette della posta del mio palazzo e sono finite tutte nella spazzatura. Devo temere pure io? Ahahah!

dv64

Più opportuno gettare questa roba nel raccoglitore della carta da riciclo. 😉

fab

Una bella denuncia alla direttrice per mobbing, intimidazione, abuso d’ufficio o simili no?
Ma come si è permessa!

tonii

oltretutto il culto della “maria di fatima” è permesso dalla CCAR, ma non obbligatorio nemmeno per i cattolici. Questo della ditrettrice è talebanesimo puro. Andrebbe sottoposta lei a provvedimenti!

Il Filosofo Bottiglione

cosa significa esattamente “sotto inchiesta” della direttrice?

si trattava solo di mera pubblicità o era pubblicità mascherata da raccolta fondi ente benefico?

se la cartaccia era arrivata sulla cattedra significa che la direttrice ne aveva autorizzato la distribuzione (se non ne aveva autorizzato la distribuzione, fa comunque finta di averlo fatto, altrimenti avrebbe un atteggiamento diverso di fronte alle questione).
il docente non è tenuto a distribuire ai ragazzi i depliant e neppure a tenerli sulla cattedra se ritiene tali cartacce intralcianti nella sua ora di lezione. penso che possa pure ritenere che tale materiale venga gettato.
la direttrice può contestare tale operato, ma, a meno che non ci sia una delibera del Collegio Docenti che stabilisce libero accesso a determinate pubblicizzazioni nella scuola, non può fare al docente assolutamente nulla.
anche di fronte ad una delibera di accesso di certe propagande, la vedo ben dura che si possa accettare la Madonna, dovendo essere, la scuola pubblica, laica.

morale: l’insegnante ha fatto proprio bene a riporre la pubblicità della Madonna nel luogo vocato a raccoglierla.

FSMosconi

Piccola considerazione leggermente OT:

Avete notato il nome dell’associazione?

“Madonna di Fatima – Maria, STELLA della nuova evangelizzazione”

Sinceramente ignoro se il riferimento astronomico sia voluto o meno ai fini propagandistici (perchè in fondo sempre su quello vanno a para’ 😉 ), ma il fatto che Myriam E’ una stella:
Venere per la precisione, associata alla “casa” della Vergine -e alla Luna, ma questo solo quando nel mito è presente una coppia di Divi Principes inter Pares-. Non a caso a Maria è associata nelle raffigurazioni la stella di ANAT, nè a caso viene chiamata Regina Coeli, titolo comune sia a Anat (=signora del cielo) che a Isis, nè tantomeno viene attribuita a tutt’e tre l’eterna verginità.
Ma ovviamente a ‘sti discorsi associazioni “mariane” come quella appena citata faranno orecchio da mercante…

ser joe

Denunciare la direttrice per subdola intimazione, tentata estorsione e complice nello sfruttamento della credulità popolare di poteri occulti.

ser joe

Consiglierei alla maestra di far trovare sul tavolo della direttrice pubblicità degli anticoncezionali o dei sex shop della zona e vedere la reazione.

Murdega

Anche a me hanno mandato il materiale in oggetto, come a quasi tutti gli abitanti
del paese,chissà quanto hanno investito nll’operazione, ma niente ho chiesto niente
ho dato.
Ringrazio l’associazione per aver contribuito a rimpinguare la mia collezione
di santini e ogetti sacri vari, spero che in futuro continuino a contribuire alla
mia raccolta.

bradipo

io farei notare soprattutto il cattivo gusto di allegare la foto di una vergine a un bollettino postale…
se fossi un cattolico sarei indignato per l’iniziativa, non per la cestinatura.

Cesare b

Una pubblicazione inviata alla scuola e’ gestita dal capo d’ Istituto, e soltanto questi puo’ e deve decidere se e per quanto tempo lasciarla esposta in sala professori, nonche’ che cosa farne dopo il periodo in cui sara’ stata a disposizione degli insegnanti (cestinarla o archiviarla). Ovviamente il collegio dei docenti puo’ imporgli prassi diverse da quella che, a suo personale parere seguirebbe. Il singolo insegnante puo’ soltanto fare proposte in merito al dirigente scolastico o al collegio dei docenti, non prendere iniziative personali verso cose che, inviate alla scuola, a questa appartengono, e non a lui personalmente.
Comunque a me sembra una tempesta in un bicchier d’acqua, o, meglio, dato il luogo … di vino.
Saluti.

ruggero romani

varrebbe anche per una copia omaggio del vernacoliere? e da quando in quà una pubblicità è una pubblicazione scolastica da esporre? una pubblicità è indirizzata aun singolo possibile acquirente e questi può rifiutarla.o la allucinazione portoghese è materiale didattico?

