Torino, un muro nel campo nomadi

Guerra tra nomadi in un campo torinese. Un muro di ferro divide ora in due l’accampamento: da una parte i cristiani, dall’altra i musulmani. Ed è guerra anche per lo scuolabus: i genitori non vogliono che i figli “si mischino”. L’articolo di Niccolò Zancan dedicato alla vicenda è stato pubblicato oggi su La Stampa.

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40 commenti

Kaworu

è sempre interessante vedere come quelli che hanno sperimentato sulla loro pelle l’odio per una loro caratteristica e la ghettizzazione non si facciano poi scrupoli a fare a loro volta con altri quello che è stato fatto con loro.

che pena.

Southsun

Sembra un ritratto niente male del Governo israeliano d’oggi, oppure dei cristiani post-costantiniani.

Vorrò proprio vedere se il Comune manderà 2 scuolabus per accondiscendere alla follia religiosa di ‘sti bigotti.

laverdure

@Southsun
“Sembra un ritratto niente male del Governo israeliano d’oggi..”

Chissa pero’ perche ci sono tanti gruppi di attivisti politici,che criticano Israele o addirittura gli ebrei ,spesso in maniera violenta mentre verso gli zingari regna l’indifferenza generale ?
Che sia perche non ci sono sponsorizzazioni (con relative palanche)in tal senso
da parte di potenze varie, e quindi non e’ un argomento politicamente redditizio ?

Marco Uno

Lo dice il papa.

Infallibile fin dal 1870, quindi io ci credo 😆

Magar, bieco illuminista,

Riflessi della guerra degli anni ’90, a quanto si capisce: sono originari della ex-Jugoslavia.

en-ri

che geniacci, ‘sti qua. tutti sputano loro addosso, e loro, che fanno? scatenano queste guerre intestine. ma credo sia una reazione abbastanza “normale”, nel senso prevedibile: l’aggressività che non possono proiettare all’esterno la risolvono in queste dispute assurde… mi vien da pensare che spesso la solidarietàfra ultimi sia solo una bella favola

laverdure

“l’aggressività che non possono proiettare all’esterno …”
Leggiti bene i giornali e vedrai che la proiettano benissimo:casi di violenza commessi da zingari non sono certo infrequenti.
E in ogni caso hanno benissimo di che consolarsi con la roba che riescono a trafugare dal mondo esterno traghettandola loro tasche,dove scompare per sempre,tra
l’indifferenza quasi totale della giustizia italica.
E a volte,checche ne dica il papa,si tratta di bambini.
O credete forse che le zingare fermate fortunosamente mentre cercavano di sottrarre
bambini in tenera eta (casi citati dalle cronache recenti)volessero solo offrirgli dolci?
E non pensate che in altri casi purtroppo non c’era nessuno a fermarle?
Ma chi si azzarda a toccare le “vacche sacre” create dalla cosiddetta “cultura garantista” ?
Sarkozy e’ lontano parecchio,al di la delle Alpi.
E se qualcuno degli onorevoli presenti prova fremiti di sdegno di fronte a certi discorsi,
gli suggerisco di riflettere un attimo sui pensieri che prova LUI quando si trova casualmente vicino a zingari(e) per strada,o meglio ancora quando viene avvicinato
per la questua.(intendo cosa prova dentro di se,non le sue azioni esterne).
Se ha un briciolo di sincerita verso se stesso il suo sdegno si calmera parecchio.

Paul Manoni

Il Medioevo, che grazie alle divisioni basate sull’ odio religioso reciproco, diventa addirittura peggio del…Medioevo! 🙁

#Aldo#

Ha, ha, ha!!! Bene, chi comincia a lanciare etichette tipo “razzisti!” all’indirizzo dei nomadi? Tu? O tu? Chiedo, perché quell’epiteto è stato già attribuito per molto meno. Forza, che aspetto.

Batrakos

#Aldo#

Razzismo è inappropriato dal momento che, salvo imprecisioni dell’Ultimissima, si tratta dello stesso gruppo etnico, quando il razzismo moderno è per definizione la discriminazione su base etnica.
Diverso se un nomade (o un tedesco o un iraniano o un tunisino) ti discriminasse in quanto italiano, questo sarebbe razzismo.
Un cattolico di Pontifex ci metterebbe al rogo se potesse, tuttavia non si tratta di razzismo ma di suprematismo ideologico.

