La Commissione Europea ha aperto oggi, in maniera formale, l’inchiesta nei confronti dell’Italia per i privilegi fiscali concessi alla Chiesa cattolica (Ultimissima del 24 settembre). L’indagine vuole verificare se effettivamente le agevolazioni sono “aiuto di stato non compatibile con le norme europee sul funzionamento del mercato unico”, si legge nel documento inviato all’Italia. Nel mirino soprattutto l’esenzione Ici, che favorisce esercizi commerciali e alberghieri ecclesiastici. I servizi offerti dagli enti ecclesiastici “sembrano essere in competizione con servizi simili offerti da altri operatori economici” che non beneficiano delle stesse agevolazioni. Bruxelles ha chiesto ulteriori chiarimenti e l’Italia ha due mesi di tempo per rispondere.
Ue, al via inchiesta su privilegi fiscali della Chiesa in Italia
43 commenti
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Olé!
evvaiiiiiiii! Ta taaaaaaaaaaaa!
Io temo che il governo varerà in tutta fretta un Lodo Vaticano.
sempre sia lodato… il motto già ce l’hanno 😀
bradipo 😆
😀
W bradipo 😛
LOL! 😆
Io comunque sono sfiduciata, anche se la decisione della commissione fosse favorevole, sarà l’ennesima sentenza disattesa (tipo le famose frequenze di europa 7 o le quote latte) che nella peggiore delle ipotesi causerà una bella multa che lo stato italiano pagherà con i soldi di noi contribuenti
Invece spero che questo aiuti ad arrivare allo scacco matto!
CHECKMATE!
L’ennesimo attacco laicista(-giudaico-ateo-massonico) alla povera Chiesa.
hai dimenticato i gay e i comunisti dal’attacco!!
altro che povera Chiesa, ha così tanti soldi da gestire da avere pure una banca propria.
Tanti non vogliono la Turchia nella UE, per
il timore che sia integralista musulmana.
Ma, se le cose stanno così, che ci fa l’Italia
in Europa? E’ migliore perché obbliga ad
essere cristiani anziché islamici?
I secondi minacciano bombe per impadro-
nirsi dell’Italia. I primi non ne han bisogno:
l’hanno in mano dal 313, tolto forse il peri-
odo da Cavour a Giolitti, spezzato da un
concordato voluto da Mussolini e applaudi-
to dal compagno Togliatti.
Queste azioni sarebbero veramente efficaci se i media facessero il loro dovere e ne parlassero.
Spero solo che, in caso di decisione favorevole della commissione, non sarà anche questa una delle tante multe destinate a non essere note a nessuno.
nooo meglio che non ne parlino!! chissà quali fesserie sarebbero in grado di dirci! interviste a pretucoli che piangono perchè gli vengono levati soldi per le loro opere di bene, mega spot pro chiesa e quant’altro…
E ora prepariamoci ad una gara di solidarietà con arrampicate sugli specchi da parte del mondo politico, mentre i cittadini continuano a pagare tasse anche per questi teo-parassiti.
temo di dover dare ragione ad Ale
“sembrano”?!?!?!
Se e’ vero che Gesu’ lava piu’ bianco, allora deve competere nel mercato delle religioni con gli stessi mezzi di tutte le altre, senza privilegi statali. Da questo concetto parte l’inchiesta.
“Il prelato ha pronto il verbo, del
creato è molto esperto, dall’abitacolo caccia il diavolo ma ne maneggia lo sterco.”
-CapaRezza, Cacca nello Spazio
W il taoismo !!!!
Namas-e-te, Sledge.
Che ti sei convertito al Tao? 😉
Con due mesi di tempo per rispondere chissà cosa si inventano.
non sono aiuti di stato, sono manifestazioni delle radici culturali del nostro paese. :’/
Prevedo già ministri e deputati bigottoni che sputacchiando peli del “sacro orifizio” dichiareranno che non sono privilegi gridando che la Commissione Europea vuole affamare gli onesti rappresentanti di dio in terra.
Hai ragione, busta.
Sono di origine cristiana l’alfabeto e il Diritto Romano,
l’algebra e le cifre che usiamo, l’ipotesi atomistica e
la filosofia greca. Erano poi tutti benedetti scienziati
da Galileo a Darwin, politici da Montesquieu a Marx.
