Il Partito Radicale e l’associazione Luca Coscioni hanno diffuso in rete la traduzione italiana del video Per l’eutanasia realizzato dall’associazione Exit International.
http://www.youtube.com/watch?v=IxIk_eQeAMw
Il Partito Radicale e l’associazione Luca Coscioni hanno diffuso in rete la traduzione italiana del video Per l’eutanasia realizzato dall’associazione Exit International.
http://www.youtube.com/watch?v=IxIk_eQeAMw
Commenti chiusi.
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Ottimo Spot, semplice e pieno di dignità, sulla proposta il parlamento dovrà prima o poi discuterne, invece che perdere tempo con il ddl Calabrò, per il quale mancano anche il soldi.
scelta: una parola tabù per chi è abituato a credere e obbedire.
Non dirmi che anche tu ti sei letta “la manomissione delle Paole” di Carofiglio!? 🙂
uhm no, questo mi manca 😉 ma metto in lista 😀
Noi possiampo scegliere però ci assumeremo le conseguenza daanti a Dio. Comunque l’autanasia è una scelta sbagliata fatta perchè uno sia libero di darsi la morte è indispensabile che, quanto meno, sia stato libero di darsi la vita. Il che è semplicemente assurdo. Se uno appartiene ad uno stato e ad una cittadinanza non è libero di fare quello che vuole perchè altrimenti la poligamia è illegittima. Dobbiamo ammettere i nostri limiti di persone non possiamo tutto.
Non è mica tanto chiaro, sai…
guarda davvero, le tue idee sono confuse almeno tanto quanto la tua sintassi.
dici che potete scegliere. ok.
dici che ne risponderete davanti a dio. ok.
quindi, perchè vi secca tanto che delle persone facciano delle scelte CHE NON INFLUISCONO MINIMAMENTE SULLA VOSTRA VITA? perchè non lasciate che rispondano a dio?
(tra l’altro secondo il tuo bislacco ragionamento allora dei genitori che “hanno dato la vita” dovrebbero essere quindi autorizzati a “togliere la vita” al figlio, non trovi? ah già, gesù/dio/holy ghost ci ha dato la vita… peccato che questa sia una simpatica fantasia senza fondamento. a meno che tu nel mentre non possa dimostrarlo, chiaramente)
che idee confuse che hai…
salti fuori sempre quando si parla di libertà di scelta comunque, su argomenti che tra l’altro non arrecano danno a nessuno.
si vede che la cosa ti dà terribilmente fastidio…
deve essere brutto essersi messi ai ceppi da soli e vedere gli altri che invece vivono felici, capisco quindi la tua voglia di castrare gli altri visto che tu l’hai fatto con te stesso (metaforicamente parlando chiaramente).
però ad ogni modo questo non ti giustifica, quindi tu decidi per te, io decido per me.
decisioni che tra l’altro non interferiscono con la tua vita.
a me che tu decida di vivere trent’anni potendo muovere solo gli occhi e con un sondino nasogastrico oppure che tu decida se malato terminale di porre fine alle tue sofferenze, non tange. non mi danneggia in nessun modo e non mi fa felice in nessun modo.
non sono un vampiro che si nutre dell’altrui sofferenza.
quindi non vedo perchè a te debba fregare che cosa fa qualcuno se non ti viene a danneggiare e se compie scelte che riguardano esclusivamente la sua vita e la sua persona.
Enrico: “Comunque l’autanasia è una scelta sbagliata fatta perchè uno sia libero di darsi la morte è indispensabile che, quanto meno, sia stato libero di darsi la vita.”
Tutt’altro… è proprio a fronte del fatto che la nascita non è mai una scelta di chi nasce che ha molto senso dargli la possibilità di rescindere un contratto che altri hanno firmato per lui.
Enrico,
‘Se uno appartiene ad uno stato e ad una cittadinanza non è libero di fare quello che vuole perchè altrimenti la poligamia è illegittima.’