Batrakos

#Aldo#

scusami sono stato frettoloso, non avevo letto l’articolo; in effetti sono due nazionalità diverse, serbi e bosniaci, quindi hai in parte ragione.
Ma sembra che la discriminazione sia maggiormente su base religiosa che etnica, ma certamente c’è una componente razzista nelle dichiarazioni lette.
Credo che la cosa più giusta l’abbia detta Kaworu, l’umanità non impara mai niente.

#Aldo#

Batrakos: «Razzismo è inappropriato dal momento che, salvo imprecisioni dell’Ultimissima, si tratta dello stesso gruppo etnico, quando il razzismo moderno è per definizione la discriminazione su base etnica.»

Interessante, Batrakos. Quando faccio io questa tua stessa opportunissima osservazione mi vengono opposti un sacco di “se” e di “ma” corredati di qualche velata insinuazione poco carina. Comunque sia, alla lettera “razzismo” è riferito a discriminazioni su base razziale, non etnica.

Sottolineo che qualche buontempone arriva a ipotizzare un razzismo tutto italiano, del tipo sud-contro-nord o nord-contro-sud (che è lo stesso), senza farsi troppi problemi per l’assurdità implicita in un concetto del genere. Sicuramente può esistere una certa ostilità, ma etichettarla come “razzista” è del tutto fuori luogo. Ed ostilità pregiudiziali di quel genere possono anche riguardare gli abitanti di due paesini strettamente contigui.

Tutto ciò per sottolineare quanto bistrattato sia il lemma “razzismo” e i suoi correlati. Ma chi ha usato “razzista” in modo distorto in precedenza (e sono tanti) dovrebbe avere la coerenza di rifarlo in questa circostanza, e senza troppi giri di parole.

Batrakos

#Aldo#
guarda io non ho nessun problema a chiamare razzista un arabo che lo è verso gli ebrei o in qualsiasi altra situazione.
Avevo, erroneamente, come dico nella retti.f.i.c.a., creduto che la discriminazione fosse fatta esclusivamente su base religiosa, e non etnica (o razziale che a me sembra la stessa cosa visto che la scienza sembra dirci che dal punto di vista genetico è improprio parlare di razze).
In ogni caso è una sottigliezza, che tenevo ad evidenziare per far notare la priorità religiosa, peraltro erroneamente e mi sono corretto.
Ma non è che la discriminazione in sè sia una bella cosa.
C’è inoltre da distinguere se la discriminazione è di ritorno o di difesa; ad esempio il suprematismo nero è un’errata mentalità discriminante (e anche razzista) ma nasce dal risentimento di secoli di sfruttamento dell’uomo bianco sul nero.
Io in genere cerco di capire, per discernere, chi è quello che inizia anche se rispondere con la stessa lingua, per quanto umano, è una fallacia.

#Aldo#

Batrakos: «secoli di sfruttamento dell’uomo bianco sul nero»

Ci sarebbero da mettere sul piatto della bilancia almeno altrettanti secoli di sfruttamento del nero sul nero, sia in versione schiavista che no. Invece per qualche strana ragione si evita di sottolineare la questione. Tra l’altro, quando il bianco sfruttava il nero, di solito lo faceva acquistandolo da arabi di varia estrazione, i quali a loro volta li avevano talora comprati da re neri che più neri non si può. Altrettanto diffuso è ed è stato lo sfruttamento del bianco sul bianco, anche con forme schiaviste. Come vedi lo sfruttamento è trasversale, e si fatica a comprendere perché ci soffermiamo più spesso su taluni aspetti che su altri.

