Nuovo sondaggio sul sito UAAR

Un nuovo sondaggio è iniziato oggi sulla home page del sito UAAR. La domanda è la seguente: “L’UAAR a congresso. Su quale di questi temi vorresti un suo maggior impegno nei prossimi tre anni?”
Nove le opzioni tra cui scegliere la risposta preferita:
– Le iniziative giuridiche
– Le campagne di visibilità
– Le campagne di informazione laica
– La diffusione del pensiero non religioso
– La critica alla religione
– L’attività sul territorio
– Le relazioni internazionali
– I rapporti con il mondo politico
– Non so / altro

Si è nel frattempo concluso il precedente sondaggio. Il quesito era il seguente: “Si parla molto di multiculturalismo. In quale forma ritieni sia accettabile, nella società italiana?”
Questi i risultati (1102 voti):
68% Con il riconoscimento, in primis, dei diritti degli individui, anche immigrati
13% Come riconoscimento in primis delle comunità, anche religiose, che mantengono solo le tradizioni compatibili con le nostre leggi
9% Con il riconoscimento, in primis, dei diritti dei cittadini italiani
4% Come riconoscimento in primis delle comunità, anche religiose, accogliendo le loro tradizioni all’interno delle nostre leggi
2% Soltanto il monoculturalismo cattolico è accettabile, in Italia
2% In qualunque forma compatibile con il riconoscimento della preminenza cattolica
0% Come riconoscimento in primis delle comunità, anche religiose, ma soltanto quelle presenti da tempo in Italia
2% Non so / altro

19 commenti

Batrakos

Sul piano politico non si può perchè dentro l’associazione per statuto convivono diverse e anche divergenti sensibilità politiche per cui è difficile operare politicamente.

Da pragmatico voto allora la 1: iniziative giuridiche.
Con questo, in merito a quanto spiegato da Grendene, non intendo assolutamente dire che già non si stia impegnando, ma giacchè c’è la domanda…

Nicla

Non penso che parlare di politica volesse dire “sono meglio quelli” o “no sono meglio gli altri”… penso solo che si dovrebbe spingere un po’ per far entrare in testa ai nostri politici che la laicità e la considerazione per i non credenti debba essere un tema all’ordine del giorno.

Batrakos

Nicla,

beh…in quel senso hai ragione e se si intende come dici tu politica e giuridica sono due linee che vanno assieme per fare lobbying; tuttavia per me la politica ha una linea unitaria, operare su un tema in schieramenti bipartizan, è solo una mia opinione, può portare alla lunga a contraddizioni interne perchè poi la laicità spesso è vissuta in modo talmente diverso che difficilmente possa non investire l’aspetto politico stesso (ed emerge dai commenti).

Batrakos

può, non possa.
per la fretta mi è sfuggito un madornale errore; mi è rimasto in testa il ‘reputo’ che reggeva il congiuntivo

Crebs

Per me, l’ho detto più volte, maggior rapporto con la politica dovrebbe significare l’appoggio, nelle forma possibili, a quei candidati, IN OGNI PARTITO, che hanno una maggiore sensibilità verso la laicità, ovviamente intesa secondo la definizione di tutti i dizionari della lingua italiana e non come l’intende il vaticano.
A nessun politico dovrebbe essere richiesto l’ateismo, ma la laicità.
Poi ognuno di noi voterebbe quel politico e quel partito che ,a suo giudizio, interpreta meglio gli altri temi politici ed economici .
Sul sondaggio sono tentato di non partecipare; con l’esclusione della diffusione del pensiero non religioso (in fondo l’UAAR è l’unica associazione che vorrebbe non esistere), tutti gli altri punti mi sembrano egualmente importanti

Nicla

“I rapporti con il mondo politico”. La ritengo una priorità.

Paul Mannoni

– Le iniziative giuridiche.

