Potrebbero aprirsi ulteriori risvolti sullo sfondo del ‘caso Ruby’, già oggetto di critiche da parte della stampa cattolica (Ultimissima del 31 ottobre). La pentita Perla Genovesi, arrestata nell’ambito di un’inchiesta per spaccio e prostituzione, ha fatto dichiarazioni destinate a far discutere. Non ha solo parlato di festini nelle residenze del presidente del consiglio Silvio Berlusconi, ma ha accennato a finanziamenti poco trasparenti all’ospedale San Raffaele gestito da don Luigi Verzè, come riporta Il Corriere. Questi soldi sarebbero arrivati tramite la Commissione del Senato sui diritti umani, che aveva a capo tra 2001 e 2006 il parlamentare Enrico Pianetta, cui la Genovesi ha fatto da assistente. Secondo la donna, Pianetta stesso le avrebbe detto nella primavera del 2006 di essere stato candidato alle elezioni perchè aveva fatto arrivare “parecchi soldi” al San Raffaele.
Finanziamenti “destinati alla costruzione di ospedali e non solo, anche nel Terzo Mondo”. “Questi soldi erano dello Stato”, rivela la Genovesi, “e non erano stati utilizzati interamente per queste cose”. Pianetta avrebbe confidato alla Genovesi che l’entità dello stanziamento a favore di Verzè “era il valore di una finanziaria” e che “la fetta più grossa, oltre a don Verzè, era stata assicurata, non so sotto quale forma, sicuramente non in maniera diretta, al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi”. A Pianetta sarebbero stati promessi “sui centocinquantamila euro”, “briciole in confronto a quelli che avevano preso loro e Berlusconi”. La Commissione sui diritti umani avrebbe finanziato progetti per la costruzione di ospedali, ma si tratterebbe secondo Genovesi di cifre “gonfiate”. I lavori sarebbero stati affidati a “ditte loro che sembravano ditte esterne”, “con prestanome”, così “i soldi rimanevano in casa”. L’ufficio stampa dell’ospedale replica che “i finanziamenti ricevuti dal San Raffaele sono soggetti a rendicontazione e pubblicati periodicamente online”.
Da segnalare inoltre un articolo su Repubblica che parla del consistente giro d’affari della Fondazione Monte Tabor, che gestisce il San Raffaele ma anche piantagioni di mango in Brasile e alberghi in Sardegna.
Caso Ruby, Perla Genovesi dichiara: “fondi sospetti al San Raffaele”
26 commenti
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Eeeeh, pecunia non olet, come sanno bene quelli del San Raffaele… 😉
Stiamo a vedere che fine fa Donna Genovesi…
Donna Genovesi, donna Genovesi……Mariaaaaa, passami la saponetta che ti ho appena portato!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Usare il pubblico danaro per il bene privato.
Un classico che non passa mai di moda.
Potrebbe almeno passare di moda il ridere ed applaudire coloro che di tale malversazione si rendono colpevoli…e poi passano all’incasso elettorale?
Va bene che l’Italia è vittima da millenni di faide, cricche e consorterie, per cui in Italia possono passare indisturbati e anzi attrarre approvazione e successo comportamenti che in altri paesi dotati di senso dello Stato e amor del Bene Comune causerebbero gravissimo scandalo…ma insomma!
A tutto c’é un limite.
O no?
Ancora stiamo scoperchiando i barili… aspetta che si cominci a ravanarci dentro.
E poi a raschiare il fondo.
Kahani, non basterebbero due vite 🙂
Non basterebbe tutto il Mahayuga, nè tutte le vite di Zervan, nè la conta degli anni di Crono…
Rendo l’idea? 😉
Due note per inciso:
1) Pare che il CIPE (di cui da molti anni non si sente nei TG) stia regalando, zitto zitto, motagne di soldi pubblici ad “amici di amici di…”.
2) Secondo la puntata di Report del 23 ottobre scorso, l’evasione fiscale annuale ammonta a 120-130 miliardi di euro, corrispondenti a 4-5 “finanziarie”, o con i quali si potrebbero raddoppiare – triplicare gli stipendi medi in Italia.
Se ci pensiamo bene, la illegalità e la corruzione dilaganti, sono un terreno fecondo per la CCAR:
1) ci guazza ed intasca senza dover rendere conto a nessuno a spese dei contribuenti devoti e no
2) serve alla CCAR per richiamare alla morale chi non può rubare o viene derubato tutti i giorni, ovvero la gente perbene che lavora onestamente. La CCAR s’innalza così al di sopra delle masse esi crea quell’aurea di santità che le permette di continuare a rubare.