Batrakos

Scusa Aldo,
ma non c’è nulla da mettere sulla bilancia per questo discorso.
Nessuno, perlomeno non il sottoscritto, mette in dubbio che esso ci sia stato nè le similitudini del colonialismo arabo e ottomano musulmano tra l’altro il mito rousseauiano del ‘buon selvaggio’ è esso stesso un fondamento quantomeno suprematista e io parto da un approccio più materialista.
Ma quello delle faide tra neri non è un argomento che esclude il primo e che non interferisce in alcun modo sul razzismo bianco (che prende la sua forma moderna nel tentativo dall’800 in poi di legarsi alla biologia, differentemente da altre culture), nel senso che è comunque vera la prima affermazione sul razzismo dei neri sui bianchi e non avevo motivi in questo contesto di sottolineeare le diverse forme di faide tribali o entrare sul colonialismo arabo, anche perchè come conseguenze storiche e proporzioni numeriche, non ultimo il fatto che ci tocca direttamente, il colonialismo europeo è molto più alla base dei problemi sociali che coinvolgono i popoli.
Per un fenomeno si analizzano direttamente le cause più prossime, allargare il discorso dove non serve mi sembra un minimo capzioso. Peraltro ho ammesso che si tratta di una forma di discriminazione anche se non so se serbi e bosniaci siano etnie diverse, quindi mi riservo di definirla anche ‘razzista’).
Sicuramente, se vuoi che ti dica la mia, alla base di queste diatribe ci sono le guerre balcaniche, checchè loro ne dicano, e l’identificazione religiosa.

#Aldo#

Guarda, allora lo faccio io: questi nomadi dimostrano d’essere inguaribili razzisti. Senza andare alla radice né al ramo apicale di nessuna questione di troppo ampio raggio. Chi non ha la coerenza di fare un’analoga affermazione pur riuscendo a dare a destra e a manca dei razzisti agli italiani (molto spesso a sproposito) è sostanzialmente un ipocrita. E direi che nessuno tra gli amanti dell’epiteto più gettonato dei nostri tempi che popolano quest’area commenti si è sbilanciato nell’affermare l’ovvio in merito a questa ultimissima, il che significa qualcosa. Più diretto di così direi che non si può.

#Aldo#

P.S. Ovviamente, “razzisti” in quel senso allargato che personalmente non condivido, in quanto è una evidente forzatura della lingua italiana. Ma proprio in quel senso gli incoerenti di cui sopra sono soliti usare il lemma in questione.

Batrakos

#Aldo#
visto che rispondi a me, non vedo dove io abbia negato ciò, anzi, se vogliamo usare il termine razzista lo aggiungo anche io: questi nomadi di cui si parla nell’Ultimissima, sono razzisti e lo hanno dimostrato, confermo dunque quel che dici.
Però ciò non signif.i.c.a. che quando gli italiani si comportano in modo razzista bisogna lasciar perdere perchè ‘tanto lo fanno anche gli altri’.
Anche perchè il razzismo, quasi patetico, di questi due gruppi di zingari non costituisce un problema ed una priorità sociale (e nota bene non sto parlando degli zingari in generale ma della diatriba in questione), mentre l’idea che -dal momento che questi si sono comportati così- tutti quelli di quel popolo lo siano è un razzismo molto più pericoloso (parlo in generale non in riferimento a te) come sarebbe pericoloso, oltre che errato ed ingiusto, chiamare razzisti tutti i cittadini italiani per i comportamenti di alcuni.
Io ho concordato sul razzismo di questa gente, credo che però il resto del discorso sia altrettanto importante se si vuol ragionare con la testa e non partire dagli umori del ‘basso ventre’.

#Aldo#

Batrakos, le mie parole non erano rivolte a te in modo specifico.

Batrakos

Aldo,
ok tutto a posto, semmai risponderanno coloro che si sentono chiamati in causa, ciao.

#Aldo#

Noto con piacere che il filtro è molto più rilassato, di questi tempi. E’ stata modificata qualche impostazione?

FSMosconi

E poi il Pastore Tedesko vorrebbe un’alleanza tra cristiani e islamici. Ma mi faccia il piacere! (cit.)…

RAmen RAmen RAmen nell’alto del vulcano di birra!

POPPER

Fan pena anche a me ste nomadi, ma dalle autorità religiose non arriverà mai nessuna ammissione che il loro monoteismo ha mille muri eretti nella storia che li dividono anche nelle fasce più povere, anche povere di cultura umanistica.

