Francia, licenziata da asilo nido perché porta il velo, ricorre al tribunale del lavoro

Baby Loup, l’asilo nido di Chanteloup-les-Vignes, è particolarmente noto in Francia: è l’unico ad aprire sette giorni su sette e 24 ore su 24, permettendo così a molte donne di poter lavorare anche in orari particolari senza troppe preoccupazioni per la custodia dei figli. L’asilo è tuttavia salito agli onori delle cronache francesi per la vicenda di Fatima Afif, sua ex direttrice aggiunta, licenziata nel 2008 per essersi rifiutata di non indossare il velo, come esige il regolamento (inizialmente non lo portava). La donna ha presentato ricorso alla Halde (l’Alta autorità per la lotta contro le discriminazioni) che le ha dato ragione, motivando la decisione con il fatto che Baby Loup è, giuridicamente, uan struttura privata. Una parte dei genitori, ricordando come l’asilo si sostenga soprattutto grazie a fondi pubblici, ha chiesto un riesame alla Halde. Atiff si è ora rivolta anche al tribunale del lavoro chiedendo 80.000 euro di risarcimento: la decisione è attesa per novembre. Elizabeth Badinter, madrina di baby Loup, considerata l’intellettuale francese più stimata dai francesi, intervistata da RTL ha denunciato la violazione della legge sulla laicità del 1905. La vicenda ha dunque rinfocolato il dibattito sul “fattore religioso” sui luoghi di lavoro, a cominciare dallo stesso Baby Loup: un dipendente cattolico ha chiesto di non lavorare a Pasqua. Ma è la stessa questione del velo a tornare in auge: a Bobigny, nel corso di un processo, una donna integralmente velata è stata invitata a lasciare l’aula. L’episodio ha avuto luogo soltanto qualche giorno dopo l’approvazione da parte del Consiglio costituzionale della legge che vieta di indossare il velo integrale in pubblico.

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57 commenti

San Giovese

Da quanto si evince il velo che portava la donna non era nemmeno integrale. E triste notare che mentre paesi come il Bangladesh hanno decretato che è incostituzionale obbligare all’uso di copricapo nei posti di lavoro in Europa con questi divieti si vada in direzione opposta.

Painkiller

Sarò brutale: se firmi un contratto o lo rispetti o te ne vai. La signora ha firmato un contratto che prevedeva di non ostentare simboli religiosi, lo ha rispettato per un po’ poi quando le è girato l’uzzolo ha deciso che il suo simbolo è più figo degli altri quindi era in diritto di violare il contratto che aveva VOLONTARIAMENTE sottoscritto.
Nessuno la obbliga a lavorare lì.

Se firmi un contratto o lo rispetti o cambi posto di lavoro. Fossi nei dirigenti dell’asilo le farei causa per inadempienza contrattuale e la lascerei in mutande.

Stefano Grassino

“e la lascerei in mutande.”

Non è molto rispettoso nei confronti di una signora…………..
Facciamo un compromesso, come si usa spesso in politica: al lavoro con il velo ed in mutande, come quelle ragazze Francesi, se non erro, che sono andate in giro con il burka e la minigonna.

fiertel91

Sarò ancora più brutale: non si possono far firmare contratti non a norma. Quindi tutto il tuo discorso, Painkiller, non è valido.

Tino

Cosa vuol dire contratti non a norma? Sei un esperto di legislazione francese?
La halde non conta nulla, mentre aspettiamo il giudizio del tribunale. Se questa donna ha intenzione di mandare in fallimento un’iniziativa femminista che permette alle donne di conciliare carriera e lavoro per le sue manie di veli, siamo alla frutta.

daniele

inizialmente non lo portava
—————————–
e perchè prima no ed ora sì?

test

non è la prima volta che si legge qualcosa di simile.

capita spesso che queste donne inizino a lavorare abbigliate come le colleghe e che poi compaiano copricapi dall’oggi al domani.

ovviamente assieme a questi copricapi arrivano domande, curiosità e lamentele da parte dei clienti oppure ciò suscita qualche domanda ai piani alti e questo copricapo si scopre inchiodato in testa da una serie di rivendicazioni circa il diritto di essere inferiore.

per carità, c’è anche il diritto di farsi mettere i piedi in testa e questo dev’essere sacrosanto e garantito, ma immaginate se queste donne consegnassero un CV corredato di foto con velo.
quanti le assumerebbero?

penso che alla base della vicenda ci stia proprio questa rivendicazione che nasce dal nulla.

fossero almeno sincere e coerenti e si mostrassero sempre col velo, almeno chi le assume non può impugnare questo argomento per licenziarle.

Ale

Se in un posto di lavoro come regola c’è il non potersi abbigliare in un certo modo ti devi adeguare. Se non ti va puoi sempre andare a lavorare altrove.