Scusate ma Don Verzè, non e’ anche l’amichetto di Nichi Vendola? 😯
Francia o Spagna, basta che se magna insomma! 😉
“l’entità dello stanziamento a favore di Verzè era il valore di una finanziaria”
Ed io ingenuo che pago ancora le tasse di Tremonti e delle sue Finanziarie scellerate! 🙁
“la fetta più grossa, oltre a don Verzè, era stata assicurata, non so sotto quale forma, sicuramente non in maniera diretta, al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi”
Devo assolutamente capire, cosa se ne fa’ uno come Berlusconi di ALTRI miliardi!…La trovo umanamente assurda, la ricerca avida di denaro, quando praticamente si ha gia’ il denaro per vivere e mantenersi senza lavorare, per almeno 300 vite!Posso anche capire che l’accumulo di denaro lo faccia un’istituzione religiosa, per mantenere il proprio potere in eterno…Ma che lo faccia un essere umano, lo strovo stucchevole…Da nausea.
La Genovesi faceva l’assistente al parlamentare Pianeta, e poi e’ stata arrestata per droga&prostituzione. Spero che tutti si rendano conto di chi governa l’Italia…Forse se il paese va’ male, e’ proprio perche’ viene gestito da persone incompetenti nell’amministrazione pubblica, che hanno come dire…altre virtu’ e sono esperte in altri campi, che nulla hanno a che spartire con il governare un paese.
Quand’e’ che Fini, praticherà l’eutanasia a questa cloaca di governo!?
Ed il nostro amichetto Presidente della Repubblica Napolitano, non ha nulla da dire!?
Perche’ l’opposizione la fanno i privati cittadini e non le persona votate e preposte a tal compito!?
C’e’ n’e’ abbastanza per una rivolta civile…Mi auguro che gli italiani siano abbastanza intelligenti da non lasciarsi andare a soluzioni estreme di questo tipo.
@ Paul Manoni:
“cosa se ne fa’ uno come Berlusconi di ALTRI miliardi!…La trovo umanamente assurda, la ricerca avida di denaro, quando praticamente si ha gia’ il denaro per vivere e mantenersi senza lavorare, per almeno 300 vite!”
E’ che ad un certo punto uno si fa prendere la mano: si sente onnipotente, ciprende gusto e vuole “conquistare il mondo”, o da un altro punto di vista prova a “conquistare in mondo” per constatare e far constatara agli altri la propria (sperata?) onnipotenza.
Quello che all’inizio (parlo in generale, ora) poteva essere la ricerca del benessere, se riesce troppo facilmente fa perdere il controllo e uno diventa “dipendente” dalla rincorsa al “prendo tutto”.
E’ una questione meramente psichiatrica, insomma.
E’ vero, vi ricordate il famoso “tesoro” di Poggiolini?
Poggiolini, già… Durante le perquisizioni (in cui gli trovarono soldi o preziosi anche nei puffs di casa) e l’interrogatorio diceva che non si ricordava nemmeno di quanto avesse acumulato nel corso degli anni, e si dichiarò divertito e sorpreso di avere nascosto cose anche nei puffs…
Mi permetto una generalizzazione: quanti “tesori” così rubati al pubblico saranno stati, nella storia antica e recente, nascosti e mai più ritrovati?
I tanti fumetti di Paperon de’ Paperoni che costringe Paperino a seguirlo a caccia di “tesori nascosti” saranno fantasie, ma…
E’ una psicopatologia, non essendo l’atteggiamento giustificabile con l’intento di provvedere alla propria sopravvivenza o quella dei propri eredi.
Avete presente la novella “La roba” di Giovanni Verga? Alla fine l’avarissimo e ricco accumulatore, giunto al probabile termine della sua esistenza, impazzì e iniziò a randellare gli animali che possedeva, e a disfare tutto, gridando “Robba mia, vientene con me!”.
Che fosse una questione di psichiatria, c’ero arrivato anche da solo! 😆
Si tratta di essere quasi completamente sciroccati ed accecati dalla sete di potere…Ed i risultati, sempre parlando dell’ordine mentale del soggetto in questione, poi inevitabilmente si vedono! 😉
Ciao
@ Paul Manoni
“Ed i risultati, sempre parlando dell’ordine mentale del soggetto in questione, poi inevitabilmente si vedono!”