Le radici qulturali sono proprio cristiane.
Quasi quasi sono d’accordo: paghiamola questa Ici, sarà una polemica in meno. Però, cari AAR, accettate un consiglio: non festeggiate più di tanto, nemmeno se l'”aiuto di Stato” venisse effettivamente abolito (prima o poi succederà). L’Ici (come l’Iva, le bollette, ecc.) la pagheranno le parrocchie, quindi la gente che le frequenta, e già paga l’Ici per le proprie abitazioni. Il “Vaticano” non ne sarà neanche toccato (e nemmeno la Cei, che i fondi dell’8 per 1000 non li distribuisce a pioggia sulle parrocchie)…
Mi scusi don…Cosa ci sarebbe di così deprecabile?
Sarebbe nient’altro che laicità dello stato. Io non sono credente, e va da se che i miei soldi, ossia quelli che lo stato versa alla chiesa sotto forma di aiutini, non finiscano per finanziare le parrocchie. I credenti invece, usufruendo dei servizi della chiesa, e’ giusto che in qualche modo l’autofinanzino.
Vede qual’e’ il problema…Se in Italia ci fosse un bel sistemino come in Germania per esempio, tutto questo non accadrebbe. I tedeschi credenti infatti, dichiarano la religione di appartenenza preventivamente. Mensilmente, dalla busta paga, gli viene tolta una quota che finisce nelle casse della chiesa di appartenenza. Cattolici, Protestanti, Evangelisti, Islamici, Ebrei, Buddisti e via dicendo. Ovvio che chi dichiara di non credere, non versa una centesimo. 😉
Insomma, e’ giusto che ognuno paghi i suoi conti. Non vedo perche’ la chiesa in Italia, debba sempre papparsi i soldi, anche di chi non gli frega un fico secco della religione.
Se il Vaticano poi non ridistribuisce tutti quei MILIARDI di euro al territorio ed alle parrocchie…Beh, prendetevela con loro, mica con chi non crede!!
Non ho detto che sarebbe deprecabile, e non sono io a prendermela con chi non c’entra. Anche lei parla di miliardi che il Vaticano dovrebbe redistribuire… caso mai è la Cei, perché l’8 per 1000 è un sistema italiano, come lei stesso ricorda, la Santa Sede non ha voce in capitolo. Quindi, senza dilungarmi e senza fare polemiche: vada per il chiarimento con la Ue; paghino pure l’Ici anche le parrocchie e gli altri enti (ecclesiastici ma anche non) attualmente esentati; l’8 per 1000 (finché dura) si usi per altri scopi. Il mio consiglio è solo di non tirare in ballo il Vaticano, perché almeno con l’Ici non c’entra affatto. Per il resto, chiaramente non condividiamo le premesse: per la Uaar sono poco meno che centri di propaganda, ed è ovvio che io la penso diversamente.
Purtroppo ti devo un po’ deludere, la situazione non è così rosea in Germania. E’ vero che uno uscito dalla chiesa non paga la Kirchensteuer, però lo stato gira comunque una parte delle tasse di tutti (circa 800 milioni di Euro) alla chiesa cattolica sotto varie forme tra cui quasi 500 milioni di Euro per pagare gli stipendi ai 15000 preti: questo in virtù di un accordo del 1803 per indennizzarla dei beni sottratti alla chiesa allora (in pratica ogni unità sottratta è stata pagata finora come se fosse stata l’Escorial). Per fortuna adesso qualcuno inizia a porsi il problema che forse dopo 207 anni si potrebbe anche interrompere questo flusso di denaro (la chiesa ovviamente non è d’accordo).
@Don..
Stupisce sentire che la CEI ed il Vaticano siano due cose distinte, un po’ come sostenere che le province romane non facessero parte dell’impero romano in virtù della loro autonomia. Autonomia contabile non vuol dire che siano due cose distinte anche perché sono tenute a versare delle quote per il sostentamento del Vaticano ed il centro di comando di riferimento di tutte le conferenze episcopali è sempre saldamente nelle mani del Vaticano.
