Lo spot pro-eutanasia diffuso dai radicali (cfr. Ultimissima di ieri) ha scatenato, come prevedibile, la risposta del mondo cattolico. Il quotidiano dei vescovi Avvenire ha pubblicato un editoriale di Francesco Ognibene dal titolo Pubblicità mortale, nel quale si definisce l’iniziativa radicale “una sparata deliberatamente provocatoria” e un caso di “premeditato bullismo politico e culturale”. Ognibene ha sostenuto che sia “inammissibile permettere che si pubblicizzi un reato attraverso i mezzi di comunicazione”, e ha pertanto auspicato l’intervento dell’Autorità garante delle comunicazioni. Secondo Lucio Romano, copresidente dell’associazione Scienza&Vita, “la vera libertà è quella di scegliere in favore della vita”: la società, dice, “deve farsi carico della sofferenza del singolo, non spingerlo all’eutanasia”.
Eutanasia, cattolici contro lo spot diffuso dai radicali
93 commenti
Commenti chiusi.
società, dice, “deve farsi carico della sofferenza del singolo, non spingerlo all’eutanasia”.
Intanto il singolo soffre, e la società se ne frega.
vaniloqui
La vera libertà è “scegliere” quello che dico io…. bella “scelta” 😀
Concordo
quoto completamente
Si, è proprio la loro visione di libertà.
Eh beh; bisogna soffrire, è quello che vuole il loro dio, anche se tu non ci credi devi! fare come loro.
Ma non potevano trovarsi un dio a cui piacevano le orge?
bella la tua proposta, si potrebbe fondare una nuova religione!
Esiste già. E’ quella del nostro beneamato premier: inizia con putt continua con an e finisce con esimo.
@ser joe
@pastafarian
Ma mica che ‘l Nano di Arcore sia votato a Bacco? 😆
Il nostro Cavaliere l’altro giorno ha sprecato,(e non e’ la prima volta)un’occasione.
Con la scelta di un solo vocabolo adeguato avrebbe potuto trasformare una gaffe
propagandistica in un colpo da maestro,tale da spiazzare tutte le controparti.
Bastava che al posto di “gay”,nella famosa frase, inserisse “pedofili” !
Ve li immaginate i redattori di Famiglia Cristiana alla ricerca di una risposta a tono ?
Roba da surclassare il caso Boffo !
E anche per i “laici” non sarebbe stato facile ,anche perche ,diciamolo pure,il Berlusca avrebbe avuto ragione.
D’altra parte,con le controparti che si ritrova, persino per un tipo come lui non e’ certo impossibile avere ragione,qualche volta,con uno sforzo adeguato.(Evidentemente e’ pigro)
Purtroppo.
non sarebbe stato possibile, perchè questi individui hanno bisogno di un dio che legittimi le loro menate e paturnie.
Esatoooooooooooooooooooooooooooooo !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ma, in segreto, forse è così, per la chiesa cattolica.
La società deve farsi carico della sofferenza del singolo
La società? ma quando mai. Provi chiedere a chi ha in casa un malato sofferente da anni o uno terminale invece di pontificare (è il caso di dirlo) attraverso un’associazione di dubbia utilità e provenienza.
certo pagare le tasse per mantenere i politici che vanno a puttane, pagare le tasse per matenere i clericali che stuprano i nostri figli, pagare le tasse per mantenere in vita una persona che resta in vita solo con artefici tecnologici.
Se valesse il divieto (che non esiste) ad esprimersi contro la legge vigente, quand’è che cambierebbe? Ci vogliono dogmatici come a casa loro (sì, salvo opportune e comode interpretazioni dei dogmi).
Art. 21 della Costituzione della Repubblica Italiana: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.”
tra l’altro è interessante quando questi fondamentalisti sostengono che la vita vada tutelata dal concepimento fino alla morte NATURALE: allora perchè caspita non dovete concedere a delle persone LIBERE di poter porre fine alla loro vita che si trova in uno stadio ormai compromesso, staccandosi da delle macchine, per poter morire “naturalmente”?
“La società deve farsi carico della sofferenza del singolo, non spingerlo all’eutanasia”. Questi cattolicanti devono ancora capire che nessuno spinge qualcuno a fare qualcosa. L’eutanasia deve essere una scelta personalissima, che attiene alla dignità della persona. Se qualcuno soffre in modo irreversibile e talmente tanto da sentire offesa e mortificata la propria dignità di essere umano, deve avere il diritto di morire. Questa pubblicità non veicola un messaggio di morte, vuole solo sensibilizzare sull’esistenza del diritto di fare della propria vita quel che si vuole nel momento in cui si soffre. Eutanasia non vuol dire rifiuto della vita, vuol dire liberazione dal dolore, è la scelta di non soffrire, e l’unico antidoto contro la sofferenza obbligatoria e coattiva.
“La società deve farsi carico della sofferenza del singolo, non spingerlo all’eutanasia”.
E’ una di quelle belle frasi,come “I pazzi criminali devono essere curati e non rinchiusi”
che,ammettiamolo,suona bene finche uno si prende la briga di rifletterci un solo secondo.”Farsi carico della sofferenza”,”curare i pazzi” con quali mezzi,con quali tecniche ?
Ricordate Welby ?