Infatti, p. es., sono tantissime sia le “battute” (di pessimo gusto) di Berlusconi in cui lui si vede come il Gesù o come il Dio della situazione, sia le vignette satiriche che evidenziano questa sua follia 🙂
E tra l’altro provo (pur nella miseria materiale e morale della situazione italiana) una particolare soddisfazione nel vedere che costui, nella vecchaia, non riesca (come può invece accadere alle persone oneste e sane di mente) a godere in santa pace dei beni accumulati nella vita lavorativa, ma è continuamente tenuto sulle braci sia dalla magistratura, sia dalla stampa (estera più che italiana) sia dai suoi amici politici, che sempre più pubblicamente gli dimostrano che gli erano (o purtroppo gli sono ancora) solidali per mero calcolo politico e che ora quasi quasi sono disposti (almeno a parole) a lasciarlo andare al suo destino.
Ma mi preoccupano molto coloro che nonostante tutto lo considerano come un Dio, e che quando lui sarà fuori causa magari voteranno qualcuno che gli somiglia…
Mi sto convincendo, ogni giorno di più, che le speranze per il futuro non sono molte e che l’unica via per poter invertire la tendenza NON risiede nella democrazia.
Lasciamo perdere, per carità di patria, ogni valutazione su chi sta al governo e chi sta all’opposizione (sì, secondo una ricerca che ho letto recentemente anche in Italia esiste un’opposizione); ma anche se alle prossime elezioni, per uno di quei casi che qualcuno assimila ai miracoli, fossero elette persone perbene, l’intreccio perverso di tutti gli interessi, lobby, gruppi, valori, ideali, aspirazioni che ha incrostato tutto e di cui le persone perbene sarebbero legittimi rappresentanti non credo permetterebbero ad un qualsiasi governo di modificare sostanzialmente la situazione.
Forse ci potrebbe riuscire qualcuno non legato a nessuno di questi gruppi e che con questi non debba trattare per un qualsiasi provvedimento; ovviamente tale personaggio, che dovrebbe governare per un periodo di tempo limitato e rigidamente determinato (sei, sette anni) non lo identificherei con NESSUN personaggio del mondo politico, industriale, sindacale che io conosca.
Da quanto detto credo che l’esempio dell’Italia sia la più grande sconfitta della democrazia che si possa immaginare.
Ma forse sono troppo pessimista.
Crebs
quando dici
‘l’intreccio perverso di tutti gli interessi, lobby, gruppi, valori, ideali, aspirazioni che ha incrostato tutto e di cui le persone perbene sarebbero legittimi rappresentanti non credo permetterebbero ad un qualsiasi governo di modificare sostanzialmente la situazione.’
Ci sarebbe da riflettere, a proposito di democrazia, se una situazione del genere possa essere considerata accettabile in una democrazia o non sia proprio la mancanza di democrazia dovuta a questo sistema a non permettere un reale cambiamento democratico.
(ideali, valori e aspirazioni c’entrano poco con interessi e lobby…almeno se li si intende con la normale valenza positiva del termine ideali, valori e aspirazioni dovrebbero essere patrimonio della democrazia)
@ Batrakos:
Diciamo che la “democrazia” è usata come una scusante per giustificare di tutto, tanto il despota è stato “eletto dal popolo”.
Illuminante in tal senso (e in molti altri) il libro di Loretta Napoleoni “Economia canaglia – il lato oscuro del nuovo ordine mondiale”.
Purtroppo “l’intreccio perverso di tutti gli interessi, lobby, gruppi, valori, ideali, aspirazioni che ha incrostato tutto”, che crebs giustamente accusa, è costituito soprattutto da chi ha il potere “al di là” della politica, e quindi può influenzare/corrompere i politici: i super-ricchi, la malavita organizzata, le multinazionali, i super-evasori fiscali, e le ingerenze politiche (anche attraverso servizi segreti) di altri stati, tra cui in Italia primeggia (nemmeno del tutto segretamente) il Vaticano.
F. Tonizzo
Sono d’accordo, l’eleggibilità non basta a garntire una democrazia: essa è anche separazione e bilanciamento dei poteri, nonchè, per come la vedo, capacità di garantire una relativa eguaglianza economica, o almeno contenere la forbice.
Su quest’ultimo punto magari i liberali (nell’accezione economica del termine) non sarebbero d’accordo, ma è una questione che viene dibattuta da centinaia di anni.
Grazie per la segnalazione.
