Lo sceicco Maulana Abu Sayeed, presidente dell’Islamic Sharia Council del Regno Unito, che gestisce la più importante rete di corti islamiche d’Oltremanica, ha sostenuto che “fare sesso senza il consenso della moglie non è una cosa buona, ma non è stupro”. Ne dà notizia il Telegraph. La sharia, sostiene Sayeed, considera lo stupro “un adulterio con l’uso della forza”: e poiché tra moglie e marito non può esserci adulterio, “non può dunque nemmeno esserci stupro”. Una legge che legalizzava lo stupro nel matrimonio in Afghanistan fu bloccata, lo scorso anno, soltanto in seguito alle pressioni internazioneli (cfr. Ultimissima del 31 marzo 2009).
GB, per giurista islamico “nel matrimonio non può esserci stupro”
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ah vabbè cara grazia eh…
Gli inglesi sono stati dei pazzi a legittimare le corti islamiche, un sistema giudiziario parallelo per musulmani che si occupa di cause civili, le cui sentenze sono basate sulla sharia, ma se ne era già parlato qui…
già -.-”’
sì, hanno aperto un varco alla prevaricazione istituzionalizzata
Concordo
sono fuori di testa gli inglesi. Vanno subito messe al bando queste corti.
Importiamoli, importiamoli tutti, tanto ai maschietti che gli frega?
gli frega, gli frega, abbiamo figlie, mogli, sorelle, madri, amiche, compagne e comunque un’etica che non ammette violenze del genere (e attenzione, ho conosciuto donne molto maschiliste e mamme che educavano al maschilismo)
Come mai la moderna e laica GB è arrivata a concedere tanto?
Concordo con Roberto. Evitiamo di fare d’ogni erba un fascio, perche’ ci sono maschietti e maschietti cara Barbara. Maschietti che ragionano col glande e quelli che ancora, auspicano la totale ugualianza di donne e uomini, stessi diritti e stessi doveri.
Le corti islamiche in GB, non hanno nessuna autorità infatti…Sostanzialmente contano come il 2 di coppe quando briscola e’ denari.
Aggiungo che le corti islamiche in GB, hanno preso sempre piu’ piede perche’ piu’ funzionali in termini di tempo. Va da se’ che i mussulamni, preferiscano risolvere le loro controversie attraverso queste corti, piuttosto che in normali tribunali civili.
Cioè stanno creando corti parallele? Il preludio a uno stato nello stato, che noi conosciamo così bene?
Di chi parli? Dell’italiano medio? Tutto un fascio no, ma del 60% forse sì, se poi ci attacchi i musulmani, quanto fa? Permetti che mi preoccupi?
@Barbara
Non c’e’ nessuno “stato nello stato”. I mussulmani si rivolgono alle suddette corti, per risolvere le loro controversie e basta. Inizialmente nacquero, per risolvere le loro beghe in questioni commerciali, come per esempio i mancati pagamenti o fuffa simile. Oggi purtroppo in GB, ne esistono svariate e stanno sconfinando nella legge civile, sostituendosi, come puoi ben notare, in beghe ben piu’ grandi. Rimangono comunque dei tribunali che giudicano gli affaracci loro e soprattutto che non godono di nessuna autorità.
Lo sceicco Maulana Abu Sayeed, puo’ farsi tutti i trip che vuole, ma se in GB stupri tua moglie, dubito seriamente che si possa evitare la galera…E vale per tutti i maschietti.
Per cio’ che concerne il “tutto un fascio”, non sono io a doverti spiegare a cosa intendevo. Sei tu quella che ha parlato di “tutti i maschietti che se ne fregano”…Dimmelo tu chi volevi intendere. Io personalmente ritengo che il maschilismo, sia il frutto di una cultura per fortuna sorpassata, che veniva dettata dall’ignoranza. In questa chiave, dubito che il 60% dei maschietti, mussulmani attaccati e compresi, siano persone dalla cultura retrograda e sostanzialmente ignoranti. Chiaro che là dove si riscontrano certe evidenze, va da se’ che si conosce immediatamente con chi si ha a che fare. 😉
Lo hai detto tu, hanno iniziato dalle controversie commerciali, ora sono passati alle controversie civili, domani?
Bisognerebbe definire maschilismo, che non è solo stupro, ma dubito fortemente che sia completamente sorpassato.