Il suo,come tanti altri,era semplicemente uno di quei casi al di la delle possibilita della scienza medica attuale.
Allo stesso modo in cui “curare” un maniaco omicida,o curare un minorato autistico o down dei casi piu’ gravi,e farne una persona responsabile e autosufficente,
coi mezzi attuali e’ semplicemente un voler “raddrizzare le gambe dei cani”,per dirla papale.
Ma questi ovviamente sono banali problemi tecnici,del tutto insignificanti per delle
insigni autorita morali come quelle che formulano i principi citati all’inizio,persone del tutto avulse dalle piccolezze delle scienze fisiche come medicina o biologia.
“la vera libertà è quella di scegliere in favore della vita”
esatto: scegliere cio’ che per il possessore della vita e’ degno di essere definito vita
la società “deve farsi carico della sofferenza del singolo, non spingerlo all’eutanasia”
cioe’ i malati devono anche sentirsi in colpa perche’ la società si fa carico della sua sofferenza???
ma che bella consolazione
Pensare ad esempio ad alleviare le sofferenze con terapie anche a base di oppiacei?
Anche se queste comportassero una abbreviazione della vita biologica (ma un allungamento della vita degna di essere vissuta, se questa e’ la scelta del proprietario della vita).
La terapia del dolore prevede anche questo tipo di trattamenti e, per fortuna, per quella che è la mia limitata esperienza la vedo applicata sempre di più, anche da medici dichiaratamente cattolici.
Uh sai che nella la terapia del dolore: essere praticamente drogato, per non sentire lunghe e indicibile sofferenze fisiche.
Preferisco di gran lunga una serena, cosciente e dignitosa dipartita anticipata, che una lunga, incosciente e patetica dipartita durante la quale faccio da bambolotto al caricatevole cristianuncolo da strapazzo
Uh sai che nella la terapia del dolore: essere praticamente drogato, per non sentire lunghe e indicibile sofferenze fisiche.
Preferisco di gran lunga una serena, cosciente e dignitosa dipartita anticipata, che una lunga, incosciente e patetica dipartita durante la quale faccio da bambolotto al caricatevole cristianuncolo da strapazzo
Uh sai che nella la terapia del dolore: essere praticamente drogato, per non sentire lunghe e indicibile sofferenze fisiche.
Preferisco di gran lunga una serena, cosciente e dignitosa dipartita anticipata, che una lunga, incosciente e patetica dipartita durante la quale faccio da bambolotto al caricatevole cristianuncolo da strapazzo
Uh sai che nella la terapia del dolore: essere praticamente drogato, per non sentire lunghe e indicibile sofferenze fisiche.
Preferisco di gran lunga una serena, cosciente e dignitosa dipartita anticipata, che una lunga, incosciente e patetica dipartita durante la quale faccio da bambolotto al caricatevole cristianuncolo da strapazzo
Tra l’altro, il ricorso a sostanze come gli oppiacei e altre simili per la “cura” dei malanni contro i quali non si conoscono rimedi è storia antica quanto l’umanità. Ci si chieda come potesse il commercio di comuni “spezie”, guarda caso con quei Paesi orientali che ancora oggi sono specializzati in “certe” produzioni, erano fonte di tanta ricchezza in secoli ormai sepolti nel nostro passato. Ci si chieda come mai chi amministrava erbe medicinali era definito “speziale”. Unendo i puntini, ci si chieda che cosa mai potessero essere quelle “spezie”.
Ora, ci si domandi come mai nelle nostre squole si faccia di tutto per convincere i ragazzini che le “spezie” in questione erano cannella, chiodi di garofano, pepe e simili. Sicuramente c’erano anche quelli, ma altrettanto sicuramente c’era ben altro. Medicine per i ricchi sofferenti, più efficaci contro il malessere di quelle disponibili sul nostro territorio. Medicine per le quali chi poteva era disposto a pagare interi equipaggi su mezzi costosissimi tanto da persuaderli ad affrontare viaggi che erano vere e proprie odissee in Paesi spesso ostili che stavano all’altro capo del mondo. Oppiacei? In un’epoca in cui la guarigione da malanni oggi considerati rimediabili era spesso una possibilità remota e in cui le conoscenze della malattia spesso si mescolava alla superstizione, la rimozione del malessere doveva apparire come una guarigione miracolosa, le droghe che la procuravano una potente e preziosa medicina.
Ma potrebbe anche essere che sto vaneggiando. Qualcuno qui ne sa più di me?
«Ci si chieda come potesse il commercio […] essere fonte […]»
Non vaneggi affatto, Aldo. Non solo le droghe contro il dolore fisico, in primo luogo l’oppio, erano diffusissime da noi durante il Medioevo e fino a tutto il “700 inoltrato, ma erano conosciuti anche i “calmanti” contro i problemi del sistema nervoso, contro le depressioni e le ansie, di cui si faceva un grande uso nei monasteri. Non a caso, infatti, i monaci erano abilissimi nella manipolazione e nell’uso di queste sostanze ed era un’abitudine nota e radicata nei conventi quella di sedare con esse i malati gravi o terminali.
@Aldo
Se non lo hai letto, ti consiglio “I bottoni di Napoleone, come 17 molecole hanno cambiato lo storia”, di Le Couter e Burreson: penso che i capitoli “Pepe. noce moscata e chiodi di garofano”, “Le molecole della stregoneria”, e “Morfina, nicotina e caffeina” potrebbero rispondere alla tua domanda.