Il Filosofo Bottiglione

l’insegnante può prendere iniziative individuali su faccende che turbano l’attività didattica, a meno che queste non siano state decise dal Collegio Docenti.
il Dirigente può disporre o dare il beneplacito che sia distribuito del materiale esterno nelle classi. nel caso in cui disponga deve però fare quantomeno una circolare, non mi pare che sia questo il caso (anche perché poi un circolare per distribuire tale spazzatura avrebbe dovuto giustificarla di fronte al Collegio e al Consiglio d’Istituto), nell’altro caso deve confidare nella buona disponibilità del docente, che in questo caso non c’è stata.
D’altronde, sul distribuire certa pubblicità, che, per altro ammicca palesemente alla superstizione, penso si possa facilmente trovare in qualsiasi POF qualche ragione fortemente ostativa.
quindi penso che al Dirigente non convenga esagerare, diversamente potrebbe essere accusato di abuso di potere e di aver attuato azioni in contrasto con il Piano dell’offerta Formativa, nonché con il principio di laicità della scuola pubblica.

POPPER

Il piano dell’offerta formativa non comprende pubblicità occulta, poichè non era neppure ufficializzata dlala chiesa cattolica ma entrata senza ragione in un istituto scolastico, ove almeno ci si aspetta che si insegni secondo un programma ministeriale e non secondo fantomatiche madone e medaglie miracolose.

Ogni istituto può contrarre abbonamento a riviste di carattere didattico e culturale, compresi anche i quotidiani, ma l’abbonamento è un contratto ufficiale e non ufficioso, mentre i foglietti delle madonne varie non dovrebbero nemmeno apparire nelle scuole se non sono almeno materia didattica del professore di religione, il quale deve giustificare la presenza del proprio maeriale didattico, altrimenti dovrà prendere le distanze da certe pubblicità religiose e segnalaro alla direttrice come pubblicità non di sua competenza e da vietare in quanto getta ambiguità sulla propria funzione nella scuola.

Quando ero a studiare al patronato san vincenzo di Bergamo, ho portato più volte il quitidiano dlel’Unità a scuola con il permesso del direttore, che era un prete olandese, a patto che io lo leggessi nei momenti di intervallo fuori dall’aula scolastica, era consentito almeno nel luogo di ritoro della scuola.

Il mio professore Ilario, di Italiano, aveva il permesso di leggere con noi alcuni quotidiani, eccetto quelli di estrema destra e di estrema sinistra, l’istituto passava di proprio costo l’Avvenire, Famiglia cristiana, l’Osservatore romano e il Corriere della sera e un altro che adesso non mi ricordo, ma non vietava che gli studenti avessero letture fuori dall’ortodossia, l’importante è che non diventasse motivo di polemiche nelle ore scolastiche

Una volta il prete chiamò mia madre e le disse: suo figlio nega l’inferno e legge l’Unità, noi non possiamo impedirglielo ma nell’ora di reliigone mi pone domande più inerenti ai suoi diritti di studente più che ai suoi doveri di buon cristiano, alché lei rispose: …..è in un momento di sviluppo degli interessi filosofici, la religione non è per lui fondamentale, quindi, abbia pazienza do,….. se lei dovesse impedirgli di leggere l’Unità lo farebbe comunque di nascosto e non è educativo da parte nostra.

Da quel momento il prete evitò di parlarmi di infenro e di doveri cristiani, nell’ora di religione ci faceva a volte sentire gli Abba o ci porta a qualche mostra del sacro, beh, l’arte non era un problema per me.

Ratio

Proverei a mandare alla direttrice un pacchetto di depliant dell’UAAR. :-;

Cesare b

Senza dubbio la dirigente dovrebbe tenere un atteggiamento equidistante. O stabilisce (e mi sembrerebbe la cosa piu’ giusta) che nessuna pubblicazione non rigorosamente didattica debba essere esposta in sala insegnanti e fa cestinare o respingere al mittente tutto il resto, oppure ammette qualsiasi pubblicazione sia inviata alla scuola. Qualsiasi preferenza ideologica sarebbe nettamente contraria ai suoi doveri. Tuttavia, nel caso di tale mancanza, la sede opportuna per opporvisi sarebbe il collegio dei docenti, mentre non vedo come si possano ammettere iniziative personali.
Saluti.

nightshade90

quindi deduco che se tu trovassi in una classe la pubblicità di un fil porno ed una professoressa cristiana, entrando e vedendola, la buttasse via SENZA PRIMA FARE RICHIESTA FORMASLE ALLA DIRETTRICE, l’attaccheresti allo stesso modo condannandola per un simile gesto di insubordinazione, vero?

la solita solfa: le regole si applicano (ALLA LETTERA e anche nei minimi cavilli) per i nemici e si interpretano (alla napoletana) per gli amici.

Barbara

Ma a scuola arriva anche la pubblicità dell’Esselunga o della Coop?