Partendo dal tuo presupposto della ‘collettività’ bisognerebbe addirittura, per forza di conseguenza, favorire l’eutanasia o imporla per legge visti i costi che alla collettività toccherebbero per mantenere la degenza di un malato terminale.
Ovvio che cose del genere non si possono nè negare nè imporre per legge, perchè sulle questioni ultime la stessa collettività deve lasciare libertà di scelta, giacchè non si tratta di reciprocità di rapporti ma decisioni sulla propria pelle.
Il tuo paragone è improprio: un conto è attenersi ai rapporti giuridici costituzionali tra individui e parti sociali, un altro è decidere di smetterla di soffrire attraverso la morte quando non c’è altra soluzione.
Spero davvero tanto che il post di tale Enrico sia frutto del traduttore di google.
* busta
Il post è frutto mio.
* batakros
Stando il tuo ragionamento allora i disabili che costano e non producono sono da eliminare.
Il senso del mio interento è che lo stato ha il diritto/dovere di intervenire anche in quelli che sono le scelte personali; lo stato proibisce già la poligamia e non vedo che l’UAAR si stracci le vesti per ciò.
* Kaworu
Io non nessun ceppo, riconosco però che io sono soggetto a varie autorità: patria,amfamiglia innanzi tutto.Vedo che consideri ogni autorità come un qualcosa di fastidioso e valuti l’altro solo in base al piacere o soddisfazioni che prova.
@enrico
evidentemente non sei soggetto all’autorità della sintassi. mi stupisce che tu ti sia laureato, ma del resto sembra che molti laureati non siano in grado di scrivere correttamente nella loro lingua madre… vabbè dettagli probabilmente irrilevanti per te, ma chi si esprime male pensa anche male.
dio, patria e famiglia? e magari sul muro della tua cameretta un bel ritratto di quel tipo diversamente capellone (no non quello diversamente alto che c’è adesso)?
si vede che comunque non sei in grado di comprendere il linguaggio scritto, oppure capisci solo quello che ti fa comodo capire 😉 malafede, quindi.
prova a rileggere.
@ Enrico
Intanto fra darsi la vita e darsi la morte non c’è alcun legame.
Poi nessuno che creda nella vita eterna ha il minimo diritto di mettere becco in qualcosa che riguarda la morte.
Terzo, impara a scrivere secondo la sintassi italiana; è una forma di rispetto per chi legge.
@Enrico
Dio, patria e famiglia, dette così, sono parole vuote di cui tu vorresti noi accettassimo il senso che per te è l’unico e il solo, confezionato da qualcun altro e da te accettato acriticamente. Di fatto stai solo affermando questo, visto che quando tenti di argomentarne il perché di tale significato cadi in un mare di contraddizioni.
E meno male che c’è il BabelFish a tradurre il suo pensiero contorto 😀
Mamma mia!
“Noi possiampo scegliere però ci assumeremo le conseguenza daanti a Dio.”
Enrico, tu dai per scontato che un dio esista. Lo Stato Italiano non lo fa.
“Comunque l’autanasia è una scelta sbagliata fatta perchè uno sia libero di darsi la morte è indispensabile che, quanto meno, sia stato libero di darsi la vita.”
E perche’ mai?
Un malato, ad esempio, non e’ stato libero di scegliere se ammalarsi oppure no, ne’ di scegliere la malattia che lo ha colpito. Cionostante ha tutto il diritto di curarsi per guarire e liberarsene.
“Il senso del mio interento è che lo stato ha il diritto/dovere di intervenire anche in quelli che sono le scelte personali; lo stato proibisce già la poligamia e non vedo che l’UAAR si stracci le vesti per ciò.”
La poligamia immagino che sia stata resa illegittima per difendere i diritti di molte donne e dei loro figli. L’eutanasia, allo stesso modo, difende il diritto all’autodeterminazione dell’individuo che e’ un diritto almeno altrettanto importante.