@Aldo, ho trovato alcuni estratti, cosi’ ti fai un’idea:
Altri alcaloidi li abbiamo già trovati in alcune sostanze come il pepe con la piperina,la capsaicina del peperoncino rosso piccante, l’indaco, la penicillina e l’acido folico. Gli alcaloidi hanno avuto sul corso della storia un effetto maggiore di quello di qualsiasi altra famiglia di composti chimici. Influiscono sul sistema nervoso centrale, e sono in generale anche tossici. Gli effetti da loro procurati, in piccolie quantità, spesso sono ben accetti dagli esseri umani. Le streghe utilizzavano tre erbe in particolare: la belladonna, la mandragora e il giusquiamo. Negli unguenti per “volare” era la belladonna (Atropa belladonna). Addirittura questa sostanza venne utilizzata nel corso dei secoli come cosmetico, allargava le pupille e questo risultava che accrescesse la loro bellezza, ecco perchè il nome “belladonna”. Il giusuiamo è un sonnifero, analgesico, anestetico. Queste tre piante contengono sostanze chimiche molto simili agli alcaloidi; la iosciammina e la ioscina,e si trovano in tute e tre le piante in proporzioni variabili. La iosciammina è nota come antropina (utilizzata ancora adesso per dilatare la pupilla in esami oftalmici): grandi concentrazioni di atropina producono visione confusa agitazione e persino delirio e secrezioni di alcune ghiandole. La scopolammina combinata con la morfina può portare a una grande euforia. I voli delle streghe erano illusioni create dagli alcaloidi allucinogeni. Le moderne spiegazioni derivano dalla scoperta degli effetti della scopolammina e della atropina: sensazione di cadere, di volare, visione deformata, euforia, …. La fase finale del processo è un sonno profondo quasi simile al coma. Una strega non aveva ragione di credere che gli effetti del suo unguento fossero solo nella sua mente. Queste donne spesso erano povere, vivevano vicino ai boschi, lontane da tutte, erano sole senza figli e marito, la loro vita si basava sulla preparazione di queste erbe dagli effetti allucinogeni.
Oggi abbiamo dato spazio al commercio di un potente allucinogeno che ha procurato anch’esso, una sfilza di morti sparse in tutto il mondo. Il suo effetto è sempre da attribuire alla famiglia degli alcaloidi, è tossica e pericolosa, ha una lunga storia di applicazione terapeutiche, ma se si altera minimanete la sua dose può essere letale. Stiamo parlando della cocaina.
Il papavero da oppio (Papaver smniferum) fu apprezzato e scoperto fin dai tempi della Preistoria. Rimase sempre un’erba medica, in cui i principi attivi venivano assunti o come infusione amara nella forma di una pallina arrotolata. Nel 1700 e 1800 in Europa e Stati Uniti, artisti,scrittori e poeti usarono l’oppio per raggiungere uno stato mentale simile al sogno, che si pensava che potesse migliorare la loro creatività. In Cina l’oppio era un erba medica apprezzata da molti secoli, ma l’introduzione del tabacco, una pianta contenente un nuovo alcaloide, la nicotina, modificò il ruolo dell’oppio nella società cinese. Il fumo rimase sconoscuto all’Europa fino al 1496 (la data del secondo viaggio di Cristoforo Colombo). Nel 1729 un editto imperiale proibì l’importazione e la vendita dell’oppio in Cina. Ma era troppo tardi. Si susseguirono sanguinose battaglie.
L’oppio è formato da 24 alcaloidi, un lattice appiccicoso estratto per incisione dalla capsula del papavero e poi fatto essiccare, il più abbondante è la morfina, 10%. La morfina fu separata per la prima volta da papavero nel 1803 da un farmacista tedesco Friedrich Serturner, e lo chiamo’ morfina, da Morfeo, il dio romano del sonno. La morfina è un narcotico: una molecola che ottunde i sensi (cancella in tal modo il dolore) e induce al sonno. Grazie al lavoro fatto sulla composizione della morfina sono state dedotte le struttura di altri composti importanti. Dalla sintesi di morfina si introdusse anche un nuovo composto, tossico e dannoso all’uomo, l’eroina, che è una delle droghe che danno maggior dipendenza.
e perché il silfio, l’erba abortiva proveniente dalla cirenaica che nel mondo greco romano si vendeva a peso d’oro, però molti credono che fosse solo perché era una prelibatezza alimentare (certo, una specie di finocchio gigante…)
tra l’altro secondo alcuni la coltivazione del silfio fu stroncata nel corso del IV secolo dell’era corrente proprio dalle autorità religiose (cristiane ovviamente) locali
Sandra, grazie per la segnalazione. Ho preso nota.
Trattino, non so nulla del silfio. In effetti sarebbe buona cosa avere più conoscenze sui rimedi erboristici seri. Ci sono vegetali che producono principi attivi potentissimi che se opportunamente trattati e somministrati hanno effetti paragonabili a quelli delle sostanze di sintesi. Con le dovute conoscenze (che guarda caso sono scomparse dalla circolazione) alcuni potrebbero essere magari coltivati accanto alla lattuga e ai pomodori nell’orto. Che sia proprio per quello che le conoscenze necessarie per non avvelenarsi in malo modo non sono facilmente reperibili?