Senza ombra di dubbio peraltro, visto che le cose in questo paese, o le cambiano i tribunali, oppure se si aspetta la politica, stiamo freschi!! 😉

Matelda

Tutti i punti elencati sono importanti, ma forse quello che serve di più attualmente sono le “campagne di visibilità”. Infatti una sana miscredenza religiosa, e ancora di più una severa critica dell’operato della Chiesa, sono diffusissimi tra la popolazione, eppure politicamente non esistono. Nessuno ne tiene conto e l’Italia sembra abitata per il 90% da cattolici sfegatati. Allora più che iniziative giustissime, ma che interessano poche persone ,come quella dello sbattezzo, bisogna impegnarsi a dare visibilità a questi orientamenti nascosti. Informare sui privilegi fiscali della Chiesa Cattolica, denunciare le interferenze sulla vita politica e su questi e altri argomenti lanciare raccolte di firme, manifestazioni. A livello culturale bisognerebbe diffondere la conoscenza di un pensiero fondamentalmente ateo, che si basi sul concetto che Dio e la religione sono solo prodotti della mente umana, niente di ultraterreno.

faidate

L’Uaar potrebbe mettere a punto un progetto, sollecitando la collaborazione di nostri presidenti (Haak, Flamini, Mainardi, Odifreddi e altri) da offrire nell’ora alternativa. Si tratta di mettere insieme del materiale didattico indirizzato agli studenti delle scuole superiori (tra i 15 e i 18 anni) che rifiutino l’ora di religione e scelgano l’ora alternativa. Il materiale (un libro o qualche CD) dovrebbe essere affidato a eventuali docenti locali in grado di presentarlo e commentarlo, ma potrebbe anche essere calibrato in modo da essere autosufficiente, con materiali audiovisivi, collegamenti in rete (Uaar) appositamente segnalati, e con periodiche riunioni locali (tipo Darwin day) per ulteriori spiegazioni e commenti. Argomenti come il metodo scientifico, il rigore nelle deduzioni, l’astrofisica, l’evoluzionismo, la bioetica (aggiunte e suggerimenti sono benvenuti) potrebbero costituire l’impalcatura “razionalista” di questo corso

Rothko61

Avevo avuto la stessa idea ma è inapplicabile, purtroppo. Mia moglie insegnante mi ha aperto gli occhi: l’ora alternativa alla religione, in realtà, non può prevedere attività didattiche alternative (il più delle volte si traduce in “studio libero assistito”) e men che meno quelle da te indicate: immagina la reazione degli studenti islamici, che non frequentano l’ora di irc, se sentissero parlare di ateismo, evoluzionismo, ecc. ecc.

Marco Uno

Solo attraverso un’azione politica si potrà ottenere qualcosa di concreto.
Non sogno che i laici in italia godano di un appoggio delle istituzioni paragonabile ai cattoclericali, men che meno dei loro privilegi.
Ma se si vuole sperare di essere un po’ meno discriminati e vilipesi, far sentire la nostra presenza in politica è l’unica via.
Non vuol dire unirsi a un partito, ma contare tanto da far tener presente alla politica anche un punto di vista laico anziché il solo cattolico come avviene oggi.

Del resto la chiesa godi di favore impensabili, solo grazie alla politica

Lino

Penso che se ci fosse stata un’opzione “fate TUTTO quello che riuscite a fare”, avrebbe riscosso un notevole successo. 🙂

Magari qui un sondaggio a scelta multipla avrebbe avuto più senso, perché così com’è un’opzione che tutti ritengono essere al secondo posto nella lista di priorità finisce per avere zero voti.

Personalmente apprezzo molto il mix di iniziative degli ultimi anni. Penso che sia importante _curare_ le malattie dell’Italia con iniziative giuridiche ed al tempo stesso cercare di _prevenirle_ con informazioni, campagne, ecc.