Lo stato non deve intervenire nelle scelte personali in maniera arbitraria, ma solo quando c’e’ un diritto da difendere che puo’ essere leso dalla liberta’ altrui. In questo caso lo stato stabilisce di limitare la liberta’ di un individuo per dare la priorita’ al rispetto del diritto di un altro individuo.
Nel caso dell’eutanasia, nessun’altra persona rischia di vedere un proprio diritto leso da tale gesto, mentre e’ in gioco il diritto fondamentale del singolo di decidere cosa fare della propria vita.
Tutto chiaro?
Bé mi pare che i tuoi limiti siano piuttosto evidenti.
Bé mi pare che i tuoi limiti siano piuttosto evidenti.
Enrico, non voglio infierire anch’io, dopotutto hai avuto un successone: guarda quante risposte…
@ Enrico:
Comincio a pensare che tu sia dedito all’alcolismo. Se domani mattina sarai lucido rileggi le cavolate che hai scritto.
A parte che la parola è Eutanasia e non Autanasia…
Mi intristisce leggere certe cose.
Soggiogato da te stesso, e chissà che tra qualche tempo non cominci a vedere più chiaro, vivendo la TUA vita e non quella che altri chiesaroli ti impongono.
Tu ti sei stato abbandonato dai tuoi stessi fratelli e sorelle, che di te fan quel che vogliono. Loro che pretesa hanno su di te? Nessuna, eppure per come dici, loro sono nel giusto, e non lo sono.
Le supercazzore le faceva meglio Tognazzi.
Ciao a tutti
*Osvaldo
tu neghi il diritto di una donna a vivere in una famiglia ove vige la poligamia, oppure anche tu ritieni che uno stato abbia il diritto di legiferare anche negli aspetti che a vostro dire sono privati.
* Kaworu
Io ho parlato di patria e famiglia come valori penso che anche Enrico Berlinguer li avrebbe ritenuti valori degni. Siete voi che a mio parere mancate di rispetto ai vostri genitori definendovi liberi di fare tutto ciò che vi aggrada.
* Kaworu
Non sono fascista.
Se il problema è di rispondere a dio, allora non c’è problema, se non per i credenti.
@Enrico
“Se vuoi bene ad una persona lasciala libera”
Questo mi hanno insegnato i miei. Poi se tu vieni da una famiglia che ha l’Antico Testamento come testo pedagogico non sono problemi miei…
Enrico
come ho gia’ spiegato sopra, lo stato ha il diritto di legiferare negli aspetti privati di un individuo quando questi aspetti ledono i diritti fondamentali di un altro individuo.
Quando lo stato interviene deve farlo dando la priorita’ al diritto che e’ considerato piu’ importante, come, ad esempio, il diritto alla vita di qualcuno rispetto al diritto alla liberta’ assoluta di qualcun’altro.
Premesso che non conosco nei particolari i criteri per i quali in Italia si e’ deciso di rendere la poligamia fuorilegge, se togliere ad una donna il diritto di vivere in una famiglia dove vige la poligamia serve a garantire il rispetto di diritti considerati piu’ importanti per le stesse donne (come, ad esempio, il diritto a non vedersi sottratti i propri figli dal marito che li potrebbe dare ad una altra moglie), allora l’intervento dello stato e’ giusto. Naturalmente per intervenire lo stato deve stabilito a priori una gerarchia dei diritti in base alla loro importanza.
Se lo stato decide di rendere la poligamia fuorilegge per il solo capriccio di limitare un diritto individuale, allora sbaglia.
Allo stesso modo, se lo stato vuole impedire l’eutanasia solo per togliere arbirtrariamente un diritto fondamentale (come quello dell’autodeterminazione)
senza alcun motivo valido, allora sbaglia.