Esistono esseri che pretendono di negare ad altri esseri le proprie legittime libertà.
Lo fanno per tornaconto personale. Sono ignobili.
Lo fanno per convinzioni dogmatiche. Sono portatori di patologie gravi e andrebbero seguiti e curati.
E’ possibile!
straquoto….patologgizziamo tutte le religioni e le inutili credenze
Niente più di quanto ci fosse da aspettarsi: una risposta tanto attesa quanto ovvia. Sono prevedibili e ripetitivi.
sto leggendo il primo volume “storia criminale del cristianesimo: l’età arcaica” devo dire che questi personaggi dopo 2000 e passa anni non hanno assolutamente cambiato il loro approccio.
Come insorgono appena qualcuno parla di libertà di scelta! Secondo loro l’unica libertà consentita è quella di obbedire alle loro scelte.
Bravi Radicali!
Non c’è nessun reato per lo spot, come non c’è in nessun altro paese europeo davvero laico, è l’ennesima campagna inquisizionista del cattolicesimo gerarchico e militante che, dapprima vuole la Costituzione trasformarsi in magistero del papa, poi dichiarare illegale tutto ciò che è laico, partiti e tutte le associazioni laiche, UAAR compresa, quindi illecito e illegale qualsiasi libero pensiero e libera circolazione delle idee laiche e atee in particolare.
é questo il vero piano del cattolicesimo oggi a livello gerarchico e politico, ma non ci riusciranno, forse una volta al tempo del fascismo, ma oggi le cose sono cambiate e ci sono dei trattati da risèettare a livello europeo e internazionale. Vedi il recepimento della Dichiarazione ONU da parte del Parlamento italiano in materia di diritti dell’immigrato su cui il govenro è stato battuto con la complicità dei finiani, quindi, la crisi dell’attuale governo è sempre più una realtà imminente, virtualmente il governo non ha più la maggioranza neppure per far passare il ddl Calabrò, parlo del presente, cioè, al momento non è la priorità neppure per il governo stesso, c’è prima la Finanziaria come tuona anche l’on. Pres. Napolitano e vi sono le calamità naturali che mettono a dura prova la falsa benevolenza di berlusconi e del suo continuo negare di essere stato contestato, come se gli italiani fossero ciechi e non avessero intuito che sarebbero stati in molti a contestarlo in veneto e in Abruzzo.
Poi la menzogna di Maroni in parlamento smntita dal Pm di Milano sul caso Ruby, mi sa che questo governo è il più bugiardo di tutti i governi che abbiamo avuto fino ad ora, ma le menzogne hanno le gambe corte anche per la Lega che appoggia il Premier.
“farsi carico della sofferenza del singolo”,forse dietro questa,manifestazione di empatia,cè il vero obbietivo,cioè delegittimare la disubbidienza,che l uomo puo trovare nella sua liberta.e tante alte ragioni,sul eutanasia si puo trovare delle discordanze al livello,scientifico,e personalmente umano,ma non demonizarla,poichè cè qualcuono,che ti dice che la tua vita non è una tua propieta privata…è poi sto libero arbritrio,che senso avrebbe…
Sullo spot dell’eutanasia promosso dai radicali, che io condivido appieno, vedo la risposta di Avvenire invocare la rappresentanza degli Italiani, cioè, la maggioranza catto-talebana, sulla quale sta la chiesa catolica con fiatone sul collo e ingerendo sempre più nelle questioni di uno stato laico democratico.
Cara Roby, l’articolo di Avvemire è inaccettabile dal punto di vista laico istituzionale, per cui vi è una sovranità dell’Italia che non può essere pressata continuamente dalla chiesa cattolica con invettive antilaiche e anti democratiche, anche perchè oggi può ancora vantare una maggioranza cattolica, ma domani potrebbe cambiare e non essere più cattolica, in tal caso che rapresentanza invocherebbe l’Avvenire?
Per la loro mentalità, la rappresentanza democratico-catto-talebana-clerico-fascista al parlamento avrebbe di fatto diritto di vita e di morte sul cittadino se facesse passare il ddl Calabrò, a quanto pare dal ragionamento di Avvenire, ma è inaccettabile in qualsiasi stato Europeo questo modo di pensare.
“la vera libertà è quella di scegliere in favore della vita”
La cosa curiosa di questa affermazione è che tale la “libertà di scegliere in favore”, per esser tale, implicherebbe la possibilità, al pari livello, di altre opzioni, altrimenti sarebbe un obbligo.
Parlare di Vera Libertà sostenendo obblighi e non-verità è il Vero Paradosso… ma i credenti si capiscono quando si parlano?
Evidentemente non ha mai avuto l’opportunità di leggersi un dizionario di italiano. Magari era troppo preso a leggersi le varie lettere del papa o_O
ai ragione bradipo,ma loro coniano questi slogan,per una certa somma di quote neuronali,per il resto,…
Badare bene: lo spot non pubblicizza un reato, ma cerca di mobilitare l’opinione pubblica affinchè una cosa che oggi è reato domani sia lecita.
e’ ben diverso dall’incitare a commettere un crimine (come ad es. l’evasione fiscale)!