FSMosconi

Mi chiedo se quei troll che hanno votato le ultima due opzioni sappiano che il cattolicesimo non è più religione di srìtato da un pezzo e che i cattolici preticanti sono ormai una minoranza risicata…

Lorenzo Galoppini

Avrei voluto scegliere “tutte”, ma siccome non si poteva ho scelto la n° 3: le campagne di informazione laica, che fra tutti mi sembra forse il tema più concreto e vicino ai bisogni quotidiani della gente (ad es. diritti civili).
Bene sarebbe stata anche l’opzione suggerita da Lino.
Per quanto riguarda la politica vorrei dire una cosa: é vero che qui convivono diverse sensibilità politiche, ma francamente non ci giurerei che questo potesse pregiudicare un’azione in questo senso. Avremo anche idee politiche diverse (comunque in prevalenza tendenti a sinistra, mi sembra, inutile nascondercelo), ma sulle questioni di fondo, quelle per le quali lottiamo, prima fra tutti, credo, la Democrazia e la Laicità con la D e con la L maiuscole, mi pare che siamo tutti d’accordo: c’é forse qualcuno qui di orientamenti fascisti, reazionari, berlusconiani, stalinisti, illiberali, antidemocratici e simili? No, altrimenti non farebbe parte dell’Uaar.
Se poi su faccende tipo, che ne so, la politica economica o i diritti dei lavoratori ci sono dei disaccordi non penso che questo influisca più di tanto sulla coesione dell’associazione per quelli che sono i nostri fini statutari.
Del resto molti di noi appoggiano e votano i Radicali per la laicità, ma non per altre questioni come quelle di cui sopra, quindi questo mi pare dimostri che sono comunque possibili delle convergenze su alcuni punti importanti e fondamentali, al di là dello discordanze.
Poi naturalmente potrei sempre sbagliarmi.

Batrakos

Crebs e Lorenzo Galoppini,

grazie delle delucidazioni; come dice Lino era difficile scegliere, ormai ho scelto iniziative giuridiche, quindi il resto lo dirò solo per spiegarmi meglio.

Sulle differenti interpretazioni politiche e dunque della laicità che, leggendo le Ultimissime, più mi sembra possano dividere intendo, ad esempio, quella sul burqa (io sono per il no detto come inciso) su cui spesso ci sono forti divisioni o, recentemente, la spaccatura tra chi è possibilista verso Vendola e chi non lo è. Per questo parlavo di interpretazioni diverse della laicità che possono precludere anche scelte politiche unitarie.
Anche io posso benissimo sbagliarmi ma mi ero reso conto di non essermi ben fatto capire.

POPPER

Ci vogliono i rapporti con la politica per avere rispettati quei diritti costituzionali ad essere istituzionalmente visibili e presenti anche con conferenze alla sala stampa di Montecitorio, alla Rai, nei luoghi storici del Risorgimento e dell’Unità d’Italia, non solo, ma che non succeda più quel che è successo in alcuni capoluoghi d’iTalia dove i banchetti dell’UARR non hanno ottenuto il permesso e risposte rispettose dalle istituzioni comunali.

Le iniziative giuridiche sono fondamentali, hanno ottenuto moltissimo fino ad ora, certo la politica italiana in Europa risente della schizzofrenia politica interna in cui conta molto l’elettorato cattolico come determinante nel far passare leggi europee (antilaiche a mio avviso) garantiste dei valori esclusivamente cattolici, infatti in ciò la sinistra è confusa e ricattabile.

Sulla diffusione del pensiero non religioso non ho alcun dubbio da parte dell’UAAR, se Frattini è intervenuto con tanta intolleranza nel citarci per estremismo, vuol dire che abbiamo toccato il cuore della crisi religiosa, quindi, sia con lo sbattezzo, con la Biblioteca UAAR, sia con il volantinaggio, la rete radiofonica su cui l’UAAR può parlare e discutere, le attività di volontariato presso strutture ospedaliere, poi questo sito e altri siti legati all’UAAR e i siti di altre associazioni laiche che vanno aumentando esponenzialmente in tutta Italia e all’estero, per non parlare del contatto interpresonale che vi è tra gli uarrini e il resto dei nostri concittadini italiani, europei ed internazionali, ed altri canali meno formali attraverso cui l’UAAR veiene fatta conoscere.

Grazie a tutti coloro che collaboranon a questa grande “causa laica”.

Federico Tonizzo

Io vorrei scegliere tutte le prime sei opzioni…
Peraltro, le campagne di visibilità, le campagne di informazione laica, la diffusione del pensiero non religioso, la critica alla religione e l’attività sul territorio mi sembrano abbastanza facilmente sovrapponibili e/o cumulabili.

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