Flavio

O puoi ricorrere al tribunale del lavoro. Io sono a favore delle leggi sul velo francesi, ma bisogna riconoscere che questa signora non ha indetto la jihad contro lo stato infedele, ma e’ ricorsa alle istituzioni preposte. Spero che accettera’ civilmente anche una sentenza a lei sfavorevole.

cesare

Se nel regolamento è scritto che non deve portare il velo al lavoro non lo deve portare e basta.
E’ abbastanza normale che certi precetti religiosi contrastino talvolta con esigenze di lavoro. Ad es. i cristiani non dovrebbero lavorare la domennica, ma in certi casi lo devono fare (medici, vigili del fuoco, ecc.). Non è mai stato un problema e credo che non lo fosse neanche per i mussulmani fino a qualche tempo fa. Infatti la donna di cui si parla prima non portava il velo, facendo prevalere il buon senso.
Purtroppo da quando è incominciato lo scontro di civiltà (sic) dopo l’11settembre 2001 il clima si è avvelenato e nelle religioni sta affiorando la feccia del fondamentalismo.

Stefano

“l’unico ad aprire sette giorni su sette e 24 ore su 24”

“un dipendente cattolico ha chiesto di non lavorare a Pasqua”

Perché ha accettato il lavoro? Chi è scorretto, chi lo vuol far lavorare a Pasqua o lui che ha accettato il lavoro e POI non vuole lavorare a Pasqua?

Crudo Goriziano

“…..ha denunciato la violazione della legge sulla laicità del 1905.” Uaaaaawwwwh… queste cose mi fan sempre sbadigliare. Dunque….legge sulla laicità dello Stato francese eh? ah già si, si, adesso ricordo…quando Ratzinger Z ha toccato il bel suol transalpino (Dio lo benedica!) il Sarko si è inchinato davanti a cotanta maestà vicaria della divinità con tanto di pompa magna da onori nazionali….già già..una cosa molto laica! La maestrina d’asilo indossa il velo eh? è anti-laico perchè simbolo religioso (personale s’intende)… mmmh…e tutte quelle belle catenelle con il crocifisso che spuntano dalle tettine delle maestrine cattoliche (o dalle tettone flosce delle maestrone in là con le primavere) di tutti gli asili privati e pubblici sono, evidentemente, dichiarazioni di NON appartenenza confessionale e quindi non violazione della legge sulla laicità. Già, già. Evidentemente. Uaaaaawwwwh…

Flavio

Non so cosa ti sei bevuto prima di commentare, comunque la legge “sul velo” in realta’ riguarda tutti i simboli religiosi negli edifici statali. E Sarkozy e’ certamente poco laico, ma la laicita’ francese fondamentalmente non ne viene sovvertita.

Crudo Goriziano

# Flavio:
Mi sono bevuto un pò del succo mefitico della laicità puritana borghese. E mi ha fatto defecare. Tu scrivi: “la legge “sul velo” in realta’ riguarda tutti i simboli religiosi negli edifici statali”. Si, si. Va benissimo! Ma che c’azzecca con il caso di specie? quì si è discriminata una lavoratrice perchè ha indossato un simbolo della sua religione sul luogo di lavoro. A quanto si sa, non l’ha esposto nei vari ambienti dell’edificio dove svolge la sua professione come vessillo di dominio confessionale. E la mia osservazione era proprio su questo: è forse proibito, in quella struttura privata, indossare anche i crocefissi attorno al collo? poichè se così fosse, allora sarebbe par condicio ma…temo che così non sia…o forse, al pari dei vaticanisti di casa nostra, si vuol considerare la “croce” un simbolo della “civiltà europea” che va al di là della religione?
E dì un pò: per le strade di Francia nei giorni scorsi era migliore chi sfilava per le strade con il velo contro la distruzione delle pensioni avviata dal governo o chi ha voluto proibire di manifestare a chi il velo lo indossava, facendo così il gioco di Sarko e del Medef nel registringere la partecipazione e l’unità della forza-lavoro?
Vedi come la legge contro il velo serve, in realtà, ai padroni per dividere la classe lavoratrice? E adesso l’ultimo Uaaaaawwwwh della serata e vò a nanna poichè domani, non so te, ma io sono in fabbrica a costruirmi il salario. Io senza velo e qualcun’altra con il velo. Ma iscritti alla Fiom. Ne conosco più di qualcuna: specie bosniache. Pensa se dovessi dire loro: “ehi tu, togliti il velo, chè non puoi mica fare sindacato sennò! Lo dice anche Sarko!” Sai…queste cose il laicismo puritano borghese non le può capire: perchè è spaventato dallo sviluppo multietnico della lotta di classe! questo si, vera medicina contro bigotterie e fondamentalismi!

Tino

Innazitutto la croce al collo la devi paragonare con il corano al collo, comunque questo asilo è un’iniziativa femminista di discriminatorio non c’è proprio nulla, per il resto tu il mondo operaio francese non sai nemmeno che cosa sia, sei solo un borghese che vede le manifestazioni alla tv. Mitomane.

Tino

Comunque il sistema pensionistico lo distrugge chi vuole andare in pensione prima e lasciare il debito alle generazioni future non srakozy.

Flavio

@Crudo Ma allora sei proprio crudo: la legge riguarda tutti i simboli, anche i crocifissi. E’ quello che ti ho scritto.
Sul resto… che ti devo dire? Il velo promuove l’entrata degli operai nei sindacati? Scusa ma devo tornare sul pianeta Terra.