In realtà la legge che disciplina l’istituto dell’arbitrato in Inghilterra e Galles non è cambiata dal 1996 ad oggi: è sempre l’Arbitration Act 1996, che lo limita alle controversie civili.
@Barbara
1-Concordano ENTRAMBE LE PARTI di rivolgersi alle corti islamiche. Oggi, domani o dopodomani che sia, e’ sempre la parte chiamata in causa che accetta di sottoporsi al giudizio di esse. Smetterà di continuare a prendere piede in GB, nel momento in cui vorrà sostituirsi alla giustizia dello stato in modo definitivo, oppure con l’avanzare del secolarismo di maniera.
2-Le corti islamiche sono PRIVE DI AUTORITA’. Qualsivoglia sentenza NON HA VALORE legislativo e non puo’ essere fatta rispettare in qualsivoglia modo dallo stato. Nella sostanza infatti, le sentenze vengono fatte rispettare, solo attraverso la discriminazione del soggetto che rifiuta l’eventuale sentenza, dalla stessa comunità mussulmana.
3-Il maschilismo non e’ solo stupro…Su questo non ci sono dubbi. In paesi civili come quelli scandinavi, la parità tra i sessi e’ addirittura LEGGE, neanche norma o cultura. Facendo quindi riferimento al nostro paese Ciquitalia, seppure e’ condivisibile che il maschilismo non sia del tutto sorpassato, non si puo’ nemmeno affermare che non sia sostanzialmente un fenomeno culturale trasversalmente criticato, in via di estinzione e comunque razionalmente riservato ad una minoranza di maschietti.
omicidio = decesso con l’uso della forza senza il consenso preventivo del deceduto
Art. 3.
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di
sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
è un po’ come dire che un marito non commette omicidio uccidendo la moglie perché altrimenti sarebbe “solo” uxoricidio…
ma pur giocando sul senso delle parole… quale parte di “con l’uso della forza” non gli è chiara?
cavilli teoogici… per loro stupro=sesso non consensuale con estraneo=donna che come minimo prende frustate
Il marito non è un estraneo quindi, per questi malati di mente, non è stupro.
Oltretutto il corano dice chiaramente che in materia di sesso il marito può fare quello che vuole.
Sheikk Ovvium…
Questo signore è coerente con i princìpi fondamentali della sua religione secondo la quale la donna deve essere sottomessa all’uomo ecc. ecc.
Nulla da eccepire e nessuna differenza tra costui e i mentecattolici che vengono qui a sproloquiare contro l’aborto per mendicare qualche risposta che soddisfi il loro sciocco narcisismo.
Beh insomma i cattolici che vengono qui contano poco invece per questo signore credo si offrano prospettive future molto interessanti con il crescere delle comunità islamica nel Regno Unito.
Sono ateo,quanto è vero Iddio!
Carina come battuta, tutto sommato… 😆
Ad ogni modo che volevi dire?
Niente…è che non capisco come un rapporto sessuale non voluto(anche all’interno del matrimonio)non possa essere stupro…insomma,non ha senso…proprio come la battuta 😀
guarda che tecnicamente anche per la tua chiesa è così 8anche se non lo piubblicizza). mai sentito di “dovere coniugale”?
per secoli la chiesa ha benedetto matrimoni concordati dai genitori senza il consenso della sposa (solitamente organizzati per motivi economici e politici), al punto che nella vecchia formula il “sì” lo doveva dire il padre della sposa e non la sposa, e spesso tali matrimoni erano tra ragazzine 13-14enni e 30-40enni.
fino all’ultimo secolo non si ha mai avuto una condanna per stupro di un marito nei confronti della moglie. perchè queste cose in passato non accadevano forse? no, perchè per il diritto canonico (l’unico che contava al tempo) la cosa rientrava nel “dovere coniugale”: la moglie non può rifiutare un rapporto. e poichè non sono concessi divorzi e la moglie non ha libertà di scelta del marito…….
Che palle,state SEMPRE a confrontare col passato…erano altri tempi va bene?Chiaro?
Si c’è il dovere coniugale,MA gli spasi sanno benissimo che rientra appunto tra i doveri degli sposi fare figli.Ovviamente un marito non può obbligare la moglie ad avere figli,ma in tal caso si potrebbe richiedere l’annullamento.Ricorda che gli sposi è tra i loro doveri fare figli.Se sono impossibilitati a farlo è un altro discorso.
Ufffff…state SEMPRE a confrontare col passato…erano altri tempi va bene?Chiaro?