Oltretutto lo spot mi sembra estremamente garbato e “poco invasivo”: parla di scelte personali, piuttosto che di una morale che si ritiene valida per tutti.
La legge morale, diceva un ben noto filosofo, è DENTRO di me: sopra di me non c’è che il cielo stellato. Ognuno ha la sua, e la morale cattolica può andar bene per i cattolici, ma non deve per forza essere imposta a tutti.
Concordo: dire che si istighi violare la legge è pura malafede.
Religiosi: ma farsi un bello, bellissimo fracco di cavolacci loro, quando?
Niente di peggio dei bulli che danno dei bulli agli altri.
E’ vero!
La società deve farsi carico della sofferenza del singolo. Ma solo del singolo che sceglie.
come sempre sono parole a caso per ribadire “noi vogliamo che voi facciate quello che vi imponiamo”.
Ossia: “Siete completamente liberi, purchè legati con le nostre corte catene!”
O meglio “Siete liberi di fare quello che vi diciamo noi”
Purtroppo, se non altro per ragioni anagrafiche, mi è capitato più volte di dover assistere a lunghe e penose agonie di parenti e amici. Quando tutto era finalmente finito, quali erano i commenti più ricorrenti? Forse: ha sofferto a imitazione di cristo e ora risplende nel regno dei cieli? Oppure: il suo martirio lo ha fatto santo? Niente di ciò. Ho sempre sentito dire: per fortuna è finita. E’ stato meglio così. Se dovesse capitare a me non so cosa farei. Gli animali sono più fortunati perchè almeno gli puoi fare una puntura. Questa e la realtà e credo che tutti si riconoscano facilmente in essa. Il resto sono cavolate, ideologia.
Purtroppo viviamo in un mondo dove dettano legge i preti grazie ad un opportunistico puttaneggiamento con il potere. Gestire la morte è potere. Minacciare l’inferno o promettere il paradiso a una persona fiaccata dalla malattia è potere. Lo spot ci presenta un uomo minato dalla malattia ma in grado ancora di pensare e di decidere. Quindi libero. Il potere odia la libertà.
Concordo con Cesare al 100% Io spero che ci si possa avere una buona legge sull’eutanasia..anche egoisticamente perche’ ho visto diversi casi di agonia terrificante e temo sinceramente che possa capitare anche a me. (Nemmeno i trattamenti palliativi possono evitare certi dolori insopportabili). Sono sicuro che in questi casi se il malato potesse porre fine alle sue sofferenze lo farebbe in qualsiasi modo, anche semplicemente precipitandosii dalla finestra, solo che non puo’: non ha neanche la forze per alzarsi dal letto, e’ totalmente dipendente dagli altri.
Il fenomeno in continua crescita dei suicidi di anziani (>65 anni = 42,5% www afsp org) secondo me dipende anche da questo: data l’eta’ che hanno hanno visto troppe di queste tragedie e quando sono stanchi di vivere vogliono evitare di finire in questo modo. Il timore cira la madalita’ dela fine aggrava eventuali depressioni latenti.
Secondo me una buona legge sull’eutanasia paradossalmente allungherebbe loro la vita, perche’ senza timori circa l’exitus potrebbero godersi tutti i giorni che rimangono da vivere in autosufficienza fino all’ultimo… e potrebbero essere ancora molti.
Concordo.
Cesare, la tua lucidità d’osservazione e la tua onestà espressiva sono degne d’ammirazione. Confermo e rafforzo con la mia testimonianza quanto hai rilevato tra i tuoi parenti e conoscenti: sembra una fotocopia di quanto ho rilevato io stesso.
Forse è anche per questo che la pubblicizzazione di quel dato (67% degli italiani a favore dell’eutanasia) fa tanta paura: porta chi bisbiglia nelle corsie d’ospedale e nei cimiteri alla consapevolezza di non essere solo e di non essere un mostro. E’ il primo passo per le rivendicazioni pubbliche, a viso aperto. SMETTIAMO DI VERGOGNARCI PER IL NOSTRO DESIDERIO DI LIBERTA’ NELLA FASE CONCLUSIVA DELLA NOSTRA VITA, e cominciamo a parlarne ad alta voce! Sentendo noi, il nostro vicino potrebbe decidere di farlo a sua volta.
Confermo la tua analisi. Ed aggiungo anche con la mia testimonianza quanto hai rilevato nel caso dei malati terminali, malati terminali che in diversi casi chiedono di porre fine alle loro sofferenze o addirittura la attuano con gesti violenti. E’ assurdo non voler affrontare questo problema, che ovviamente è complesso e delicato.
Certo la chiesa cattolica (e va ribadito che altre confessioni cristiane la pensano diversamente) ha costruito sulla sofferenza dell’uomo (“la sofferenza che nobilita l’uomo”) parte della propria fortuna e del proprio potere.
A quanto pare la chiesa cattolica ha ottimi alleati in ciascuno degli schieramenti di governo che si sono avvicendati nei decenni. Noto infatti che il dato del 67% di favorevoli all’eutanasia non è stato “impugnato” in aula da nessun rappresentante del Parlamento appartenente ad una maggioranza di governo in carica (o, almeno, la cosa non è stata pubblicizzata). Visto che, a turno, tutti i partiti hanno avuto il loro momento di vicinanza con l’uno o l’altro governo viene da chiedersi come sia possibile che ciò sia avvenuto. I radicali stessi, non sono mai stati fianco a fianco con uno dei governi degli ultimi decenni? Qualora fosse capitato, come mai non hanno presentato un disegno di legge precisando che avrebbero abbandonato la maggioranza in caso venisse affossato? O magari è capitato e mi è sfuggito. O magari, ancora, i radicali non sono mai stati parte di alcuna maggioranza di governo. Urgono precisazioni “storiche”.