#Aldo#

Direi che le situazioni nelle quali a chi lavora viene richiesto di conformarsi a un certo codice di abbigliamento sono innumerevoli e non ci si è mai sognati di metterle in discussione. Se si dà spazio a rivendicazioni di questo genere, allora è il momento che i dipendenti dei MacDonald’s pretendano di non indossare cappellini da imbecilli, che i capistazione pretendano di non dover portare la giacca quando ci sono 35 gradi all’ombra, che gli infermieri pretendano di potere indossare camici a pois rosa e fucsia e così via (tra l’altro, sarebbe cosa buona e giusta). Se non si è disposti ad accogliere anche rivendicazioni di questo genere, che si blocchi sul nascere il fenomeno delle pretese inerenti veli, crocifissi, cappellini ebraici e altre peculiarità che vadano contro la prassi comune.

Paul Manoni

Concordo su tutta la linea…! 😉
Soprattutto sui cappellini dei dipendenti McDonald!!!

Tino

Comunque tutti quelli che difendono il velo potranno essere contenti quando l’asilo andrà in fallimento se condannato dal trinbunale. Il velo è una libertà, la possibilità di concialiare vita lavorativa e figli un vizio delle società occidentali corrotte e perverse… il discorso di certa gente comincia sempre più ad assomigliare a quello degli integralisti islamici.

Tino

Tanto per rimettere le cose nel loro contesto, questo asilo è un’iniziativa militante, che assume tra la donne dei quartieri sfavoriti valorizzando e dando loro una formazione, sarebbe un vero peccato che chiudesse a causa di una provocatrice che vuole 80.000 euro per farlo falliere. Preferite le scuole islamiche?

Tino

Da quanto ho capito in un primo momento non portava il velo, poi lo portava ma al mattino lo toglieva per entrare al lavoro, poi si è impuntata a volerlo portare sempre… se queste sono le battaglie femministe del nostro secolo… distruggere asili nido per portare il velo…

Tino

Scusate ancora poi ho finito 😉
Nell’asilo lavorono altre sei musulmane che smettono il velo sul lavoro senza problemi.

Sandra

Vorrei completare la news con quanto letto su Liberation.
– “L’educatrice cattolica ha chiesto INVANO di non lavorare a pasqua.”
Perchè due pesi e due misure quando si parla di islam, è per inconfessato senso di colpa di chi lo difende oltre il senso critico, perfettamente funzionante nei confronti dei cattolici?

-“Entrata nel 1991, Fatima ricevuto la sua formazione da Baby Loup. Pur avendo abbandonato il percorso scolastico in cinquième, Baby Loup finanzia la formazione di Fatima che ottiene nel 1997 il diploma di educatrice di livello bac + 2. E’ l’esempio di un percorso di emancipazione, 33 donne sono state formate da Baby Loup, come nelle intenzioni della fondatrice, la rifugiata cilena Natalia Baleato. Natalia Baleato si ricorda delle lunghe discussioni con Fatima Afif, sul ruolo delle donne e la sessualità. A partire dalla metà degli anni 90, Fatima arriva con l’hijab, ma lo toglie senza difficoltà all’entrata, come del resto fanno le altre sei musulmane. Poi, di ritorno da un congedo di sei anni iniziato nel 2001 (due maternità e congedi per educazione parentale), Fatima ha radicalizzato la sua posizione fino ad esigere di portare permanentemente un velo che la copriva sempre piu’. ”

Il licenziamento è giusto, e per di piu’ questa donna sta rendendo un pessimo servizio alle ragazze che vogliono liberarsi dall’islam: quanti datori di lavoro si fideranno di una musulmana?

Gérard

@ Crudo goriziano
Grazie per i sbadigli in faccia… Se capisci un po di francese, leggiti l’articolo mandato da Tino se non la traduzione parziale fatta gentilmente da Sandra . Dove vedi la “mentalita puritana borghese” in tutto cio ? Si tratta di lavoratrice emancipate che si aiutano e aiutano altri delle classe defavorizzate . Questa signora Fatima fu formata e aiutata da questa istituzione e per ringraziamento viene con la bandiera dell’ Islam in testa, alla faccia del regolamento che lei conosce bene e inoltre rischia di far chiudere l’ asilo nido !!
In fondo Lei sbadiglia perchè la facenda non l’interessa . Non so se le altre lavoratrici veranno al lavoro con la croce al collo ma ne dubito . La Francia non è l’Italia e Sarkozy non rappresenta la stragrande maggioranza dei francesi ( Sarkozy è venuto da recente al Vaticano e per 4 volte è stato filmato faccendosi il segno della croce : questo ha fatto scalpore in Francia ! ) .

Painkiller

Gerard diciamolo papale papale: questa grandissima voleur sta piantando tutto questo casino solo per fare soldi e non dover lavorare.
6 anni di congedo di maternità? Studi pagati dal datore di lavoro? Dovrebbe baciare il terreno dove cammina la direttrice.
Ci fossero più datori di lavoro disposti ad investire in questa maniera sul capitale umano! Certo è anche vero che vengono regolarmente ripagati con pugnalate alle schiena.
Se la signora vuole portare il burqua o niqab è libera di andarsene in Iran, Saudi Arabia & co.