Si c’è il dovere coniugale,MA gli spasi sanno benissimo che rientra appunto tra i doveri degli sposi fare figli.Ovviamente un marito non può obbligare la moglie ad avere figli,ma in tal caso si potrebbe richiedere l’annullamento.Ricorda che gli sposi è tra i loro doveri fare figli.Se sono impossibilitati a farlo è un altro
E in quale parte del codice civile c’è scritto che devono per forza fare dei figli?
non esistendo dio ed essendo tu credente il ragionamento fila alla perfezione.
:O
😀 E’ vero.
e’ certamente vero: tu sei ateo verso Manitu’, Shiva, Ra, e le migliaia di divinità a cui non credi
sei ateo mille volte, credente solo una
Su wikipedia inglese c’è scritto “The council has no legal authority or jurisdiction in the United Kingdom” quindi le sentenze non hanno di fatto valore legalmente
Fatta salva la solita osservazione che rivolgersi a ‘sta testa di… rapa per ottenere un arbitrato è una scelta condivisa da entrambe le parti in causa, secondo la legge britannica, spero che quella stessa legge non consenta l’arbitrato per un caso di stupro. (E, per quanto non esperto, sono abbastanza convinto che in effetti sia così: l’arbitrato è riservato ai casi di civil law, mentre lo stupro dovrebbe rientrare sotto la criminal law.)
Insomma, le corti di Sayeed non dovrebbero avere la possibilità di mettere in pratica le sue idee.
Resta, per questo pitecantropo, l’enorme responsabilità morale di aver diffuso l’ennesimo pezzo di cultura retrograda, e aver scoraggiato qualche altra donna dal rivolgersi alle forze dell’ordine in caso di orribili violenze domestiche.
Hai ragione, deve essere una scelta condivisa quella di farsi “giudicare” dalle corti islamiche, ma molte credenti non hanno alternativa se vogliono essere ancora considerate “buone musulmane”.
“Resta, per questo pitecantropo, l’enorme responsabilità morale di aver diffuso l’ennesimo pezzo di cultura retrograda…”
dai, dai che piano piano cominci a capire che la legge non ce la farà…
Precisazioni:
1) Ha ragione moreno03: lo Islamic Sharia Council di Maulana, a differenza del Muslim Arbitration Tribunal, non sembra essere un tribunale d’arbitrato. Quindi, in sostanza, le “corti islamiche” che fanno capo a quel profumatissimo signore danno semplici consigli, privi di valore legale, su quale sia il comportamento “più islamico”.
2) Nel Regno Unito l’accusa di stupro può dar luogo ad un processo penale oppure ad un processo civile (se quello che si chiede è un risarcimento economico da parte dell’aggressore: un’eventualità piuttosto rara). In questo secondo caso, teoricamente, entrambe le parti possono concordare il ricorso ad un arbitro. In pratica, è un’eventualità di cui è difficile trovar traccia.
Rispondevo a me stesso, non a Barbara.
Comunque quella cultura continuerà ad avanzare, purtroppo.
mettiamola così: considero la decollazione “asportazione della parte del corpo contenente il cervello”, e siccome questo di cervello non ne ha, non posso essere accusato di decollazione.
“Una legge che legalizzava lo stupro nel matrimonio in Afghanistan fu bloccata”
BLOCCATA in Afghanista…Riconosciuta in GB!! 😯
No, non è riconosciuta in GB.
Le str* dette da quel signore non fanno giurisprudenza.
Si, beh…Ovvio. 😉
Intendevo dire che in Afghanistan sono riusciti ad arginare simili abomini legislativi, mentre il problema, sembra che si debba arginarlo in piana Europa! 🙁
Se avesse detto “nel matrimonio NON DEVE esserci stupro”, poteva avere qualche senso. Questione di “verbi servil”. Se lo avesse detto, sarebbe però stato come dire “Meglio non uccidere, che uccidere”, oppure “meglio avere la pancia piena che morire di fame”. In sostanza (e… un po’ come sempre), se stava zitto, almeno ci lasciava il dubbio che capisse qualcosa…
@ Barbara
“Come mai la moderna e laica GB è arrivata a concedere tanto?”