Mi ero dimenticato un altro punto: non c’è ovviamente democrazia senza rispetto dei diritti umani (penso ai gay ad esempio) e sociali; tra questi ultimi diritti fondamentale a parer mio è quantomeno il contenimento della forbice economica di cui dicevo.
In effetti ci sono due definizioni di “democrazia”: una dice “il potere è della maggioranza”, l’altra dice “la maggioranza deve tutelare anche i diritti delle minoranze”.
Purtroppo molte volte si vede la moralità dei votati soltanto quando li si vede scegliere, nel loro operato oltre che nelle loro promesse elettorali, fra tali due definizioni…
“l’eleggibilità non basta a garntire una democrazia”:
Italia: Mussolini fu “eletto” nel 1924, poi (…)
Germania: “Anche nelle elezioni del marzo 1933, che si svolsero dopo che terrore e violenza si erano diffuse per lo stato, i nazisti ricevettero solo il 44% dei voti. Il partito ottenne il controllo della maggioranza dei seggi al Reichstag attraverso una formale coalizione con il DNVP. Infine, i voti addizionali necessari a far passare il Decreto dei pieni poteri, che investì Hitler di un’autorità dittatoriale, i nazisti se li assicurarono espellendo i deputati comunisti e intimidendo i ministri del Partito di Centro. In una serie di decreti che arrivarono subito dopo, vennero soppressi gli altri partiti e bandite tutte le forme di opposizione. In solo pochi mesi, Hitler aveva raggiunto un controllo autoritario senza aver mai violato o sospeso la costituzione del Reich. Ma aveva minato la democrazia per poterlo fare.” (Wikip.)
Italia, 2008: Berlusconi, “eletto” da una minoranza dei votanti ma essendosi agglomerato con un altro partito e alleato con un terzo, ottenne che la sua coalizione risultò essere maggioranza (anche grazie alla “riforma” elettorale in vigore…), si autoproclama (LUI) “eletto dagli Italiani”…
I problemi grossi sono due:
1) Quando un “democraticamente” eletto (che in teoria è un “dipendente” dell’intero popolo, tant’è che viene pagato dal popolo – anche se non è il popolo che ne decide lo stipendio) non si comporta “come atteso”, non è licenziabile dagli elettori se non dopo la scadenza del mandato (al contrario di quanto accade ad esempio nelle aziende private, dove è previsto il licenziamento in tronco in caso di gravi mancanze).
2) Gli elettori stessi sono influenzabili dalla loquela dei personaggi politici più che da un esame obiettivo dei fatti, soprattutto in assenza di informazioni complete o veritiere, e rischiano quindi di scegliere i candidati peggiori.
Rimedi necessari a questi “usi strumentali della democrazia” sarebbero per esempio un miglioramento grandioso del livello di istruzione della popolazione e un aumento colossale delle forze della magistratura; però fondamentale sarebbe un innalzamento del livello di eticità della cittadinanza nel suo complesso.
La vedo difficile…
Quel che dice Batrakos è, penso, condivisibile da tutti e di buon senso: il maleinterpretato concetto di democrazia che abbiamo SEMPRE avuto in Italia si limita alla legittimazione plebiscitaria dei “capi” e l’impegno politico dei cittadini si esplica unicamente in cabina elettorale.
Del resto anche il “nostro” significato di libertà è vieppiù sinonimo di arbitrarietà e privilegio; lavorando come guardiaparco mi scontro quotidianamente con certe interpretazioni di concetti come diritti, libertà e democrazia, riconducibili per lo più alla pretesa di fare il lillo che ci pare con beni collettivi.
E’ tremendo pensare che l’unico periodo relativamente recente in cui l’Italia abbia avuto un forte aumento del benessere (o almeno del benessere economico e dell’istruzione) più o meno per tutti sia stato quello del Piano Marshall, cioè quello in cui “qualcuno” ci allevava abbastanza grassamente, proprio come animali da cortile, per i suoi scopi (antisovietici), nello stesso tempo in cui nel fronte orientale (essenzialmente nel Friuli-Venezia Giulia) predisponeva serie di bombe nucleari che sarebbero esplose sul posto in caso di invasione sovietica, facendo più vittime fra i civili Italiani che fra i militari sovietici.
Tolto il Piano Marshall, la bolla si è sgonfiata… ed eccoci qua!
Federico,
ho letto tutti i tuoi interventi e mi trovano concorde.
Sull’intervento delle 18:47 aggiungo solo che in una democrazia è fondamentale il potere critico dell’opinione pubblica. Il fatto che la gente non si accorga della governance delle economie (spesso occulte e delinquenziali come le mafie) sulla sfera politica è proprio dovuta alla mancanza di capacità critica dell’opinione pubblica.