«in caso venisse affossato» = «in caso fosse stato affossato»
Mi mancano tanto gli incontri dle Giovedì, potrei sapere quando inzieranno i prossimi? Grazie
Se il quotidiano dei Vescovi “Avvenire” si limitasse a parlare al gregge, e ad imporre SOLO a questo la morale cristiana, non ci sarebbe nulla di male…Peccato che un paese civile, deve tenere conto nel promuovere le leggi, di TUTTI. Altrimenti che paese laico sarebbe!?
Se un credente segue così tanto la morale della sua religione, da non scegliere l’eutanasia, nel caso in cui fosse terminale di qualche malattia, e’ libero di farlo….Altrettanto libero e tutelato dalla legge deve essere, chi non vuole rifarsi a morali religiose di nessun tipo. 😉
La libertà di scelta, deve essere messa nero su bianco dagli organi preposti all’emanazione delle leggi, e Avvenire deve cominciare a parlare esclusivamente ai fedeli.
OT
Chissà cosa dirà domani Avvenire, a proposito di questo…
http://www.corriere.it/esteri/10_novembre_10/ali-agca-attentato-papa_f640be72-eca6-11df-8b0b-00144f02aabc.shtml
😯
Alì Agca intenta una vera battaglia da tempo contro il vaticano, non dico che gli si deve credere, per carità, non è proprio attendibile, si …insomma…eh eh, ma è molto più inattendibile il vaticano stesso, quando questo ha nascosto a tutti le cause della morte di Giov Paolo I e quando ha nascosto o trasferito il clero pedofilo pur lasciandolo nella sua funzione e ancora a contatto con i fanciulli.
Una delle cose che trovo più repellenti nei discorsi del clero (come pure nei discorsi di certi politici) è il “ribaltare la frittata” 👿
Inoltre: “la società, dice, “deve farsi carico della sofferenza del singolo, non spingerlo all’eutanasia”.”
In primo luogo: nessuno spinge nessuno all’eutanasia bensì sono i sofferenti talvolta a desiderarla (v. ribaltamento di frittata di cui sopra).
In secondo luogo: come cavolo pretenderebbero che la società si faccia carico delle sofferenze del singolo meglio di quanto già purtroppo è costretta dagli eventi a fare? Non è certo il clero maestro in questo!
La verità è che il clero è sadico ed egoista e vorrebbe che la gente fosse tutta credulona e masochista!
“Una delle cose che trovo più repellenti nei discorsi del clero (come pure nei discorsi di certi politici) è il “ribaltare la frittata””
Niente di più rivoltante, in assoluto.
Sono d’accordo con tutti voi sul discorso ipocrita della chiesa cattolica, purtroppo però mi sono già imbattuto in medici atei che sono contro l’eutanasia che assimilano a un omicidio, purtroppo nelle società cattoliche anche laiche e scristianizzate come la Francia un fondo di cattolicesimo in queste cose è rimasto, nonostante i francesi siano all’80% favorevoli all’eutanasia la lobby dei medici (atei o cattolici) contraria e affetta da superpotenza della medicina è troppo forte e ha legami sia a destra che a sinistra, lo stesso discorso vale poi per l’utero in affitto contro cui si è formata un’alleanza tra destra cattolica e sinistra che lo vede come uno “sfruttamento delle donne proletarie”. L’eutanaisa non è un omicidio è un suicidio assistito che un medico non si senta di farlo ok ma non capisco perché si debba vietarlo ad altri.
Mah, anche una cura puo’ essere un omicidio. Quando un medico prescrive la morfina, sa bene che la morfina alla lunga uccide. Una diagnosi sbagliata, un esame non prescritto in tempo possono portare alla morte. Addirittura ricoverare un paziente puo’ portarlo alla morte, in Italia sono 6 mila i decessi all’anno a causa di infezioni contratte in ospedale (quasi 90 mila i morti per infezione negli usa, 4mila in Francia). Si calcola che un terzo di queste morti si potrebbero evitare con maggiore igiene, semplicemente, eppure si vedono medici con camici svolazzanti e cravatte in giro per i reparti. La responsabilità dell’eutanasia è solo piu’ visibile, individuale e diretta, ma conseguenza di una scelta esplicita del paziente tra un passaggio alla morte da scandire a dosi giornaliere di morfina e uno per singola iniezione.
Sì lo so Sandra 7 punture di morfina possono provocare la morte è la stessa cosa che ho detto ai medici che ho incontrato.
Come al solito, chi crede alla vita eterna semplicemente non ha diritto di esprimersi sull’eutanasia.
La scocietà “deve farsi carico della sofferenza del singolo, non spingerlo all’eutanasia”. Ma su questo siamo tutti perfettamente d’accordo!