@enrico
ma sinceramente il fatto che berlinguer li ritenesse valori degni non mi tange e non vedo perchè dovrebbe tangermi oO
per il resto, osvaldo ti ha già risposto ampiamente.
La mia vita appartiene a me. Io ho il diritto di gestirmela a mio piacimento, pur senza nuocere agli altri. IO ho il diritto di stabilire cosa farne, senza ledere i diritti altrui. IO e solo io posso decidere quando la mia vita finisce e se qualche idiota arrogante presuntuoso crede che la mia eventuale scelta di crepare lo limiti o lo offenda, sappia che lui limita ed offende ME.
non sono cose che tangono a gente che si sente investita di potere divino..
@Kaworu
E soprattutto di gente per la quale i malati terminali sono una fonte di reddito
(esentasse) enorme.
Avete idea di quante donazioni riescano a strappare ai malati terminali i preti che bazzicano le corsie come avvoltoi ?
Specie se si tratta di benestanti,che con tale lascito sperano di “comprarsi” il
paradiso riscattando una vita magari tutt’altro che edificante ?
E il fatto che il malato sia addolorato fisicamente al punto di ragionare con fatica
non e’ certo un aiuto da poco.
Vi siete mai chiesti come mai il nostro paese e’ agli ultimi posti per l’uso di
antidolorifici come morfina ecc sui malati terminali ?
Credete sia un caso ?
E questo mentre beninteso droghe di ogni genere scorrono a fiumi per le strade,
letteralmente,con l’approvazione aperta o tacita di tutti i colori della politica!
@laverdure “E questo mentre beninteso droghe di ogni genere scorrono a fiumi per le strade,
letteralmente,con l’approvazione aperta o tacita di tutti i colori della politica”
hai dimenticato…
E questo mentre beninteso droghe di ogni genere scorrono a fiumi per le strade, nonchè alle feste dei politici,
letteralmente,con la gran gioia di tutti i partecipanti…
Ecco, ora va meglio 😀
Realizzato molto bene, sia come forma che come contenuto.
Enrico,
un’autorità, a meno che non si parli di assolutismi in stile ancien regime in cui il potere del sovrano deriverebbe da dio, è il risultato di un patto sociale volto ad impedire la guerra di tutti contro tutti, non può e non deve legiferare su scelte individuali, quali -ad esempio- il colore dei capelli e la loro lunghezza o, tornando a noi, la decisione di interrompere la vita stessa; su quest’ultimo punto non si crea nessun nocumento alla società stessa dal momento in cui non ledono diritti altrui.
Sul discorso che la vita venga da dio…anche ammettendo per assurdo buono il tuo ragionamento, è come se dio ce la desse in appalto visto che lui non interviene mai, dunque sono libero di rescindere il contratto a mio piacimento, poi vedrà lui se sanzionarmi o meno. Ma questo non riguarda più la società.
apprezzo la tua pazienza, davvero.
ma credimi… è tempo perso.
beh, immagino lo si faccia anche per chi legge, che non è detto sia lo stesso cui si risponde… nel caso dei troll è utopia che leggano veramente qualcosa 😆
in effetti… 😉
Kaworu e Bradipo, che dire…da una parte sono illuminista anche mio malgrado e mi viene di rispondere col ragionamento.
Su quel che dice Bradipo non è questo il caso: su temi più controversi è normale rispondere anche per sostenere la bontà delle proprie tesi davanti a tutti, in casi come questo lo si fa per fare, anche perchè in questi giorni in cui sono poco occupato è un riempitivo interessante quello di tenere allenato un po’ il cervello.
Tutto qua!
ti capisco eh, ci provo anche io questo tizio ma come vedi sotto… è piuttosto inutile se non come esercizio.
Kaworu, ho visto e risposto anch’io…però credo che dopo di ciò (abbiamo detto le stesse cose tanta l’infondatezza dell’argomento) smetterò l’esercizio, perchè il troppo non va mai bene!