Dalle politiche sociali della ccar cosa è emerso in questi anni? Discriminazione verso il diverso e per questo non si può pretendere cha le religioni monoteiste risolvano i loro atavici problemi, oggi ancora più problematici, neppure lo Stato può fare di meglio oggi, visto che è guidato da chi non vuol far sembrare la chiesa indietro di secoli e finanzia coi soldi di tutti la la festa della sindone, per non parlare di altre visite costosissime del papa.

Enrico

Conseguenza delle guerre che da qualche secolo dilaniano la ex jugoslavia. Dove lavoravo circa 3 anni fà mi ricordo che quando si formavano le squadre dei turni degli operai non si mettevano mai 2 ex jugoslavi nello stesso turno per evitare beghe.

Preghiamo per la conversione dei loro cuori.

FSMosconi

“Preghiamo per la conversione dei loro cuori.”

Da parte loro: prega per te!
Saranno pure fondamentalisti e quello che vuoi, ma quando è troppo è troppo (anche per loro)…

P.S.: cho ti dice che sei assolutamente e senza ombra di dubbio nel giusto?

Federico Tonizzo

Per Enrico:
Ciao Enrico, rieccoti! 🙂 Non hai fatto in tempo a commentare il mio lungo commento alle tue risposte alle mie domande a seguito dell’articolo sul prete che aveva dato un pugno in testa al bambino, eh?… Peccato, avrei molto desiderato sapere cosa ne pensavi…
Comunque, ora dici: “Preghiamo per la conversione dei loro cuori.”… Questo implicherebbe: (1) che tu – con le tue preghiere – abbia un potere sul tuo dio, (2) che di conseguenza lui “converta” forzatamente le persone che tu vorresti lui convertisse a cambiare religione, così, come cambiare il software di un pc… Non ti sembra di darti troppa importanza? Ma nooooo…. Ascolta me, Enrico: stai solo ripetendo a pappagallo quello che dicono i preti, via, quasi quasi ti senti uno di loro… 😉 Ti hanno plagiato proprio bene 😉 Guarda, ti ripeto una delle domande dell’altro giorno: perchè credi in Yahvè e non in Allah o negli Elohim o in Ahura-Mazda? Mi rispondesti “Perchè Dio e la chiesa sono la verità”. Noooooo Enrico: la verità è che se tu fossi nato a Riyād o a Bengasi o ad Algeri o a Islamabad o a Baghdad o a Fez saresti assolutamente stato mussulmano, e se fossi nato a Tel-Aviv avresti avuto circa il 75% di probabilità di essere di religione ebraica e una minor probabilità di essere musulmano, oppure cristiano o druso; saresti probabilmente stato Mazdaista se fossi nato in Medio Oriente due millenni fa o un po’ più…
Scusa, ma non pare completamente illogico anche a te che le religioni si propaghino così, di generazione in generazione, e tutte abbiano la narcisistica pretesa di avere ragione?

POPPER

Ascolta Enrico, qui non siamo in chiesa, OK? Il vangelo stesso ti direbbe che le preghiere fan fatte in camera propria nel segreto del proprio cuore e non esibendole come facevano i fariei mostrandosi in pubblico in modo esibizionista.

Ma che razza di cristiano sei Enrico? Un po’ di rispetto per gli altri!
Anzi, credo che tu ti sia ubriacato nel leggere l’intervento di Freattini contro di noi.

Va un po’ a vedere le politiche sociali della ccar come sono amorevoli nei fatti, comprese le iniziative pro vita di Cota, ma tu che puoi capire Enrico? Arriveresti sfacciatamente persino a predicare la conversione delle donne che vanno ad abortire, prima, durante e poi le aggresisone subite dai tuoi amici “pro vita”.

Enrico, sei fuori di testa e di cuore.

http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/torino-clinica-aborto-assalto-obiettore-612011/

ser joe

Caro Popper,
Enrico appartiene a quella razza di cristiani cattotalebani che, come ha affermato il card. Poletto, è sufficiente confessare il peccato dell’aborto durante l’ostensione della sacra sindone per cancellare la scomunica nella quale incorrono tutte quelle donne immorali che fanno ricorso all’aborto. Nel frattempo però tra una ostensione e la prossima godono vigliaccamente a coprirle di insulti. Benedetti da dio, dai suoi rappresentanti in terra e dai fedeli con l’aureola che si recano ogni domenica in chiesa.

