Caso Claps: il bottone è di un cardinale

Il bottone rosso ritrovato sul luogo dove fu uccisa Elisa Claps (cfr. Ultimissima del 21 giugno) appartiene a un cardinale. Lo sostiene la Gazzetta del Mezzogiorno, che dà conto anche dei cardinali che hanno visitato Potenza dopo l’assassinio della ragazza.

Archiviato in: Generale, Notizie

19 commenti

ethan

Secondo me il giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno verrà licenziato in tronco per il solo fatto di aver accostato il nome del futuro santo padre, allora cardinale Ratzinger, al delitto Claps. 😉

FSMosconi

Come a quel tizio che ha dato alla “folla oceanica” di Piazza San Pietro dei “quattro gatti”? 🙂 🙁

Ernesto

Forse non avete colto la gravità della cosa: qui si sta accusando implicitamente un cardinale di aver avuto incontri sessuali con la ragazza nel sottotetto della chiesa e forse di aver partecipato all’omicidio e/o all’occultamento del cadavere.

POPPER

Ma il bottone esiste ed è di un cardinale, hai voglia a negarlo!

stefano f.

questa notizia la leggiamo solo noi, in tv non verrà mai data.

nightshade90

già, come minimo andranno avanti per anni a parlare di sara scazzi mentre il caso claps rimarrà nel dimenticatoio, in particolare ad ogni nuova prova di implicazione della chiesa.
il giorno in cui i tg italiani torneranno a trattare adeguatamente del caso, sarà quello in cui la chiesa risulterà totalmente estranea ai fatti. cioè mai.

this is vaticalia, brothers.

Sandra C.

Ho sentito il tg2,hanno solamente detto che il bottone non appartiene ad un monsignore,non hanno parlato di cardinali,o che non l’ho sentito.

paniscus

Ma sul serio, non esageriamo, non è detto che la cosa abbia tutta questa rilevanza.

Se è vero che si trovava sotto al cadavere, e che quel cadavere è stato spostato di peso (magari anche più di una volta) in una soffitta semiabbandonata che da anni non veniva frequentata da nessuno e che prima era stata usata come ripostiglio… magari quel bottone era già lì da chissà quanti anni prima. E’ possibile che in passato ci fosse stato mollato uno scatolone di avanzi della sacrestia, arredi e paramenti sacri deteriorati, e abiti religiosi da buttare via.

Il caso è già talmente squallido e orribile di suo, da non aver bisogno del contributo di fantasie pecorecce che tutto sommato sono superflue…

Lisa

ethan

il cadavere in decomposizione di una ragazza uccisa e violentata nella soffitta di una chiesa, tracce di frequentazioni e incontri sessuali anche in presenza del corpo. La verità che emerge è ben oltre ogni possibile fantasia pecoreccia, non mi stupisco del bottone o non bottone.

Massimo

E poi, se proprio volessero, con i mezzi attuali non credo sarebbe impossibile “datare” il bottone e comprendere con opportune analisi chimiche se la sua permanenza in loco coincida o no con quella del cadavere nello stesso punto. D’altra parte, non credo si proceda in modo diverso tutte le volte che si reperiscono possibili indizi sul luogo del delitto. C’è qualche esperto di simili questioni che possa smentire o confermare l’eventualità che di solito si proceda così per saperne di più? – Voglio dire, al di là dell'”effetto morboso”, non dovrebbe essere nell’interesse di tutti appurare la verità? Non si dovrebbero usare tutti i mezzi più aggiornati – ammesso che aiutino in tal senso -, non foss’altro che per accantonare dubbi eventualmente infondati?

stefano f.

esatto ma non lo faranno mai perchè siamo sotto egida vaticana.

ser joe

Giusto, sicuramente faranno di tutto per confondere le date anche di fronte all’evidenza come per la sindone.

Paul Manoni

Quel bottone, colloca nel luogo del delitto un rappresentante emminentissimissimo del clero…A me questo basta. Ora e’ opportuno che si faccia luce e si arrivi presto alla verità di questo ennesimo scandalo targato CCAR! ❗

Commenti chiusi.