è un po’ quello che pensiamo tutti, in fondo, prima di rispondere ai palesi troll… e concordo, nelle giuste dosi è anche un buon esercizio di fitness mentale, come insegna “La Settimana Enigmistica” 😉
Ribadsco la società decide ciò che è lecito o meno indipendentemente dal fatto che coinvolga altre persone. Se un vostro parente sale su un palazzo e minaccia il suicidio i pompieri che mettono dei materassi li sotto sono dei delinquenti
che non lo lasciano suicidarsi?
ti sembra che un malato terminale (terminale = che morirà. non ha altra alternativa che la morte) sia uguale?
non so se hai ascoltato quel che dice quel simpatico signore nel video.
non sta partendo per un week end a villa certosa, non è vestito di bianco per quello.
poi chiaramente c’è chi gode e lucra sulla sofferenza altrui o è ben felice di soffrire come un cane eh.
sono scelte.
Enrico,
appunto lo Stato ha il dovere di regolamentare le procedure e un malato terminale va sostenuto nella scelta di fine vita e non lasciato a metodi fai da te.
Sul suicidio il discorso sarebbe più allargato e controverso ma qui si parla di malati in fin di vita, non di scelte (in molti casi -non in tutti in verità- nemmeno scelte ma conseguenze di patologie curabili in via psicoterapeutica e farmacologica) slegate da una patologia che porterebbe alla morte tra mille dolori aggiuntivi: resta comunque diritto individuale quello al soffrire meno e non c’entra niente con mia zia che si vuol buttare dalla torre magari in preda a stati depressivi.
Credo che i tuoi argomenti siano un po’ in malafede; è difficile fare paragoni del genere.
Per lo Stato Italiano il suicidio non e’ un reato, ma un atto legittimo. Dunque i pompieri non possono fare piu’ di tanto per impedirlo.
Da wikipedia:
” Lo status giuridico del suicidio in diritto italiano è oggetto di dibattito ma, secondo la dottrina dominante, questo è un atto legittimo e comunque non può essere punito (ed infatti non è prevista alcuna sanzione civile o penale nei confronti di chi tenta il suicidio). “
@osvaldo
è ironico in un certo senso…
Dai, Enrico, questo è un posto per i grandi, vai a giocare con la play-station…
@ osvaldo: per completezza di informazione bisogna aggiungere che è ver che non può essere in alcun modo punito ma è anche vero che può essere impedito con provvedimenti coercitivi (tso). ma d’altra parte come scrive batrakos è un paragone improponibile quello fra suicidio da stato depressivo e eutanasia come scelta consapevole di rifiuto del dolore afinalistico
e.c. “è vero che il suicidio (…)”
scusate ma chi va con il troll inizia a straparlare 😉
a scanso di equivoci: non è a osvaldo che mi riferivo dicendo troll
A quanto ha già detto Kaworu, aggiungo: il suicida non ha alcun bisogno dell’eutanasia. Uno che vuole ammazzarsi lo fa, e basta.
C’è anche il piccolo fatto che il suicida che sale sul palazzo veramente intenzionato si suicida punto e basta, senza far proclami. Quello che grida “mi butto!?” è semplicemente una persona che esprime un disagio e chiede aiuto agli altri, ma non è una reale intenzione di suicidarsi altrimenti lo farebbe direttamente.
Mi piace questo messaggio, lo trovo intelligente, dignitoso e anche ben fatto.
Secondo me è una semplice questione di libertà individuale e trovo incomprensibile l’opposizione dei cattolici.
Per quanto concerne i boss in gonnella concordo con laverdure, “business is business” .
Però mi par di ricordare che il signor Wojtila sia stato lasciato “tornare alla casa del padre”
😉
perchè incomprensibile? loro sono contro qualsiasi libertà individuale…
Hai ragione, Kaworu,ma a volte le cose mi sembrano così semplici che trovo incomprensibili le loro argomentazioni.