Gérard

Alice Schwarzer, grande militante tedesca del feminismo mondiale ( era molto amica di Simone de Beauvoir ) ha appena scritto un libro con giornalisti e altre feministe : Per l’Integrazione e contro l’Islamismo .
Sempre più personalita della sinistra mondiale denunciano il pericolo islamico e sono sicuro che se oggi Sartre o Simone de Beauvoir fossero vivi, lo farebbero anche loro .

Tino

Cioè in sostanza speri che l’asilo vada in fallimento e che domani magari venga sostituito da una struttuta islamica privata? Perché apparentemente l’obiettivo di questa donna non è tornare a lavorare, ma far fallire l’asilo.

AndreA

No, perché per me laicità è anche il non pesare la scelta della persona di vestirsi come le pare.

Tino

Cioè per te una persona può insegnare in un asilo nuda? Comunque la laicità non c’entra nulla con il diritto a vestirsi, in ogni caso non hai risposto alla domanda se speri che l’asilo fallisca.

Matelda

La Francia sta pagando duramente il proprio impegno contro ogni fanatismo. Vorrei sapere quanti altri paesi sarebbero capaci di mantenere la stessa coerenza.
Sono d’accordo con Gerard e spero che sempre più persone aprano gli occhi e si rendano conto del pericolo islamico. Di fronte a questo pericolo baloccarsi con “Sarkozy si” “Sarkozy no” , o se Carla Bruni nelle sue battaglie cerchi di essere in primo piano o no, è da irresponsabili. Fanno pensare ai primi decenni del secolo scorso, quando l’Europa divisa tra liberali, comunisti, socialisti e quant’altro sottovalutò il nazismo che poi distrusse ogni forma di civiltà.

ale

Sarò molto schietto e razionale.
Nessuna tolleranza (in ambiente pubblico, non dovremmo neppure in ambito privato ma questo è ancora un altro discorso) per qualsiasi abito che anche in forma “leggera” richiami ad un riferimento religioso.
Neppure alcun atteggiamento che richiami la religione.
In caso contrario assolutamente intervenire immediatamente e con la determinazione più forte.
Tutto il resto è teoria, praticamente aria fritta.

Crudo Goriziano

Tino mi scrive:
mercoledì 13 ottobre 2010
“la croce al collo la devi paragonare con il corano al collo.”

Non esiste (che io sappia) il corano al collo….Invece il velo per una musulmana può benissimo essere paragonato alla croce al collo che porta un/a cattolico/a come rivendicazione confessionale. Ripeto: forse la croce al collo non è un simbolo religioso? O per essere atei bisogna vedere quello che altri “atei” vogliono che tu veda? Siamo ad un “ateismo” come religione rovesciata?

Tino mi scrive:
“questo asilo è un’iniziativa femminista”

Benissimo! Però, vedi, c’è qualcosa di strano quando un tipo di femminismo impedisce ad una donna di realizzare la propria personalità, per discutibili che siano le sue scelte. Ho sempre pensato il femminismo come autodeterminazione della donna: tale autodeterminazione la applaudiamo solo quando si traduce in ciò che ci piace?

Tino mi scrive:
“tu il mondo operaio francese non sai nemmeno che cosa sia….”

Mai rivendicato tale sapere. La mia esperienza francese si limita ad un periodo parigino 1989-91, dove ho militato nell’estrema sinistra e fatto anche un pò di sindacato. Mi addebiti un impegno che non ho sottoscritto.

“…..sei solo un borghese….”

Sono un salariato figlio di salariati. Cresciuto in un alloggio Iacp e vivo in affitto in un alloggio Ater (ex Iacp per il FVG). Ho un salario di 1100 euri mensili con una persona a carico. Spesso non pago a scadenza le bollette del gas o del telefono quando sono troppo alte per mancanza di danari. Uhhh…che borghese che sono!

“….che vede le manifestazioni alla tv….”

Dal 1987 ad oggi ne avrò fatte una quarantina o più. In Italia e all’estero. In qualcuna mi sono spintonato con la celere. In un’altra ho fatto a botte con i fasci. Nel 1995, per una manifestazione sindacale, con altri tre miei compagni, sono finito sotto processo per aver accupato i binari di una stazione.

“….Mitomane.”

Mitomane? Ho ricevuto numerevoli telefonate e lettere minatorie quando ero delegato per lo Slai Cobas. In una hanno anche minacciato la mia famiglia.
Dì un po’, non sarai mica come i credenti che per farsi forti dei propri argomenti si lanciano nel visionarismo consolatorio costruendosi situazioni e persone a proprio uso e consumo? Mi sa, caro Tino, che hai sbagliato interlocutore con me.