POPPER

ma loro rimproverereranno chi ha cercato coloro che han portato la pubblicità in quella stanza, caro Roberto, siamo in piena restaurazione della santa inquisizione fatta cappilarmente dai presidi in persona nelle scuole di ogni genere, l’unica sarebbe difendere i docenti da queste reprimende inquisizioniste se si riesce ad avere un certo peso legale e sindacale.

andrea, il toscano

io lo avrei portato in bagno visto che ultimamente lo stato non paga piu nemmeno la carta igienica

andrea pessarelli

ah già bisogna spezzare il link se no si rimene in attesa 🙂

vi prego andate a leggervi le corbellerie che vengono inviate nelle scuole italiane. altro che buttarle nella spazzatura, bisognerebbe leggerle a lezione per spiegare a quali vette può giungere la creduloneria umana

ht tp:/ /www.salva miregina.it/pages/pres ent.medaglia.ps.ht m

moreno03

Mi piacerebbe sapere come fa ad arrivare in una scuola pubblicità di materiale no didattico

Roberto Grendene

nell”articolo si legge:

Maria Giovanna Bencistà dice che le sembrava soltanto una pubblicità, una lettera dove si chiedevano soldi. «Non sono Madonne ufficiali della Chiesa — dice — per me è un insulto alla religione, una di queste truffe che si sentono in tv. Ho chiesto se fosse di qualcuno, poi l’ho cestinata»

sempre piu’ allucinante: quindi se fosse stata una pubblicità “ufficiale della Chiesa” doveva essere oggetto di attenzione speciale? venerazione? chiamata a raccolta dei bambini con preghiera di apertura portafogli dei genitori?

POPPER

con messa e atto di riparazione magari?

Con tutto il rispetto per il cognome della maestra, bencistà nel cestino quella pubblicità, oseri dire, ma non sarebbe comunque regolare un provvedimento disciplinare contro la maestra, questa potrebbe fare ancora più rumore facendo sapete a tutto il mondo come in Italia si arriva a punire i docenti per i crocifissi e le madonne, quindi, quella che ci farebbe una figura di m… è la direttrice inquisitrice catto-talebana e che poi la figuraccia l’avrebbe fatta fare lei stessa al proprio istituto.

Fabio FLX

Purtroppo ci vorrebbe l’appoggio dei media per un’azione di questo tipo, ma non credo proprio che in questo Paese abbiamo dei media adeguati.

Crebs

Per chi ha inserito la notizia (Raffaele Carcano).

Non posso assolutamente credere che le cose siano andate come riportato dalla notizia e/o dal Corriere fiorentino.
Se fosse vero non riuscirei proprio a capire cosa avrebbe dovuto fare la maestra per non incorrere in provvedimenti disciplinari; forse:
1) Quando si riceve materiale pubblicitario è obbligatorio comprare quanto descritto nell’opuscolo; l’obbligo è assolutamente inderogabile in caso di prodotti della religione cattolica.
2) il depliant pubblicitario, in caso di prodotti della religione cattolica, non va gettato, ma conservato ordinatamente, vita natural durante, insieme alla ricevuta di pagamento (se rilasciata) o altro documento attestante che l’acquisto è stato effettuato.
3) Depliant e ricevuta di pagamento vanno esibiti, a richiesta delle autorità competenti, per dimostrare l’assolvimento ottimale degli obblighi di insegnamento.

No, mi rifiuto di credere che le cose possano essere andate in questo modo; è necessario informarsi meglio ed eventualmente prepararsi, con l’appoggio di tutti noi, alle azioni legali.

sergio

Ha strappato un volantino pubblicitario, cavolo! Pubblicità ingannevole per l’esattezza. Quindi onore alla maestra.

mamma di greve

Credo che sia solo una strumentalizzazione politica dell’accaduto…
L’insegnante svolge il suo compito egregiamente, amata dai suoi alunni,
è una delle poche che riesce a coinvolgere veramente i ragazzi!
Si concentrassero sulle cose serie e non sulle “bischerate”!

Stefano Bottoni

Se fosse stato “Torre di guardia” nessuno avrebbe mosso l’unghia del mignolo.

Goverdomme

Se il direttore o l’ accusatore fossero stati TdG, penso che si sarebbero comportati in modo analogo. Ma in definitiva hai ragione, non tutta la carte straccia e’ uguale, c’e’ una carta straccia che e’ piu’ uguale di altre…

giulia

tanta solidarietà alla maestra ingiustamente – cioè incredibilmente – perseguitata.

paniscus

Quella maestra è una militante di Sinistra e Libertà, sorella del sindaco del paese, autrice di diverse pubblicazioni storiche sulla Resistenza, nota per il suo attivismo pubblico e per la sua laicità, e per aver cercato il dialogo con diverse realtà comunitarie, anche religiose, sul territorio locale.

Se una maestra qualsiasi avesse stracciato un volantino pubblicitario qualsiasi, non saremmo mai venuti a saperlo.

Lisa

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