Certamente l’essere parte di un gregge sopprime qualsiasi libertà individuale, devo sempre tenere presente questo concetto!
c’è anche il fattore “non voglio assolutamente che della gente abbia delle libertà che io ho deciso di non avere”.
una sorta di volpe e uva contorta.
chi dice che la disponibilità della mia vita non e’ mia, sta dicendo che e’ sua
Ma LOL Roberto! 😉
Legalizzazione dell’eutanasia attiva volontaria
era tra le richieste nel nostro meeting “Liberi di non credere” (19/9/2009):
http://www.uaar.it/uaar/meeting/2009/presentazione
“Il 67% degli Italiani è favorevole alla legalizzazione dell’eutanasia. Il nostrogoverno no.”
E’ un vero “peccato” che si facciano periodicamente elezioni perchè noi votiamo chi ci farà le leggi, ma non possiamo OBBLIGARE il governo e il parlamento a fare le leggi che noi vogliamo! 👿
Bisognerebbe passare dalla cosiddetta “democrazia rappresentativa” (che rappresentativa non è, nei fatti) ad una sorta di “democrazia diretta” svolta attraverso Internet (da diffondere in ogni casa) che propone e vota le leggi. RISPARMIEREMMO anche gli stipendi dei parlamentari!!! Basterebbe che un gruppo di magistrati verificasse che le leggi approvate non siano in contrasto tra loro…
Chissà se un giorno ci si arriverà… Tutto sommato, in diversi stati del mondo è stata abolita la schiavitù, è stato abolito l’aparthaid, è stata abolita lapena di morte, è stato dato il diritto di voto alle donne, si fanno matrimoni tra omosessuali, si può sbattezzarsi… Perchè non pensare che un giorno si potrà fare una “democrazia diretta”?
Forse un giorno ma chissà quando. Nel paese dei santini nel portafogli, di padrepio, dei cornetti rossi, dei crocifissi in cima ai monti, del perdonismo, dei cattolici che non vanno a votare al referendum perché lo ha detto Ruini ecc.ecc. quel giorno mi sembra lontano.
Ma speriamo proprio di no Federico.
Ci manca solo la democrazia del televoto.
Se gli italiani sono talmente maturi da mandare ripetutamente al governo B&B, figurati
se votassero le leggi direttamente.
effettivamente…
bisogna anche tenere conto della popolazione, purtroppo
Fabio, sono dolente di doverlo ammettere, ma con ogni probabilità hai ragione. Però… che tristezza!
@ Fabio:
Beh, l’immaturità civile degli Italiani è un discorso a parte: ovviamente bisognerebbe farli “crescere” eticamente, umanamente e culturalmente prima di cambiare il modo di votare.
D’altra parte, peggio delle leggi “salva-Berlusconi” e “pro-Vaticano”, nonchè degli accordi Berlusconi-Gheddafi per il respingimento degli immigranti e altri orrori a cui assistiamo, eccetera, credo sia difficile pensarne…
Sei un genio Federico Tonizzo, condivido, ma chissà perchè la tua proposta non raccoglie molto entusiamo da parte della politica attuale? La risposta l’hai già data tu, ma c’è da aggiungere che anche alla chiesa cattolica va bene lo “statu quo” (si scrive anche così, sono andato a guardare: statu quo/status quo. loc. lat.) così può pilotare la rappresentanza a propria discrezione e reindirizzare le masse informi di fedeli ancora legati alla menzogna globale per ricattare i partiti e decidere quali tra loro devono rappresentare il popolo di dio, o meglio, vaticalia.
@ Kaworu:
Anche questo fa parte della mentalità del gregge che richiede la massima omogeneità e che confligge con la biologia che tende, invece, alla separazione e differenziazione.