Tino mi scrive ancora:
“il sistema pensionistico lo distrugge chi vuole andare in pensione prima e lasciare il debito alle generazioni future non srakozy”

Questa è la politica di chi ha distrutto la solidarietà intergenerazionale tra i lavoratori e le garanzie pensionistiche per tutti. E’ stata attuata in Italia, come in tutta Europa: i risultati sono sotto gli occhi di tutti. E che divertimento quando saranno finite le pensioni di anzianità! Allora vedrai la vera miseria! Il tuo è l’argomento dei padroni e delle banche (e dei loro governi). Sarkozy non fa altro, come Berluskoni, Zapatero, Merkl, Cameron ecc. che tagliare le pensioni per continuare a dar soldi ai creditori pubblici: cioè le banche! Il bello è che aumentano il debito pubblico per continuare a salvare le banche dalla crisi finanziaria che loro hanno creato!….e questi danno la colpa ai…lavoratori e ai pensionati!
Di un po’: sei della Cisl?

# Flavio mi chiede:
mercoledì 13 ottobre 2010 alle 15:12
“Il velo promuove l’entrata degli operai nei sindacati?”

La questione è: discriminare qualcuno sul posto di lavoro per la sua opinione religiosa (incluso l’uso del velo) aiuta forse ad integrarlo e avvicinarlo all’attività sindacale laica? Se si, allora hai ragione tu.

# Gérard mi scrive:
13 ottobre 2010 alle 10:23
“Questa signora Fatima fu formata e aiutata da questa istituzione e per ringraziamento viene con la bandiera dell’ Islam in testa”

Ti rimando ad uno “splendido” articolo di questi camerati patriottici che parla proprio di questo. E’ in sintonia con quanto scrivi…:

URL: http://chroniquespatriotes75.blogspot.com/2010_07_01_archive.html

# Sandra che ha scritto:
13 ottobre 2010 alle 8:52
“quanti datori di lavoro si fideranno di una musulmana?”

Le assicuro che molti di questi “datori di lavoro” non si fidano neanche di molti militanti Fiom o dei Cobas…..io stesso per motivi politico-sindacali mi sono trascinato per anni un contenzioso legale con uno di loro e qualche altro ha il mio nome sulla lista nera…

Painkiller

Senti io lo ripeto questa LADRA ha:

– firmato una contratto che prevedeva LEGALMENTE un certo codice di abbigliamento (la legge francese vieta a insegnate e studenti di indossare QUALSIASI SIMBOLO RELIGIOSO)
– ha approfitatto a man bassa della formazione gratuita data dal datore di lavore
– ha abusato dell’istituzione della maternità stano a casa 6 (SEI) anni pagata per non fare nulla di relativo al suo lavoro

Rientra è VIOLA sia il contratto che la legge francese IMPONENDO a tutti i colleghi e TUTTI gli studenti i suoi simboli e il suo organizzarsi il lavoro in base ai suoi delirii religiosi. Non contenta fà causa al solo scopo di distruggere chi le ha garantito ENORMI PRIVILEGI.

Non lamentiamoci se nessun datore di lavoro vuole assumere donne se il comportamento è:
– approfittare della maternità per stare a casa per periodi assurdamente lunghi con figli collocati presso asili e scuole
– inventarsi malattie dei figli per starsene a casa
– inventarsi malattie di parenti per starsene a casa

Poi in “quel posto” se lo beccano le ONESTE LAVORATRICI che vengono pagate quanto queste fannullone, devono fare il doppio del lavoro e quando fanno un colloquio sono svantaggiate perchè il datore di lavoro ha pura di assumere un potenziale parassita.

Solidarietà un corno. Questa fatima è solo l’ennesima fannullona che esige il diritto di violare il contratto che HA VOLONTARIAMENTE FIRMATO impunemente.
La collega che voleva stare a casa a pasqua era al lavoro. Così come le altre colleghe non avevano vali, croci o menate varie. Lavoravano rispettando le regole.
Questa pretende di fare i cavoli suoi fregandosene di azienda e colleghi. Perchè dovrebbe ricevere solidarietà? Perchè vuole insegnare alla bambine che sono esseri così inferiori e abominevoli da dover essere coperte con un velo?

Sandra

“Le assicuro che molti di questi “datori di lavoro” non si fidano neanche di molti militanti Fiom o dei Cobas…..io stesso per motivi politico-sindacali mi sono trascinato per anni un contenzioso legale con uno di loro e qualche altro ha il mio nome sulla lista nera…”

Quante ditte straniere investono in italia sapendo che anche in casi di evidente negligenza (tipo malattie farlocche) non si puo’ licenziare nessuno? L’educatrice in questione ha scambiato un diritto per un privilegio: aveva il diritto di lavorare a certe condizioni, e ha preteso il privilegio di un trattamento speciale. In francia e in italia funziona la mentalità da monopolio statale – i capi magnano e il popolo pretende le briciole garantite, un’idea un po’ monarchica – ma non c’è spazio per chi voglia creare un’impresa o qualcosa di nuovo. Un’altra volta la signora cilena ci penserà due volte prima di realizzare un’idea cosi’ brillante in un paese dove il diritto del lavoratore finisce per eliminare il lavoro stesso: se questo asilo fallirà, creerà disoccupazione, tanti genitori dovranno forse rinunciare a un’attività, per colpa di una prepotente. A me non sembra né giusto né intelligente, è un sistema che si autodistrugge, nutrendosi di tutte le riserve di energie ma incapace di produrne di nuove.