Allo stesso modo in cui nel 1936, al tempo dei patti di Monaco, fece l’imperdonabile errore di cedere alle richieste di Hitler, convinta assieme alla Francia, di salvare la pace. Dettero una mano credendo che il dittatore si fermasse e questi, dimostrandosi molto scaltro, gli prese il braccio. Tranquilla che oggi, con gli Islamici di casa loro, stanno facendo lo stesso preciso ed identico errore di valutazione. Purtoppo questa politica del pacifismo istituzionalizzato e dell’accomodamento a tutti i costi, di costi ne pagheremo e molti. Spero vivamente di sbagliarmi, nel mio stesso interesse ma ho paura di aver visto giusto.
Anch’io spero tanto di sbagliarmi, ma si sa che purtroppo dalla storia non impariamo mai niente.
Intendiamoci, per ora non ha concesso “tanto”, non ha sacrificato la Cecoslovacchia della situazione.
Ben detto. adesso speriamo si fermi qui; anzi, speriamo metta la retromarcia.
Nu, sta sacrificando gli inglesi (anzi, prima di tutto le inglesi).
Le inglesi di fede islamica che subiscono violenza dal marito, che rapporto avranno con sè stesse (consideriamo che violenza sessuale, soprattutto in famiglia è emotivamente devastante per la vittima ingabbiata in un indotto senso di colpa) e che appoggio avranno dalle persone a loro più vicine dopo che hanno sentito che questa cosa “non è vera”?
Stiamo parlando di un tipo di violenza che non è un pugno per una lite di parcheggio, o per toglierti il cellulare ma che ha altre notevoli ripercussioni emotive, piscologiche e sociali.
Sì, ma sono le dichiarazioni private di quel tizio ad avere gli effetti che dici, e sono sua responsabilità individuale, lo stato britannico non c’entra.
Massì, santifichiamolo lo stato britannico, così siamo contenti, esso sì che è ancora puro e casto! Lo stato britannico innanzitutto non dovrebbe permettere che si insinuino tribunali paralleli al suo interno.
Infatti non si sono insinuati tribunali paralleli, ci sono arbitri che regolano le cause civili, con il consenso delle parti. E questa non è certo una novità dettata dal filo-islamismo, né un’esclusiva britannica.
La giustizia penale è amministrata esclusivamente dallo stato.
Ricordare questi fatti di base non significa santificare alcuno.
Quindi L’UAAR ci dà notizie false e tendenziose? Parla di corti islamiche che in realtà non esistono? Parla di comunità che si regolano al proprio interno con leggi proprie, diverse da quelle statali, che in realtà non esistono?
Come già detto:
A) Ci sono tribunali arbitrali che operano secondo una legge del 1996, e il loro impiego è limitato alle cause civili, su consenso di ambo le parti. Insomma, determinano l’entità di un risarcimento, et similia. È il caso del Muslim Arbitration Tribunal.
B) Ci sono associazioni (come l’Islamic Sharia Council di ‘sto Maulana) che danno pareri, privi di valore legale (cioè, volendo ti puoi tranquillamente fregare di quello che stabiliscono), su cosa sia “più islamico”.
Questo è quello che le leggi britanniche consentono.
A margine poi ci possono essere eventuali casi di “giustizia fai-da-te”, in cui una persona può essere costretta ad accettare la decisione di uno pseudo-tribunale privato, ma queste sono cose chiaramente fuorilegge. Se vengono scoperte, vengono perseguite (penalmente, immagino).
Beh, già che si chiamano Muslim o Sharia la dice lunga. Che gli arbritati siano solo quelli dello stato britannico, anche in materia civile, un musulmano vuole fare il giudice? Benissimo, si inserisca nel sistema ed applichi esclusivamente le leggi britanniche.
Barbara, per definizione l’arbitrato (previsto dalle leggi britanniche come da quelle italiane, in diversa forma) è svolto da soggetti privati, non dallo stato (entro i limiti posti dallo stato, però).
Chiaramente il MAT è solo un esempio di arbitro made in UK, quello di ispirazione islamica. Ci sono tribunali arbitrali di ispirazione ebraica (le corti Beth Din) e organizzazioni prive di ispirazione religiosa (ad esempio il Chartered Institute of Arbitration).
Un punto delicato dell’arbitrato può essere la sua estensione o meno al diritto di famiglia (e.g. cause di divorzio). In Italia è escluso, nel Regno Unito è invece ammesso. Entrambe le scelte hanno pro e contro (i “contro” per quella italiana sono la lentezza esasperante dei tempi della giustizia civile, ad esempio).