Un popolo che in larga maggioranza è così non ha la maturità democratica e ha i governanti che merita…peccato che ciò si ripercuota anche su chi è contrario a questa china.
Le soluzioni:
– Emigrare. Cosa ragionevole e comprensibile, anche se, dovesse essere soluzione politica su larga scala, sposterebbe il problema in altri Paesi.
-Lottare nel sociale per cambiare le cose. Allo stato attuale, in relazione al tuo intervento delle 18:25, sembra un’impresa impossibile e titaniKa, ma rimane una necessità ed un dovere democratico e l’impegno spesso paga su tempi lunghi.
E non è che in Italia in questo momento non ci siano lotte sociali, ce ne sono eccòme: il problema è che sono atomizzate, frastagliate e non hanno un’interconnessione e una coscienza omogenea che essa solo può costituire uno sbocco.
Ed è su quest’ultimo concetto, il concetto unitario, da cui può scaturire una dimensione politica, che ci si gioca il futuro.
Caro Batrakos,
è vero, “Il fatto che la gente non si accorga della governance delle economie (spesso occulte e delinquenziali come le mafie) sulla sfera politica è proprio dovuta alla mancanza di capacità critica dell’opinione pubblica.”.
Noi dobbiamo ringraziare Internet, il più agevole mezzo esistente, e mai prima esistito, per procurarsi informazioni e confrontarle tra di loro, nonchè per scambiarsele, scambiarsi opinioni a distanza anche fra chi (come noi) non si è mai incontrato di persona…
Prima c’era la TV, che nel dopoguerra si dice abbia “fatto gli Italiani” (nel bene e nel male, ha dato loro un tratto identitario comune, perlomeno quello linguistico – sì certo, aiutata dalla scuola), dopo che aveva cominciato Mussolini a tentare di imporre agli abitanti della penisola un’identità comune, e dopo che non c’erano riusciti gli unificatori dell’Italia.
Prima ancora, e durante il ventennio in particolare, c’era la radio, ma non era da tutti averla.
I giornali inizialmente venivano letti da chi sapeva leggere, poi il loro pubblico si è ampliato, sono nati i giornali di opinione, di partito, ecc., e i lettori che non si fossilizzavano su un giornale potevano avere una visione d’insieme migliore su cui fondare le proprie opinioni.
E molto prima ancora? C’erano le “grida” del capo della città che venivano lette ad alta voce nelle piazze, una sorta di “radio del potere” ambulante. Ed era la “verità unica”, non troppo contrastata da un’altra “verità unica”, quella della chiesa, con i suoi catechisti e i suoi confessori/censori, per cui … tirava una cattiva aria!
Cattiva aria che la chiesa, vigorosamente aiutata da quasi tutti i politici, cerca di far tirare con forza di nuovo in questi anni e che, se non facciamo come dici tu, “Lottare nel sociale per cambiare le cose”, tirerà eccome…
Internet può senz’altro aiutarci come niente potè prima a collegarci, a rendere “gruppo” tanti che sono “atomi”, ed è proprio di questa possibilità che dobbiamo approfittare.
Non che, per esempio, la chiesa non ne approfitti, e non mi riferisco solo a Pontifex e siti religiosi genere, ma anche al fatto che a quanto pare Ruini ha pensato bene di organizzare ed aizzare le suore per “rievangelizzare” la popolazione, anche partecipando a vari blog (vedi http://www.zenit.org/article-12295?l=italian , ma se digiti in Google “internet suore” trovi un sacco di notizie del genere, a conferma): quindi credo che a breve potremmo doverci preparare ad un’invasione in massa di trolls… D’altra parte, questa eventuale invasione può essere un’opportunità per noi, se riusciamo a far breccia nella monoliticità del loro pensiero, nel qual caso l’invasione si potrebbe trasformare in un boomerang (sempre che non siano tutte persone refrattarie come Enrico).
A proposito: mi giunse tempo fa notizia che diverse pagine di Wikipedia siano state “aggiornate” da qualcuno per conto del Vaticano.
Mi sembra come la corsa agli armamenti, di “guerrafreddesca” memoria.
Dobbiamo come minimo diffondere il più possibile le informazioni che sono a nostra disposizione: è quanto di meglio ciascuno di noi (e – paradossalmente – proprio quando è fisicamente isolato dagli altri) anche nel più piatto dei suoi giorni può fare 🙂