Stefano Grassino

Io andrei lì tutte le mattine e li darei un sacco di randellate, visto che sembra comprendano solo quelle. Dopodichè li farei salire sullo scuolabus tutti insieme. La mattina dopo, direi loro: allora volete salire con le buone o con le cattive? Penso proprio che dopo due o tre volte di questo tipo di dialogo laico, si calmerebbero ed andrebbero a scuola. Altrettanto durante la giornata, nel loro campo, farei volare botte da orbi. Dopo tanto ahi,ahi ed ohi ohi e mamma che male, manderei psicologi, pedagoghi, educatori etc. etc. e dopo un bello scambio culturale, organizzerei una cena come ulteriore approccio tra le due culture sotto la supervisione di un centinaio di giovanotti alti due metri armati di grossi bastoni.

POPPER

caro Stefano G, non ti facevo così educatore a “tutto campo”!

Comunque hai a che fare con dei ceppi dell’umanità ancora retrogradi e selvaggi, nemmeno i popoli latini riuscirono a civilizzare subito i popoli provenienti da altre nazioni del Nord e dell’Est, quando si stanziarono in Italia, ed oggi, visto il popolo della lega, penso che sia ancora arduo come alllora educare i selvaggi, soprattutto se sono guidati da ristrette mentalità religiose.

Barbara

Stefano,
Dopo il trota vieni a bastonare la mia amica serba che ce l’ha con la mia amica rumena, e lei a sua volta ce l’ha con i Rom e gli albanesi. Poi vieni a bastonare anche tutti i meridionali qui da secoli che sono i primi ad avercela con gli extra-comunitari, inclusi i cinesi. Ma non appena Milano dice beh, si alzano gli scudi del razzismo, si spendono fiumi di parole, ma chi avrà mai così tanto interesse perché Milano non possa mai dire beh?

laverdure

@Popper
Caro Popper,quella degli zingari e’ da secoli una cultura degradata,che col suo comportamento si e’ attirata in tutti i paesi che li hanno “ospitati” l’antipatia di tutti.
Come si sia formata tale cultura dipende ovviamente da fattori geopolitici e storici
che non vado a ricercare qui,fatto sta che non pretederai che qualcuno accetti
con simpatia
una cultura basata su furto,accattonaggio,ignoranza,sfruttamento dei minori,vero?
Hitler sbagliava totalmente attribuendo le cause ad un’inferiorita razziale,ma
purtroppo questo cambia poco le cose,perche chi ha la sfortuna di nascere in simili culture molto difficilmente potra uscirne,salvo casi eccezionali.
Grassino non ha affatto torto dicendo che una linea “dura”,anche se con mezzi
piu’ moderni delle randellate,imposta dai paesi ospitanti,renderebbe in ultima
analisi un servizio alle nuove generazioni di tale etnia,favorendone una vera integrazione nelle nostre societa.
Perche la scomparsa finale di tale “cultura”non sarebbe proprio una perdita per
nessuno.

Federico Tonizzo

Per Stefano Grassino:
Dici: “organizzerei una cena come ulteriore approccio tra le due culture…”
Una cena a base di salsicce, suppongo? 😉

Giovanni Bosticco

Quando il presidente americano Monroe liberò un po’
di schiavi neri, questi andarono a fondare la Liberia,
dominando incontrastati quanti c’erano lì prima.
In Sudafrica i Boeri, che subirono le angherie britanniche,
perseguitarono gli indigeni peggio di quanto fecero gli
Inglesi.
Quando c’era la leva militare, chi più aveva subito il
“nonnismo” (scherzi inammissibili alle reclute), è chi
più lo fa subire alle nuove reclute, quando è vicino al
congedo.
E’ triste, me è così.

Federico Tonizzo

E poi si pretende di invitare in generale la gente alla convivenza civile? HA HA HA!!! Impossibile, senza aver prima almeno debellato tutte le religioni.

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