Il nostro giudice di pace? Ma su che codice si basa?
Quindi in GB si ritrovano con un MAT che giudica il diritto di famiglia e se è stupro oppure no una violenza all’interno del matrimonio. E si torna d’accapo.
No, qui da noi sono le camere arbitrali, semmai.
No, nel Regno Unito i tribunali arbitrali non giudicano o meno se un rapporto sessuale forzato sia o meno “stupro”, quello lo ha deciso definitivamente una legge del 2003, e riguarda la giustizia penale, quella amministrata esclusivamente dallo stato, non il diritto di famiglia.
I tribunali arbitrali si occupano di risarcimenti economici, accordi di divorzio, etc., secondo i limiti previsti dalla legge britannica.
Quindi questo Presidente della più diffusa rete di arbritati si alza una mattina e si mette a parlare di stupro e di sharia così dal niente e per niente? Sarei tra l’altro proprio curiosa di conoscere le sue sentenze di divorzio! Ma ci sono dei dati di quanti musulmani e musulmane si rivolgono a questi signori invece che ai tribunali civili? Sarò prevenuta a dire la maggior parte?
Non sei prevenuta….
Chi non vuole rivogersi “spontaneamente” a detto tribunale, poi, hai idea di come venga ostracizzato in una comunità chiusa?
(Anche le dichiarazioni del cardinal pinco-palla sono assolutamente personali, anche quando appoggiano crimini? E vanno bene? Allora cosa le riportiamo a fare qui?)
No, come dicevo prima, per quanto ne capisco, lo Islamic Sharia Council di Maulana non è, a differenza del Muslim Arbitration Tribunal, un tribunale arbitrale, bensì una sorta di “tribunale informale”, un’associazione che dà pareri privi di valore legale, non tratta i divorzi intesi come istituti civili. Se due musulmani vogliono separarsi civilmente, agli occhi dello stato, lo devono fare in altra sede; al massimo lì divorziano “agli occhi di Allah”.
La notizia dice che gestisce la principale rete di corti islamiche…
Da quel che si capisce, sono corti dotate però solo di potere “spirituale”, non anche “temporale” (come invece sono, in un certo senso, le organizzazioni arbitrali).
Ecco, lo dice lo stesso Islamic Sharia Council, sul proprio sito web:
“A divorce decision issued by the Council nullifies an Islamic marriage to which it applies only and has no bearing on the staus of any coexistent civil contract (one which is recognised as legally binding under UK Law); for a civil divorce, applicants are advised to refer to the UK legal system for assistance in this area. “
Mah, abbiam parlato finora di arbitrati da fare? Io tutta questa ininfluenza tendo a non vederla. Comunque pensa se tra trent’anni un 30% della popolazione dovesse rivolgersi alla Sacra Rota invece che in tribunale per le loro divergenze o anche per un divorzio!
Anche mettere gli islamici in campi di lavoro contro voglia potrebbe non essere una cosa bella, magari solo necessaria. Potremmo dire che non si può parlare di violenza, ma solo di rieducazione o di “trattamento speciale”. Anzi, si potrebbe dire che gli islamici, non sono esattamente come noi, ma sono abbastanza simili per fare esperimenti scientifici per il bene dell’umanità ad esempio… certo senza esagerare, solo per il bene comune….
Potremmo dire queste cose, ma la seconda guerra mondiale ci ha insegnato che è sbagliato. Speriamo che lo capisca persino chi legge il corano.
La cultura occidentale mortifica l’uomo perchè permette alla donna, se vuole, di costringere l’uomo all’astinenza. Non è anche questa violenza? Non è anche questo uno stupro, una violenza nei confronti degli uomini?
Smettiamola di vedere le cose sempre dalla stessa prospettiva femminista perchè il femminismo per combattere dei pregiudizi ne ha creati altri. Il femminismo è il sessismo del nuovo secolo.
Vuoi davvero una risposta alle tue domande???
Semmai parlane con Barbara…! 😆
Quanto sarà affascinante il Medio Oriente nel futuro!
Ma la mamma non ti ha voluto bene?
Oppure appartiene alla penosa categoria degli uomini che “think about sex about once every seven seconds, leaving only 6 seconds for football!!”. (Jo Brand)
Gli islamici devo essere rispediti immediatamente TUTTI senza alcuna eccezzione a casa loro.
Wilders ha ragione l’islam è come il nazismo e la legge ne deve vietere il culto