@ RobertoV. Stupisco del suo stupore. Non si può distinguere fra Cei e Vaticano? Lei semplifica un po’ troppo il senso delle mie parole. E’ chiaro che le distinzioni non cancellano l’appartenenza, ma esistono, e determinano varie circostanze, fra cui appunto il fatto che la Santa Sede non sarebbe toccata dalla revoca delle esenzioni Ici. Sarebbero invece toccati tutti gli enti non commerciali rientranti in queste tipologie: attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali e sportive… oltre che religiose e di culto. Allora, se il fine del ricorso presso l’Ue è garantire la parità dei diritti, è un conto. Se invece, come nonostante tutto ho l’impressione, è di colpire nel portafoglio “qualcuno”… allora fra i molti bersagli colpiti non ci sarà quello a cui si sta mirando.
“Possono morire! Possono morire!”
Un’altra ‘persecuzione’ verso la chiesa! E dio cosa fa, sonnecchia?
Forse dio si sta divertendo con la sua creaturina, come certi bambini crudeli, ora strappa una zampetta… poi un’altra… e l’insetto si dibatte in affanno.
che il nostro Dio Padre benedica l’ esistenza dell’ UE!!!
[…] Europea contro l’Italia per le agevolazioni fiscali a favore della Chiesa cattolica (Ultimissima del 12 ottobre). La Farnesina con una nota fa sapere che “il governo italiano è convinto di poter […]
Se il problema fosse solo l’ esenzione “tasse” della CCAR l’ Italia si rialzerebbe in men che non si dica. Purtroppo questo è solo un piccolo tassello.
Gli altri tasselli, ben più grossi e incidenti, nessuno li tocca. Chissà perchè ?!?!
Allora basta prendersi in giro e fare “post” rumorosi. Il cambiamento avviene in ben altra maniera….e non con le rivoluzioni, le sommosse nè tantomeno lo sbandierameno ideologico.
IOR.
Ti dice nulla, Slegde?
Non facciamo del ‘benealtrismo’… Questo è un blog che si occupa di ateismo.
Un passo alla volta.
temo che piuttosto che rinunciare a favorire il vaticano, il governo italiano farebbe uscire l’italia dall’europa
… e nel caso migliore le eventuali multe le faranno pagare a noi, come le quote latte.
Preferisco quasi quasi che mantengano i privilegi, ci costa meno!
Appunto!
Pensa che bello! Fuori dalla UE:
– costrette tutte le aziende a pagare dai 40 ai 100 euro per ogni operazione export verso qualunque paese
– costrette a pagare dal 3% al 40% di dazi di importazione per tutto (compresa l’elettricità francese)
– con la buona vecchia lira che vale come carta straccia costretti a pagare le cose il triplo
– viaggiatori costretti a tornare ad avere visti a tonnellate per andare ovunque
Infondo molti italiani sarebbero felici di sporfondare nella miseria totale per giocare ai piccoli nazionalisti del cavolo.
Ebbene sì: è ufficiale e gli storici potranno (?) darne atto. La parte più avanzata d’Europa è schierata… per l’imparzialità. È – se si preferisce – “partigianamente imparziale”. Ecco perché c’è chi lavora sodo per far entrare la Serbia nel consesso. Per fare numero. Lo stesso numero che veniva sbandierato presentando l’ampio stuolo degli Stati “willing” nella “guerra preventiva” in Iraq: dalla Bulgaria all’Uganda, dal Ruanda a Palau (la Costa Smeralda non c’entra), dall’Uzbekistan al Nicaragua, da Tonga a Rocca Cannuccia, da Pongoland… all’Italia. Ora si cerca di rimpinguare le fila della “compagnia dei diversamente laici”: da Cipro alla Lettonia, dalla Romania a Malta, da Preteland… all’Italia (once again and for ever…). Riusciranno i nostri eroi ad evitare che “non si faccia l’Europa, per non fare gli europei”? Io, povero illuso, spero ancora di no… Spero ancora che l’Europa faccia il suo dovere – al punto di rivedere perfino i “punti controversi” del’Inno alla Gioia: da “schöner Götterfunken” a “Himmlische, dein Heligtum” per non parlare di “Muß ein lieber Vater wohnen” e “Ahnest du den Schöpfer, Welt?” (ovvero dei passi in cui si parla di dèi, dio e divinità – qui scherzo… ma non troppo! 😉
ERRATA CORRIGE
Scusate, rettifico:
“riusciranno i nostri eroi e fare in modo che “non si faccia l’Europa, per non fare gli europei?”