Tino

@ Crudo Goriziano
Il corano al collo esiste eccome, per il resto ti lascio alla tua propaganda non ho certo voglia di leggere un mattone del genere.

Gérard

Crudo goriziano
Lei appartiene a un gruppo di gente ultra indottrinata che rifiuta per motivo ideologico di vedere la verita in faccia . Se Lei avesse letto altri miei post nelle ultime settimane, non mi avrebbe rimandato ” allo splendito articolo scritto da camerati…. ” .
Mi fa pensare a Berlusconi o un Pera tutto sommato … Un Berlusconi o u Pera alla rovescia ma che assomiglia cosi tanto a loro …

Gérard

Crudo goriziano

Voleva aggiungere …. Voi a l’estrema sinistra avete lavorato cosi bene e vi siete cosi bene avvicinati al popolo che oggi lo stesso popolo vota… LA LEGA !!! E non ve ne vergognate ??!! Cosi dottrinali che non avete capito nulla al mondo reale . Orfani dell’ideologia communista e lasciati da un proletariato nel passato ” puro ” e ” vittima ” non vi è rimasto che sostenere incondizionalmente i musulmani, nuovo proletariato “puro ” e sempre ” vittima ” .

Crudo Goriziano

Scusami Painkiller ma sto per uscire e quindi vado di fretta.
Prenso solo spunto veloce da alcune delle tue parole per formulare un quesito. Dunque, hai apprena scritto che ci sono donne dedite a:

“- approfittare della maternità per stare a casa per periodi assurdamente lunghi con figli collocati presso asili e scuole
– inventarsi malattie dei figli per starsene a casa
– inventarsi malattie di parenti per starsene a casa”

Mi vien un pò da sorridere se penso ai banchetti dell’l’UAAR presenti alla feste di certe formazioni politiche come Rifondazione, Sinistra Critica ecc. se gli organizzatori di tali feste che danno (giustamente!!!!!) spazio all’UAAR sapessero che tra i suoi soci/simpatizzanti c’è chi scrive questo, che figura ci farebbero i vari Caracano e gli altri dirigentri uaariani?

Buona serata

Tino

Nessuna figura perché la gente che va ai banchetti di rifondazione li fa tranquillamente questi discorsi nei confronti dei musulmani. Sinistra critica ha fatto meno dell’1% dunque mi immagino quanto sia importante la partecipazione ai suoi banchetti.

Gérard

Va inoltre detto che è Rifondazione che dobbiamo ringraziare se oggi Berlusconi è al potere .

Nicola Giosmin

Mi permetto di intervenire: leggo quotidianamente ma scrivo poco.

Vivo in Francia da oltre un anno e credo che ci siano alcune imprecisioni riguardo all’interpretazione delle recenti mosse sarkosiane sulla laicità. Posso dire che:

1]
In Francia, stato e chiesa sono separati da oltre un secolo (1904 o 1905, vado a memoria). La separazione non è stata una passeggiata e ad ogni modo non venne vissuta bene dalla chiesa (ovviamente). A riprova di ciò vi basti entrare in un liceo parigino del centro: troverete sempre una cappella (confiscata e ora adibita a sala concerti, palestra, etc.). Pure in molti ospedali si nota la stessa cosa… Questo per dire che la “laicità” è un concetto decisamente entrato nel DNA di ogni francese

2]
Sarkosy ha un grave problema: ha vinto soltanto perché i socialisti si sono massacrati tra loro e i verdi non sono stati convincenti. Risultato: è da anni in picchiata libera e non ne azzecca una: il dibattito sull’identità nazionale è stato un disastro (e vissuto malissimo dai francesi), voleva piazzare il figlio a capo della Defense e ha abbandonato l’ipotesi dopo gravi proteste (è come mettere Il Trota a Piazza Affari, per intenderci… magari in italia ci si riesce), la riforma delle pensioni è combattuta duramente, la crisi mal gestita, insomma un vero fallimento.

3]
La legge sul velo integrale è l’ennesima (passatemi il termine) “cappella” del nostro. Chi ci vede un modello di laicità o un nobile esempio da seguire è totalmente fuori strada. Provo a spiegare il perché, per punti:
3.a] Sarkosy vuole erodere punti a Le Pen. La figlia di Le Pen è parecchio abile e il FN si è ottimamente piazzato alle europee. Ecco allora che Sarko diventa il paladino della laicità… intesa ovviamente a modo suo (vedi sotto)
3.b] La legge vieta l’ostentazione generica di simboli religiosi. Di fatto è una legge pensata per colpire gli islamici poiché i cattolici sono inesistenti e le altre religioni pure.
3.c] I musulmani “invasati”, come sento dire pure in questo forum e mi stupisco, sono (se esistono) poche decine di persone. Per contro in Francia ci sono migliaia (ripeto “migliaia”) di musulmani di seconda-terza generazione che sono perfettamente integrati e francesi. Con questa legge si colpisce una sparuta minoranza e si fomenta su un fuoco pericolosissimo (razzismo, intolleranza, fobie varie)

Il succo è che la legge non ha nulla di laico, poiché non è laico decidere *per legge* come debbano andare abbigliate le persone (e lo dico da agnostico sbattezzato e anticlericale). Il risultato è che a Parigi ogni giorno ci sono “pacchi sospetti”, stazioni metro militarizzate, allarmi bomba che fanno svuotare la Tour Eiffel, etc. Sarkosy soffia sul clima di terrore, militarizza una nazione, fomenta odio razziale ed etnico. La laicità non c’entra nulla, ahimé.