Adesso parliamo della differenza tra i verbi “spingere” e “consentire” …
E’ lo spostamento impercettibile della semantica il trucco più usato dai clericali per attribuire agli altri una posizione più facile da contestare: la proverbiale disonestà intellettuale dei credenti.
Per Giussani la verità preesiste alla discussione,ed ovviamente la verità è sua.
Affermano che non abbiamo diritto di disporre della nostra vita:essa appartiene a Dio, ma se appartiene a Dio allora a maggior ragione può appartenere allo stato o al partito o a qualche SPA , come dice quel personaggio dei F.lli Coen ” non sanno di che stanno parlando=
Che per loro non esiste. Sono maestri nel cancellare le differenze di significato fra le parole. Lo fanno anche con “proporre” ed “imporre” (“la chiesa, propone, non impone”).
Naturalmente il mio commento delle 11,43 si riferiva alla “differenza tra i verbi “spingere” e “consentire”” del messaggio di Ruby GOD.
L’eutanasia è una scelta che si presta ad aspre discussioni in primis se non viene contestualizzata. Innanzitutto va detto che non è un tentativo di suicidio o una scelta di chi vive “un momento” di sconforto, ma qualcosa d’altro. E’ normale che, in quanto esseri umani, ci sentiamo moralmente spinti a soccorrere chi, sentendosi in crisi esistenziale, opta per una soluzione drastica, quella del suicidio. Chi soffre di depressione pensa spesso al suicidio come soluzione alle proprie sofferenze. Aiutare chi si sta per buttare da un ponte non necessariamente corrisponde a ledere la libertà di scelta del soggetto, anzi, è un tentativo di offrire una soluzione alternativa, umana. Ma questo non ha niente a che vedere con chi sceglie, nel pieno delle proprie facoltà mentali, una soluzione dignitosa di fine vita. Non possiamo obbligare chi vive sulla propria pelle le conseguenza dell’inesorabile degrado fisico e psicologico causato dalla brutalità di certe malattie non curabili a soffrire senza speranza. In questi casi, stiamo parlando di persone la cui unica speranza è quella di morire presto e possibilmente senza grandi dolori. Sarebbe un gran bel gesto umano accompagnarli in una scelta tanto drastica, quanto obbligata. Perchè a dire il vero la scelta non è tra la vita e la morte, ma fra una morte dignitosa ed una non dignitosa. Non è vigliaccheria, nè cinismo, ma è il coraggio di guardare in faccia la realtà e prendere una decisione (a volte l’unica possibile) per continuare a riconoscersi individui umani.
Bravo Red Passion,
hai pienamente ragione.
Tra l’altro una legge sull’eutanasia non obbligherebbe mica a ricorrervi chi non vuole.
Ma i clericali confondono (volontariamente) molto spesso i concetti ‘scegliere’ ed ‘imporre’.
“Ma i clericali confondono (volontariamente) molto spesso i concetti ’scegliere’ ed ‘imporre’.”
Esatto. Proprio come quella volta del referendum sul divorzio!
Per un caso Welby o Englaro, ce ne sono migliaia – gestiti da medici ospedalieri o più raramente a casa dai familiari – dove a un certo punto si passa ad una terapia palliativa a base di morfina che allevia il dolore e – nel giro di giorni – massimo settimane – porta alla cessazione di coscienza, rapporti, sensibilità al dolore e si conclude con la morte del paziente.
In vita mia – senza essere medico o ospedaliero – sono stato testimone di numerosi casi del genere; in un caso sono stato anche partecipe di tale decisione.
Definire dove cessa l’accanimento terapeutico e dove si instaura l’eutanasia resta sempre incerto: di certo rimane sempre il dubbio, da parte di chi resta, di decidere a favore del proprio interesse e non solo in favore di quello del paziente, almeno per persone mediamente dotate di etica e obiettività.
Peraltro resto convinto che eliminare tale scelta in favore di una formula slegata dalla realtà (in pratica: sopravvivenza ad ogni costo) impoverisca la dignità sia di chi necessariamente muore che di chi è coinvolto in tele evento.
mario
“Chi soffre (e, con loro, le famiglie) non chiede di morire ma di essere aiutato a vivere.”
Lo ha stabilito F. Ognibene.
“Chi soffre (e, con loro, le famiglie) non chiede di morire ma di essere aiutato a vivere.”
I cattolici hanno una posizione strana rispetto alla morte: da un lato è il passaggio dalla fallace vita terrena alla vera vità nell’aldilà: quindi, paradossalmente – un evento gioioso ed auspicabile. Di fatto riescono ad accettarla molto meno di altri che loro definiscono materialisti e privi di coscienza morale. Viene però esaltata (purchè di altri) anche quando voluta o comunque non evitata in nome di principi indimostrabili (in questi casi la chiamano martirio). Esecrata quando voluta in nome della disperazione personale (in questi casi la chiamano suicidio).
La morte è un fatto naturale e non evitabile (alla faccia di padre Pio ed altri maghi).
Cerchiamo di preservare la dignità di ciascuno nell’accettarla o nel cercare di evitarla.
mario
PS
Un mio commento delle 13.00 è tuttora in quarantena, senza che mi sappia spiegare il perchè.
“Chi soffre (e, con loro, le famiglie) non chiede di morire ma di essere aiutato a vivere.”
chi soffre e chiede di essere aiutato a vivere, va aiutato a vivere
chi soffre e chiede di essere aiutato a morire, va aiutato a morire
perchè dare per forza a qualcuno quello che NON desidera quando in fin dei conti si tratta della vita, cioè della sua cosa più importante?