La concezione catto-talebana è che se nasci è un dono di dio e se muori è per volontà di dio, quindi, non puoi esercitare la tua volontà umana, solo che le macchine che ti tengono in vita inultilmente e che ti fanno soffrire, ti violentano in modo disumano, contraddiccono la dichiarazione universale dei diritti, il supremo principio della laicità dello stato e la stessa fantomatica volontà di dio, poiché chi pretende di rappresentare dio si sostituisce a lui nell’impedire che la vita abbia la sua naturale fine.
Ergo, la mentalità cattolica in politica è in contraddizione con la stessa volontà di dio che viene contestualizzata per adattarla alle ingerenze della chiesa cattolica, la quale di dio vuole imporre a tutti la prorria interpretazione divina, cioè, sua di Ratzinger.
“La giusta funzione di un uomo è di vivere, non di esistere.”
Jack London
“Il 67% degli Italiani è favorevole alla legalizzazione dell’eutanasia. Il nostro governo no.”
Sfugge un punto.
Se anche il 90% fosse contrario, che diritto avrebbe di imporre la propria volontà al 10% che la pensa diversamente???
Nessuno.
Democrazia è rispetto degli altri, delle minoranze, non dittatura della maggioranza.
In Italia siamo addirittura oltre: la dittatura di chi si è intascato i voti della maggioranza.
Abbiamo un’idea plebiscitaria della rappresentanza politica; la delega senza partecipazione diventa patologica e potenzialmente letale per la democrazia.
Molto ben fatto, delicato, atto a smuovere quel minimo di compassione anche in chi la compassione la pratica solo a parole.
Seeeeeeeeeeeee, magari! vd enrico
Bisogna mettere bene in chiaro che la decisione spetta all’interessato e a NESSUN ALTRO. E comunque basterebbe una legge contro l’accanimento terapèeutico e la rinuncia informata alla cura, il testamento biologico. ma l’eutanasia attiva è pericolosa. potrebbero usarla per eliminare handicappati, malati, persone anziane “scomode”.Non voglio essere costretto a vivere o a morire contro la mia volontà.
dubito che questo possa avvenire se appunto la decisione spetta all’interessato e a nessun altro (possibilmente dopo che una commissione indipendente fatta da psicologi e medici ha vagliato con attenzione la faccenda caso per caso).
Dal dibattito, qui e altrove, mi sembra manchi sempre qualcosa che non andrebbe sottovalutata tanto alla leggera. Parliamo continuamente di libertà di scelta quasi fosse un’astrazione ma la realtà ci insegna che le scelte libere non esistono. Ogni scelta è condizionata da numerosi fattori esterni.
Nel caso di un malato terminale o comunque inguaribile la sofferenza non è detto che venga dalla malattia, potrebbe venire dal semplice percepire se stesso come peso per i propri cari e questo potrebbe molto facilmente dovuto ad una carenza nelle infrastrutture assistenziali o nel supporto economico. In situazioni simili avremmo una scelta dolorosa di interrompere la propria vita (togliendo letteramente il disturbo) che non è realmente libera.
In uno stato meraviglioso quale quello in cui viviamo quale sarebbe il risultato della leglizzazione dell’eutanasia? LAscio a voi immaginare i possibili scenari ma dopo qualche anno suppongo che si potrà rilevare una curiosa correlazione tra ‘abbreviazione delle sofferenze’ e basso reddito.
In linea di principio sono naturalmente favorevolissimo alla massima libertà dell’individuo, il problema è che vorrei esser certo che questi disponga pienamente e assolutamente di tale libertà. Auspicherei che questi aspetti ‘pratici’ non venissero così sistematicamente ignorati.
una commissione (che magari faccia un tot di valutazioni poniamo nell’arco di qualche mese) composta come sopra, mi sembra un ottimo modo per accertarsi dell’effettiva volontà del malato.
del resto una commissione esamina anche i casi di morte cerebrale quando si decide se “staccare la spina”.
stabilire la morte di una persona ci si basa su dati oggettivi, il problema posto da Roby GOD iguarda aspetti difficili da quantificare con un dati scientifici.