L’episodio dell’asilo mi sembra l’esempio lampante. Io lavoro in un conservatorio pubblico e, pur non avendo colleghi musulmani, intrattengo rapporti con genitori di ogni razza-religione credo e nessuno si sogna di paventare pericoli islamici o altre baggianate.

Tino

L’esempio dell’asilo non c’entra nulla con quello che stai dicendo, d’altra parte la legge sui simboli religiosi nelle scuole l’ha fatta chirac e all’epoca sarkozy era contro, ma qui stiamo parlando del regolamento interno di un’organizzazione femminista nata ben avanti l’arrivo di Sarkò. Stai ripetendo un discorso ideologizzato, in Francia i musulmani sono milioni quindi sai potrai anche conoscere delle migliaia di musulmani fatto sta che di problemi ce ne sono eccome. L’odio razziale e etnico sono stati per primi gli islamisti e l’estrema sinistra a fomentarlo contro gli Ebrei nelle scuole laiche. Certo il tuo è il discorso di un anticlericale ma che difende l’islam, anche perché in Francia la legge ha sempre deciso che non si va in giro nudi e nessuno ha mai trovato nulla da ridire.

Tino

Solo un appunto, perché qui la politica non c’entra nulla teoricamente. Se la sinistra è divisa, è proprio perché a sinistra sul velo, sul burqa e sui problemi relativi all’islamizzazione la gente la pensa in modo opposto. Anche a destra non è sempre tutto chiaro, infatti Pierre Cardo il sindaco di destra di questa città dove c’è l’asilo era ad esempio contrario alla legge sui simboli religiosi nelle scuole pubbliche, però è più unita, e sicuramente non si lancia accuse di fomentare l’odio razziale tutte le volte che si parla di problemi relativi all’integralismo islamico. Tanto per farvi un’idea è un socialista sindaco di Roubaix città dove la maggioranza dei giovani è musulmana e dove una delle poche macellerie non halal ha dovuto chiudere per continui insulti e atti di vandalismo ad aver sporto denuncia contro il Quick solo halal di proprietà dello stato (quindi lo stato raccoglie l’imposta islamica). Noto che ci sono persone come nicola che apprezzano la Francia quando è anticlericale, anticristiana, quando è anche antislamica allora diventa razzista. Mah vai a capire…

Gérard

@ Nicola Giosmin

Sono d’acccordissimo sul fatto che Sarkozy non ha fatto questa legge ( o piuttosto portato a compimento questa legge che in realta è di Chirac come lo ricorda Tino ) con un spirito laico . Non lo ha fatto perche laico lo è poco . Era invece per raccogliere consensi NON SOLTANTO dall’estrema destra ma anche degli altri francesi : non dimenticare che questa legge è stata voluta dalla stragranza maggioranza degli francesi, sia di destra che di sinistra .

Dunque se la legge non fu fatto con spirito laico, essa risponde ad una richiesta di laicita nella vita pubblica da parte di, forse, 75/80% di francesi !
Certo che ci sono tanti musulmani ben integrati ma ce ne sono sempre di più ( anche dalla 2 e 3 generazione ) che rifiutano l’integrazione .

Una domanda : Lei pensa che questa ondata di terrore sia voluta e manipolata dal governo Sarkozy ?

Batrakos

Ma scusate, ci penserà semmai il tribunale del lavoro a stabilire chi ha ragione o torto.
Un regolamento interno -non so in Francia ma in Italia è così- non ha valore assoluto, nel senso che deve essere non in contraddizione con le leggi dello Stato.
Inoltre i regolamenti sul copricapo valgono -ad esempio- nei settori alimentari in cui lasciare la testa scoperta può creare problemi igienici, non è che dipende dall’arbitrio del datore di lavoro, per cui è tutto da vedere se un datore di lavoro può imporsi in ambiti come questo.

Tino

Che sia il tribunale a dover decidere lo sappiamo tutti, stiamo solo riflettendo se sia auspicabile che un asilo del genere laico che ha fatto talemente tanto per le donne di origine modesta debba essere chiuso perché una dipendente ritornata dopo sei anni ha deciso di portare il velo “quando voglio e dove voglio”.

Batrakos

Ok ci siamo, ma le legge è uguale per tutti nel senso in cui se le dispsizioni della legge francese permettono, oppure non vietano, che si possa portare l’hijab (credo che sia quello il velo in questione) in un lavoro del genere, pur avendo tutte le ragioni del mondo, bisogna adeguarsi fintanto che non sarà cambiata la legge.
Poi noi possiamo fare tutte le valutazioni che vogliamo, ma per fortuna -dico per fortuna altrimenti saremmo nella giungla- fa fede il diritto positivo, fin quando la legge non sia sostitutita da un’altra.
Forse era compito della fondatrice di questo asilo verificare la disposizione normativa statale in merito (in caso la legge le dia torto, sia chiaro), al di là delle opinioni che sono legittime ma non contano di fatto granchè.