Concordo con quanto già scritto qui da tanti, e in particolare dagli ultimi commenti di Red Passion e successivi. Ho visto lo spot e non l’ho trovato affatto scandaloso, mai è sembrato un ragionevole invito ad affrontare il problema del fine vita e della possibilità di scelta personale di “uscire di scena” volontariamente, in caso di sofferenza grave e senza speranza. Non capisco perchè di questo problema , importantissimo e che riguarda ognuno di noi, in Italia non si possa parlare senza suscitare polveroni e addirittura subire accuse di istigazione al reato e offesa al cattolicesimo, ecc. ecc. Io l’ho già detto e scritto anche in tante altre sedi, penso invece che, in primo luogo, se ne possa e se ne debba parlare liberamente e confrontare opinioni in qualsiasi sede, stampa, TV, organi di partito, istituzioni. In secondo luogo, se veramente si ha a cuore il bene degli esseri umani , si deve trovare il modo di farli soffrire il meno possibile e comunque di dare la possibilità ad ognuno di fare la propria scelta personale senza costrizioni e obblighi alla sofferenza infinita per ossequio ad presunto diritto divino o di Stato , o per volontà della signora Rocella, di Calabrò , dei cardinali o di chi per essi..
E anche ai cattolici osservanti e timorosi di affrontare l’argomento, vorrei dire che non può essere “peccato” lasciarsi morire. Non credo esista un Dio che per risparmiarmi un ipotetico inferno nell’aldilà, mi condanna a subire un immeritato inferno reale nell’aldiqua. In ogni caso ognuno deve poter decidere solo per se stesso, assumendosene la responsabilità e il rischio, credente o no che sia.
La chiesa cattolica parla della morte “naturale” come sola legittima e di conseguenza si schiera contro l’eutanasia. Ma allora perché se l’è presa tanto col povero Welby e col padre della povera Eluana i quali chiedevano che a se stessi o a un loro caro venissero tolte le macchine che li tenevano artificialmente in vita per poter morire, appunto, in modo “naturale” e senza essere costretti a rimanere a forza in questo mondo? Non c’è in questo una palese contraddizione?
La verità è che ai rappresentanti del clero cattolico una cosa sola importa: che ogni persona soffra quanto più e più a lungo è possibile (e magari che l’intera società, o male che vada la famiglia, soffra insieme con lei). Per questo vieta che un malato terminale scelga di affrettare la propria morte ma tollera le macchine che tengono in vita per anni e magari per decenni dei disgraziati afflitti da malattie dolorosissime o immerse in un coma irreversibile.
Ho visto lo spot, mi sembra molto ben fatto ed espressione di vera civiltà.
No.
Piuttosto direi: “Eutanasia, clericali ancora contro i diritti civili”
Io trovo tuttavia che sia uno spot troppo freddo, non colpisce l’immaginazione, quindi poco adatto a persuadere su larga scala, veramente guardandolo sembra che scegliere di darsi la morte o di tagliarsi i capelli sia la stessa cosa.
Anch’io spero che ci si possa avere una buona legge sull’eutanasia anche egoisticamente (perdonamtemi) perche’ ho visto diversi casi di agonia impressionanti e temo sinceramente che possa capitare anche a me stesso.
(Nemmeno i trattamenti palliativi possono evitare certi dolori insopportabili).
Sono certo che in questi casi se il malato potesse porre fine alle sue sofferenze lo farebbe, solo che non puo’: non ha neanche la forze per alzarsi dal letto, e’ dipendente dagli altri.
Perche’ finisco sempre in moderazione senza scrivere NIENTE di scorretto ?
ci sono delle parole target tipo quelle che stanno in signi f i c a to.
Grazie Kaworu,
Anche nel “mezzo” delle parole non vedo nulla di strano. E’ da ieri che dei miei messaggi sono in moderazione. Ora provo a spezzare il messagio in piu’ parti ed a postarle separatamente.
prova, a volte fa casino anche con indirizzi internet e se posti da luoghi diversi sbagliando la mail. per lo meno, quando scrivo da altri posti e magari inserisco la mail sbagliata ma col mio solito nick, i messaggi vanno a finire in moderazione in automatico.
percepire tutte le manifestazione di altrui pensiero diverso dal proprio come provocazione:
W LA SACRA ARROGANZA!!!!!
I cattolici clericali sono storicamente ed attualmente abilissimi nell’individuare i propri difetti le proprie prevaricazioni che utilizzano sistematicamente e conoscono percio` meglio di chiunque, visto che amministrano moralmente questi difetti e prevaricazioni come peccato, sugli altri, e sono in tal guisa capaci di volgere a loro vantaggio situazioni nelle quali sono al contrario in una piena colpevolezza.
In piu`, siccome contro i potenti e` piu` difficile intervenire per forza maggiore, ed anzi non conviene attaccarli ma possibilmente farseli amici e magari investirli di potere legittimato dalla gerarchia romana cattolica, ecco che i soggetti piu` deboli diventano le uniche convenienti vittime designate alla disapprovazione, al biasimo, alla gogna ed alla eventuale condanna esemplare.