@Enrico
Un po’, ma non del tutto:
http://it.wikipedia.org/wiki/Morte
Al contrario dell’anima:
http://www.alexamenos.com/index.php?itemid=106
per chi non conosce i criteri, indubbiamente è difficile quantificare certe cose. fortunatamente non sarai tu ad occupartene, eventualmente.
Un passo alla volta, Roby, un passo alla volta. Quel che dici tu vale per ogli altro tema bisognoso di interventi normativi: stabilizzazione occupazionale, tutela ambientale, ripristino idrogeologico, reti infrastrutturali dei trasporti, libertà d’informazione, ecc.
Le deficenze nell’assistenza socio-sanitaria non riguardano solo i malati terminali, ma una legge linertaria sul”fine vita” sarebbe un necessario punto di partenza. Il consolidamento di un diritto sostanziale è frutto di un lavoro lungo e faticoso.
Errata corrige: legge libertaria, non linertaria. Scusate.
“percepire se stesso come peso per i propri cari” quando uno si ammala diviene comunque oggettivamente un peso per gli altri (famigliari o inservienti), dipendi totalmente dagli altri, senza di loro saresti praticamente già morto; quindi non vedo il problema del fatto che la decisione potrebbe dipendere da questa semplice presa di coscienza: poi c’è a chi piace comunque la vita e vorrà rimanervici in qualunque stato, c’è invece chi ne ha pieni i cosiddetti, non solo di dipendere in tutto dagli altri, ma anche dal dolore, dell’essere praticamente un individuo intrappolato incapace di realizzarsi quanto vuole, e preferisce dire basta.
Su DNews di oggi c’è un articolo sul filmato in questione, dice che Telelombardia è disponibile a trasmetterlo. Citano alcuni siti dove è possibile vederlo ma non citano questo dell’Uaar, infine Marino del PD si è dichiarato contrario perchè il filmato danneggerebbe il testamento biologico.
Faccio un esempio di cui sono a conoscenza.
Un malato terminale cattolico di tumore si trascina fino al balcone e si butta giù perché non sopporta più le sofferenze e l’eventualità di consumarsi negli ultimi giorni immobilizzato a letto. Cosa è meglio per lui e i suoi famigliari: addormentarsi per sempre nel proprio letto in modo indolore per un’iniezione, oppure la situazione precedente? Diversi malati terminali chiedono di porre fine alle loro sofferenze.
Mi viene in mente una bella affermazione di Montanelli: “Non è la morte di cui ho paura, ma del morire”. Se la sofferenza del morire può essere resa meno dolorosa perché non poterla fare per chi vuole? Capisco che per chi crede che “la sofferenza nobilita l’uomo” questo discorso sia inaccettabile (soprattutto quando è sano) perché teme di perdere il paradiso, ma perché obbligare gli altri ad accettare questa tesi?
Più complesso il discorso sui malati in stato vegetativo persistente, ma come abbiamo accettato dei protocolli per gli espianti, possiamo stabilirne per questa patologia.
In sincerità è uno spot che preferisco evitare.
E’ veramente triste essere arrivati ad uno spot per reclamare un “diritto”….quello alla dipartita da questa esistenza quando questa sia diventata insopportabilmente penosa ed invivibile.
Tale “diritto” dovrebbe semplicemente “essere” ed esistere nella modo più riservato, dignitoso nonché silenziosamente “compreso” quand’anche non condiviso.
Le situazioni alle quali siamo a volte arrivati sfociano nel più becero dei salotti dove pessimi e censurabili elementi parlottano e sproloquiano su situazioni che non li toccano nemmeno da lontano.
Gracchianti avvoltoi, ecco.
[…] spot pro-eutanasia diffuso dai radicali (cfr. Ultimissima di ieri) ha scatenato, come prevedibile, la risposta del mondo cattolico. Il quotidiano dei vescovi […]