Tino

Nelle scuole pubbliche francesi è assolutamente vietato per legge per gli insegnanti portare il velo o altri simboli religiosi, questo asilo è convenzionato con il comune, vedremo… Le opinoni che non contino granché non sono d’accordo siamo qui per discutere, riflettere, sennò allora tanto vale chiudere il sito e non dare la notizia direttamente. Quello che è interessante è sapere che ci sono laici anticlericali che auspicano la chiusura dell’asilo e sostengono questa signora…

Gérard

@ Batrakos

Occore un po di buon senso e pensare anche con le nostre teste ! A forza di discuzioni senza fine sul giusto o non giusto di cose giuridiche e sopratutte religiose, Bisanzio non ha valutato alla giusta misura il pericolo musulmano che la minacciava e che alla fine l’ ha abbattuta .
Questa asilo modello dovrebbe chiudere per colpa di una str….invasata ?

Tino

Tra l’altro questo caso mi fa pensare agli USA dove moltissime associazioni anti-sette (quelle che si propongono di aiutare le vittime delle sette) sono state sciolte in base al principio di non-discriminazione. Infatti le sette avevano lanciato un’offensiva, sguinzagliando i propri adetti che chidevano di essere iscritti alle associazioni anti-sette. Queste rifiutavano perché sapevano che si trattava di una manipolazione e venivano condannate per discriminazione. Ora non so se questa Fatima sia in buona fede o meno, fatto sta che dopo sei anni di assenza volontaria piantere un casotto del genere sa di bruciato, se l’asilo chiude chi vincerà sono gli islamisti dopotutto, e lei così inflessibile sul velo (mentre sei altre colleghe accettano di smetterlo sul lavoro) è proprio estranea a questa ideologia?

Batrakos

Tino,
rispondo qui perchè non mi apre la risposta.
Chiaramente le opinioni non contano in senso fattuale e pragmatico (questo intendevo) nel senso in cui stava al datore di lavoro stabilire se il regolamento interno non fosse in contrasto con l’ordinamento statale generale per evitare beghe del genere e la chiusura di un servizio che anche io ritengo utilissimo a quel che ho capito.
Ora, se tu mi dici che in Francia è vietato agli insegnanti portare -anche sul proprio corpo ad esempio il crocifisso al collo in posizione visibile- ogni simbolo religioso, allora la questione è chiusa e ha torto la lavoratrice in questione.
Se vuoi saperlo anche a me pare che chi si spertichi per la libertà di espressione di questa donna non si accorga che non si tratta di libertà ma di fanatismo (una persona libera un copricapo se lo leva senza problemi) , quel fanatismo che denunciano -a ragione!- nei cattolici più oltranzisti e non vedono negli islamici più oltranzisti.
Buona giornata

Tino

Sono d’accordo, tra l’altro se avesse chiesto come hanno fatto in passato altre donne con il velo, la reintegrazione nel servizio, si potrebbero ancora accettare posizioni laiche che la sostengono. Ma chiedere 80.000 euro di danni è allucinante, sapendo che questa donna senza diploma nemmeno di scuola media, grazie all’asilo ha ottenuto una formazione che le ha permesso di iscriversi all’università (in Francia è possibile se dimostri di aver lavorato in un certo settore per tot anni ti iscrivi anche senza la maturità) e conseguire quello che all’epoca era il DEUG (diploma universitario di due anni) che ci siano persone che la sostengano su questo filo a costo di far saltare l’asilo è incomprensibile.

Batrakos

Gerard,
forse non hai letto la mia replica a Tino in cui credo che la tua obiezione sia compresa e in cui faccio una valutazione personale, cioè con la mia testa.
Il parallelismo con Bisanzio mi sembra comunque un po’ azzardato, perchè erano diversi il momento storico (si trattava di Stati ed eserciti contrapposti non di un problema interno), l’ordinamento statale, il sistema produttivo e tanti altri fattori.
Che si debba pensare con la nostra testa ok, ma se si viola la legge si autorizza di default chiunque a farlo, in primis gli stessi fanatici.
Io non sono francese e vivo in Italia quindi non sono bene informato, ma a quel che ha detto Tino la legge parla chiaro e va in sfavore della lavoratrice in questione; se così non fosse bisognerebbe far pressione perchè si cambi la legge, se non ci sono partiti che non fanno questo per fini strumentali – e quindi appoggiandone una richiesta li si appoggia in toto, con conseguenze generali forse peggiori- bisognerebbe organizzare raccolte di firme o cose simili (anche qua non so come siano gli ordinamenti particolari da voi) per cambiare la legge.
Questo mi suggerisce il mio buon senso, ma ammetto i miei limiti di conoscenza della situazione, dunque potrei dire cavolate e ben lieto di essere corretto.

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